Ciao una curiosità io a breve dovrei iniziare un trattamento con psicoterapia bioenergetica ma ci so

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Ciao una curiosità io a breve dovrei iniziare un trattamento con psicoterapia bioenergetica ma ci sono studi scientifici di efficacia nei traumi psicologici e disturbi di ansia e ossessivi?? Oppure potrei fare che prima elaboro i traumi con un terapeuta e dopo mi rivolgo a un altro per trattare i disturbo ossessivo?? Oppure sarebbe meglio fare sia cura dei traumi psicologici e del disturbo ossessivo tutto insieme?
Dott. Valerio Ancis
Psicoterapeuta, Psicologo
Assemini
Gentile utente,
la sua domanda è molto pertinente e dimostra una giusta attenzione alla scelta del trattamento più adatto al suo percorso personale.

La psicoterapia bioenergetica nasce nell’ambito della psicologia corporea e lavora sull’integrazione tra mente e corpo. Si concentra sul rilascio delle tensioni emotive “immagazzinate” nel corpo attraverso esercizi fisici, respiratori e il lavoro sul movimento. Può essere particolarmente utile per affrontare traumi emotivi e migliorare il contatto con le proprie emozioni, specie nei casi in cui il trauma abbia lasciato effetti psicosomatici, difficoltà a sentire il corpo o a regolare l’emotività.

Tuttavia, quando si parla di disturbi ossessivi (come il DOC) o di disturbi d’ansia strutturati, le evidenze scientifiche attualmente disponibili indicano una maggiore efficacia con psicoterapie di orientamento cognitivo-comportamentale (CBT), in particolare con protocolli specifici come l’esposizione con prevenzione della risposta (ERP) o il modello ACT. Anche approcci come la Schema Therapy o la psicoterapia psicodinamica breve focalizzata sui sintomi possono essere utili, a seconda del caso.

Per rispondere alla sua domanda:
Sì, la bioenergetica può essere utile per l’elaborazione dei traumi, soprattutto se questi hanno radici profonde o se si manifestano a livello corporeo.

No, al momento non è tra gli approcci più raccomandati come trattamento di prima linea per il disturbo ossessivo-compulsivo o i disturbi d’ansia strutturati.

Può intraprendere inizialmente un lavoro sul trauma, se sente che è questo il nodo principale da affrontare, ma sarà importante che il terapeuta abbia anche competenze specifiche nel trattamento dei disturbi ossessivi, oppure valutare un successivo affiancamento o passaggio a un trattamento più mirato.

In molti casi, è possibile affrontare trauma e disturbo ossessivo all’interno dello stesso percorso, purché il professionista sia formato su entrambi i versanti. In alternativa, è del tutto legittimo strutturare il lavoro in fasi: prima il trauma, poi il DOC – oppure viceversa, se il DOC è molto invalidante nell’immediato.

In sintesi:
Le consiglio di condividere apertamente questi dubbi con il terapeuta con cui inizierà il percorso: un buon professionista saprà valutare insieme a Lei le priorità e l’approccio migliore. La cosa più importante è che Lei si senta ascoltata, coinvolta e parte attiva nel suo trattamento.

Resto a disposizione,
un cordiale saluto.
Dott. Valerio Ancis

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Dott.ssa Maura Paladino
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Roma
Le psicopatologie non sono come le malattie fisiche. Per fare un esempio: se ho mal di denti e mal di stomaco dovrò andare sia dal dentista che dal gastroenterologo. Gli psicoterapeuti invece trattano di tutti i disturbi psicologici insieme. Oltretutto è molto probabile che il disturbo ossessivo sia legato al trauma e quindi entrambi rappresentino due facce della stessa medaglia. A mio avviso, per il trattamento dei traumi e del disturbo ossessivo compulsivo, l'approccio migliore è il metodo EMDR che viene praticato da psicoterapeuti di vari approcci, compresi alcuni terapeuti che svolgono psicoterapia bioenergetica.
Salve paziente anonimo
per trattare il suo disturbo ossessivo compulsivo esistono varie tecniche e trattamenti .
La psicoterapia bioenergetica ha una sua validità acclarata scientificamente ma ne esistono altre
essendo una psicoterapeuta secondo me la "formula magica "che aiuta a raggiunere i migliori risultati sta proprio nel rapporto di fiducia che riesce a stabilire con il terapeuta che la prende in carico.
Non è consigliabile cambiare terapeuta se sopratt8utto ha gia trovato chi la accolta
tutti i terapeuti sanno trattare i traumi (ognuno ovviamente con la propria specialistica)
spero di averle risposto
intanto le auguro un buon percorso
dott lorenzini maria santa
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Dott. Francesco Paolo Coppola, (Napoli on line o in presenza), psicologonapoli org – per info PROFILO su MioDottore
Ciao, e grazie per la tua domanda così sensibile e importante.
Quando si tratta di trauma, ansia o disturbi ossessivi, non esistono risposte universali né protocolli sempre validi per tutti. Esiste una persona, con il suo corpo, la sua storia, il suo modo di respirare e di proteggersi. E tutto questo va ascoltato insieme.
La bioenergetica non è solo una tecnica: è un approccio esperienziale. Lavora sul corpo, sul respiro, sulle tensioni croniche che spesso sono la memoria vivente dei nostri traumi. Studi clinici più recenti mostrano che, soprattutto nel trattamento dei traumi complessi, l’intervento corporeo può essere decisivo. Ma attenzione: non si tratta solo di “rilassarsi”, né di “sfogare le emozioni”. È un lavoro profondo, che può integrare in modo molto efficace le forme più classiche di psicoterapia.
Tu chiedi se sia meglio elaborare prima i traumi e poi lavorare sul disturbo ossessivo. La mia esperienza mi porta a dirti che è spesso lo stesso lavoro, se viene fatto con attenzione e umanità. Il pensiero ossessivo è a volte un tentativo disperato della mente di proteggersi da un sentire troppo forte. Ma se questo sentire viene attraversato anche con il corpo, con un terapeuta che sa sostenere e regolare il processo, allora la struttura ossessiva può cominciare a sciogliersi.
Per questo è importante la fiducia. E la pazienza. Perché non si può conoscere qualcosa – un amore, un sintomo, un desiderio – se non attraversandolo. La mente da sola non basta. È solo l’esperienza diretta che restituisce verità, contatto, trasformazione. Finché non lo si vive, lo si giudica. Solo vivendolo, lo si comprende.
Quindi non è tanto “da quale terapeuta comincio?”, ma piuttosto: “mi sento ascoltata e accolta da questa persona, da questo approccio?”. Se sì, allora puoi iniziare. Con l’umiltà di chi non cerca ricette, ma cerca verità.
Dott.ssa eleonora lombardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sesto Fiorentino
Buongiorno, grazie per la tua domanda,
Capisco il tuo desiderio di trovare un percorso che sia davvero utile e mirato per affrontare sia i traumi che i sintomi ossessivi. La bioenergetica è un approccio che lavora molto sul corpo e può aiutare a contattare emozioni profonde, soprattutto se ci sono blocchi legati a esperienze passate.
Per questi disturbi, solitamente si consigliano percorsi terapeutici con un approccio integrato ed evidence-based, cioè basati su metodi con una comprovata efficacia scientifica. Alcuni approcci possono lavorare sia sul trauma che sui sintomi ossessivi in modo più specifico (es. EMDR) , adattando il trattamento in base alle tue esigenze.

Non è detto che tu debba per forza trattare prima un aspetto e poi l’altro: spesso ha più senso affrontarli insieme, in modo graduale e con il giusto supporto. Ti consiglio di parlarne apertamente con il tuo terapeuta, capire che tipo di percorso propone e valutare se ti senti a tuo agio. È importante sentirsi accolti e compresi.

Un caro saluto.
Dott.ssa Minerva Medina-Diaz
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno
L'efficacia della bioenergetica si manifesta nel rilascio delle tensioni muscolari, nel miglioramento della consapevolezza corporea e nell'aumento della vitalità. Inoltre, può aiutare a gestire ansia, attacchi di panico, e a migliorare la fiducia in sé e le relazioni interpersonali.
Quindi non è proprio una psicoterapia ma una terapia olistica. Per il trattamento dei traumi, particolarmente del PTSD, è più indicato la terapia EMDR.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, La psicoterapia bioenergetica si fonda sull'integrazione tra corpo e mente, e lavora sull'espressione emotiva attraverso il corpo, con l’obiettivo di sciogliere tensioni croniche e facilitare un contatto più autentico con sé stessi. Anche se la ricerca scientifica a supporto di questo approccio è meno estesa rispetto a quella di altri modelli più strutturati, molte persone riportano benefici soprattutto sul piano dell’ansia somatizzata, della regolazione emotiva e del recupero di una maggiore vitalità.

Per quanto riguarda i traumi psicologici e i disturbi ossessivi, dipende molto da come si manifestano e da quanto sono impattanti nella sua vita quotidiana. In molti casi, affrontare insieme trauma e sintomi ossessivi è possibile e utile, purché il terapeuta abbia una formazione adeguata a lavorare su entrambe le aree. A volte, invece, può essere utile iniziare con un lavoro focalizzato e poi proseguire con un approccio più corporeo e integrativo. Niente vieta che possa prima però elaborare i traumi con l’EMDR. La cosa più importante è che si senta accolta e ascoltata nel suo percorso. Le consiglio di portare questi dubbi direttamente nella relazione terapeutica: un buon terapeuta saprà accompagnarla nella scelta più adatta a lei, valutando insieme priorità, obiettivi e tempi del trattamento.
Resto a disposizione se desidera chiarire altri aspetti
Dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera, parto dal presupposto che esistono vari approcci in psicoterapia, ognuno con i propri punti di forza. Provi a scegliere intanto questo aspetto in base al suo bisogno, ma segua anche la sua curiosità. In seguito, sarà il collega, sicuramente competente, a capire quali passi affrontare prima di altri e viceversa.
Dr. Maria Tiziana Maricchiolo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
San Giovanni la Punta
Gli studi di efficacia forniscono dato quantitativi utili per dimostrare che un intervento funziona, ma in ambito clinico, soprattutto nel lavoro bioenergetico sul trauma, ci confrontiamo con trasformazioni profonde, corporee e relazionali, che spesso sfuggono alla misurazione standanrdizzata. Il valore della terapia non si esaurisce nei numeri. Buon percorso con il/la collega.
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentile utente, grazie per la condivisione. Capisco i suoi quesiti, e comprendo soprattutto il bisogno di chiarezza che ricerca. Credo che il modo più utile per avere delle risposte sia parlarne direttamente con lo specialista con il quale inizierà il suo percorso, in modo da valutare insieme il da farsi.
Cordiali saluti
AV
Dott.ssa Nunzia D'Anna
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
In realtà la terapia non funziona a compartimenti stagni quindi scelga un terapeuta con un approccio più adatto alla sua situazione ( magari si informi online su che cosa è meglio nel suo caso). Provi ad affidarsi al professionista e se dopo qualche tempo non sente efficacia nel processo allora può sempre provare a cambiare professionista. Io le dico che per i traumi l’approccio EMDR è molto efficace, a prescindere dall’approccio teorico di base del professionista (nel suo caso cognitivo comportamentale probabilmente).
Salve, io penso molto semplicemente che se ha già scelto un/una terapeuta, sia bene iniziare il percorso, conoscervi ed ascoltare ciò che sente.. In bocca al lupo!
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Buongiorno,
la sua domanda è molto importante e dimostra quanto desideri orientarsi in modo consapevole nel percorso di cura. È comprensibile sentirsi un po’ confusi davanti a tanti approcci diversi, soprattutto quando si vorrebbe scegliere quello “giusto” per affrontare traumi e sintomi ossessivi.

La psicoterapia bioenergetica è un approccio che lavora sul legame tra corpo ed emozioni, aiutando a riconoscere e sciogliere tensioni psicosomatiche. Può essere molto utile per alcune persone, in particolare quando i traumi si sono radicati anche a livello corporeo. Tuttavia, sul piano delle evidenze scientifiche, non ci sono ancora studi robusti e numerosi che ne dimostrino l’efficacia specifica nei disturbi ossessivo-compulsivi o nei disturbi d’ansia, come invece accade per la terapia cognitivo-comportamentale con Esposizione e Prevenzione della Risposta (ERP), che ad oggi rappresenta il trattamento di prima scelta per il DOC.

Questo non significa che un lavoro bioenergetico non possa darle beneficio, soprattutto se sente il bisogno di esplorare la dimensione corporea e di elaborare i traumi: può essere un valido supporto per aumentare la consapevolezza emotiva, la regolazione e il radicamento.

Rispetto al suo dubbio — affrontare prima i traumi e poi il DOC, oppure lavorare su entrambi insieme — la risposta dipende molto dal suo stato attuale e dalla formazione del terapeuta che sceglierà. In molti casi è possibile integrare il lavoro: elaborare i traumi e al tempo stesso intervenire con strumenti più specifici sui sintomi ossessivi. L’importante è che ci sia chiarezza sugli obiettivi e che il professionista abbia esperienza in entrambi gli ambiti, o che ci sia una collaborazione tra terapeuti.

In sintesi:

per il DOC l’approccio con più evidenze rimane la terapia cognitivo-comportamentale con ERP;

la bioenergetica può essere utile soprattutto per il lavoro emotivo e corporeo legato ai traumi;

può valutare un percorso integrato o sequenziale, ma la priorità è che lei si senta compreso, guidato e non lasciato solo nella gestione dei sintomi.

Un incoraggiamento: non esiste una sola strada obbligata. La scelta migliore sarà quella che tiene insieme efficacia clinica ed esperienza soggettiva, cioè il sentirsi accolto e sostenuto dal terapeuta con cui lavora.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

all'interno del percorso psicoterapeutico che comincerà a breve potrà affrontare le diverse problematiche qui riportate. Si affidi, e vedrà che tutto andrà per il meglio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Francesca Nori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, spesso traumi psicologici e disturbi ossessivi non sono realtà separate, ma parti interconnesse di un’esperienza interna più profonda.
I sintomi ossessivi potrebbero rappresentare tentativi inconsci di affrontare vissuti dolorosi che non hanno ancora trovato spazio per essere elaborati.
Per questo motivo, nella maggior parte dei casi è utile lavorare all’interno di un percorso unitario che tenga in considerazione la complessità della persona.
Le consiglio di parlarne apertamente nel suo percorso psicoterapeutico.
Un caro saluto.
Dott. Simone Ciuffi
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Sambuceto
Buongiorno. Per esperienza personale e clinica le consiglio di affidarsi ad un professionista serio e che abbia fatto un suo percorso terapeutico personale. Inoltre, come fattore aspecifico di ogni psicoterapia, la cosa importante è che si instauri tra lei e il professionista una buona relazione terapeutica basata sulla fiducia reciproca. Saluti.
Carissimo Utente, iniziare un percorso di psicoterapia significa procedere ad una revisione di stili interpersonali e di situazioni che hanno generato la sintomatologia attuale. Tutti gli orientamenti terapeutici hanno in comune come obiettivo quello di intraprendere un viaggio guidato per esplorare sè stessi, affrontare difficoltà, sviluppare nuove strategie di gestione emotiva per raggiungere un maggior benessere psicofisico. Questi obiettivi vanno concordati all'inizio con il professionista ed è importante definire insieme cosa va cambiato. La psicoterapia bioenergetica si è dimostrata efficace nel raggiungimento di questi obiettivi, specialmente per ansia, depressione e disturbi psicosomatici. Aiuta ad integrare mente e corpo, favorendo l'espressione delle emozioni represse. I benefici includono maggiore consapevolezza corporea, riduzione dello stress, miglioramento della respirazione e rafforzamento dell'autostima. Può essere un valido strumento per elaborare ferite e traumi emotivi, facilitando in generale un processo di guarigione. Si dia la possibilità di iniziare e verificare. Un caro saluto
Dott.ssa Federica Franco
Psicoterapeuta, Psicologo
Brusciano
Salve,

la sua domanda è molto interessante e denota un’attenzione profonda verso il proprio percorso di cura, oltre che il desiderio di fare scelte consapevoli: un aspetto molto importante quando si inizia una psicoterapia.

La psicoterapia bioenergetica è un approccio che lavora sull'integrazione tra corpo ed emozioni. Derivata dal pensiero di Alexander Lowen, parte dall'idea che le esperienze traumatiche e i vissuti emotivi si "imprimano" anche nel corpo, influenzando il modo in cui ci muoviamo, respiriamo e sentiamo. Alcune persone trovano molto utile questo tipo di approccio, soprattutto quando avvertono una disconnessione tra corpo e mente, o quando hanno difficoltà a contattare le emozioni in modo verbale.

Tuttavia, per quanto riguarda le evidenze scientifiche, la bioenergetica non è tra i trattamenti maggiormente validati per disturbi come l’ansia o il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). In questi casi, gli approcci più supportati dalla ricerca scientifica restano:

la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), in particolare con l’uso di esposizione e prevenzione della risposta (ERP) per il DOC;

l’EMDR e altre terapie orientate al trauma, quando vi sono eventi traumatici non elaborati che mantengono il disagio;

la terapia psicodinamica, nei casi in cui ci sia bisogno di esplorare dinamiche profonde e relazionali.

Rispetto alla sua seconda domanda: non c’è una regola fissa. In alcuni casi può essere utile lavorare prima sui traumi, se questi hanno un peso centrale nel mantenere la sintomatologia attuale. In altri casi, è possibile affrontare insieme trauma e sintomi ossessivi, con un approccio integrato.

La cosa più importante è avere una guida terapeutica chiara, possibilmente con un/una professionista che possa valutare con lei le priorità del trattamento e adattare il percorso alle sue esigenze specifiche.

In ogni caso, anche se dovesse iniziare con un approccio come la bioenergetica, può sempre essere utile mantenere aperta una riflessione sugli obiettivi del percorso, confrontandosi liberamente con il terapeuta su cosa sta funzionando e su eventuali integrazioni con altri approcci.

Si dia il tempo di capire, di sentire e di costruire fiducia. Il fatto che stia ponendo queste domande è già un ottimo punto di partenza.

Un caro saluto e buon inizio di percorso.
Dott.ssa Federica Franco
Psicoterapeuta
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. C'è la possibilità che i traumi di cui parla e il suo disturbo ossessivo e d'ansia siano collegati: credo che la cosa più utile sia trattarli insieme, o meglio dare un significato a entrambi nel contesto della sua vita e della sua storia, e avrebbe senso farlo in un'unica terapia. Per quanto riguarda l'efficacia della terapia bioenergetica, io credo che l'efficacia di una terapia sia legata principalmente alla relazione che si crea tra quello specifico paziente e quello specifico terapeuta, più che all'approccio del terapeuta; inoltre, tendenzialmente un terapeuta che segue un certo approccio spesso integra le proprie conoscenze con altre conoscenze e strumenti che vengono da altri approcci. L'approccio è sicuramente importante, ma più ancora lo è la relazione che si crea tra terapeuta e paziente, è quella che fa la differenza. Se avesse altre domande sono a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott. Antonio Di Mauro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buonasera, varrebbe la pena domandarsi perché nutre dubbi sulla psicoterapia bioenergetica. Dietro un'apparente motivazione razionale (disponibilità di studi scientifici che proverebbero l'efficacia di un determinato tipo di trattamento psicoterapeutico), lei manifesta in verità una sorta di sfiducia preconcetta verso il percorso che si accinge a intraprendere. Forse in precedenza si era sottoposto a psicoterapie che non l'hanno soddisfatta, e ora teme di ripetere la stessa esperienza? O ci sono altre motivazioni? Inoltre, vorrei metterla in guarda dal troppo parcellizzare l’esperienza psicoterapeutica, quasi che davvero sia possibile “prima” trattare il trauma presunto, e solo “dopo”, magari con terapeuta di diverso indirizzo, il disturbo ossessivo, ecc. La psicoterapia, invece, si rivolge sempre al paziente come a un intero, e muove dall’assunto che i più disparati sintomi si possano ricondurre a un comun denominatore… Distinti saluti, in bocca al lupo, Antonio Di Mauro, psicologo e psicoterapeuta e Milano e online.

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