Buongiorno e buonasera a tutti. Questo testo rischia di essere confuso ma vado al dunque. Fin da qua

15 risposte
Buongiorno e buonasera a tutti. Questo testo rischia di essere confuso ma vado al dunque. Fin da quando sono bambino ho sempre percepito di essere differente dalla media delle persone, crescendo ho avuto sempre più conferme di ciò. Sono molto "goffo" a livello sociale, parlo molto, mi perdo spesso nel mio mondo e smetto di ascoltare, non riesco a seguire una persona che fa un discorso troppo elaborato e troppo pieno di parole, sono un bambino nel corpo di un adulto. Molte persone, fra cui una in particolare che lo ha avuto diagnosticato, mi hanno detto di avere palesemente ADHD. Successivamente mi sono arrivati due pareri, purtroppo sensati, che mi hanno fatto pensare di poter avere un disturbo narcisistico covert. Fin da quando sono bambino ho sempre avuto pensieri e sogni di grandezza come poter diventare un cantante, un attore, un supereroe che salva tutti ed è stimato da tutti. Trovo riscontro anche nei miei "limiti sociali". Più persone mi hanno detto che io non saluto mai per primo le persone ma aspetto sempre che siano loro a farlo. Oppure mi è successo più di una volta di sapere che qualche ragazza fosse interessata a me, cosa che avrei anche ricambiato, ma io non mi muovevo perché dovevano essere loro a venire da me, loro interessate e loro dovevano fare il primo passo. Sono anche molto egocentrico, parlo spesso di me e capita anche alle volte di interrompere gli altri perché ho la voglia irrefrenabile di dover dire qualcosa. Cerco inoltre di vestirmi sempre bene, soprattutto quando so che avrò a che fare con persone nuove, mi sono creato la maschera della persona colta a diligente nelle menti di chi non mi conosce, vesto con camicia e giacca anche in occasioni normali, chiamiamole così.
Inoltre alterno periodi di autostima elevatissimi a periodi in cui mi sento a terra e questo dipende moltissimo anche dalle attenzioni e complimenti altrui, mi dicono che son bello o carino e mi sento al settimo cielo, non mi dicono più nulla o mi fanno notare dei difetti, mi sento un po' a terra. So benissimo che alla base di tutto ci siano grandi insicurezze, ma non ho mai colto la mia verità, se c'è qualcosa di patologico o meno. Una risposta alla mia sensazione di sentirmi diverso rispetto a tutti, ammetto anche che alcune persone hanno pensato potessi rientrare nello spettro autistico, insomma quasi nessuno delle persone che mi conosce pensa che io sia privo di disturbi o neurodivergenze.
Caro utente, deve essere difficile tenere insieme il parere di tante persone. Le risposte degli altri sono "contaminate" dalle loro storie e per questo, per rispondere a ciò che ha scritto, sarebbe necessario approfondire la sua storia per mettere in una cornice gli episodi che ha raccontato, quali emozioni suscitano in lei. Il contesto della psicoterapia le offrirebbe la possibilità di esplorare tutti gli elementi che lei ha descritto in un contesto sicuro e professionale.
Rimango a disposizione anche online, un caro saluto

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Buonasera, resista all'impulso di farsi eccessivamente influenzare da etichette patologichepiù o meno centrate, piuttosto si affidi ad uno psicoterapeuta serio ed affronti un percorso per esplorare le sfaccettature della sua personalità, ma con serenità e orientandosi verso un positivo cambiamento. Che ne pensa? Grazie comunque per aver condiviso con noi le sue perplessità con molta trasparenza e sincerità. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve, quando i nemici che ci accerchiato sono tanti, é bene concentrarsi su un nemico alla volta.
Con l'aiuto di un esperto, individui il nemico più piccolo, e dopo averlo sconfitto ne affronti un'altro, e così via..
Un caro saluto.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve. Lei soffre di questo suo modo di essere? Perché cerca conferma di una eventuale patologia? Se sente sofferenza può iniziare a pensare di prendersi cura di sé per trovare la fiducia in se stesso che la farà sentire meno confuso. Un buon percorso psicoterapeutico può essere utile a fare chiarezza. Continuare a cercare un'etichetta può portarla fuori strada e conforderla ancora di più.
Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Buonasera, credo che al di là dell'etichetta diagnostica, se la differenza rispetto agli altri che racconta la fa soffrire può valutare di andare a fondo ingaggiandosi in un percorso di psicoterapia, per comprendere le cause della sua difficoltà e provare a compiere un cambiamento.
Buon lavoro
Dott.ssa Cristina Villa
Gentile utente di mio dottore,

si avverte forte il bisogno da parte sua di capire lei chi è. C'è poca conoscenza di se ma molta attenzione alle etichette altrui. Un percorso di psicoterapia potrebbe agevolarla nell' accrescere consapevolezza di sé. L'aiuto di uno specialista potrebbe rassicurarla rispetto ai suoi dubbi e darle gli strumenti per poter vivere la sua vita con maggior serenità conoscendo magari a pieno i propri limiti ma anche le proprie risorse.
Nel caso resto disponibile ad accogliere la sua domanda di aiuto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, mi spiace per il suo disagio e comprendo il suo bisogno di capire da cosa derivi. Tuttavia per le problematiche descritte ritengo necessaria una valutazione specialistica da parte di un collega. Un caro saluto
Indipendentemente dalle più svariate etichette diagnostiche affibiatele da chicchessia, è presente una consapevolezza adeguata per potersi mettere in discussione in ambito psicoterapeutico.
Buonasera. Sembra che attraverso la sua condivisione si sta chiedendo se alcune sue sensazioni, pensieri, modi essere, di fare ecc., rientrino o meno nell'area psicopatologica. Ritengo la sua una domanda assolutamente legittima, ma credo che sia maggiormente importante poter esplorare e comprendere i suoi sentimenti, comportamenti ecc. ad di la delle possibili etichette diagnostiche, esplorando il senso, il significato ed il valore che questi hanno per lei come persona, al fine di poter essere più consapevole di se stesso e di poter promuovere il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
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Buongiorno, il fatto è che più etichette chiediamo più ce ne vengono date. Il passo poi di considerarle caratteristiche immutabili è molto breve. Perchè invece non prova a concentrarsi sulla possibilità di cambiare determinati atteggiamenti e caratteristiche che trova diciamo "scomode" con un percorso di psicoterapia. Quasi tutto quello che ha elencato può essere argomento di cambiamento.
Buongiorno. Credo che la dimensione più importante sia quella di affrontare il proprio mondo emozionale e la sicurezza di Sé. Giustamente lei è preoccupato e ha il timore che i comportamenti che descrive rasentino la psicopatologia. Il limite tra psicopatologia o normalità è anche individuabile da quanto un comportamento possa incidere sulla qualità di vita. Credo che un percorso di supporto psicologico la possa aiutare a scoprire quali bisogni inconsci ci siano dietro a queste sue peculiarità caratteriali e ritrovare un giusto equilibrio. Cordiali saluti
Buon pomeriggio gentile utente concordo pienamente con i colleghi e le consiglio di intraprendere un percorso terapeutico al fine di trovare il suo equilibrio psico emotivo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Supino Alessia
Buongiorno, non si può fare una diagnosi sulla sola base di ciò che ha scritto, ma credo che sia il suo bisogno di comprendere ciò che le accade dentro. Quella fatica nell'indossare una maschera per apparire al meglio e nutrirsi di approvazioni, mi fa pensare a grandi vuoti che meriterebbero di essere ascoltati e colmati. Perché non prova a parlarne con uno psicoterapeuta? Mi pare possa essere un suo desiderio nascosto dietro la ricerca di una etichetta diagnostica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno! Le sue righe sembrano trasmettere una profonda tristezza. Mi è parso, comunque, di leggere nella conclusione uno spiraglio di speranza: "ma non ho mai colto la mia verità". Se si tratta di un desiderio genuino, se Le appartiene davvero, la apre inevitabilmente verso l'altro. Ognuno di noi si pone domande su se stesso, ma la capacità di rispondervi è limitata. Abbiamo bisogno di una seconda mente che ci aiuti a ripensare le nostre esperienze, dare loro nuove sfumature di senso, a trovare per quanto possibile "la nostra verità". Quando si sentirà pronto, si rivolga ad un* terapeuta che possa offrirle un percorso ben strutturato, che sia pronto ad accompagnarla in brevi e sicure "immersioni" nel suo mondo interno. In bocca al lupo

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