Buongiorno ho colesterolo totale 301, colesterolo HDL 66 e trigliceridi 77. Ho 52 anni e peso 64 kg.

13 risposte
Buongiorno ho colesterolo totale 301, colesterolo HDL 66 e trigliceridi 77. Ho 52 anni e peso 64 kg.
Ringrazio tanto per le cortesi risposte.
Non vorrei iniziare il Torvast perché ha effetti collaterali e nella mia famiglia c'è familiarità con la sclerosi multipla. Sono preoccupata che non mi capiti qualcosa a breve tempo.
Fino a 6 mesi fa' i valori erano perfetti.
Grazie mille gentilissimi.
Buongiorno, l'opportunità di avviare una terapia ipocolesterolemizzante richiede un'analisi approfondita, basata sull'anamnesi del paziente e sull'osservazione clinica dettagliata. Questa valutazione comprende non solo la raccolta accurata dei dati anamnestici, ma anche la valutazione di parametri antropometrici, composizione corporea e altri esami ematochimici pertinenti. Tali informazioni ci consentono di individuare possibili cause sottostanti dell'ipercolesterolemia (che, è importante ricordare, è solo in piccola parte influenzata dall'alimentazione) e di valutare il livello di rischio cardiovascolare, che è cruciale per determinare la strategia terapeutica ottimale.
L'eventuale prescrizione di farmaci come Torvast non dovrebbe mai avvenire senza un'attenta ponderazione dei rischi e dei benefici associati, tenendo conto delle specifiche condizioni cliniche e delle caratteristiche individuali del paziente.
Infine alcuni studi hanno suggerito che le statine potrebbero avere effetti immunomodulatori che potrebbero influenzare il sistema immunitario, potenzialmente aumentando il rischio di malattie autoimmuni come la SM. Tuttavia, le prove a sostegno di questa ipotesi sono limitate e contrastanti, e la questione rimane controversa.
Per ulteriori informazioni o per chiarimenti, non esiti a contattarmi. Cordiali saluti.

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Gentilissima paziente,
Concordo con la collega e aggiungo la necessità di rivedere il suo piano nutritivo affinché lei possa ritrovare il suo benessere psicofisico.
Un percorso nutritivo ben studiato può garantire un rientro dei valori di colesterolo e il ritrovamento dello stato di forma.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Concordo con le risposte dei colleghi che rivolgersi ad un nutrizionista ed avviando un percorso di miglioramento dello stile di vita sia una soluzione di medicina preventiva.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Salve, sono d'accordo anche io con i colleghi. Si rivolga ad un nutrizionista che la può aiutare a seguire un piano fatto su misura per lei e per le sue problematiche. Molto spesso è sufficiente per far rientrare i valori nel range di normalità.
La invito anche a svolgere una leggera attività fisica, 30m di camminata sono già una gran cosa.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Antonella Monteleone.
Buongiorno, a meno di qualche raro aplotipo resistente , il colesterolo " cattivo" scende sensibilmente con un piano alimentare basato sulla selezione di unmicrobiota corretto. Mettiamo l'attenzione inoltre sulla malattia autoimmune che è familiare nel suo caso; un microbiota corretto riesce a selezionare un sistema immunitario competente e selettivo, che non "spari dappertutto". Questo vale per tutte le malattie autoimmuni che vengono considerate quindi come conseguenza di un cattivo microbiota.
Cordiali saluti
Gentile paziente. Il colesterolo alto, preso come singolo valore e senza contestualizzarlo, non ci dice nulla sul suo stato di salute nè sul suo rischio cardiovascolare. Consiglierei in primo luogo di rivolgersi a un professionista della nutrizione, che in seguito ad anamnesi approfondita la indirizzerà verso un’alimentazione ad hoc.
Ricordo che l’alimentazione e lo stile di vita (fare attività fisica, evitare alcool e fumo di sigaretta) sono le nostre migliori armi di prevenzione.
Gentile paziente, consiglio di rivolgersi a un professionista della nutrizione che potrà valutare altri parametri che incidono sul rischio cardiovascolare (es. circonferenza della vita) e consigliare la dieta più indicata a lei.
L'impiego di nutraceutici per migliorare il profilo lipidico non è da escludere (sempre sotto consiglio di un professionista).
Da non dimenticare l'attività fisica, sono sufficienti 30 minuti di attività leggera al giorno.
Cordialmente, Dott.ssa Vanessa Carletti
Gentile paziente, come le hanno detto già i miei colleghi, le consiglio di rivolgersi ad un professionista, con il quale potrà rivedere il suo piano nutritivo e che potrà valutare la sua situazione.
Cordialmente Dott.ssa Elisabetta Monforte
L'utilizzo di una statina di solito viene consigliata nei casi di ipercolesterolemia associata ad altri fattori di rischio come familiarità, cardiopatie, ipertensione, sovrappeso. Quando non ci sono questi fattori di rischio ma si osserva una ipercolesterolemia come tale è importante andare ad indagare sullo stile di vita per vedere se ci sono errori alimentari e/o assenza di movimento e lavorare su questi ed eventualmente andando a lavorare sul microbioma o associando una fitoterapia. Bisogna anche andare a ricordare che nelle donne una ipercolesterolemia può associarsi ad una situazione di premenopausa o menopausa.
Buonasera, secondo i valori da lei esposti non vi è possibile fare alcuna diagnosi di dislipidemia, ne tanto meno diagnosi analoghe. Sarebbe opportuno, prima di assumere un qualsiasi farmaco, seguire un protocollo nutrizionale personalizzato con il fine di migliorare il quadro lipidico complessivo. Salvo casi in cui vi è una modifica genetica (non mi sembra questo il caso altrimenti avrebbe avuto valori molto alti anche negli anni precedenti), è sufficiente una corretta alimentazione con integrazione mirata ad essa annessa. Dalla domanda non capisco se lei è una donna o un uomo ma in caso fosse una donna l'aumento del colesterolo è fisiologico nel momento in cui ci si avvicina alla menopausa, causa riduzione della produzione ormonale, ma persistente produzione del precursore (colesterolo). Per ulteriori spiegazioni o chiarimenti resto a disposizione.
Cordiali saluti Dott. Panni.
Salve. Per darle qualche consiglio, servirebbero molte altre informazioni soprattutto riguardo la sua alimentazione e il suo stile di vita. In linea di massima, un approccio migliorativo sulla nutrizione, associato a una adeguata e personalizzata attività fisica, potrebbero portare in via preliminare a qualche miglioramento. Il mio consiglio è di affidarsi a professionisti competenti ed esperti in questo tipo di problematiche. Spero di esserle stato utile
Buongiorno, totalmente d'accordo con gli interventi dei colleghi, la invito a non allarmarsi perchè c'è una soluzione a tutto. Le stanno arrivando dei chiari segnali che bisogna darsi da fare per rimediare. Insieme ad un percorso seguito con un professionista ha a disposizione validissimi aiuti dalla natura in quanto ci sono integratori a base di riso rosso fermentato che le evitano gli effetti collaterali tipici delle statine (crampi o dolori articolari...) Una cura detossinante del fegato e una corretta alimentazione e vedrà che i valori rientreranno. Le auguro buon weekend
Buongiorno, l'opportunità di avviare una terapia ipocolesterolemizzante richiede un'analisi approfondita, basata sull'anamnesi del paziente e sull'osservazione clinica dettagliata. Questa valutazione comprende non solo la raccolta accurata dei dati anamnestici, ma anche la valutazione di parametri antropometrici, composizione corporea e altri esami ematochimici pertinenti. Tali informazioni ci consentono di individuare possibili cause sottostanti dell'ipercolesterolemia (che, è importante ricordare, è solo in piccola parte influenzata dall'alimentazione) e di valutare il livello di rischio cardiovascolare, che è cruciale per determinare la strategia terapeutica ottimale. L'eventuale prescrizione di farmaci come Torvast non dovrebbe mai avvenire senza un'attenta ponderazione dei rischi e dei benefici associati, tenendo conto delle specifiche condizioni cliniche e delle caratteristiche individuali del paziente. Infine alcuni studi hanno suggerito che le statine potrebbero avere effetti immunomodulatori che potrebbero influenzare il sistema immunitario, potenzialmente aumentando il rischio di malattie autoimmuni come la SM. Tuttavia, le prove a sostegno di questa ipotesi sono limitate e contrastanti, e la questione rimane controversa. Per ulteriori informazioni o per chiarimenti, non esiti a contattarmi. Cordiali saluti.

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