Buongiorno ho difficoltà a comprendere l’amicizia con una persona che vive all’estero e non vedo da
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Buongiorno ho difficoltà a comprendere l’amicizia con una persona che vive all’estero e non vedo da un paio di anni. Quando ci siamo conosciuti sul lavoro, siamo coetanei anche se lui ha un ruolo di responsabile, inizialmente mi diede segnali massimi di apertura all’amicizia che solo a distanza di anni e lontananza torno ad intravedere. Mi classificò subito come insistente perché tentavo di conoscerlo forse esercitando pressioni come una uscita in amicizia fuori dal lavoro, non la abbiamo mai fatta se non in gruppo, spiegandomi che non desiderava avere legami sul lavoro né li voleva, di non scriversi perché non lo rappresentava e preferiva parlare. Alla fine del lavoro dopo tre mesi ho sempre cercato di restarci in contatto e con un po’ di difficoltà, nel tempo, si è instaurata una amicizia ma a distanza. Non è una persona che ama parlare di sé eppure con mia grande sorpresa mi confidò che andò dallo psicoanalista per venti anni trasformando il dolore e la sofferenza in coscienza, senza approfondire - cosa significa questo? - aggiungendo che è il motivo per cui non sente il bisogno di condividere le cose né il desiderio di farlo. Da quel poco che ho potuto capire preferisce non essere molto raggiungibile - questo può essere dovuto al ruolo lavorativo di responsabile? - e che non ama essere raggiunto in continuazione tramite messaggi. Perciò nell’ultimo anno ho smesso di pressarlo con richieste di chiamate, ridotto il contatto, e a volte in risposta ai miei messaggi si è aperto con dei vocali in cui mi diceva a malapena che vive vicino una grande città senza specificare dove e facendo emergere delle difficoltà lavorative che stava riscontrando. Insomma in un lasso considerevole di tempo da “non voglio avere alcun contatto con te non scriviamoci più” si è passati ad avere una “amicizia” che però fa fatica a svilupparsi al meglio con eventuali incontri o chiamate o una conversazione dove si percepisca l’importanza che per lui ha la nostra amicizia. Ci vogliamo molto bene ma non ho più avuto grandi confidenze come quando mi ha raccontato quel pezzo di sé e fa molta fatica a raccontarsi. Inoltre non comprendo i motivi per cui non debba sapere il nome della città in cui si trova, quali potrebbero essere? So solo che al momento non ha un ruolo di responsabile a pieno perché non sa molto bene la lingua ancora ma sento dei limiti fortissimi, nonostante all’inizio della conoscenza era ben disposto a potermi conoscere, sono riuscita a sentirlo in chiamata solo per il suo compleanno dopo due anni che non lo sentivo in chiamata. Come posso favorire i segnali di riapertura all’amicizia che prima erano massimi e oggi sono minimi? Ho sempre trovato normale poter sapere in che città si trovino i miei amici, anche ala videochiamata è riluttante dicendo lo mette a disagio. Tuttavia non sembra voler mettere fine alla amicizia con me anzi dichiarando più volte di volermi bene con molti ma. Cerco un aiuto per capire come poter tornare ad avere segnali massimi di apertura e anche poter agevolare dei timori infondati. Se non ricevo risposta per un giorno a volte riscrivo, quando non lo faccio è lui a rispondere ma non sempre. Come può esistere una amicizia così forte da resistere al tempo e alla distanza, avrebbe smesso di rispondermi anni fa se non gli fosse importato di me, e allo stesso tempo con cosi tanti limiti?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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L'amicizia è una relazione complessa che si sviluppa in base alle caratteristiche personali di ciascun individuo, alle esperienze passate e alle aspettative reciproche. Da quanto racconti, sembra che la persona in questione abbia un modo di relazionarsi che privilegia la distanza emotiva e una gestione dei contatti molto selettiva. Il fatto che abbia seguito una lunga terapia psicoanalitica e che abbia trasformato il dolore in coscienza potrebbe indicare un percorso di introspezione profonda, che lo ha portato a strutturare le relazioni in un modo che gli garantisce una sensazione di controllo e protezione.
La difficoltà nel condividere informazioni personali, come il luogo in cui vive o la riluttanza alle chiamate e videochiamate, potrebbe dipendere da diversi fattori: il desiderio di mantenere uno spazio personale ben delimitato, un bisogno di autonomia, o una tendenza caratteriale alla riservatezza. Anche il suo ruolo lavorativo potrebbe influenzare il suo comportamento, ma più probabilmente è una sua predisposizione personale.
Da parte tua, hai mostrato molta costanza nel mantenere viva questa amicizia, adattandosi progressivamente ai suoi confini e alle sue preferenze. Se desideri favorire una maggiore apertura, potresti provare a rispettare ulteriormente i suoi tempi, evitando di sollecitare troppo la comunicazione e accettando che i suoi segnali di vicinanza possano essere più discreti rispetto a quelli che ti aspetti. In questo modo, potrebbe sentirsi più libero di avvicinarsi spontaneamente.
È importante anche riflettere su quanto questa dinamica sia soddisfacente per te. Se ti provoca disagio o insicurezza, potrebbe essere utile approfondire i tuoi bisogni e le tue aspettative nelle relazioni. Per accogliere meglio queste dinamiche e trovare un equilibrio più sereno, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
La difficoltà nel condividere informazioni personali, come il luogo in cui vive o la riluttanza alle chiamate e videochiamate, potrebbe dipendere da diversi fattori: il desiderio di mantenere uno spazio personale ben delimitato, un bisogno di autonomia, o una tendenza caratteriale alla riservatezza. Anche il suo ruolo lavorativo potrebbe influenzare il suo comportamento, ma più probabilmente è una sua predisposizione personale.
Da parte tua, hai mostrato molta costanza nel mantenere viva questa amicizia, adattandosi progressivamente ai suoi confini e alle sue preferenze. Se desideri favorire una maggiore apertura, potresti provare a rispettare ulteriormente i suoi tempi, evitando di sollecitare troppo la comunicazione e accettando che i suoi segnali di vicinanza possano essere più discreti rispetto a quelli che ti aspetti. In questo modo, potrebbe sentirsi più libero di avvicinarsi spontaneamente.
È importante anche riflettere su quanto questa dinamica sia soddisfacente per te. Se ti provoca disagio o insicurezza, potrebbe essere utile approfondire i tuoi bisogni e le tue aspettative nelle relazioni. Per accogliere meglio queste dinamiche e trovare un equilibrio più sereno, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Buon pomeriggio,
da ciò che racconta, sembra che questa amicizia le stia creando confusione e una certa dose di frustrazione. È comprensibile voler dare un significato a questo legame, soprattutto considerando le dinamiche altalenanti e i limiti che l’altra persona pone.
L’amicizia, come ogni relazione, è un equilibrio tra il desiderio di connessione e il rispetto dei confini dell’altro. Il fatto che lui abbia condiviso con lei aspetti profondi del suo percorso psicologico suggerisce che ci sia stato un momento di apertura, ma allo stesso tempo sembra una persona che tende a proteggere molto il proprio spazio personale. La sua difficoltà a essere raggiunto o a condividere dettagli della sua vita potrebbe derivare da vari fattori: un carattere riservato, esperienze personali, o anche il bisogno di mantenere il controllo sulle proprie relazioni.
Più che cercare di tornare ai segnali di massima apertura del passato, potrebbe essere utile chiedersi cosa la spinge a volere una relazione più intensa di quella che l’altra persona è disposto a offrire. È possibile che, nel tentativo di avvicinarlo, rischi di oltrepassare i suoi confini, cosa che potrebbe portarlo a chiudersi ancora di più. Forse la domanda più utile da porsi è: questa amicizia, così com’è oggi, la fa stare bene?
Potrebbe provare a spostare il focus da “come posso riavvicinarlo?” a “posso accettare questa amicizia per come lui è disposto a viverla?”. A volte, accogliere l’altro con i suoi limiti, senza cercare di modificarli, permette di costruire un legame più autentico e sereno.
da ciò che racconta, sembra che questa amicizia le stia creando confusione e una certa dose di frustrazione. È comprensibile voler dare un significato a questo legame, soprattutto considerando le dinamiche altalenanti e i limiti che l’altra persona pone.
L’amicizia, come ogni relazione, è un equilibrio tra il desiderio di connessione e il rispetto dei confini dell’altro. Il fatto che lui abbia condiviso con lei aspetti profondi del suo percorso psicologico suggerisce che ci sia stato un momento di apertura, ma allo stesso tempo sembra una persona che tende a proteggere molto il proprio spazio personale. La sua difficoltà a essere raggiunto o a condividere dettagli della sua vita potrebbe derivare da vari fattori: un carattere riservato, esperienze personali, o anche il bisogno di mantenere il controllo sulle proprie relazioni.
Più che cercare di tornare ai segnali di massima apertura del passato, potrebbe essere utile chiedersi cosa la spinge a volere una relazione più intensa di quella che l’altra persona è disposto a offrire. È possibile che, nel tentativo di avvicinarlo, rischi di oltrepassare i suoi confini, cosa che potrebbe portarlo a chiudersi ancora di più. Forse la domanda più utile da porsi è: questa amicizia, così com’è oggi, la fa stare bene?
Potrebbe provare a spostare il focus da “come posso riavvicinarlo?” a “posso accettare questa amicizia per come lui è disposto a viverla?”. A volte, accogliere l’altro con i suoi limiti, senza cercare di modificarli, permette di costruire un legame più autentico e sereno.
Buonasera, quello che mi sento di dirti è che purtroppo nessuno di noi potrà mai sapere cosa passa nella testa dell'altra persona. Il mio consiglio è di comunicare onestamente con lui, rendere noto quello che provi, ma sempre rispettando gli spazi dell'altro, senza essere invadente.
Ricordiamo che ognuno di noi può liberamente scegliere se rivelare o tacere qualcosa di sé e noi non possiamo controllare ciò che è fuori dalla nostra portata.
Ricordiamo che ognuno di noi può liberamente scegliere se rivelare o tacere qualcosa di sé e noi non possiamo controllare ciò che è fuori dalla nostra portata.
Car@ utente,
Capisco quanto sia importante per lei questa amicizia e quanto stia cercando di farla crescere e mantenere, ma sento che ci sono alcuni aspetti sui quali sarebbe utile riflettere.
Dal suo racconto sembrerebbe che l'altra persona abbia espresso più volte i limiti che sente importanti quando si tratta di condividere se stesso o di entrare in contatto in modo più profondo in questo rapporto. Anche se questo può essere difficile da accettare, potrebbe essere utile considerare che a volte, pur volendo bene, le persone non sono in grado di offrire più di quanto possano, a causa di necessità di spazio emotivo o di riservatezza che sono molto personali. Se continua a sentire che l'altra persona non è in grado o non desidera aprirsi o condividere come invece lei desidererebbe che facesse, potrebbe essere utile fare un passo indietro e riflettere se non stia cercando di spingere troppo un rapporto che potrebbe non avere la stessa dinamica che sperava.
Per il bene di entrambe le persone coinvolte, potrebbe essere utile darsi il permesso di non aspettarsi troppo e di permettere al rapporto di essere quello che è, anche se a volte può sembrare meno intenso o meno frequente di quanto vorremmo.
La invito a riflettere su cosa questo rapporto significhi per lei e se stia realmente rispettando i tuoi limiti, oltre a quelli dell’altra persona. Se le sembra che la situazione le stia creando confusione o frustrazione, potrebbe essere utile parlarne con un/una, psicoterapeuta, per capire meglio il significato di questa amicizia nella sua vita e come gestirla in modo sereno.
Se avesse bisogno resto a sua disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Eleonora Donatelli
Capisco quanto sia importante per lei questa amicizia e quanto stia cercando di farla crescere e mantenere, ma sento che ci sono alcuni aspetti sui quali sarebbe utile riflettere.
Dal suo racconto sembrerebbe che l'altra persona abbia espresso più volte i limiti che sente importanti quando si tratta di condividere se stesso o di entrare in contatto in modo più profondo in questo rapporto. Anche se questo può essere difficile da accettare, potrebbe essere utile considerare che a volte, pur volendo bene, le persone non sono in grado di offrire più di quanto possano, a causa di necessità di spazio emotivo o di riservatezza che sono molto personali. Se continua a sentire che l'altra persona non è in grado o non desidera aprirsi o condividere come invece lei desidererebbe che facesse, potrebbe essere utile fare un passo indietro e riflettere se non stia cercando di spingere troppo un rapporto che potrebbe non avere la stessa dinamica che sperava.
Per il bene di entrambe le persone coinvolte, potrebbe essere utile darsi il permesso di non aspettarsi troppo e di permettere al rapporto di essere quello che è, anche se a volte può sembrare meno intenso o meno frequente di quanto vorremmo.
La invito a riflettere su cosa questo rapporto significhi per lei e se stia realmente rispettando i tuoi limiti, oltre a quelli dell’altra persona. Se le sembra che la situazione le stia creando confusione o frustrazione, potrebbe essere utile parlarne con un/una, psicoterapeuta, per capire meglio il significato di questa amicizia nella sua vita e come gestirla in modo sereno.
Se avesse bisogno resto a sua disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Eleonora Donatelli
Da quello che racconti, sembra che tu abbia investito molto in questa amicizia, cercando di mantenere un contatto costante nel tempo nonostante la distanza e le difficoltà di comunicazione. È evidente che per te questo legame ha un grande valore e che vorresti che fosse più aperto e spontaneo, come lo era all’inizio. Tuttavia, il comportamento di questa persona suggerisce che il suo modo di vivere le relazioni sia molto diverso dal tuo: ha bisogno di spazio, fatica a condividere aspetti della sua vita e non sembra avere il desiderio di mantenere un contatto regolare.
Non significa che non gli importi di te, ma che la sua idea di amicizia è più distaccata rispetto alla tua. Se volesse un rapporto più vicino, probabilmente sarebbe lui a cercarti con più costanza e a darti quei segnali di apertura che tu cerchi di favorire.
Forse la domanda che puoi porti non è come riavvicinarlo, ma se questo tipo di rapporto, con tutti i suoi limiti, ti fa stare bene. Puoi accettarlo per come è, senza aspettarti che cambi? Perché, da quello che racconti, sembra che più cerchi di avvicinarti, più lui tenda a chiudersi. A volte il miglior modo per non perdere un legame è proprio smettere di rincorrerlo. Se ha piacere di sentirti, lo farà. Se invece continui a insistere per avere più di quello che può o vuole darti, rischi solo di ottenere ancora più distanza.
Forse vale la pena lasciare che sia lui, quando e se lo desidera, a farsi vivo. E nel frattempo, chiederti se questo tipo di amicizia è davvero quello di cui hai bisogno.
A volte, lasciare spazio è il modo migliore per capire quali legami restano davvero. Ti auguro di trovare il giusto equilibrio, senza bisogno di rincorrerlo.
Non significa che non gli importi di te, ma che la sua idea di amicizia è più distaccata rispetto alla tua. Se volesse un rapporto più vicino, probabilmente sarebbe lui a cercarti con più costanza e a darti quei segnali di apertura che tu cerchi di favorire.
Forse la domanda che puoi porti non è come riavvicinarlo, ma se questo tipo di rapporto, con tutti i suoi limiti, ti fa stare bene. Puoi accettarlo per come è, senza aspettarti che cambi? Perché, da quello che racconti, sembra che più cerchi di avvicinarti, più lui tenda a chiudersi. A volte il miglior modo per non perdere un legame è proprio smettere di rincorrerlo. Se ha piacere di sentirti, lo farà. Se invece continui a insistere per avere più di quello che può o vuole darti, rischi solo di ottenere ancora più distanza.
Forse vale la pena lasciare che sia lui, quando e se lo desidera, a farsi vivo. E nel frattempo, chiederti se questo tipo di amicizia è davvero quello di cui hai bisogno.
A volte, lasciare spazio è il modo migliore per capire quali legami restano davvero. Ti auguro di trovare il giusto equilibrio, senza bisogno di rincorrerlo.
Buongiorno. Da ciò che racconta, emerge un forte investimento emotivo da parte sua nel tentativo di comprendere e avvicinarsi a questa persona, che tuttavia sembra mantenere delle distanze ben definite.
Un punto fondamentale su cui riflettere è che il lavoro che possiamo fare è sempre su noi stessi e non sugli altri. Cercare di decifrare i comportamenti di questa persona e comprendere i motivi dietro i suoi limiti può essere frustrante, soprattutto se ci si aspetta di modificare la dinamica della relazione in una direzione più aperta.
Ogni individuo ha il proprio modo di vivere i rapporti interpersonali, e in questo caso sembra che il suo amico abbia stabilito dei confini chiari fin dall'inizio.
Il fatto che lui abbia fatto un lungo percorso di psicoanalisi e che ne parli in termini di trasformazione del dolore in coscienza suggerisce che ha lavorato molto su di sé, sviluppando una maggiore introspezione e una forma di autonomia emotiva che lo porta a non sentire la necessità di condividere troppo di sé. Questo non significa che non ci tenga a lei ma, piuttosto, che ha un modo differente di esprimere l’affetto e la vicinanza.
È comprensibile desiderare un’amicizia più intensa e aperta, ma è importante chiedersi se questo bisogno nasca da una reale reciprocità o da un’aspettativa che potrebbe non trovare riscontro.
Invece di concentrarsi su come riottenere i "segnali massimi" di apertura, potrebbe essere utile spostare il focus su di lei: cosa prova in questa amicizia? Cosa le dà e cosa le toglie? Quali sono i limiti che sente di poter accettare serenamente e quali invece le creano disagio?
Forse il punto non è trovare una strategia per avvicinarlo di più, ma piuttosto capire quanto questa amicizia, così come è oggi, sia soddisfacente per lei.
Accettare che alcune persone esprimano il loro affetto in modi diversi dai nostri può essere un passo importante per vivere le relazioni con maggiore serenità e senza aspettative che possono diventare fonte di sofferenza.
Se questa dinamica le genera ansia o insicurezza, potrebbe essere utile esplorare questi vissuti in un percorso di crescita personale.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Un punto fondamentale su cui riflettere è che il lavoro che possiamo fare è sempre su noi stessi e non sugli altri. Cercare di decifrare i comportamenti di questa persona e comprendere i motivi dietro i suoi limiti può essere frustrante, soprattutto se ci si aspetta di modificare la dinamica della relazione in una direzione più aperta.
Ogni individuo ha il proprio modo di vivere i rapporti interpersonali, e in questo caso sembra che il suo amico abbia stabilito dei confini chiari fin dall'inizio.
Il fatto che lui abbia fatto un lungo percorso di psicoanalisi e che ne parli in termini di trasformazione del dolore in coscienza suggerisce che ha lavorato molto su di sé, sviluppando una maggiore introspezione e una forma di autonomia emotiva che lo porta a non sentire la necessità di condividere troppo di sé. Questo non significa che non ci tenga a lei ma, piuttosto, che ha un modo differente di esprimere l’affetto e la vicinanza.
È comprensibile desiderare un’amicizia più intensa e aperta, ma è importante chiedersi se questo bisogno nasca da una reale reciprocità o da un’aspettativa che potrebbe non trovare riscontro.
Invece di concentrarsi su come riottenere i "segnali massimi" di apertura, potrebbe essere utile spostare il focus su di lei: cosa prova in questa amicizia? Cosa le dà e cosa le toglie? Quali sono i limiti che sente di poter accettare serenamente e quali invece le creano disagio?
Forse il punto non è trovare una strategia per avvicinarlo di più, ma piuttosto capire quanto questa amicizia, così come è oggi, sia soddisfacente per lei.
Accettare che alcune persone esprimano il loro affetto in modi diversi dai nostri può essere un passo importante per vivere le relazioni con maggiore serenità e senza aspettative che possono diventare fonte di sofferenza.
Se questa dinamica le genera ansia o insicurezza, potrebbe essere utile esplorare questi vissuti in un percorso di crescita personale.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Gent.mo,
Capisco la difficoltà che sta vivendo e il desiderio di comprendere meglio la situazione. In un'amicizia, soprattutto a distanza, è normale percepire alti e bassi nei segnali di apertura. Forse sta cercando una rassicurazione, il che è del tutto comprensibile. Il fatto che lui continui a dirle che le vuole bene, nonostante i limiti, mi sembra già un segnale positivo, anche se non sempre si traduce in gesti concreti. A volte, i confini che gli altri pongono (come la riluttanza a condividere dettagli personali) non sono tanto una riflessione sulla nostra relazione, quanto sul loro modo di vivere la relazione con sé stessi. Potrebbe essere utile cercare di capire cosa si nasconde dietro queste difficoltà, magari un timore del giudizio o una protezione che ha sviluppato nel tempo? Rimanere aperti, ma rispettosi di questi limiti, potrebbe aiutarla a vivere la relazione con più serenità e senza la pressione di dover ottenere certe risposte. Cosa pensa che potrebbe aiutarla a capire meglio cosa desidera da questa amicizia in questo momento? Riflettere su questa domanda potrebbe permetterle di esplorare le sue aspettative senza forzare troppo la situazione.
Sono a disposizione su Bologna, Lecce e online
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Capisco la difficoltà che sta vivendo e il desiderio di comprendere meglio la situazione. In un'amicizia, soprattutto a distanza, è normale percepire alti e bassi nei segnali di apertura. Forse sta cercando una rassicurazione, il che è del tutto comprensibile. Il fatto che lui continui a dirle che le vuole bene, nonostante i limiti, mi sembra già un segnale positivo, anche se non sempre si traduce in gesti concreti. A volte, i confini che gli altri pongono (come la riluttanza a condividere dettagli personali) non sono tanto una riflessione sulla nostra relazione, quanto sul loro modo di vivere la relazione con sé stessi. Potrebbe essere utile cercare di capire cosa si nasconde dietro queste difficoltà, magari un timore del giudizio o una protezione che ha sviluppato nel tempo? Rimanere aperti, ma rispettosi di questi limiti, potrebbe aiutarla a vivere la relazione con più serenità e senza la pressione di dover ottenere certe risposte. Cosa pensa che potrebbe aiutarla a capire meglio cosa desidera da questa amicizia in questo momento? Riflettere su questa domanda potrebbe permetterle di esplorare le sue aspettative senza forzare troppo la situazione.
Sono a disposizione su Bologna, Lecce e online
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Quello che descrivi sembra essere un’esperienza carica di emozioni contrastanti. Da una parte senti un forte legame con questa persona, dall’altra percepisci una serie di limiti e barriere che ti impediscono di vivere l’amicizia come vorresti. Ti trovi in una situazione in cui il desiderio di connessione si scontra con una realtà che ti sembra sfuggente, imprevedibile e a tratti frustrante.
Stai investendo molte energie per “capire” e “facilitare” questa amicizia, cercando di farla evolvere verso una maggiore apertura e intimità. Ma cosa succederebbe se, invece di focalizzarti su come “riaprire” questa amicizia, ti chiedessi quanto questa relazione rispetta i tuoi bisogni?
Aspettare e cercare segnali di apertura può trasformarsi in un circolo vizioso che alimenta l’insicurezza. Un percorso psicoterapeutico strategico-integrato potrebbe aiutarti a comprendere se questa dinamica si ripete anche in altre relazioni e a costruire un senso di valore più stabile dentro di te, senza dipendere dalle risposte dell’altro.
Il comportamento di questa persona può dipendere da tanti fattori. È importante spostare il focus su di te per capire se sei disposta a continuare un’amicizia con questi limiti o se hai bisogno di qualcosa di diverso.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarti a spostare il focus dall’aggiustare la relazione a comprendere meglio cosa ti serve davvero per sentirti bene nelle tue amicizie.
Dott. Tommaso Giovannetti
Stai investendo molte energie per “capire” e “facilitare” questa amicizia, cercando di farla evolvere verso una maggiore apertura e intimità. Ma cosa succederebbe se, invece di focalizzarti su come “riaprire” questa amicizia, ti chiedessi quanto questa relazione rispetta i tuoi bisogni?
Aspettare e cercare segnali di apertura può trasformarsi in un circolo vizioso che alimenta l’insicurezza. Un percorso psicoterapeutico strategico-integrato potrebbe aiutarti a comprendere se questa dinamica si ripete anche in altre relazioni e a costruire un senso di valore più stabile dentro di te, senza dipendere dalle risposte dell’altro.
Il comportamento di questa persona può dipendere da tanti fattori. È importante spostare il focus su di te per capire se sei disposta a continuare un’amicizia con questi limiti o se hai bisogno di qualcosa di diverso.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarti a spostare il focus dall’aggiustare la relazione a comprendere meglio cosa ti serve davvero per sentirti bene nelle tue amicizie.
Dott. Tommaso Giovannetti
Capisco quanto questa situazione le stia creando confusione e frustrazione. Ha investito tempo ed energie in questo rapporto e percepisce un legame profondo, ma al tempo stesso si scontra con una distanza non solo fisica, ma anche emotiva, che le rende difficile comprenderne la natura e l’evoluzione. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, potremmo partire dal considerare le sue aspettative rispetto all'amicizia. Ognuno di noi ha un proprio modo di vivere i rapporti interpersonali, influenzato dalla storia personale, dalle esperienze passate e dalla propria modalità di regolazione emotiva. Lei sembra desiderare un legame più diretto e aperto, mentre questa persona tende a mantenere un atteggiamento più riservato e distaccato. Questo non significa necessariamente che non ci tenga a lei, ma che il suo modo di esprimere l’affetto e la vicinanza è diverso da quello a cui lei è abituata. L'elemento che più sembra colpirla è il cambiamento che ha osservato nel tempo: da una fase iniziale in cui l’apertura era massima a una fase attuale caratterizzata da molte limitazioni e una certa riluttanza a lasciarsi conoscere. Questo può avere diverse spiegazioni. Il fatto che abbia fatto un lungo percorso psicoanalitico potrebbe indicare che ha imparato a gestire le proprie emozioni in modo molto autonomo, senza sentire il bisogno di condividere aspetti personali con gli altri. Quando dice di aver trasformato il dolore e la sofferenza in coscienza, potrebbe riferirsi al fatto che ha elaborato le proprie difficoltà interiori fino a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé, ma senza sentire il bisogno di esternarle. È possibile che, per lui, il modo più naturale di vivere un rapporto sia mantenendo un certo grado di distanza emotiva, non perché non le voglia bene, ma perché questa è la modalità che lo fa sentire più a suo agio. Un altro aspetto interessante è il fatto che, nonostante i limiti imposti, il rapporto non si sia mai interrotto. Questo suggerisce che c'è un legame, anche se diverso da quello che lei si aspetterebbe. Qui potrebbe essere utile chiedersi: quanto questa amicizia è soddisfacente per me, indipendentemente da ciò che lui prova? Riesco ad accettarla per come è, o sto cercando di modificarla perché la sento incompleta? A volte il desiderio di riportare un rapporto a una fase precedente, più intensa, può impedirci di accettare il modo in cui si è naturalmente evoluto. Dal punto di vista pratico, se il suo obiettivo è favorire una maggiore apertura, potrebbe essere utile sperimentare un approccio più flessibile. Ad esempio, ridurre l’ansia legata alla frequenza delle risposte e alle informazioni che lui condivide. Se ogni volta che lui non si apre come lei vorrebbe prova frustrazione e cerca di sollecitare una risposta, è possibile che lui percepisca questa dinamica come una pressione e reagisca chiudendosi ancora di più. Potrebbe provare a lasciar andare l’idea che debba necessariamente raccontarsi per dimostrarle che tiene al rapporto. Magari esprime il suo affetto in altri modi, come nel fatto che, nonostante tutto, non ha mai interrotto la comunicazione con lei. Infine, si chieda: questa amicizia, così com'è, le dà più benessere o più malessere? È importante ascoltare non solo ciò che desidera, ma anche come si sente all'interno di questa relazione. Se il rapporto le porta più insoddisfazione che serenità, potrebbe essere utile focalizzarsi su relazioni che le diano maggiore reciprocità. Se invece riesce ad accettarlo per quello che è, potrebbe scoprire che può comunque essere significativo, anche se non nella forma che aveva immaginato all’inizio. Resto a disposizione, Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, probabilmente quella che lei chiama amicizia, non sarebbe chiamata così dall'altra persona o magari avete un'idea diversa di amicizia. Il punto però non è quello che fa lui (anche se sembra abbastanza chiaro), ma è perché lei faccia così tanta fatica ad accettare i segnali ed i messaggi che l'altra persona le manda (non le sta dicendo la città in cui vive!). Se una persona vuole intraprendere una relazione amicale o di altro tipo, lo fa intendere, ma non sembra il vostro caso. E' vero che una volta quest'uomo si è aperto con lei, ma solo una volta e senza alcun seguito, anzi...sembra con un allontanamento. Ritengo sia importante rispettare i limiti che l'altro ci impone, senza alcuna forzatura a volerli abbattere. Immagino sia doloroso per lei, ma è altresì importante affrontare la realtà, seppur con tristezza.
Cordialmente.
dott.ssa Floriana Ricciardi
Cordialmente.
dott.ssa Floriana Ricciardi
Gentile utente, credo che la persona a cui lei si sente tanto legata da un profondo affetto ed interesse sincero e genuino abbia un modo molto diverso dal suo di stare a contatto con l'altro. Sembra che voi abbiate bisogno ed esigenze molto lontane. Ognuno mostra e dimostra affetto ed interesse a suo proprio modo. Sta a lei oggi decidere fino a che punto è disposta ad accettare questa diversità. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, grazie per aver condiviso in modo così accurato e profondo la sua esperienza. Da quanto racconta, si percepisce il forte legame che prova per questa amicizia, ma anche la complessità delle dinamiche relazionali che la caratterizzano. Il comportamento del suo amico, alternando momenti di apertura e disponibilità a momenti di distacco, può sicuramente generare confusione e dubbi sul significato della vostra relazione.
È importante sottolineare che ogni persona ha il proprio modo di vivere e manifestare le relazioni, influenzate da esperienze pregresse, dalla personalità e dal contesto in cui si trova. Il fatto che il suo amico abbia accennato a un lungo percorso di analisi personale suggerisce una certa consapevolezza di sé e dei propri limiti relazionali. Potrebbe aver sviluppato una tendenza a proteggere la propria sfera personale per tutelare un equilibrio interno faticosamente raggiunto, evitando legami troppo stretti o costanti. Questo non significa che non tenga a lei, ma piuttosto che la sua disponibilità potrebbe essere regolata da un bisogno di spazio e indipendenza.
Riguardo alla sua domanda su come favorire una maggiore apertura, un buon punto di partenza potrebbe essere accettare i tempi ei modi di comunicazione che il suo amico si sente più a suo agio a utilizzare, evitando di interpretare i suoi silenzi come un segnale di rifiuto. Mostrarsi presenti in modo discreto, rispettando i suoi ritmi, può aiutare a mantenere viva la relazione senza farlo sentire sotto pressione.
Il desiderio di sapere dove si trova e di avere contatti più frequenti è comprensibile, ma la riluttanza del suo amico potrebbe derivare da una volontà di protezione della propria privacy o semplicemente da un diverso modo di intendere l'intimità relazionale.
Vista la complessità di questa situazione e le emozioni contrastanti che porta con sé, potrebbe essere molto utile esplorare questi temi con il supporto di uno psicologo. Questo le permetterebbe di comprendere meglio i suoi bisogni emotivi, gestire le aspettative e valutare con maggiore serenità come proseguire questa amicizia nel rispetto di sé stessa e dell'altro.
Un caro saluto e un augurio di chiarezza e serenità.
È importante sottolineare che ogni persona ha il proprio modo di vivere e manifestare le relazioni, influenzate da esperienze pregresse, dalla personalità e dal contesto in cui si trova. Il fatto che il suo amico abbia accennato a un lungo percorso di analisi personale suggerisce una certa consapevolezza di sé e dei propri limiti relazionali. Potrebbe aver sviluppato una tendenza a proteggere la propria sfera personale per tutelare un equilibrio interno faticosamente raggiunto, evitando legami troppo stretti o costanti. Questo non significa che non tenga a lei, ma piuttosto che la sua disponibilità potrebbe essere regolata da un bisogno di spazio e indipendenza.
Riguardo alla sua domanda su come favorire una maggiore apertura, un buon punto di partenza potrebbe essere accettare i tempi ei modi di comunicazione che il suo amico si sente più a suo agio a utilizzare, evitando di interpretare i suoi silenzi come un segnale di rifiuto. Mostrarsi presenti in modo discreto, rispettando i suoi ritmi, può aiutare a mantenere viva la relazione senza farlo sentire sotto pressione.
Il desiderio di sapere dove si trova e di avere contatti più frequenti è comprensibile, ma la riluttanza del suo amico potrebbe derivare da una volontà di protezione della propria privacy o semplicemente da un diverso modo di intendere l'intimità relazionale.
Vista la complessità di questa situazione e le emozioni contrastanti che porta con sé, potrebbe essere molto utile esplorare questi temi con il supporto di uno psicologo. Questo le permetterebbe di comprendere meglio i suoi bisogni emotivi, gestire le aspettative e valutare con maggiore serenità come proseguire questa amicizia nel rispetto di sé stessa e dell'altro.
Un caro saluto e un augurio di chiarezza e serenità.
Ciao, capisco quanto possa essere difficile navigare in un’amicizia a distanza, soprattutto quando ci sono così tanti limiti e incertezze. Sembrano esserci tante sfumature nel suo comportamento, e probabilmente la sua riluttanza a condividere dettagli, come la città in cui si trova, potrebbe dipendere da un suo desiderio di mantenere una certa privacy o di proteggersi da un punto di vista emotivo. È possibile che il suo ruolo lavorativo e il suo passato con la psicoanalisi influenzino il modo in cui gestisce le relazioni, facendolo sentire più riservato. Per quanto riguarda la tua domanda su come favorire una riapertura, forse il miglior approccio è quello di rispettare i suoi spazi senza insistere troppo, ma continuando a mostrarti disponibile e comprensiva. Le amicizie possono essere forti anche con distanze e limiti, ma è fondamentale che entrambi vi sentiate a vostro agio nel dare e ricevere. Non forzare le cose, ma lascia che il tempo e la fiducia facciano il loro corso.
Buonasera Signora, Volevo prendermi un momento per riflettere insieme a lei su questa questione che ha sollevato riguardo alla sua amicizia con questa persona sfuggente. È comprensibile provare un forte interesse per qualcuno che sembra sfuggente, ma mi chiedo: cosa l'attrae in questa relazione?
A volte, ci sentiamo attratti da persone che non sono completamente disponibili o che non mostrano un reale interesse per noi. Potrebbe essere utile esplorare insieme le motivazioni dietro questo desiderio di amicizia. Cosa pensa che questa persona rappresenti per lei? Quali emozioni o bisogni stanno emergendo in questo contesto?
Ricordi che è importante circondarsi di persone che ci valorizzano e ci supportano. Potrebbe essere interessante per lei approfondire questo argomento in un percorso di psicoterapia?. Sono qui per ascoltarti e supportarla eventualmente decidesse di iniziare un percorso. Un caro saluto. Paola Fraschetti
Un abbraccio,
A volte, ci sentiamo attratti da persone che non sono completamente disponibili o che non mostrano un reale interesse per noi. Potrebbe essere utile esplorare insieme le motivazioni dietro questo desiderio di amicizia. Cosa pensa che questa persona rappresenti per lei? Quali emozioni o bisogni stanno emergendo in questo contesto?
Ricordi che è importante circondarsi di persone che ci valorizzano e ci supportano. Potrebbe essere interessante per lei approfondire questo argomento in un percorso di psicoterapia?. Sono qui per ascoltarti e supportarla eventualmente decidesse di iniziare un percorso. Un caro saluto. Paola Fraschetti
Un abbraccio,
Buongiorno gentile Utente, capisco quanto questa amicizia sia per lei importante e quanto il suo bisogno di vicinanza e di apertura da parte di questa persona si scontri con i limiti che lui sembra porre. È evidente che la relazione abbia attraversato diverse fasi e che, nonostante la distanza e la difficoltà nel mantenere un contatto costante, vi sia comunque un legame che resiste nel tempo. Tuttavia, la sua frustrazione nel non riuscire a comprendere appieno il comportamento dell'altro è del tutto legittima e merita di essere esplorata.
Da ciò che racconta, il suo amico sembra avere un modo di vivere i rapporti piuttosto riservato, con una tendenza a proteggere il proprio spazio personale. Il fatto che abbia menzionato un lungo percorso di psicoanalisi potrebbe suggerire che ha lavorato molto su sé stesso e che ha maturato un approccio alla vita che lo porta a gestire le relazioni in modo controllato e selettivo. Questo non significa che non le voglia bene, ma che probabilmente vive i legami in un modo diverso dal suo.
Il suo desiderio di recuperare un'apertura maggiore è comprensibile, ma è importante chiedersi se questa amicizia possa davvero svilupparsi nel modo in cui lei la immagina. La difficoltà nel condividere dettagli della propria vita, come il luogo in cui vive o il disagio rispetto alle chiamate e alle videochiamate, sembrano essere parte del suo modo di essere, più che una chiusura personale nei suoi confronti. Potrebbe essere utile accettare che il suo modo di esprimere affetto e vicinanza sia differente dal suo e che, per quanto possa apparire limitante, non sia necessariamente indice di un’assenza di interesse.
Forse la domanda centrale non è tanto come ottenere da lui i segnali di apertura che desidera, quanto piuttosto se questa amicizia, così com’è, le dà ciò di cui ha bisogno. Se mantenere questo legame le provoca più frustrazione che gioia, potrebbe essere utile riflettere su quanto sia giusto per lei continuare a investire in una relazione che, per quanto affettuosa, sembra essere sempre regolata dai suoi limiti più che dai suoi desideri.
Dott. Luca Vocino
Da ciò che racconta, il suo amico sembra avere un modo di vivere i rapporti piuttosto riservato, con una tendenza a proteggere il proprio spazio personale. Il fatto che abbia menzionato un lungo percorso di psicoanalisi potrebbe suggerire che ha lavorato molto su sé stesso e che ha maturato un approccio alla vita che lo porta a gestire le relazioni in modo controllato e selettivo. Questo non significa che non le voglia bene, ma che probabilmente vive i legami in un modo diverso dal suo.
Il suo desiderio di recuperare un'apertura maggiore è comprensibile, ma è importante chiedersi se questa amicizia possa davvero svilupparsi nel modo in cui lei la immagina. La difficoltà nel condividere dettagli della propria vita, come il luogo in cui vive o il disagio rispetto alle chiamate e alle videochiamate, sembrano essere parte del suo modo di essere, più che una chiusura personale nei suoi confronti. Potrebbe essere utile accettare che il suo modo di esprimere affetto e vicinanza sia differente dal suo e che, per quanto possa apparire limitante, non sia necessariamente indice di un’assenza di interesse.
Forse la domanda centrale non è tanto come ottenere da lui i segnali di apertura che desidera, quanto piuttosto se questa amicizia, così com’è, le dà ciò di cui ha bisogno. Se mantenere questo legame le provoca più frustrazione che gioia, potrebbe essere utile riflettere su quanto sia giusto per lei continuare a investire in una relazione che, per quanto affettuosa, sembra essere sempre regolata dai suoi limiti più che dai suoi desideri.
Dott. Luca Vocino
Ciao, sembra che il suo modo di vivere i rapporti sia molto selettivo e che abbia bisogno di spazio per sentirsi a suo agio. Più cerchi vicinanza, più si allontana; quando rallenti, invece, torna. Probabilmente non è una chiusura verso di te, ma un suo modo di gestire le relazioni.
Prova a cambiare approccio: condividi qualcosa di te senza aspettarti una risposta immediata, proponi senza pressare e lascia che sia lui, quando si sente pronto, a farsi avanti. La domanda più importante però è: questa amicizia, così com’è, ti fa stare bene?
Dott.ssa Paola Massafra
Prova a cambiare approccio: condividi qualcosa di te senza aspettarti una risposta immediata, proponi senza pressare e lascia che sia lui, quando si sente pronto, a farsi avanti. La domanda più importante però è: questa amicizia, così com’è, ti fa stare bene?
Dott.ssa Paola Massafra
Ciao, capisco che la situazione che stai vivendo con questa persona possa risultare confusa e difficile da interpretare, soprattutto perché ci sono segnali contrastanti. Da un lato, sembra che lui ti voglia bene e che la tua amicizia sia importante per lui, ma dall’altro ci sono numerosi limiti e resistenze che ti fanno dubitare della sincerità e del livello di apertura che ha nei tuoi confronti.
Cerchiamo di analizzare meglio alcune delle tue domande e difficoltà:
### 1. **Il passato con la psicoanalisi e il suo bisogno di distanza**
Quando lui ti ha parlato del suo percorso con la psicoanalisi, trasformando il dolore in coscienza, probabilmente voleva condividere con te una parte profonda del suo vissuto. La psicoanalisi può aiutare le persone a esplorare e comprendere emozioni e traumi, e questo processo può essere estremamente introspettivo. Il fatto che lui abbia scelto di non approfondire con te potrebbe significare che, nonostante sia aperto a condividere un aspetto di sé, non è ancora pronto a rivelarsi completamente. Questo non significa necessariamente che non ti apprezzi o non ti consideri un'amica, ma potrebbe indicare che non è abituato a mettersi in gioco emotivamente con gli altri, soprattutto se ha vissuto delle difficoltà nella sua vita che preferisce tenere per sé.
### 2. **Il ruolo lavorativo e il bisogno di distanza**
Il suo ruolo lavorativo, soprattutto se si è spostato in un altro paese, potrebbe sicuramente avere un impatto sul suo comportamento. Come responsabile, potrebbe sentirsi costantemente sotto pressione, e questo potrebbe giustificare la sua riluttanza a mantenere contatti frequenti o a parlare di sé. Potrebbe anche esserci una questione culturale, soprattutto se il contesto lavorativo è diverso rispetto a quello che conoscevi quando lavoravate insieme, il che potrebbe renderlo più riservato. Se, come hai detto, ha difficoltà con la lingua, questo potrebbe aumentare il suo senso di frustrazione o insicurezza, e quindi spingerlo a preferire la solitudine o la distanza.
### 3. **I limiti e la riluttanza alla comunicazione**
La sua riluttanza a essere raggiunto frequentemente, a fare videochiamate, o a parlare del luogo in cui vive, è un segnale di come gestisce il suo bisogno di privacy e di autonomia. Potrebbe esserci una parte di lui che ha paura di essere troppo vulnerabile o di “perdersi” in un altro legame. Le persone che sono molto riservate o che hanno una visione di sé come indipendenti possono sentirsi a disagio nel condividere dettagli personali, come la città in cui vivono o la loro routine quotidiana. Potrebbe anche essere che abbia paura di diventare troppo dipendente dagli altri o di essere coinvolto emotivamente in modo che percepisca come “pericoloso” o invadente.
### 4. **Come favorire i segnali di riapertura**
La chiave per favorire una maggiore apertura da parte sua potrebbe essere il rispetto per i suoi limiti, senza forzarlo. Se lo pressi troppo, come accade quando riscrivi dopo che non ha risposto per un giorno, potresti rischiare di allontanarlo ulteriormente. È importante capire che, sebbene lui ti voglia bene, potrebbe avere dei timori legati alla relazione e alla sua privacy, quindi la tua pazienza e comprensione potrebbero fare la differenza.
Potresti cercare di essere più delicata nel mostrare il tuo interesse per lui, senza invadere i suoi spazi. Invece di concentrarti sul “cosa” non ti dice (come la città in cui vive), cerca di fargli sapere che sei lì per lui senza mettergli troppa pressione. Magari chiedigli con maggiore dolcezza e senza insistenza se c’è qualcosa che lui vorrebbe condividere, piuttosto che aspettarti una risposta immediata o completa.
### 5. **Una amicizia forte nonostante la distanza**
La tua domanda sulla possibilità di avere un'amicizia forte nonostante la distanza e i limiti è valida. Le amicizie più solide, quelle che vanno oltre le difficoltà o il tempo, sono spesso quelle che riescono a resistere non solo alle circostanze esterne, ma anche alle differenze nella modalità di relazionarsi. Se lui ha continuato a risponderti nel corso degli anni, è segno che comunque tiene a te e alla vostra amicizia, ma le sue difficoltà personali e i suoi limiti lo portano a comportarsi in modo più riservato.
### Cosa puoi fare?
1. **Accetta i suoi limiti**: Rispetta i suoi tempi e i suoi spazi. Fagli capire che sei disponibile, ma che non lo forzerai a condividere o a fare cose che non gli piacciono, come videochiamate o messaggi frequenti.
2. **Sii presente ma discreta**: Mostragli che ci sei per lui, ma senza invadere la sua privacy. Puoi farlo con piccoli messaggi gentili, ma non invadenti. Evita di aspettarti troppo o di cercare di “spingere” l’amicizia a un livello che lui non è pronto a raggiungere.
3. **Focalizzati sulla qualità del tempo che condividete**: Piuttosto che insistere sulla quantità di tempo che vi dedicate (chiamate, messaggi), cerca di valorizzare ciò che condividete quando parlate. Quando lui si apre, apprezzalo e rispetta il suo bisogno di privacy.
4. **Fai chiarezza sui tuoi bisogni**: Se la distanza emotiva ti fa soffrire, parlane in modo aperto e senza forzare la conversazione. Esprimi i tuoi sentimenti in modo delicato, dicendo che apprezzi la sua amicizia ma che a volte hai bisogno di più apertura per sentirti connessa.
Alla fine, una buona amicizia è quella che si basa sul rispetto reciproco, e sembra che tu stia cercando di comprendere e accettare i suoi limiti. Se lui ti vuole bene e non ha smesso di risponderti nel corso degli anni, è probabile che ci sia ancora una base solida. Ma ricorda, come ogni relazione, anche le amicizie a distanza richiedono pazienza, comprensione e spazio per crescere nel proprio modo.
Cerchiamo di analizzare meglio alcune delle tue domande e difficoltà:
### 1. **Il passato con la psicoanalisi e il suo bisogno di distanza**
Quando lui ti ha parlato del suo percorso con la psicoanalisi, trasformando il dolore in coscienza, probabilmente voleva condividere con te una parte profonda del suo vissuto. La psicoanalisi può aiutare le persone a esplorare e comprendere emozioni e traumi, e questo processo può essere estremamente introspettivo. Il fatto che lui abbia scelto di non approfondire con te potrebbe significare che, nonostante sia aperto a condividere un aspetto di sé, non è ancora pronto a rivelarsi completamente. Questo non significa necessariamente che non ti apprezzi o non ti consideri un'amica, ma potrebbe indicare che non è abituato a mettersi in gioco emotivamente con gli altri, soprattutto se ha vissuto delle difficoltà nella sua vita che preferisce tenere per sé.
### 2. **Il ruolo lavorativo e il bisogno di distanza**
Il suo ruolo lavorativo, soprattutto se si è spostato in un altro paese, potrebbe sicuramente avere un impatto sul suo comportamento. Come responsabile, potrebbe sentirsi costantemente sotto pressione, e questo potrebbe giustificare la sua riluttanza a mantenere contatti frequenti o a parlare di sé. Potrebbe anche esserci una questione culturale, soprattutto se il contesto lavorativo è diverso rispetto a quello che conoscevi quando lavoravate insieme, il che potrebbe renderlo più riservato. Se, come hai detto, ha difficoltà con la lingua, questo potrebbe aumentare il suo senso di frustrazione o insicurezza, e quindi spingerlo a preferire la solitudine o la distanza.
### 3. **I limiti e la riluttanza alla comunicazione**
La sua riluttanza a essere raggiunto frequentemente, a fare videochiamate, o a parlare del luogo in cui vive, è un segnale di come gestisce il suo bisogno di privacy e di autonomia. Potrebbe esserci una parte di lui che ha paura di essere troppo vulnerabile o di “perdersi” in un altro legame. Le persone che sono molto riservate o che hanno una visione di sé come indipendenti possono sentirsi a disagio nel condividere dettagli personali, come la città in cui vivono o la loro routine quotidiana. Potrebbe anche essere che abbia paura di diventare troppo dipendente dagli altri o di essere coinvolto emotivamente in modo che percepisca come “pericoloso” o invadente.
### 4. **Come favorire i segnali di riapertura**
La chiave per favorire una maggiore apertura da parte sua potrebbe essere il rispetto per i suoi limiti, senza forzarlo. Se lo pressi troppo, come accade quando riscrivi dopo che non ha risposto per un giorno, potresti rischiare di allontanarlo ulteriormente. È importante capire che, sebbene lui ti voglia bene, potrebbe avere dei timori legati alla relazione e alla sua privacy, quindi la tua pazienza e comprensione potrebbero fare la differenza.
Potresti cercare di essere più delicata nel mostrare il tuo interesse per lui, senza invadere i suoi spazi. Invece di concentrarti sul “cosa” non ti dice (come la città in cui vive), cerca di fargli sapere che sei lì per lui senza mettergli troppa pressione. Magari chiedigli con maggiore dolcezza e senza insistenza se c’è qualcosa che lui vorrebbe condividere, piuttosto che aspettarti una risposta immediata o completa.
### 5. **Una amicizia forte nonostante la distanza**
La tua domanda sulla possibilità di avere un'amicizia forte nonostante la distanza e i limiti è valida. Le amicizie più solide, quelle che vanno oltre le difficoltà o il tempo, sono spesso quelle che riescono a resistere non solo alle circostanze esterne, ma anche alle differenze nella modalità di relazionarsi. Se lui ha continuato a risponderti nel corso degli anni, è segno che comunque tiene a te e alla vostra amicizia, ma le sue difficoltà personali e i suoi limiti lo portano a comportarsi in modo più riservato.
### Cosa puoi fare?
1. **Accetta i suoi limiti**: Rispetta i suoi tempi e i suoi spazi. Fagli capire che sei disponibile, ma che non lo forzerai a condividere o a fare cose che non gli piacciono, come videochiamate o messaggi frequenti.
2. **Sii presente ma discreta**: Mostragli che ci sei per lui, ma senza invadere la sua privacy. Puoi farlo con piccoli messaggi gentili, ma non invadenti. Evita di aspettarti troppo o di cercare di “spingere” l’amicizia a un livello che lui non è pronto a raggiungere.
3. **Focalizzati sulla qualità del tempo che condividete**: Piuttosto che insistere sulla quantità di tempo che vi dedicate (chiamate, messaggi), cerca di valorizzare ciò che condividete quando parlate. Quando lui si apre, apprezzalo e rispetta il suo bisogno di privacy.
4. **Fai chiarezza sui tuoi bisogni**: Se la distanza emotiva ti fa soffrire, parlane in modo aperto e senza forzare la conversazione. Esprimi i tuoi sentimenti in modo delicato, dicendo che apprezzi la sua amicizia ma che a volte hai bisogno di più apertura per sentirti connessa.
Alla fine, una buona amicizia è quella che si basa sul rispetto reciproco, e sembra che tu stia cercando di comprendere e accettare i suoi limiti. Se lui ti vuole bene e non ha smesso di risponderti nel corso degli anni, è probabile che ci sia ancora una base solida. Ma ricorda, come ogni relazione, anche le amicizie a distanza richiedono pazienza, comprensione e spazio per crescere nel proprio modo.
Grazie per aver condiviso la sua esperienza, comprendo quanto questa amicizia le stia a cuore e quanto possa essere difficile gestire i segnali contraddittori che riceve. Da ciò che racconta, sembra che questa persona abbia una modalità relazionale piuttosto riservata, con difficoltà a condividere dettagli della propria vita e a mantenere un contatto regolare, nonostante le manifestazioni di affetto. Il fatto che abbia fatto un lungo percorso di psicoanalisi potrebbe averlo portato a sviluppare un forte senso di autonomia emotiva, rendendolo meno incline a condividere aspetti personali. Il suo atteggiamento potrebbe anche essere influenzato dal ruolo lavorativo, ma sembra più una sua predisposizione caratteriale che un vincolo imposto dalla professione. Più che cercare di “riaprire” la relazione come era agli inizi, potrebbe essere utile accettare il suo stile di comunicazione e vedere se trova un equilibrio tra le sue esigenze e i suoi limiti. Forse ciò che può fare è mantenere un contatto spontaneo, senza pressioni, rispettando i suoi spazi. Ha mai provato a parlargli direttamente di come vive questa amicizia e dei suoi dubbi?
Buon pomeriggio,
E' importante mantenere il focus su di se, non possiamo lavorare per cambiare il comportamento dell'altro ma solamente il nostro!
Altro passo importante è accettare l'altro così com'è, oppure cambiare strada. In bocca al lupo!
E' importante mantenere il focus su di se, non possiamo lavorare per cambiare il comportamento dell'altro ma solamente il nostro!
Altro passo importante è accettare l'altro così com'è, oppure cambiare strada. In bocca al lupo!
Buonasera e grazie per la condivisione.
L'amicizia, come rapporto duale, ha necessità che ognuno della coppia faccia la sua parte e si prenda la responsabilità del rapporto in questo. Verifichi se ciò per lei sta effettivamente accadendo e nel caso cerchi un confronto su questo. Se ciò non dovesse esserci sarebbe probabilmente molto difficile che si mantenga un'amicizia che possa essere nutriente per entrambe.
A presto
VB
L'amicizia, come rapporto duale, ha necessità che ognuno della coppia faccia la sua parte e si prenda la responsabilità del rapporto in questo. Verifichi se ciò per lei sta effettivamente accadendo e nel caso cerchi un confronto su questo. Se ciò non dovesse esserci sarebbe probabilmente molto difficile che si mantenga un'amicizia che possa essere nutriente per entrambe.
A presto
VB
Gentile Utente,
dal suo messaggio si coglie immediatamente quanto importante sia per lei la vicinanza di questa persona, e la presenza di un legame vivido con lei. Si percepisce anche tutta la sua fatica nel tenere e mantenere questo rapporto.
L'amicizia necessita dell'altro e si instaura quanto meno tra due persone che decidono di condividere tra loro comunicazione, pensieri, vissuti, momenti.
Vorrei soffermarmi su questo punto in quanto, leggendo il messaggio, sembra che la persona di cui parla abbia cercato più volte di definire dei limiti nel rapporto con lei, manifestando probabilmente in questo modo anche le proprie disponibilità e intenzioni.
Posso immaginare che questo passo sia difficile da accettare....ma, viste le premesse che le anticipavo, forse accogliere il fatto che a volte le persone non sono disposte a dare di più in quel momento, è un messaggio sul quale dovremmo riflettere e che tornerebbe utile cogliere.
Potrebbe essere questo un punto su cui fermarsi, per comprendere soprattutto le ragioni che la portano a questa spinta amicale verso questa persona, le sue emozioni, i suoi bisogni. Le scrivo così in quanto sono chiare le necessità di distanza e di introversione dell'altro, ma paiono più dipanate invece quelle che sono le sue motivazioni alla base di questo investimento emotivo, di questa propensione.
Potrebbe esserle di aiuto intraprendere un percorso con un professionista, rivolto a lei, al suo benessere, alla comprensione di questa fatica e di ciò che davvero vuole per sè.
Resto a disposizione e le auguro ogni bene. Dott.ssa Letizia Turchetto
dal suo messaggio si coglie immediatamente quanto importante sia per lei la vicinanza di questa persona, e la presenza di un legame vivido con lei. Si percepisce anche tutta la sua fatica nel tenere e mantenere questo rapporto.
L'amicizia necessita dell'altro e si instaura quanto meno tra due persone che decidono di condividere tra loro comunicazione, pensieri, vissuti, momenti.
Vorrei soffermarmi su questo punto in quanto, leggendo il messaggio, sembra che la persona di cui parla abbia cercato più volte di definire dei limiti nel rapporto con lei, manifestando probabilmente in questo modo anche le proprie disponibilità e intenzioni.
Posso immaginare che questo passo sia difficile da accettare....ma, viste le premesse che le anticipavo, forse accogliere il fatto che a volte le persone non sono disposte a dare di più in quel momento, è un messaggio sul quale dovremmo riflettere e che tornerebbe utile cogliere.
Potrebbe essere questo un punto su cui fermarsi, per comprendere soprattutto le ragioni che la portano a questa spinta amicale verso questa persona, le sue emozioni, i suoi bisogni. Le scrivo così in quanto sono chiare le necessità di distanza e di introversione dell'altro, ma paiono più dipanate invece quelle che sono le sue motivazioni alla base di questo investimento emotivo, di questa propensione.
Potrebbe esserle di aiuto intraprendere un percorso con un professionista, rivolto a lei, al suo benessere, alla comprensione di questa fatica e di ciò che davvero vuole per sè.
Resto a disposizione e le auguro ogni bene. Dott.ssa Letizia Turchetto
Salve e grazie per la profondità con cui condivide questa esperienza. Quello che racconta è molto intenso e si percepisce chiaramente quanto lei tenga a questa persona e a questa relazione, che definisca un’amicizia, ma che è anche piena di interrogativi, silenzi e confini difficili da interpretare.
All’inizio lui sembrava molto aperto, poi si è chiuso. Questo può succedere per vari motivi:
- Un’iniziale apertura può essere una fase di entusiasmo o curiosità, che poi viene moderata quando si rende conto che l’altra persona (in questo caso lei) desidera un legame più profondo o frequente di quello che lui è disposto a sostenere.
- Il suo ruolo lavorativo di responsabile, unito a una certa struttura caratteriale, può avergli fatto percepire il suo interesse (anche se solo amichevole) come una pressione o una minaccia alla sua autonomia.
“Ho fatto vent’anni di psicoanalisi…” – Cosa significa? Questa frase che le ha detto è molto importante: “…trasformando il dolore in coscienza…”. Sta dicendo che ha lavorato molto su se stesso per non restare prigioniero delle emozioni e per non essere vulnerabile nel modo in cui forse lo era prima. Questo potrebbe spiegare:
- Il suo bisogno di controllo sulle relazioni.
- Il fatto che non voglia sentirsi "dipendente" da nessuno, neanche emotivamente.
- il suo non bisogno di condividere, che per lei è fondamentale, ma per lui può essere un segnale di debolezza o una perdita di centratura.
È come se lui vedesse la condivisione emotiva non come un arricchimento, ma come una cosa che lo può destabilizzare.
Le sta mandando dei segnali molto chiari (anche se forse confusi per lei):
- Non ama le chiamate, le videochiamate, né sentirsi "cercato" troppo spesso.
- Le risponde, ma a suo tempo.
- Non vuole che lei sappia dove vive, probabilmente per un bisogno estremo di proteggere la propria privacy e indipendenza.
Tutto questo non vuol dire che non le voglia bene, ma che vuole gestire il legame con lei alle sue condizioni.
Appare come se i bisogni di questo ragazzo ed i suoi non coincidessero.
Accetta che questa relazione non sarà mai “simmetrica”. Non è una questione di colpa. Ma più cerca di riportarla com’era all’inizio, più rischia frustrazione. Lui non è più quella persona dell’inizio – forse non lo è mai stato fino in fondo.
Sia coerente nel suo comportamento. Eviti di alternare momenti in cui lo cerca molto ad altri in cui sparisce. Cerchi un ritmo sostenibile per entrambi. Se lui le risponde con i suoi tempi, provi a non riscrivergli per “riempire i vuoti”. Lasci che sia anche lui a cercarla.
Sia anche sincera con se stessa. Si chieda: "Se questa persona non fosse mai più disposta ad aprirsi come una volta, mi basterebbe ciò che c’è oggi?"
In conclusione, è possibile volersi bene ed essere profondamente legati senza riuscire a costruire un'amicizia completa o reciproca nel senso classico. Questo può essere doloroso da accettare, ma è anche una forma di realtà affettiva.
Può scegliere se continuare questa relazione accettandone i limiti, oppure capire che il suo bisogno di vicinanza, ascolto, e calore emotivo richiede qualcosa di diverso, magari da altre persone che siano più disponibili e affini.
Se desidera approfondire maggiormente l'argomento, mi trova disponibile.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
All’inizio lui sembrava molto aperto, poi si è chiuso. Questo può succedere per vari motivi:
- Un’iniziale apertura può essere una fase di entusiasmo o curiosità, che poi viene moderata quando si rende conto che l’altra persona (in questo caso lei) desidera un legame più profondo o frequente di quello che lui è disposto a sostenere.
- Il suo ruolo lavorativo di responsabile, unito a una certa struttura caratteriale, può avergli fatto percepire il suo interesse (anche se solo amichevole) come una pressione o una minaccia alla sua autonomia.
“Ho fatto vent’anni di psicoanalisi…” – Cosa significa? Questa frase che le ha detto è molto importante: “…trasformando il dolore in coscienza…”. Sta dicendo che ha lavorato molto su se stesso per non restare prigioniero delle emozioni e per non essere vulnerabile nel modo in cui forse lo era prima. Questo potrebbe spiegare:
- Il suo bisogno di controllo sulle relazioni.
- Il fatto che non voglia sentirsi "dipendente" da nessuno, neanche emotivamente.
- il suo non bisogno di condividere, che per lei è fondamentale, ma per lui può essere un segnale di debolezza o una perdita di centratura.
È come se lui vedesse la condivisione emotiva non come un arricchimento, ma come una cosa che lo può destabilizzare.
Le sta mandando dei segnali molto chiari (anche se forse confusi per lei):
- Non ama le chiamate, le videochiamate, né sentirsi "cercato" troppo spesso.
- Le risponde, ma a suo tempo.
- Non vuole che lei sappia dove vive, probabilmente per un bisogno estremo di proteggere la propria privacy e indipendenza.
Tutto questo non vuol dire che non le voglia bene, ma che vuole gestire il legame con lei alle sue condizioni.
Appare come se i bisogni di questo ragazzo ed i suoi non coincidessero.
Accetta che questa relazione non sarà mai “simmetrica”. Non è una questione di colpa. Ma più cerca di riportarla com’era all’inizio, più rischia frustrazione. Lui non è più quella persona dell’inizio – forse non lo è mai stato fino in fondo.
Sia coerente nel suo comportamento. Eviti di alternare momenti in cui lo cerca molto ad altri in cui sparisce. Cerchi un ritmo sostenibile per entrambi. Se lui le risponde con i suoi tempi, provi a non riscrivergli per “riempire i vuoti”. Lasci che sia anche lui a cercarla.
Sia anche sincera con se stessa. Si chieda: "Se questa persona non fosse mai più disposta ad aprirsi come una volta, mi basterebbe ciò che c’è oggi?"
In conclusione, è possibile volersi bene ed essere profondamente legati senza riuscire a costruire un'amicizia completa o reciproca nel senso classico. Questo può essere doloroso da accettare, ma è anche una forma di realtà affettiva.
Può scegliere se continuare questa relazione accettandone i limiti, oppure capire che il suo bisogno di vicinanza, ascolto, e calore emotivo richiede qualcosa di diverso, magari da altre persone che siano più disponibili e affini.
Se desidera approfondire maggiormente l'argomento, mi trova disponibile.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Gentile utente,
da ciò che descrive emerge un legame che per Lei ha un significato profondo, ma che allo stesso tempo è costruito su modalità comunicative molto diverse. È comprensibile sentirsi confusa: all’inizio ha percepito una grande apertura, poi un allontanamento netto, e ora una forma di amicizia che esiste ma segue ritmi e confini particolari, non sempre facili da interpretare.
Alcune persone vivono le relazioni in modo più riservato, selettivo o con una forte necessità di proteggere i propri spazi. Questo può derivare dalla storia personale, dall’esperienza terapeutica, dal modo in cui gestiscono le proprie emozioni o semplicemente dal loro stile relazionale. Anche il fatto che abbia svolto un lungo percorso psicoanalitico può averlo portato a sviluppare una grande consapevolezza interna, ma non necessariamente il bisogno di condividere ciò che sente. Quando parla di trasformare il dolore in coscienza, potrebbe riferirsi proprio alla capacità di comprendere se stesso senza sentire il bisogno di “appoggiarsi” agli altri.
Il suo ruolo professionale e la vita all’estero potrebbero contribuire a un maggior bisogno di riservatezza. Alcune persone, soprattutto se sentono di dover mantenere un certo controllo nella loro vita quotidiana, tendono a limitare ciò che mostrano o ciò che permettono agli altri di sapere. Non è detto che nasconda qualcosa di preciso; può semplicemente essere il suo modo di sentirsi al sicuro.
I limiti che percepisce non significano necessariamente mancanza di affetto. Significano che questa amicizia funziona solo se rispettata nei tempi e nei confini che lui sente sostenibili. Cercare di tornare alle aperture iniziali potrebbe farla sentire nuovamente in una posizione di rincorsa, creando frustrazione. Potrebbe invece essere utile osservare cosa questa relazione può offrirle oggi, senza forzarla a essere ciò che era in passato. Ci sono amicizie che resistono proprio perché trovano un nuovo equilibrio, meno intenso ma più stabile.
Il desiderio di sapere dove vive o di avere più dettagli nasce comprensibilmente dal bisogno di sentirsi parte della sua vita. Tuttavia, se questa informazione non arriva spontaneamente, forzarlo potrebbe chiuderlo ancora di più. Può provare a mantenere un contatto rispettoso, sincero ma leggero, lasciando a lui la possibilità di aprirsi senza sentirsi spinto. A volte, quando si smette di rincorrere un’evoluzione, la relazione trova spontaneamente il suo spazio.
Dott.ssa Sara Petroni
da ciò che descrive emerge un legame che per Lei ha un significato profondo, ma che allo stesso tempo è costruito su modalità comunicative molto diverse. È comprensibile sentirsi confusa: all’inizio ha percepito una grande apertura, poi un allontanamento netto, e ora una forma di amicizia che esiste ma segue ritmi e confini particolari, non sempre facili da interpretare.
Alcune persone vivono le relazioni in modo più riservato, selettivo o con una forte necessità di proteggere i propri spazi. Questo può derivare dalla storia personale, dall’esperienza terapeutica, dal modo in cui gestiscono le proprie emozioni o semplicemente dal loro stile relazionale. Anche il fatto che abbia svolto un lungo percorso psicoanalitico può averlo portato a sviluppare una grande consapevolezza interna, ma non necessariamente il bisogno di condividere ciò che sente. Quando parla di trasformare il dolore in coscienza, potrebbe riferirsi proprio alla capacità di comprendere se stesso senza sentire il bisogno di “appoggiarsi” agli altri.
Il suo ruolo professionale e la vita all’estero potrebbero contribuire a un maggior bisogno di riservatezza. Alcune persone, soprattutto se sentono di dover mantenere un certo controllo nella loro vita quotidiana, tendono a limitare ciò che mostrano o ciò che permettono agli altri di sapere. Non è detto che nasconda qualcosa di preciso; può semplicemente essere il suo modo di sentirsi al sicuro.
I limiti che percepisce non significano necessariamente mancanza di affetto. Significano che questa amicizia funziona solo se rispettata nei tempi e nei confini che lui sente sostenibili. Cercare di tornare alle aperture iniziali potrebbe farla sentire nuovamente in una posizione di rincorsa, creando frustrazione. Potrebbe invece essere utile osservare cosa questa relazione può offrirle oggi, senza forzarla a essere ciò che era in passato. Ci sono amicizie che resistono proprio perché trovano un nuovo equilibrio, meno intenso ma più stabile.
Il desiderio di sapere dove vive o di avere più dettagli nasce comprensibilmente dal bisogno di sentirsi parte della sua vita. Tuttavia, se questa informazione non arriva spontaneamente, forzarlo potrebbe chiuderlo ancora di più. Può provare a mantenere un contatto rispettoso, sincero ma leggero, lasciando a lui la possibilità di aprirsi senza sentirsi spinto. A volte, quando si smette di rincorrere un’evoluzione, la relazione trova spontaneamente il suo spazio.
Dott.ssa Sara Petroni
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