Buongiorno soffro di crisi d'ansia 'saltuarie', mi spiego meglio. La mia prima crisi di forte ansia

21 risposte
Buongiorno soffro di crisi d'ansia 'saltuarie', mi spiego meglio.
La mia prima crisi di forte ansia, sfociata in un attacco di panico, mi è accaduta 13 anni, un paio di giorni e poi tutto scomparve come se nulla fosse successo.
Un'altra 12 anni fa stesso processo
Poi 6 anni fa e poi 4 anni fa
Quella di 4 anni fa è stata la più forte qll che è perdurata per molto tempo e che mi ha portato a chiedere un consulto psicologico. Ho iniziato una psicoterapia abbinata ad una cura medica di en e stiliden. Dopo qualche mese di inizio dalla cura, sentendomi bene, ho abbandonato la psicoterapia e ho continuato la cura per circa 2 anni. Sono stato bene, nessun problema e più nessuna crisi fino a febbraio di qst anno dove ho riavuto un'altra crisi.
Adesso sono di nuovo in psicoterapia da qualche mese. La cura medica invece che mi è stata prescritta è diversa anche per mi a esplicita richiesta. In quanto ho chiesto di evitare le stiliden per alcuni effetti collaterali
All'inizio il medico mi ha dato solo le en 10 gocce Matt e sera... Poi successivamente, circa 20 giorni fa, mi ha sostituito le en cone frontal sempre 10gocce al mat 12 la sera.
Adesso da 3/4 gg, visto che il mio stato ansioso è rimasto inalterato, siamo passati a 10 gocce 3 volte al giorno.
L'ansia però continua ad accompagnarmi, soprattutto appena mi sveglio, e nn vedo risultati dal punto di vista medico.
Come mai? Forse il tempo trascorso è breve perché il medicinale già faccia il suo corso? Oppure la terapia nn è qll giusta?
Forse era meglio rifare lo stesso percorso di 4 anni fa con en e stiliden?
Gentile utente, si è confrontato con il medico e con lo psicoterapeuta che La seguono? Cosa dicono? Lei dice che non vede risultati dal punto di vista medico e questo mi fa supporre che si attenda cambiamenti essenzialmente grazie ai farmaci; io mi chiedo quale sia il suo coinvolgimento nel lavoro di psicoterapia. Come sta procedendo? Personalmente quando lavoro con gli stati d'ansia e gli attacchi di panico, la psicoterapia è sufficiente a risolvere il problema senza ricorrere ai farmaci; ma questo è un discorso in generale, poi ogni caso va visto nello specifico. Spero di esserLe stata utile. Cordiali saluti.

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Buonasera, è importante dare tempo a se stesso, alla cura farmacologica e al sostegno psicoterapeutico di mostrare i primi risultati. Non abbia fretta, vedrà che non tarderanno. Un cordiale sauto EG
Buonasera, manifesti le sue preoccupazioni relative al farmaco al medico che gliel'ha prescritto; saprà sicuramente consigliarle bene. Per quanto riguarda la psicoterapia, è bene sapere che i risultati non sono per forza immediati; è necessaria molta pazienza e soprattutto fiducia verso chi la sta seguendo. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Gentile utente, purtroppo noto che è troppo legato all'effetto del farmaco, piuttosto che sul fatto di imparare a gestire l'ansia indipendentemente da esso! Fare questo è possibile ed ha effetti duraturi nel tempo, poiché non sono delle gocce e/o delle pasticche che le "sedano" l'ansia, ma è lei che ne esce da solo. Le consiglio una Psicoterapia cognitivo comportamentale: sono sedute concrete ed efficaci, assolutamente consigliate nei disturbi d'ansia. In bocca al lupo di cuore!
Salve, le consiglio di rivolgere questa domanda al so medico di fiducia che conosce bene in generale la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, le consiglio di parlare sia con il medico che le ha prescritto la terapia farmacologica che con lo psicoterapeuta e di esprimergli i suoi dubbi, le sue perplessità e le sue aspettative rispetto al percorso che sta intraprendendo. Attraverso il confronto con loro potrà fare eventuali aggiustamenti ed avere aspettative realistiche sul tempo necessario per ottenere miglioramenti. Un saluto
Salve.
Per la terapia farmacologica si rivolga allo psichiatra.
Per la scelta del percorso di piscoterapia le consiglio di cercare un approccio specifico per il trattamento dei disturbi d'ansia. come CBT e ACT
cari saluti
Parli con il suo medico curante che la potrà sicuramente indirizzare a specialisti che si occupano della problematica da lei esposta
Salve. È il caso che lei parli con il medico che le ha prescritto la farmacoterapia, per valutarne l'efficacia. Inoltre affinché i farmaci facciano effetto è necessario del tempo. Ottimo che ha ripreso la psicoterapia, che non va abbandonata appena si alleviano i sintomi poiché ci può sempre essere una ricaduta. In Psicoterapia non si lavora solo sul sintomo, tuttavia il sintomo tebde a regredire quando vengono affrontati i temi centrali della persona.
Francesca Mendola Psicologa Clinica
Salve,
potrebbe essere indicato consultare il medico che le ha prescritto il farmaco per condividere con lui tutti i dubbi relativi alla terapia e concordare la strategia migliore per lei. Allo stesso tempo, se la psicoterapia che aveva intrapreso le ha dato dei benefici, può considerare di rivolgersi nuovamente allo o alla psicoterapeuta in questione per valutare di riprendere il percorso. Un caro in bocca al lupo!
Buongiorno, per un efficacia nel tempo sarebbe meglio associare una terapia di tipo cognitivo-comportamentale che può aiutarla a capire il circolo vizioso dell' ansia e perché si mantiene, lavorando sulla gestione di questa. Per il farmaco consulti il suo medico, come già suggerito dai colleghi. Un caro saluto.
Gentile utente, da quanto scrive mi sembra di inferire che grande importanza viene attribuita al farmaco, come se miracolosamente potesse estinguere il malessere, mentre poco viene detto circa il suo coinvolgimento nel processo psicoterapeutico. Ha provato a parlare con la sua psicoterapeuta dei dubbi relativi al farmaco? Come mai quattro anni fa, dopo pochi mesi, ha sentito che la psicoterapia non era più necessaria? Come psicoterapeuta adleriana in formazione, tengo sempre presente una delle domande che Adler faceva ai suoi pazienti: "Se non tu avessi nessuno di questi sintomi, cosa faresti?". Molto spesso si pensa di poter eliminare i sintomi senza cambiare, ma in ambito psicologico questo in genere non è possibile: l'eliminazione del sintomo richiede un cambiamento. Questo risultato non può essere ottenuto semplicemente con l'aiuto del farmaco. Resto a disposizione nel caso desiderasse chiarimenti. Un cordiale saluto
Gentile utente,
i farmaci, come ha visto, sono di grande aiuto, come ha potuto vedere, soprattutto quando ha assunto un antidepressivo come Stilden, che al contrario degli ansiolitici (mi riferisco a En), possono favorire il cambiamento e supportare il lavoro psicoterapeutico.
Da quello che dice, però, a avuto dei problemi con gli effetti collaterali di Stilden. Non ci dice quali, ma anche questi possono essere uno dei temi di una psicoterapia, che può aiutarla a superarli, integrandoli nella sua quotidianità.
personalmente, le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra che possa seguirla con la cura farmacologica, d'accordo con il suo psicoterapeuta. Per i disturbi d'ansia la psicoterapia ha bisogno di un po' di tempo per iniziare ad avere effetto, e i farmaci servono soprattutto ad alleviare i sintomi permettendo di iniziare un buon lavoro su se stessi.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve,
relativamente alla cura farmacologica ne parli con il suo medico curante.
Per il resto, la durata del percorso psicologico dipende da tanti fattori.
Bisogna dare tempo al tempo.
Un saluto,
MMM
Buongiorno, i tempi di efficacia sia della psicoterapia che della terapia farmacologica possono variare.
Le consiglio di rivolgersi al suo medico curante e al terapeuta che la segue per un confronto su questo punto.
dott. De Rosa Saccone
Salve, mi spiace per il disagio espresso. Relativamente alla questione farmacologica le consiglio di rivolgere le sue perplessità direttamente ed esclusivamente al medico in quanto persona più competente. Ritengo comunque altrettanto importante l'avvio di un percorso psicologico al fine di indagare le cause ed i fattori di mantenimento di questo stato ansioso, cosa che purtroppo il farmaco non può fare.
Cordialmente, dott. FDL
Caro utente, dal punto di vista medico, le consiglio vivamente di confrontarsi con lo psichiatra che le ha prescritto la cura, chiedendo tutto ciò che le sembra opportuno riguardo effetti collaterali, tempo di azione, ecc... fa anche questo parte del suo lavoro e sono certo che sarà lieto di risponderle. Non basandoci solo sull'azione del farmaco, come sta procedendo la sua psicoterapia? Credo sia molto importante che si confronti anche con lo psicoterapeuta che la sta seguendo.
Buongiorno,
ritengo importante che parli di questi dubbi e di queste difficoltà con il suo psicoterapeuta e con il suo psichiatra. Lavorando tutti insieme, sicuramente riuscirete a trovare un giusto equilibri farmacologico.
In un periodo come quello che stiamo vivendo, succede spesso che i sentimenti di ansia possano essere amplificati o vissuti in modi diversi, per molti motivi. Dia tempo a se stesso, alla psicoterapia e ai farmaci. Vedrà che confidandosi con i professionisti di riferimento, riuscirà a trovare la giusta strada.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Alice Carbone
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno, per quanto riguarda i farmaci i loro effetti ti consiglio di rivolgersi al medico che gli ha prescritti. Nei disagi che manifestano sintomi ansiogeni è consigliabile associare alla terapia farmacologica un percorso psicologico con un professionista. Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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