Buongiorno, volevo chiedere agli psicologi Gestalt se in una scuola con modello Dada è prevista la m

23 risposte
Buongiorno, volevo chiedere agli psicologi Gestalt se in una scuola con modello Dada è prevista la merenda uguale per tutti i bambini. Se si, come mai? C'è una spiegazione? Se no, anche qui c'è una spiegazione?

Grazie
Dott.ssa Laura Sozio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile Signora/Signore,

Sebbene la psicoterapia Gestalt sia un approccio alla psicologia e alla psicoterapia che si concentra sulla percezione dell'individuo nel "qui e ora", non fornisce direttive specifiche per la pratica educativa come la questione della merenda uguale in una scuola con modello Dada.

La scelta di avere una merenda uguale per tutti i bambini in una scuola potrebbe derivare da vari motivi pedagogici, logistici o etici e non necessariamente legati a un particolare orientamento terapeutico. Ad esempio, una merenda uniforme potrebbe:

1. Promuovere l'uguaglianza: Evitando che i bambini si confrontino o competano per chi ha la merenda "migliore" o "peggiore".
2. Facilitare la logistica: Rendere più semplice per la scuola fornire e distribuire gli spuntini.
3. Garantire una nutrizione bilanciata: Assicurandosi che tutti i bambini ricevano uno spuntino nutrizionalmente adeguato.

D'altro canto, se una scuola decidesse di non avere una merenda uguale per tutti, potrebbero voler:

1. Promuovere l'individualità: Riconoscendo e rispettando le preferenze e le esigenze alimentari individuali.
2. Incoraggiare la responsabilità: Facendo sì che i bambini (o le loro famiglie) prendano decisioni autonome sulla merenda.

Se desidera ulteriori informazioni sulle pratiche specifiche di una scuola con modello Dada o sulla filosofia dietro le decisioni relative alla merenda, potrebbe essere utile rivolgersi direttamente alla scuola o all'ente educativo in questione.

Con stima,
Dott.ssa Laura Sozio
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Dott.ssa Clarissa Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile utente, la decisione di avere una merenda uguale per tutti o merende diverse dipende da considerazioni pratiche della scuola. La scelta sarà influenzata da una serie di fattori specifici alla situazione della scuola in questione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Dott.ssa Stefania Palmacci
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Buonasera, la decisione rispetto alla modalità in cui una scuola decide di distribuire la merenda ai bambini (ad esempio uguale per tutti o diversa) può essere influenzata da motivazioni organizzative, nutrizionali o anche pedagogiche , mentre la psicologia della Gestalt pur occupandosi di apprendimento non fornisce direttive specifiche in merito. Pertanto per avere una risposta esaustiva alla sua domanda sulla motivazione della modalità di distribuzione delle merende in una scuola con modello DADA sarebbe utile porre il quesito alla scuola stessa. Cordialmente dottoressa Stefania Palmacci
Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
Buongiorno utente,
la scelta della merenda dipende dalla scuola e può essere influenzata da scelte organizzative.
saluti
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, tendenzialmente questo genere di scelte è dato per garantire un alimentazione equilibrata per tutto (progetti di educazione alimentare sana), non sviluppare dinamiche di confronto, disuguaglianze, controlli sanitari, per monitorare gli alimenti che entrano all'interno della struttura, scelta prettamente organizzativa. Cordialmente dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

la regolamentazione delle merenda nelle scuole in genere è funzionale ad un alimentazione equilibrata e garantiscono un assenza di conflitto legata al confronto.
L' indicazione nel caso di alcuni dubbi specifici è quella di aprirsi ad un confronto direttamente con la scuola in questione.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
 Sara Genny Chinnici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Seregno
Salve, la merenda così come tutte le scelte pedagogiche ed educative non sono legate al modello e all'epistemologia della psicoterapia della Gestalt ma piuttosto alla valutazione che l'equipe anche in base ad aspetti organizzativi. Cordiali saluti
Sara Genny Chinnici
Gentilissima, le decisioni in merito da lei esposte non dipendono dall'approccio psicologico/psicoterapeutico in uso ma esclusivamente dalla gestione pratica ed organizzativa della scuola. Un chiarimento concreto con la scuola a tal proposito potrebbe essere risolutivo per le proprie esigenze. Cordiali saluti.
Dr Pesce
Dott.ssa Francesca Rufino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
La Spezia
Gentilissima utente, grazie per aver scelto di rivolgere la sua domanda a noi specialisti della psicoterapia della Gestalt. Tuttavia, l'approccio gestaltico non fornisce direttive in merito alle scelte educative di scuole che utilizza la metodologia DADA. Tale metodologia ha come obiettivo di valorizzare la parte positiva del nostro sistema pedagigico, allinearsi con le esigenze europee e migliorare ed incrementare il successo scolastico di ciascuno studente valorizzandone l'individualità. Per quanto riguarda la scelta della merenda uguale per tutti, che dipende dall'operatività della scuola, potrebbe avere diverse ragioni, ad ogni modo non può non tener conto delle esigenze alimentari specifiche di ogni individuo. Cordiali saluti. Dottoressa Rufino.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, quella che descrive è tendenzialmente una scelta dell'istituto che di solito si rifà a esigenze organizzative interne, pedagogiche e nutrizionali.
Le suggerisco di chiedere alla scuola il perché delle sue scelte!
Cordiali saluti,
Dott.ssa Elena Sinistrero
Dott.ssa Paola Cavallotto
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Saluzzo
Buongiorno gentile utente. La psicologia ad orientamento gestaltico ha come obiettivo quello di comprendere l'individuo nella sua complessità e totalità, senza trascurare l'ambiente in cui ê inserito. La scelta alimentare non rientra però nelle scelte strategiche di questo tipo di intervento. Cordiali saluti. Dott.ssa Paola Cavallotto
Dott. Gianluca Biggio
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Roma
Non mi pare che sia una questione di carattere epistemologico affrontata dai manuali dei mestri della Gestalt. Forse è un scelta pratica e consapevole della equipe.

cordiali saluti
Gianluca Biggio
Dott.ssa Margherita Motta
Psicologo, Psicologo clinico
Sant'Agostino
Salve,
molto probabilmente la scuola ha scelto così. Non c'è un indicazione a riguardo sulla scelta della merenda nel modello Gestalt.

Rimango a disposizione
Saluti

Dott.ssa Margherita Motta
Dott.ssa Rossella Chiusolo
Psicologo, Psicoterapeuta
Aprilia
Buongiorno questo genere di decisioni come modalità di dare la merenda ai bambini non a nulla a che fare con la psicologia della Gestalt. Le consiglio di chiedere chiarimenti in merito alla questione alle maestre o alla dirigente. Un caro saluto
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gent.ma la scelta relativa alla tipologia di merenda dipende dalla scuola dunque dalle sue necessità tecniche, organizzative e dalle sue risorse. Un'idea può essere quella di confrontarsi direttamente con la direzione scolastica. Un saluto
Dott.ssa Giorgia Lanza
Psicologo, Psicologo clinico
Carate Brianza
Gentilissima, la psicologia della Gestalt non fornisce indicazioni per quanto riguarda la merenda da dare ai bambini nelle scuole. Sicuramente quella di dare ai bambini la stessa merenda è frutto di una decisione emersa dalla direzione scolastica che vede come obiettivo una dieta sana ed equilibrata e poi per evitare che i bambini vadano in competizione per chi ha la merenda più buona e/o per evitare che alcuni bambini rimangano senza merenda magari perché i genitori (o loro stessi) si sono dimenticati di metterla nello zaino.
Provi a rivolgersi alla direzione stessa, sicuramente saprà darle risposte più certe.

Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Lanza
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
La psicologia Gestalt è una corrente della psicologia che si concentra sulla comprensione dei processi cognitivi e delle percezioni umane, ma non tratta specificamente delle politiche alimentari nelle scuole o delle modalità di distribuzione delle merende.

La decisione di fornire una merenda uguale per tutti i bambini in una scuola, o se questa sia prevista o meno, è solitamente presa dalle autorità scolastiche o dai responsabili dell'istituzione. Questa decisione può essere basata su diversi fattori, tra cui l'equità, l'efficienza organizzativa e le considerazioni di bilancio.

Nel caso in cui una scuola opti per una merenda uguale per tutti i bambini, potrebbe farlo per promuovere l'uguaglianza tra gli studenti, evitando che ci siano differenze in base alle risorse finanziarie delle famiglie. Tuttavia, è importante notare che le politiche alimentari nelle scuole possono variare notevolmente da un luogo all'altro e da un sistema scolastico all'altro, quindi le ragioni possono essere specifiche a quella particolare scuola o regione.

Se desideri una spiegazione specifica sulla politica alimentare di una scuola in particolare, ti consiglio di contattare direttamente la scuola o l'istituzione scolastica coinvolta per ottenere ulteriori dettagli sulle loro decisioni e politiche in materia di merende.
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Buonasera molto probabilmente la decisione di avere una merenda uguale per tutti o merende diverse dipende da considerazioni pragmatiche della scuola in oggetto, non tanto dall'impostazione Gestaltiana della scuola stessa.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Versari Debora
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Buongiorno! Nella psicologia della Gestalt, non esiste una linea diretta che leghi questo approccio psicologico alla gestione della merenda nelle scuole, né tantomeno a un modello educativo specifico come il modello DADA (Didattiche per Ambienti di Apprendimento).

Il modello DADA prevede un'organizzazione scolastica dove gli studenti si spostano da una classe all'altra in base alla materia (un po' come avviene nelle scuole secondarie superiori), piuttosto che restare in una singola aula per tutte le lezioni. Questo modello ha come obiettivo la flessibilità e il potenziamento dell'autonomia degli studenti, ma non sembra essere strettamente collegato a una pratica uniforme per la merenda.

Se in una scuola DADA viene proposta la merenda uguale per tutti, potrebbe essere più legato a ragioni pratiche o nutrizionali che a concetti specifici della psicologia della Gestalt o del modello DADA stesso. Ecco alcune ipotesi:

Inclusività e uguaglianza: Offrire una merenda uguale per tutti può essere una scelta per evitare differenze visibili tra bambini e garantire equità. In questo modo, nessun bambino si sente escluso o diverso perché ha una merenda "diversa".

Gestione pratica: A livello organizzativo, fornire una merenda uguale a tutti potrebbe semplificare il processo, assicurando che ogni bambino riceva una nutrizione adeguata e che non ci siano problemi di allergie o intolleranze alimentari, sempre che la merenda sia pensata tenendo in considerazione le esigenze nutrizionali.

Educazione alimentare: In alcuni contesti educativi, si potrebbe optare per una merenda uniforme per promuovere un'educazione alimentare consapevole, insegnando ai bambini l'importanza di una dieta equilibrata e sana.

Al contrario, se la scuola non adotta una merenda uniforme, si potrebbe pensare che l'approccio sia basato su l'autonomia individuale, dove i bambini possono scegliere o portare ciò che preferiscono, incoraggiando la diversità e il rispetto delle preferenze personali.

In definitiva, la decisione di fornire o meno una merenda uguale non dipende dal modello DADA o dalla psicologia della Gestalt, ma piuttosto da altre considerazioni pratiche, educative o organizzative.
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente, grazie per l'interessantissima domanda. Il modello Dada, pur essendo un concetto legato all'arte e alla cultura, in ambito educativo potrebbe essere inteso come un approccio che promuove la creatività, l'autonomia e l'espressione individuale dei bambini. Tuttavia, se la domanda riguarda una scuola che segue un "modello Dada" specificamente nell'ambito dell'educazione, è importante riflettere su come tale modello si applica alla vita quotidiana e alle routine scolastiche.

Nel caso della merenda, non esiste una risposta unica valida per tutte le scuole, poiché ogni contesto educativo può interpretare i principi pedagogici in modi diversi. Se la merenda è uguale per tutti i bambini, potrebbe esserci una volontà di creare un momento di condivisione e uguaglianza, in cui ogni bambino ha la stessa esperienza, promuovendo l'inclusività e l'assenza di differenze socio-economiche visibili. Questa scelta potrebbe essere legata a un principio di equità, in modo che nessun bambino si senta escluso o privilegiato rispetto agli altri.

Se, invece, la merenda non è uguale per tutti, potrebbe riflettere una valorizzazione della diversità e delle preferenze individuali, in linea con il principio gestaltico che promuove la consapevolezza e l'autodeterminazione. Ogni bambino potrebbe avere la possibilità di scegliere il proprio spuntino, rispettando le proprie esigenze alimentari o i propri gusti, e ciò potrebbe favorire una maggiore responsabilizzazione e il rispetto per le differenze.

In entrambi i casi, la decisione sarebbe in linea con l'approccio gestaltico, che si concentra sul rispetto dell'individuo, sulla consapevolezza del proprio essere nel presente e sul riconoscimento della propria unicità, pur in un contesto collettivo. Sarebbe interessante approfondire con gli educatori o con la scuola stessa le ragioni alla base di queste scelte, per comprendere meglio come il modello educativo venga applicato nella vita quotidiana dei bambini.
Spero di aver risposto in modo utile alla sua domanda! Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Buongiorno! La domanda riguarda un aspetto molto interessante del modello Dada applicato nelle scuole. Sebbene non esista una regola universale che stabilisca se la merenda debba essere uguale per tutti i bambini, il modello Dada, che si ispira all'arte e alla creatività come espressione di libertà e individualità, di solito non prevede una rigidità in questo senso.

Nel caso in cui la merenda fosse uguale per tutti, potrebbe esserci una spiegazione legata al tentativo di favorire l'inclusività, creando un momento di condivisione che valorizzi l'appartenenza al gruppo, senza distinzioni. In altre situazioni, invece, se ogni bambino ha la sua merenda, potrebbe essere per rispettare la diversità, l'autonomia e le preferenze individuali, promuovendo il concetto di "libertà di scelta", che è uno degli aspetti importanti in un contesto educativo di tipo Dada.

In entrambi i casi, l’obiettivo principale sarebbe quello di supportare lo sviluppo dell’individuo in un ambiente che stimoli la creatività e la libertà, rispettando le esigenze e le peculiarità di ogni bambino. La scelta di un modello o dell'altro dipende dalla filosofia educativa adottata dalla scuola, ma entrambe le opzioni sono coerenti con il rispetto per la diversità.
Dott.ssa Sara Dassiè
Psicologo, Psicologo clinico
Codognè
Gentile utente, la sua domanda riguarda sia l'organizzazione scolastica del modello DADA (Didattica per Ambienti di Apprendimento) sia un possibile approccio psicologico alla questione della merenda uguale per tutti i bambini.

Il modello DADA prevede che siano gli studenti a spostarsi nelle diverse aule tematiche, piuttosto che avere un’aula fissa. Questo approccio punta a favorire l'autonomia e la responsabilizzazione degli studenti, oltre a creare un ambiente di apprendimento più dinamico e coinvolgente. Tuttavia, non esistono regole standardizzate su aspetti come la merenda: queste dipendono dalle scelte della singola scuola.

Dal punto di vista psicologico, specialmente secondo l’approccio della Gestalt, la merenda uguale per tutti potrebbe essere vista come un modo per favorire l’appartenenza al gruppo e ridurre differenze che potrebbero creare disuguaglianze percepite tra i bambini. Al contrario, se la merenda è libera, si valorizza maggiormente l’individualità e la possibilità di scelta, anche se ciò può portare a differenze che alcuni bambini potrebbero percepire come ingiuste o svantaggiose.

Se ha una domanda più specifica legata agli aspetti psicologici di questa scelta, posso aiutarla ad approfondire ulteriormente.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Dassiè
Dott.ssa Veronica De Iuliis
Psicologo, Psicologo clinico
Cogliate
Buongiorno,
la scuola con modello DADA (Didattiche per Ambienti Di Apprendimento) si fonda sull’idea che l’ambiente, la relazione e la libertà di movimento siano parte integrante del processo educativo.

Non esiste una regola “gestaltica” o psicologica universale che preveda la merenda uguale per tutti: questa è piuttosto una scelta organizzativa e pedagogica della singola scuola.

Quando viene proposta una merenda uguale per tutti, di solito l’intento è favorire il senso di gruppo, di appartenenza e di uguaglianza, evitando confronti o differenze (come chi porta cibi più “attraenti” o costosi). Si tratta quindi di una scelta che mira a creare un clima di parità e condivisione, non tanto di omologazione.

Al contrario, se una scuola lascia libertà nella scelta della merenda, probabilmente vuole valorizzare la differenza e la responsabilità individuale del bambino, in linea con una visione più personalizzata dell’apprendimento.

In entrambi i casi, ciò che conta è come l’adulto accompagna il bambino: se promuove la consapevolezza di ciò che mangia, il piacere della condivisione e il rispetto delle differenze.

Un caro saluto,
dott.ssa Veronica De Iuliis

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