Ciao, sono iscritta ad un sito di incontri e a gennaio circa mi ha contattato un ragazzo un po piu g
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Ciao, sono iscritta ad un sito di incontri e a gennaio circa mi ha contattato un ragazzo un po piu grande di me che ha iniziato a scrivermi e chiedermi di uscire frequentemente. io ho sempre rifiutato, perche a primo impatto pensavo sarebbero stati i soliti appuntamenti in cui perdi tempo. Un giorno a fine febbraio usciamo e passiamo un bel pomeriggio, io rimango piacevolmente sorpresa perche si rivela essere una persona con caratteristiche che ho sempre cercato: lavora in ambito finanziario, si allena molto, vive da solo ed è meta americano quindi parla inglese ma trovandomi in francia parliamo in francese. In piu ha una grande passione per la musica, canta e ha un contratto per un'etichetta discografica. Decido di dargli un'opportunità e lo ricontatto, usciamo piu volte , per lo piu vado a casa sua e rimango li a dormire. Non parliamo mai di aspettative ne nulla di tutto cio, ma quando sono con lui mi sento bene, mi fa scoprire nuove cose, mi affascina e anche dal lato fisico c'è attrazione. Tuttavia, se io mi comincio ad avvicinare , lui si distanzia: da che era lui quello che mi cercava ed insisteva, la situazione si capovolge, e lui inizia a non contattarmi piu, se non sono io che lo faccio. Quindi decido di affrontare il discorso e di dirgli che voglio una cosa seria e se lui no forse è meglio smettere di vedersi. Inizia una discussione in cui alla fine lui mi dice che vuole vedere dove la cosa porta, vuole lasciare le cose naturali e spontanee. Io inizialmente dico di no, poi mi lascio convincere perche ho pensato che avrei voluto continuare a vederlo, anche se scendo alle sue condizioni. le successive due volte lui mi dice di uscire in una data precisa ma all'ultimo momento mi dice che non c'è , che è molto impegnato.Io sono sicura che sia sicuramente una reazione alla discussione precedente. Gli chiedo se ce un motivo particolare per ignorarmi e che era meglio comunicarmelo chiaro e tondo. Invece lui dice ancora che è stato impegnato e mi propone di uscire in una data. Nel frattempo conosco un ragazzo molto bravo e che mi tratta bene e mi prometto di non uscire piu con il primo. Ripensando al suo comportamento, penso che mi abbia usata e che abbia utilizzato un modo di fare che non mi merito. Quindi dico che non ci sono per questa uscita senza fornire motivi. Tuttavia, sempre il ragazzo in questione mi dice che presto sarebbe partito per l'America e che ci sarebbe stato per vedersi in un giorno preciso. Di fronte a questo imminente trasferimento penso che un'ultima uscita sarebbe stata opportuna, con la convinzione che visto il suo comportamento non l'avrei piu idealizzato, l'avrei visto piu brutto e mi sarei convinta della mia scelta. Invece, uscendoci mi sono ricreduta: per l'ennesima volta il tempo passato con lui è stato bello, mi è piaciuta la sua personalita e tutto, mi da qualcosa di forte che l altro ragazzo non mi da. Scopro che non si trasferisce in America ma che avevo frainteso e lui avrebbe si cambiato casa ma sempre in Francia e avrebbe poi fatto un viaggio a giugno in America.
è chiaro che una relazione con una persona del genere non sarebbe possibile: lui mi respinge, non è coinvolto emotivamente anche se passiamo dei bei momenti insieme, le sue successive azioni parlano per lui. Dovrei sicuramente dare il mio tempo e i miei pensieri ad una persona che non mi tratti cosi. Ed invece, mi ritrovo a pensare a lui constantemente, a ripensare ai nostri scambi, quando pensavo mi fosse passata ed invece rivedendolo l effetto è stato contrario. Molto probabilmente non ci vedremo piu anche se vorrei..ho pensato di essere attratta dal suo personaggio piuttosto che dal vero lui, visto i suoi comportamenti, ma mi chiedo anche come sia possibile che io mi sia ossessionata cosi, quando la situazione iniziale era il contrario.Vorrei che capisse quanto valgo effettivamente e fosse lui ad inseguire me , non il contrario. Mi rimane sempre il pensiero che in realta saremmo stati bene insieme, se lui non fosse scappato e si fosse aperto ed è evidente che abbia del lavoro da fare su se stesso. Ma al tempo stesso non posso piu cercarlo, visto che mi evita e io voglio attrarre, non inseguire. Probabilmente con il tempo mi passerà, ma mi rimane sempre il pensiero di non aver fatto il possibile o di non averlo conosciuto meglio, per capire il suo passato, le sue relazioni visto che mi ha parlato di una convivenza passata. So cosa devo fare per me stessa ovvero cancellarlo dalla mia vita e non parlargli piu ma non è quello che voglio e quello che provo, anche se capisco che insistere non cambierebbe le cose ma le peggiorerebbe. A letto lui non è mai riuscito ad avere un rapporto completo, perche dopo un po'con una scusa o con un'altra si distaccava e finivamo a fare dei preliminari, penso questo possa essere un segnale di assenza di coinvolgimento emotivo o paura in questo senso. Non spetta a me capire questo ma avrei voluto fargli capire che potevamo essere veramente una bella coppia insieme, anche se non posso essere il mezzo per guarire dal suo passato. In piu, evita di guardare le mie storie sui social e lo fa raramente. C'è qualcosa che potrei fare per attrarlo o dovrei lasciare stare totalmente?
è chiaro che una relazione con una persona del genere non sarebbe possibile: lui mi respinge, non è coinvolto emotivamente anche se passiamo dei bei momenti insieme, le sue successive azioni parlano per lui. Dovrei sicuramente dare il mio tempo e i miei pensieri ad una persona che non mi tratti cosi. Ed invece, mi ritrovo a pensare a lui constantemente, a ripensare ai nostri scambi, quando pensavo mi fosse passata ed invece rivedendolo l effetto è stato contrario. Molto probabilmente non ci vedremo piu anche se vorrei..ho pensato di essere attratta dal suo personaggio piuttosto che dal vero lui, visto i suoi comportamenti, ma mi chiedo anche come sia possibile che io mi sia ossessionata cosi, quando la situazione iniziale era il contrario.Vorrei che capisse quanto valgo effettivamente e fosse lui ad inseguire me , non il contrario. Mi rimane sempre il pensiero che in realta saremmo stati bene insieme, se lui non fosse scappato e si fosse aperto ed è evidente che abbia del lavoro da fare su se stesso. Ma al tempo stesso non posso piu cercarlo, visto che mi evita e io voglio attrarre, non inseguire. Probabilmente con il tempo mi passerà, ma mi rimane sempre il pensiero di non aver fatto il possibile o di non averlo conosciuto meglio, per capire il suo passato, le sue relazioni visto che mi ha parlato di una convivenza passata. So cosa devo fare per me stessa ovvero cancellarlo dalla mia vita e non parlargli piu ma non è quello che voglio e quello che provo, anche se capisco che insistere non cambierebbe le cose ma le peggiorerebbe. A letto lui non è mai riuscito ad avere un rapporto completo, perche dopo un po'con una scusa o con un'altra si distaccava e finivamo a fare dei preliminari, penso questo possa essere un segnale di assenza di coinvolgimento emotivo o paura in questo senso. Non spetta a me capire questo ma avrei voluto fargli capire che potevamo essere veramente una bella coppia insieme, anche se non posso essere il mezzo per guarire dal suo passato. In piu, evita di guardare le mie storie sui social e lo fa raramente. C'è qualcosa che potrei fare per attrarlo o dovrei lasciare stare totalmente?
Gentile,
viene da chiedersi: sta cercando lui… o sta cercando se stessa, attraverso lo sguardo che desiderava ricevere da lui?
A volte il “non riuscire a lasciar andare” racconta più di una semplice attrazione.
E se ci fosse ancora qualcosa da chiarire, non con lui… ma con ciò che questo legame le ha smosso dentro?
Magari, esplorarlo insieme potrebbe fare la differenza.
Mi contatti pure.
Dr. Giorgio De Giorgi
viene da chiedersi: sta cercando lui… o sta cercando se stessa, attraverso lo sguardo che desiderava ricevere da lui?
A volte il “non riuscire a lasciar andare” racconta più di una semplice attrazione.
E se ci fosse ancora qualcosa da chiarire, non con lui… ma con ciò che questo legame le ha smosso dentro?
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Salve,
innanzitutto, grazie per essersi aperta e aver condiviso qui la sua esperienza e il suo stato emotivo attuale.
In primis, è importante che lei sappia una cosa fondamentale: non siamo tenuti e non possiamo cambiare le persone. Possiamo solo lavorare su noi stessi, sulle nostre consapevolezze, sul nostro benessere, sulle nostre esigenze e sui nostri confini. Questo ragazzo è così com’è: ambivalente, spesso emotivamente distante, poco chiaro, a tratti coinvolgente e a tratti assente. Sta a lei decidere se, in questo momento della sua vita, una relazione di questo tipo può farle stare bene oppure no.
Non è giusto, né sano, voler cambiare una persona nella speranza che diventi qualcosa di diverso. Nessuna persona è responsabile della crescita emotiva di un’altra persona, del suo passato o delle sue difficoltà (comprese quelle nella sfera sessuale, che sembrano rimandare a un’insicurezza o a un blocco di cui solo lui potrebbe occuparsi, se lo volesse). È solo lui che può decidere se lavorarci oppure no.
Quindi, o lo accetta così com’è, con i suoi limiti, i suoi silenzi, la sua ambivalenza (chiedendosi se tutto questo le sta bene, senza aspettarsi che cambi), oppure, se questa situazione non è compatibile con ciò che sente di desiderare davvero - una relazione chiara, reciproca, serena -, allontanarsi e aprirsi alla possibilità di trovare qualcuno con cui ci sia un vero incastro, più stabile.
È del tutto normale che lei senta una forma di attaccamento verso questa persona. Non c’è nulla di sbagliato in questo. Quello che spesso accade in queste dinamiche è che l’inizio ci dà una forte carica di emozioni positive: l’attenzione ricevuta, l’idealizzazione, le sorprese. Quando poi l’altro si distacca, entra in gioco una sorta di “richiamo” interiore: cerchiamo di riappropriarci di quelle sensazioni, di quella versione della persona che ci ha fatto sentire visti e desiderati. Ed è proprio questo divario - tra quello che ci ha fatto credere di essere all’inizio e quello che poi è realmente stato nel tempo - a generare dolore, confusione e la sensazione di “non riuscire a lasciar andare”. Perché questa è una forma di aspettativa disattesa.
Ciò che può fare ora è riprendere contatto con sé stessa, con ciò che vuole davvero in una relazione, anche attraverso un percorso psicologico che può aiutarla a capire quali sono i valori da cui vuole far muovere i suoi comportamenti. Se le va, possiamo esplorare insieme queste dinamiche in un primo colloquio.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti,
Dott.ssa Marika Fiengo.
innanzitutto, grazie per essersi aperta e aver condiviso qui la sua esperienza e il suo stato emotivo attuale.
In primis, è importante che lei sappia una cosa fondamentale: non siamo tenuti e non possiamo cambiare le persone. Possiamo solo lavorare su noi stessi, sulle nostre consapevolezze, sul nostro benessere, sulle nostre esigenze e sui nostri confini. Questo ragazzo è così com’è: ambivalente, spesso emotivamente distante, poco chiaro, a tratti coinvolgente e a tratti assente. Sta a lei decidere se, in questo momento della sua vita, una relazione di questo tipo può farle stare bene oppure no.
Non è giusto, né sano, voler cambiare una persona nella speranza che diventi qualcosa di diverso. Nessuna persona è responsabile della crescita emotiva di un’altra persona, del suo passato o delle sue difficoltà (comprese quelle nella sfera sessuale, che sembrano rimandare a un’insicurezza o a un blocco di cui solo lui potrebbe occuparsi, se lo volesse). È solo lui che può decidere se lavorarci oppure no.
Quindi, o lo accetta così com’è, con i suoi limiti, i suoi silenzi, la sua ambivalenza (chiedendosi se tutto questo le sta bene, senza aspettarsi che cambi), oppure, se questa situazione non è compatibile con ciò che sente di desiderare davvero - una relazione chiara, reciproca, serena -, allontanarsi e aprirsi alla possibilità di trovare qualcuno con cui ci sia un vero incastro, più stabile.
È del tutto normale che lei senta una forma di attaccamento verso questa persona. Non c’è nulla di sbagliato in questo. Quello che spesso accade in queste dinamiche è che l’inizio ci dà una forte carica di emozioni positive: l’attenzione ricevuta, l’idealizzazione, le sorprese. Quando poi l’altro si distacca, entra in gioco una sorta di “richiamo” interiore: cerchiamo di riappropriarci di quelle sensazioni, di quella versione della persona che ci ha fatto sentire visti e desiderati. Ed è proprio questo divario - tra quello che ci ha fatto credere di essere all’inizio e quello che poi è realmente stato nel tempo - a generare dolore, confusione e la sensazione di “non riuscire a lasciar andare”. Perché questa è una forma di aspettativa disattesa.
Ciò che può fare ora è riprendere contatto con sé stessa, con ciò che vuole davvero in una relazione, anche attraverso un percorso psicologico che può aiutarla a capire quali sono i valori da cui vuole far muovere i suoi comportamenti. Se le va, possiamo esplorare insieme queste dinamiche in un primo colloquio.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti,
Dott.ssa Marika Fiengo.
Cara ragazza,
hai già detto la cosa più vera di tutte: "So cosa devo fare per me stessa, ma non è quello che voglio." Ecco il cuore pulsante del tuo messaggio. Non è che tu non abbia capito la situazione – anzi, l’hai analizzata in modo lucido e profondo. Il tuo problema non è la comprensione razionale, ma l’emotiva disobbedienza.
Sai che lui ti respinge.
Sai che ti cerca solo a intermittenza.
Sai che non ti tratta con la cura che meriti.
Sai che non ci sarebbe una relazione vera.
Eppure… lo desideri ancora.
E allora lascia che ti dica una verità scomoda: non sei innamorata di lui, sei agganciata all’idea che rappresenta. Il fascino, il mistero, la musica, il viaggio, l’inglese, l’inafferrabilità. Non ti ha sedotta con la vicinanza, ma con la distanza. E più ti sfugge, più lo desideri.
Questa non è attrazione: è una trappola affettiva. È come inseguire un miraggio nel deserto: più corri, più ti disidrati… ma pensi che un altro passo ti porterà all’oasi.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi
hai già detto la cosa più vera di tutte: "So cosa devo fare per me stessa, ma non è quello che voglio." Ecco il cuore pulsante del tuo messaggio. Non è che tu non abbia capito la situazione – anzi, l’hai analizzata in modo lucido e profondo. Il tuo problema non è la comprensione razionale, ma l’emotiva disobbedienza.
Sai che lui ti respinge.
Sai che ti cerca solo a intermittenza.
Sai che non ti tratta con la cura che meriti.
Sai che non ci sarebbe una relazione vera.
Eppure… lo desideri ancora.
E allora lascia che ti dica una verità scomoda: non sei innamorata di lui, sei agganciata all’idea che rappresenta. Il fascino, il mistero, la musica, il viaggio, l’inglese, l’inafferrabilità. Non ti ha sedotta con la vicinanza, ma con la distanza. E più ti sfugge, più lo desideri.
Questa non è attrazione: è una trappola affettiva. È come inseguire un miraggio nel deserto: più corri, più ti disidrati… ma pensi che un altro passo ti porterà all’oasi.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità. Si capisce chiaramente che questa storia ti ha coinvolta molto, anche se è nata in modo leggero. All’inizio eri tu a non voler uscire, poi quando hai iniziato a conoscerlo davvero, lui ha iniziato ad allontanarsi. Questo tira e molla ti ha lasciata confusa, perché i momenti insieme sono stati belli e intensi, ma lui non si è mai veramente aperto né impegnato.
Hai cercato il dialogo, gli hai detto che volevi qualcosa di serio, ma lui ha risposto con vaghezza, lasciando tutto in sospeso. Dopo quella conversazione il suo comportamento è peggiorato: annullamenti all’ultimo, silenzi, promesse non mantenute. E anche se sai che non è il modo in cui vuoi essere trattata, ti ritrovi a pensare spesso a lui.
È normale sentirsi attratti da una persona che ci ha lasciato qualcosa di forte, anche se non è stata capace di costruire qualcosa di reale. A volte non ci innamoriamo tanto della persona, quanto della possibilità che abbiamo immaginato insieme a lei. E questo crea un legame difficile da spezzare, anche quando la ragione ci dice che sarebbe meglio farlo.
Hai già capito che non puoi essere tu a guarirlo, né a fargli capire il vostro potenziale come coppia. Se lui non è pronto, se si chiude e ti respinge, non è colpa tua. Ma continuare a inseguirlo ti farà solo stare peggio, e lo sai. Hai il diritto di desiderare una relazione dove sei vista, cercata, rispettata. Non devi implorare attenzione.
Ci vorrà tempo per lasciarlo andare, è vero. Ma ogni passo che farai verso te stessa, anche con fatica, sarà un passo verso qualcosa di più autentico.
E se un giorno vorrà davvero conoscerti per come sei, lo farà da solo. Non perché l’hai rincorso, ma perché hai scelto di non farlo più.
Se vuoi continuare a parlarne, resto qui.
Hai cercato il dialogo, gli hai detto che volevi qualcosa di serio, ma lui ha risposto con vaghezza, lasciando tutto in sospeso. Dopo quella conversazione il suo comportamento è peggiorato: annullamenti all’ultimo, silenzi, promesse non mantenute. E anche se sai che non è il modo in cui vuoi essere trattata, ti ritrovi a pensare spesso a lui.
È normale sentirsi attratti da una persona che ci ha lasciato qualcosa di forte, anche se non è stata capace di costruire qualcosa di reale. A volte non ci innamoriamo tanto della persona, quanto della possibilità che abbiamo immaginato insieme a lei. E questo crea un legame difficile da spezzare, anche quando la ragione ci dice che sarebbe meglio farlo.
Hai già capito che non puoi essere tu a guarirlo, né a fargli capire il vostro potenziale come coppia. Se lui non è pronto, se si chiude e ti respinge, non è colpa tua. Ma continuare a inseguirlo ti farà solo stare peggio, e lo sai. Hai il diritto di desiderare una relazione dove sei vista, cercata, rispettata. Non devi implorare attenzione.
Ci vorrà tempo per lasciarlo andare, è vero. Ma ogni passo che farai verso te stessa, anche con fatica, sarà un passo verso qualcosa di più autentico.
E se un giorno vorrà davvero conoscerti per come sei, lo farà da solo. Non perché l’hai rincorso, ma perché hai scelto di non farlo più.
Se vuoi continuare a parlarne, resto qui.
Ciao,
quello che racconti riflette una dinamica purtroppo comune in molte relazioni che iniziano con entusiasmo e sembrano promettenti, ma che poi si rivelano più complicate di quanto previsto. La tua esperienza mostra quanto possa essere difficile accettare che, anche in presenza di attrazione, interessi comuni e bei momenti condivisi, l’altra persona non sia disposta – o non sia in grado – di offrirti una relazione emotivamente matura e stabile.
Il suo comportamento alternante, il ritrarsi quando ti avvicini, l’evitare il confronto diretto e la mancanza di chiarezza sono segnali importanti. È possibile che lui stesso abbia delle difficoltà relazionali, paure di coinvolgimento o semplicemente un’idea diversa da te su cosa significhi costruire un legame. Tuttavia, anche se è legittimo provare empatia per le sue possibili fragilità, questo non deve mai portarti a mettere in secondo piano i tuoi bisogni affettivi, la tua dignità e la tua serenità emotiva.
Il fatto che, nonostante tutto, tu pensi ancora a lui, dimostra quanto sia forte il potere del legame emotivo e dell’idealizzazione. Spesso ci affezioniamo non solo alla persona in sé, ma anche al potenziale che vediamo nella relazione, alla speranza che "le cose possano cambiare", al desiderio che l’altro veda il nostro valore. Tuttavia, continuare a inseguire qualcuno che ti fa sentire invisibile o non scelta, rischia di farti solo del male e di allontanarti da persone che, invece, potrebbero offrirti una connessione più sana e ricca.
La tua lucidità nel riconoscere che “non puoi essere il mezzo per guarire il suo passato” è molto preziosa. Così come il pensiero che “vorresti attrarre, non inseguire”: sono consapevolezze importanti, che mostrano quanto tu abbia già un’intuizione chiara su ciò che meriti davvero.
Per quanto riguarda la sfera sessuale, anche lì il suo comportamento (il distacco durante i rapporti, l’evitamento del contatto pieno) può indicare un blocco, una paura, o una mancanza di reale coinvolgimento. Ma, come giustamente dici, non spetta a te decifrare o “curare” questi aspetti. Il rischio, altrimenti, è quello di trasformarti in una sorta di “salvatrice” e di rimanere incastrata in una relazione sbilanciata e frustrante.
In questo momento è normale sentire confusione e avere pensieri contrastanti: la testa dice di lasciar perdere, ma il cuore resiste. Proprio per questo, sarebbe utile e consigliato per approfondire queste dinamiche rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutarti a comprendere meglio i tuoi vissuti emotivi, lavorare sull’autostima e sostenerti nel costruire relazioni più sane e appaganti.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che racconti riflette una dinamica purtroppo comune in molte relazioni che iniziano con entusiasmo e sembrano promettenti, ma che poi si rivelano più complicate di quanto previsto. La tua esperienza mostra quanto possa essere difficile accettare che, anche in presenza di attrazione, interessi comuni e bei momenti condivisi, l’altra persona non sia disposta – o non sia in grado – di offrirti una relazione emotivamente matura e stabile.
Il suo comportamento alternante, il ritrarsi quando ti avvicini, l’evitare il confronto diretto e la mancanza di chiarezza sono segnali importanti. È possibile che lui stesso abbia delle difficoltà relazionali, paure di coinvolgimento o semplicemente un’idea diversa da te su cosa significhi costruire un legame. Tuttavia, anche se è legittimo provare empatia per le sue possibili fragilità, questo non deve mai portarti a mettere in secondo piano i tuoi bisogni affettivi, la tua dignità e la tua serenità emotiva.
Il fatto che, nonostante tutto, tu pensi ancora a lui, dimostra quanto sia forte il potere del legame emotivo e dell’idealizzazione. Spesso ci affezioniamo non solo alla persona in sé, ma anche al potenziale che vediamo nella relazione, alla speranza che "le cose possano cambiare", al desiderio che l’altro veda il nostro valore. Tuttavia, continuare a inseguire qualcuno che ti fa sentire invisibile o non scelta, rischia di farti solo del male e di allontanarti da persone che, invece, potrebbero offrirti una connessione più sana e ricca.
La tua lucidità nel riconoscere che “non puoi essere il mezzo per guarire il suo passato” è molto preziosa. Così come il pensiero che “vorresti attrarre, non inseguire”: sono consapevolezze importanti, che mostrano quanto tu abbia già un’intuizione chiara su ciò che meriti davvero.
Per quanto riguarda la sfera sessuale, anche lì il suo comportamento (il distacco durante i rapporti, l’evitamento del contatto pieno) può indicare un blocco, una paura, o una mancanza di reale coinvolgimento. Ma, come giustamente dici, non spetta a te decifrare o “curare” questi aspetti. Il rischio, altrimenti, è quello di trasformarti in una sorta di “salvatrice” e di rimanere incastrata in una relazione sbilanciata e frustrante.
In questo momento è normale sentire confusione e avere pensieri contrastanti: la testa dice di lasciar perdere, ma il cuore resiste. Proprio per questo, sarebbe utile e consigliato per approfondire queste dinamiche rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutarti a comprendere meglio i tuoi vissuti emotivi, lavorare sull’autostima e sostenerti nel costruire relazioni più sane e appaganti.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità e profondità la tua esperienza. Le emozioni che stai vivendo sono intense, complesse, e assolutamente comprensibili. Quello che racconti riflette il conflitto interiore tra ciò che senti e ciò che razionalmente sai essere meglio per te. Questo tipo di dinamica affettiva, in cui l’altro manda segnali contrastanti — prima cerca e poi si ritira — può diventare particolarmente coinvolgente proprio perché attiva dentro di noi il bisogno di risposte, di conferme, a volte anche il desiderio di "aggiustare" qualcosa che sentiamo essersi interrotto troppo presto.
Hai fatto un percorso molto lucido: hai riconosciuto il suo comportamento ambiguo, il fatto che non si sia mai realmente aperto con te, la mancanza di reciprocità, e che tu meriti qualcuno che non solo ti piaccia, ma che sia anche disposto a costruire qualcosa insieme, con rispetto, presenza e chiarezza. Eppure, nonostante questa consapevolezza, il tuo cuore torna lì, forse perché lui rappresenta un ideale, un potenziale, più che una reale possibilità affettiva. Questo è normale: ci si può affezionare anche a quello che avrebbe potuto essere, non solo a ciò che è stato realmente.
È importante distinguere tra ciò che questa persona rappresenta simbolicamente per te — fascino, mistero, potenzialità non realizzate — e ciò che ti ha effettivamente dato. Quando parli del fatto che ti manca, nonostante tu sappia che il rapporto ti ha fatto più male che bene, potresti essere legata più al desiderio di essere vista, scelta e apprezzata da lui, che a lui in quanto persona concreta, con tutte le sue incoerenze e distanze.
In amore, inseguire qualcuno che si ritrae continuamente può alimentare un senso di insicurezza e confusione. E purtroppo, cercare di "attrarre" qualcuno che non è pronto o disposto a connettersi autenticamente non solo è doloroso, ma rischia anche di farti perdere di vista il tuo valore.
Riguardo la tua domanda: "C'è qualcosa che potrei fare per attrarlo o dovrei lasciare stare totalmente?", la verità è che non possiamo controllare i sentimenti degli altri né spingerli a cambiare, soprattutto se non sono disponibili emotivamente. E tu meriti una relazione in cui non devi convincere qualcuno del tuo valore, ma in cui ti senti vista, desiderata e rispettata sin dall’inizio.
Il fatto che tu stia riflettendo con tanta profondità è già un segno che stai prendendo sul serio te stessa e i tuoi bisogni emotivi. Con il tempo, e magari anche con un supporto psicologico se lo sentirai necessario, potrai sciogliere questo legame interno, che non è tanto con lui, ma con ciò che lui ha rappresentato per te in un momento in cui desideravi sentirti accolta, amata e scelta.
Ti meriti una relazione piena, presente, e soprattutto reciproca.
Hai già iniziato il cammino giusto. È solo questione di continuare a scegliere te stessa.
Vuoi che esploriamo insieme qualche strategia per allentare questo legame emotivo e rafforzare il tuo senso di autostima in questo momento?
Dott.ssa Alessia Mariosa
Hai fatto un percorso molto lucido: hai riconosciuto il suo comportamento ambiguo, il fatto che non si sia mai realmente aperto con te, la mancanza di reciprocità, e che tu meriti qualcuno che non solo ti piaccia, ma che sia anche disposto a costruire qualcosa insieme, con rispetto, presenza e chiarezza. Eppure, nonostante questa consapevolezza, il tuo cuore torna lì, forse perché lui rappresenta un ideale, un potenziale, più che una reale possibilità affettiva. Questo è normale: ci si può affezionare anche a quello che avrebbe potuto essere, non solo a ciò che è stato realmente.
È importante distinguere tra ciò che questa persona rappresenta simbolicamente per te — fascino, mistero, potenzialità non realizzate — e ciò che ti ha effettivamente dato. Quando parli del fatto che ti manca, nonostante tu sappia che il rapporto ti ha fatto più male che bene, potresti essere legata più al desiderio di essere vista, scelta e apprezzata da lui, che a lui in quanto persona concreta, con tutte le sue incoerenze e distanze.
In amore, inseguire qualcuno che si ritrae continuamente può alimentare un senso di insicurezza e confusione. E purtroppo, cercare di "attrarre" qualcuno che non è pronto o disposto a connettersi autenticamente non solo è doloroso, ma rischia anche di farti perdere di vista il tuo valore.
Riguardo la tua domanda: "C'è qualcosa che potrei fare per attrarlo o dovrei lasciare stare totalmente?", la verità è che non possiamo controllare i sentimenti degli altri né spingerli a cambiare, soprattutto se non sono disponibili emotivamente. E tu meriti una relazione in cui non devi convincere qualcuno del tuo valore, ma in cui ti senti vista, desiderata e rispettata sin dall’inizio.
Il fatto che tu stia riflettendo con tanta profondità è già un segno che stai prendendo sul serio te stessa e i tuoi bisogni emotivi. Con il tempo, e magari anche con un supporto psicologico se lo sentirai necessario, potrai sciogliere questo legame interno, che non è tanto con lui, ma con ciò che lui ha rappresentato per te in un momento in cui desideravi sentirti accolta, amata e scelta.
Ti meriti una relazione piena, presente, e soprattutto reciproca.
Hai già iniziato il cammino giusto. È solo questione di continuare a scegliere te stessa.
Vuoi che esploriamo insieme qualche strategia per allentare questo legame emotivo e rafforzare il tuo senso di autostima in questo momento?
Dott.ssa Alessia Mariosa
La ringrazio per aver condiviso una parte così complessa e dolorosa della sua esperienza con tanta onestà. Si percepisce quanto lei sia coinvolta emotivamente, e quanto sia combattuta tra ciò che sa razionalmente essere la scelta più giusta per sé stessa e ciò che invece continua a sentire a livello emotivo. Questa ambivalenza è molto comune quando si tratta di relazioni che ci hanno fatto provare emozioni intense, anche se accompagnate da confusione e frustrazione. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, ciò che lei sta vivendo è una forma di attaccamento emotivo disfunzionale, che può generarsi quando una relazione è caratterizzata da elementi forti di rinforzo intermittente. In altre parole, momenti intensamente positivi vengono alternati a fasi di distacco o rifiuto, e questa dinamica crea un circuito difficile da spezzare: la mente, anziché allontanarsi dalla fonte del dolore, rimane ancorata nella speranza che quei momenti belli possano tornare. Questo meccanismo è molto potente a livello cerebrale, perché attiva le stesse aree coinvolte nella dipendenza. Non è raro, infatti, che anche in presenza di segnali chiari di disinteresse o distanza da parte dell’altro, la nostra mente continui a trovare motivi per restare legata, con il pensiero e con l’illusione. Lei è consapevole di molti aspetti importanti: sa che questa persona non sta offrendo una reciprocità emotiva, che non si espone né comunica in modo aperto, che tende a sparire e a ricomparire a suo piacimento, e che il suo comportamento nei suoi confronti è stato ambiguo e, in certi momenti, anche svalutante. Eppure, nonostante tutto questo, si ritrova a pensarlo continuamente e a desiderare di essere vista, riconosciuta, cercata. Questo bisogno è umano e comprensibile. La ricerca di validazione da parte di qualcuno che ci ha attratti profondamente può assumere, in alcuni casi, una forma quasi ossessiva, perché il nostro cervello cerca di “risolvere” l’incongruenza tra ciò che abbiamo provato e ciò che stiamo ricevendo. Il pensiero ricorrente “se solo lui capisse quanto valgo” o “se solo si fosse aperto, sarebbe stato tutto diverso” è un tipo di distorsione cognitiva molto comune nelle relazioni non corrisposte: si chiama *pensiero controfattuale*, cioè il rimuginare su ciò che “avrebbe potuto essere”. Questo tipo di pensiero, seppur naturale, ha il potere di tenerla incatenata a una realtà che non esiste, impedendole di accedere pienamente al presente e alle relazioni che potrebbero davvero valorizzarla. Lei lo ha già sperimentato: ha conosciuto un altro ragazzo, gentile, premuroso, eppure il paragone con il primo continua a farle sentire che manca qualcosa. Questo accade perché non è il valore oggettivo dell’altro ad affascinarla, ma l’idea che ha costruito intorno a lui: una combinazione di idealizzazione, mistero, e speranza di trasformazione. Ma questa immagine, purtroppo, non corrisponde alla realtà della relazione vissuta. Un altro aspetto importante che solleva riguarda la sessualità: l’evitamento del contatto sessuale completo può sicuramente essere un segnale di una difficoltà emotiva o relazionale, ma come lei giustamente osserva, non è suo compito analizzare o “salvare” l’altro. Quando sentiamo che per “funzionare” una relazione abbiamo bisogno di cambiarci o di cambiare l’altro, stiamo già entrando in un terreno pericoloso, dove il nostro valore rischia di dipendere dalla risposta o dal riconoscimento altrui. Il desiderio di essere inseguita, desiderata, di mostrare il proprio valore affinché l’altro lo riconosca, può essere esplorato in terapia come parte di un bisogno più profondo di conferma personale. Non significa che lei sia debole o sbagliata, al contrario: significa che c'è una parte di lei che ha bisogno di sentirsi pienamente vista e accettata, ma che ha imparato a cercare quella conferma laddove viene negata. Questo è un meccanismo molto comune e, se riconosciuto, può diventare una grande occasione di crescita personale. La sua domanda finale è molto chiara: "C'è qualcosa che potrei fare per attrarlo o dovrei lasciare stare totalmente?". Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, la risposta è che se l’obiettivo è il suo benessere emotivo, non dovrebbe cercare ulteriori strategie per attrarlo. Questo non perché lei non valga, ma perché ogni ulteriore tentativo alimenterebbe una dinamica che già oggi la fa soffrire e che, dati i segnali ricevuti, non porterebbe a un cambiamento sostanziale. L’idea che l’altro possa cambiare grazie al nostro amore o alla nostra presenza è una fantasia che rischia di farci sentire sempre inadeguati e frustrati. Merita invece una relazione dove il suo valore venga riconosciuto da subito, spontaneamente, senza bisogno di rincorse. Le suggerirei, se possibile, di lavorare su questi pensieri in uno spazio terapeutico, anche solo per qualche incontro: la aiuterà a comprendere meglio cosa l'ha portata a legarsi in questo modo e come può coltivare relazioni più sicure e reciprocamente soddisfacenti. La fine di una relazione o il suo mancato inizio possono essere momenti molto fertili per lavorare su sé stessi e riacquisire potere personale. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Ciao,
prima di tutto ti ringrazio per la sincerità con cui hai condiviso la tua esperienza. Non è facile raccontare certi intrecci emotivi, specie quando ci troviamo a vivere un conflitto tra ciò che sappiamo e ciò che sentiamo.
Quello che descrivi è un legame intermittente, dove la connessione c’è, è reale, ma non si stabilizza. Da un lato c'è l'affascinazione per qualcuno che risveglia emozioni intense, dall’altro il bisogno di una relazione solida, reciproca, nutriente. È come se fossi rimasta emotivamente sintonizzata su una frequenza che lui non riesce, o non vuole, sostenere.
Spesso, in psicologia relazionale, si parla di attivazione-disattivazione: l’altro si fa avanti, genera coinvolgimento, ma quando percepisce che l’altro (tu, in questo caso) si avvicina troppo, prende le distanze. Non sempre per cattiveria, ma per difese emotive, per immaturità relazionale, o per paura di perdere il controllo.
E chi è dall’altra parte, può sviluppare un attaccamento più forte proprio per l’alternanza tra presenza e assenza, tra apertura e chiusura: il nostro cervello tende a idealizzare ciò che appare irraggiungibile. E così, anche se sai che meriti di più, una parte di te continua a sperare che cambi, che si accorga del tuo valore, che ti insegua.
Hai fatto passi importanti: hai posto limiti, hai ascoltato te stessa, ti sei messa in discussione. Il fatto che lui non riesca ad avere un rapporto completo, che sfugga alla comunicazione chiara, che eviti persino il contatto visivo social, sono segnali eloquenti. Non sempre abbiamo bisogno di una spiegazione per validare quello che sentiamo: le azioni raccontano più delle parole.
Ti chiedi se si possa fare qualcosa per attrarlo. È comprensibile. Ma spesso la domanda più profonda è: perché desidero tanto attrarre chi non è disposto a restare?
La risposta non è un giudizio, ma un invito gentile a esplorare la parte di te che ha bisogno di essere scelta, riconosciuta, vista per davvero. Ed è lì che il lavoro su di sé può diventare trasformativo, non per capire o salvare l’altro, ma per riconoscere cosa meriti davvero tu, senza compromessi.
Non è debolezza provare nostalgia o pensare “avrei voluto mostrargli chi ero davvero”. Ma forse, più che con lui, ora è il momento di farlo con te stessa.
Se vorrai uno spazio protetto dove dare un senso a tutto questo, senza forzarti a “superare” in fretta, ma per comprendere profondamente, io sono qui.
Quando sei pronta a parlarne davvero.
prima di tutto ti ringrazio per la sincerità con cui hai condiviso la tua esperienza. Non è facile raccontare certi intrecci emotivi, specie quando ci troviamo a vivere un conflitto tra ciò che sappiamo e ciò che sentiamo.
Quello che descrivi è un legame intermittente, dove la connessione c’è, è reale, ma non si stabilizza. Da un lato c'è l'affascinazione per qualcuno che risveglia emozioni intense, dall’altro il bisogno di una relazione solida, reciproca, nutriente. È come se fossi rimasta emotivamente sintonizzata su una frequenza che lui non riesce, o non vuole, sostenere.
Spesso, in psicologia relazionale, si parla di attivazione-disattivazione: l’altro si fa avanti, genera coinvolgimento, ma quando percepisce che l’altro (tu, in questo caso) si avvicina troppo, prende le distanze. Non sempre per cattiveria, ma per difese emotive, per immaturità relazionale, o per paura di perdere il controllo.
E chi è dall’altra parte, può sviluppare un attaccamento più forte proprio per l’alternanza tra presenza e assenza, tra apertura e chiusura: il nostro cervello tende a idealizzare ciò che appare irraggiungibile. E così, anche se sai che meriti di più, una parte di te continua a sperare che cambi, che si accorga del tuo valore, che ti insegua.
Hai fatto passi importanti: hai posto limiti, hai ascoltato te stessa, ti sei messa in discussione. Il fatto che lui non riesca ad avere un rapporto completo, che sfugga alla comunicazione chiara, che eviti persino il contatto visivo social, sono segnali eloquenti. Non sempre abbiamo bisogno di una spiegazione per validare quello che sentiamo: le azioni raccontano più delle parole.
Ti chiedi se si possa fare qualcosa per attrarlo. È comprensibile. Ma spesso la domanda più profonda è: perché desidero tanto attrarre chi non è disposto a restare?
La risposta non è un giudizio, ma un invito gentile a esplorare la parte di te che ha bisogno di essere scelta, riconosciuta, vista per davvero. Ed è lì che il lavoro su di sé può diventare trasformativo, non per capire o salvare l’altro, ma per riconoscere cosa meriti davvero tu, senza compromessi.
Non è debolezza provare nostalgia o pensare “avrei voluto mostrargli chi ero davvero”. Ma forse, più che con lui, ora è il momento di farlo con te stessa.
Se vorrai uno spazio protetto dove dare un senso a tutto questo, senza forzarti a “superare” in fretta, ma per comprendere profondamente, io sono qui.
Quando sei pronta a parlarne davvero.
Buongiorno, queste tipologie di situazioni in cui si incontrano persone inaspettatamente attraenti e piacevoli per le quali ci si invaghisce, ma che si rivelano poco disponibili emotivamente, capita abbastanza frequentemente. In genere si riattiva un vissuto insoddisfatto di ricerca di attenzioni ascolto e amore da una figura importante ma poco disponibile emotivamente per noi in età infantile, in genere un genitore, che rende particolarmente attraente questa nuova persona poco disponibile perché inconsciamente la parte rimasta insoddisfatta spera di ottenere, in una situazione simile a quella a cui era abituata, finalmente la soddisfazione che non aveva avuto. Ma raramente ripetere un copione antico comporta la sua risoluzione. Tanto più che il ragazzo in questione manifesta dei comportamenti di evitamento dell'intimità che farebbero pensare a problemi emotivi irrisolti in lui. Il quadro che si presenta visto da fuori è quella di una relazione disfunzionale dove si rischia di rimanere invischiati nella ricerca di ottenere quella soddisfazione di amori di attenzioni da qualcuno che non è in grado di darcele, almeno per ora, facendosi male e rovinando anche la possibilità di avere relazioni più sane e funzionali. Il fatto che un altro ragazzo più attento Non generi lo stesso livello emotivo è del tutto normale perché la sua disponibilità non riattiva quel vissuto irrisolto dentro di lei quel bisogno di essere viste e amata da qualcuno di sfuggente, non portandola a vivere i picchi massimi e minimi emotivi che una situazione irrisolta come quella che sta vivendo le stimola. Insomma quelle che vengono chiamate oggi le montagne russe emotive. Come consiglio nell'immediato non posso che dirle di staccare completamente da quella persona perché rischia di protrarre a lungo uno stato che non le farà bene. E poiché si porta dentro questo bisogno di attenzione e amore da figure non disponibili non posso che consigliarle anche di intraprendere un percorso psicologico che la possa aiutare a superare o almeno ridimensionare questa tematica. Permane il rischio che essa infatti si possa riattivare in futuro anche per altre persone in situazioni diverse esternamente ma uguali come copione.
Comprendo profondamente la sua sofferenza e la sua confusione di fronte a questa dinamica relazionale. Molte volte, nelle interazioni affettive, la risposta, seppur dolorosa, risiede in una constatazione semplice: non sempre si suscita nell'altro il desiderio di una connessione profonda e duratura. Può accadere di piacere, certamente, ma non al punto tale da indurre l'altro a investire emotivamente e a impegnarsi in una costruzione di un legame.
Da ciò che lei descrive, sembra che lei abbia idealizzato questo ragazzo, focalizzandosi sulle qualità che la attraggono e desiderando ardentemente che lui riconosca il suo valore. La sua ossessione attuale appare strettamente connessa al desiderio che lui si renda conto di ciò che sta perdendo e che torni a corteggiarla con l'entusiasmo iniziale. Questo anelito, del tutto umano, può talvolta celare una ferita nell'amor proprio, un bisogno di validazione che la spinge a desiderare la sua "conquista" come una sorta di risarcimento emotivo.
È importante riconoscere che il comportamento di quest'uomo, la sua ambivalenza e la sua reticenza all'intimità emotiva e fisica, parlano di lui, delle sue dinamiche interne e, forse, delle sue paure. Non è suo compito decifrarle o farsi carico di colmare le sue mancanze. Il suo desiderio di mostrargli quanto potreste stare bene insieme è comprensibile, ma rischia di focalizzarla su un tentativo di cambiare l'altro, un'impresa spesso frustrante e improduttiva.
La sua lucidità nel riconoscere che dovrebbe dedicare le sue energie a chi la valorizza è un punto di partenza fondamentale. L'attrazione non si forza e l'amore non si mendica. Concentrarsi sul desiderio di "attrarlo" rischia di perpetuare un ciclo in cui lei investe energie in una persona che, al momento, non sembra in grado o disposta a ricambiare il suo investimento emotivo nella misura che lei desidera.
Lasciare andare non significa sminuire i sentimenti provati o negare il desiderio di una connessione, ma piuttosto accettare la realtà dell'altro e scegliere di rivolgere la sua attenzione e il suo affetto verso chi è realmente disponibile a incontrarla nel profondo. Con il tempo, e con la giusta distanza, la sua prospettiva potrebbe evolvere, e ciò che oggi le appare come un'occasione mancata potrebbe rivelarsi una preziosa opportunità per aprirsi a relazioni più nutrienti e reciproche.
Da ciò che lei descrive, sembra che lei abbia idealizzato questo ragazzo, focalizzandosi sulle qualità che la attraggono e desiderando ardentemente che lui riconosca il suo valore. La sua ossessione attuale appare strettamente connessa al desiderio che lui si renda conto di ciò che sta perdendo e che torni a corteggiarla con l'entusiasmo iniziale. Questo anelito, del tutto umano, può talvolta celare una ferita nell'amor proprio, un bisogno di validazione che la spinge a desiderare la sua "conquista" come una sorta di risarcimento emotivo.
È importante riconoscere che il comportamento di quest'uomo, la sua ambivalenza e la sua reticenza all'intimità emotiva e fisica, parlano di lui, delle sue dinamiche interne e, forse, delle sue paure. Non è suo compito decifrarle o farsi carico di colmare le sue mancanze. Il suo desiderio di mostrargli quanto potreste stare bene insieme è comprensibile, ma rischia di focalizzarla su un tentativo di cambiare l'altro, un'impresa spesso frustrante e improduttiva.
La sua lucidità nel riconoscere che dovrebbe dedicare le sue energie a chi la valorizza è un punto di partenza fondamentale. L'attrazione non si forza e l'amore non si mendica. Concentrarsi sul desiderio di "attrarlo" rischia di perpetuare un ciclo in cui lei investe energie in una persona che, al momento, non sembra in grado o disposta a ricambiare il suo investimento emotivo nella misura che lei desidera.
Lasciare andare non significa sminuire i sentimenti provati o negare il desiderio di una connessione, ma piuttosto accettare la realtà dell'altro e scegliere di rivolgere la sua attenzione e il suo affetto verso chi è realmente disponibile a incontrarla nel profondo. Con il tempo, e con la giusta distanza, la sua prospettiva potrebbe evolvere, e ciò che oggi le appare come un'occasione mancata potrebbe rivelarsi una preziosa opportunità per aprirsi a relazioni più nutrienti e reciproche.
Gentile utente, grazie per la condivisione.
Purtroppo non credo che una persona esterna possa fornirle la soluzione magica al suo problema.
Posso solo invitarla a riflettere sulla dinamica che ci ha proposto, ovvero ci ha descritto una situazione dove, nel momento in cui è palese un interesse dall'altra parte lei si ritira, mente quando la situazione si inverte lei vuole assolutamente piacere all'altro.
Forse si dovrebbe domandare come mai sia così interessata a una persona che non è disponibile emotivamente e sentimentalmente, è davvero così coinvolta o vorrebbe solamente conquistarlo? E se anche avvenisse questa conquista poi cosa succederebbe?
Da tenere in considerazione è anche l'elemento del coinvolgimento emotivo, sempre dalle sue parole sembra che lei stia cercando una fortissima sensazione, quasi travolgente, che la faccia sentire "presa" dalla situazione. Qui ci si potrebbe chiedere se le interessi davvero una relazione stabile e duratura, o semplicemente l'intensità di una sensazione momentanea, e perchè è così importante per lei?
Si sta molto focalizzando sull'altro, ma come vede, queste situazioni sono ottime per scoprire qualcosa di più su di noi e il nostro mondo interno.
Le consiglio di esplorare tutte le parti ancora in ombra della sua psicologia, capire chi è lei, cosa vuole, cosa si aspetta da un rapporto etc.
Per il resto le auguro buona giornata e buona fortuna con tutto, dott. Niccolò Orsi Bandini.
Purtroppo non credo che una persona esterna possa fornirle la soluzione magica al suo problema.
Posso solo invitarla a riflettere sulla dinamica che ci ha proposto, ovvero ci ha descritto una situazione dove, nel momento in cui è palese un interesse dall'altra parte lei si ritira, mente quando la situazione si inverte lei vuole assolutamente piacere all'altro.
Forse si dovrebbe domandare come mai sia così interessata a una persona che non è disponibile emotivamente e sentimentalmente, è davvero così coinvolta o vorrebbe solamente conquistarlo? E se anche avvenisse questa conquista poi cosa succederebbe?
Da tenere in considerazione è anche l'elemento del coinvolgimento emotivo, sempre dalle sue parole sembra che lei stia cercando una fortissima sensazione, quasi travolgente, che la faccia sentire "presa" dalla situazione. Qui ci si potrebbe chiedere se le interessi davvero una relazione stabile e duratura, o semplicemente l'intensità di una sensazione momentanea, e perchè è così importante per lei?
Si sta molto focalizzando sull'altro, ma come vede, queste situazioni sono ottime per scoprire qualcosa di più su di noi e il nostro mondo interno.
Le consiglio di esplorare tutte le parti ancora in ombra della sua psicologia, capire chi è lei, cosa vuole, cosa si aspetta da un rapporto etc.
Per il resto le auguro buona giornata e buona fortuna con tutto, dott. Niccolò Orsi Bandini.
Grazie per aver condiviso con tanta onestà la tua esperienza — è evidente quanto questa situazione ti abbia coinvolta in profondità, e quanto tu stia cercando di capire e gestire le tue emozioni con consapevolezza. La tua riflessione è già molto matura: riconosci quello che senti, ti accorgi delle dinamiche sbilanciate, e comprendi cosa ti farebbe bene… ma allo stesso tempo sei ancora legata a ciò che *avresti voluto fosse*.
Come psicologa, vorrei offrirti alcune chiavi di lettura e un consiglio concreto.
**1. Il legame che stai vivendo non è con *lui*, ma con la *fantasia di ciò che potrebbe essere***
Quello che spesso ci tiene legati a persone emotivamente indisponibili non è solo la loro presenza, ma il sogno irrisolto: *"Se solo lui cambiasse, potremmo essere felici"*. Ma questo legame con il “potenziale” di qualcuno è pericoloso, perché **ci costringe a rimanere bloccati in una storia unilaterale**, dove tutto l’impegno emotivo viene da te.
Hai detto bene: *“non posso essere io il mezzo per guarire il suo passato”*. Questa consapevolezza è fondamentale. Lui ha probabilmente le sue difficoltà emotive, le sue paure, forse anche dei blocchi nella sfera intima. Ma **non puoi sacrificarti nel tentativo di “farti scegliere” da chi non sta davvero scegliendo te**. Non sei lì per farti "capire", sei lì per essere *vista* e *voluta*, così come sei.
**2. Il ciclo dell’attrazione disfunzionale**
Ti sei trovata coinvolta in una dinamica molto comune e psicologicamente potente: **l’inversione di ruoli**. All’inizio lui ti inseguiva, tu eri titubante. Poi, quando hai aperto il cuore, lui si è ritratto. Questo meccanismo alimenta un senso di sfida, un bisogno di “recuperare” ciò che si stava perdendo. E qui nasce quella sensazione che descrivi come “ossessione”: *"Se solo riuscissi a riconquistarlo, mi sentirei valida."*
Ma questa dinamica **non ha nulla a che fare con il vero amore o la compatibilità**. È una lotta con te stessa, per cercare di colmare qualcosa che lui ha attivato in te ma che solo tu puoi realmente guarire.
**3. Cosa puoi fare davvero, per te**
La domanda che poni – “C’è qualcosa che potrei fare per attrarlo?” – è comprensibile, ma ti suggerisco di riformularla:
*“C’è qualcosa che posso fare per restare fedele a me stessa e non svendermi per un briciolo d’attenzione?”*
Ed è qui che arriva il consiglio chiave:
**Consiglio psicologico:**
> Prova a scrivere una lettera a lui che non invierai mai. In questa lettera, digli tutto: quanto ti ha fatto sentire, cosa avresti voluto, cosa ti aspettavi. Poi, chiudi con una frase che rappresenti la tua decisione di scegliere *te stessa*.
Questo è un atto simbolico, ma molto potente. Ti aiuta a liberare il bisogno di essere compresa e a “concludere” qualcosa che non ha avuto una vera chiusura.
Allo stesso tempo, **blocca (o silenzia) i suoi contenuti sui social, anche se non lo elimini**. Il continuo stimolo visivo è un gancio che riattiva pensieri e idealizzazioni, anche senza che lui faccia nulla.
In conclusione:
Non è un tuo fallimento se non sei riuscita a “farti volere” da lui. Non si tratta di non essere abbastanza — si tratta di **non essere la persona giusta per qualcuno che non è pronto a costruire**.
Non devi diventare più desiderabile: devi solo **riconoscere il tuo valore e smettere di donarlo dove non viene rispettato**.
Hai già fatto il passo più importante: vedere chiaramente la realtà. Il resto è solo tempo e cura.
Vuoi che ti aiuti a scrivere quella lettera simbolica, se pensi possa farti bene?
Ci possiamo vedere in seduta.
Come psicologa, vorrei offrirti alcune chiavi di lettura e un consiglio concreto.
**1. Il legame che stai vivendo non è con *lui*, ma con la *fantasia di ciò che potrebbe essere***
Quello che spesso ci tiene legati a persone emotivamente indisponibili non è solo la loro presenza, ma il sogno irrisolto: *"Se solo lui cambiasse, potremmo essere felici"*. Ma questo legame con il “potenziale” di qualcuno è pericoloso, perché **ci costringe a rimanere bloccati in una storia unilaterale**, dove tutto l’impegno emotivo viene da te.
Hai detto bene: *“non posso essere io il mezzo per guarire il suo passato”*. Questa consapevolezza è fondamentale. Lui ha probabilmente le sue difficoltà emotive, le sue paure, forse anche dei blocchi nella sfera intima. Ma **non puoi sacrificarti nel tentativo di “farti scegliere” da chi non sta davvero scegliendo te**. Non sei lì per farti "capire", sei lì per essere *vista* e *voluta*, così come sei.
**2. Il ciclo dell’attrazione disfunzionale**
Ti sei trovata coinvolta in una dinamica molto comune e psicologicamente potente: **l’inversione di ruoli**. All’inizio lui ti inseguiva, tu eri titubante. Poi, quando hai aperto il cuore, lui si è ritratto. Questo meccanismo alimenta un senso di sfida, un bisogno di “recuperare” ciò che si stava perdendo. E qui nasce quella sensazione che descrivi come “ossessione”: *"Se solo riuscissi a riconquistarlo, mi sentirei valida."*
Ma questa dinamica **non ha nulla a che fare con il vero amore o la compatibilità**. È una lotta con te stessa, per cercare di colmare qualcosa che lui ha attivato in te ma che solo tu puoi realmente guarire.
**3. Cosa puoi fare davvero, per te**
La domanda che poni – “C’è qualcosa che potrei fare per attrarlo?” – è comprensibile, ma ti suggerisco di riformularla:
*“C’è qualcosa che posso fare per restare fedele a me stessa e non svendermi per un briciolo d’attenzione?”*
Ed è qui che arriva il consiglio chiave:
**Consiglio psicologico:**
> Prova a scrivere una lettera a lui che non invierai mai. In questa lettera, digli tutto: quanto ti ha fatto sentire, cosa avresti voluto, cosa ti aspettavi. Poi, chiudi con una frase che rappresenti la tua decisione di scegliere *te stessa*.
Questo è un atto simbolico, ma molto potente. Ti aiuta a liberare il bisogno di essere compresa e a “concludere” qualcosa che non ha avuto una vera chiusura.
Allo stesso tempo, **blocca (o silenzia) i suoi contenuti sui social, anche se non lo elimini**. Il continuo stimolo visivo è un gancio che riattiva pensieri e idealizzazioni, anche senza che lui faccia nulla.
In conclusione:
Non è un tuo fallimento se non sei riuscita a “farti volere” da lui. Non si tratta di non essere abbastanza — si tratta di **non essere la persona giusta per qualcuno che non è pronto a costruire**.
Non devi diventare più desiderabile: devi solo **riconoscere il tuo valore e smettere di donarlo dove non viene rispettato**.
Hai già fatto il passo più importante: vedere chiaramente la realtà. Il resto è solo tempo e cura.
Vuoi che ti aiuti a scrivere quella lettera simbolica, se pensi possa farti bene?
Ci possiamo vedere in seduta.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima Paziente, Lei ha le idee ben chiare su ciò che vuole in un rapporto pertanto le consiglierei di convogliare tutte le sue energie alla ricerca di una relazione funzionale
e soddisfacente, cosa che al momento non è.
un saluto
Dr.ssa Lara Izzo
e soddisfacente, cosa che al momento non è.
un saluto
Dr.ssa Lara Izzo
Buongiorno,
questo ragazzo probabilmente ha le sue resistenze e le due difficoltà nell'affrontare una relazione. Lei meriterebbe un ragazzo che quantomeno ci fosse e fosse un pò più presente , costante e coerente. Lei vorrebbe la storia d'amore, non dovrebbe mettersi nella condizione di dover sempre capire e giustificare quando dall'altra parte l'interesse è così altalenante.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Francesca Torelli
questo ragazzo probabilmente ha le sue resistenze e le due difficoltà nell'affrontare una relazione. Lei meriterebbe un ragazzo che quantomeno ci fosse e fosse un pò più presente , costante e coerente. Lei vorrebbe la storia d'amore, non dovrebbe mettersi nella condizione di dover sempre capire e giustificare quando dall'altra parte l'interesse è così altalenante.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Francesca Torelli
Buongiorno per me la domanda è la seguente: cosa tira fuori di me? Cosa voglio e cosa no? Merito questo oppure no? Le relazioni ci fanno da specchio.
Un caro saluto dottoressa Debora Versari.
Un caro saluto dottoressa Debora Versari.
cara utente, la sua domanda è un dialogo tra la sua mente razionale e quella emotiva, ovvero quella parte che razionalmente e in modo tutelante verso di sè dice: "non posso essere il mezzo per guarire dal suo passato", e quella parte emotiva che invece vuole attrarlo a sè, che non vorrebbe cancellarlo dalla sua vita, perchè profondamente lei vorrebbe che capisse quanto "lei vale effettivamente" e fosse lui ad inseguire lei come all'inizio.
Ha ben colto la modalità di funzionare dal punto di vista relazionale di questo ragazzo: se io mi comincio ad avvicinare , lui si distanzia. Questo tipo di funzionamento, ambivalente e non del tutto decifrabile probabilmente si incastra nel suo di funzionamento.. infatti si chiede come sia possibile che "io mi sia ossessionata cosi". Sembra che in questa relazione per lei sia fondamentale che lui capisse quanto lei valga effettivamente, e che la insegua per questo.
Le chiedo, qual è la sua modalità di funzionamento nelle relazioni? le era già capitato di sentirsi così in una relazione con un'altra persona? non per forza un potenziale partner.
nelle sue relazioni con i suoi genitori o figure di riferimento come si sentiva? come la facevano sentire?
Non so se ha mai considerato il fare "un lavoro su di sè", ma certamente aiuterebbe a conoscersi meglio, capirsi e riuscire ad integrare quella parte razionale con la sua parte emotiva. entrambe valide.
in bocca al lupo!
Ha ben colto la modalità di funzionare dal punto di vista relazionale di questo ragazzo: se io mi comincio ad avvicinare , lui si distanzia. Questo tipo di funzionamento, ambivalente e non del tutto decifrabile probabilmente si incastra nel suo di funzionamento.. infatti si chiede come sia possibile che "io mi sia ossessionata cosi". Sembra che in questa relazione per lei sia fondamentale che lui capisse quanto lei valga effettivamente, e che la insegua per questo.
Le chiedo, qual è la sua modalità di funzionamento nelle relazioni? le era già capitato di sentirsi così in una relazione con un'altra persona? non per forza un potenziale partner.
nelle sue relazioni con i suoi genitori o figure di riferimento come si sentiva? come la facevano sentire?
Non so se ha mai considerato il fare "un lavoro su di sè", ma certamente aiuterebbe a conoscersi meglio, capirsi e riuscire ad integrare quella parte razionale con la sua parte emotiva. entrambe valide.
in bocca al lupo!
Grazie per aver condiviso questa esperienza così ricca e complessa. Quello che stai vivendo sembra un intreccio tra attrazione, aspettative emotive, confusione e forse anche il bisogno di sentirti riconosciuta e desiderata da una persona che ti ha colpita in modo profondo.
Da ciò che descrivi, emerge una certa ambivalenza: da un lato riconosci aspetti che non ti fanno stare bene (la distanza emotiva, l'incoerenza, il senso di rincorsa), dall’altro provi ancora un forte legame e attrazione, che si riaccende ogni volta che lo rivedi o lo senti vicino.
Potrebbe essere utile chiederti: *Cosa rappresenta per me questa persona, oltre ciò che mi offre concretamente? Cosa cerco attraverso di lui?* A volte restiamo legati non solo per quello che viviamo, ma per quello che immaginiamo o speriamo possa diventare.
Inoltre, noti tu stessa che la situazione iniziale era diversa (era lui a cercarti), e ora i ruoli sembrano invertiti. Questo cambiamento può attivare vissuti legati al desiderio di conferma, al timore del rifiuto o all’idea di “non essere stata abbastanza”. Non è raro sentirsi così quando una relazione resta sospesa, senza chiarezza o chiusura.
Il fatto che tu sia consapevole dei tuoi pensieri e dei tuoi desideri contrastanti è un buon punto di partenza. Non è detto che ci sia una scelta “giusta” o “sbagliata” in senso assoluto, ma forse può essere utile riflettere su **cosa ti fa stare bene nel lungo periodo**, non solo nel momento.
Se ti va, possiamo continuare a esplorare insieme queste emozioni e domande.
Da ciò che descrivi, emerge una certa ambivalenza: da un lato riconosci aspetti che non ti fanno stare bene (la distanza emotiva, l'incoerenza, il senso di rincorsa), dall’altro provi ancora un forte legame e attrazione, che si riaccende ogni volta che lo rivedi o lo senti vicino.
Potrebbe essere utile chiederti: *Cosa rappresenta per me questa persona, oltre ciò che mi offre concretamente? Cosa cerco attraverso di lui?* A volte restiamo legati non solo per quello che viviamo, ma per quello che immaginiamo o speriamo possa diventare.
Inoltre, noti tu stessa che la situazione iniziale era diversa (era lui a cercarti), e ora i ruoli sembrano invertiti. Questo cambiamento può attivare vissuti legati al desiderio di conferma, al timore del rifiuto o all’idea di “non essere stata abbastanza”. Non è raro sentirsi così quando una relazione resta sospesa, senza chiarezza o chiusura.
Il fatto che tu sia consapevole dei tuoi pensieri e dei tuoi desideri contrastanti è un buon punto di partenza. Non è detto che ci sia una scelta “giusta” o “sbagliata” in senso assoluto, ma forse può essere utile riflettere su **cosa ti fa stare bene nel lungo periodo**, non solo nel momento.
Se ti va, possiamo continuare a esplorare insieme queste emozioni e domande.
Ciao,
Dentro le tue parole c’è il desiderio di essere vista, scelta, valorizzata… e anche la fatica di lasciar andare qualcosa che razionalmente sai non essere giusto per te, ma che emotivamente continua a esercitare una forte presa.
Ti sei chiesta: “Come mai, se all’inizio ero io a non volerlo, ora sento quasi un’ossessione per lui?” Forse potremmo spostarci su una domanda diversa:
Cosa rappresenta per te oggi questo legame?
Non tanto chi è lui, ma cosa attiva in te — nel bisogno di sentirti importante, nell’idea di amore che hai costruito, nell’illusione che “bastasse un po’ di tempo in più” per essere davvero capita da lui.
Hai detto una cosa molto onesta: “So cosa devo fare per me stessa, ma non è quello che provo.”
Ecco, forse è proprio lì il nodo: tra ciò che sai e ciò che senti, qual è il punto di rottura? Cosa temi di perdere, lasciando andare davvero questa connessione?
Dici anche: “Vorrei che fosse lui a inseguirmi, non io”. Ti va di chiederti: in che modo, nel profondo, questo bisogno di essere inseguita parla di te e non solo di lui? Cosa confermerebbe dentro di te, se accadesse?
Non sei sbagliata per avere provato, per avere desiderato di “essere la persona giusta” per qualcuno che non è pronto. Ma forse oggi puoi iniziare a chiederti:
se ti volessi davvero bene, che tipo di presenza cercheresti nella tua vita? Che tipo di amore ti farebbe sentire a casa, e non in corsa?
Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in Studio a Palermo
Dentro le tue parole c’è il desiderio di essere vista, scelta, valorizzata… e anche la fatica di lasciar andare qualcosa che razionalmente sai non essere giusto per te, ma che emotivamente continua a esercitare una forte presa.
Ti sei chiesta: “Come mai, se all’inizio ero io a non volerlo, ora sento quasi un’ossessione per lui?” Forse potremmo spostarci su una domanda diversa:
Cosa rappresenta per te oggi questo legame?
Non tanto chi è lui, ma cosa attiva in te — nel bisogno di sentirti importante, nell’idea di amore che hai costruito, nell’illusione che “bastasse un po’ di tempo in più” per essere davvero capita da lui.
Hai detto una cosa molto onesta: “So cosa devo fare per me stessa, ma non è quello che provo.”
Ecco, forse è proprio lì il nodo: tra ciò che sai e ciò che senti, qual è il punto di rottura? Cosa temi di perdere, lasciando andare davvero questa connessione?
Dici anche: “Vorrei che fosse lui a inseguirmi, non io”. Ti va di chiederti: in che modo, nel profondo, questo bisogno di essere inseguita parla di te e non solo di lui? Cosa confermerebbe dentro di te, se accadesse?
Non sei sbagliata per avere provato, per avere desiderato di “essere la persona giusta” per qualcuno che non è pronto. Ma forse oggi puoi iniziare a chiederti:
se ti volessi davvero bene, che tipo di presenza cercheresti nella tua vita? Che tipo di amore ti farebbe sentire a casa, e non in corsa?
Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in Studio a Palermo
Gentilissima,
ho letto con attenzione il tuo racconto, grazie per averlo condiviso con noi!
Credo che alla tua domanda "C'è qualcosa che potrei fare per attrarlo o dovrei lasciare stare totalmente?", non esiste un suggerimento giusto o sbagliato. Esiste ciò che senti tu e la storia di vita da cui provieni, e in base a questo sarebbe possibile discutere sul perché del tuo desiderio di stare accanto a lui nonostante l'allontanamento.
La lettura delle tue parole mi ha suscitato però una domanda che vorrei proporre io a te: perché sarebbe così importante per te attrarlo, e stare con lui? Cosa di lui (secondo quanto hai detto), avresti idealizzato?
Ti lascio questi spunti di riflessione che sono sicura potranno darti modo di interrogarti sulla modalità relazionale espressa da entrambi. Se ti andasse di discuterne insieme e capire il perché delle risposte che ti dai, puoi prenotare un appuntamento sulla mia agenda agli orari liberi, o scrivermi un messaggio privato per organizzare insieme l'incontro.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi
ho letto con attenzione il tuo racconto, grazie per averlo condiviso con noi!
Credo che alla tua domanda "C'è qualcosa che potrei fare per attrarlo o dovrei lasciare stare totalmente?", non esiste un suggerimento giusto o sbagliato. Esiste ciò che senti tu e la storia di vita da cui provieni, e in base a questo sarebbe possibile discutere sul perché del tuo desiderio di stare accanto a lui nonostante l'allontanamento.
La lettura delle tue parole mi ha suscitato però una domanda che vorrei proporre io a te: perché sarebbe così importante per te attrarlo, e stare con lui? Cosa di lui (secondo quanto hai detto), avresti idealizzato?
Ti lascio questi spunti di riflessione che sono sicura potranno darti modo di interrogarti sulla modalità relazionale espressa da entrambi. Se ti andasse di discuterne insieme e capire il perché delle risposte che ti dai, puoi prenotare un appuntamento sulla mia agenda agli orari liberi, o scrivermi un messaggio privato per organizzare insieme l'incontro.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi
Ciao,
Comprendo profondamente la tua situazione. Il comportamento del ragazzo in questione può aver suscitato emozioni contrastanti, tra attrazione e frustrazione. È naturale sentirsi confusa quando qualcuno che inizialmente mostrava interesse poi si allontana, lasciandoti con dubbi e desideri non corrisposti.
La tua riflessione sulla possibilità di essere attratta più dall'idea di una relazione ideale che dalla realtà dei suoi comportamenti è significativa. Spesso, ci si può aggrappare a ciò che si spera possa essere, piuttosto che accettare ciò che effettivamente è. Questo può portare a una sorta di "idealizzazione" della persona, ignorando segnali di disinteresse o mancanza di impegno.
È importante riconoscere che meriti una relazione basata su rispetto reciproco, comunicazione e impegno. Se una persona non è disposta a investire emotivamente o a mostrarsi vulnerabile con te, potrebbe non essere pronta per una relazione significativa.
Per affrontare questa situazione, considera di prendere le distanze emotive e fisiche da questa persona. Limitare i contatti e riflettere su ciò che desideri veramente in una relazione può aiutarti a chiarire i tuoi sentimenti e a focalizzarti su te stessa.
Parlare con un professionista può offrire supporto e prospettive diverse, aiutandoti a elaborare le tue emozioni e a prendere decisioni più consapevoli.
Se desideri, posso aiutarti a esplorare ulteriormente questi sentimenti o a trovare risorse per supportarti in questo percorso.
Comprendo profondamente la tua situazione. Il comportamento del ragazzo in questione può aver suscitato emozioni contrastanti, tra attrazione e frustrazione. È naturale sentirsi confusa quando qualcuno che inizialmente mostrava interesse poi si allontana, lasciandoti con dubbi e desideri non corrisposti.
La tua riflessione sulla possibilità di essere attratta più dall'idea di una relazione ideale che dalla realtà dei suoi comportamenti è significativa. Spesso, ci si può aggrappare a ciò che si spera possa essere, piuttosto che accettare ciò che effettivamente è. Questo può portare a una sorta di "idealizzazione" della persona, ignorando segnali di disinteresse o mancanza di impegno.
È importante riconoscere che meriti una relazione basata su rispetto reciproco, comunicazione e impegno. Se una persona non è disposta a investire emotivamente o a mostrarsi vulnerabile con te, potrebbe non essere pronta per una relazione significativa.
Per affrontare questa situazione, considera di prendere le distanze emotive e fisiche da questa persona. Limitare i contatti e riflettere su ciò che desideri veramente in una relazione può aiutarti a chiarire i tuoi sentimenti e a focalizzarti su te stessa.
Parlare con un professionista può offrire supporto e prospettive diverse, aiutandoti a elaborare le tue emozioni e a prendere decisioni più consapevoli.
Se desideri, posso aiutarti a esplorare ulteriormente questi sentimenti o a trovare risorse per supportarti in questo percorso.
Buongiorno,
dalle tue parole emerge quanto questa storia ti abbia coinvolta, e quanto tu ti sia sentita attratta non solo da una persona, ma anche dalle sensazioni intense che ha risvegliato in te. È normale voler capire, voler trovare un senso, voler pensare che forse si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso.
Ma il punto non è cosa sarebbe potuto succedere, ma cosa sta succedendo ora: sei tu quella che cerca, che aspetta, che spera in un cambiamento, mentre dall’altra parte trovi distanza, ambiguità e segnali che parlano chiaro. Questo squilibrio emotivo fa male, perché continui a dare attenzione a chi non te ne restituisce davvero.
A volte ci affezioniamo più all’idea di ciò che avremmo potuto essere insieme che alla realtà di ciò che davvero siamo stati. È umano. Ma il desiderio di essere vista, scelta, riconosciuta per il tuo valore, non può essere appeso alla speranza che l’altro “capisca”. È un bisogno che merita risposte concrete, non attese silenziose.
Non è tuo compito guarire il suo passato o spingerlo ad aprirsi. Il tuo compito ora è prenderti cura di te, anche se fa male lasciar andare una parte di te che ha sperato tanto.
Ti auguro di riconnetterti con chi sa apprezzarti fin da subito, senza incertezze. Anche tu meriti una relazione che ti scelga ogni giorno, senza doverla rincorrere.
Un caro saluto,
Dott.ssa Janira Marangi
dalle tue parole emerge quanto questa storia ti abbia coinvolta, e quanto tu ti sia sentita attratta non solo da una persona, ma anche dalle sensazioni intense che ha risvegliato in te. È normale voler capire, voler trovare un senso, voler pensare che forse si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso.
Ma il punto non è cosa sarebbe potuto succedere, ma cosa sta succedendo ora: sei tu quella che cerca, che aspetta, che spera in un cambiamento, mentre dall’altra parte trovi distanza, ambiguità e segnali che parlano chiaro. Questo squilibrio emotivo fa male, perché continui a dare attenzione a chi non te ne restituisce davvero.
A volte ci affezioniamo più all’idea di ciò che avremmo potuto essere insieme che alla realtà di ciò che davvero siamo stati. È umano. Ma il desiderio di essere vista, scelta, riconosciuta per il tuo valore, non può essere appeso alla speranza che l’altro “capisca”. È un bisogno che merita risposte concrete, non attese silenziose.
Non è tuo compito guarire il suo passato o spingerlo ad aprirsi. Il tuo compito ora è prenderti cura di te, anche se fa male lasciar andare una parte di te che ha sperato tanto.
Ti auguro di riconnetterti con chi sa apprezzarti fin da subito, senza incertezze. Anche tu meriti una relazione che ti scelga ogni giorno, senza doverla rincorrere.
Un caro saluto,
Dott.ssa Janira Marangi
Buongiorno, mi spiace per la situazione che si è venuta a creare con questo ragazzo. Rispetto al quesito che porta, credo che come lei abbia ascoltato e assecondato ciò che sente spontaneamente, non credo che sia costruttivo agire comportamenti per attirarlo forzatamente. Qualora questa persona avesse avuto intenzione di costruire un futuro con lei, avrebbe potuto farlo nelle occasioni in cui vi siete incontrati. Riporta che le è rimasto il pensiero di non aver fatto il possibile o di non averlo conosciuto meglio, ma anche che le dava qualcosa di forte che il ragazzo molto bravo non le faceva sentire. Ha mai riflettuto su quale effetto il ragazzo più grande aveva su di lei? come la faceva sentire? quali bisogni e desideri appagava? Ma ancora, la inviterei a riflettere su quali prospettive per il futuro questo ragazzo alimentava in lei, tanto da volerlo ancora nella sua vita nonostante scrive di volerlo cancellare e non parlargli più.
Potrebbe considerare l'idea di rivolgersi ad uno psicologo per approfondire queste riflessioni ed aver maggior consapevolezza di sé e di ciò che ricerca in un uomo, in una relazione e i suoi desideri futuri.
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Potrebbe considerare l'idea di rivolgersi ad uno psicologo per approfondire queste riflessioni ed aver maggior consapevolezza di sé e di ciò che ricerca in un uomo, in una relazione e i suoi desideri futuri.
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Gentilissima,
Sei attratta da lui, esteticamente e come persona, ma sei anche stata piacevolmente colpita da quanto lui ti abbia cercata all'inizio. Per una donna, sentirsi molto desiderata è quasi irresistibile, perché ti sei sentita ambita, importante per lui e valorizzata come donna e persona. Poi, questa ricerca si è invertita e tu hai inseguito lui. Ma è possibile, secondo la mia modesta opinione, che tu voglia di nuovo quel desiderio in lui; che tu voglia di nuovo essere corteggiata, inseguita, e non ci vuoi stare che questo sia - almeno per ora - finito. Devi capire che per un uomo la dinamica di relazione è differente che per una donna (parliamo per generalizzazioni, quindi con le dovute eccezioni). Noi uomini spesso non abbiamo questo forte desiderio si attrarre, che è tipicamente femminile. Credo possa essere questo che ti spinge ancora verso di lui, come un'ossessione: non lui, ripeto, ma quel desiderio in un uomo, verso di te. Penso che ti sia molto utile fare un bel respiro - metaforicamente - e lasciar andare laddove non c'è più, in lui, quella spinta a cercarti. Posso immaginare che sia difficile, ma con il tempo ti sarà più facile sostituire questa persona con un altro uomo che mantiene il suo interesse per te in modo costante, che ti apprezza e ti desidera di più.
I mei migliori auguri,
Dott. Maccarri
Sei attratta da lui, esteticamente e come persona, ma sei anche stata piacevolmente colpita da quanto lui ti abbia cercata all'inizio. Per una donna, sentirsi molto desiderata è quasi irresistibile, perché ti sei sentita ambita, importante per lui e valorizzata come donna e persona. Poi, questa ricerca si è invertita e tu hai inseguito lui. Ma è possibile, secondo la mia modesta opinione, che tu voglia di nuovo quel desiderio in lui; che tu voglia di nuovo essere corteggiata, inseguita, e non ci vuoi stare che questo sia - almeno per ora - finito. Devi capire che per un uomo la dinamica di relazione è differente che per una donna (parliamo per generalizzazioni, quindi con le dovute eccezioni). Noi uomini spesso non abbiamo questo forte desiderio si attrarre, che è tipicamente femminile. Credo possa essere questo che ti spinge ancora verso di lui, come un'ossessione: non lui, ripeto, ma quel desiderio in un uomo, verso di te. Penso che ti sia molto utile fare un bel respiro - metaforicamente - e lasciar andare laddove non c'è più, in lui, quella spinta a cercarti. Posso immaginare che sia difficile, ma con il tempo ti sarà più facile sostituire questa persona con un altro uomo che mantiene il suo interesse per te in modo costante, che ti apprezza e ti desidera di più.
I mei migliori auguri,
Dott. Maccarri
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