Buongiorno, sono un ragazzo di 32 anni. Ho vissuto per 9 anni splendidi con la mia ora ex - compagna

23 risposte
Buongiorno, sono un ragazzo di 32 anni. Ho vissuto per 9 anni splendidi con la mia ora ex - compagna. Nell'ultimo periodo premetto che stavamo parlando in un eventuale figlio e un futuro più delineato, cosa che ho sempre desiderato con lei. Ma al momento di concretizzare, è sempre più emersa in me una sensazione di inadeguatezza del futuro e la possibilità di un essere un padre degno per mio figlio. E ho cominciato anche a vedere lei non più la donna che ho sempre desiderato.
Mi sembra giusto anche dire che vengo da una famiglia particolare: mia madre è sottomessa di mio padre da sempre e sembra che non la smuove nulla, neanche lui che continua a farla sentire una nullità e un fratello che nonostante abbia 37 anni, ancora si appoggia a me per qualsiasi cosa. La mia ex compagna mi ha sempre fatto notare queste cose e io l'ho sempre sapute in fondo, ma non le ho mai affrontate veramente. Nell'ultimo periodo però questo pressing famigliare è diventato sempre più intenso. Non so se c'entri qualcosa, ma ho lasciato la mia compagna perchè non riuscivo più a vedere un futuro nemmeno con lei.

Ora è passato un mese e mezzo da quando una domenica l'ho lasciata, non dormo, non mangio, penso a lei continuamente. Mi viene il dubbio che non possa essere lei il vero problema. Ma non posso neanche tornare indietro perchè mi sentirei un vigliacco. Cosa mi consigliate di fare? Potrebbe che i miei problemi famigliari possano avermi fatto vedere anche la relazione come problema? Ho anche paura che però sto lasciando scappare la donna della mia vita.
Dott.ssa Elena Marchese
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lesmo
Gentile utente,
Possibili cambiamenti spesso sono accompagnati da grandi interrogativi: è questo quello che veramente voglio per me? sarò un buon padre? è lei la persona giusta per me?, etc. A volte il nostro tempo non corrisponde a quello del nostro partner, portandoci a prendere delle decisioni dettate dal momento.
Cambiare vuol dire uscire dalla propria zona di comfort e mettersi nuovamente in discussione: sarebbe strano non sentirsi smarriti! Prova ad interrogarti sui tuoi desideri. Prenditi il tempo che ti serve. Prenditi un tempo per te stesso, per elaborare la tua storia familiare e capire davvero cosa desideri dalla vita. Se lei è la donna della tua vita, sarà disposta ad aspettarti.

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Dott.ssa Simona Bisconti
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Lei riporta che in questo momento non dorme, non mangia e pensa continuamente alla sua ex che ha lasciato. Dopo solo un mese e mezzo di rottura è normale vivere situazioni ed emozioni di questo tipo. Lasciarsi con qualcuno richiede un processo di elaborazione simile a un lutto: qualcosa è finito e serve un tempo per riuscire a rielaborare e a ritrovare un nuovo equilibrio. Sembra che il momento più delicato per lei sia stato quello di realizzare concretamente progetti condivisi a lungo termine. Sono momenti in cui si è sentito sotto pressione? Se da un lato, almeno sulla carta, lei riporta di aver effettuato una scelta, che sembra consapevole, di interrompere una relazione nella quale non si sentiva più a sua agio, dall'altro continua ad avere dei dubbi e mette in discussione il suo sentire e le sue proprie scelte. Mi sembra che lei faccia fatica in questo momento a entrare in contatto profondo con il suo sentire e a darsi il tempo e la possibilità di ascoltarsi e di accettarsi. Ricollega tutto questo, riportando di sentirsi sotto pressione, alla sua esperienza familiare. Mi sembra di sentire che le piacerebbe che la situazione tra i suoi genitori si "smuovesse" e mi chiedo come si sente lei a riguardo. Chiede consiglio su cosa fare, ma non c'è un giusto e uno sbagliato che qualcuno può consigliarle. Lei è la persona che può prendere decisioni nella sua vita, cercando di ascoltare davvero come si sente, di cosa ha bisogno e diventando sempre più consapevole di che cosa desidera per se stesso. Se posso permettermi di dare una direzione a queste sue possibili riflessioni, inizierei da quella sensazione di inadeguatezza e dalla possibilità di non essere un padre degno per suo figlio, per poter andare ad aprire sempre di più i vari aspetti della sua vita in cui sente disagio, anche le dinamiche familiari dalle quali è possibile emanciparsi. Resto a disposizione, per ulteriori chiarimenti, domande e approfondimenti.
Dott.ssa Giulia Ciaudano
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Sembra che questo sia per lei un periodo di grandi interrogativi e riflessioni. Da un lato pare emergere la necessità di rielaborare un po' della sua storia personale e familiare e comprendere in che modalità questa possa influire sul suo presente. Dall'altro sembra porsi interrogativi importanti in merito al suo futuro e ad alcune scelte che sente di dover compiere.
Potrebbe essere importante per lei esplorare questi punti, e con una nuova consapevolezza riuscire a mettere ordine.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Giulia Ciaudano
Dott.ssa Ilenia Caggiu
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Gentile utente,
la fine di una relazione che è stata percepita come importante pone sicuramente davanti a molteplici interrogativi; per quanto sia difficile esprimere un parere professionale sulla base di poche righe, mi sento di dirle che non esiste una scelta giusta o sbagliata in maniera assoluta, sarebbe fondamentale analizzare e valutare la situazione più nel dettaglio, con particolare attenzione alla relazione appena terminata e alla Sua percezione soggettiva di famiglia e coppia che sicuramente, può risentire dell'influenza dell'esperienza con la Sua famiglia di origine.
Resto a disposizione se lo ritenesse. Un caro saluto
Dott.ssa Ilenia Caggiu
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, c è molta confusione nel suo sentire, anche se è legittimo avere dubbi sulle decisioni importanti del ciclo di vita. Mi sembra inoltre che lei attribuisca molta importanza alla sua storia familiare, sarebbe utile capire perché. Credo che un consulto psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza su ciò che desidera veramente, esplorando le sue paure e le sue incertezze. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dr. Vincenzo Cappon
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Castiglione delle Stiviere
Salve, tornare indietro nelle proprie decisioni é segno di forza, non di debolezza.
"Le uniche persone sempre e assolutamente coerenti sono morte" (direbbe Darwin)
Un caro saluto
Dr. Alessio Fogliamanzillo
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Casagiove
Rispondendo alla sua domanda, è sì possibile che la sua condizione familiare abbia influenzato la sua decisione. Può valere la pena tornare dalla sua compagnia ed affrontare una terapia insieme, di coppia, per comprendere meglio le ragioni della vostra rottura; è sicuramente un investimento degno mentre non farlo la lascerebbe nel dubbio per sempre, come lei stesso sta notando, con relativo pentimento
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Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Leggendo la sua condivisione sembra stia attraversando un momento in cui sta sperimentando una certa confusione rispetto alla comprensione di alcuni sentimenti e una conseguente difficoltà in merito alle scelte che potrebbe fare in relazione a questi sentimenti. Credo che, se lo ritenesse opportuno, potrebbe esserle d'aiuto rivolgersi direttamente ad un/a professionista per avere un proprio spazio di ascolto e di supporto nel comprendere maggiormente l'esperienza che sta vivendo, al fine di ritrovare una maggiore chiarezza e sicurezza in se stesso e nelle scelte che vuole intraprendere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Capisco che stai attraversando un periodo molto difficile e pieno di dubbi. È normale che ti senta confuso riguardo alla tua relazione e alla tua situazione familiare. È importante prenderti il tempo necessario per riflettere e comprendere i tuoi sentimenti.

Prima di tutto, è fondamentale esaminare i tuoi problemi familiari e il loro impatto sulla tua vita. Crescere in un ambiente in cui hai osservato dinamiche negative può influenzare la tua percezione delle relazioni e della tua stessa autostima. Potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo o di un consulente che possa aiutarti a esplorare questi temi più a fondo.

Quanto alla tua ex compagna, è normale sentirsi tristi e pensare a lei dopo una rottura, soprattutto dopo una relazione lunga. È importante, però, riflettere sulle ragioni per cui hai deciso di lasciarla e se queste ragioni erano legate alle tue paure riguardo al futuro o se c'erano altre dinamiche negative nella relazione. Chiediti se hai avuto abbastanza tempo per valutare la tua decisione e se hai considerato tutte le opzioni disponibili.

Ti consiglio di prenderti del tempo per te stesso, per fare chiarezza sui tuoi sentimenti e le tue aspettative per il futuro. Cerca di concentrarti sul tuo benessere personale, sia fisico che emotivo. Potresti trovare utile praticare attività che ti aiutino a rilassarti, come lo sport o la meditazione, e cercare il supporto di amici fidati o di un gruppo di sostegno.

Ricorda che prendere decisioni importanti riguardo alle relazioni richiede tempo e riflessione. Non forzarti a tornare indietro solo per paura di perdere la persona che potrebbe essere la donna della tua vita. Se è davvero il caso, l'amore e la comprensione reciproca possono superare gli ostacoli.

Infine, tieni presente che è sempre una buona idea cercare l'aiuto di uno psicologo o di un consulente di coppia per esplorare questi problemi più a fondo e guidarti lungo il percorso di decisione. Sono professionisti in grado di offrire un sostegno obiettivo e aiutarti a trovare la strada migliore per te.

Prenditi il tempo che ti serve per riflettere e fare le scelte migliori per te stesso. Ricorda che sei importante e meriti di essere felice.
Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Dott.ssa Francesca Coricelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Roma
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza con noi. Dal suo racconto emerge confusione e sofferenza. Credo che dentro di lei la strada l'abbia già trovata rivolgendosi ai consigli di questo portale... probabilmente è giunto il momento di riordinare i propri pensieri ed i propri ricordi legati alla sua storia familiare. La inviterei dunque ad approfondire il tutto in uno spazio dedicato a lei, con accanto un* professionist* che sappia supportarla ed aiutarla a fare ordine in questo momento delicato della sua vita.
Rimango a disposizione qualora avesse dei dubbi o domande a riguardo, anche online.
Un caro saluto
Francesca Coricelli - Psicologa
Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buonasera, da ciò che scrive mi sento di rispondere che sì, la sua esperienza famigliare sta influenzando la possibilità di creare una famiglia nuova, con dinamiche diverse , tutta sua e della compagna che sceglierà. Se il nostro passato ci impedisce di avere speranza in un futuro migliore e differente da ciò che abbiamo vissuto, è bene cercare di approfondire la questione per provare a comprendere e compiere un cambiamento.
Chieda un consulto ad uno psicoterapeuta.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Dott.ssa Serena Sgrosso
Psicologo, Psicologo clinico
Dueville
Gentile utente, la domanda che pone contiene dei quesiti molto importanti sulla sua vita, per cui sa benissimo che una risposta così delicata riesce difficile da fornirle. Mi sento di dirle di guardarsi bene dentro di sè e chiedersi se sta bene così e se così non è di intraprendere un percorso per capire cosa vuole davvero dalla vita. “Tornare indietro” ad ogni modo dalla sua ex, se dovesse decidere di farlo, non è da vigliacco ma da uomo che sa assumersi la responsabilità di un errore, ma con la consapevolezza di assumersi un impegno per il futuro. In bocca al lupo.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

le problematiche di cui parla meriterebbero uno spazio più ampio di riflessione che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Nel caso, resto disponibile ad accogliere la sua domanda di aiuto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Francesca Peruzzi
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Pogliano Milanese
Nulla è permanente questo stato è transitorio, è un processo di trasformazione e come tale va affrontato con necessità di mettere in campo le sue migliori risorse e tornare al centro del suo sè autentico.

Proiettare solo su una situazione e ricondurre ad essa il proprio disagio è un meccanismo della mente (- "Mi viene il dubbio che non possa essere lei il vero problema" ) ma non è funzionale a snodare la questione.

Si, la famiglia influisce sulla nostra esistenza, ciò che ci arriva dai legami transgenerazionali è impattante su più fronti, e le scelte relazionali che mettiamo in campo riflettono anche le modalità relazionali che abbiamo interiorizzato e vissuto.

Tornare al proprio centro è il primo passo.
Sta prendendo una strada diversa e il distacco dalla relazione sentimentale ha una funzione per lei in questo passaggio, piccoli passi, inizi il suo percorso terapeutico attraverso la psicoterapia ma anche esplorando ciò che è a lei più affine nella sua esistenza.

Saluti!

Francesca

Dott.ssa Glenda Nibbioli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Salve gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Le consiglio di approfondire queste riflessioni con uno specialista, che la possa aiutare a trovare a trovare un po' di serenità. Sono a disposizione anche online. Un saluto, dottoressa Nibbioli.
Dott.ssa Elisabetta Cavicchioli
Psicologo clinico, Professional counselor
San Miniato Basso
Buonasera e la ringrazio della sua condivisione. Il nostro vissuto personale e le relazioni familiari vissute influenzano come noi ci poniamo nelle nostre relazioni esterne soprattutto se ci sono problematiche non risolte. Quindi le propongo di riflettere se forse non sia il caso di partire da qui e da lei. Forse intraprendere un percorso personale la aiuterebbe in questo momento a riflettere su: come il pressing familiare ha fatto si che lei non sia riuscito più a vedere un futuro con la sua fidanzata? E come mai è subentrata questa sensazione di inadeguatezza del futuro e di essere un padre degno? E come mai si sentirebbe un vigliacco se decidesse di tornare?
Queste e altre questioni potrebbe affrontarle con un professionista per capire anche se veramente la persona con cui era fidanzato possa essere la persona con cui vuole condividere un futuro insieme.
Saluti Elisabetta
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Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, non si può fare una valutazione approfondita in questa sede ma credo che lei abbia collegato un po' di più il luogo in cui andare a cercare il perché dei suoi sentimenti. Mi pare che l'idea di fare un figlio possa avere messo in luce, nel suo profondo, la difficoltà di essere un uomo diverso da quelli che ha avuto accanto fin da piccolo. Non credo che ritornare sui suoi passi e cercare la sua donna, possa essere un comportamento da vigliacco. Si può sempre cambiare idea e le pause servono anche a sentire la mancanza di chi si ama, in modo più accentuato. Credo che sia fondamentale per lei cercare un aiuto professionale per fare chiarezza dentro al suo mondo interiore e fare scelte in base a ciò che realmente desidera.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Sara Lucariello
Psicologo, Psicologo clinico
Altamura
Gentile utente, immagino che ciò che sta vivendo in questo momento non la rende sereno, un piccolo commento qui sicuramente non può bastare per affrontare e districare a pieno la sua situazione. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico in modo tale da poter affrontare meglio i suoi vissuti.
Cordialmente, dott.ssa Sara Lucariello
Dott.ssa Janira Marangi
Psicologo, Psicologo clinico
San Giorgio Ionico
Caro Utente,
Grazie per aver condiviso una parte così importante della tua vita. Da quanto racconti, stai vivendo un periodo di grande confusione e sofferenza, in cui si intrecciano dinamiche personali, familiari e relazionali. Questo momento rappresenta una grande opportunità per riflettere su ciò che davvero desideri per te stesso e per il tuo futuro.
La tua decisione di interrompere la relazione sembra essere stata influenzata da una serie di fattori. Da un lato, emerge una sensazione di inadeguatezza rispetto al futuro e al ruolo di padre. Dall’altro, hai menzionato il peso delle dinamiche familiari, che sembrano aver influito sulla tua percezione della relazione. Non è raro che pressioni esterne o situazioni irrisolte portino a proiettare il disagio su ciò che ci circonda, come la relazione con la tua compagna. Questo potrebbe averti fatto sentire sopraffatto, portandoti a vedere la vostra storia come parte del problema.
Ti invito a riflettere su alcuni aspetti:
Le dinamiche familiari: Il rapporto con i tuoi genitori e il tuo ruolo nei confronti di tuo fratello sembrano avere un peso significativo nella tua vita. Esplorare queste relazioni e il modo in cui hanno plasmato la visione di te stesso potrebbe aiutarti a distinguere meglio ciò che appartiene a loro da ciò che riguarda te;
La relazione: Chiediti se la tua decisione di interrompere il rapporto con la tua compagna nasce da un bisogno autentico di cambiamento o dalla pressione derivante da altre aree della tua vita;
I tuoi desideri: Prova a immaginare il futuro che vorresti costruire. La tua compagna fa parte di questo quadro?
Un percorso di supporto psicologico potrebbe esserti di grande aiuto per esplorare queste domande e comprendere meglio ciò che desideri davvero. A volte, un lavoro su sé stessi può portare a una nuova chiarezza, sia per affrontare le dinamiche familiari che per fare scelte più consapevoli in ambito relazionale.
Non avere paura di ascoltare i tuoi sentimenti e di lavorare su di te. Solo così potrai trovare le risposte che stai cercando e vivere con maggiore serenità le tue scelte, qualunque esse siano.

Un caro saluto, Dott.ssa Janira Marangi.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, posso sentire quanto questo momento sia difficile per lei, e mi colpisce la profondità con cui sta cercando di comprendere ciò che sta vivendo. La decisione di interrompere una relazione così lunga e significativa, soprattutto dopo aver immaginato un futuro insieme, non è mai semplice e porta con sé dubbi, dolore e il timore di aver commesso un errore. Il fatto che ora si senta svuotato, che non riesca a dormire e che il pensiero di lei sia costante è del tutto naturale: il nostro cervello fatica a separarsi da ciò che per lungo tempo ha rappresentato sicurezza, amore e progettualità. Da quello che racconta, sembra che il suo malessere non sia nato improvvisamente, ma sia stato il risultato di un accumulo di pressioni interne ed esterne. La paura di non essere all’altezza come futuro padre e compagno, la difficoltà a immaginare un futuro stabile, il peso di una dinamica familiare complessa che sembra aver influito sul suo modo di vivere le relazioni: tutti questi elementi possono aver creato dentro di lei un senso di confusione, fino al punto di non riuscire più a vedere la sua compagna come la donna con cui costruire la vita che desiderava. Non è raro che, quando si cresce in un contesto familiare in cui si percepiscono dinamiche disfunzionali (come il rapporto tra i suoi genitori o la dipendenza di suo fratello) si sviluppi una sorta di “paura della storia che si ripete”. Forse, senza rendersene conto, ha iniziato a vedere il futuro con la sua ex compagna come un possibile riflesso della situazione vissuta nella sua famiglia d’origine. Potrebbe essersi chiesto, inconsciamente, se anche lei avrebbe finito per “sopportare” come sua madre, se il rapporto sarebbe diventato sbilanciato, se lei avrebbe finito per dipendere troppo da lei o viceversa. A volte, quando questi timori emergono, la mente inizia a distorcere la percezione della relazione, facendola apparire come un problema, anche se il problema vero potrebbe trovarsi altrove. Ora si trova in una fase di forte ruminazione mentale: si chiede se ha fatto bene, se ha lasciato scappare la donna della sua vita, se può tornare indietro o se sarebbe un segno di debolezza. Tutti questi pensieri la tengono in una sorta di stallo emotivo, in cui né riesce a voltare pagina né riesce a ritrovare la lucidità per capire cosa desidera davvero. Credo che sia importante, prima di prendere qualsiasi decisione, lavorare su due aspetti: da un lato, comprendere meglio quanto il suo vissuto familiare abbia influenzato la sua scelta, e dall’altro capire quali sono i suoi veri bisogni e desideri, al di là della paura e del senso di colpa. Potrebbe essere utile per lei intraprendere un percorso di supporto psicologico, magari con un approccio cognitivo-comportamentale, per aiutarla a riconoscere i pensieri disfunzionali che potrebbero averla portata a prendere una decisione di cui ora dubita. Non si tratta di capire se deve tornare da lei o meno nell’immediato, ma di prendersi del tempo per esplorare il suo mondo interiore con maggiore consapevolezza. Se si renderà conto che la scelta di lasciarla è stata dettata da paure irrazionali o da condizionamenti familiari, avrà modo di capire se è ancora possibile ricostruire qualcosa con lei. Se, invece, capirà che la relazione era davvero giunta al termine per motivi più profondi, potrà iniziare a elaborare la separazione con maggiore serenità. Non è vigliaccheria riconsiderare una decisione, così come non è debolezza ammettere di aver bisogno di tempo per capirsi meglio. È, anzi, un segno di grande maturità e di rispetto verso se stesso e la persona che ha amato. Le auguro di trovare un po’ di chiarezza in questo momento complesso e, soprattutto, di concedersi la possibilità di esplorare i suoi sentimenti senza paura di giudicarsi. Se ha bisogno di approfondire, sono qui per ascoltarla. Dott. Andrea Boggero
Ciao, grazie per aver condiviso la tua storia. Comprendo quanto questo momento di incertezza e dolore possa essere difficile per te, soprattutto dopo una relazione lunga e significativa. Le domande che ti poni – se i tuoi problemi familiari stiano influenzando la tua relazione e se stai lasciando la "donna della tua vita" – sono comprensibili e normali in una situazione come questa.
Prima di darti un consiglio, vorrei sottolineare che quello che stai vivendo è un momento di transizione, che può essere accompagnato da confusioni emotive, dubbi e paura. Il fatto che tu stia riflettendo tanto su ciò che è accaduto e su come ti senti, è segno che hai un forte desiderio di capire te stesso e le tue scelte.
1. La tua famiglia di origine e le dinamiche familiari:
Sei cresciuto in un ambiente familiare dove sembrano esserci dinamiche di dipendenza e sottomissione, sia da parte di tua madre che di tuo fratello. Queste esperienze formative influenzano inevitabilmente il modo in cui vedi le relazioni adulte. Potresti inconsciamente riprodurre certe dinamiche di dipendenza o di difficoltà nel prendere decisioni autonome in una relazione. Le tue paure di non essere un "buon padre" potrebbero derivare anche da questo modello familiare, dove il concetto di "potere" e "responsabilità" potrebbe essere stato distorto o confuso.
2. La relazione con la tua ex e il futuro:
Nel momento in cui pensavi al futuro con lei, hai avvertito una sensazione di inadeguatezza e paura. Questo è un segnale importante che la relazione potrebbe aver attivato alcune paure più profonde dentro di te, che non sono necessariamente legate a lei come persona, ma a come ti sentivi rispetto al futuro, alla paternità, e alla responsabilità che comporta. A volte, quando ci sentiamo non pronti a fare un passo importante come diventare genitori, è facile attribuire la causa a qualcosa o qualcuno, in questo caso la tua compagna, senza rendersi conto che il vero problema potrebbe essere dentro di noi, nelle nostre paure e insicurezze.
3. Il dolore della separazione e i dubbi:
Il dolore che stai provando ora che la relazione è finita è del tutto comprensibile. Quando c’è un legame forte e profondo, la separazione può suscitare un senso di vuoto e confusioni emotive, come se ti stessi chiedendo se hai preso la decisione giusta. Questo è un momento di fragilità e smarrimento, ma è anche un’opportunità per esplorare più a fondo te stesso, le tue paure, i tuoi desideri e il significato di questa relazione nella tua vita.
4. Non sei un vigliacco, stai cercando di capire:
La paura di sembrare un "vigliacco" nel tornare indietro è una sensazione comune, ma è importante ricordare che il "coraggio" non significa sempre fare una scelta senza dubbi. A volte il coraggio è nel riconoscere che siamo incerti, che abbiamo paura, e nel prenderci il tempo per capire cosa vogliamo veramente. Non c'è niente di sbagliato nel chiedersi se la tua scelta sia stata la più giusta, soprattutto in un periodo di dolore e confusione. Se davvero pensi che la tua ex sia "la donna della tua vita", potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti più profondamente, chiedendoti se è davvero la relazione che ti manca, o se sono i tuoi timori legati al futuro a renderti insicuro.
5. Cosa fare ora:
- Dedicati a un percorso di auto-riflessione: Questo potrebbe essere un buon momento per fare un po’ di introspezione. La psicoterapia può essere un’opportunità per esplorare le tue paure legate al futuro, alla famiglia, e alla paternità. Potresti anche affrontare le tue difficoltà emotive legate alla tua famiglia di origine. Capire meglio da dove vengono le tue insicurezze ti aiuterà a fare scelte più consapevoli.
- Esamina le tue paure legate alla responsabilità: La paura di non essere un buon padre potrebbe essere legata al tuo vissuto familiare, come anche alla tua visione delle responsabilità adulte. Considera la possibilità che il tuo inconscio stia cercando di proteggerti da una situazione che ti sembra opprimente, ma che potrebbe non essere così grave come sembra se affrontata con consapevolezza.
- Non affrettare le decisioni: Non sentirti obbligato a prendere una decisione affrettata sul futuro della relazione. Prenditi del tempo per riflettere, forse anche considerando di parlare con la tua ex per avere una conversazione sincera su cosa entrambi desiderate realmente.
- Esplora la possibilità di tornare indietro senza giudizio: Se senti che la relazione ha davvero un valore per te, e che la separazione è stata dettata più dalla paura che dalla volontà di lasciarla, potresti considerare di parlarne con lei. Essere vulnerabili e ammettere le tue paure potrebbe non solo chiarire la situazione, ma anche rafforzare la relazione se entrambi siete disposti a lavorarci insieme.
Ricorda che non c’è una scelta “giusta” o “sbagliata” in situazioni come questa, ma solo il tentativo di fare ciò che ti fa sentire più in pace con te stesso. Il percorso di crescita personale richiede tempo, pazienza e coraggio.
Dott.ssa Veronica De Iuliis
Psicologo, Psicologo clinico
Cogliate
Buongiorno,
quello che descrivi è un passaggio di vita molto profondo: a volte, quando ci avviciniamo a scelte importanti come il diventare genitori, emergono paure e tensioni che il corpo sente prima ancora della mente.

Nella prospettiva della Gestalt, più che capire “perché è successo”, può essere utile fermarsi ad ascoltare come si sente nel corpo: dove si colloca la paura, dove il senso di colpa, dove la nostalgia. Il corpo parla con segnali precisi — insonnia, mancanza di appetito, pensieri ripetitivi — e spesso ci chiede di rallentare per permettere al vissuto di prendere forma.

Prova a darti il permesso di sentire, senza forzare risposte o decisioni: il corpo, se ascoltato, sa guidarci verso ciò che è davvero nostro e verso relazioni più autentiche.

Un caro saluto,
dott.ssa Veronica De Iuliis

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