Buongiorno a tutti, ho 28 anni e da due e mezzo sono in terapia per disturbi di ansia. Piano piano

15 risposte
Buongiorno a tutti,
ho 28 anni e da due e mezzo sono in terapia per disturbi di ansia. Piano piano sto imparando a gestirla, e mi sento notevolmente migliorata.
Vi scrivo perché, da due mesi a questa parte, la mia famiglia (la mia colonna portante) sta tremando. Vivo purtroppo ancora con i miei genitori, insieme a mia sorella, neomaggiorenne, e mio fratello poco più grande di me. Abbiamo passato anni difficili, prima la depressione di mia sorella (vittima di bullismo) e dopo la mia crisi di ansia acuta, cose che abbiamo sempre superato insieme.
Mio padre è una persona solare, è sempre calmo, ma le poche volte che perde la pazienza, sbotta. Mia madre è sempre stata una persona molto insicura, ansiosa e ansiogena, abbiamo sempre cercato di farglielo notare ma "siamo sempre stati cattivi".
Nell'ultimo anno sembrava che fossimo tornati finalmente ad essere una famiglia serena, complice il miglioramento sia mio che di mia sorella. Due mesi fa, invece, mia madre è come se fosse andata in black-out: una sera di luglio, mentre era ad una cena di Associazione con mio padre e mia sorella, ha visto mio padre salutare un'altra donna e da lì il finimondo: ha iniziato a costruirsi un castello di paranoie, secondo cui mio padre la tradiva, lo tempestava di domande, lo controllava, vedeva il marcio ovunque. Mio padre, dal canto suo, inizialmente rispondeva alle domande di mia madre con pazienza, ma dopo un mese di fiato sul collo in un modo estremo, è scoppiato. Io e i miei fratelli venivamo svegliati dai loro litigi, in piena notte. Faccio degli esempi: mia madre cerca su Google i sintomi del tradimento e sveglia mio padre per dirgli "vedi? Te mi tradisci, lo scrivono anche qui", quando sa benissimo che non deve cercare online; oppure, controlla spesso il telefono di mio padre; se mio padre torna cinque minuti più tardi dal lavoro, "era dall'amante". E così via, ogni giorno, tutto il giorno.
Mio padre è esasperato, lui non ha nessuna amante. Lui ha ribadito di amare mia madre, ma lei sembra quasi che voglia vedere solo il marcio (che vede solo lei, oltretutto).
Io, da figlia ormai adulta, ho provato a parlare con entrambi, ma mi è tornata fuori una grandissima ansia. Vedo la mia colonna portante vacillare, mi trema la terra sotto ai piedi. Certo, sto affrontando le cose con la mia terapista, alla quale vorrei chiedere di tornare a vederci ogni settimana anziché due volte al mese, però vivo davvero nel terrore che la mia famiglia possa sfasciarsi. Cerco di stare nel qui ed ora, ma sembra che io non sia capace di stare tranquilla.
Per mesi (prima ancora che accadesse tutto questo) abbiamo invitato mia madre a rivolgersi ad un professionista (considerando che in casa ci sono anche casi di bipolarismo, le abbiamo chiesto di approfondire anche questo aspetto), ma solo settimana scorsa si è decisa a farlo; non sono sicura che lo faccia con consapevolezza e che sia sincera. Mia madre ha raccontato a mio padre che la sua psicologa l'ha invitata a continuare a controllare il telefono di mio padre: a me sembra una assurdità, sembra un modo di mia madre per raggirare mio padre e soddisfare il suo bisogno di controllare. Mio padre (che, comunque, ha i suoi problemi di salute) non ne può più: cerca di essere paziente, ma è esausto. E anche noi, come figli, non ne possiamo più di vedere nostra madre con il muso lungo e sempre arrabbiata, che recrimina cose che vede solamente lei.
I miei, insieme, hanno valutato la possibilità di intraprendere una terapia di coppia ma mia madre ha chiesto di poter iniziare lei in autonomia perché, così sembra, ogni tanto in momenti di lucidità pare riconoscere di esagerare.
Io non so esattamente perché vi scrivo, so che online non potete fare più di tanto. Che ne pensate? Forse, in cuor mio, spero di sentirmi dire che si sistemerà tutto, anche se so benissimo che, anche se fosse, ci vorrà tanto tempo, tanto lavoro e tanta pazienza. Io sento che sto per scoppiare, di nuovo, perché credo che l'unica soluzione a questo caos sia la loro separazione.
Buongiorno, anche se, come scrive, online non potremo darle la soluzione definitiva, penso che abbia fatto bene a cercare un confronto e un conforto. Anche il solo mettere per iscritto i suoi pensieri aiuta a fare chiarezza e recuperare il controllo di una situazione che appare caotica. Da quanto scritto, mi sembra di capire che siete una famiglia molto unita, che si è supportata in momenti difficili ed è riuscita a superarli. Questo vi ha reso una famiglia solida, ma come ci sono le giornate brutte da affrontare, ci si aspetta di trovare e poter condividere anche quelle belle insieme. Eppure adesso vi trovate a dover affrontare l'ennesima tempesta emotiva. Sua madre sembra infatti essere caduta nella sindrome di Otello, e per quanto voi possiate starle accanto solo un percorso terapeutico individuale o di coppia può aiutarla. Ci vorrà tempo, pazienza, e, parafrasando un'antica preghiera, la serenità di accettare le cose che non si possono cambiare e il coraggio di cambiare le cose che si possono cambiare. Un cordiale saluto e resto a disposizione per ulteriori confronti anche online, mi tenga aggiornata. Un cordiale saluto, Dott.ssa Alessandra Notaro

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Consiglierei una terapia di coppia per i suoi genitori, al fine di poter migliorare il dialogo e abbassare la conflittualità.
Buonasera, insista a cercare un tregua mentale e anche un graduale "svincolo" dalle problematiche familiare, nelle quali è intrappolata sicuramente per amore verso la famiglia, ma che da sola non può pensare di risolvere. Credo che in queste situazioni si debba fare un computo serio delle proprie energie, alcune dedicarle al contesto in cui vive e a cu la lega l'affetto, ma altre, assolutamente alla sua vita ed evoluzione. Comprendo che sia difficile, ma solo il percorso psicoterapico che lei sta conducendo e che sicuramente avrà scelto con cura può aiutarla veramente. Difficile trovare fuori altre risposte utili. Un saluto
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua storia personale e familiare. La invito a continuare il suo percorso di psicoterapia per poter gestire in modo sempre meno doloroso la sua situazione di ansia e di gestione delle relazioni familiari. Per quanto riguarda i suoi genitori, se tra loro c'è il desiderio di rimanere insieme, potrebbero intraprendere una terapia di coppia dove comprendere cosa non funziona nella coppia. Spero che riusciate a riequilibrare la situazione. La ringrazio. Dr.ssa Francesca Luongo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,ho letto il suo scritto e mi spiace per ciò che sta vivendo in questo momento.Molto probabilmente ci sarebbe la necessità di valutare una terapia di coppia al fine di comprendere le reali o presunte perplessità da parte di sua madre nei confronti di suo padre.Sicuramente comprendere ciò potrebbe essere l'inizio di un percorso che potrebbe aiutare a capire il motivo delle liti continue.
Buona giornata.
Buon giorno e grazie per averci scritto. La separazione non è sicuramente la soluzione migliore ma può apparire la più facile così ognuno resta delle sue convinzioni. Si potrebbe pensare a una terapia di coppia ma anche a una buona terapia individuale per sua madre che la aiuti a meglio conoscersi e comprendersi. Potrà così entrare maggiormente in contatto con le sue emozioni e risorse. Per eventuali altre domande sono a sua disposizione. Cordialmente e coraggio. Gian Piero dott Grandi
Salve, credo che la sua grande preoccupazione per ciò che sta accadendo nella sua famiglia sia comprensibile ed anche tematica importante da trattare nel suo percorso terapeutico,
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Gent.ma, mi spiace molto per la situazione famigliare che sta attraversando. Credo che il primo passo per affrontare al meglio i vari conflitti interni al gruppo famigliare sia di tenere duro e proseguire con il suo percorso terapeutico. Nel suo esposto, non chiarisce bene se sia farmacologico, psicologico o entrambi, ma cerchi in ogni modo di mantenere uno spazio di ascolto per se stessa per garantirsi una sicurezza emotiva e non lasciarsi trascinare in dinamiche confusive e portatrici di carche ansiogene per tutti voi. Un percorso che la porti a rendersi più indipendente emotivamente dalle relazioni invischianti, la aiuterà ad accettare meglio quali che siano poi le decisioni di ognuno rispetto a una scelta di un percorso di cura di qualsiasi tipo. Cordiali saluti
Buonasera,

Innanzitutto, vorrei esprimere la mia vicinanza per la situazione che sta vivendo; confrontarsi con dinamiche familiari complesse può essere emotivamente esigente e sfidante, soprattutto quando ci troviamo a fronteggiare situazioni che toccano le fondamenta delle relazioni che consideriamo stabili e sicure.

In effetti, la situazione tra i suoi genitori sembra estremamente complessa e richiede un'attenzione e un intervento specialistico. È positivo che sua madre abbia deciso di iniziare una terapia, ma come lei ha menzionato, è fondamentale che questo percorso venga intrapreso con sincerità e consapevolezza. La fiducia tra paziente e terapeuta è essenziale, e ogni terapeuta agisce nel migliore interesse del paziente, per cui è difficile immaginare che un professionista possa consigliare comportamenti che potrebbero danneggiare ulteriormente una relazione. Può essere utile, in questo contesto, che i suoi genitori considerino una terapia di coppia, ma ovviamente entrambi devono essere pronti e disposti a intraprendere questo percorso insieme.

Per quanto riguarda lei, è comprensibile che la situazione attuale possa risvegliare sintomi d'ansia. Vivere in un ambiente familiare teso può avere un impatto significativo sul proprio benessere. Le consiglierei di discutere i suoi sentimenti con la sua terapista e di valutare insieme se potrebbe essere benefico aumentare la frequenza delle sedute. È fondamentale che lei prenda cura di sé stessa in questo momento.

Vorrei rassicurarla sul fatto che, anche se ogni famiglia ha le sue dinamiche e difficoltà, con il giusto supporto e impegno, molte situazioni possono vedere un miglioramento. Tuttavia, è vero che la pazienza, l'impegno e il tempo sono essenziali. La cosa più importante è che ogni membro della famiglia sia disposto a riconoscere e affrontare i propri problemi e a lavorare verso una soluzione.

Infine, anche se potrebbe sembrare difficile ora, le situazioni cambiano, e la resilienza e la forza interiore possono aiutare ad affrontare anche i momenti più complessi. Le auguro tutto il meglio nel suo percorso personale e nella situazione familiare.

Con affetto e comprensione,

Dr.ssa Laura Sozio
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Buongiorno, siamo di fronte ad una intera famiglia che sta male . Il mio consiglio è quello di intraprendere una terapia familiare ad orientamento sistemico relazionale.
Questo approccio si basa sul presupposto che non sia possibile spiegare lo sviluppo di una persona indipendentemente dal sistema in cui è inserita. Il comportamento di ogni componente della famiglia influenza il comportamento degli altri e ne è, a sua volta, influenzato. In qualche modo, ogni individuo è il prodotto della propria famiglia di origine, in particolare delle regole, dei punti di vista e dei miti che i nostri genitori ci hanno trasmesso fin dall’infanzia. Vi faccio tanti auguri
Gentilissima,
direi che è già avvenuto un punto di svolta, ora puoi riprendere in mano il tuo tempo per dedicarti alla tua vita e a quel che quella situazione ti stava impedendo.
Un caro saluto
dott.ssa Marzia Sellini
Cara utente, di tutta la situazione che ha descritto, mi ha molto colpito la condizione di sua madre, il suo comportamento, le sue convinzioni che, penso, possano portare ad ipotizzare un vero e proprio disturbo da "gelosia patologica". Per questo credo che prima di pensare ad una terapia di coppia sia utile per sua madre, continuare con la psicoterapia individuale. Lei stessa la descrive come: "persona molto insicura, ansiosa e ansiogena, abbiamo sempre cercato di farglielo notare ma "siamo sempre stati cattivi".
Cordiali saluti Maria Nasti





Certo sarebbe meglio per i suoi genitori una terapia di coppia! Ma pensiamo a lei ed ai suoi sintomi ansiosi: rifare il sintomo metterebbe tutto a posto (fintamente) perché i suoi genitori dovrebbero preoccuparsi che lei sta male. Puntiamo sulla sua autonomia! Forza
Gentile Utente, purtroppo la vita a volte ci propone sfide difficile da affrontare. Scegliere di farvi aiutare è sicuramente stata la scelta giusta. Tenga duro vedrà che la terapia di sua madre darà i suoi frutti e continui con il suo percorso lavorando sulla sua indipendenza emotiva.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla

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