Buongiorno ho 43 anni e il primo attacco di panico l'ho avuto a 10 anni. tra alti e bassi tra period

17 risposte
Buongiorno ho 43 anni e il primo attacco di panico l'ho avuto a 10 anni. tra alti e bassi tra periodi senza nulla e altri in cui ritornavano attacchi di panico, paura della paura, paura di stare male in un posto dove non potevo tornare indietro es. autostrada gallerie ecc, derealizzazione, fissazione sul cuore e paura della morte, ora posso dire di stare bene (ho anche fatto una psicoterapia nel 2007 e ho avuto un percorso di crescita personale/spirituale, prese di consapevolezza) Nonostante tutto quello che ho avuto, avendo tanta energia non mi è mai venuta la depressione. Sono sempre piena di entusiasmo. Vi scrivo perchè ancora oggi capitano episodi che durano frazioni di secondi in cui mi sento strana..mi guardo intorno e mi sembra di vedere come un sogno (soprattutto quando c'è un tempo o luce strana nel cielo) . Mi chiedo perchè viene, forse la paura di rivivere certi momenti o semplicemente è ancora la paura della paura.
Attacchi di panico non li ho più avuti ma se avverto qualcosa di strano che non riesco a capire mi metto subito il allarme. Penso anche alla paura di stare male e mi metto in super controllo. sto attenta se sento un leggero formicolio o se mi viene un mezzo capogiro.
Mi sono chiesta tante volte se ho qualcosa nella testa che non funziona.. è come se mi si stacca il cervello per qualche frazione di secondo. Posso comunque dire che in 43 anni come salute sono sempre stata bene, non sono mai svenuta, il mio cuore l'ho controllato più volte ed è tutto a posto. Le sensazioni strane vengono ad intervalli di tempo e anche questo è strano perchè una cosa seria non va e viene così. Però vorrei capire perchè continuo ad avere momenti di derealizzazione (durano davvero pochi secondi) è come se mi fermassi a vedere un quadro in 3d e cercassi di sforzarmi ad avere quella visione. non so se mi spiego. Potete darmi il vostro parere?
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo. Per poterle dare una risposta esaustiva servirebbero ulteriori informazioni. Ha mai pensato a un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve, per capire meglio il suo problema e poterla aiutare, d'ora in poi porti sempre con sè un bloc notes ed una penna. Appena comparirà uno dei suoi episodi di derealizzazione estragga subito il suo bloc notes e faccia un disegno di ciò che vede. Una volta raccolto un buon numero di episodi, una decina, si rivolga ad un professinista per perlarne assieme e trovarne qualche collegamento tra di loro.
Saluti
Dott. Vincenzo Cappon
Buon giorno, ci offre davvero poche informazioni. Per esempio prima di cominciare il suo percorso di psicoterapia ma ancora prima, in età preadolescenziale, quando sono cominciati i suoi primi "attacchi di panico" ha mai fatto una indagine per escludere episodi di natura epilettica?
Salve come lei descrive " come se mi si stacca il cervello" sono fenomeni che possono succedere non per forza collegati ad attacchi di panico. Dovrebbe indagare di più in un percorso o consulenza di psicoterapia. Se vuole sono disponibile anche on line.
Dott.ssa milvia verginelli
Buonasera, avendo esperito la paura di rivivere gli attacchi di panico, lei da' massima /eccessiva attenzione a segnali per molti irrilevanti, per cui entra in uno stato di derealizzazione che sottende la paura di vivere situazioni incontrollabili: questa l'ipotesi, tutta da verificare, ovviamente, che mi suggerisce la sua mail. Ne parli con un professionista che le consenta di approfondire i suoi dubbi. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, nella descrizione del suo disagio, che tra l'altro ha avuto notevoli miglioramenti negli anni, vedo che usa il termine super controllo. Questa attitudine che le è rimasta di controllarsi così attentamente è evidentemente un elemento di mantenimento dei fastidi attuali..Le consiglierei però alcuni approfondimenti su questi sintomi, come la derealizzazione, che vanno meglio precisati con l'aiuto di uno psicoterapeuta. Anche in base alla sua tipologia di personalità. Rimarrei disponibile se volesse una consulenza on line. Buon proseguimento!
Dr. Vittorio Cameriero
Gentile utente di mio dottore,
con la psicoterapia sicuramente é riuscito ad acquisire gli strumenti per poter dare giusto valore alla sintomatologia qui descritta ridimensionandola dando priorità alla sua vita e alla vita di relazione. La psicoterapia non ha il potere di per se di rimuovere completamente L ansia ne deve farlo. Quest’ultima può avere un valore significativo nella vita soprattutto per proteggerci in alcuni momenti che riteniamo assai complessi. Dia un valore relativo a quello che le accade senza pensare per forza che talune manifestazioni siano da considerarsi come prettamente psicopatologiche.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve. Nella mia esperienza ho verificato che gli attacchi di panico, spesso, arrivano quando non si è concentrati su ciò che si è, ma su ciò che si vorrebbe essere. Quando si disperdono le energie dietro aspettative che sono in contrasto con i propri bisogni, quando il dovere supera il piacere o il piacere si trasforma in dovere. Quando non si riesce a vivere serenamente perché in un continuo bisogno di controllo per paura di non essere all'altezza delle situazioni, condizionati dalla vergogna di non essere perfetti. Quando si accettano le fragilità, si riescono a fare i conti con i condizionamenti subiti e col dolore collegato ai vissuti emotivi repressi, gli attacchi di panico iniziano a scemare. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare i conti con le sue fragilità, stimolando la fiducia in se. Distinti saluti
Cara utente, grazie per averci scritto. Intanto complimenti per aver affrontato un percorso di psicoterapia ed esser riuscita a raggiungere determinati obiettivi. Sono passati diversi anni e potrebbe pensare di ricominciare un altro percorso, magari con la stessa figura che possa aiutarla a sciogliere i piccoli nodi rimasti stretti.

Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile Utente,
da ciò che scrive mi sembra di capire che oggi non vive una situazione di malessere.
Però è preoccupata per gli episodi che riporta. Forse bisognerebbe comprendere innanzitutto quanto questi episodi la mettono a disagio.
Inoltre gli episodi che riporta non sono sganciati dalla sua vita, potrebbe essere utile indagare con un terapeuta sul contesto in cui si verificano.
In effetti ci sono molti aspetti che andrebbero indagati in modo approfondito, sicuramente un percorso terapeutico la aiuterebbe a comprendere quello che oggi ancora vive come un qualcosa che sfugge.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Laura Della Ratta
Gentile Signore sicuramente un consulto con uno psicoterapeuta è una buona possibilità per approfondire i temi che indica e stabilire le eventuali o ulteriori attività. Un cordiale saluto
Buonasera, credo che con il suo percorso abbia fatto notevoli passi in avanti perciò mi complimento con lei. Da quel che scrive e considerando che mancano parecchi dati, le suggerirei di rivolgersi ad un neurologo per escludere componenti organiche che provocano gli episodi che ha descritto . In un secondo momento potrebbe fare alcuni colloqui con la o lo psicoterapeuta che l'ha seguita in passato per verificare che non ci siano altri elementi ansiosi da affrontare, magari frutto di un periodo particolare della sua vita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, grazie per aver condiviso il suo vissuto. Lei ha già fatto gran parte del lavoro necessario a superare un disturbo da attacchi di panico basato sulla paura di sentirsi male e morire, ha rieducato la sua mente con la psicoterapia a non temere più certe situazioni, tuttavia molto spesso può succedere che rimangano delle memorie corporee, reazioni fisiologiche che si attivano in circostanze similari a quelle vissute precedentemente come spaventose. A volte rieducare il corpo richiede un po più di tempo. Più cercherà di controllare certe sensazioni più finirà per provocarle.Evitare di combatterle può essere il primo passo.Completare il percorso vorrebbe dire diventare un vero artista del controllo ovvero colui che sa che può perderlo e ritrovarlo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Marina Taralli
Gentile utente, lei stessa ha centrato il punto, "il super controllo", più si controlla, e più perde paradossalmente il controllo, avendo la percezione che le stia per capitare qualcosa. Quando avverte "le sensazioni strane" non dia loro peso, le prenda esattamente per ciò che sono "sensazioni" che possono venire e andare, lei può semplicemente osservarle, cercando di farlo con un certo distacco emotivo. Cordialmente Dott.ssa Chiara Papi
Salve
Innanzitutto grazie per la condivisione della sua esperienza, può servire a tante persone incerte nel farsi aiutare avviando un percorso psicoterapeutico.
A volte capita che alcuni elementi della storia clinica del paziente siano ancora presenti, io li definisco "polvere" perché il paziente stesso non riesce ad identificarli ma riconosce che resta qualcosa di irrisolto. Affrontandoli con l'EMDR utilizziamo un protocollo specifico che potrebbe rivelarsi la scelta giusta per lei dopo un consulto di approfondimento.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Buonasera , per fornirle un consiglio od esprimere un parere sarebbero necessarie altre informazioni su di lei; con chi vive, se ha una relazione, se i genitori abitano vicino o lontano, ogni quanto li vede e altro ancora.
Mi associo ai colleghi per consigliarle un primo consulto neurologico al fine di escludere componenti organiche.
In seguito sarebbe utile una psicoterapia a orientamento familiare per capire cosa ci sia dietro i suoi disturbi, magari associate a sedute di E.M.D.R. vale a dire tecniche di rielaborazione e desensibilizzazione di piccoli e grandi traumi
Salve, potrebbe esserle d'aiuto ricontattare il professionista che l'ha seguita nel 2017.
Se è stato un buon percorso potrebbe essere una persona che conosce la sua storia e che potrebbe indirizzarla nello scegliere la soluzione migliore per lei.
Appare come una persona lucida e consapevole delle sue difficoltà e questo sicuramente è una sua buona risorsa, ha solo bisogno di incontrare qualcuno per approfondire meglio la sua situazione.
Resto a disposizione. Saluti, Dott.ssa Porcelli

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