Buongiorno, mi chiamo Andrea, ho 25 anni e vivo a Brescia con i miei genitori.Dal 2013 sono in cur

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Buongiorno, mi chiamo Andrea, ho 25 anni e vivo a Brescia con i miei genitori.
Dal 2013 sono in cura al 3 Cps di Brescia per una depressione maggiore con disturbi di personalità.
Ho fatto due psicoterapie senza alcun beneficio e ho tentato diverse soluzioni senza esito.
Da 3 mesi e mezzo, ora, sto facendo una terapia con una Psicoanalista, però anche qui non sto sentendo dei piccoli passi in avanti.
Io sinceramente non ne posso più di vivere così e vorrei capire se il problema sono io o sono i professionisti che finora mi hanno seguito che non sono stati abbastanza in grado di aiutarmi.
Ho letto che per trattare la depressione, che secondo molti, non è una malattia ma più un disordine complesso, le psicoterapie più efficaci sono quelle cognitive, comportamentali e interpersonali, mirate quindi al come fare oggi qualcosa per stare meglio, a identificare le proprie lacune che provocano malessere, a modificare dei propri schemi mentali limitanti, per poi apprendere nuovi modi più funzionali di pensare, sentire e comportarsi, e quindi si tratta di psicoterapie mirate all'oggi e al futuro piuttosto che al passare grandi quantità di tempo analizzando l'infanzia o riflettendo sulle sofferenze subite.
Questo è ciò che molti terapeuti affermano secondo dati scientifici e anche in base alle varie esperienze, per questo io oggi chiedo se ci siano delle persone/terapeuti a Brescia che sono specializzati nelle terapie prima accennate e che mi possano aiutare a costruire un futuro migliore canalizzando i miei sforzi sull'oggi, sul come funziono adesso e sul cosa e come posso stare meglio, piuttosto che passare troppo tempo all'analisi dei perché...
Vi ringrazio a coloro che mi aiuteranno o comunque sono ben accette anche suggerimenti. Grazie ancora
Buongiorno Andrea,
Quello che lei ha letto riguardo le tecniche cognitivo-comportamentali è corretto, tuttavia spesso si commette l'errore di pensare che, per risolvere i disturbi psichici, esista la tecnica "miracolosa". Proprio i dati scientifici che lei citava nella sua domanda dicono anche che i vari approcci psicoterapici hanno tutti quanti dei livelli di efficacia assolutamente paragonabili tra loro, quindi occorre mettere da parte l'idea che un metodo funzioni più di un altro.
Quello che fa davvero la differenza, a mio parere, sono due cose: la relazione che si crea con il terapeuta e la motivazione del paziente.
Quindi io mi interrogherei soprattutto su questi due punti, più che cercare il metodo perfetto in grado di risolvere tutti i problemi.
Un saluto,
Dott.ssa Federica Casale - Psicologa e Psicoterapeuta

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Buongiorno Andrea,
sicuramente una terapia cognitivo conportamentale puo' aiutarla a comprendere e modificare errori cognitivi e comportamenti disfunzionanti che possono essere alla base del suo malessere.
E' necessaria comunque la motivazione che la porta ad intraprendere un certo tipo di percorso e l'alleanza terapeutica che dovrebbe instaurarsi con lo specialista da lei scelto.
A questo tipo di percorso poi potrebbe essere utile, valutando bene la sua sintomatologia, associare ina terapia farmacologica personalizzata.
Salve Andrea, ciò che ha scritto e le informazioni che ha preso sui vari tipi di approccio sono assolutamente corrette ed è vero che il trattamento cognitivo-comportamentale ha maggiore efficacia su alcuni disturbi (come quelli dello spettro ansioso o depressivo) piuttosto che altri, così come gli altri approcci ovviamente. Dalle sue parole mi pare di capire che la motivazione non le manca, non molli e non si demoralizzi, spesso ci vuole un pò prima di trovare il giusto terapeuta, ma sono sicura che ce la farà. Comunichi le sue intenzioni e le sue perplessità all'attuale terapeuta, potrebbe essere lei stessa a consigliarle qualcuno. Le faccio un grosso in bocca al lupo, di cuore. Saluti, Francesca
Buonasera. Concordo con le colleghe. Dalle sue parole mi pare che emerga una certa stanchezza, ma anche una svalutazione di quanto fatto finora. Personalmente credo che nella vita di una persona, soprattutto se ci sono alcune fragilità della personalità, non esista La Psicoterapia, ma delle tranche di percorsi di consapevolezza. Questo è quanto lei sta facendo. A mio avviso può chiedersi cosa si aspetta da questo preciso percorso che è in atto e poi confrontarsi con la sua analista/terapeuta. Dovesse cambiare approccio cerchi di porsi comunque al centro:"cosa io mi aspetto da?"e lo condivida con il suo interlocutore
Salve, sono d'accordo nel sostenere che non esiste il metodo miracoloso e uno migliore dell'altro. Ma esiste il feeling che noi andiamo ad instaurare con il professionista, altro elemento importante è il transfert ed il contro - transfert che si va a costruire durante le sedute. Altro elemento importante nel momento in cui cerchiamo un aiuto è sempre la motivazione. Quindi penso che tutto il percorso che lei ha fatto non è perduto anzi l'aiuterà nel nuovo percorso che andrà ad iniziare, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Buongiorno Andrea ritengo sia utile per lei vagliare cosa in particolar modo non ritiene abbia funzionato con i precedenti terapeuti, e se ne confronti con il collega con cui sta lavorando ora. E' possibile che emergano dei contenuti che le saranno utili per comprendere delle dinamiche interne che le impediscono di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato. Non escluda in tutto questo la possibilità di utilizzare per un periodo breve e in modo mirato di una terapia farmacologica
Cordialmente
Maria Elena Cinti
Buongiorno Andrea, le informazioni da lei ricercate sono corrette ma personalmente ritengo che la cosa più importante in una terapia non sia l'approccio ma la complicità e l'empatia che si instaura tra il cliente e il terapeuta. Affronterete tematiche importanti e intime ed è necessario che il legame tra le due persone sia forte e degno di fiducia, altrimenti non avrà effetto. Le consiglio di prendere più di un primo appuntamento e di scegliere dopo la prima seduta.
Arrivederci
Per prima cosa Andrea le faccio moltissimi complimenti, leggo che ha saputo documentarsi, portando alla luce riflessioni e approcci di alto livello.
Si vede che sta proprio studiando il suo da farsi. Questo mi fa comprendere la sua spinta verso la salute, quindi magari adesso vive un momento di sconforto, la invito a rivedere la sua terapia farmacologica e orientarsi verso la Psicoterapia che più la colpisce e come detto da un'altra collega si chieda cosa può prendere da questo percorso, cosa si aspetta e ne parli con il suo terapeuta. Un caro saluto ML
gentile andrea, leggendo la sua domanda mi sono arrivati due aspetti che sembrano andare in direzioni diverse: da un lato la spinta al cambiamento e a stare bene che la porta a documentarsi e cercare la miglior soluzione, dall'altro un certo grado d'impotenza di sconforto per non percepire miglioramenti. certamente se guarda indietro da quando ha cominciato il suo percorso di cura troverà degli aspetti che dentro di lei sono progrediti e che le consiglio di annotare e valorizzare come antidoto al senso di sconforto e impotenza che vive. Del resto comprendo che "passare grandi quantità di tempo analizzando l'infanzia o riflettendo sulle sofferenze subite" possano dare la sensazione di non progredire e in alcuni momenti di amplificare quei vecchi dolori senza accedere alla costruzione di nuove risorse per il presente ed il futuro. Per questo le consiglio di documentarsi anche sul metodo EMDR per la elaborazione dei traumi, poiché a partire da queste lavora costruendo risorse nel presente e per il futuro. Non si aspetti comunque di bypassare l'elaborazione del passato ma sappia che l'eventuale lavoro che vorrà intraprendere sarà sempre orientato alla costruzione di un io più solido e di un adulto interno orientato al presente e alla costruzione del futuro. Mi raccomando continui a cercare! Anche le storie più dure e difficili, i dolori più lancinanti possono essere riparati! Rimango a disposizione. Cordialmente D.ssa Capaccioli
Salve Andrea, concordo con il Collega. lei è giovane e se investe bene nella sua terapia ci sono tutti i presupposti per cambiare. non si scoraggi e soprattutto valuti attentamente il percorso già fatto. si accorgerà che è stato tutto prezioso quello che ha gia fatto per la sua salute.se non ce la fa da solo si faccia aiutare dal suo terapeuta a valutare positivamente il suo cammino. Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
Gentile Andrea,
la depressione è un disturbo definito oggi dalla letteratura come multifattoriale, ossia determinato da un insieme di fattori che si intrecciano: familiari, sociali, psicologici, biologici. Come infatti correttamente si è documentato è un disturbo complesso, e come tale resistente ai trattamenti. Io ho una formazione psicoanalitica, ma le assicuro che un lavoro profondo di analisi non si focalizza solo sul passato, ma anche su come la sua storia di vita determina la sua sintomatologia nel qui ed ora. Piuttosto si confronti con il suo analista rispetto alle perplessità relative al percorso che sta facendo, in modo che assieme possiate trovare una strategia di lavoro che le permetta di stare meglio nel presente. Comprendo i suoi dubbi, poiché per il tipo di disturbo di cui soffre, ci vuole tempo, pazienza ed impegno per guarire! Coraggio non molli, vedrà che a poco a poco si sentirà meglio. Un caro saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Concordo con i miei colleghi che le hanno già risposto. La depressione è un disturbo complesso e multifattoriale. Solitamente il trattamento più efficace e quello che prevede una terapia farmacologica abbinato ad una psicoterapia. Dando per scontato che lei stia seguendo una cura farmacologica la invito a dare più tempo alla sua terapia psicologica, poco più di 3 mesi sono pochi per riscontrare un adeguato beneficio. Provi a dare più fiducia al percorso con il suo terapeuta, esprima le sue difficoltà, valuti insieme a lui il vostro grado di alleanza e fiducia reciproca. Naturalmente nessuno la costringe a “trattenersi” in un rapporto che lei ritiene non funzionale al suo bisogno, ma è anche vero che spesso la fuga dalla terapia e continui cambiamenti di professionisti (con diversi orientamenti) possano essere modalità comportamentali tipiche del suo particolare disturbo. Il rischio è che non riesca mai ad instaurare un relazione sufficientemente duratura per poterne valutare i benefici.
Cordialmente Dr. Cannizzaro
Buonasera Andrea. Si è informato correttamente: esistono approcci che lavorano perlopiù su eventi di vita passati e altri che sono orientati invece al qui ed ora e/o al futuro. Una buona psicoterapia dovrebbe dare beneficio al di là dell'orientamento teorico, poiché tutti sono a proprio modo validi; ha ragione tuttavia a dire che in letteratura alcuni approcci sono più consigliati di altri per alcuni tipi di sofferenza specifica. Essendo Lei già seguito, e avendo già cambiato più specialisti, la cosa migliore è in prima battuta sempre confrontarsi con il Suo terapeuta in merito ai suoi dubbi e ai Suoi timori, per provare insieme a risolverli, anziché lasciare la terapia per un nuovo professionista. Uno dei principi cardine della psicoterapia è la possibilità di ritirarsi in qualsiasi momento, poiché è un trattamento necessariamente volontario e motivato, ma è sempre consigliato affrontare i propri dubbi con il terapeuta prima di prendere decisioni rispetto al terminare il rapporto, soprattutto se già avvenuto in passato. Per rispondere alla Sua domanda, comunque, se intende sperimentare un approccio come quelli da Lei citati potrebbe provare a rivolgersi a un collega con approccio cognitivo-comportamentale, o in alternativa a un terapeuta a indirizzo cognitivo-neuropsicologico (a Brescia ormai siamo diversi ad applicarlo, in più zone della città) che basa buona parte del lavoro sull'apertura di orizzonti di attesa futuri e concepisce la Persona come un aver-da-essere, sempre in vista di un Progetto futuro. In bocca al lupo per il Suo percorso! DMP
Buongiorno Andrea,
capisco il suo sconforto. Indipendentemente dal tipo di terapia, è importantissimo trovarsi bene con il proprio psicologo, capendo che ogni psicologo può dare cose diverse.
Sicuramente la terapia cognitivo-comportamentale è la strada giusta.
Non sono di Brescia, il massimo che posso consigliarle è una terapia attraverso skype o whatapp.
Mi contatti in privato se avesse bisogno di ulteriori approfondimenti.
tenga duro!
dott Tealdi
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Caro Andrea, la depressione maggiore, se diagnosticata correttamente, si tratta con una terapia farmacologica adeguata e una psicoterapia di tipo supportivo. Le consiglio di rivolgersi, o continuare a farlo, al servizio pubblico dedicato, che afferisce al DSM della ASL. Dopo numerosi trattamenti non andati a buon fine è comprensibile che lei si possa perdere d'animo. Non lo faccia, ho visto pazienti che, con la giusta motivazione ed un trattamento azzeccato, hanno migliorato sensibilmente la propria qualità di vita. Un caro saluto, AP
Buongiorno, concordo con tutto quello che ha letto. La terapia cognitivo-comportamentale nasce per identificare e gestire, o meglio aiutare il paziente con tecniche cognitive (stop del rimuginio...ecc) e tecniche comportamentali (esposizione..ecc) la sintomatologia , che può essere ansiosa, depressiva, rabbiosa, ecc. Mi sento di farle conoscere anche la tecnica EMDR. Intraprendere una terapia meramente CBT vuol dire andare a risolvere la sintomatologia presente, aggiungere un lavoro EMDR vuol dire andare a sciogliere i nodi che hanno portato la sintomatologia. Quello che le consiglio è contattare un terapeuta che lavori con questi orientamenti. Cordiali saluti Dott.ssa Messori
Gentilissimo Andrea, le risposte dei miei colleghi sono più che esaurienti. La depressione maggiore è un disturbo complesso e multifattoriale. Il percorso che ha scelto può essere la via giusta se viene accompagnato dalla motivazione e dal saper deporre la sua fiducia, dialogando con il suo terapeuta per poter trovare una via per migliorare il suo stato. Insieme al lavoro con lo psicologo è necessario un supporto farmacologico nel caso si trattassese di una depressione maggiore. Cordiali saluti
Gentile utente,

La metodologia di lavoro e L’ orientamento della psicoterapia può assumere un ruolo determinante sino ad un certo punto.
Per problematiche come le sue, sicuramente va fatto un lavoro di un certo tipo che richiede del tempo.
Un aspetto chiare chiave però é la fiducia che il paziente deve deporre nei confronti dello specialista per potersi far aiutare. Da quello che scrive leggo poca fiducia negli specialisti in generale e questo non fa altro che deresponsabilizzarla in merito al lavoro su di se che dovrebbe fare....come se tutto dipendesse dal terapeuta. Purtroppo non é così.
Si affidi ad uno specialista, indipendentemente dalla’ orientamento e continui il lavoro su di se, con maggiore umiltà e positivitá e vedrà che forse le cose le potranno andare un pochino meglio.

Un caro saluto

Dott.Diego Ferrara
Buongiorno, Andrea!
Finalmente trovo una persona che scrive il suo nome! Credo che questo sia già un passo avanti per il suo benessere.
Ha provato a parlare di questi suoi dubbi con i terapeuti precedenti? Fare questo è fondamentale perchè permette di creare fiducia e alleanza terapeutica, fondamentali per poter fare un percorso insieme. L'aver cercato informazioni così dettagliate, senza averne prima parlato con il terapeuta, denota una mancanza di fiducia nei confornti del professionista, un modo per non affidarsi completamente a lui.
Provi a parlarne, si scoprono grandi cose!
Buona vita, Patrizia Provasi
Buon pomeriggio, dalle sue parole si percepisce tanta stanchezza. Personalmente io ritengo che per promuovere un trattamento efficace sia essenziale l'integrazione di diverse tecniche. Alcuni studi dimostrano che, in particolar modo con il disturbo depressivo ricorrente, la terapia cognitiva comportamentale sia la più adatta. Tuttavia, se il terapeuta promuovere semplicemente la riduzione del sintomo nel qui e ora, è possibile vi siano ricadute.
Allo stesso modo se uno specialista si concentra esclusivamente sul passato, e non integra tecniche psicologiche moderne, verrà favorita una fase di stallo.
In generale, le posso dire che in percorso psicoterapeutico è possibile vi sia un'impasse. Per superare l'impasse è importante la condivisione della percezione e del vissuto provato: possono emergere importanti riflessioni che favoriscono il cambiamento. Il mio consiglio, dunque, è di verbalizzare il suo pensiero al suo terapeuta. Se si vorrà rivolgere a un altro specialista, la invito a riflettere sulle mie parole e a riferire ciò che ritiene sia andato male nei precedenti trattamenti. Resto a disposizione per eventuali domande. Un caro saluto. Dott.ssa Alessandra D'Antonio
Ciao Andrea, le terapie hanno tutte la stessa efficacia quando alla base c'è una buona relazione con il terapeuta. è una questione di fiducia e di lasciarsi andare.
Saluti
Buongiorno,
Innanzitutto mi dispiace sentire che ha passato gran parte della sua vita a contatto con i servizi di salute mentale, comprendo che sia scoraggiato. Le informazioni che ha sono corrette (tantopiù essendo io stesso un cognitivo comportamentale). Se posso la invito comunque a rivolgere i suoi dubbi e le sue sensazioni con lo specialista che la segue perché sono info importanti. Se non trova miglioramenti però cercare un terapeuta più orientato al qui e ora è un'opzione che ha senso. Un caro saluto
Salve gentilissimo, mi trova d'accordo nel sostenere che non esiste un metodo magico e miracoloso, ne uno migliore dell'altro. Ma esiste il feeling che noi andiamo ad instaurare con il professionista, altro elemento importante è il transfert ed il contro - transfert che si va a costruire durante le sedute.
sono sicura che con perseveranza il lavoro darà i suoi frutti
cordialmente
AV
Al di là dello specialista che naturalmente deve essere competente, lo stato di miglioramento dipende anche dal cliente che non si deve sentire un soggetto passivo e che consapevolmente applica su se stesso la cura proposta dallo specialista con volontà attiva e comportamento responsabile. Significa che ci vuole un tempo giusto affinchè in quella natura che si è ammalata possano ricrearsi le condizioni ottimali per uno stato di salute stabile.

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