ciao, sono una ragazza di 19 anni. Pochi mesi fa è finito per me il periodo più brutto della mia vit

24 risposte
ciao, sono una ragazza di 19 anni. Pochi mesi fa è finito per me il periodo più brutto della mia vita durato più di un anno. Avevo costantemente molta ansia, almeno 3 attacchi di panico al giorno, forti giramenti di testa e non ero mai felice. Inoltre non uscivo per restare a letto a piangere. Dopo un po’ di tempo ho deciso di andare da uno psicologo, questa cosa mi ha aiutato tanto e si può dire che ne sono uscita. Adesso sono in un’altra città e mi sono iscritta all’università. Nonostante io sia consapevole di aver ottenuto proprio ciò che volevo, ultimamente mi capita spesso di chiudermi in camera e ripensare a quel brutto periodo. Il problema però è che sembra quasi che mi manchi quel periodo, vorrei di nuovo stare così male a volte eppure per me è stato l’anno più brutto della mia vita. Non capisco perché sento quasi il bisogno di stare male, mi sento una stupida e sono molto confusa.
Dott. Paolo Mirri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Livorno
Ciao, innanzi tutto complimenti a te ed al tuo psicologo per il percorso finora svolto, vuol dire che avete lavorato bene insieme. Domanda: ma ne hai parlato con il tuo psicologo di questa cosa? Potrebbe essere uno spunto di riflessione per entrambi.

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Dott.ssa Martina Di Piazza
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lucca
Buonasera,
è difficile trovare una risposta certa alla sua domanda, andrebbero indagati alcuni fattori e vissuti emotivi, così come eventuali vantaggi secondari (benefici) che il malessere psicologico a volte comporta. Le consiglio di parlarne con il professionista che la segue oppure rivolgersi ad un altro psicologo che possa aiutarla a capire cosa sta provando.
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, innanzitutto le faccio i complimenti per aver superato gli attacchi di panico ma soprattutto per aver trovato la forza di rivolgersi ad uno psicologo. Probabilmente, se non è ancora seguita, avrebbe bisogno ancora di un supporto psicologico per cercare di lasciarsi alle spalle questi pensieri che la disturbano.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott.ssa Cristina Furnò
Psicologo
Novate Milanese
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione e soprattutto mi complimento con Lei per i risultati raggiunti e per essersi affidata ad uno psicologo.
Comprendo la sua confusione, e personalmente credo che sarebbe utile un ulteriore approfondimento con uno specialista (magari chi l'ha seguita in precedenza), per valutare insieme quali potrebbero essere cause/motivazioni che a volte le fanno desiderare di rivivere quel malessere che lei stessa definisce come "l'anno più brutto della mia vita".

Spero che le nostre risposte le siano state di aiuto.

Un caro saluto
Dott.ssa Furnò Cristina
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Carissima, il periodo che definisce il più brutto della sua vita è stato caratterizzato da ansia, attacchi di panico e sensazioni di non essere mai felice. Ora che si è iscritta all'università e che ha messo in atto il cambiamento che voleva, si sente quasi attratta da quel brutto periodo. È comprensibile che questo vissuto generi confusione e che possa farla sentire stupida. Ma stupida non è. Sta ascoltando quello che succede dentro di lei e non ha paura a metterlo fuori. Probabilmente l'attrazione è per altri elementi che anche hanno costituito quel periodo, non quelli relativi al malessere. Le suggerisco di indagare questo vissuto con il suo psicologo, se continua ad essere in terapia con lui, oppure di aprire un nuovo percorso con unæ nuovæ professionista. Le auguro il meglio. Sono disponibile per l'avvia di un percorso online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Dott.ssa Paola Pellegrino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, grazie per questa sua condivisione. Credo non sia casuale che questa voglia di "stare di nuovo così male" avvenga in un momento di grandi e importanti cambiamenti (iscrizione all'università, trasferimento in una nuova città). Un periodo che, sul piano razionale, dovrebbe essere bello e stimolante e certamente è anche questo; non si può però negare che sia anche un periodo sfidante, che mette alla prova e può essere anche molto disorientante ed emotivamente molto faticoso. In questi momenti il conosciuto, anche se doloroso e oscuro, può essere più confortevole e meno "spaventoso" dello sconosciuto. Le consiglio di mettersi di nuovo in contatto con il suo o la sua terapeuta oppure, se preferisce, di cercarne uno nuovo nella sua attuale città, affinchè possa accompagnarla anche in questo momento di transizione. Per dare nuovi significati alle credenze più profonde e inconsce e vivere così la propria vita in modo autentico e pieno è necessario un tempo più lungo e un approccio specifico (ad esempio psicodinamico). Rimango a disposizione, un grande in bocca al lupo, d.ssa Paola Pellegrino
Dott. Andrea Moro
Psicologo, Psicologo clinico
Alghero
Buonasera, capisco che questa sia una fase confusa e difficile per te. È importante comprendere il motivo dietro questo desiderio di rivivere il periodo difficile.
Potrebbe essere utile approfondire durante le sessioni di terapia il motivo per cui senti questo bisogno o desiderio di tornare a quel periodo. Esplorare i tuoi sentimenti e le tue emozioni con uno psicologo può aiutarti a comprendere meglio te stessa e trovare strategie per affrontare questi pensieri.
Cerca di essere gentile con te stessa e continua il percorso di crescita personale. Se questi pensieri diventano troppo intensi o difficili da gestire, ti consiglio di parlarne con uno psicologo per ricevere ulteriore supporto.
Un saluto
Dott. Moro
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Dott.ssa Denise Brafa
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao, ho letto in modo molto approfondito quello che hai scritto, probabilmente ti senti sola nonostante tu abbia raggiunto ciò che volevi? Per questo motivo forse anche la paura del nuovo ti fa venire la voglia di tornare al vecchio, perchè il vecchio è ciò che conosci e che puoi controllare e gestire. Prima che questi pensieri diventino invalidanti, prova a parlare con qualcuno per capire meglio le cause di questi pensieri. Resto a disposizione. Ti auguro una buona serata
Dott.ssa Chiara Carraro
Psicologo clinico, Psicologo
Trento
Buongiorno, può sembrare un inconcepibile , ma capita spesso che anche il dolore abbia in qualche modo un vantaggio emotivo secondario che fa sì che ci si rimanga agganciati piuttosto che cambiare e stare meglio. sicuramente potrebbe essere utile portare questi suoi vissuti alla persona che la ha in carico.
Saluti, dott. Ssa Chiara Carraro
Dott. Paolo Gay
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buon giorno, credo che ogni persona viva sempre sentimenti e vissuti che se analizzati hanno una dose di ambivalenza. l'importante è che per Lei la sua vita sia migliorata .
Dott.ssa Federica Fecarotta
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno utente,
prova a concentrarti sui miglioramenti del tuo percorso e della tua vita.
Sai, a volte, stare male può essere un modo per comunicare che abbiamo bisogno di essere visti di più, ascoltati.
Sarebbe utile continuare ad approfondire questa tematica da te posta.

FF
Dott.ssa Ramona Borla
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Orbassano
Gentile Utente, i vissuti che provi non sono così inusuali e meno che mai stupidi. Ti consiglio di affrontarli con la tua terapeuta, ti saranno di certo utile per raggiungere ulteriori nuovi traguardi nel tuo percorso personale.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
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Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Cara utente, mi associo ai colleghi che le hanno espresso stima e riconoscimento per essersi presa cura della sua difficoltà e per essere riuscita a gestirla con l'aiuto di un professionista. Quanto ha fatto denota un atteggiamento di benevolenza verso se stessa, quindi la invito ad accogliere e riconoscere questo suo momento di criticità con maggiore compassione. Invece di sentirsi una 'stupida' provi a darsi un 'abbraccio' di incoraggiamento: come già ha fatto in precedenza potrà trovare il modo di superare anche questo momento difficile e apparentemente incomprensibile. Potrebbe essere utile parlarne con lo psicologo che l'ha seguita. Le auguro il meglio. Un caro saluto
Dott.ssa Sofia Bonomi
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gentile utente, sembra molto spaventata e confusa; tenga a mente che in una certa misura è normale lo sia, da una parte per l'anno difficile che ha trascorso, dall'altra per il periodo di cambiamenti e sfide nuove che sta affrontando. L'università e il trasferimento implicano una dose di autonomia ma anche tante responsabilità e queste possono spaventare e in certi momenti si preferirebbe magari sottrarsene. Se ne ha la possibilità forse continuare o iniziare un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi stati d'animo e ad accoglierli con meno timore. Cordialmente, Dott.ssa Sofia Bonomi
Dott.ssa Sharon Bocca
Psicologo clinico, Psicologo
Chivasso
Gentile utente, è comprensibile la confusione, certe volte qualcosa che abbiamo conosciuto, proprio per il fatto di averlo conosciuto e sapere quindi che cosa aspettarsi, può essere un po' come una zona di conforto anche quando non si tratta di qualcosa di piacevole come l'ansia e il panico. Adesso che non li senti più tanto, che cosa significa per te stare meglio? Potrebbe essere interessante magari esplorare anche questa diversa fase di vita in cui ti trovi in modo da comprendere gli eventuali collegamenti con quella precedente. Che cosa ne pensi? Rimango a disposizione, dott.ssa Sharon Bocca
Dott.ssa Elisa Folliero
Psicologo, Psicoterapeuta
Spino d'Adda
Buongiorno,
A volte succede che la sofferenza diventa per noi, inconsciamente, un mezzo di comunicazione (una richiesta di aiuto o accudimento, per esempio). Sicuramente questo non significa che sia opportuno che lei torni a stare nello stato di sofferenza di tempo fa, ma i pensieri che ha ad oggi ci fanno capire come lei abbia probabilmente bisogno di elaborare ancora qualcosa non toccato nel suo precedente percorso di psicoterapia.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, innanzitutto complimenti per essere riuscita a superare un momento di così grande difficoltà. Riguardo alla sua situazione attuale mi viene da pensare che, nei momenti di cambiamento ed incertezza, anche un passato brutto (ma certo) può in qualche modo apparire rassicurante...
È una tematica che varrebbe la pena approfondire con un collega.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Francesca Denaro
Psicologo, Psicologo clinico
Prato
Cara utente. Innanzi tutto bravissima per avere avuto la forza e il coraggio di uscirne
quel brutto periodo però è stato comunque importante, ha segnato un anno che per quanto deleterio fa parte della sua esperienza ormai e l'ha segnata. Io penso però che il bisogno di tornare a quel periodo sembra legato da un lato a un ricordo che fa parte di lei che comunque l'ha resa molto forte, dall'altro essendone uscita, vuol dire che è diventata grande, ha iniziato l'università ed è a tutti gli effetti un'adulta. Ma essere adulti fa paura , vuol dire prendersi molte più responsabilità. Se fosse a letto non ne avrebbe..
continuare un percorso magari con qualcuno di nuovo, anche online, ripartendo da qui potrebbe aiutarla ad affrontare questo nuovo periodo di vita. Non si abbatta. Ma vada avanti con consapevolezza.
Rimango a disposizione
Dott. Luca Demuro
Psicologo, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Buongiorno utente. Sono contento che sia finito per lei un periodo brutto della sua vita. Deve sapere che può capitare di ripensare a periodi della vita dove siamo stati peggio. Questo penso che accada spesso per la "condizione di malato" che spesso porta ad un vantaggio secondario in termini di attenzioni, accudimento che hanno gli altri nei nostri confronti e che una volta finito il periodo svaniscono con esso. Provi a rifletterci e a cercare di comprendere quali elementi possano influenzare questo suo nuovo periodo della sua vita. Spero di esserle stata di aiuto, rimango a disposizione se le può essere utile. Saluti, Luca Demuro
Dott.ssa Mariapaola Anania
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, ci sarebbe da indagare come mai senta quai una mancanza di quel periodo. Forse aveva più attenzioni del solito? Si sentiva più amata da amici e familiari? in questa nuova città come si trova? Si sta adattando bene a questo nuovo stile di vita? Provi a condividere questi pensieri con lo psicologo che La seguiva precedentemente.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, prima di tutto, vorrei dirle che il percorso che ha affrontato finora dimostra una grande forza. Superare un periodo difficile, decidere di chiedere aiuto e riuscire a riprendere in mano la propria vita sono passi fondamentali che meritano di essere riconosciuti. Ora si trova in una nuova fase, con nuove opportunità e, comprensibilmente, nuove emozioni e interrogativi. Quello che descrive (il pensiero ricorrente di quel periodo difficile e la sensazione quasi paradossale di "sentirne la mancanza") può essere fonte di confusione e senso di colpa, ma è in realtà qualcosa di più comune di quanto si possa pensare. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, la mente umana ha la tendenza a legarsi anche alle esperienze negative, soprattutto quando queste hanno avuto un impatto profondo su di noi. Non perché desideriamo davvero soffrire, ma perché il dolore passato, per quanto intenso, era comunque uno stato familiare, conosciuto, che in qualche modo ci dava un senso di identità e di direzione. Ora che sta meglio e che ha raggiunto degli obiettivi importanti, potrebbe sentirsi disorientata. Avere sofferto a lungo può aver creato un'abitudine emotiva difficile da abbandonare. Inoltre, in quel periodo probabilmente ha ricevuto più attenzione, più ascolto, più possibilità di fermarsi e riflettere su di sé. È possibile che una parte di lei associ quel dolore a qualcosa che la faceva sentire "vista" e che ora, senza quella sofferenza, si senta quasi vuota o priva di una direzione chiara. Questa sensazione, per quanto strana possa sembrarle, non significa che voglia davvero tornare a stare male. Piuttosto, potrebbe essere il segnale che ha bisogno di trovare un nuovo equilibrio in questa sua fase di vita. Ha fatto molta strada e ora può concentrarsi su nuovi modi per sentirsi bene e dare significato alle sue giornate, senza il peso della sofferenza. Se queste sensazioni diventano troppo invasive, potrebbe essere utile riprendere il percorso psicologico per approfondire questi vissuti e lavorare sulla costruzione di una nuova identità in cui il benessere non sia qualcosa di estraneo o difficile da accettare. Ricordi che il fatto di provare certe emozioni non la rende "stupida", ma semplicemente umana. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Francesca Lupo
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, grazie per il messaggio.
Mi dispiace che si senta in questo modo, mi fa anche piacere però che rispetto a prima si senta meglio.
Ha detto che si trova in un'altra città e si è anche iscritta all'università. Sono cambiamenti questi che possono in un certo qual modo avere un impatto, certo che sì. Quello di cui parla, ossia quando dice che sembra che le manchi quel periodo, sarebbe da riuscire ad approfondire maggiormente perché questa non è la sede adatta e mancano alcuni elementi. Tuttavia, possono esserci anche pensieri di questo tipo, ciò non significa che le manchi quel periodo. Bisognerebbe riuscire a rintracciare le risposte adeguate a questo suo sentire. Detto ciò, sarebbe bene, soprattutto per lei, riuscire a fare chiarezza e anche capire come mai lei si definisca in certi modi. Così facendo, si potrebbero individuare le risposte che le servono e andare verso strategie funzionali e che le permettano anche di viversi questa sua nuova e importante esperienza con maggiore serenità.
Non possiamo pensare di non soffrire mai, ma sicuramente possiamo imparare a soffrire meglio.
Resto a disposizione, la ringrazio ancora a le auguro buona domenica.
Dott.ssa Manuela Valentini
Psicologo, Psicologo clinico
Melfi
Buongiorno, grazie per la condivisione qui in piattaforma. Cambiare città ed iniziare un percorso di studi non è cosa scontata, c'è un tempo necessario che varia soggettivamente per ritrovare una stabilità sufficientemente valida. Non so se si è trasferita da sola o con un'amica, di certo si dia la possibilità di creare una piacevole vita.
Ulteriori riflessioni inerenti al passato potrebbero essere un modo per cercare di dare un senso a quanto ha già affrontato. Quando si trascorre un lungo periodo in una determinata condizione emotiva il corpo e la mente possono sviluppare una sorta di "familiarità" con quegli stati emotivi. Chiedere direttamente ad un professionista potrebbe aiutarla a non giudicare queste emozioni come stupide imparando a conoscere meglio se stessa in queste fasi di crescita di continuo apprendimento data la sua giovanissima età. Colgo il momento per augurarle un buon proseguimento nei suoi obiettivi e se vuole e puo' si confronti con la famiglia, con le amiche, così da sentirsi non sola in questo momento. Resto a disposizione, non esiti a contattarmi per ulteriori informazioni.
Un caro saluto,
Dr.ssa Manuela Valentini psicologa

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