Buongiorno, ho difficoltà nella comunicazione con un ex collega di lavoro coetaneo che vive all’este

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Buongiorno, ho difficoltà nella comunicazione con un ex collega di lavoro coetaneo che vive all’estero da oltre un anno. Da essere troppo insistente con lui mentre eravamo sul lavoro scrivendo troppo su wapp e vedendo era infastidito da questa cosa ho rallentato nello scrivergli, una volta alla settimana e il rapporto era andato migliorando da settembre a dicembre parlando di argomenti leggeri come film o serie tv. Mi ha detto di aver fatto molta psicanalisi per quasi vent’anni e per questo non ha il desiderio ne il bisogno di condividere le cose, che desidera essere poco raggiungibile come persona e di rispettarlo. Non ama si possa accedere a lui così tramite messaggi continui. Nonostante questo c’è sempre stato il desiderio di rivedersi per un saluto quando fosse tornato in Italia mi disse anche contaci per un saluto a voce ma a tre mesi da questa affermazione non ha mai fatto una chiamata. È una persona molto riservata e quando gli ho comunicato, dopo un silenzio e riflessione di due settimane che per mantenere una amicizia non era necessario sentirsi così tanto mi ha subito chiesto come stavo - due settimane prima voleva cambiare numero perché esaurito da questa corrispondenza con me- e avendo capito di aver esagerato ho condiviso le mie riflessioni dicendogli avevo raggiunto altra consapevolezza e mi ha risposto è importante questo, brava. Era il 7 febbraio , e qualche giorno dopo gli ho anche scritto questo messaggio: semplicemente ho imparato ad accettare: la distanza, i confini e la tua persona detto questo, pensi la nostra conoscenza possa evolversi in una bella amicizia? Per me non è stato facile chiederlo in quanto tra noi ci fu anche un rapporto di intimità in passato ma essendo fidanzato da molto avevo capito e accettato con piacere questa frequentazione nell’amicizia. Dopo quella domanda passate due settimane essendosi interrotta la comunicazione, ieri ho scritto tre brevi messaggi che ho poi cancellato e mandato un vocale per scusarmi dei messaggi cancellati che avevo preferito tenere per me quelle riflessioni ma che se le aveva lette mi faceva piacere, gli ho chiesto come sta e se tutto ok tra noi, si? Solitamente ha sempre risposto ai miei vocali anche brevemente con pollice in su e anche dopo molte ore ricordandosi di farlo. Ho ritenuto di mandargli un vocale perché so non ama si cancellino i messaggi ma non avere risposta ha delle domande importanti non mi fanno comprendere se questa persona ci tiene a me. Anche se ormai sta facendo una vita all’estero pensavo di avergli comunicato un cambio importante di direzione, un comportamento più maturo e rispettoso cui sta seguendo un rigido silenzio. Ne ho parlato con il mio psicologo e mi ha detto che secondo lui, visto anche ha mantenuto il numero che più volte voleva cambiare, avendo visto un cambio di atteggiamento se pur impercettibile ai suoi occhi, comunque ci tiene a me questa persona ma desidera vivere questa frequentazione in maniera libera e di attendere sia lui ora a farsi risentire. Ogni volta che si chiude in un silenzio così lungo penso di aver perso definitivamente questa persona ma non lo trovo rispettoso. Inoltre mi chiedo se i suoi tempi di aprirsi ad una chiamata non coincidano con i miei o se non vuole spostare la comunicazione oltre il virtuale. Allora mi chiedo quel non amo essere raggiunto così tramite messaggi che significa? Anche in merito al desiderio di essere poco raggiungibile vorrei chiedervi. Come interpretate il silenzio a questo vocale e alla precedente domanda? Personalmente non amo i rapporti protratti così a lungo nel virtuale e volevo sapere il pensiero di questa persona ma vedo sempre molta chiusura di fronte a domande riguardanti il nostro rapporto è una persona che ad un certo punto se sotto pressione con messaggi ‘compulsivi’ esplode e per questo non sto sollecitando una risposta per quanto mi rimane difficile credere sia solo infastidito dal mio scrivere per non poter rispondere anche solo positivamente senza mettermi nella scomoda posizione di non sapere se arrabbiato infastidito o se invece posso essere serena che ci sia sempre la voglia di rivedersi. Pensate dovrei fargli questa domanda un giorno? Mi piacerebbe un contatto diverso magari un saluto per Skype che lo considero la cosa più vicina ad un incontro essendo passato così tanto tempo anche per farmi percepire cambiata ma sento ha ancora molta paura di aprirsi a me e non so eventualmente se una tale richiesta possa metterlo in allarme o se possa averne piacere
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco che la situazione sia complicata e che tu stia cercando di capire meglio i sentimenti e le intenzioni del tuo ex collega. È normale avere domande e incertezze quando si tratta di relazioni e comunicazioni, soprattutto quando ci sono stati cambiamenti nel rapporto.

Tuttavia, è importante rispettare i confini e le preferenze dell'altro individuo. Se il tuo ex collega ha chiaramente espresso il desiderio di essere poco raggiungibile e ha mostrato segni di fastidio per una comunicazione troppo frequente, è importante rispettare questo desiderio e dare spazio.

Il silenzio può essere interpretato in molti modi e non sempre indica una mancanza di interesse o affetto. Potrebbe essere che il tuo ex collega abbia semplicemente bisogno di tempo per riflettere o non sia pronto a rispondere alle tue domande in quel momento.

In merito alla tua domanda sul desiderio di una comunicazione diversa, come un saluto su Skype, potresti considerare di esprimerlo in modo gentile e non invasivo. Potresti dire qualcosa del genere: "Mi piacerebbe avere un contatto diverso, come un saluto su Skype, per sentire di nuovo la tua voce e vedere come stai. Cosa ne pensi?" In questo modo, gli dai la possibilità di rispondere in base alle sue preferenze e al suo comfort.

Tuttavia, se non ricevi una risposta o se il tuo ex collega sembra ancora restio a una comunicazione più diretta, potrebbe essere necessario accettare che le cose possano non evolvere come desideri. È importante prenderti cura di te stessa e rispettare i tuoi confini emotivi.

Se ti senti confusa o se desideri parlare ulteriormente di questa situazione, potrebbe essere utile discuterne con il tuo psicologo o con un amico di fiducia per ottenere un supporto aggiuntivo e una prospettiva esterna.

Ricorda che le relazioni possono essere complesse e ci vuole tempo per capire pienamente i sentimenti e le intenzioni degli altri. Continua a essere gentile con te stessa e ad essere aperta alla possibilità di nuove connessioni e esperienze nella tua vita.

Ti auguro il meglio e spero che tu possa trovare la chiarezza e la serenità di cui hai bisogno.

Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
Non possiamo comprendere le intenzioni ed i pensieri degli altri (se non chiedendoli ai diretti interessati) ma possiamo riflettere suoi nostri. Come si sente in questo rapporto? Perchè cerca di comportarsi nei modi richiesti dal suo ex collega e non in quelli che le vengono più naturali? E' sicura di volere da lui una semplice amicizia e non qualcosa in più?
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Tiziana Di Fazio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Albano Laziale
Gentile utente, comprendo il disagio che prova nel non ricevere delle risposte dal suo collega/amico e le incertezze che tutto ciò le provoca. Al tempo stesso credo che sia importante accettare la distanza che questi mette tra di voi e lavorare in terapia sul suo profondo bisogno di riconoscimento e accettazione.
Rimango a disposizione qualora volesse contattarmi.
Un saluto
Dott.ssa Tiziana Di Fazio
Dott.ssa Laura Raciti
Psicologo, Psicologo clinico
Acireale
Salve e grazie per aver condiviso il suo vissuto con noi. Dalle sue parole emergono le perplessità e i dubbi provati nella "relazione" con il suo ex collega ma mi preme sollecitarla innanzitutto su di sé, sulle sue aspettative e su cosa si aspetta da tale relazione.
Resto a disposizione, se lo desidera, per un consulto.
Cordialmente, Dott.ssa Laura Raciti
Dott.ssa Barbara Semeraro
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Trieste
Gentile utente, grazie innanzitutto per averci scritto, mi sento di farla riflettere suo ciò che lei prova per questa persona e su quali sono le sue personali esigenze che la spingono a cercarla e contattarla continuamente anche se ormai fisicamente molto distante.
Quando avrà fatto chiarezza con se stessa e con i reali sentimenti che prova allora potrà condividerli con l'altro in modo trasparente e onesto.
Cordiali saluti dott.ssa Barbara Semeraro
Dott.ssa Deborah Loddo
Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Innanzitutto grazie per la condivisione, non è mai facile esporsi, anche in maniera anonima. Sembra che lei stia affrontando una situazione complessa e piena di sfumature emotive. È positivo il tentativo di cercare di comprendere meglio il comportamento del suo ex collega e di esplorare le dinamiche del vostro rapporto. Da quanto dice sembra che il suo ex collega sia una persona riservata e desideri mantenere una certa distanza emotiva. Cerchi, se possibile, di rispettare i suoi confini e le sue esigenze, anche se possono essere diverse dalle sue. Il suo silenzio potrebbe essere dovuto alla sua natura riservata o a un certo disagio rispetto alla richiesta di approfondire l'amicizia. Se desiderasse esplorare ulteriormente il rapporto, potrebbe considerare di parlarne apertamente con lui se si mostrasse disponibile a farlo. Ciò che sento di dirle è che anche se può essere difficile affrontare il silenzio e l'incertezza in una relazione, è importante mantenere il suo personale benessere emotivo al centro delle sue azioni e decisioni. Potrebbe trovare utile parlare di questi sentimenti con il suo psicologo e cercare supporto nel gestire le sue emozioni e aspettative in questa situazione. Le auguro di trovare risposte, ma soprattutto serenità. Cordialmente, Dott.ssa Loddo Deborah
Dott.ssa Elena Avanzi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Mestre
Grazie di aver condiviso con noi i suoi dubbi sulla gestione del rapporto con una persona importante, di aver espresso ciò che sente emotivamente, sia i pensieri che accompagnano le sua azioni e le risposte ricevute.
Le consiglio di non questo dialogo interno in solitudine, per non alimentare il senso di frustrazione e la persistenza di pensieri che riempiono le giornate. Portare i suoi vissuti nella stanza della psicoterapia le può dare l'occasione di condividere riflessioni, emozioni, speranze e così aprirsi a nuove soluzioni buone per lei.
Dott.ssa Sofia Bonetti Zappa
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Gentile, la ringrazio per aver condiviso i dubbi rispetto questa situazione che percepisco difficoltosa e soffrente per lei; al contempo credo che sia importante accogliere la distanza che il suo collega mette tra di voi. Le consiglio di lavorare con il suo psicologo sul desiderio di riconoscimento e accettazione che ha portato provando a gestire le sue emozioni e le sue aspettative.
Resto a disposizione per un consulto qualora lo desiderasse o avesse nuove domande. Cordialmente,
Dott.ssa Sofia Bonetti Zappa
Dott.ssa Lucia Cannata
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Udine
Buongiorno, è comprensibile la sofferenza legata al sentirsi in sospeso in attesa di una risposta, di una comunicazione. Ma vorrei farle riflettere sul fatto che tutto il comportamento del suo ex collega comunque le sta comunicando qualcosa. I silenzi, la necessità di avere spazio, sono dei messaggi. Il problema che le pongo e su cui la invito a riflettere è "che tipo di risposta voglio ottenere, cosa vorrei davvero da questa persona"? È qualcosa che vuole anche lui? Inoltre che funzione ha per lei rimanere attaccata a questa situazione, cosa comporterebbe per lei il voltare pagina?
Infine la invito a riportare tutti i suoi dubbi in seduta con il suo psicologo con il quale dovrebbe cercare di aprire un dialogo trasparente.
Ma se avesse bisogno di un altro confronto, mi contatti pure.
Un caro saluto
Dottoressa Cannata
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Dott.ssa Anna Lucia Mirone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, sembra da quello che ha condiviso qui che tale situazione le crei molta sofferenza e incertezza.
Le consiglierei di condividere le sue emozioni e i suoi pensieri con il suo terapeuta all'interno del vostro spazio così da poter insieme comprendere meglio lei come sta e come mai questa distanza con l'ex collega la fa stare così.
Anche se è difficile e doloroso accettare la distanza o il silenzio delle persone che vorremmo vicine alle volte sembra essere la migliore delle strade da percorrere, rispettando se stessi e l'altro e questo è un lavoro da fare in terapia.
Le auguro il meglio, con la speranza che queste risposte le possano essere state utili
Dott. Gianluca Pilotti
Psicologo clinico, Psicologo
Cassano d'Adda
Gentile utente, grazie per aver condiviso il suo vissuto con noi. Comprendo la fatica e il disagio che lei sta provando. Purtroppo non sempre è possibile capire le motivazioni che guidano il comportamento delle altre persone, quello che però si può fare è comprendere e agire su di noi. Cosa prova per il suo ex collega? come la fa stare il suo comportamento? cosa la turba di più? come la fa stare il fatto che lui abbia modalità diverse e bisogni diversi rispetto alla vostra relazione? Che immagine di se ha quando si pensa all'interno della relazione con il suo ex collega? che emozioni prova? In passato si è trovata in situazioni che le hanno provocato lo stesso tipo di vissuto emotivo?
Le consiglio di affrontare queste tematiche con il suo terapeuta per poter dare un significato più profondo e vero al suo vissuto e capire quali sono le modalità più funzionali per affrontare questo periodo di fatica e disagio.
Cordiali saluti. Dott. Gianluca Pilotti
Dott. Emilio Selvini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente, capisco i suoi tanti dubbi che trovo legittimi ma pensare alle motivazioni dei comportamenti altrui non aiuta noi stessi a stare meglio. Piuttosto rifletterei, in un percorso psicoterapeutico, come tutto questo che ha descritto si rifletta su di lei, sul perché cerca di adattarsi forzatamente alle richieste del suo ex collega, invece che investire in altre relazioni che abbiano dinamiche più affini a lei?
Spero che questa mia breve risposta possa esserle d'aiuto.

Cordialmente,

Dr. Emilio Selvini
Dott.ssa Nunzia Giustiniani
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, comprendo la sua difficoltà e da quello che ha descritto sarebbe opportuno fermarsi un attimo e raccogliere queste informazioni in uno spazio d'ascolto utile a rimettere insieme i pezzi. Come mai non riesce a liberare la mente dai pensieri del suo ex collega? cosa le provoca disagio? Se vuole sono disponiile a poterla aiutare. Dott.ssa Nunzia Giustiniani
Dott.ssa Carlotta Beltrami
Psicologo, Psicologo clinico
Borgomanero
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. Le dinamiche che descrive la portano a vivere con grande malessere, frustrazione e incertezza il rapporto con il suo ex collega. Purtroppo nei rapporti a volte accade che il comportamento dell'altro non sia così facile da leggere e interpretare. E' evidentemente la contrapposizione tra quelli che sono i suoi bisogni di vicinanza, di condivisione, di comunicazione, di presenza e quelli del suo amico, che comunica attraverso comportamenti verbali e non verbali bisogni opposti. La situazione meriterebbe sicuramente di essere approfondita ulteriormente, ma è possibile che il vostro rapporto non evolva nella direzione che lei desidera. Penso che sia importante esplorare insieme alla sua terapeuta i suoi vissuti perché possa aiutarla a meglio comprendere le sue emozioni e le sue aspettative rispetto a questo rapporto. Per qualunque cosa resto a disposizione. Buona fortuna.
Dott.ssa Carlotta Beltrami
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Salve, capisco che la comunicazione con il suo ex collega di lavoro sia complessa e che desideri comprendere meglio la sua posizione. È importante rispettare i suoi limiti e la sua preferenza di essere poco raggiungibile. Potrebbe essere utile esplorare i sentimenti di entrambi riguardo al tipo di rapporto che desiderate mantenere e trovare un equilibrio tra le vostre esigenze comunicative. Tuttavia, è fondamentale dare spazio e tempo alla persona per aprirsi e rispondere alle vostre domande. Una comunicazione chiara e rispettosa può essere utile per chiarire le aspettative reciproche. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Pasqualina Annoso
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni qui con noi. Capisco quanto possa essere difficile affrontare le sfide della vita e quanto possa essere doloroso vivere con la sofferenza emotiva. Voglio rassicurarla che non è solo in questo percorso.
Cercare supporto psicologico non è solo un segno di forza, ma anche un passo importante verso il benessere emotivo. Attraverso un percorso psicologico, è possibile esplorare e affrontare i pensieri, le emozioni e i comportamenti che le causano disagio. È un'opportunità per comprendere meglio sé stessi, sviluppare nuove strategie per affrontare le difficoltà e trovare modi più sani per gestire lo stress e le sfide quotidiane.
Ricordi che la sua salute mentale è altrettanto importante quanto quella fisica, e prendersi cura di entrambe è fondamentale per condurre una vita soddisfacente e appagante. Non c'è alcun giudizio nel cercare aiuto professionale; al contrario, è un atto di autenticità e amore verso sé stessi.
Se ha ancora dubbi o timori, la incoraggio a esplorare ulteriormente l'idea di intraprendere un percorso psicologico.  Non esiti a contattarmi per qualsiasi ulteriore domanda o per pianificare una consulenza.
Si prenda cura di sé stesso, e ricordi che merita di sentirsi felice e in pace.
Un saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso.
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Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, grazie per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e preoccupazioni, e mi dispiace molto per i vissuti negativi che da queste scaturiscono. Se dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso online, utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori modo ssa trovare una strada percorribile verso la serenità.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott.ssa Anastasia Giangrande.
Dott. Matteo Guariso
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Udine
Ciao,

Grazie per condividere la tua esperienza con il tuo ex collega. Sembra che tu stia attraversando un momento di riflessione profonda sulle dinamiche della vostra relazione. È chiaro che tu abbia fatto degli sforzi significativi per adattare il tuo modo di comunicare alle esigenze del tuo ex collega, rispettando i suoi confini e la sua volontà di mantenere una certa distanza emotiva.

Dal punto di vista della psicodinamica, potremmo esplorare insieme i motivi profondi dietro il comportamento del tuo ex collega e le tue reazioni ad esso. La sua riservatezza potrebbe essere il risultato di esperienze passate o di meccanismi di difesa inconsci che lo spingono a proteggere la sua sfera emotiva. Allo stesso tempo, potremmo esaminare i tuoi schemi di pensiero e le tue emozioni legate a questa situazione, per comprendere meglio come influenzino le tue azioni e le tue aspettative.

È importante riconoscere che ogni persona ha i propri tempi e modi di comunicare, e che la comprensione reciproca richiede pazienza e rispetto. Tuttavia, è anche fondamentale per te esprimere le tue esigenze e i tuoi sentimenti in modo aperto e autentico.

Un consulto psicologico online potrebbe offrirti uno spazio sicuro per esplorare queste tematiche in modo più approfondito, consentendoti di acquisire una maggiore consapevolezza di te stesso e delle dinamiche relazionali che stai affrontando.

Ti incoraggio a considerare questa opzione e a continuare il tuo percorso di crescita personale. Spero che tu possa trovare la chiarezza e la serenità che cerchi.

Cordialmente, Dott. Matteo Guariso
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Buongiorno, comprendo la sua situazione e le consiglio di prenotare un colloquio clinico di supporto.
Cordiali saluti.dr.ssa Versari Debora.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua situazione. Capisco che questa dinamica con il suo ex collega stia creando confusione e incertezza in lei. Il suo desiderio di capire i suoi silenzi e di rispondere al suo bisogno di contatto è legittimo, ma sembra che l’altro individuo stia cercando di stabilire dei confini chiari, in parte a causa della sua natura riservata e delle esperienze passate, come la lunga psicanalisi di cui ha parlato.
Il fatto che lui desideri "essere poco raggiungibile" potrebbe significare che preferisce mantenere una distanza emotiva, evitando una comunicazione costante che percepisce come invasiva. Questo è un bisogno che si riflette anche nel suo comportamento: sembra volere mantenere la sua indipendenza, e questo potrebbe non corrispondere al suo desiderio di un’interazione più frequente. Rispetto per i suoi confini sembra essere fondamentale per lui. Il silenzio prolungato potrebbe essere un segnale che lui sta riflettendo su come gestire la relazione, senza voler forzare la sua risposta a domande che per lui potrebbero essere delicate. Non rispondere immediatamente a un messaggio o ad una domanda, soprattutto su temi emotivi, potrebbe indicare che sta cercando di prendere tempo per evitare conflitti o per non sentirsi sotto pressione. La sua chiusura rispetto a domande sul rapporto potrebbe anche essere una forma di protezione. In merito alla richiesta di un incontro, è comprensibile che lei desideri un contatto diretto come una videochiamata per percepire il cambiamento e avvicinarsi alla realtà. Tuttavia, data la sua riluttanza a condividere troppo e a essere troppo raggiungibile, potrebbe reagire con cautela a questa proposta. Una soluzione potrebbe essere quella di chiedergli, in modo non troppo pressante, se gli farebbe piacere un saluto tramite Skype, dando però la libertà di declinare se non si sente pronto. Per il futuro, la sua migliore opzione sembra essere quella di rispettare i suoi tempi e confini, evitando di forzare una comunicazione che potrebbe causargli disagio. Essere paziente e mantenere il rispetto reciproco senza aspettarsi troppo potrebbe aiutarla a preservare una connessione sana e senza pressioni. Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Martina Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buonasera.
Da quello che scrivi, sembra che questa persona abbia bisogno di mantenere distanze emotive e confini molto rigidi. Il suo silenzio può essere un segnale di disagio o di difficoltà nel gestire il rapporto come lo desideri tu. È comprensibile che tu voglia chiarezza, ma insistere potrebbe portare solo a ulteriore chiusura da parte sua.
Forse sarebbe utile esplorare con il tuo psicologo il motivo per cui questo legame ti crea così tante domande e aspettative. Potresti lavorare su come gestire l’incertezza e su come trovare relazioni che ti diano il tipo di contatto e comunicazione di cui hai bisogno, senza dover rincorrere qualcuno.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Ho letto con attenzione le sue parole e percepisco chiaramente quanto le stia a cuore questo legame e quanto desideri comprenderlo, rispettarlo e, al tempo stesso, trovare una forma di equilibrio che le permetta di viverlo senza provare ansia o frustrazione. È evidente che lei abbia riflettuto molto sul suo comportamento, sui suoi bisogni e anche sui confini che questa persona le ha comunicato più volte di avere. Da ciò che racconta, mi sembra di capire che il suo ex collega abbia un modo di relazionarsi molto protettivo nei confronti di sé stesso, forse legato anche al lungo percorso di psicanalisi che lo ha portato a definire dei confini molto netti tra sé e gli altri. Questo non significa che non le voglia bene o che non apprezzi la vostra conoscenza, ma più probabilmente che senta il bisogno di gestire la relazione in modo da non sentirsi invaso o sovraccaricato. A volte chi, per storia personale o carattere, percepisce la vicinanza come qualcosa di potenzialmente soffocante, sviluppa strategie per difendere uno spazio di autonomia: chiedere di essere poco raggiungibile, evitare messaggi continui, rispondere con tempi propri e mantenere un controllo sulla comunicazione sono tutte modalità coerenti con questa necessità di protezione. Lei ha già fatto passi molto importanti: ha riconosciuto di aver avuto in passato un approccio comunicativo troppo insistente, ha rallentato, ha espresso con sincerità le sue riflessioni e ha comunicato di voler rispettare i suoi confini. Questi sono segnali di grande consapevolezza. Nonostante ciò, il silenzio di lui, che può sembrare duro o ambiguo, è probabilmente una forma di coerenza con i limiti che lui stesso le ha espresso. Non significa per forza indifferenza o rabbia: più realisticamente è un modo per ribadire a sé stesso e a lei come intende stare nella relazione. È comprensibile che per lei questo silenzio sia faticoso da gestire. Il bisogno di chiarezza è sano e legittimo, ma va tenuto insieme alla realtà di una persona che ha tempi e modalità molto diverse dalle sue. Forse per lui, rispondere o non rispondere subito non ha lo stesso peso affettivo che ha per lei. Potrebbe anche darsi che abbia apprezzato le sue riflessioni, ma non senta di dover dire altro in questo momento. Quando lui le ha detto di non amare sentirsi raggiunto dai messaggi, probabilmente intendeva proprio questo: sentirsi libero di non dover rispondere o di scegliere come e quando farlo, senza sentirsi in colpa o pressato. Per quanto riguarda la possibilità di un contatto più diretto come una chiamata o una videochiamata, è comprensibile che lei lo desideri, ma potrebbe non essere pronto o semplicemente non sentirne la necessità ora. Una proposta di questo tipo, in un momento in cui lui non si è ancora riaperto, rischierebbe di avere l’effetto opposto a quello sperato, facendo riaffiorare la sua paura di sentirsi di nuovo ‘raggiunto’ oltre ciò che riesce a gestire. Quello che può fare ora è rispettare la sua richiesta di spazio. In una relazione è importante ascoltare tanto i propri bisogni quanto quelli dell’altro. Può aiutarsi a vedere questo silenzio non come un rifiuto, ma come una pausa di cui lui sente di avere bisogno per proteggersi e mantenere la relazione viva nei modi per lui sostenibili. Se davvero c’è un legame sincero, sarà lui a farle sapere quando si sentirà pronto a riprendere un contatto più diretto. Capisco che per lei restare in attesa sia difficile e che senta il bisogno di una conferma che la rassicuri. Tuttavia, forse per ora la strada più sana è proprio accogliere questa attesa senza riempirla di nuovi messaggi o nuove domande. Questo non significa rassegnarsi ma rispettare davvero i confini che lui le ha chiesto di considerare. Se un giorno lui riaprirà la comunicazione, allora potrà valutare se proporgli un saluto su Skype, magari con molta leggerezza, senza caricare troppo questa proposta di significati profondi. Nel frattempo, si ricordi che anche lei ha diritto di dare valore al suo tempo, alla sua energia emotiva e a costruire relazioni che le restituiscano chiarezza e serenità. Non smetta di coltivare la sua parte più consapevole, quella che già oggi la porta a riflettere su ciò che è sano o meno per lei. Ciò che sta imparando da questa esperienza le sarà prezioso in tutti i rapporti futuri, di qualunque natura essi siano. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
salve,
quello che descrive è una situazione molto complessa dal punto di vista emotivo e relazionale, in cui convivono sentimenti di affetto residuo, desiderio di chiarezza e il bisogno di rispettare i confini di un’altra persona che ha uno stile di comunicazione molto riservato e indipendente. Da quanto racconta, il suo ex collega ha chiarito più volte il suo bisogno di spazio e di limiti nella comunicazione: preferisce non essere raggiunto continuamente e tende a gestire i contatti in base ai suoi tempi. Questo non significa che non ci tenga a Lei, ma che il suo modo di vivere la relazione è differente dal Suo, più cauto e meno costante nella comunicazione virtuale.

Il silenzio alle sue ultime domande o vocali può essere interpretato come una scelta di rispettare i propri ritmi interni: probabilmente non è intenzione sua ignorarla o ferirla, ma non vuole sentirsi pressato da richieste di chiarimento sul tipo di rapporto, e la sua risposta potrebbe arrivare solo quando si sentirà pronto a farlo. Questo è coerente con quanto ha espresso prima riguardo alla difficoltà di essere “raggiungibile” e alla preferenza di gestire la vita privata con una certa autonomia.

Da un punto di vista emotivo, per Lei è normale desiderare chiarezza e conferma, ma insistere troppo rischia di alimentare ansia e frustrazione e può provocare un circolo di attesa e preoccupazione che complica il rapporto stesso. Le strategie più utili in questo contesto sono accettare i confini altrui, focalizzarsi sulla qualità dei contatti quando avvengono, senza cercare continuamente conferme, e coltivare al contempo altre relazioni o attività che le diano senso e appagamento.

Riguardo alla sua domanda su Skype o un contatto più diretto, è consigliabile valutarla solo se percepisce che può proporla senza pressione e con apertura, rendendo chiaro che la scelta di rispondere è sua e senza aspettative implicite. L’obiettivo non è ottenere una conferma immediata dei suoi sentimenti, ma creare uno spazio sicuro per un saluto o una conversazione breve, senza sentirsi responsabile delle reazioni altrui.

Se vuole, posso aiutarLa a costruire un approccio concreto e bilanciato per gestire la comunicazione con questa persona, che le permetta di rispettare i propri bisogni emotivi senza alimentare ansia o insicurezza.
Saluti, resto a disposizione.

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