Buongiorno Volevo chiedere se i cereali antichi come timilia, russiello etc avessero un quantitati

13 risposte
Buongiorno
Volevo chiedere se i cereali antichi come timilia, russiello etc avessero un quantitativo di glutine inferiore nel riscontro di una intolleranza al glutine.
Saluti
Gentile paziente,
i grani antichi, come quelli da lei sovraciatati, hanno il vantaggio di essere meno raffinati e, al contrario dei grani moderni coltivati in maniera intensiva che sono caratterizzati da piante più piccole, questii producono per la maggior parte spighe alte. Contrariamente, però, a ciò che si crede non hanno una quantità inferiore di proteine rispetto a quelli moderni, ma il loro glutine ha qualità diverse: in genere, assorbe meno liquidi, sviluppando una maglia glutinica meno resistente. Nel caso in cui volesse essere sicuro di ingerire alimenti privi di glutine, le consiglio di orientare le sue scelte verso il riso, il mais, il grano saraceno, il miglio, la quinoa,l'amaranto e il teff.
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Dott,ssa Teresa Mezzopra Dietista-Nutrizionista

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Buongiorno! È un'ottima domanda. I cereali antichi come la timilia e il russiello, insieme ad altri antichi grani come il farro e il kamut, sono spesso considerati alternative interessanti per coloro che soffrono di intolleranza al glutine o sensibilità al glutine non celiaca.
In effetti, alcuni studi suggeriscono che queste varietà di grano antico possano avere un contenuto di glutine leggermente inferiore rispetto al grano moderno. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti coloro che hanno problemi con il glutine tollerano automaticamente meglio i cereali antichi.
La differenza principale tra i cereali antichi e il grano moderno riguarda la composizione genetica e la struttura del glutine. Alcune persone con sensibilità al glutine potrebbero trovare più facile digerire i cereali antichi, ma è comunque consigliabile consultare un medico o un dietologo specializzato prima di apportare modifiche significative alla propria dieta.
Inoltre, è importante ricordare che, se si sospetta un'intolleranza al glutine o una sensibilità al glutine, è fondamentale sottoporsi a test e valutazioni mediche appropriate per una diagnosi accurata. cordiali saluti
Gentilissima paziente,
Concordo con quanto detto dai colleghi.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Salve, I colleghi sono stati davvero molto esaustivi.
Dottoressa Ilenia Russo
Buongiorno, i grani antichi come quelli citati, hanno subito meno contaminazioni e incroci per cui il loro glutine, comunque presente, potrebbe avere effetti infiammatori inferiori rispetto alle farine di oggi. Tuttavia bisogna valutare il grado a cui si è sensibili a questa proteina.
Cordialmente
Salve, concordo con i colleghi sul fatto che siano generalmente meglio tollerati. In ogni caso dovresti fare delle prove per valutare il tuo grado di sensibilità, considerando che non ci sono test scientificamente validi ad oggi per appurarla.
Ti auguro una buona giornata, Flavia
Buongiorno, si tratta sicuramente di cereali che presentano una quantità di glutine leggermente inferiore rispetto a quelli più raffinati che sono presenti in maniera più consueta nella cucina odierna, tuttavia non ne sono totalmente privi. Per alcuni soggetti rappresentano quindi una buona alternativa ai cereali particolarmente ricchi di glutine, tuttavia soggetti più sensibili possono non tollerarli. Il mio consiglio è quello di preferire cereali privi o particolarmente poveri di glutine come riso, quinoa, grano saraceno. Cordiali saluti, Dott. Umberto Olivo.
Salve, concordo con le risposte molto esaustive dei miei colleghi e le ricordo che in queste situazioni dipende molto dal grado di tollerabilità del paziente anche a dosi molto basse di glutine. Se lo assume e non le da fastidio allora rappresentano sicuramente una buona alternativa. Dr. Daniele Antonucci
Buongiorno, nonostante i suddetti grani antichi abbiano proprietà e modalità di coltivazione che li rendono nutrizionalmente più ricchi del grano "moderno", contengono glutine, seppur in minore quantità. Se la sua idea è di limitarne l'assunzione potrebbero andar bene, ma se il suo scopo è eliminare il glutine per un periodo, non sono indicati. Nel caso della celiachia invece non andrebbero assolutamente consumati.
Un saluto
Dott.ssa Colciago
Gentile paziente, i grani antichi contenenti glutine possono essere inseriti nell'alimentazione e rappresentano fonti di cereali utili da sostituire a quelle utilizzate quotidianamente. Se dovessero sussistere intolleranze o allergie al glutine questi cereali non possono essere consumati. Infatti il glutine è presente anche nei grani antichi, ciò che lo differenzia è una struttura chimica più debole e una forza minore da cui deriva anche la più facile digestione.
Cordialmente, dott.ssa Giulia Tavanti
I cereali antichi come la timilia e il russiello, insieme ad altri come il farro e il kamut, sono stati oggetto di interesse crescente negli ultimi anni, soprattutto per le persone con sensibilità al glutine o intolleranza al glutine non celiaca.

Si ritiene che questi cereali antichi possano essere meglio tollerati da alcune persone rispetto al grano moderno, poiché contengono forme diverse di glutine e una composizione proteica leggermente diversa. Tuttavia, è importante notare che non esistono evidenze conclusive che dimostrino che i cereali antichi siano privi di glutine o adatti a tutte le persone con intolleranza al glutine.

Le persone con intolleranza al glutine o sensibilità al glutine dovrebbero comunque fare attenzione e provare diversi cereali per vedere come il loro corpo reagisce. Anche se i cereali antichi possono essere meglio tollerati da alcune persone, potrebbero ancora causare sintomi in altre. Inoltre, alcuni prodotti a base di cereali antichi potrebbero essere contaminati da glutine durante la produzione o la lavorazione.

Se hai intolleranza al glutine, è importante consultare un medico o un dietologo per ottenere una guida personalizzata sulla dieta e sull'evitare il glutine. Possono aiutarti a individuare quali alimenti sono sicuri per te e quali dovrebbero essere evitati.
Gentile paziente, non ci sono prove scientifiche sufficienti per ritenere che le varietà di grano coltivate circa un secolo fa, recentemente reintrodotte in commercio, abbiano proprietà nutrizionali che le rendano adatte ai soggetti celiaci. Per quanto riguarda la quantità di glutine, non è vero che i grani antichi ne contengono meno di quello moderno e siano quindi più adatti ai celiaci. Diversi articoli scientifici hanno studiato la composizione ed il potenziale allergenico del glutine dei grani antichi rispetto a quelli più recenti, ma i risultati sono stati contraddittori. È emerso però un potenziale effetto benefico dei grani antichi su alcuni parametri cardio metabolici ed infiammatori, quindi un loro potenziale ruolo positivo nella modulazione dell’infiammazione e/o della permeabilità intestinale. Rimango a disposizione. Cordialmente, Dott.ssa Martina Ramponi.
Salve, è vero che alcune varietà di cereali antichi come la timilia e il russiello tendono ad avere un contenuto di glutine inferiore rispetto ai cereali moderni come il frumento comunemente utilizzato per la produzione delle farina utilizzata in generale. Tuttavia, timilia e il russiello non sono del tutto prive di glutine e quindi causerebbero problemi alle persone con intolleranza al glutine o celiache. I sintomi potrebbero non essere avvertiti nell'immediatezza, in quanto anche se a piccole dosi il glutine determina risposta immunitaria che danneggia i villi intestinali che a lungo termine riducono la loro funzione di assorbimento. Quindi il mio consiglio nel suo caso è comunque di limitare sempre il più possibile qualunque alimento contenente glutine.
I miei più cordiali saluti
Dr. Federico Bella

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