Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni, sono quasi alla fine di un percorso con la nutrizionista c
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risposte
Buongiorno,
sono una ragazza di 21 anni, sono quasi alla fine di un percorso con la nutrizionista che mi ha portata a perdere 10 kg nell'ultimo anno.
Proprio adesso che dovrei vedere la luce in fondo al tunnel, però, inizio ad essere assalita da paranoie.
Mi viene difficile l'idea di staccarmi da un piano alimentare
D'altra parte, mi manca il cibo "sporco", vorrei ritrovare il piacere di mangiare senza sensi di colpa, ma ho paura di abusare della troppa libertà.
È possibile fare due pasti liberi a settimana? Per esempio andare a cena fuori il sabato e ordinare la pizza di domenica?
Oppure "sgarrare" ogni tanto (ogni quanto?), per esempio fare la scarpetta con il pane dopo avere mangiato la pasta al sugo, o fare un aperitivo con gli amici?
Grazie
sono una ragazza di 21 anni, sono quasi alla fine di un percorso con la nutrizionista che mi ha portata a perdere 10 kg nell'ultimo anno.
Proprio adesso che dovrei vedere la luce in fondo al tunnel, però, inizio ad essere assalita da paranoie.
Mi viene difficile l'idea di staccarmi da un piano alimentare
D'altra parte, mi manca il cibo "sporco", vorrei ritrovare il piacere di mangiare senza sensi di colpa, ma ho paura di abusare della troppa libertà.
È possibile fare due pasti liberi a settimana? Per esempio andare a cena fuori il sabato e ordinare la pizza di domenica?
Oppure "sgarrare" ogni tanto (ogni quanto?), per esempio fare la scarpetta con il pane dopo avere mangiato la pasta al sugo, o fare un aperitivo con gli amici?
Grazie
Buongiorno,
Certamente. E' molto importante inserire nel piano alimentare anche alimenti che non vengono consumati quotidianamente o cene fuori e non per questo significa che non si possa mantenere i risultati raggiunto. Uno stile di vita sano non significa attenersi esclusivamente ad un piano stretto e rigido ma l'obiettivo è proprio quello di imparare poi a gestire tutti i pasti assecondando anche le proprie voglie e necessità e il senso di fame. RIsulta importante imparare a gestire poi i pasti fuori e quelli che vengono considerati sgarri e imparare a come inserirli in una corretta alimentazione.
Altrimenti si rischia con un piano troppo restrittivo di non riuscire più a seguirlo nel lungo periodo di tempo e riprendere quindi i chili persi.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi chiarimento,
Cordialmente
Dott.ssa Olivia Passaleva
Certamente. E' molto importante inserire nel piano alimentare anche alimenti che non vengono consumati quotidianamente o cene fuori e non per questo significa che non si possa mantenere i risultati raggiunto. Uno stile di vita sano non significa attenersi esclusivamente ad un piano stretto e rigido ma l'obiettivo è proprio quello di imparare poi a gestire tutti i pasti assecondando anche le proprie voglie e necessità e il senso di fame. RIsulta importante imparare a gestire poi i pasti fuori e quelli che vengono considerati sgarri e imparare a come inserirli in una corretta alimentazione.
Altrimenti si rischia con un piano troppo restrittivo di non riuscire più a seguirlo nel lungo periodo di tempo e riprendere quindi i chili persi.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi chiarimento,
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Dott.ssa Olivia Passaleva
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Cara Paziente,
Dopo essere stati "ingabbiati" a lungo in uno schema (di qualsiasi tipo, e di grado di restrizione) ciò che sta attraversando adesso, è perfettamente normale. E attenzione, con normale non intendo che lei debba continuare su questa linea: il mio consiglio è di rivolgersi alla sua nutrizionista, colei che l'ha seguita fino a questo momento, e farle presente i suoi dubbi, paure e perplessità.
Ci tengo però a precisare alcune cose: non esiste cibo buono o cibo cattivo/sporco, in quanto questo non ha alcun valore morale e no, la libertà di cui parla non verrebbe "abusata", qualora uscisse dai paletti del precedente piano alimentare, ma semplicemente riconquistata.
Rimango a disposizione, per qualsiasi cosa,
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Nieddu
Biologa nutrizionista
Esperta in diagnosi e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare
Dopo essere stati "ingabbiati" a lungo in uno schema (di qualsiasi tipo, e di grado di restrizione) ciò che sta attraversando adesso, è perfettamente normale. E attenzione, con normale non intendo che lei debba continuare su questa linea: il mio consiglio è di rivolgersi alla sua nutrizionista, colei che l'ha seguita fino a questo momento, e farle presente i suoi dubbi, paure e perplessità.
Ci tengo però a precisare alcune cose: non esiste cibo buono o cibo cattivo/sporco, in quanto questo non ha alcun valore morale e no, la libertà di cui parla non verrebbe "abusata", qualora uscisse dai paletti del precedente piano alimentare, ma semplicemente riconquistata.
Rimango a disposizione, per qualsiasi cosa,
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Nieddu
Biologa nutrizionista
Esperta in diagnosi e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare
Buonasera, innanzitutto complimenti per il risultato che hai raggiunto! Capisco perfettamente le tue emozioni: è normale sentirsi un po’ smarriti quando si arriva ad un certo punto del percorso. Ti consiglio di condividere queste paure con la tua nutrizionista: di sicuro saprà guidarti in questa fase e a darti gli strumenti per affrontare il mantenimento con serenità.
Ricorda che un piano alimentare non è una lista di regole rigide, ma un’opportunità per imparare abitudini sane che puoi portare con te per tutta la vita. Non ci sono cibi 'giusti' o 'sbagliati': ciò che conta è l’equilibrio e la consapevolezza. Concederti un pasto libero o un aperitivo ogni tanto non comprometterà i tuoi risultati se il resto delle tue abitudini resta equilibrato.
Ritrovare il piacere di mangiare senza sensi di colpa è possibile: il segreto è ascoltare il tuo corpo, riconoscere i segnali di fame e sazietà e, soprattutto, goderti i momenti conviviali senza ansie. La chiave è la flessibilità!
Ricorda che un piano alimentare non è una lista di regole rigide, ma un’opportunità per imparare abitudini sane che puoi portare con te per tutta la vita. Non ci sono cibi 'giusti' o 'sbagliati': ciò che conta è l’equilibrio e la consapevolezza. Concederti un pasto libero o un aperitivo ogni tanto non comprometterà i tuoi risultati se il resto delle tue abitudini resta equilibrato.
Ritrovare il piacere di mangiare senza sensi di colpa è possibile: il segreto è ascoltare il tuo corpo, riconoscere i segnali di fame e sazietà e, soprattutto, goderti i momenti conviviali senza ansie. La chiave è la flessibilità!
Buonasera, in questo percorso con la nutrizionista avrà sicuramente imparato alcune nozioni alimentari importanti (tra cui fare delle scelte consapevoli).
Non sarà un aperitivo in più/una cena fuori a rovinare il percorso che ha fatto, come d'altronde non è di certo un solo e singolo pasto a farle perdere peso.
Se ha questo timore, le suggerisco di affrontarlo durante una visita di controllo con la nutrizionista in modo che lei possa aiutarla nel modo migliore.
Buona serata
Non sarà un aperitivo in più/una cena fuori a rovinare il percorso che ha fatto, come d'altronde non è di certo un solo e singolo pasto a farle perdere peso.
Se ha questo timore, le suggerisco di affrontarlo durante una visita di controllo con la nutrizionista in modo che lei possa aiutarla nel modo migliore.
Buona serata
Carissima buonasera ,
naturalmente lei come tutti si può permettere di avere delle giornate così dette a pasto libero.
Ammesso che non ci siano particolari problemi si salute specifici , non si può pensare ad una vita di costrizione psicologica.
Questo sarebbe insano e soprattutto insostenibile, e porterebbe a cadere in disturbi ben peggiori che non lasciarsi delle libertà a tavola e di condivisione con gli amici
Lei poi è giovanissima, e ancora di più unA vita sociale e di fermento.
Lei deve parlare con il.suo nutrizionista che la segue e liberarsi di chiedere che sa e come può gestire questi momenti diciamo di maggiore libertà e anche spensieratezza nel concedersi dei piaceri che sono anche cibo per la serenità mentale
Certamente quello che dico sempre ai miei pazienti è prima di tutto impariamo a mangiare e stabilire insieme un educazione alimentare che voi possiate adottare e così diventare autonomi nel tempo.
Ci vuole buon senso da parte sua e non abbia timore di confronto con il suo specialista.
Le cose si fanno insieme.
Una pizza un gelato sono certo concessi, io consiglio se prende la pizza ,di chiedere con un po' meno mozzarella , ad esempio , se poi le piace fare la scarpetta va benissimo!!! La cosa importante se lei o la sua mamma non sò preparare i condimenti , fatelo con due cucchiai di olio extravergine di oliva per una passata da 750 gr .e non sofrigga la cipolla cerchi di non abusare con olio , e usando metodi di cottura più sani , ma che non tolgono sapere affatto .
Le garantisco che se si adottano alcune abitudini quotidiane e costanti , lei può serenamente uscire con gli amici e sorridere davanti ad una pizza o altro che le fa' piacere .
Poi fa lunedì al venerdì c'è tempo per fare i buoni
Una buona serata e fine settimana.
naturalmente lei come tutti si può permettere di avere delle giornate così dette a pasto libero.
Ammesso che non ci siano particolari problemi si salute specifici , non si può pensare ad una vita di costrizione psicologica.
Questo sarebbe insano e soprattutto insostenibile, e porterebbe a cadere in disturbi ben peggiori che non lasciarsi delle libertà a tavola e di condivisione con gli amici
Lei poi è giovanissima, e ancora di più unA vita sociale e di fermento.
Lei deve parlare con il.suo nutrizionista che la segue e liberarsi di chiedere che sa e come può gestire questi momenti diciamo di maggiore libertà e anche spensieratezza nel concedersi dei piaceri che sono anche cibo per la serenità mentale
Certamente quello che dico sempre ai miei pazienti è prima di tutto impariamo a mangiare e stabilire insieme un educazione alimentare che voi possiate adottare e così diventare autonomi nel tempo.
Ci vuole buon senso da parte sua e non abbia timore di confronto con il suo specialista.
Le cose si fanno insieme.
Una pizza un gelato sono certo concessi, io consiglio se prende la pizza ,di chiedere con un po' meno mozzarella , ad esempio , se poi le piace fare la scarpetta va benissimo!!! La cosa importante se lei o la sua mamma non sò preparare i condimenti , fatelo con due cucchiai di olio extravergine di oliva per una passata da 750 gr .e non sofrigga la cipolla cerchi di non abusare con olio , e usando metodi di cottura più sani , ma che non tolgono sapere affatto .
Le garantisco che se si adottano alcune abitudini quotidiane e costanti , lei può serenamente uscire con gli amici e sorridere davanti ad una pizza o altro che le fa' piacere .
Poi fa lunedì al venerdì c'è tempo per fare i buoni
Una buona serata e fine settimana.
Buongiorno, premesso che una pizza, un aperitivo ecc... non dovrebbero essere vietati nemmeno durante il percorso e soprattutto il percorso non ti dovrebbe portare ad avere sensi di colpa.
Personalmente imposto il percorso senza categorizzare cibi/pasti e vietare cibi o pranzi fuori, ma cercando di far capire come inserirli in un alimentazione equilibrata, in modo tale da rendere piano piano la persona autonoma nelle scelte anche una volta finito il percorso.
Detto questo cerca di non dividere i cibi in "buoni/cattivi", "pulito/sporco" così come i pasti in pasto libero, pasto sgarro, ecc... e l'altra cosa che ti consiglierei è di non ragionare sulla settimana ma sul lungo periodo quindi almeno su un mese, cercando di mantenere per la maggior parte pasti equilibrati e quando esci a mangiare o prepari qualcosa di più elaborato, lo mangi come fosse un qualsiasi altro pasto, godendoti il momento e riprendi poi a fare pasti equilibrati.
Ti consiglio comunque di parlarne con la tua nutrizionista e spiegare i tuoi dubbi o paure, in modo tale che possa aiutarti ad affrontarli
Personalmente imposto il percorso senza categorizzare cibi/pasti e vietare cibi o pranzi fuori, ma cercando di far capire come inserirli in un alimentazione equilibrata, in modo tale da rendere piano piano la persona autonoma nelle scelte anche una volta finito il percorso.
Detto questo cerca di non dividere i cibi in "buoni/cattivi", "pulito/sporco" così come i pasti in pasto libero, pasto sgarro, ecc... e l'altra cosa che ti consiglierei è di non ragionare sulla settimana ma sul lungo periodo quindi almeno su un mese, cercando di mantenere per la maggior parte pasti equilibrati e quando esci a mangiare o prepari qualcosa di più elaborato, lo mangi come fosse un qualsiasi altro pasto, godendoti il momento e riprendi poi a fare pasti equilibrati.
Ti consiglio comunque di parlarne con la tua nutrizionista e spiegare i tuoi dubbi o paure, in modo tale che possa aiutarti ad affrontarli
Buonasera,
il primo obiettivo di ogni percorso nutrizionale dovrebbe essere quello di fornire le basi per un'alimentazione consapevole, equilibrata e sostenibile nel lungo periodo. Ovviamente se c'è necessità di perdere peso è necessario in un primo momento seguire un piano alimentare dettagliato ma con il tempo è la consapevolezza alimentare a fare da padrona. Suddividere il cibo in "giusto" e "sbagliato" oppure classificare i pasti come "dieta" e "sgarro" non è un approccio corretto. Ti invito a parlare di queste tue preoccupazioni anche con la nutrizionista che ti segue in modo che possa guidarti in questo percorso.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Ilaria La Rocca
il primo obiettivo di ogni percorso nutrizionale dovrebbe essere quello di fornire le basi per un'alimentazione consapevole, equilibrata e sostenibile nel lungo periodo. Ovviamente se c'è necessità di perdere peso è necessario in un primo momento seguire un piano alimentare dettagliato ma con il tempo è la consapevolezza alimentare a fare da padrona. Suddividere il cibo in "giusto" e "sbagliato" oppure classificare i pasti come "dieta" e "sgarro" non è un approccio corretto. Ti invito a parlare di queste tue preoccupazioni anche con la nutrizionista che ti segue in modo che possa guidarti in questo percorso.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Ilaria La Rocca
Buongiorno, secondo me la tua nutrizionista dovrebbe stilare una dieta di mantenimento ora che hai raggiunto il tuo obiettivo di peso, bisogna ricordare che tutto il percorso inziale è considerato come educazione alimentare, l'abbinamento degli alimenti, lo sgarro una volta a settimana senza esagerare..ecc, oltre al mangiare ad orari fissi, bisogna seguire il senso di fame e sazietà, sarà proprio quello a farti mantenere il peso stabile, oltre a non ricadere nelle abitudini di prima. Certo che potrai mangiare la pizza e fare l'aperitivo con gli amici! Ricordati di praticare regolarmente attività fisica.
Gentilissima,
È comprensibile provare preoccupazioni quando si sta per terminare un percorso di perdita di peso, soprattutto dopo aver fatto progressi significativi. È importante trovare un equilibrio tra il mantenimento dei risultati e la possibilità di godere del cibo senza sentirsi in colpa.
Fare due pasti liberi a settimana, come una cena fuori il sabato e una pizza la domenica, può essere un approccio sostenibile per molte persone. Questo le permette di godersi il cibo che ama senza compromettere i suoi risultati. La chiave è la moderazione, cerchi di non esagerare e di ascoltare il suo corpo.
Per quanto riguarda i piccoli "sgarri” come la scarpetta o un aperitivo, possono essere integrate nel suo piano alimentare, sempre con equilibrio. L’importante è non vedere questi momenti come un fallimento, ma piuttosto come parte di uno stile di vita sano e flessibile.
Le consiglio di continuare a comunicare con la sua nutrizionista riguardo a queste preoccupazioni. Potrebbe aiutarla a sviluppare un piano che le consenta di godere dei suoi cibi preferiti in modo sicuro e salutare. Ricordi che il cibo è anche un momento di socializzazione e piacere, e trovare un modo per includerlo nella sua vita è fondamentale per il suo benessere a lungo termine.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
È comprensibile provare preoccupazioni quando si sta per terminare un percorso di perdita di peso, soprattutto dopo aver fatto progressi significativi. È importante trovare un equilibrio tra il mantenimento dei risultati e la possibilità di godere del cibo senza sentirsi in colpa.
Fare due pasti liberi a settimana, come una cena fuori il sabato e una pizza la domenica, può essere un approccio sostenibile per molte persone. Questo le permette di godersi il cibo che ama senza compromettere i suoi risultati. La chiave è la moderazione, cerchi di non esagerare e di ascoltare il suo corpo.
Per quanto riguarda i piccoli "sgarri” come la scarpetta o un aperitivo, possono essere integrate nel suo piano alimentare, sempre con equilibrio. L’importante è non vedere questi momenti come un fallimento, ma piuttosto come parte di uno stile di vita sano e flessibile.
Le consiglio di continuare a comunicare con la sua nutrizionista riguardo a queste preoccupazioni. Potrebbe aiutarla a sviluppare un piano che le consenta di godere dei suoi cibi preferiti in modo sicuro e salutare. Ricordi che il cibo è anche un momento di socializzazione e piacere, e trovare un modo per includerlo nella sua vita è fondamentale per il suo benessere a lungo termine.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
ma queste domande perchè non le fa al suo nutrizionista? la figura del nutrizionista non serve solo a fare una corretta alimentazione e tanti saluti... il nutrizionista ha il compito di seguire il paziente, consigliarlo e risponder a tutte le sue domande, istruirlo al fine di acquisire le capacità per andare avanti da solo, sapere cosa fare e come comportarsi. se lei accusa paranoie, insicurezza e non sa ancora come comportarsi o come relazionarsi con il cibo, significa che il suo nutrizionista ha fatto il lavoro sbagliato. certo... le ha fatto perdere peso e poi? non è colpa sua, ma del nutrizionista che non ha fatto bene il suo lavoro e la lasci piena di dubbi,, insicurezze e senza sapere come comportarsi... trovi un nutrizionista più bravo
Buongiorno, le sue preoccupazioni sono lecite dopo un percorso di un anno, ma tutto ciò che ha detto fa parte della vita quotidiana di tutti noi, e lo "stare a dieta" non deve mai significare privarsi di certi momenti, bensì imparare a gestirli. Ne ha parlato con la collega nutrizionista che l'ha seguita in questi mesi? Dovrebbe darle un ulteriore supporto in questa fase secondaria.
È assolutamente normale provare queste sensazioni dopo un percorso di dimagrimento così significativo. L’obiettivo finale non è solo perdere peso, ma acquisire un rapporto sano ed equilibrato con il cibo, senza sensi di colpa o rigidità eccessive.
Ecco alcuni punti chiave da considerare:
Due pasti liberi a settimana sono sostenibili, se il resto della tua alimentazione rimane bilanciata. Un'uscita a cena il sabato e una pizza la domenica possono rientrare tranquillamente in uno stile di vita sano.
Ascolta il tuo corpo: se un giorno hai più fame, è giusto concedersi qualcosa in più, senza che questo diventi un’abitudine costante.
Lo “sgarro” non esiste: il termine stesso implica una violazione delle regole, ma nella realtà tutto può essere parte di un’alimentazione consapevole. Mangiare una pizza, fare un aperitivo con gli amici o concedersi la scarpetta non rovinerà i tuoi risultati, se nel complesso la tua alimentazione è equilibrata.
Il segreto è la moderazione: se un giorno mangi qualcosa di più calorico, puoi semplicemente compensare nei pasti successivi con scelte più leggere, senza dover ricorrere a restrizioni drastiche.
Conclusione: Ritrovare il piacere del cibo senza ansia è fondamentale per mantenere i risultati a lungo termine. Concediti i tuoi momenti di libertà, senza paura di perdere il controllo. Se senti il bisogno di un supporto per questa fase di transizione, puoi parlarne con il tuo nutrizionista per trovare la strategia migliore per te.
Ecco alcuni punti chiave da considerare:
Due pasti liberi a settimana sono sostenibili, se il resto della tua alimentazione rimane bilanciata. Un'uscita a cena il sabato e una pizza la domenica possono rientrare tranquillamente in uno stile di vita sano.
Ascolta il tuo corpo: se un giorno hai più fame, è giusto concedersi qualcosa in più, senza che questo diventi un’abitudine costante.
Lo “sgarro” non esiste: il termine stesso implica una violazione delle regole, ma nella realtà tutto può essere parte di un’alimentazione consapevole. Mangiare una pizza, fare un aperitivo con gli amici o concedersi la scarpetta non rovinerà i tuoi risultati, se nel complesso la tua alimentazione è equilibrata.
Il segreto è la moderazione: se un giorno mangi qualcosa di più calorico, puoi semplicemente compensare nei pasti successivi con scelte più leggere, senza dover ricorrere a restrizioni drastiche.
Conclusione: Ritrovare il piacere del cibo senza ansia è fondamentale per mantenere i risultati a lungo termine. Concediti i tuoi momenti di libertà, senza paura di perdere il controllo. Se senti il bisogno di un supporto per questa fase di transizione, puoi parlarne con il tuo nutrizionista per trovare la strategia migliore per te.
Buongiorno, se viene seguita da una collega, io le consiglierei di togliersi questi dubbi con lei. Ogni professionista gestisce in maniera diversa i percorsi con i propri pazienti.
Ciao, piacere, sono la Dottoressa Alessandra Daidone -Dietista, innanzitutto grazie per la tua richiesta. Ti consiglio di iniziare un nuovo percorso di consapevolezza alimentare per attenuare le tue preoccupazioni e riuscire a sganciarti dalla "dieta". Ti consiglio di fare riferimento ai colleghi specializzati in disturbi alimentari perché spesso siamo sensibilizzati ad un approccio non prescrittivo, riabilitativo, ovvero alla riscoperta delle tue sensazioni di fame e sazietà, dei tuoi sapore preferiti, dei tuoi desideri senza rinunce o privazioni. So che quello che si descrive qui in poche righe può sembrare molto distante da ciò che si sente dire sullo "stare a dieta" ...
In tal senso rimango disponibile online o su Roma anche con consulenza conoscitiva gratuita nella speranza di poterti essere d'aiuto, ti abbraccio.
Dott.ssa Alessandra Daidone -Dietista
In tal senso rimango disponibile online o su Roma anche con consulenza conoscitiva gratuita nella speranza di poterti essere d'aiuto, ti abbraccio.
Dott.ssa Alessandra Daidone -Dietista
Buongiorno,
quello che descrive è un problema molto comune a chi segue un piano nutrizionale finalizzato a perdere peso. Se ragioniamo nel lungo periodo e andiamo oltre l'obiettivo iniziale del calo ponderale, dovremmo vedere il piano alimentare sotto una luce diversa: utilizzarlo come una linea guida che può esserci utile sempre, dopo averlo adattato per il mantenimento. Non si dovrebbe vedere il nutrizionista solo come qualcuno che ci controlla durante il percorso per il calo di peso, ma anche come un professionista che ci indica come fare a gestire la propria alimentazione in autonomia, soprattutto DOPO aver raggiunto il peso desiderato. Il percorso con il nutrizionista a mio parere è utile se riesce a farci adottare quelle buone abitudini alimentari che andrebbero mantenute sempre, in modo da compensare quegli "sgarri" come spesso vengono chiamati, che attraggono tutti indistintamente. è irrealistico pensare di evitare sempre il cibo "sporco", ma con l'aiuto del nutrizionista si dovrebbero imparare le strategie per gestirlo con intelligenza, in modo da poterci piano piano sentire meno incatenati al piano alimentare...
quello che descrive è un problema molto comune a chi segue un piano nutrizionale finalizzato a perdere peso. Se ragioniamo nel lungo periodo e andiamo oltre l'obiettivo iniziale del calo ponderale, dovremmo vedere il piano alimentare sotto una luce diversa: utilizzarlo come una linea guida che può esserci utile sempre, dopo averlo adattato per il mantenimento. Non si dovrebbe vedere il nutrizionista solo come qualcuno che ci controlla durante il percorso per il calo di peso, ma anche come un professionista che ci indica come fare a gestire la propria alimentazione in autonomia, soprattutto DOPO aver raggiunto il peso desiderato. Il percorso con il nutrizionista a mio parere è utile se riesce a farci adottare quelle buone abitudini alimentari che andrebbero mantenute sempre, in modo da compensare quegli "sgarri" come spesso vengono chiamati, che attraggono tutti indistintamente. è irrealistico pensare di evitare sempre il cibo "sporco", ma con l'aiuto del nutrizionista si dovrebbero imparare le strategie per gestirlo con intelligenza, in modo da poterci piano piano sentire meno incatenati al piano alimentare...
Gentilissima,
leggendo quanto da lei descritto, mi viene da pensare che lei abbia seguito il suo percorso tralasciando quelli che sono i pilastri per avviarsi verso un sano rapporto con il cibo. Lei parla di cibo "sporco" e in questo modo è facile che abbia sensi di colpa nel momento in cui lo mangia. Provi a pensare che non esistono cibi sporchi o cattivi e cibi puliti o buoni. Il cibo è cibo, ciò cha fa la differenza per il nostro stato di salute sono la quantità e la frequenza. Se noi per la maggior parte dei nostri pasti conduciamo un'alimentazione equilibrata e varia, con frequenza ai pasti di frutta e verdura, non sarà un'aperitivo con gli amici a cambiare le cose. Lavori con la sua nutrizionista sui segnali di fame e sazietà, in modo da capire cosa richiede il suo corpo. In questo modo riuscirà a mangiare secondo i suoi bisogni. Lasci andare le parole come sgarro, sostituendole con parole più gentili, ricordi che lei è libera, come in ogni ambito della sua vita. Il lavoro che andrà a fare ora è molto più importante della dieta che ha fatto, se vuole avere un rapporto sereno con ol cibo.
Saluti
Paola Resasco Dietista Nutrizionista
leggendo quanto da lei descritto, mi viene da pensare che lei abbia seguito il suo percorso tralasciando quelli che sono i pilastri per avviarsi verso un sano rapporto con il cibo. Lei parla di cibo "sporco" e in questo modo è facile che abbia sensi di colpa nel momento in cui lo mangia. Provi a pensare che non esistono cibi sporchi o cattivi e cibi puliti o buoni. Il cibo è cibo, ciò cha fa la differenza per il nostro stato di salute sono la quantità e la frequenza. Se noi per la maggior parte dei nostri pasti conduciamo un'alimentazione equilibrata e varia, con frequenza ai pasti di frutta e verdura, non sarà un'aperitivo con gli amici a cambiare le cose. Lavori con la sua nutrizionista sui segnali di fame e sazietà, in modo da capire cosa richiede il suo corpo. In questo modo riuscirà a mangiare secondo i suoi bisogni. Lasci andare le parole come sgarro, sostituendole con parole più gentili, ricordi che lei è libera, come in ogni ambito della sua vita. Il lavoro che andrà a fare ora è molto più importante della dieta che ha fatto, se vuole avere un rapporto sereno con ol cibo.
Saluti
Paola Resasco Dietista Nutrizionista
Buongiorno, complimenti per il suo percorso, è normale avere il timore di perdere il controllo, ma dal mio punto di vista non saranno due pasti liberi a settimana, come una cena fuori il sabato e una pizza la domenica, a compromettere i risultati ottenuti. La differenza la fa trovare un equilibrio, vivendo queste occasioni con serenità, senza considerarli "sgarri", ma semplicemente parte di un’alimentazione sostenibile a lungo termine. Consiglio di parlarne con la nutrizionista di riferimento in modo che possa guidarla verso l'indipendenza e aiutarla a gestire questo cambiamento con tranquillità.
Buonasera e complimenti per i risultati ottenuti! Non abbia timori, tenga la base del piano alimentare di mantenimento che sicuramente le avrà impostato chi la segue e si conceda ogni tanto qualche variazione sul tema. Per quanto riguarda la frequenza e le modalità di questi 'sgarri' è difficile definirle non conoscendo le sue condizioni e il suo stato di salute, quindi le suggerirei di fare riferimento alla sua nutrizionista di fiducia, che potrà certamente darle indicazioni più mirate. Cordialmente, SG.
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