Buongiorno sono Corrado ho compiuto 18 anni a settembre sono un ragazzo molto timido, molto introver
23
risposte
Buongiorno sono Corrado ho compiuto 18 anni a settembre sono un ragazzo molto timido, molto introverso e asociale infatti praticamente non ho nessun amico e quindi non esco quasi mai di casa inoltre i miei genitori sono separati e io abito un po’ a casa di mia mamma e un po’ a casa di mio papà che ha una nuova compagna. Da circa un mese convivo con una brutta fobia per la cacca che mi è venuta all’improvviso. Ho paura di venire a contatto e di toccare la cacca anche ovviamente in modo indiretto tramite la carta igienica e quindi non riesco più a pulirmi il sedere da solo perché ho il terrore che la carta igienica si possa rompere e mi blocco di conseguenza anche ormai se sono grande e mi vergogno sono costretto a farmi pulire il sedere da mia mamma come un bambino. Ora fino a quando sono a casa di mia mamma e mi pulisce lei va bene però quando sono a casa di mio papà e faccio la cacca è un bel problema perché mio papà non mi puliva neanche quando ero piccolo e quindi ora mi pulisce la sua compagna ed io ogni volta muoio dalla vergogna perché alla mia età non è una cosa piacevole farsi pulire il sedere da una persona che conosco da poco tempo anche se comunque lei è sempre stata molto disponibile e non si è mai schifata di pulirmi. Ormai sono davvero stanco di questa situazione e quindi vorrei tornare ad essere indipendente il prima possibile anche perché ormai mi vergogno di chiamare sempre mia mamma o la compagna di mio papà per farmi pulire
Salve Corrado, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Sarebbe, a mio avviso, fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di comprendere le cause, origini ed i fattori di mantenimento dei sintomi relati all'isolamento sociale. Relativamente alla fobia di cui parla ed alla conseguente paura di contaminazione, credo sia necessario che lei, all'interno del percorso psicologico, effettui un'elaborazione dei vissuti emotivi e pensieri connessi a tale problematica ed effettui delle brevi e graduali esposizioni finalizzate a fornirle competenze e strategie utili per fronteggiare la situazione anzichè lasciarsi dominare.
In bocca al lupo.
Cordialmente, dott. FDL
In bocca al lupo.
Cordialmente, dott. FDL
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Gentile Signore lei è già consapevole che questa situazione le crea un disagio. Pertanto sta a lei ora valutare se e quando contattare uno psicoterapeuta per valutare le possibili attività. Solitamente le psicoterapie riescono a modificare gli elementi che sono alla base dei comportamenti simili a quelli che descrive. Ora sta a lei decidere se rimanere in questa condizione o meno. Un cordiale saluto
Buonasera Corrado, comprendo che questo vissuto possa essere fonte di sofferenza a frustrazione. Grazie per la condivisione di quanto sente e vive su questo portale. La invito a contattare uno psicoterapeuta per poter esplorare in modo approfondito le dinamiche descritte legate all'isolamento sociale e alla fobia al fine di trovare soluzioni e strategie utili al suo benessere. Un caro saluto
Salve. Sarebbe importante per lei confrontarsi con questa fobia che si presenta da circa un mese che potrebbe essere collegata con il suo essere introverso e asociale, come lei si descrive. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla ad affrontare le sue paure e fobie confrontandosi con le emozioni ad esse connesse e che possa stimolare la fiducia in se stesso chiarendo l'origine delle sue difficoltà. Sono disponibile per approfondimenti, anche on line. Distinti saluti
Ciao Corrado. Probabilmente l'invalidante fobia presente da un mese ti aiuterà ad affrontare anche i problemi relazionali che dici di avere. È fondamentale in questo momento intraprendere un percorso terapeutico focalizzato sul sintomo che maggiormente ti disturba. Di fobie ne esistono un'infinità, la tua è una delle tante trattabile anche in tempi brevi.
Salve Corrado, la questione che lei descrive sarebbe da approfondire. Innanzitutto capire se c'è stato un evento scatenante associato all'inzio della sua fobia, come la chiama, e perché abbia proprio questo oggetto. Tra l'altro ci tiene a precisare che quando era piccolo sua madre la puliva e suo padre no e anche questo è un elemento che aggiunge qualcosa. Probabilmente ce ne sono altri. Prima di risolvere il problema si tratta però di capire bene di cosa si tratta. Il suo stataìo attuale di vergogna come dice è assolutamente comprensibile. Provi a chiedere aiuto ad un terapeuta per capire come procedere. Eventualmente sono a disposizione per altre informazioni. Un saluto, Marina Montuori
Buona sera,
Ovviamente lei è pienamente consapevole della sua problematica, ciò che può esserle utile è quello di iniziare un percorso psicologico! Questo la può aiutare ad affrontare questa sua fobia.
Cordiali saluti
Ovviamente lei è pienamente consapevole della sua problematica, ciò che può esserle utile è quello di iniziare un percorso psicologico! Questo la può aiutare ad affrontare questa sua fobia.
Cordiali saluti
Caro Corrado, mi spiace per la sofferenza che esprimi e capisco i vissuti che descrivi. Esistono trattamenti cognitivo-comportamentali molto efficaci per le fobie e sicuramente, se ti rivolgi al professionista giusto, troverai una soluzione ai tuoi problemi. Rimango a diaposizione e ti mando un saluto. Eleonora Orena
Buonasera Corrado, mi dispiace molto per la situazione. Il fatto che lei riconosca che questo sia un problema è già un primo passo: la vergogna che prova a quanto pare sta cercando di farglielo capire! Purtroppo non c'è un consiglio che io possa darle in merito. Per poter superare questa sua difficoltà è necessario intraprendere un percorso psicologico, in modo tale da esplorare questa fobia. Rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera Corrado, le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di comprendere al meglio il suo disagio, sia rispetto alla fobia sociale che di contaminazione.
In bocca al lupo
Saluti
In bocca al lupo
Saluti
Salve Corrado
È opportuno che si rivolga con fiducia ad uno specialista e che si faccia seguire in un percorso psicoterapeutico. Scoprirà in questo modo con esattezza il nome delle difficoltà psicologiche di cui soffre, le cause scatenanti, i fattori di mantenimento e come affrontarle opportunamente per poterle, gradualmente, superare.
Ce la può fare ad uscirne, coraggio!
Tanti auguri,
Dottoressa Mariagrazia Fanciulli
È opportuno che si rivolga con fiducia ad uno specialista e che si faccia seguire in un percorso psicoterapeutico. Scoprirà in questo modo con esattezza il nome delle difficoltà psicologiche di cui soffre, le cause scatenanti, i fattori di mantenimento e come affrontarle opportunamente per poterle, gradualmente, superare.
Ce la può fare ad uscirne, coraggio!
Tanti auguri,
Dottoressa Mariagrazia Fanciulli
Salve Corrado, ha avuto il coraggio di esporsi su questo portale, credo ora debba fare il passo successivo e scegliere un professionista con cui approfondire le sue tematiche.
Buon lavoro
Massimiliano
Buon lavoro
Massimiliano
Caro utente,
mi dispiace molto per quello che le accade. Deve essere difficile convivere con questo disagio. Ne parli con qualcuno e cerchi un professionista per una consultazione psicologica. Bisogna intervenire quanto prima.
Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Tardio
mi dispiace molto per quello che le accade. Deve essere difficile convivere con questo disagio. Ne parli con qualcuno e cerchi un professionista per una consultazione psicologica. Bisogna intervenire quanto prima.
Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile utente di mio dottore,
sarebbe opportuno visto il disagio da lei espresso iniziasse quanto prima un percorso di psicoterapia con l'obiettivo di approfondire le funzioni relazionali del sintomo e di riacquisire col tempo nuovamente auotonomia in questo aspetto della sua vita.
Qualora avesse bisogno, non esiti a contattarmi in privato.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
sarebbe opportuno visto il disagio da lei espresso iniziasse quanto prima un percorso di psicoterapia con l'obiettivo di approfondire le funzioni relazionali del sintomo e di riacquisire col tempo nuovamente auotonomia in questo aspetto della sua vita.
Qualora avesse bisogno, non esiti a contattarmi in privato.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Corrado, intanto grazie per aver condiviso questo disagio che sta vivendo in questa fase della sua vita. Comprendo che la sua situazione le crei imbarazzo e come possa sentirsi limitato nella sua libertà da questo fastidioso sintomo. Sebbene ci ha già fornito alcuni dati importanti, come l'aver appena raggiunto la maggiore età (con tutto ciò che ne comporta a livello di aspettative e fase di vita), i suoi genitori che sono separati, la sua personalità introversa, sarebbe necessario approfondire maggiormente il suo contesto di vita. Credo sia fondamentale porsi alcune domande importanti come: "perché proprio ora?" o "cosa è cambiato o cosa sta cambiando nella mia vita?" per arrivare a capire l'origine di questo problema e quindi capire come impostare il lavoro per superarlo. Le consiglio di intraprendere questo percorso con la supervisione di un professionista, una psicoterapia è sicuramente uno strumento che può aiutarla ad uscire da questa spiacevole condizione. Qualora avesse bisogno non esiti a contattarmi.
Buonasera Corrado! Sarebbe opportuno che lei valutasse la sua situazione con uno psicoterapeuta il prima possibile. Comprendo il suo dolore e disagio soprattutto perché a 18 anni il corpo è investito in modo diverso da vissuti che non sono più quelli di un bambino. Non so a quanto tempo risale questa problematica e se ci siano correlazioni con la separazione e con la sua ansia sociale. Il tema "contatto" è un capitolo molto ampio da analizzare in sede idonea.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Ciao Corrado, mi dispiace molto per la problematica che descrivi. Il fatto stesso che tu ne parli e che desideri uscire da questa situazione è un passo avanti che stai facendo. Parli di voler essere indipendente rispetto a ciò. Sappi che la psicoterapia è un percorso che aiuta a trovare l'autonomia necessaria ad affrontare la vita. E' probabile che il sintomo che tu descrivi in modo così dettagliato in qualche modo ti pone di fronte ad una scelta: continuare a vivere in una stato di profondo disagio e frustrazione oppure fare qualcosa per uscire da questo stato perchè sei, come tu riferisci ,"davvero stanco". Soltanto esplorando il tuo mondo interiore puoi provare a cambiare le cose, soltanto dando un senso alle tue fobie, puoi provare ad aspirare ad una vita più soddisfacente. Ti auguro di intraprendere al più presto un percorso terapeutico. Buona fortuna.
Rosella Pettinari
Rosella Pettinari
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentile utente, la fobia che descrive le provoca un’angoscia irrazionale. Insorge dallo scontro con un ostacolo che abitualmente, secondo il buon senso, non dovrebbe provocare alcun timore e che invece per lei si presenta come insuperabile. Un trattamento psicologico può permetterle di approfondire l'origine di tale sintomatologia.
Cordialmente
Dott.ssa Elisa Taverniti
Cordialmente
Dott.ssa Elisa Taverniti
Buongiorno Corrado, mi dispiace per la sua situazione e per il disagio espresso. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo quanto prima, al fine di intraprendere un percorso di terapia che la porterà ad esplorare questa fobia e a risolvere tale disagio.
Cordialmente
Dott.ssa Carta Sara
Cordialmente
Dott.ssa Carta Sara
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Caro Corrado,
intanto ti ringrazio per il coraggio che hai avuto nel raccontare qualcosa di così personale e difficile. Non è da tutti riuscire a mettere a parole ciò che si prova, soprattutto quando ci si sente in imbarazzo o in difficoltà. Ma proprio questo è il primo passo verso un cambiamento reale.
Quella che descrivi è una vera e propria fobia, cioè una paura intensa e irrazionale che ti blocca e interferisce con la tua vita quotidiana. Anche se può sembrare strana o difficile da spiegare, le fobie legate alla contaminazione — come la tua — sono molto più comuni di quanto si pensi, e si possono affrontare con l’aiuto giusto.
La tua mente ha cominciato ad associare il contatto con le feci (anche solo potenziale, tramite la carta igienica) a qualcosa di pericoloso, sporco, insopportabile. E, come spesso accade con le fobie, più si cerca di evitarle, più queste paure si rinforzano. Il fatto che tu oggi sia così motivato a uscirne è importantissimo: significa che dentro di te c’è già una parte sana che desidera tornare a vivere con maggiore autonomia e serenità.
In questi casi, un percorso psicologico con uno specialista esperto in disturbi d’ansia o ossessioni può fare una grande differenza. Ci sono approcci terapeutici molto efficaci, come la Terapia Cognitivo-Comportamentale, che aiutano gradualmente a desensibilizzare la paura, a lavorare sui pensieri distorti che la alimentano, e a riappropriarti della tua indipendenza.
Nel frattempo, voglio dirti che non sei “sbagliato” e non sei debole. Stai solo affrontando un momento difficile, come capita a molti, e farlo da solo può essere pesante. Il tuo bisogno di aiuto oggi non definisce chi sei, ma quanto desideri stare meglio.
Hai già fatto un passo importantissimo. Il prossimo potrebbe essere chiedere supporto a uno psicologo, anche attraverso il consultorio pubblico, dove potresti iniziare un percorso gratuitamente o a costi molto bassi.
Ti meriti di vivere con dignità, autonomia e senza vergogna. E questo è possibile. Non sei solo.
intanto ti ringrazio per il coraggio che hai avuto nel raccontare qualcosa di così personale e difficile. Non è da tutti riuscire a mettere a parole ciò che si prova, soprattutto quando ci si sente in imbarazzo o in difficoltà. Ma proprio questo è il primo passo verso un cambiamento reale.
Quella che descrivi è una vera e propria fobia, cioè una paura intensa e irrazionale che ti blocca e interferisce con la tua vita quotidiana. Anche se può sembrare strana o difficile da spiegare, le fobie legate alla contaminazione — come la tua — sono molto più comuni di quanto si pensi, e si possono affrontare con l’aiuto giusto.
La tua mente ha cominciato ad associare il contatto con le feci (anche solo potenziale, tramite la carta igienica) a qualcosa di pericoloso, sporco, insopportabile. E, come spesso accade con le fobie, più si cerca di evitarle, più queste paure si rinforzano. Il fatto che tu oggi sia così motivato a uscirne è importantissimo: significa che dentro di te c’è già una parte sana che desidera tornare a vivere con maggiore autonomia e serenità.
In questi casi, un percorso psicologico con uno specialista esperto in disturbi d’ansia o ossessioni può fare una grande differenza. Ci sono approcci terapeutici molto efficaci, come la Terapia Cognitivo-Comportamentale, che aiutano gradualmente a desensibilizzare la paura, a lavorare sui pensieri distorti che la alimentano, e a riappropriarti della tua indipendenza.
Nel frattempo, voglio dirti che non sei “sbagliato” e non sei debole. Stai solo affrontando un momento difficile, come capita a molti, e farlo da solo può essere pesante. Il tuo bisogno di aiuto oggi non definisce chi sei, ma quanto desideri stare meglio.
Hai già fatto un passo importantissimo. Il prossimo potrebbe essere chiedere supporto a uno psicologo, anche attraverso il consultorio pubblico, dove potresti iniziare un percorso gratuitamente o a costi molto bassi.
Ti meriti di vivere con dignità, autonomia e senza vergogna. E questo è possibile. Non sei solo.
Ciao Corrado,
innanzitutto voglio dirti che è molto coraggioso da parte tua parlare di una cosa così intima e che ti mette a disagio. Non è affatto facile raccontare qualcosa che ti fa vergognare, ma il fatto che tu lo faccia dimostra quanto desideri davvero stare meglio e riprendere il controllo della situazione.
Quello che descrivi — la paura intensa di entrare in contatto con la cacca, anche solo in modo indiretto, e la conseguente difficoltà a pulirti — è una forma di fobia o ossessione legata alla contaminazione, che può comparire improvvisamente anche in persone molto lucide e razionali. In genere nasce da un pensiero del tipo “e se la carta si rompe?”, che poi scatena ansia e ti blocca. Il problema non è la carta in sé, ma l’ansia che si attiva e che ti fa perdere la libertà di fare un gesto normale.
La cosa importante da sapere è che si può guarire da questa difficoltà, ma serve affrontarla con un aiuto mirato. Ti consiglio di parlarne con uno psicologo o psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d’ansia o ossessivo-compulsivi. Il percorso aiuta a:
capire come si è innescata la paura,
imparare tecniche per gestire l’ansia fisica che arriva quando ti trovi in quella situazione,
fare gradualmente piccoli passi per tornare a sentirti indipendente.
Non è una questione di “volerlo di più” o di “essere più forte”: è un meccanismo che coinvolge il cervello e si può regolare con il giusto supporto.
Nel frattempo, se vuoi provare a fare un piccolo passo da solo, potresti iniziare con esercizi graduali:
tenere la carta igienica in mano per pochi secondi, senza usarla, solo respirando e accettando la sensazione di ansia che arriva;
poi, piano piano, avvicinarti al gesto reale, ricordando che la paura cala da sola se resti fermo e non scappi.
Ma non farlo da solo troppo a lungo: il percorso sarà molto più semplice e veloce se accompagnato da un professionista.
Hai tutto il diritto di voler tornare indipendente, e con il giusto aiuto ci riuscirai.
Dott.ssa Sara Petroni
innanzitutto voglio dirti che è molto coraggioso da parte tua parlare di una cosa così intima e che ti mette a disagio. Non è affatto facile raccontare qualcosa che ti fa vergognare, ma il fatto che tu lo faccia dimostra quanto desideri davvero stare meglio e riprendere il controllo della situazione.
Quello che descrivi — la paura intensa di entrare in contatto con la cacca, anche solo in modo indiretto, e la conseguente difficoltà a pulirti — è una forma di fobia o ossessione legata alla contaminazione, che può comparire improvvisamente anche in persone molto lucide e razionali. In genere nasce da un pensiero del tipo “e se la carta si rompe?”, che poi scatena ansia e ti blocca. Il problema non è la carta in sé, ma l’ansia che si attiva e che ti fa perdere la libertà di fare un gesto normale.
La cosa importante da sapere è che si può guarire da questa difficoltà, ma serve affrontarla con un aiuto mirato. Ti consiglio di parlarne con uno psicologo o psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d’ansia o ossessivo-compulsivi. Il percorso aiuta a:
capire come si è innescata la paura,
imparare tecniche per gestire l’ansia fisica che arriva quando ti trovi in quella situazione,
fare gradualmente piccoli passi per tornare a sentirti indipendente.
Non è una questione di “volerlo di più” o di “essere più forte”: è un meccanismo che coinvolge il cervello e si può regolare con il giusto supporto.
Nel frattempo, se vuoi provare a fare un piccolo passo da solo, potresti iniziare con esercizi graduali:
tenere la carta igienica in mano per pochi secondi, senza usarla, solo respirando e accettando la sensazione di ansia che arriva;
poi, piano piano, avvicinarti al gesto reale, ricordando che la paura cala da sola se resti fermo e non scappi.
Ma non farlo da solo troppo a lungo: il percorso sarà molto più semplice e veloce se accompagnato da un professionista.
Hai tutto il diritto di voler tornare indipendente, e con il giusto aiuto ci riuscirai.
Dott.ssa Sara Petroni
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.