Buongiorno, ho difficoltà nella comunicazione con un ex collega di lavoro coetaneo che vive all’este

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Buongiorno, ho difficoltà nella comunicazione con un ex collega di lavoro coetaneo che vive all’estero da oltre un anno. Da essere troppo insistente con lui mentre eravamo sul lavoro scrivendo troppo su wapp e vedendo era infastidito da questa cosa ho rallentato nello scrivergli, una volta alla settimana e il rapporto era andato migliorando da settembre a dicembre parlando di argomenti leggeri come film o serie tv. Mi ha detto di aver fatto molta psicanalisi per quasi vent’anni e per questo non ha il desiderio ne il bisogno di condividere le cose, che desidera essere poco raggiungibile come persona e di rispettarlo. Non ama si possa accedere a lui così tramite messaggi continui. Nonostante questo c’è sempre stato il desiderio di rivedersi per un saluto quando fosse tornato in Italia mi disse anche contaci per un saluto a voce ma a tre mesi da questa affermazione non ha mai fatto una chiamata. È una persona molto riservata e quando gli ho comunicato, dopo un silenzio e riflessione di due settimane che per mantenere una amicizia non era necessario sentirsi così tanto mi ha subito chiesto come stavo - due settimane prima voleva cambiare numero perché esaurito da questa corrispondenza con me- e avendo capito di aver esagerato ho condiviso le mie riflessioni dicendogli avevo raggiunto altra consapevolezza e mi ha risposto è importante questo, brava. Era il 7 febbraio , e qualche giorno dopo gli ho anche scritto questo messaggio: semplicemente ho imparato ad accettare: la distanza, i confini e la tua persona detto questo, pensi la nostra conoscenza possa evolversi in una bella amicizia? Per me non è stato facile chiederlo in quanto tra noi ci fu anche un rapporto di intimità in passato ma essendo fidanzato da molto avevo capito e accettato con piacere questa frequentazione nell’amicizia. Dopo quella domanda passate due settimane essendosi interrotta la comunicazione, ieri ho scritto tre brevi messaggi che ho poi cancellato e mandato un vocale per scusarmi dei messaggi cancellati che avevo preferito tenere per me quelle riflessioni ma che se le aveva lette mi faceva piacere, gli ho chiesto come sta e se tutto ok tra noi, si? Solitamente ha sempre risposto ai miei vocali anche brevemente con pollice in su e anche dopo molte ore ricordandosi di farlo. Ho ritenuto di mandargli un vocale perché so non ama si cancellino i messaggi ma non avere risposta ha delle domande importanti non mi fanno comprendere se questa persona ci tiene a me. Anche se ormai sta facendo una vita all’estero pensavo di avergli comunicato un cambio importante di direzione, un comportamento più maturo e rispettoso cui sta seguendo un rigido silenzio. Ne ho parlato con il mio psicologo e mi ha detto che secondo lui, visto anche ha mantenuto il numero che più volte voleva cambiare, avendo visto un cambio di atteggiamento se pur impercettibile ai suoi occhi, comunque ci tiene a me questa persona ma desidera vivere questa frequentazione in maniera libera e di attendere sia lui ora a farsi risentire. Ogni volta che si chiude in un silenzio così lungo penso di aver perso definitivamente questa persona ma non lo trovo rispettoso. Inoltre mi chiedo se i suoi tempi di aprirsi ad una chiamata non coincidano con i miei o se non vuole spostare la comunicazione oltre il virtuale. Allora mi chiedo quel non amo essere raggiunto così tramite messaggi che significa? Anche in merito al desiderio di essere poco raggiungibile vorrei chiedervi. Come interpretate il silenzio a questo vocale e alla precedente domanda? Personalmente non amo i rapporti protratti così a lungo nel virtuale e volevo sapere il pensiero di questa persona ma vedo sempre molta chiusura di fronte a domande riguardanti il nostro rapporto è una persona che ad un certo punto se sotto pressione con messaggi ‘compulsivi’ esplode e per questo non sto sollecitando una risposta per quanto mi rimane difficile credere sia solo infastidito dal mio scrivere per non poter rispondere anche solo positivamente senza mettermi nella scomoda posizione di non sapere se arrabbiato infastidito o se invece posso essere serena che ci sia sempre la voglia di rivedersi. Pensate dovrei fargli questa domanda un giorno? Mi piacerebbe un contatto diverso magari un saluto per Skype che lo considero la cosa più vicina ad un incontro essendo passato così tanto tempo anche per farmi percepire cambiata ma sento ha ancora molta paura di aprirsi a me e non so eventualmente se una tale richiesta possa metterlo in allarme o se possa averne piacere
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Capisco che la situazione sia complicata e che tu stia cercando di capire meglio i sentimenti e le intenzioni del tuo ex collega. È normale avere domande e incertezze quando si tratta di relazioni e comunicazioni, soprattutto quando ci sono stati cambiamenti nel rapporto.

Tuttavia, è importante rispettare i confini e le preferenze dell'altro individuo. Se il tuo ex collega ha chiaramente espresso il desiderio di essere poco raggiungibile e ha mostrato segni di fastidio per una comunicazione troppo frequente, è importante rispettare questo desiderio e dare spazio.

Il silenzio può essere interpretato in molti modi e non sempre indica una mancanza di interesse o affetto. Potrebbe essere che il tuo ex collega abbia semplicemente bisogno di tempo per riflettere o non sia pronto a rispondere alle tue domande in quel momento.

In merito alla tua domanda sul desiderio di una comunicazione diversa, come un saluto su Skype, potresti considerare di esprimerlo in modo gentile e non invasivo. Potresti dire qualcosa del genere: "Mi piacerebbe avere un contatto diverso, come un saluto su Skype, per sentire di nuovo la tua voce e vedere come stai. Cosa ne pensi?" In questo modo, gli dai la possibilità di rispondere in base alle sue preferenze e al suo comfort.

Tuttavia, se non ricevi una risposta o se il tuo ex collega sembra ancora restio a una comunicazione più diretta, potrebbe essere necessario accettare che le cose possano non evolvere come desideri. È importante prenderti cura di te stessa e rispettare i tuoi confini emotivi.

Se ti senti confusa o se desideri parlare ulteriormente di questa situazione, potrebbe essere utile discuterne con il tuo psicologo o con un amico di fiducia per ottenere un supporto aggiuntivo e una prospettiva esterna.

Ricorda che le relazioni possono essere complesse e ci vuole tempo per capire pienamente i sentimenti e le intenzioni degli altri. Continua a essere gentile con te stessa e ad essere aperta alla possibilità di nuove connessioni e esperienze nella tua vita.

Ti auguro il meglio e spero che tu possa trovare la chiarezza e la serenità di cui hai bisogno.

Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
Buongiorno,
Non possiamo comprendere le intenzioni ed i pensieri degli altri (se non chiedendoli ai diretti interessati) ma possiamo riflettere suoi nostri. Come si sente in questo rapporto? Perchè cerca di comportarsi nei modi richiesti dal suo ex collega e non in quelli che le vengono più naturali? E' sicura di volere da lui una semplice amicizia e non qualcosa in più?
Dott. Marco Cenci
Gentile utente, comprendo il disagio che prova nel non ricevere delle risposte dal suo collega/amico e le incertezze che tutto ciò le provoca. Al tempo stesso credo che sia importante accettare la distanza che questi mette tra di voi e lavorare in terapia sul suo profondo bisogno di riconoscimento e accettazione.
Rimango a disposizione qualora volesse contattarmi.
Un saluto
Dott.ssa Tiziana Di Fazio
Salve e grazie per aver condiviso il suo vissuto con noi. Dalle sue parole emergono le perplessità e i dubbi provati nella "relazione" con il suo ex collega ma mi preme sollecitarla innanzitutto su di sé, sulle sue aspettative e su cosa si aspetta da tale relazione.
Resto a disposizione, se lo desidera, per un consulto.
Cordialmente, Dott.ssa Laura Raciti
Gentile utente, grazie innanzitutto per averci scritto, mi sento di farla riflettere suo ciò che lei prova per questa persona e su quali sono le sue personali esigenze che la spingono a cercarla e contattarla continuamente anche se ormai fisicamente molto distante.
Quando avrà fatto chiarezza con se stessa e con i reali sentimenti che prova allora potrà condividerli con l'altro in modo trasparente e onesto.
Cordiali saluti dott.ssa Barbara Semeraro
Innanzitutto grazie per la condivisione, non è mai facile esporsi, anche in maniera anonima. Sembra che lei stia affrontando una situazione complessa e piena di sfumature emotive. È positivo il tentativo di cercare di comprendere meglio il comportamento del suo ex collega e di esplorare le dinamiche del vostro rapporto. Da quanto dice sembra che il suo ex collega sia una persona riservata e desideri mantenere una certa distanza emotiva. Cerchi, se possibile, di rispettare i suoi confini e le sue esigenze, anche se possono essere diverse dalle sue. Il suo silenzio potrebbe essere dovuto alla sua natura riservata o a un certo disagio rispetto alla richiesta di approfondire l'amicizia. Se desiderasse esplorare ulteriormente il rapporto, potrebbe considerare di parlarne apertamente con lui se si mostrasse disponibile a farlo. Ciò che sento di dirle è che anche se può essere difficile affrontare il silenzio e l'incertezza in una relazione, è importante mantenere il suo personale benessere emotivo al centro delle sue azioni e decisioni. Potrebbe trovare utile parlare di questi sentimenti con il suo psicologo e cercare supporto nel gestire le sue emozioni e aspettative in questa situazione. Le auguro di trovare risposte, ma soprattutto serenità. Cordialmente, Dott.ssa Loddo Deborah
Grazie di aver condiviso con noi i suoi dubbi sulla gestione del rapporto con una persona importante, di aver espresso ciò che sente emotivamente, sia i pensieri che accompagnano le sua azioni e le risposte ricevute.
Le consiglio di non questo dialogo interno in solitudine, per non alimentare il senso di frustrazione e la persistenza di pensieri che riempiono le giornate. Portare i suoi vissuti nella stanza della psicoterapia le può dare l'occasione di condividere riflessioni, emozioni, speranze e così aprirsi a nuove soluzioni buone per lei.
Gentile, la ringrazio per aver condiviso i dubbi rispetto questa situazione che percepisco difficoltosa e soffrente per lei; al contempo credo che sia importante accogliere la distanza che il suo collega mette tra di voi. Le consiglio di lavorare con il suo psicologo sul desiderio di riconoscimento e accettazione che ha portato provando a gestire le sue emozioni e le sue aspettative.
Resto a disposizione per un consulto qualora lo desiderasse o avesse nuove domande. Cordialmente,
Dott.ssa Sofia Bonetti Zappa
Buongiorno, è comprensibile la sofferenza legata al sentirsi in sospeso in attesa di una risposta, di una comunicazione. Ma vorrei farle riflettere sul fatto che tutto il comportamento del suo ex collega comunque le sta comunicando qualcosa. I silenzi, la necessità di avere spazio, sono dei messaggi. Il problema che le pongo e su cui la invito a riflettere è "che tipo di risposta voglio ottenere, cosa vorrei davvero da questa persona"? È qualcosa che vuole anche lui? Inoltre che funzione ha per lei rimanere attaccata a questa situazione, cosa comporterebbe per lei il voltare pagina?
Infine la invito a riportare tutti i suoi dubbi in seduta con il suo psicologo con il quale dovrebbe cercare di aprire un dialogo trasparente.
Ma se avesse bisogno di un altro confronto, mi contatti pure.
Un caro saluto
Dottoressa Cannata
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Buongiorno, sembra da quello che ha condiviso qui che tale situazione le crei molta sofferenza e incertezza.
Le consiglierei di condividere le sue emozioni e i suoi pensieri con il suo terapeuta all'interno del vostro spazio così da poter insieme comprendere meglio lei come sta e come mai questa distanza con l'ex collega la fa stare così.
Anche se è difficile e doloroso accettare la distanza o il silenzio delle persone che vorremmo vicine alle volte sembra essere la migliore delle strade da percorrere, rispettando se stessi e l'altro e questo è un lavoro da fare in terapia.
Le auguro il meglio, con la speranza che queste risposte le possano essere state utili
Gentile utente, grazie per aver condiviso il suo vissuto con noi. Comprendo la fatica e il disagio che lei sta provando. Purtroppo non sempre è possibile capire le motivazioni che guidano il comportamento delle altre persone, quello che però si può fare è comprendere e agire su di noi. Cosa prova per il suo ex collega? come la fa stare il suo comportamento? cosa la turba di più? come la fa stare il fatto che lui abbia modalità diverse e bisogni diversi rispetto alla vostra relazione? Che immagine di se ha quando si pensa all'interno della relazione con il suo ex collega? che emozioni prova? In passato si è trovata in situazioni che le hanno provocato lo stesso tipo di vissuto emotivo?
Le consiglio di affrontare queste tematiche con il suo terapeuta per poter dare un significato più profondo e vero al suo vissuto e capire quali sono le modalità più funzionali per affrontare questo periodo di fatica e disagio.
Cordiali saluti. Dott. Gianluca Pilotti
Gentile Utente, capisco i suoi tanti dubbi che trovo legittimi ma pensare alle motivazioni dei comportamenti altrui non aiuta noi stessi a stare meglio. Piuttosto rifletterei, in un percorso psicoterapeutico, come tutto questo che ha descritto si rifletta su di lei, sul perché cerca di adattarsi forzatamente alle richieste del suo ex collega, invece che investire in altre relazioni che abbiano dinamiche più affini a lei?
Spero che questa mia breve risposta possa esserle d'aiuto.

Cordialmente,

Dr. Emilio Selvini
Gentile utente, comprendo la sua difficoltà e da quello che ha descritto sarebbe opportuno fermarsi un attimo e raccogliere queste informazioni in uno spazio d'ascolto utile a rimettere insieme i pezzi. Come mai non riesce a liberare la mente dai pensieri del suo ex collega? cosa le provoca disagio? Se vuole sono disponiile a poterla aiutare. Dott.ssa Nunzia Giustiniani
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. Le dinamiche che descrive la portano a vivere con grande malessere, frustrazione e incertezza il rapporto con il suo ex collega. Purtroppo nei rapporti a volte accade che il comportamento dell'altro non sia così facile da leggere e interpretare. E' evidentemente la contrapposizione tra quelli che sono i suoi bisogni di vicinanza, di condivisione, di comunicazione, di presenza e quelli del suo amico, che comunica attraverso comportamenti verbali e non verbali bisogni opposti. La situazione meriterebbe sicuramente di essere approfondita ulteriormente, ma è possibile che il vostro rapporto non evolva nella direzione che lei desidera. Penso che sia importante esplorare insieme alla sua terapeuta i suoi vissuti perché possa aiutarla a meglio comprendere le sue emozioni e le sue aspettative rispetto a questo rapporto. Per qualunque cosa resto a disposizione. Buona fortuna.
Dott.ssa Carlotta Beltrami
Salve, capisco che la comunicazione con il suo ex collega di lavoro sia complessa e che desideri comprendere meglio la sua posizione. È importante rispettare i suoi limiti e la sua preferenza di essere poco raggiungibile. Potrebbe essere utile esplorare i sentimenti di entrambi riguardo al tipo di rapporto che desiderate mantenere e trovare un equilibrio tra le vostre esigenze comunicative. Tuttavia, è fondamentale dare spazio e tempo alla persona per aprirsi e rispondere alle vostre domande. Una comunicazione chiara e rispettosa può essere utile per chiarire le aspettative reciproche. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Gentile utente, grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni qui con noi. Capisco quanto possa essere difficile affrontare le sfide della vita e quanto possa essere doloroso vivere con la sofferenza emotiva. Voglio rassicurarla che non è solo in questo percorso.
Cercare supporto psicologico non è solo un segno di forza, ma anche un passo importante verso il benessere emotivo. Attraverso un percorso psicologico, è possibile esplorare e affrontare i pensieri, le emozioni e i comportamenti che le causano disagio. È un'opportunità per comprendere meglio sé stessi, sviluppare nuove strategie per affrontare le difficoltà e trovare modi più sani per gestire lo stress e le sfide quotidiane.
Ricordi che la sua salute mentale è altrettanto importante quanto quella fisica, e prendersi cura di entrambe è fondamentale per condurre una vita soddisfacente e appagante. Non c'è alcun giudizio nel cercare aiuto professionale; al contrario, è un atto di autenticità e amore verso sé stessi.
Se ha ancora dubbi o timori, la incoraggio a esplorare ulteriormente l'idea di intraprendere un percorso psicologico.  Non esiti a contattarmi per qualsiasi ulteriore domanda o per pianificare una consulenza.
Si prenda cura di sé stesso, e ricordi che merita di sentirsi felice e in pace.
Un saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso.
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Gentile utente, grazie per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e preoccupazioni, e mi dispiace molto per i vissuti negativi che da queste scaturiscono. Se dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso online, utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori modo ssa trovare una strada percorribile verso la serenità.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott.ssa Anastasia Giangrande.

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