Buongiorno,sono una donna di39 anni e a seguito di un periodo lavorativo molto duro mi è stata presc

4 risposte
Buongiorno,sono una donna di39 anni e a seguito di un periodo lavorativo molto duro mi è stata prescritta una terapia di sostegno con di sertralina. Come effetti collaterali mi sono stati elencato solo disturbi gastrointestinali nei primi 15giorni.leggendo sui vari siti però ho trovato problemi nella sfera sessuale di cui non sono stata informata.
Sono transitori anche questi?anche un dosaggio così basso può scatenarli?di cosa si tratta?calo del desiderio? perché non sono stata informata di una problematica che va a toccare una sfera così delicata?
Dott.ssa Chiara Montemitro
Psichiatra, Psicoterapeuta
Francavilla al Mare
Salve, come e' stata informata dal collega che le ha prescritto la terapia, la sertralina può dare diversi effetti gastrointestinali nei primi giorni di utilizzo. Nonostante questi sintomi siano piuttosto comuni, solitamente migliorano fino a scomparire nel giro di qualche giorno.
Allo stesso tempo, alcuni altri effetti collaterali possono presentarsi durante terapia con farmaci serotoninergici anche dopo i primi giorni di terapia e alcuni di questi coinvolgono la sfera sessuale. In particolare, la sertralina e' stata associata a riduzione della libido e difficolta' nell'orgasmo in entrambi i sessi, ma questi effetti variano molto in base al dosaggio e alla durata della terapia, e sono associati a grande variabilita' interindividuale.

Capisco la sua preoccupazione e mi dispiace molto che sia venuta a conoscenza di questi rischi solo online, ma la invito a porre le stesse domande al medico che le ha prescritto la terapia farmacologica e a renderlo partecipe delle sue preoccupazioni: è molto importante che sia il suo medico, alla luce della sua storia clinica, a poter valutare eventuali effetti collaterali della terapia e a suggerirle il metodo migliore per gestire questi effetti, laddove si presentassero. Infatti, sono disponibili alcune strategie terapetiche per ridurre gli effetti sulla sfera sessuale, laddove si presentassero: un motivo in piu' per parlarne con il suo medico! E' inoltre di fondamentale importanza che eventuali modifiche alla terapia farmacologica vengano decise insieme al medico di fiducia e che la presenza di eventuali effetti avversi non la inducano a modificare la terapia autonomamente.

Nel frattempo, una corretta alimentazione (equilbrata e bilanciata sul suo fabbisogno), insieme ad una costante (anche se lieve) attività fisica sono sempre utili da affiancare ad una terapia farmacologica e aiutano nella gestione degli effetti avversi.

Spero le sia utile. Non si perda d'animo!
CM

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Dott. Pierluigi Mosca
Psichiatra, Medico certificatore
Caserta
la terapia con un antidepressivo tipo SSRI può essere associato o meno a perdita di libido e anorgasmia (entrambe transitorie e legate ad uno sbilanciamento serotonina/dopamina). Non è un fatto assoluto, difatti in alcuni soggetti può portare ipersessualità o assenza di sintomi sulla sfera sessuale. Il collega probabilmente non le ha riferito di un effetto transitorio per non indurre un effetto nocebo (sentire un sintomi negativo, perché qualcuno te l'ha suggerito).
Dott.ssa Alessandra Mugnolo
Medico di medicina generale, Psichiatra
Acerra
Gentile utente tutti i farmaci psichiatrici possono dare effetti sul calo della libido e/o dell'anorgasmia. Ma questo non è vero per tutti per tale motivo è da valutare caso per caso. L'effetto è transitorio e si risolve al sospendere della terapia farmacologica.
Dott. Raffaele Falato
Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Firenze
Buongiorno, gli antidepressivi della classe degli SSRI, tra cui la sertralina, possono effettivamente dare effetti collaterali sulla sfera sessuale: calo del desiderio, difficoltà nell’eccitazione o nel raggiungere l’orgasmo. Questi sintomi possono comparire anche a dosaggi bassi. Non tutti li sperimentano, ma è corretto essere informati perché toccano un’area molto importante della vita personale. Nel caso si presentassero, è sempre possibile discuterne con lo psichiatra: esistono strategie (riduzione del dosaggio, cambio di molecola, associazioni farmacologiche) per gestire la situazione.

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