Buongiorno, Sono una mamma divorziata...ho una bambina di 9 anni e un bambino di 4. Io e il papà d

20 risposte
Buongiorno,
Sono una mamma divorziata...ho una bambina di 9 anni e un bambino di 4. Io e il papà della bambina ci siamo separati quando la piccola aveva 1 anno e da allora abbiamo sempre cercato di avere un buon rapporto e linee comuni educative. Entrambi abbiamo ricostruito una famiglia, io ho un compagno da 6 anni e appunto abbiamo un bimbo di 4, il mio ex ha una compagna e hanno 2 figli, uno di 3 e l altro di quasi 1 anno.
Nostra figlia mostra e ha mostrato in passato molta gelosia nei confronti nostri dopo l arrivo dei fratelli..1 anno e mezzo fa ha iniziato un percorso di psicoterapia perché il sintomo principale veniva fuori di notte...non dormiva più nel suo letto e chiedeva costantemente la mia attenzione...il problema si è risolto ma da Natale abbiamo notato un cambiamento totale nei confronti della sessualità.
La bambina si masturba, si struscia sui fratelli, fa discorsi legati a fidanzate, fidanzati che scopano...racconta che pensa prima di addormentarsi a lei che fa sesso con un bambino della sua classe. Premetto che nella sua classe, parlando con altre mamme, sembra che quello sia l argomento preferito, i suoi compagni hanno accesso ad internet, telefono ecc..lei no ma ovviamente vive in comunità...parliamo molto con lei, le abbiamo spiegato come due persone fanno l amore, come nascono i bambini, alle sue domande rispondiamo senza nascondere! Ma ovviamente non comprendiamo il perché lei pensi sempre e solo a quello! Le confessioni che fa non le fa dirette a noi ma alla compagna del mio ex alla quale dice tutto e sa poi però che lei lo viene a dire a noi...abbiamo notato però che ogni giorno vuole raccontarle qualcosa anche la più banale e ogni volta racconta particolari dei suoi pensieri che una bambina di 9 anni sembra impossibile abbia! Mi chiedo se sia vero..se non lo faccia per attirare l attenzione...lei vede che quando vuole parlare lasciamo tutto soprattutto i fratelli per stare con lei...mi chiedo anche se non abbia bisogno di un supporto...grazie
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Salve,
La situazione che descrive è complessa e merita attenzione, ma senza allarmismi. La curiosità verso la sessualità è normale nei bambini di 9 anni, soprattutto quando sono esposti a conversazioni e contenuti che forse non sono del tutto adatti alla loro età. Tuttavia, la frequenza e l’intensità con cui sua figlia si concentra su questi temi, oltre ai comportamenti che manifesta, suggeriscono che potrebbe esserci un bisogno più profondo dietro queste espressioni.

Alcune possibili chiavi di lettura potrebbero includere:

Ricerca di attenzione: sembra che sua figlia abbia sviluppato un forte bisogno di essere ascoltata e di sentirsi al centro dell’attenzione, soprattutto in un contesto familiare allargato con tanti fratelli piccoli.
Esposizione a contenuti inappropriati: anche se lei non le permette di usare internet liberamente, è possibile che attraverso i compagni di scuola sia venuta a contatto con concetti e termini che non comprende del tutto e che sta cercando di elaborare.
Bisogno di elaborare emozioni: la sessualità nei bambini può anche essere un modo per esprimere ansie, paure o tensioni emotive legate a cambiamenti familiari.
Modello relazionale: il fatto che racconti tutto alla compagna del suo ex può indicare che ha trovato in lei un canale preferenziale per esprimersi e attirare attenzione.
Vista la delicatezza del tema, le consiglio di valutare un supporto psicologico per approfondire questi comportamenti e capire se dietro ci sia un bisogno emotivo non ancora soddisfatto. Una terapia sistemica familiare potrebbe aiutarvi a comprendere meglio le dinamiche che si sono create e a fornirvi strumenti adeguati per affrontarle nel modo più sano possibile.

Nel frattempo, continuate a mantenere un dialogo aperto, senza giudizi, ma anche con limiti chiari su ciò che è appropriato o meno. Evitate di reagire con ansia o eccessiva preoccupazione, ma fatele capire che i suoi pensieri e comportamenti hanno un contesto e un tempo giusto per essere affrontati.

Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti, resto a disposizione.

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Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,

Comprendo le preoccupazioni che sta vivendo riguardo al comportamento della sua bambina. Le situazioni in cui i bambini manifestano un interesse precoce o un'esplorazione della sessualità possono essere complesse e spaventose per i genitori, ma è importante considerare diversi fattori.

I bambini di 9 anni, in particolare, attraversano una fase di curiosità verso la sessualità e possono essere influenzati dalle conversazioni tra coetanei o dalla visione di contenuti che non sono sempre appropriati. In questo caso, sembra che sua figlia stia cercando di elaborare e comprendere concetti legati alla sessualità, che a questa età potrebbe risultare confusa. Inoltre, la dinamica familiare, con l'arrivo dei fratelli e la sua condizione di separazione, potrebbe avere influito sul suo desiderio di attirare l'attenzione e di cercare conforto in comportamenti che sono al di fuori della norma per la sua età.

In situazioni come queste, è importante che continuare a rispondere alle domande con sincerità, ma anche a monitorare e indirizzare il comportamento verso una comprensione sana della sessualità. Tuttavia, quando i segnali di una problematica persistono o diventano intensi, come nel caso di pensieri ricorrenti e comportamenti sessuali che sembrano inadeguati alla sua età, può essere utile approfondire la situazione con il supporto di un esperto. Potrebbe essere indicato un percorso di psicoterapia per esplorare meglio le cause di questa curiosità e favorire un sano sviluppo emotivo e psicologico.

Il consiglio di rivolgersi a uno specialista che possa aiutare a gestire al meglio la situazione, supportando sua figlia in questo momento delicato della sua crescita.

Cordiali saluti,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Giulia Santoro
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Acireale
Buon pomeriggio,
il ricorso all’autoerotismo non è necessariamente il sintomo di una patologia o di un disequilibrio psichico o affettivo, ma un naturale processo di crescita.
In questa età così delicata è comunque bene attenzionare questo aspetto (soprattutto se l'atto masturbatorio è eccessivo e non tiene conto di privacy e intimità), senza far sentire la bambina (ragazzina) in colpa.
Poiché spesso non si sa come affrontare questo argomento con i propri figli, può essere utile qualche incontro di parent training per i genitori.
Al contempo, lo psicologo potrà valutare insieme a voi se ritiene utile per vostra figlia un supporto psicologico ed eventualmente come proporglielo.
Intanto le consiglio di dedicare ogni giorno un momento esclusivo a sua figlia, senza la presenza dei fratelli.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Giulia Santoro
Dott. Daniela Recchia
Psicologo, Psicoterapeuta
Valmontone
Buonasera, nelle famiglie ricostituite a volte possono essere utili degli incontri familiari. La masturbazione e la sessualizzazione del linguaggio in una bambina più piccola può essere un normale passaggio evolutivo, ma a 9 anni potrebbe nascondere un bisogno di essere vista, io proverei inizialmente a fare incontri familiare per poi eventualmente decidere se fare incontri individuali
buona serata
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Arianna Corotti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Salve, considerando la delicata età della bambina, le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta psicoanalitico specializzato nell'infanzia: la potrebbe aiutare a capire il significato simbolico di comportamenti precoci e caratterizzati sessualmente attraverso il gioco. Lei potrebbe tranquillizzarsi e la sua bambina ne trarrebbe un aiuto fondamentale, dato che tra pochi anni entrerà nella preadolescenza e , al momento, potrebbe essere a rischio di acquisire comportamenti ancor più pericolosi. Non si senta assolutamente in colpa come madre, sicuramente siete stati buoni genitori e ora è il momento di prevenire ciò che in futuro potrebbe essere più grave. Un saluto
Dott.ssa Cristina Bernucci
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Velletri
Buongiorno,

capisco che la situazione che sta vivendo sia molto complessa e fonte di preoccupazione. È positivo che lei e il suo ex compagno abbiate cercato di mantenere un buon rapporto e delle linee educative comuni per il bene dei vostri figli.

Di seguito, alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarla ad affrontare questa situazione:

1. **Continuità del dialogo**: È fondamentale mantenere un dialogo aperto e sincero con sua figlia. Continuare a rispondere alle sue domande in modo appropriato alla sua età può aiutarla a comprendere meglio i suoi pensieri e sentimenti.

2. **Attenzione equilibrata**: Assicurarsi che sua figlia riceva l'attenzione di cui ha bisogno senza trascurare gli altri membri della famiglia. Trovare un equilibrio può essere difficile, ma è importante per far sentire tutti i bambini amati e considerati.

3. **Osservazione del comportamento**: Monitorare il comportamento di sua figlia senza giudicarlo. Prendere nota delle situazioni in cui emergono determinati atteggiamenti può fornire indizi utili per comprendere meglio le sue necessità.

4. **Ambiente sicuro e protetto**: Creare un ambiente sicuro e protetto dove sua figlia possa esprimere liberamente i suoi pensieri e sentimenti. Assicurarsi che abbia spazi e momenti dedicati solo a lei.

5. **Supporto professionale**: Considerare l'idea di consultare nuovamente uno psicoterapeuta per un supporto più approfondito. Un professionista potrebbe aiutare a esplorare le ragioni dietro il comportamento di sua figlia e fornire strumenti per affrontarlo in modo efficace.

6. **Educazione emotiva**: Insegnare a sua figlia a riconoscere e gestire le proprie emozioni. Questo può aiutarla a comprendere meglio sé stessa e a sviluppare una maggiore consapevolezza emotiva.

Le auguro di trovare presto una soluzione che possa migliorare la situazione e il benessere di tutta la famiglia.

Cordiali saluti.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, lei mi sembra un madre e un genitore molto attento aperto e disponibile e questo per sua figlia sarà un regalo prezioso. Dato che avete già affrontato un percorso di terapia potreste tornare dal/dalla collega che vi ha seguito in passato, che conosce la vostra storia e che sua figlia conosce. Portando a tema questo nuovo sintomo. Questo vi aiuterà e aiuterà sua figlia a dare un nome ed un significato ai suoi bisogno. Chiaramente sia figlia sarà in parte curiosa (come anche gli altri bambini della classe) ma forse a modo suo cerca di dirvi qualcosa. State facendo la cosa giusta lei è e siete dei bravi genitori, non fate tutto da soli però. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Desirè Inserra
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Carlentini Nord
Buongiorno signora, a prescindere dal motivo che spinga la bambina a comportarsi così (per richiesta di attenzione o altro), sicuramente iniziare un percorso di psicoterapia può essere d'aiuto in questa fase delicata del suo sviluppo. Inoltre anche voi genitori avrete l'opportunità di essere supportati dal professionista per gestire al meglio i suoi comportamenti.
Dott.ssa Iulia Murrocu
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, una situazione familiare articolata e complessa da gestire per genitori e figli.
Naturalmente ciò può costituire anche un arricchimento relazionale ma, certo, per la bimba maggiore che ha visto arrivare fratelli sia da parte del papà che della mamma si profila qualche difficoltà in più.
Non ho capito se è seguita da una/un terapeuta infantile ma di certo sembra averne bisogno in questo momento di crescita e forse di confusione.
Voi siete attenti e solleciti ma probabilmente per la bambina è più difficile del previsto trovare il proprio spazio e ruolo nelle vostre famiglie ricombinate e allargate.
Non so se ho capito la sua domanda comunque anche i genitori in questa situazione hanno bisogno di un supporto per affrontare la delicata gestione di questo momento.
Un caro saluto
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente. dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dott.ssa Maria Grazia Antinori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Una bambina di nove anni che si masturba in pubblico, che usa il termine "scopare", che confida racconti a sfondo sessuale alla compagna del papà, è una bambina confusa che ha sovrapposto l'affettività al sesso anche se è ovviamente il sesso è qualcosa che non ha sperimentato ma che ha sentito nei racconti,magari dei compagni .
Il papà ha una compagna con cui ha due figli, la mamma ha un compagno con cui ha un altro figlio.
E' difficile per la prima figlia capire quale sia il suo posto.
Magari potrebbe pensare che per essere sicura di essere amata e mai abbondonata o scavalcata da qualche bambino piccolo, bisogna fare sesso, naturalmente come fantasia confusa e non ben precisata. C'è quel mistero che unisce gli uomini e le donne a cui lei è esclusa, a cui vorrebbe accedere per entrare nell'olimpo di coloro che sono sicuramente amati.
Penso che una psicoterapia aiuterebbe molto questa bambina a ritornare alla normalità a distinguere l'affetto dalle fantasie sessuale e soprattutto riconquistare il suo ruolo.
Maria Grazia Antinori, Roma
Dott.ssa Lucia Violi
Psicoterapeuta, Psicologo, Professional counselor
Cadorago
Ciao, grazie per aver condiviso questa situazione così delicata e complessa. Da quello che racconti, tua figlia sembra essere in una fase in cui la sessualità è diventata un pensiero preponderante, e questo vi sta mettendo in difficoltà nel capire come gestirlo.

A nove anni è normale che i bambini inizino a esplorare la curiosità verso il corpo e le relazioni, soprattutto in un contesto sociale in cui gli amici parlano apertamente di certi temi. Tuttavia, il fatto che tua figlia ne parli in modo così insistente, che utilizzi un linguaggio non del tutto in linea con la sua età e che i suoi comportamenti siano così marcati, merita sicuramente attenzione.

Da quello che descrivi, emergono alcuni aspetti importanti. Il bisogno di attenzione e conferme è evidente: sembra che il canale della sessualità sia diventato per lei un modo per attirare il vostro ascolto e distogliervi da tutto il resto. Se questo è il caso, potrebbe essere utile creare momenti speciali con lei che non ruotino attorno a questi temi, per darle la sicurezza che il vostro interesse nei suoi confronti non dipenda dai contenuti che porta. L'influenza dell’ambiente è un altro aspetto da considerare: se i suoi coetanei parlano molto di questi argomenti e alcuni di loro hanno accesso a internet senza filtri, può aver interiorizzato contenuti che non sono ancora alla sua portata emotiva. Questo non significa che abbia "esperienze" reali, ma che sta cercando di elaborare informazioni che le arrivano senza ancora avere gli strumenti per farlo in modo adeguato.

Il fatto che scelga la compagna del tuo ex come "confidente" potrebbe indicare che cerca un ascolto meno diretto da voi, forse per mettervi alla prova o forse perché sente più a suo agio un intermediario. Detto questo, è importante osservare se questa sua focalizzazione diventa eccessiva, se la porta a vivere situazioni di disagio o se nei suoi racconti emergono elementi che destano preoccupazione. In questo caso, un supporto psicologico potrebbe aiutarla a rielaborare il suo modo di gestire la curiosità, i bisogni affettivi e la ricerca di attenzione.

Nel frattempo, potrebbe essere utile mantenere un dialogo aperto, senza minimizzare né enfatizzare i suoi racconti, ma restando sempre disponibili a rispondere in modo sereno. Dare rassicurazioni affettive che non dipendano dai temi sessuali può evitare che questo diventi il suo "punto di accesso" alla relazione con voi. Osservare il contesto in cui vive per capire se ci sono situazioni o influenze specifiche che alimentano questa sua focalizzazione può aiutare a comprendere meglio il fenomeno.

Se vuoi approfondire come gestire questa fase nel modo più equilibrato possibile, potremmo lavorarci insieme in uno spazio di confronto mirato.

Un caro saluto,
Dott.ssa Lucia Violi
Dott.ssa Costanza Cattaneo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
gentile signora,
la risposta è si. Sua figlia ha sicuramente bisogno di un valido supporto psicoterapeutico. In genere gli stati ossessivi ideativo compulsivi su qualsivoglia tematica indicano sempre uno stato d'ansia e sofferenza dal quale il soggetto si difende . Una famiglia cosi complicata come la vostra l'ha gettata nel panico circa le sue origini, circa la maternità e la paternità. In qs ambito di pura consulenza indicativa posso solo azzardare una ipotesi interpretativa ( da confermare con la o il terapeuta che vi prenderà in carico ). Il fatto che si confidi con la compagna di suo marito è un chiaro messaggio provocatorio trasversale alla coppia che l'ha sessualmente generata . E' come se vi dicesse " Ma siete consapevoli che dentro a queste due famiglie ne esiste un'altra che è la mia ! Fatta di tre persone ! e che io ho il diritto di rapportarmi ai Miei Genitori insieme e non al padre e alla madre di due persone che poi chi sono per me , dove li posiziono visto che non sono ne miei fratelli ne fratellastri? " quindi l'intervento primo da fare è uscire almeno 3 volte alla settimana con la piccola insieme al suo ex marito , tranquillizzandola sul fatto che la vostra coppia rimane unita quando si tratta di fare i suoi genitori , non incoraggiando il sintomo ma chiedendole di parlare dei suoi progressi a scuola , di quello che le piace, delle sue amiche ecc ecc. Poi il lavoro del terapeuta la aiuterà ad accettare e a sistemare dentro di sè le altre figure di qs complicatissima famiglia . Buon lavoro signora .
Cari saluti
dott.ssa Costanza Cattaneo
Dott.ssa Elin Miroddi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile mamma,
Il suo messaggio trasmette grande attenzione per sua figlia. È prezioso il modo in cui lei e il papà avete gestito la separazione, mantenendo un dialogo costruttivo e linee educative comuni.

La curiosità verso la sessualità a 9 anni è parte del normale sviluppo. Ciò che colpisce è l'intensità con cui sua figlia esprime questi contenuti e il bisogno di comunicarli attraverso la compagna del papà, probabilmente cercando attenzione esclusiva.

Suggerirei due percorsi complementari:

1. Riprendere la psicoterapia individuale per vostra figlia, che l'aiuterebbe a:
- Esprimere emozioni e curiosità in modi più adeguati alla sua età
- Elaborare i cambiamenti familiari
- Rafforzare la sua sicurezza come sorella maggiore

2. Avviare alcune sedute di terapia familiare che permetterebbero di:
- Lavorare sulla nuova configurazione familiare allargata
- Consolidare gli spazi di ascolto per ciascun membro
- Armonizzare le modalità di risposta tra tutti gli adulti di riferimento

La vostra attenzione e il vostro impegno nel cercare il meglio per lei sono la base più importante per il suo benessere.
Cordialmente,
Dott.ssa Elin Miroddi
Prof.ssa Laura Volpini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Innanzitutto parlerei con la scuola, magari all'interno del consiglio di classe per capire
i suoi coetanei a quali applicazioni, siti hanno accesso e con quali restrizioni. Chiederei poi che monitoraggio fa la scuola dell'uso del cellulare in classe. Inoltre si può chiedere che la scuola sviluppi delle iniziative sull'educazione alla sessualità e alle relazioni affettive. Per quanto piccoli, i bambini nella società attuale subiscono un'adultizzazione precoce, per cui la scuola può farsi carico di interventi adeguati alla loro età, evitando che i coetani -solo tra loro- si formino un'idea distorta dei rapporti e della sessualità. Rispetto ai pensieri che sembrano impossibili in una bambina di 9 anni: se sua figlia si sta avviando verso la pubertà, cosa probabile, unita alle immagini a cui ha probabilmente accesso attraverso i suoi coetanei, è possibile che sviluppi fantasie di questo tipo. Può anche darsi che la bambina amplifichi tali argomentazioni perchè ha osservato, come lei afferma, una maggiore attenzione in questi casi nei suoi confronti. E' importante quindi non avere un atteggiamento giudicante, ma valorizzarla e selezionare l'attenzione su di lei rispetto ad argomentazione più neutre e quotidiane, riservandole coccole e rinforzi positivi. Dopo avere affrontato il problema in un'ottica allargata e nella vita quotidiana, se tali aspetti persistessero, potrebbe riprendere il lavoro di psicoterapia.
Dott.ssa Roberta Russo
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile Signora, è comprensibile quanto la situazione da lei descritta generi preoccupazione. Certo è da tenere in considerazione l'esposizione ai contenuti espliciti provenienti da internet e quindi dai pari, ma anche la fissazione del pensiero su tali argomentazioni.
Mi sento di dire che ha avuto una buona idea nel valutare un consulto specialistico.
Dott.ssa Maria Cristina Zantomio
Psicologo, Psicoterapeuta
Somma Lombardo
Buongiorno, i comportamenti sessualizzati nei bambini possono essere parte di una fase dello sviluppo sessuale. Tuttavia ci sono situazioni che richiedono una certa attenzione. Ad esempio se la masturbazione è emersa in modo improvviso e molto frequente o se il/la bambino/a fa spesso discorsi sulla sessualità che non appartengono a conoscenze o immaginari fase-specifici. In qualche caso questi comportamenti si manifestano quando un bambino è stato in qualche modo "esposto": ad esempio abbia ascoltato discorsi molto espliciti sul sesso che l'abbiano turbato, oppure abbia visto immagini/video pornografici, oppure abbia assistito o sia stato coinvolto in qualche scambio sessualmente connotato. Una cosa che possiamo fare come genitori è cercare di rendere più chiara l'origine di tali discorsi e comportamenti: potremmo ad esempio dichiarare che siamo molto colpiti e anche un po' turbati da ciò che il bambino racconta e dal fatto questo argomento sembra molto presente nei suoi pensieri, che vorremmo capire meglio da dove arrivano queste conoscenze, cosa intende con parole come "scopare", ecc. Potrebbe anche essere utile riprendere per un periodo la terapia della bambina per aiutarla a gestire degli aspetti emotivi che probabilmente non riesce a gestire. Se l'argomento è così presente nel contesto classe, può essere utile parlarne con gli insegnanti, in modo che possano intervenire, magari con un percorso sull'affettività. Questo potrebbe aiutare la classe a mettere ordine nelle conoscenze sulla sessualità, porre domande e condividere le proprie emozioni, in quanto si tratta di temi "attivanti" per i bambini di questa età.
Dott. Matteo Guariso
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Udine
Cara mamma,

il percorso che tua figlia sta attraversando si inserisce in un quadro di sviluppo emotivo complesso, in cui la sessualità infantile si manifesta non solo come curiosità naturale, ma anche come canale espressivo di bisogni profondi e dinamiche inconsce.

Dal punto di vista psicoanalitico, il comportamento di tua figlia potrebbe riflettere un’elaborazione della posizione edipica, ovvero il conflitto inconscio tra il desiderio di possesso esclusivo del genitore e l’accettazione della realtà familiare allargata. La separazione precoce dai genitori e l’introduzione di nuovi fratelli potrebbero aver riattivato ansie di perdita e gelosie irrisolte, spingendola a cercare strategie per affermare il proprio posto nel sistema familiare. La sua focalizzazione sulla sessualità potrebbe essere una forma di simbolizzazione di un bisogno di attenzione e riconoscimento, piuttosto che un reale interesse sessuale adulto.

Freud parlava di "pulsioni parziali" nell’infanzia, ovvero di un interesse corporeo che è parte integrante dello sviluppo, ma che può essere amplificato da contesti emotivamente perturbanti. La masturbazione e il linguaggio esplicito possono essere tentativi di autoregolazione affettiva in un momento di insicurezza interiore. Inoltre, il fatto che si confidi con la compagna del tuo ex suggerisce la ricerca di un’autorità esterna capace di contenere e dare senso alle sue esperienze.

È importante evitare sia allarmismi eccessivi sia una reazione di ipercontrollo: il suo comportamento può essere un segnale da accogliere con ascolto attento, senza che diventi il fulcro della relazione con lei. Tuttavia, dato il persistere dell’intensità di questi pensieri, un supporto psicoterapeutico psicoanalitico potrebbe aiutarla a elaborare in modo più equilibrato i suoi vissuti emotivi, fornendole strumenti per comprendere e gestire il suo mondo interiore.

Se desideri approfondire questo tema e capire come accompagnare tua figlia in questo percorso di crescita con strumenti più mirati, contattami per una prima consulenza gratuita. Uno spazio di confronto può aiutarti a decifrare meglio le sue esigenze e a costruire un dialogo che la supporti in modo sereno e consapevole.
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buon pomeriggio,
posso comprendere i Suoi quesiti. Data l'età e il tipo di relazione in essere il mio invito è una terapia indiretta, ovvero i genitori-l'adulto che vive con il minore si confrontano con lo specialista. Questo permette di evitare etichettanti o sensazioni di problema al minore e intervenire sulle dinamiche e strategie che inevitabilmente la famiglia attua per cercare di intervenire sulla situazione. Potrebbe quindi poi essere occasione per valutare se la minore abbia necessità o meno di supporto individuale.
Un saluto

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