Dott.ssa
Valeria Temporin
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Udine 1 indirizzo
Esperienze

Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicodiagnostica
- Psicoterapia breve strategica
- Psicoterapia sistemico relazionale
Indirizzi (2)
Pazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria
Psicoterapia (descrizione) • 75 €
Colloquio individuale (descrizione) • 75 €
Colloquio di coppia (descrizione) • 75 € +2 Altro
EMDR (Psicoterapia dei disturbi post-traumatici) • 75 €
Terapia familiare • 75 €
Pazienti senza assicurazione sanitaria
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54 recensioni
Punteggio generale
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Sarah Candolo
E’ la mia seconda seduta dalla dottoressa Temporin e devo dire che è una persona meravigliosa, ti mette a tuo agio, ti fa stare sereno e ti fa parlare in modo da capire bene il tuo problema e il tuo stato d’animo, ti spiega molto bene i meccanismi e i processi mentali, la consiglio soprattutto per sua professionalità per la sua empatia e per la sua umanità e sensibilità…Grazie dottoressa alla prossima seduta.
Nc
Dottoressa fantastica
Sono uscita per la prima volta con una diagnosi dopo aver girato mille psicologi con zero risultati. Super preparata gentile ed empatica
Alberto Mattelloni
L’incontro è stato molto piacevole e sin da subito la dottoressa mi ha messo a mio agio. I temi trattati e le spiegazioni da lei fornite sono state chiare e coincise e mi hanno permesso di trarre una conclusione alla fine dell’incontro.
La consiglierei a tutti per la sua dolcezza e umanità!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Dopo 23 anni mio marito mi ha detto di non amarmi più.È andato via di casa, ho scoperto che aveva un’altra e ha voluto la separazione.ho chiesto di fare un percorso di terapiainsieme perché ho bisogno di capire. Ha accettato, ma solo perché può servire a me.Ha senso farla?
Gentile utente, le terapie di coppia sono utili anche in situazioni come quella da lei descritta poiché servono a comprendere cosa sta succedendo e a ragionare sui rispettivi obiettivi. Ciò aiuta ad elaborare anche le ragioni di un'eventuale separazione, ma talvolta permettono una chiarificazione che porta ad un riavvicinamento, possibilmente su basi diverse e più funzionali delle precedenti.

Devo trasferirmi per lavoro a partire da settembre, ma l'idea di dovermi adattare a vivere in un'altra casa mi spaventa. Sono consapevole che tale timore è immotivato e non ha ragione di essere, ma immaginarmi in quella casa nuova, per la quale proprio oggi ho firmato il contratto di locazione, mi fa sentire in balia di qualcosa di sconosciuto e imprevedibile. Siccome soffro di doc suicidario, la paura inizialmente era concentrata sul fatto di abitare in un edificio a un piano alto, ma per fortuna si tratta di un secondo piano, quindi l'ansia ad affacciarmi dal balcone è contenuta. Mi si è ridestata però la paura della psicosi: e se la vista del panorama che si vede da quel balcone mi apparisse, per un qualche motivo che nemmeno io saprei identificare, minacciosa e carica di sgomento, proiettandomi nella cosiddetta 'atmosfera predelirante'? La terapeuta che mi ha seguito per un anno intero, e dalla quale dovrò separarmi a breve, mi esorta ad appellarmi alle varie strategie per fronteggiare l'ansia indicate in innumerevoli sedute passate: immaginare di parlare al me stesso bambino e rassicurarlo, immaginare i miei pensieri come foglie su una corrente, fare esercizi di respirazione...: tutti trucchetti che non servono assolutamente a niente, almeno nel mio caso, quando il mio animo è preda della tempesta, ma non ho il coraggio di dirglielo, per una specie di soggezione nei suoi riguardi. E pensare che i miei genitori, sebbene anziani, stanno facendo di tutto per aiutarmi nel trasloco, anche non risparmiando aiuti economici: e se, dopo tanti sforzi, io appena trasferito torno a stare male, come sembro essere sulla strada di fare? Come potrei tollerare di deluderli, dopo che hanno salutato il mio trasferimento con tali aspettative e tale entusiasmo?
Buonasera, il suo messaggio trasuda un dolore dato da uno stato d'ansia imponente, che decisamente peggiora davanti all'imminente cambiamento, coerentemente al suo funzionamento molto sensibile anche perchè probabilmente maggiormente a proprio agio in una collaudata area di comfort. Persone che funzionano in tale modo sono spesso ad alto potenziale cognitivo, per cui si suppone siano dei diesel di fronte all'adattamento alle novità, per cui forse, provare a pensarci in questi termini, potrebbe mitigare sia la sua sensazione di sconforto davanti a strategie che non riesce ad applicare con beneficio (ha bisogno infatti di più tempo per adattarsi), sia quella di deludere i genitori che, dalle sue parole, penso che siano consapevoli di questi suoi talenti.

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