Buongiorno a tutti, Ho letto di un metodo psicoterapeutico dal nome Sandpaly Therapy e volevo sape

20 risposte
Buongiorno a tutti,
Ho letto di un metodo psicoterapeutico dal nome Sandpaly Therapy e volevo saperne di più. Che matrice teorica ha e come funziona una seduta ? Inoltre, cosa dovrebbe rilevare il clinico tramite la seduta?
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
La Sandplay Therapy, o terapia del gioco della sabbia, è un metodo psicoterapeutico basato sull'uso di un vassoio di sabbia e di una serie di oggetti in miniatura con cui il paziente può creare liberamente le scene. Questo approccio ha una matrice teorica junghiana e si fonda sull'idea che, attraverso la rappresentazione simbolica, sia possibile esplorare e integrare contenuti inconsci senza la necessità di verbalizzarli direttamente.

Durante una seduta, il terapeuta fornisce al paziente il materiale necessario e osserva la costruzione delle immagini nella sabbia, lasciandolo libero di esprimersi senza interferenze o interpretazioni immediate. Il clinico rileva, attraverso l'osservazione del processo e delle scelte simboliche, elementi significativi legati al mondo interiore del paziente, come conflitti, emozioni represse o dinamiche inconsce che possono emergere spontaneamente.

Questo metodo può essere utile per lavorare su traumi, difficoltà emotive e processi di crescita personale. Per approfondire e comprendere se possa essere indicato per un percorso terapeutico specifico, è consigliato rivolgersi a uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dott. Mario Gullì
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Messina
Carissima, la Sandplay therapy è un metodo messo a punto da Dora Kalff e basato sulle teorie di Carl Gustav Jung ed Eric Neumann che permette un accesso diretto all’inconscio bypassando il canale verbale. Consiste nel posizionare degli oggetti in una sabbiera ( si può scegliere tra asciutta e bagnata) ciò permette una lettura simbolica di ciò che accade nel l’inconscio ed osservare il processo di individuazione. Nella mia esperienza ( la utilizzo da anni) e’ utile sia con gli adulti sia coi bambini e può affiancare una terapia verbale ( inclusa l’analisi dei sogni) che sostituirla.
Dott. Pascucci Gianluca
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bologna
Buonasera
La Sandplay Therapy (terapia del gioco con la sabbia) è un metodo psicoterapeutico che utilizza la sabbia e i suoi oggetti per facilitare l'espressione e l'elaborazione emotiva del paziente. Questo approccio è stato sviluppato da Doris Bernstein negli anni '50 ed è basato sulla psicologia analitica di Carl Gustav Jung.
La Sandplay quindi si inserisce in una matrice teorica che attinge fortemente dalla psicologia analitica junghiana, ma integra anche elementi della psicoanalisi e dell'approccio umanistico.

Matrice teorica:
Psicologia Analitica Jungiana: La Sandplay si basa sull'idea che il gioco con la sabbia permetta l'emergere di simboli e immagini che rappresentano l'inconscio del paziente. Secondo Jung, l'inconscio si manifesta spesso attraverso immagini archetipiche, che sono rappresentazioni universali di esperienze umane profonde.

Teoria della Simbologia e degli Archetipi: Gli oggetti con cui si gioca nella sabbia sono considerati simboli, che aiutano a rappresentare conflitti interiori, emozioni e desideri che non sono facilmente esprimibili a livello verbale.

Psicoanalisi: Il metodo permette anche di esplorare le dinamiche psichiche profonde, incluse quelle relazionali e i conflitti interni, in modo simile alla psicoanalisi tradizionale, ma attraverso un mezzo non verbale.

Come funziona una seduta di Sandplay?
Preparazione: La stanza di terapia è preparata con una piccola piscina di sabbia e una varietà di oggetti (piccole figure, animali, casette, oggetti naturali, ecc.). Il paziente può scegliere liberamente gli oggetti e usarli per creare scene, storie o rappresentazioni simboliche.

Creazione del "mondo della sabbia": Il paziente viene invitato a creare una scena nella sabbia che rappresenti ciò che sente o pensa, senza una guida precisa da parte del terapeuta. Questo processo aiuta il paziente a dare forma ai suoi pensieri e sentimenti, spesso inconsci.

Lavoro terapeutico: Durante la seduta, il terapeuta osserva il modo in cui il paziente interagisce con gli oggetti e con la sabbia, notando come vengono disposti, le scelte fatte, i conflitti rappresentati nelle scene, e i cambiamenti nella disposizione nel corso del tempo. Spesso, il paziente non verbalizza immediatamente il significato della sua scena, ma il terapeuta può esplorare successivamente con domande aperte o discussioni.

Riflessione e simbolismo: La sabbia e gli oggetti utilizzati sono visti come simboli dei conflitti e delle emozioni del paziente. La scena che emerge aiuta il paziente a prendere consapevolezza di dinamiche interiori difficili da verbalizzare.

Cosa dovrebbe rilevare il clinico tramite la seduta?
Il clinico, durante una seduta di Sandplay Therapy, deve osservare e interpretare vari aspetti del processo terapeutico:

Scelta degli oggetti: Gli oggetti scelti dal paziente possono rivelare aspetti della sua psiche, come le sue paure, desideri, traumi o risorse interiori. Alcuni oggetti possono rappresentare parti della personalità o archetipi junghiani (come il "sé", la "madre", il "padre", l'“ombra”, ecc.).

Organizzazione e disposizione nella sabbia: Il modo in cui gli oggetti vengono disposti nella sabbia può indicare l'organizzazione interna del paziente, i conflitti tra diverse parti di sé, e le dinamiche relazionali. Ad esempio, una scena disordinata o caotica potrebbe suggerire confusione o conflitto interiore.

Evoluzione della scena: Se il paziente lavora su una scena nel corso di più sedute, il terapeuta può notare cambiamenti significativi che riflettono il progresso emotivo e psicologico del paziente, come il passaggio da una scena di conflitto a una scena di risoluzione.

Risposte emotive e fisiologiche: L'analisi della reazione emotiva del paziente alla scena che ha creato (paura, gioia, tristezza) è cruciale. Le reazioni emotive possono essere indicative di processi psichici profondi che necessitano di essere esplorati.

Dinamiche transpersonali: La Sandplay è anche uno strumento potente per esplorare il "transfert" e il "controtransfert" nella terapia, cioè il modo in cui il paziente proietta emozioni e conflitti non risolti nelle dinamiche con il terapeuta.
In conclusione la Sandplay Therapy offre un mezzo potente per accedere a contenuti emotivi e psichici profondi in modo non verbale. Essa può essere particolarmente utile per bambini, ma anche per adulti, in quanto permette di bypassare le difficoltà nel verbalizzare emozioni dolorose o complesse. Il terapeuta deve essere in grado di interpretare simbolicamente le scene create e utilizzarle come punto di partenza per un lavoro terapeutico più profondo e trasformativo.



Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
La Sandplay Therapy è una tecnica terapeutica che si basa sulla libera espressione della fantasia e creatività individuale e che può essere utilizzata con bambini, adolescenti e adulti.
All'interno di una seduta, il paziente, scegliendo tra una moltitudine di piccoli oggetti che ha a disposizione, può creare all’interno di una cassetta contenente della sabbia, una sorta di quadro.
L'obiettivo terapeutico è quello di rendere il soggetto libero, attraverso l'attivazione spontanea della sua creatività.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dr. Jonathan Santi Pace La Pegna
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Palermo
Salve Gentile utente, la Sandplay Therapy (terapia del gioco con la sabbia) trova le sue radici nella psicoanalisi junghiana e si basa sull'assunto che il processo creativo e simbolico possa rivelare dinamiche inconsce dell'individuo. La tecnica si espleta così: il terapeuta mette a disposizione un vassoio con sabbia insieme a delle miniature e oggetti simbolici, quindi invita il paziente a creare liberamente una scena, senza dare direttive specifiche. Ciò che si osserva e potrebbe essere oggetto di rilevazione clinica riguarda l'espressione del soggetto attraverso la sabbia di: tematiche, dinamiche relazionali, emozioni, organizzazione degli spazi della narrazione ed evoluzione dei racconti. La tecnica ha l'obiettivo di favorire l'espressione di contenuti inconsci, promuovere l'integrazione degli aspetti della personalità, sviluppare autonomia, consapevolezza e ridurre i sintomi psicologici attraverso la rielaborazione simbolica dei traumi e dei conflitti. Spero di averLe chiarito qualche dubbio, cordiali saluti.
Dott.ssa Flavia Serio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno! Grazie innanzitutto per la tua domanda. La Sandplay therapy è una tecnica affascinante che molti terapeuti utilizzano per aiutare le persone a esplorare il proprio mondo interiore in modo creativo e non verbale.

In generale si tratta di uno strumento che i terapeuti possono usare soprattutto quando le parole non bastano per esprimere emozioni, ricordi o conflitti. Durante una seduta, il paziente crea una scena in una cassetta di sabbia, utilizzando oggetti miniaturizzati (figure, animali, elementi naturali, ecc.). Il terapeuta osserva con attenzione e rispetto, aiutando il paziente a dare un senso ai simboli e alle emozioni che emergono.
Questa tecnica è utile per chi fatica a verbalizzare emozioni, permette di lavorare su aspetti significativi della storia della persona in modo delicato ed è adatto sia ai bambini che agli adulti, offrendo un modo creativo per esplorare sé stessi.
Un approccio simile ma più orientato alla narrazione, che altri terapeuti potrebbero proporti è il Journaling terapeutico (o scrittura narrativa). In questo caso, invece di usare la sabbia e gli oggetti, lavoreresti con le parole, scrivendo storie, pensieri o emozioni. Il terapeuta ti guida nel rileggere e rielaborare ciò che hai scritto, aiutandoti a trovare nuovi significati e connessioni nella tua esperienza.
Entrambi gli strumenti hanno un obiettivo comune: aiutarti a raccontare aspetti della tua storia di vita che potrebbero essere difficili da esprimere.

Spero di averti risposto in modo esaustivo.

Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Serio


Dott. Luca Roveda
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Buongiorno! La Sandplay Therapy (terapia del gioco con la sabbia) è un metodo psicoterapeutico espressivo e non verbale sviluppato da Dora Kalff, una psicoterapeuta svizzera allieva di Carl Gustav Jung. Questa tecnica si basa sulla psicologia analitica junghiana e integra anche elementi della psicologia dello sviluppo e della terapia espressiva.
deò il "World Technique", un precursore della Sandplay Therapy.
Durante la seduta Il terapeuta fornisce un vassoio con della sabbia e una selezione di oggetti in miniatura (persone, animali, edifici, elementi naturali, simboli vari).Successivamente Il paziente è invitato a creare liberamente una scena nella sabbiera, senza essere guidato.
Una volta terminata la composizione, il terapeuta può osservare e, se necessario, discutere con il paziente, ma senza interpretare in modo diretto.
La sequenza delle creazioni nel tempo permette di vedere l’evoluzione del processo terapeutico.
Con la sand therapy emergono contenuti  inconsci e simbolici e temi ricorrenti che possono indicare conflitti, traumi o aspetti non risolti.
La Sandplay Therapy è particolarmente indicata per bambini, ma è efficace anche con adulti e adolescenti, soprattutto in situazioni di trauma, disturbi emotivi o difficoltà relazionali.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Salve ha una matrice junghiana, è una tecnica che utilizza una scatola con della sabbia e degli elementi che vengono poi scelti in seduta per creare delle immagini. Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Ruggiero
Psicologo, Psicoterapeuta
San Vito dei Normanni
Si tratta di un metodo terapeutico, molto efficace , è il cosiddetto gioco della sabbia, un approccio terapeutico prevalentemente junghiano, permette al paziente di esprimere il proprio mondo interno attraverso rappresentazioni simboliche, in specifiche vaschette di sabbia. Durante la seduta di Sandplay Therapy il paziente sceglie liberamente, a partire dai propri vissuti /traumi da rimuovere quali oggetti utilizzare. Questo strumento prevalentemente sensoriale, che il paziente utilizza nello spazio terapeutico, permette in seguito (o durante la stessa seduta) di rielaborare vissuti emotivi profondi, in molti casi completamente rimossi
Dott.ssa Olimpia Miraglia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, La Sandplay Therapy è una tecnica basata sulla psicologia junghiana che permette ai pazienti di esprimere l'inconscio creando scene simboliche nella sabbia. Il terapeuta analizza queste creazioni per identificare temi emotivi e conflitti interni, facilitando così l'elaborazione delle esperienze emotive. Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Lucia Guerrisi
Psicoterapeuta, Psicologo
Messina
Gentile paziente, il gioco della sabbia è una metodologia a orientamento junghiano. Alcuni studi di psicoterapeuti junghiani sono perfettamente allestiti per questo tipo di terapia. Sia con sabbia asciutta sia con sabbia bagnata. La presenza di diversi e vari oggetti nella stanza serve per mettere in scena un vissuto, un ricordo, uno stato d'animo utilizzato la sabbiera.
Dott.ssa Martina Simeone
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve, la Sandplay Therapy (o terapia del gioco della sabbia) è un metodo psicoterapeutico che si ispira alle teorie di Carl Jung, secondo il quale l'inconscio è una risorsa di auto-guarigione e attribuisce grande importanza ai simboli. Il gioco consente di esprimere contenuti inconscio senza verbalizzarli. Durante la sessione di gioco, il paziente (a cui, oltre alla sabbia, vengono forniti dei figurini rappresentanti oggetti, animali e persone) costruisce una scena nella sabbiera senza indicazioni precise. Il terapeuta osserva la disposizione degli elementi, la presenza di tematiche ricorrenti e lo stato emotivo del paziente durante l'attività.
Dott.ssa Maria Romanelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Acilia
Buongiorno gentile utente, la Sandplay Therapy è una tecnica terapeutica in cui si lascia parlare l'inconscio attraverso le mani. L'orientamento di base è di tipo psicodinamico-junghiano. Il paziente ha la sabbiera a disposizione, ma la usa solo se sente che in quel momento quello è il miglior mezzo di espressione. Il clinico tratterà la simbologia della sabbia, come tratterebbe quella del sogno. Sono stata estremamente sintetica. Nel web potrà trovare molto, ma ci sono anche molti impostori, che si improvvisano. Faccia riferimento all'AISPT per tutti gli approfondimenti del caso. In bocca al lupo per tutto
Dott.ssa Maria Romanelli
Dott.ssa Elena Saporiti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
E' un tipo di terapia che viene fatta principalmente con i bambini perchè attraverso l'utilizzo di "personaggi", animali e oggetti che vengono scelti dal paziente e collocati in una vaschetta piena di sabbia, il bambino può mettere in scena delle situazioni che ha vissuto, interagendo con il/la terapeuta senza dover necessariamente raccontare a parole ciò che per un bambino non sempre è trasformabile in parole.
E' una tecnica terapeutica davvero molto interessante.
Ho cercato di semplificare il più possibile ma spero di averla aiutata a capire meglio.
Cordiali saluti
Dott.sa Elena Saporiti

Dott.ssa Valeria Barale
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
La Sandplay Therapy (Terapia del gioco con la sabbia) è un approccio terapeutico che utilizza un ambiente terapeutico in miniatura per esplorare e comprendere i sentimenti, i pensieri e le esperienze di una persona. È una strumento analogico che si basa sul lavoro con la sabbia e oggetti simbolici per esprimere emozioni e risolvere conflitti psicologici. Questo metodo è stato sviluppato dalla psicoanalista svizzera Dora Kalff negli anni '50, prendendo ispirazione dal lavoro di Carl Jung e dalla sua teoria dell'inconscio collettivo e degli archetipi.
Durante una sessione di Sandplay Therapy il paziente è invitato a creare delle scene o delle rappresentazioni usando sabbia, acqua e vari piccoli oggetti (come figurine di animali, personaggi, elementi naturali, etc.). Questo processo si svolge in un ambiente sicuro e protetto chiamato "la stanza della sabbia", dove il paziente può liberamente esplorare e costruire senza giudizio. L'idea è che le scene che vengono create nel "paesaggio" della sabbia riflettano il mondo interiore del paziente, i suoi conflitti e le sue emozioni.
La Sandplay Therapy è utilizzata per trattare una varietà di situazione tra cui - Traumi infantili o eventi traumatici
* Ansia e depressione
* Disturbi legati all'autostima e alla fiducia in se stessi
* Difficoltà relazionali
* Comportamenti problematici nei bambini
* -Elaborazione di conflitti interiori o familiari
* Superamento di blocchi emotivi o psicologici
E' un approccio potente che consente ai pazienti di esplorare il proprio mondo interiore in modo non verbale e creativo. Può essere utilizzata con successo per affrontare traumi, difficoltà emotive, e conflitti psicologici, ed è particolarmente utile nei casi in cui le parole non sono sufficienti per esprimere i sentimenti o per esplorare situazioni complesse.
La Sandplay Therapy deve essere condotta da professionisti con una formazione specifica in questa tecnica. Questi terapeuti sono formati per guidare il paziente attraverso il processo simbolico del gioco con la sabbia, guidando il paziente nel racconto delle scene in modo sensibile e appropriato al contesto, all'interno di una relazione terapeutica (quindi di un percorso terapeutico già avviato)
Dott.ssa Elisabetta Cristofaro
Psicoterapeuta, Psicologo
Orta di Atella
salve, la sand therapy è una tecnica proiettiva di solito usata con bambini e adolescenti che aiuta i clinici a entrare in contatto con il mondo interno dei bambini. Per gli adulti di solito è usata nei casi di patologie psicosomatiche.
Dott.ssa Sabrina Germi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Castegnero
Gentile paziente,
è una tecnica terapeutica che si basa sulla libera espressione della fantasia e creatività individuale e che può essere utilizzata con bambini, adolescenti e adulti, facicilta l'emergere di strati profondi dell’inconscio, come scriveva Dora Kalff (1904-1989), allieva di Carl Gustav Jung e ideatrice della Sand Play Therapy.
La terapia con il gioco della sabbia si inserisce nella tradizione della psicologia analitica: essa integra il lavoro verbale con la produzione di immagini, pertanto può essere uno strumento particolarmente utile con i pazienti che hanno difficoltà comunicative o linguistiche.
Un caro saluto
A disposizione
Dr. Germi Sabrina
Dott.ssa Iulia Murrocu
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, la Sandplay therapy è una terapia di matrice junghiana, può provare a cercare terapeuti esperti di questa tecnica anche cercando in Internet. Bisogna essere specificatamente formati per utilizzare questa tecnica terapeutica.
Per quello che so si usano degli oggetti in miniatura che rappresentano figure varie che vengono posizionate dal paziente in una cassetta di sabbia e quindi si tratta di lavorare con il paziente con aspetti simbolici e meno con le parole. Per questo motivo è una terapia particolarmente accessibile ai più piccoli o a chi fatica a mettere in parole vissuti traumatici.
Dott.ssa Cristina Bernucci
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Velletri
Buonasera,
la Sandplay Therapy è una metodologia psicoterapeutica che affonda le sue radici nella psicologia analitica di Carl Gustav Jung e nel lavoro di Dora Kalff, che ha sviluppato questa tecnica integrando anche elementi della "World Technique" di Margaret Lowenfeld. La matrice teorica si basa sull'idea che il gioco simbolico con la sabbia e miniature possa facilitare l'accesso all'inconscio, permettendo l'espressione di emozioni e conflitti difficili da verbalizzare.
Durante una seduta, il paziente utilizza una sabbiera e una vasta gamma di oggetti in miniatura per creare scene che rappresentano il proprio mondo interiore. Il terapeuta offre uno "spazio libero e protetto", senza dirigere il processo, lasciando che il paziente scelga liberamente gli elementi e costruisca il proprio scenario. Questo approccio non direttivo consente al paziente di esplorare temi inconsci attraverso simboli e archetipi.
Il clinico, osservando il processo e le creazioni del paziente, può rilevare temi ricorrenti, conflitti emotivi, dinamiche relazionali o aspetti del sé che emergono attraverso il simbolismo. L'obiettivo non è interpretare immediatamente, ma piuttosto accompagnare il paziente nel dare significato alle proprie rappresentazioni, favorendo un processo di integrazione e crescita personale.
Questa tecnica è particolarmente utile per bambini, adolescenti e adulti che trovano difficile esprimere verbalmente le proprie emozioni, e può essere applicata in contesti di trauma, stress o difficoltà relazionali.
Spero che queste informazioni possano essere utili per approfondire la comprensione di questa metodologia.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Adele Stucchi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Albino
Buonasera. la sandplay therpy è una tecnica che può essere usata come strumento di lavoro all'interno di una psicoterapia per facilitare l'espressione simbolica di contenuti emotivi e conflittuali profondi. L'oggettivazione esterna, permette l'attivazione di un processo di rielaborazione e attribuzione di significato a ciò che sembrava non averne

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