Buongiorno sono una mamma single. Mia figlia ha appena compiuto 13 anni ed è in seconda media. Dall'

23 risposte
Buongiorno sono una mamma single. Mia figlia ha appena compiuto 13 anni ed è in seconda media. Dall'inizio della prima media tutto è cambiato. Sì è isolata, non mangia con me e suo fratello ma chiusa in camera, non ha amici se non un paio virtuali, è autolesionista, ha problemi col cibo, mi odia, non vuole andare a scuola e un paio di giorni ogni settimana la salta, ha discalculia e non riesce a stare al passo coi compiti e lo studio nonostante il pdp, non dorme di notte se non 4/5 ore, vuole essere lasciata in pace ma non posso, vedendo tutti i suoi comportamenti. Da un anno va dalla psicologa ma risultati zero. Oggi non è andata a scuola, le ho tolto il telefono, ha minacciato di uccidersi e uccidermi, non aiuta in casa, dice che sono io quella fuori di testa ma le ho provate tutte per aiutarla, ma inutilmente. Cosa devo fare?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi spiace molto per la situazione Perché comprendo sia il disagio della ragazza che la preoccupazione di una mamma. Ritengo fondamentale comunque che lei si mette in contatto con la terapeuta per delle sedute anche familiari al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Gentile signora, da quello che scrive sua figlia appare molto sofferente. Immagino la sua confusione, si confronti con la dottoressa di sua figlia e si faccia consigliare se iniziare un percorso famigliare o in generale sul da farsi da farsi . Non è inusuale iniziare percorsi in parallelo ai famigliari oppure vere e proprie terapie famigliari.
Un caro saluto.
Dott.ssa Cristina Villa
Dott.ssa Paola Gargiulo Maffei
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
San Pietro Val Lemina
Sono d'accordo con il collega. E' necessaria una psicoterapia di tipo familiare. Cordialità. PGM
Dott.ssa Raffaella Lombardo
Psicologo, Psicologo clinico
Marina di Gioiosa Ionica
Gentilissima grazie per la condivisione. Sua figlia si trova alle porte dell'adolescenza, dove iniziano i cambiamenti, gli scontri con le figure di riferimento. Sarebbe utile contattare la collega che la sta seguendo e concordare un percorso adatto, indagando maggiormente sulle aree da lei elencate, cercando di capire se sia successo qualcosa a scuola , motivo per il quale si rifiuta di andare, capire cosa c'è dietro le minacce. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento, cordialmente Dott.ssa Raffaella Lombardo
Dott.ssa Lorena Menoncello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile signora, la situazione che lei descrive è molto complessa. Non è possibile trattare le problematiche di sua figlia senza intervenire anche con un percorso di aiuto alla genitorialità. È indispensabile che si lavori in terapia, ma che si lavori anche a casa.
Sua figlia sta soffrendo, ma anche voi familiari siete disorientati e angosciati.
Chieda alla psicologa che segue sua figlia la possibilità di fare un percorso parallelo, ma coordinato.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.
Dottoressa Lorena Menoncello
Dott.ssa Marika Fiori
Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Mi dispiace molto per la sua situazione, deve essere veramente difficile affrontare le giornate.. occore trovare un nuovo canale comunicativo con sua figlia..degli incontri con lei sarebbero molto utili
Dottssa Marika Fiori
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile signora, sua figlia è minorenne e sta ai genitori la responsabilità di cura.
Da quanto lei descrive, sua figlia va verso la costruzione di una personalità fragile, caratterizzata da scarso valore di sè e sentimenti di inadeguatezza. Queste convinzioni accompagnano stati di forte disregolazione emotiva e comportamenti disfunzionali. La buona notizia è che l'organismo giovane di sua figlia con le giuste cure può ottenere ottimi risultati . Quella più triste è che se la ragazza permane in questo stato a lungo andare potrebbe compromettere la salute mentale nonchè la sua incolumità.
Mi occupo in particolare di questo disturbo negli adolescenti e adulti. Se ha bisogno di maggiori informazioni non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti Dott.ssa Silavana Zito

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Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Salve,

l' adolescenza è un periodo particolare della vita di una persona. C'è il tentativo con forza di ribellarsi per costruire una propria identità, e alle volte questo è accompagnato da comportamenti e posizioni estreme. Lasci che sua figlia viva questo momento di transizione senza giudicarla o pensare che in lei ci possa esser qualcosa di patologico. Vedrà che sua figlia, anche manifestando le sue opposizioni, potrà vivere più serenamente in un contesto in cui si senta accolta.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno signora, in generale l'adolescenza è un periodo faticoso nella vita di una persona, oltreché per i familiari che le vivono accanto, ma i problemi che espone sono piuttosto pesanti. Le consiglierei anch'io un percorso parallelo per poter avere gli strumenti per rapportarsi a sua figlia oltreché per poter meglio comunicare con la psicoterapeuta che l'ha in carico. I problemi di discalculia che lei cita possono farla sentire inadeguata ed il confronto con i pari può farla chiudere ulteriormente. Sarebbero inoltre da escludere altre diagnosi, ma questo potrebbe averlo già considerato la collega. Un caro saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Dott.ssa Laura Pavone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
L' adolescenza offre una seconda nascita psicologica a tutti noi ma il terreno su cui questo avviene è ovviamente fondamentale in quanto è nel 'rimestolamento' di quello che si rinasce. Nel caso di sua figlia sembra che questo 'rimestolamento' stia portando alla luce alcuni elementi faticosi che hanno bisogno di un tempo di rielaborazione per diventare fattori di crescita.
Come i miei colleghi le consiglio comunque di chiedere alla dottoressa qualche colloquio di restituzione anche per se stessa e/o di intraprendere un percorso psicologico parallelo di modo da mantenere viva la comprensione di quanto sta avvenendo nella vita emotiva di sua figlia, sentirsi anche lei un po' sostenuta nel difficile compito di genitore single e al fine anche di migliorare la comunicazione con la ragazza.
Un caro saluto, Laura Pavone
Dott.ssa Federica Consales
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pomezia
Buonasera, come le hanno già anticipato i miei colleghi l'adolescenza rappresenta un'età evolutiva molto faticosa tanto per sua figlia quanto per lei mamma. Credo sia molto importante lo spazio di terapia individuale attivo per sua figlia tuttavia ritengo sia altresì fondamentale attivare uno spazio di ascolto e di comprensione della vostra relazione e delle dinamiche che caratterizzano la famiglia. Per questo può esservi d'aiuto effettuare una consulenza familiare così da prendervi del tempo insieme per riflettere sul vostro rapporto, sulle modalità di comunicazione e sulle emozioni che ognuna di voi sta sperimentando in questo periodo così faticoso.
Potrebbe rappresentare il primo passo per riaprire quella porta!
Se desidera maggiori chiarimenti resto a disposizione,
un caro saluto, dott.ssa Consales
Dott.ssa Stefania La Rocca
Psicologo, Psicologo clinico
Paderno Dugnano
Buonasera,
la ringrazio per la condivisione. La situazione sembra essere molto faticosa e dolorosa per sua figlia, ma anche per tutta la famiglia.
L'adolescenza rappresenta per antonomasia un passaggio evoluto scosso da grandi cambiamenti, ma la sofferenza di sua figlia sembra avere radici più profonde. In molti casi, è possibile anche valutare la possibilità di una presa in carico con un equipe multidisciplinare in reparti/centri appositi, che aiuti sua figlia nel suo malessere e anche voi a gestire queste complicate dinamiche relazionali. Valuti la possibilità di creare uno spazio d'ascolto anche per voi familiari che vi sia di supporto e aiuto.
Rimango a sua disposizione, Dott.ssa La Rocca
Dott.ssa Beatrice Gaboardi
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, mi spiace molto per la vostra situazione. Concordo con i colleghi che hanno suggerito un confronto con la terapeuta di sua figlia e in caso una presa in carico di entrambe al fine di agevolare i vostri rapporti quotidiani. Cordialmente, Dott.ssa Beatrice Gaboardi
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Cara mamma, l'adolescenza è un periodo delicato e lei, vista la situazione, ha fatto bene a cercare un aiuto. Non dice da quanto tempo è in terapia, ma le suggerisco di parlare con chi la segue e valutare con lei il da farsi. Sarebbe necessario che il professionista che segue sia figlia veda periodicamente anche voi genitori per sostenere il percorso anche a casa e aiutarvi nei momenti difficili. Non si scoraggi e cambi anche dottoressa o dottore se è il caso, ma non demorda. I casi come quelli da lei descritto non sono insoliti, ma i risultati arrivano.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace sentire che stai affrontando una situazione così difficile con tua figlia. Capisco che attualmente ti trovi in una situazione molto complessa e che stai cercando di trovare modi per aiutarla.

Prima di tutto, è importante prendere sul serio le minacce di autolesionismo o di comportamenti violenti che tua figlia esprime. In queste situazioni, è fondamentale garantire la sicurezza di tua figlia e la tua stessa sicurezza. Ti consiglio di contattare immediatamente un servizio di emergenza o un'organizzazione locale per ottenere supporto immediato.

Inoltre, è importante comunicare con la psicologa di tua figlia riguardo alla gravità della situazione. Chiedi un incontro urgente per discutere delle preoccupazioni e dei comportamenti di tua figlia. Potrebbe essere necessario valutare la possibilità di cambiare approccio terapeutico o cercare un parere medico aggiuntivo.

È altrettanto importante coinvolgere il sistema scolastico. Contatta gli insegnanti, il personale di supporto e il coordinatore del piano didattico personalizzato (PDP) di tua figlia per condividere le tue preoccupazioni. Chiedi se ci sono opzioni o risorse aggiuntive disponibili per aiutare tua figlia a superare le sfide scolastiche.

Nel frattempo, cerca un sostegno per te stessa come genitore. Affrontare una situazione così difficile può essere molto stressante. Cerca un consulente familiare o uno psicoterapeuta che possa offrire supporto a te e aiutarti a sviluppare strategie per affrontare la situazione.

Non dimenticare di creare una rete di sostegno. Coinvolgi altri familiari o amici fidati che possono offrire supporto durante questo periodo difficile. Non affrontare tutto da sola, ma cerca di condividere i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni con persone che possono comprendere e offrire sostegno.

Ricorda che ogni situazione è unica e che è importante cercare supporto personalizzato e professionale. Segui i suggerimenti sopra indicati per cercare un aiuto immediato e continuo per tua figlia. Mantieni la comunicazione aperta con i professionisti coinvolti e cerca di essere paziente e comprensiva durante questo processo.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Dott.ssa Alice Iuso
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,
la situazione che descrive è molto complessa. Come hanno già commentato alcuni colleghi, l'adolescenza è di per sé una fase del ciclo evolutivo molto delicata. Personalmente non credo sia possibile intervenire sulle problematiche di sua figlia senza prendersi cura del contesto familiare in cui la ragazza è inserita. La sintomatologia che descrive è indice di sofferenza, ma immagino che anche per i familiari sia complessa la gestione di tutto ciò che sta avvenendo, nonché l'impatto emotivo. Le consiglio di rivolgersi alla terapeuta che segue sua figlia per ipotizzare insieme a lei l'attivazione di un percorso parallelo, familiare o di sostegno alla genitorialità, per integrare le due aree. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Mi dispiace molto sentire della situazione difficile che stai affrontando con tua figlia. Affrontare questi problemi da sola può essere estremamente sfidante. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:

Supporto Specializzato: Dato che tua figlia sta già vedendo una psicologa senza risultati apparenti, potrebbe essere utile considerare un approccio diverso o un altro professionista. Un terapista specializzato in adolescenti o un consulente familiare potrebbe offrire nuove prospettive e tecniche. È importante trovare un professionista che sia in grado di creare un rapporto di fiducia con tua figlia.
Valutazione Medica Completa: Se non è già stato fatto, potrebbe essere utile sottoporre tua figlia a una valutazione medica completa. Alcuni problemi di salute fisica o squilibri chimici possono influenzare il comportamento e l'umore.
Comunicazione Aperta ed Empatica: Prova a creare un ambiente in cui tua figlia si senta ascoltata e compresa senza giudizio. Anche se può essere difficile, specialmente quando si sente attaccata, mantenere la calma e mostrare empatia può aiutare a costruire un ponte di comunicazione.
Gestione della Sicurezza: Le minacce di autolesionismo o di violenza devono essere prese molto sul serio. Se temi per la sicurezza di tua figlia o per la tua, è importante cercare aiuto immediatamente. Potrebbe essere necessario coinvolgere i servizi di emergenza o un team di salute mentale di emergenza.
Supporto per Te Stessa: È cruciale prenderti cura anche della tua salute mentale ed emotiva. Considera di parlare con un terapeuta per il tuo supporto personale. Avere uno spazio dove puoi esprimere i tuoi sentimenti e ricevere consigli può essere molto benefico.
Collaborazione con la Scuola: Parla con gli insegnanti e il personale della scuola di tua figlia. Potrebbero essere in grado di fornire risorse aggiuntive o supporto, soprattutto considerando la sua discalculia e le sue difficoltà con i compiti.
Stabilire Strutture e Limiti: Mentre è importante essere comprensivi e ascoltare, è anche fondamentale stabilire strutture e limiti chiari in casa. Questo aiuta a fornire un senso di sicurezza e prevedibilità.
Riconoscere i Piccoli Successi: Cerca di riconoscere e celebrare anche i piccoli passi avanti che tua figlia fa. Questo può aiutare a costruire la sua autostima e a sentirsi più supportata.
Esplorare Attività di Supporto: Attività come l'arte, la musica o lo sport possono essere terapeutiche. Potrebbero aiutare tua figlia a esprimersi in modi che le parole non possono.
Costruire una Rete di Supporto: Cerca di costruire una rete di supporto con altri genitori, amici o gruppi di supporto per famiglie che affrontano sfide simili.
È importante ricordare che queste situazioni possono richiedere tempo e pazienza per risolversi. Non esiste una soluzione rapida, ma con il supporto adeguato e un impegno costante, ci possono essere miglioramenti significativi. Se in qualsiasi momento la situazione diventa insostenibile o pericolosa, non esitare a cercare aiuto immediato.
Dott.ssa Lavinia Sestito
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno signora,
il suo dolore si sente, così come la sua preoccupazione per sua figlia e per sè. Mi dice che dopo un anno di terapia non è cambiato nulla, anche questo è preoccupante. Che mi dice della sua terapia, ha pensato di iniziarne una? Almeno per capire cosa stia accadendo e trovare una strada da seguire, altrimenti si sentirà sempre allo sbaraglio ed in balia delle reazioni emotive di sua figlia. Una cosa intanto gliela vorrei dire, toglierle il cellulare, non farà altro che creare un divario ancora più ampio tra di voi, le ha tolto la sua possibilità di rapporto, anche guardare dei video su tik tok è un modo per rapportarsi, non solo chat con amici che magari ad oggi stenta ad avere. Resto a disposizione.
Un caro saluto Lavinia
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Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Mi dispiace molto sapere che stai affrontando una situazione così difficile con tua figlia. Le sfide che hai descritto sono complesse e possono essere estremamente stressanti sia per te che per lei. È chiaro che stai facendo del tuo meglio per cercare di aiutarla, e la tua preoccupazione per il suo benessere è comprensibile.

Ecco alcuni suggerimenti per affrontare la situazione:
Cerca supporto professionale: Se la psicologa con cui vostra figlia sta lavorando non sta portando ai risultati sperati, potrebbe essere utile cercare un secondo parere o una valutazione da un altro professionista. A volte, un diverso approccio terapeutico o un altro specialista possono fare la differenza.

Intervento psichiatrico: Dato il comportamento autolesionista e le minacce di suicidio, potrebbe essere necessario contattare uno psichiatra per una valutazione approfondita. Un medico può anche valutare se ci sono questioni legate alla salute mentale che necessitano di un intervento più mirato, incluso l'uso di farmaci, se appropriato.

Crea un ambiente sicuro e di supporto: Anche se tua figlia chiede di essere lasciata sola, è importante che lei si senta al sicuro e supportata. Prova a mantenere una comunicazione aperta e disponibile, ma senza forzare la conversazione. Fai sapere che sei lì per lei quando è pronta a parlare.

Sviluppa una rete di supporto: Considera di coinvolgere altre persone che possono supportare tua figlia, come familiari, amici fidati o anche insegnanti che possano comprendere la sua situazione e aiutarla a sentirsi meno isolata.

Stabilisci routine e limiti: Stabilire routine quotidiane può aiutare a dare a tua figlia una struttura di cui ha bisogno. Questo può includere orari fissi per i pasti, per andare a letto e per le attività quotidiane. È importante anche stabilire limiti sani, come l'uso del telefono e il tempo davanti allo schermo.

Fai attenzione ai segnali di crisi: Se tua figlia minaccia di farsi del male o di far del male ad altri, è fondamentale prendere queste minacce seriamente. In questi casi, contatta i servizi di emergenza o una linea di emergenza per la salute mentale per ricevere assistenza immediata.

Cerca supporto per te stesso: Non dimenticare che anche tu hai bisogno di supporto. Considera di parlare con un professionista per te stesso, per affrontare le tue emozioni e ricevere consigli su come gestire la situazione.

Promuovi attività positive: Incoraggia tua figlia a partecipare ad attività che possano aiutarla a esprimere le sue emozioni, come l'arte, la musica o lo
sport. A volte, trovare modi alternativi per esprimersi può essere terapeutico.
La situazione con tua figlia è complessa e potrebbe richiedere tempo e pazienza per trovare l'approccio giusto. È fondamentale continuare a cercare aiuto e supporto professionale e personale. Non sei solo in questo, e ci sono risorse disponibili per aiutare sia te che tua figlia a superare questo momento difficile. Se hai bisogno di ulteriori informazioni o di contatti utili, non esitare a chiedere.
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Dott.ssa Tatiana Pasino
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Gentile signora,
comprendo e la situazione difficile che sta vivendo e il timore che prova nei confronti della salute di sua figlia. Probabilmente un percorso familiare potrebbe essere utile per imparare a gestire alcune dinamiche che possono essere disfunzionali, in modo che sua figlia possa acquisire maggiore autonomia e che lei possa sentirsi meno costretta a controllarla, comportamento che spesso e volentieri innesca un circolo vizioso dove i risultati sono l'opposto di quelli sperati. Per quanto riguarda l'autolesionismo e le condotte a rischio, se l'attuale percorso non porta risultati dopo un anno, potrebbe essere fondamentale una terapia cognitivo-comportamentale con dei gruppi DBT. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni, un caro saluto
Dott.ssa Janira Marangi
Psicologo, Psicologo clinico
San Giorgio Ionico
Caro Utente,
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Da ciò che racconti, emerge una situazione molto complessa e dolorosa, che richiede un supporto adeguato sia per tua figlia che per te stessa. È evidente quanto tu stia cercando di fare del tuo meglio per aiutarla e proteggerla, ma so che affrontare tutto questo da sola può sembrare schiacciante.
Gli adolescenti, in particolare nella fascia d’età di tua figlia, attraversano cambiamenti importanti che possono amplificare fragilità preesistenti. I comportamenti che descrivi, come l’isolamento, l’autolesionismo, le difficoltà scolastiche e le minacce, sono segnali di un disagio profondo che merita un’attenzione specifica e urgente. Può essere utile creare un punto di connessione con tua figlia, cercando momenti di dialogo in cui non le chiedi di cambiare o di fare qualcosa, ma semplicemente di raccontarti come si sente, senza giudizio. Anche piccoli gesti, come passare del tempo insieme in attività che le piacciono o che trova rassicuranti, possono aiutarla a sentirsi meno sola. Ti suggerisco inoltre, di confrontarti con i referenti del PDP (Piano Didattico Personalizzato) per verificare se le misure adottate sono sufficienti o se necessitano di un ulteriore adeguamento. La collaborazione tra famiglia e scuola può fare una grande differenza nel ridurre lo stress legato all’ambiente scolastico.
Se senti che le difficoltà persistono, potrebbe essere utile valutare un confronto con un altro professionista, che possa portare nuove prospettive e strategie per affrontare il suo disagio.
Anche tu, come genitore, meriti supporto. Un percorso di accompagnamento per te, potrebbe aiutarti a trovare nuovi strumenti per gestire la pressione che stai vivendo e per affrontare con maggiore fiducia questa sfida complessa.
Ricorda che non sei sola.
Un caro saluto.
Dott.ssa Janira Marangi.
Dott.ssa Giulia Bartoli
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Gentile signora, quella che descrive sembra essere una situazione davvero complessa e dolorosa. da come descrive, pare che sua figlia stia attraversando un momento davvero critico. Innanzitutto mi permetto di chiederle se sua figlia è seguita da uno psicologo o da uno psicoterapeuta, poiché il percorso che viene proposto cambia in base al professionista e per il vissuto di sua figlia sembra essere utile approcciarsi ad una psicoterapia piuttosto che ad un lavoro con uno psicologo: le problematiche di cui parla sono piuttosto intense e hanno bisogno del giusto spazio per essere accolte. Inoltre, dati gli atti autolesionistici e i pensieri anticonservativi forse è necessaria anche una consultazione neuro psichiatrica. Quello che nel frattempo posso consigliarle sicuramente è capire che tipo di percorso sua figlia ha intrapreso e di poter pensare anche ad uno spazio di terapia per lei, che possa sostenerla come madre ma anche come donna, nella sua individualità. Quella che descrive è una situazione delicata ed uno spazio di sostegno genitoriale potrebbe supportarla nell’affrontare tutto questo. Rimango a disposizione per chiarimenti.. Cordialmente, dott.ssa Giulia Bartoli.
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Salve,quello che descrive è un quadro di grande sofferenza, sia per sua figlia che per lei. L’adolescenza, soprattutto quando è segnata da fragilità emotive, disturbi alimentari o comportamenti autolesivi, può diventare una fase molto delicata e complessa da gestire in famiglia.

Nel suo racconto emergono segnali importanti che non devono essere affrontati solo sul piano educativo, ma anche clinico. Le minacce di farsi del male o di far male a qualcuno, il ritiro sociale, i disturbi del sonno e del cibo indicano che sua figlia ha bisogno di un intervento più strutturato rispetto alla sola psicoterapia individuale.

In questi casi è fondamentale coinvolgere subito il medico curante o il neuropsichiatra infantile del territorio, per una valutazione completa e per coordinare il lavoro tra scuola, famiglia e professionisti. Anche un eventuale supporto farmacologico, se indicato, può aiutare a stabilizzare la situazione emotiva e a rendere la terapia più efficace.

Parallelamente, può essere utile per lei avere un supporto psicologico per gestire l’angoscia, la colpa e la fatica che questa situazione comporta, e per comprendere come comunicare con sua figlia senza alimentare scontri o chiusure.

Ricevo su appuntamento e svolgo anche colloqui online per genitori che vivono situazioni di crisi adolescenziale, conflitto o difficoltà di gestione emotiva in famiglia.

Con empatia,
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologa clinica e giuridica – Psicodiagnosta forense – Coordinatore genitoriale

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