Come aiutare una persona di 71 anni che soffre un disturbo ossessivo e possessivo nei confronti dell

24 risposte
Come aiutare una persona di 71 anni che soffre un disturbo ossessivo e possessivo nei confronti della nipote o come aiutare lei ad affrontare questa persona affetta da questo disturbo?
Salve, la sua domanda non è chiarissima: né chi sta chiedendo aiuto, né per chi. In genere, se la nipote in questione si trova in difficoltà, forse la cosa migliore è che cerchi un aiuto per sé.
Marta Calderaro

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Buonasera,
le consiglio un colloquio per valutazione di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
dott Tealdi
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Salve, 71 anni sono un’età delicata, non ci comunica se questi atteggiamenti sono posti in essere da poco, oppure hanno a che vedere con uno stile relazionale già preesistente alla senilità . rispetto al nonno le consiglio di rivolgersi al medico di fiducia per valutare il quadro clinico complessivo ed escludere patologie legate all’età. Per quanto riguarda la sua difficoltà nel gestirlo , le consiglio di rivolgersi ad una collega che potrà sostenerla ed indirizzarla . Un caro saluto.
Buonasera. Tra i due la giovane è senza dubbio colei con maggior possibilità di cambiamento. Descrive una relazione che, a prima vista, sembrerebbe invischiata. Tuttavia, come in tutti i sistemi, se cambia uno cbiasotto anche l'altro. Cordialità
Due righe e mezzo riassumono una vita?
L'espressione 'disturbo ossessivo' le è stata diagnosticata d un esperto o è un'idea che si è fatta da sola?
Manca tutto ma di bello c'è che lei almeno se lo chiede: sta male lei e pure la nipotastra.
Se la nipote cresce lei resta sola: i nipoti crescono e vanno, noi diventiamo tristi perché hanno di meglio che stare con noi, specialmente se non c'è nessun'altro a tenerci compagnia.
Ma sono certo che tutte queste cose le sa già.
Nella vecchiaia è compresa la solitudine ( e gli acciacchi ecc.), per questo le nonne fanno biscotti e torte buonissime. E infatti era per le sue torte che Cappuccetto Rosso affrontava il bosco e il Lupo.
E anche il Cacciatore ne era ghiotto, e per fortuna, perché se no la storia finiva in un altro modo.
E comunque anche il Lupo oltre alla nonna si era mangiato tutte le torte messe a raffreddare e tutta la minestra.
Poi anche la Nonna.
Morale: chiunque adora una nonna amorevole.
E viceversa.
questi pensieri avrebbero bisogno di essere esplorati e potrebbe essere utile sia alla nonna che alla nipote. Resto a disposizione. Dott.ssa Palmieri
Un primo colloquio di conoscenza e spiegazione della richiesta potrebbe dare maggiori elementi a un terapeuta per una valutazione del percorso e degli strumenti utili ad un miglioramento della situazione. In così poche righe si possono fare solo supposizioni generiche senza possibilità di comprendere in maniera profonda la richiesta di aiuto. La invito pertanto a rivolgersi ad un professionista per un primo colloquio conoscitivo. Cordiali Saluti
Troppo pochi dettagli. Una nipote? Una nipotina? Un nonno, una nonna?
Lei è la mamma della nipote?
Impossibile risponderle, se non ... li tenga lontani, meno si vedono meglio è.
In queste situazioni è molto importante conoscere il contesto, l'ambiente relazionale, la storia di vita dell'anziano e della nipote, non è nemmeno chiaro se sia nonna o nonno, che già costituirebbe una certa differenza; spesso possono essere in gioco tematiche legate all'immagine di sé, ai ricordi e alle aspettative, ai desideri e alle prospettive. È difficile darle risposte valide rispetto ad una situazione così complessa come il rapporto giovane/anziano, ma è sicuramente opportuno non lasciarla in sospeso e consigliare a entrambe di parlare con un professionista: può aiutarle a comprendere meglio come possono essersi sviluppate le loro dinamiche e come cambiarle.
Cari saluti, dott.ssa Berta
Buongiorno!
potrebbe essere opportuno rivolgersi innanzitutto al medico di base per una consulenza o invio ad un medico-psichiatra .
La nipote potrebbe ricevere indicazioni di psico educazione da una terapeuta formato e esperto.
Morena Spinello
Buongiorno concordo con i colleghi, ci sono troppe poche informazioni per poterla aiutare. La nipote in questione è lei? Condividono lo stesso tetto? Ci sono patologie sentili? Cosa fa la nipote di fronte a questi comportamenti, che tipo di risposte mette in atto. A volte più che il sintomo è più importante come il sistema si struttura intorno. La persona più giovane ha bisogno di essere aiutata a gestire le richieste e quella più anziana a capire perché le fa. Ci dia più informazioni.
Saluti
Buongiorno, se fosse realmente un disturbo ossessivo compulsivo a creare difficoltà relazionali e sofferenza potrebbe essere utile psicoeducare sia nipote che nonna. Abbiamo però pochi dettagli per risponderle in maniera più precisa.
Resto a disposizione per chiarimenti.
Mara Bellotti
Salve, Io credo che le relazioni basate su atteggiamenti ossessivi e possessivi (se di questo si tratta effettivamente) siano disfunzionali per tutto il nucleo familiare. Quindi non solo per il nonno/a ma anche per la nipote e per lei se é figlia/o e/o madre o padre dei due protagonisti menzionati nella sua domanda. Per questo motivo le consiglierei una terapia familiare atta a dipanare le vostre dinamiche. Cordiali saluti Dottoressa Fę d'Ostiani
buongiorno,
è molto difficile dare una risposta con così pochi elementi.
le consiglierei, data l'età della persona, di chiedere un parere ad uno specialista a cui possa raccontare anche chi siete, che percorso di vita avete, che dinamiche relazionali, che storia.
Solo in questo modo qualcuno potrà consigliarvi. La cosa più facile comunque è che , se la nipote subisce questo tipo di atteggiamento, faccia lei un percorso per potersi liberare senza ferire nessuno :-)
Buongiorno. Dai dettagli forniti non è possibile fornire una risposta professionalmente sensata. Sarebbero opportune informazioni aggiuntive per poterla aiutare. Tenga però presente che, in ogni caso, nel momento in cui la domanda non viene da questa persona, l'unica cosa che può fare è suggerirLe un percorso (medico-diagnostico se atteggiamenti insorti da poco, psicologico se presenti da molto tempo). Se c'è la volontà da parte di tutti, è possibile un consulto a livello familiare. Diverso il discorso, naturalmente, se vengono messi in atto atteggiamenti lesivi nei confronti del minore. Cordialità. DMP
Buongiorno, gli elementi forniti sono pochi e piuttosto confusi. Suggerisco di rivolgersi , come prima istanza, al vostro medico di medicina generale che saprà indirizzarvi agli specialisti competenti.
Un caro saluto,
dott.ssa Rita Reggimenti
Concordo con i colleghi sulla necessità di maggiori informazioni circa il contesto di appartenenza, il rapporto precedente tra i due, ecc. Vista l’età della persona in questione, se questo comportamento è insolito rispetto al suo modo di essere consiglierei di rivolgersi a un professionista che possa valutare eventuali problematiche neurocognitive oltre che psicologiche.
Salve, una consulenza con uno psicologo potrebbe chiarire a lei come affrontare al meglio questa situazione sia con il nonno/a che con il/la nipote.
Buona giornata
Ne parli con il medico di famiglia chiedendogli di indirizzarla ad un aiuto professionale
Buonasera,
Sarebbe utile raccogliere in un colloquio clinico qualche informazione in più rispetto alla sitiazione. Una volta individuato e circoscritto il problema e la domanda si potrebbe meglio definire il tipo di percorso psicologico indicato.
Spero di esserle stata utile.
Cari saluti, VG
Buona sera,
In primo luogo mi occuperei della nipote, alla quale consiglierei vivamente un consulto ed un sostegno per svincolarsi psicologicamente dal nonno, in quanto bersaglio delle proiezioni del nonno.
Un saluto
Se la nipote è almeno adolescente dovrebbero essere sufficienti dei colloqui di psicoterapia effettuati con la nipote stessa, senza necessità di coinvolgere direttamente quella che immagino sia la nonna o la zia. Infatti è sufficiente cambiare il modo di relazionarsi di un membro della coppia (in questo caso la coppia zia/nonna e nipote) con l'altro membro della coppia stessa perchè il comportamento di quest'ultimo cambi significativamente. Sono molto efficaci le tecniche della psicoterapia della Gestalt, eventualmente abbinate a quelle della Terapia Breve Strategica
Buongiorno. la differenza la fa chi è motivato a cambiare. noi psicoterapeuti possiamo aiutare, accompagnare in questo difficile percorso, ma non ci si può sostituire a nessuno e non ci sono tecniche "magiche" che convincano chi non vuole, e non sarebbe neppure etico. la nipote, essendo giovane, ha qualche possibilità in più, ma resta sempre primario il desiderio di cambiamento. La Psicoterapia è una cosa seria, che si deve applicare seriamente. cordiali saluti. Enrico Piccinini
Quello che lei riferisce è veramente pochissimo per farsi una idea se non che sembrerebbe una situazione di notevole sofferenza. Ne parli con il medico di base o con uno psicoterapeuta per ottenere un orientamento.

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