come si può dire ad un bimbo di 8 anni che il nonno èstato cremato quando chiede con insistenza dove

20 risposte
come si può dire ad un bimbo di 8 anni che il nonno èstato cremato quando chiede con insistenza dove si trovail suo corpo?
salve parlare di morte con i bambini non è mai semplice anche perchè un genitore vorrebbe evitare quanto più di esporre il proprio figlio alla sofferenza. tuttavia i bambini sono capaci di gestire le emozioni negative purchè gli diamo la possibilità di esprimerle. Non necessariamente deve specificare il fatto che sia stato cremato. potrà spiegargli che c'è un luogo (il cimitero) dove il nonno si trova. ci sono vari libri alla portata dei bambini che affrontano il tema del lutto oppure può farsi supportare da uno specialista. uno psicologo potrà darle una mano nell'affrontare con i giusti termini un argomento cosi delicato.

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Gentile Utente,
Condoglianze per la vostra perdita. Tante volte abbiamo timore di turbare i bambini comunicando loro informazioni che riteniamo "scomode", ma è semplice espressione del desiderio di tutelarne la fragilità. Con il modo giusto tutto può essere comunicato loro, e intendo con lo stato d'animo e non con le parole giuste, che comunque sono importanti data l'età. Nel senso che, se noi siamo davvero tranquilli, loro non avranno motivo di preoccuparsi, se non manifestare curiosità e desiderio di capire qualcosa che in quel momento fisiologicamente gli sfugge. Per questo parlerei con molta serenità al bambino in questione, cercando il modo più naturale per insegnargli un atto, quello della cremazione, molto diffuso tra i metodi di trattamento e conservazione delle salme. Un caro saluto
Buongiorno. Senza poter entrare nel merito della ragione che la conduce a porre una simile domanda (un'attenzione? una preoccupazione? una curiosità?) e quindi lascia spazio a un approfondimento del suo rapporto con gli accadimenti; senza sapere come il bambino abbia cercato di dare un senso alla morte del nonno, mi limiterò a dare una risposta generica.
Davanti ai misteri che avvolgono l'esistenza degli uomini (due fra tutti la nascita e la morte) l'unica possibilità di comprendere e dare un significato a ciò che è fondamentalmente incomprensibile e non significabile è raccontare storie. Lo si fa da sempre. Le storie servono agli adulti e servono ai bambini perché permettono di dare una forma all'angoscia; di circoscrivere un vuoto di senso; di dire la verità rendendola tollerabile. Le tradizioni sono un esempio di racconto.
Non c'è una storia migliore di altre e, cosa ben più importante, non si può mai sapere quali elementi della storia risuoneranno nell'ascoltatore. Semplicemente continuiamo, da secoli, a inventare e tramandare e questa è l'unica cosa che conta. SM
Gentile utente, la comunicazione con i bambini suscita spesso ansie nei genitori o in chi si prende cura di loro, specialmente quando si toccano tematiche che agli occhi dell'adulto possono sembrare delicate: la morte, la sessualità, il divorzio, la malattia. Quando si cerca, seppur con la migliore delle intenzioni, di occultare contenuti di questo tipo, i bambini riescono talvolta a identificarne le sfumature emotive, che spesso hanno a che vedere con la paura. Ciò che apprende il bambino, nel lungo termine, è che esistono delle tematiche che non possono essere pensate, né elaborate. Si senta libero/a di spiegare al bambino che quando una persona viene a mancare, il corpo può subire diversi trattamenti, uno dei quali è la cremazione. Se la tonalità emotiva del racconto è permeata dall'affetto verso il nonno, non ci sarà nulla da temere e il bambino non percepirà alcuna violenza in questo trattamento, anzi apprenderà che la cremazione è una delle diverse possibilità e potrà soddisfare la propria curiosità senza sottoporre sé stesso a censura.
Gentile utente credo che comunicare ai bambini la verità sia importante, anche perché sono in grado di capire molto di più di quello che generalmente si pensa. Hanno una grandissima sensibilità e sono dotati di una grande intelligenza. Non è sempre facile farlo soprattutto quando si ha paura di turbare o fare male. Il taciuto però può incentivare la creazione di fantasie e di credenze nel bambino, che potrebbero indirettamente o direttamente provocare in lui angoscia, come le dicevano i colleghi potrebbe poi apprendere che ci sono tematiche che non si possono pensare ed elaborare. Quindi anche io credo che con serenità e delicatezza può sentirsi libero di raccontare al bambino la verità. Buona serata. Dott.ssa Sara Lolli
Buonasera, la risposta che si vorrà dare al bambino sarà sicuramente complessa e ricca di passaggi e spiegazioni; ma ciò che si trasmetterà sarà principalmente inerente al tema "morte" e probabilmente non sarà subito compresa. Sta ai genitori scegliere che cosa fare: se ritengono che il bimbo possa capire, è pronto, allora sì, possono iniziare a pensare di comunicarglielo. Altrimenti se non lo è, meglio darsi un po' di tempo. Certo è che le emozioni espresse altrui (taciute o manifestate) riguardo a questo lutto non possono essere nascoste, e i bimbi percepiscono molto!
Buonasera, parlare di morte ai bambini è sempre un compito arduo e difficile, in particolar modo se i genitori stanno attraversando il lutto e quindi stanno elaborando loro stessi la perdita. I bambini sono molto meno razionali degli adulti e le sensazioni che gli vengono trasmesse da chi gli sta intorno sono molto amplificate. Se il bambino chiede insistentemente è probabile che possa già avere qualche sentore della situazione, e procrastinare un argomento che evidentemente per lui è importante puo' portarlo a rimanere con dei dubbi o delle sensazioni non chiare e irrisolte. Posto che è scelta dei genitori "come" dirlo potrebbe essere utile procedere per step successivi e spiegare poi al bambino la situazione per come è.
Rimango a disposizione per ulteriori domande. Un saluto caro. Dott.ssa Sara Strufaldi
Per un genitore è sempre difficile affrontare il tema "morte", "lutto" "perdita" perché sono temi molto complicati anche per noi adulti. Quando anche noi stiamo vivendo la perdita di una persona cara condividere emozioni e pensieri con i più piccoli diventa ancora più complesso. A 8 anni i bambini iniziano a fare domande sul tema, è sempre utile essere sinceri e condividere con i piccoli magari senza entrare nello specifico della procedura "cremazione" ma magari pensare ad un rituale di saluto del nonno al cimitero (se urna si trova lì) o in qualsiasi altro luogo. Un saluto al nonno che si trova in un posto diverso...le parole sono importanti ma dipendono dal legame e dai ricordi condivisi del suo bambino con il nonno. Spero di esserle stata utile, se lo ritiene utile mi scriva pure. Serena giornata
Buonasera e condoglianze per la sua perdita.
In merito alla comunicazione con i bambini delle questioni riguardanti la morte è importante che la stessa sia sincera e trasparente per due ordini di motivi: innanzitutto il bambino potrebbe sentirsi preso in giro e poco importante se scoprisse la verità inoltre è necessario educare i bambini all'evenienza della morte come parte integrante della vita.
Cordialmente
Salve, potrebbe utilizzare per esprimere il concetto una metafora, evitando di andare troppo nel dettaglio.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
occorre molto tatto e sincerità.
Un saluto,
MMM
Gentile Utente, innanzitutto condoglianze per la sua perdita.
Parlare di morte con i bambini spesso è una cosa che mette gli adulti in difficoltà perché per gli adulti stessi è un tema di grande coinvolgimento emotivo. questo però deve poter far comprendere all'adulto che il tema è altrettanto saliente per i bambini che stanno vivendo l'esperienza di perdita.
Alla luce di questo, provi a parlare con sincerità e semplicità al suo bambino della perdita del nonno. Faccia trasparire le sue emozioni perché anche quando si tenta di nasconderle verbalmente, le nostre espressioni alla fine ci tradiscono e comunicano ugualmente ciò che stiamo provando realmente. Dopo tutto quando una persona cara viene a mancare è possibile e "normale" essere tristi.
Anche se il nonno è stato cremato, vi è comunque un posto in cui le sue ceneri sono state deposte. Racconti la verità a riguardo e spieghi dove si trova il nonno. Se necessario ed adeguato lo porti a fargli visita così tutte le "fantasie" che il bambino sta costruendo intorno a questa sua insistente domanda si trasformeranno in una realtà, in qualcosa che è possibile spiegare e condividere.
Se per lei è difficile parlare di questa perdita può cercare qualche lettura o qualche albo illustrato da leggere con il suo bambino così la comunicazione sarà facilitata dal supporto di questo strumento.
Cordialmente,
Dott.ssa Federica Rizzo
Buonasera. In generale, i temi della morte e delle perdite affettive sono difficili da affrontare nel mondo degli adulti, con i bambini diventa ancora più complesso. Perchè non si vorrebbe mai parlare di morte e perchè le perdite affettive segnano le nostre vite. La prima domanda che mi verrebbe da porle è che rapporto ha lei con la morte. Io sono dell'idea che della morte si può parlare anche con i bambini. Estono modi di raccontare la morte di un affetto a loro caro, attraverso l'utilizzo di libri specifici, attraverso il racconto di storie, attraverso la visione di film rivolti ai bambini, che affrontano con garbo e gentilezza questo argomento. Sono anche dell'opinione che ai bambini sarebbe meglio non nascondere le morti dei loro parenti, soprattutto se fanno domande in merito. Ma aiutarli ad affrontare le perdite con le risorse della loro età.
Un aiuto a capire come affrontare questo argomento con un bambino può essere utile per lei.
Un caro saluto Dot.sa Demontis Maria Gonaria
credo che la sincerità e il parlare con il cuore sia la via migliore, raccontare il come, il perchè di questa scelta, con la pacatezza d'animo aiuta i bambini a comprendere il senso delle scelte degli adulti.
Qualsiasi notizia, raccontata con amore, diventa accettabile.
gentile signore/signora, mi sembra che la sua domanda faccia trasparire un animo attento alla sensibilità del bambino, poichè lei si pone il problema di come un bambino di 8 anni possa vivere questa modalità così particolare, sempre più diffusa, di tumulazione dei nostri cari. Soprattutto in relazione ad una persona così significativa affettivamente, come il nonno. In ogni tempo il commiato necessita di forme rituali, di tipo religioso e simbolico, anche civile, che ci permetta di sostenere il passaggio doloroso dalla convivenza concreta con la persona cara ad un contatto con essa diverso, intessuto del suo ricordo e di ciò che ci ha trasmesso. La visita alla tomba come luogo di 'riposo del corpo' permette di rinnovare questo passaggio e dare consolazione. Con la cremazione velocemente la spoglia mortale perde la sua identità riconoscibile e collocabile. E' allora importante mantenere una vostra ritualità del ricordo ed arricchire l'identità che ci si porta interiormente della persona cara, aiutando il bambino a configurarne la parte spirituale, sempre presente. Vi sono anche dei bei libri per bambini che trattano la tematica del nonno che non c'è più. Leggendoli insieme è possibile trovare una mediazione psicologica molto significativa. Un cordiale saluto, dr.ssa Mariella Saletti
Salve, argomento sicuramente ostico questo e soprattutto fonte di dibattito in quanto è difficile dare la risposta corretta al 100%. Certamente dipende, a mio avviso da caso a caso, da come vengono gestite le emozioni in famiglia e da come è stato vissuto il periodo di sofferenza della persona scomparsa e il momento della perdita. Non capisco dalle poche info se il bambino sia a conoscenza o meno della morte del nonno, perchè in tal caso occorre prima affrontare questa e successivamente la questione della cremazione. I bambini assorbono gli sguardi e gli atteggiamenti non verbali che riescono a cogliere dall'ambiente per cui ritengo che, al fine di non creare loro illusioni o, peggio, false credenze, sia giusto metterli al corrente di eventi luttuosi dando loro la possibilità di esperire e manifestare tutti i pensieri e le emozioni connesse a questo evento. Solo aprendosi avranno la possibilità di integrare i vari aspetti della situazione ed accettare meglio questo e i futuri eventi negativi a cui, inevitabilmente, la vita li metterà di fronte.
Cordialmente, dott. FDL
Buongiorno, penso che, con modalità idonee per l'età di suo figlio, gli andrebbe detto, perché i bambini sono molto sensibili e sanno cogliere molto bene le incongruenze nei racconti. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Cara, è una tematica sicuramente difficile da trattare con un bambino di 8 anni. Ciò che è importante è sicuramente non mentire e non nascondere le emozioni che potrebbero nascere anche in lei nel momento del racconto. Una buona strategia è avvicinarsi ad un linguaggio quanto più vicino e comprensibile al bambino: potrebbe ad esempio usare una metafora e spiegare al bambino che il corpo di suo nonno si è trasformato in una polvere magica. Scelga poi lei insieme al suo bimbo il finale migliore di questa storia.
Un caro saluto e condoglianze per la sua perdita.
Dott.ssa Chiara Ripa
Buongiorno,
le faccio le mie condoglianze per la vostra perdita.
Credo che non sia importante nè necessario specificare che il nonno sia stato cremato: si può spiegare a suo figlio che c'è un posto che si chiama cimitero, dove possiamo andare a salutare le persone che non ci sono più. Se invece le ceneri non sono state portate al cimitero, potete scegliere voi un posto che diventa solo del nonno, dove poterlo andare a salutare e portargli dei fiori. Quello che i bimbi cercano sono spiegazioni ad emozioni ed eventi che non comprendono del tutto e che anche noi adulti facciamo fatica ad accettare. Non è necessario entrare nei dettagli, quello che conta è accogliere il bisogno di condivisione emotiva dei piccoli - che spesso sono anche le nostre.
Un saluto affettuoso a tutti voi,
Dott.ssa Alice Carbone
Buongiorno signora, concordo con tatto e sincerità. Credo che sia possibile, visto che la domanda è diretta e insistente, dire la verità, spiegare che ci sono le ceneri, non più un corpo. Probabilmente si aprirà un dialogo, che andrà sostenuto, rispetto ai vari perchè che a 8 anni ci si pone. Non dimentichi di accogliere e nominare le emozioni, sia sue, sia del bambino, che questo tema porta con sè. Dott.ssa Franca Vocaturi

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