Buongiorno, 4 anni fa ho vissuto una relazione tossica di un anno, lui non ha mai dichiarato di vole
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Buongiorno, 4 anni fa ho vissuto una relazione tossica di un anno, lui non ha mai dichiarato di volersi impegnare seriamente con me ma, metteva in atto comportamenti che decretavano il contrario: vivevamo insieme tutto il weekend e qualche giorno durante la settimana, abbiamo fatto ferie insieme, conoscevamo gli amici... finchè, io smetto di essere accondiscendente, sentivo di essere solo io a dare al rapporto ... lui da sera a mattina chiude la storia e mi dice queste frasi "tu ora starai male, stai male, con il tempo ti passerà... io ho sempre lasciato, non so cosa significhi, io ho PREMUTO IL GRILLETTO, il mio essere affettuoso con te era il mio modo di fare... ora non ti fiderai più degli uomini, lo so" ...." dai tuoi sono stato solo 30 minuti anche se li ho conosciuti, sono rimasto poco" . Segue orbiting per 3 mesi.
Ad oggi la sto ancora metabolizzando, ho saputo che si frequenta con una ragazza della compagnia che conosce da 10 anni, una persona molto accondiscendente, poco determinata e ambiziosa... e la cosa mi ha fatto rimanere male perché mi sono chiesta "perché una persona deve sminuirmi, farmi sentire non alla sua altezza e poi sembra accontentarsi?" come posso superare questo scoglio?
Ad oggi la sto ancora metabolizzando, ho saputo che si frequenta con una ragazza della compagnia che conosce da 10 anni, una persona molto accondiscendente, poco determinata e ambiziosa... e la cosa mi ha fatto rimanere male perché mi sono chiesta "perché una persona deve sminuirmi, farmi sentire non alla sua altezza e poi sembra accontentarsi?" come posso superare questo scoglio?
Buongiorno,
quello che descrivi è l’effetto di una relazione in cui i segnali erano ambigui e i vissuti profondamente sbilanciati. È comprensibile che, anche a distanza di tempo, tu stia ancora elaborando quanto accaduto: la fine di una relazione non si chiude necessariamente nel momento in cui termina, soprattutto se lascia dietro di sé domande aperte, ferite emotive e vissuti svalutanti.
La frase che ti ha detto ("ora non ti fiderai più degli uomini, lo so") è emblematica: contiene una forma di manipolazione sottile che mette lui al centro della tua sofferenza, quasi con compiacimento, come se si aspettasse — o desiderasse — un tuo lungo turbamento. Questo tipo di comunicazione serve spesso a consolidare un potere anche nel distacco, e lascia nella persona che è stata lasciata un senso di confusione e ingiustizia.
È normale chiedersi perché lui sembri “accontentarsi” ora di una persona che ai tuoi occhi appare meno determinata o ambiziosa. Ma questo confronto rischia di prolungare il legame con una visione svalutante di te: non sei stata lasciata perché “troppo”, né è rimasto con lei perché “giusta”. Molto spesso, chi ha bisogno di controllare o dominare in una relazione cerca partner che non mettono in discussione i suoi comportamenti, non pongono confini o non si aspettano un reale impegno emotivo.
Superare questo scoglio significa anche spostare il focus da lui a te: riconoscere che il suo comportamento non è un riflesso del tuo valore, ma del suo modo disfunzionale di relazionarsi.
Un passaggio importante può essere darsi il permesso di elaborare il dolore senza giudicarlo come “esagerato” o “fuori tempo”. Le relazioni tossiche lasciano spesso strascichi lunghi proprio perché toccano profondamente l’autostima e i confini personali.
Se senti che questo vissuto continua a condizionare il modo in cui ti percepisci o ti relazioni agli altri, un percorso psicologico può aiutarti a rimettere al centro i tuoi bisogni e a liberarti da quei confronti che ti fanno male.
Resto a disposizione se senti il bisogno di parlarne più a fondo in uno spazio riservato.
quello che descrivi è l’effetto di una relazione in cui i segnali erano ambigui e i vissuti profondamente sbilanciati. È comprensibile che, anche a distanza di tempo, tu stia ancora elaborando quanto accaduto: la fine di una relazione non si chiude necessariamente nel momento in cui termina, soprattutto se lascia dietro di sé domande aperte, ferite emotive e vissuti svalutanti.
La frase che ti ha detto ("ora non ti fiderai più degli uomini, lo so") è emblematica: contiene una forma di manipolazione sottile che mette lui al centro della tua sofferenza, quasi con compiacimento, come se si aspettasse — o desiderasse — un tuo lungo turbamento. Questo tipo di comunicazione serve spesso a consolidare un potere anche nel distacco, e lascia nella persona che è stata lasciata un senso di confusione e ingiustizia.
È normale chiedersi perché lui sembri “accontentarsi” ora di una persona che ai tuoi occhi appare meno determinata o ambiziosa. Ma questo confronto rischia di prolungare il legame con una visione svalutante di te: non sei stata lasciata perché “troppo”, né è rimasto con lei perché “giusta”. Molto spesso, chi ha bisogno di controllare o dominare in una relazione cerca partner che non mettono in discussione i suoi comportamenti, non pongono confini o non si aspettano un reale impegno emotivo.
Superare questo scoglio significa anche spostare il focus da lui a te: riconoscere che il suo comportamento non è un riflesso del tuo valore, ma del suo modo disfunzionale di relazionarsi.
Un passaggio importante può essere darsi il permesso di elaborare il dolore senza giudicarlo come “esagerato” o “fuori tempo”. Le relazioni tossiche lasciano spesso strascichi lunghi proprio perché toccano profondamente l’autostima e i confini personali.
Se senti che questo vissuto continua a condizionare il modo in cui ti percepisci o ti relazioni agli altri, un percorso psicologico può aiutarti a rimettere al centro i tuoi bisogni e a liberarti da quei confronti che ti fanno male.
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Buongiorno,
quella che descrivi è stata chiaramente una relazione segnata da dinamiche disfunzionali e manipolatorie, che possono lasciare ferite profonde e durature. Le frasi che lui ti ha rivolto al momento della rottura non solo sono state fredde e svalutanti, ma sembrano voler esercitare un controllo anche dopo la fine della relazione, anticipando le tue reazioni emotive e invalidandole.
È normale che tu stia ancora metabolizzando quanto accaduto, soprattutto perché, come dici, ti sei sentita sminuita e poco considerata, nonostante gli investimenti emotivi e di tempo che avevi fatto. Le relazioni tossiche spesso lasciano un senso di confusione e una perdita di fiducia in sé stessi, proprio perché chi le vive tende a chiedersi dove ha sbagliato o cosa non andasse in lui o lei.
La tua domanda finale — “perché una persona deve sminuirmi, farmi sentire non alla sua altezza e poi sembra accontentarsi?” — è molto significativa. In realtà, non è raro che chi agisce comportamenti tossici scelga partner che ritiene più gestibili o meno "sfidanti", proprio per mantenere il controllo nella relazione. Questo non ha nulla a che vedere con il tuo valore o con la tua dignità personale: anzi, spesso chi viene lasciato in questi modi è una persona capace di pensiero critico, con una personalità forte e un desiderio autentico di reciprocità.
Superare questo scoglio significa anche lavorare sul recupero della propria autostima, ridefinire i confini relazionali e riconoscere che non tutto ciò che ci accade è un riflesso del nostro valore. È importante elaborare il lutto della relazione, accogliere il dolore che ne deriva e, al tempo stesso, restituire le responsabilità a chi ha agito in modo scorretto.
Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarti nel percorso di guarigione e aiutarti a ricostruire un'immagine di te fondata sul rispetto, la forza e l’autenticità.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quella che descrivi è stata chiaramente una relazione segnata da dinamiche disfunzionali e manipolatorie, che possono lasciare ferite profonde e durature. Le frasi che lui ti ha rivolto al momento della rottura non solo sono state fredde e svalutanti, ma sembrano voler esercitare un controllo anche dopo la fine della relazione, anticipando le tue reazioni emotive e invalidandole.
È normale che tu stia ancora metabolizzando quanto accaduto, soprattutto perché, come dici, ti sei sentita sminuita e poco considerata, nonostante gli investimenti emotivi e di tempo che avevi fatto. Le relazioni tossiche spesso lasciano un senso di confusione e una perdita di fiducia in sé stessi, proprio perché chi le vive tende a chiedersi dove ha sbagliato o cosa non andasse in lui o lei.
La tua domanda finale — “perché una persona deve sminuirmi, farmi sentire non alla sua altezza e poi sembra accontentarsi?” — è molto significativa. In realtà, non è raro che chi agisce comportamenti tossici scelga partner che ritiene più gestibili o meno "sfidanti", proprio per mantenere il controllo nella relazione. Questo non ha nulla a che vedere con il tuo valore o con la tua dignità personale: anzi, spesso chi viene lasciato in questi modi è una persona capace di pensiero critico, con una personalità forte e un desiderio autentico di reciprocità.
Superare questo scoglio significa anche lavorare sul recupero della propria autostima, ridefinire i confini relazionali e riconoscere che non tutto ciò che ci accade è un riflesso del nostro valore. È importante elaborare il lutto della relazione, accogliere il dolore che ne deriva e, al tempo stesso, restituire le responsabilità a chi ha agito in modo scorretto.
Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarti nel percorso di guarigione e aiutarti a ricostruire un'immagine di te fondata sul rispetto, la forza e l’autenticità.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, creare confusione, incertezza, andarsene dall'oggi al domani, fare orbiting sono tutte strategie di chi vuole andarsene lasciandosi una porta aperta, di chi vuole lasciarsi l'opportunità di tornare indietro, nel caso cambiasse idea. Questo comportamento, legato allo sminuire la persona che ha davanti e anche sminuire il rapporto che si ha avuto, ha lo specifico intento di mettere l'altro in una posizione di inferiorità, di impotenza, di disorientamento, perchè è così che tutto ciò fa sentire.
Sono di solito individui che hanno difficoltà a gestire i loro sentimenti e che se possono li negano o li soffocano. Spesso hanno un atteggiamento opportunista che non tiene conto della sofferenza altrui. Talvolta ama avere il potere sull'altro e ne gode egoisticamente.
Tutto ciò lascia una ferita aperta, che fatica a guarire, ma soprattutto lascia una sensazione di insicurezza, di ansia, di disorientamento.
Credo che dopo 4 anni di ragionamenti, dubbi, dolore che non passa, debba affidarsi ad uno specialista per superare questo scoglio. Potrà elaborare meglio quanto le è accaduto, ma anche liberarsi da eventuali sensi di colpa e di inadeguatezza.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Dott.ssa Lorena Menoncello
Sono di solito individui che hanno difficoltà a gestire i loro sentimenti e che se possono li negano o li soffocano. Spesso hanno un atteggiamento opportunista che non tiene conto della sofferenza altrui. Talvolta ama avere il potere sull'altro e ne gode egoisticamente.
Tutto ciò lascia una ferita aperta, che fatica a guarire, ma soprattutto lascia una sensazione di insicurezza, di ansia, di disorientamento.
Credo che dopo 4 anni di ragionamenti, dubbi, dolore che non passa, debba affidarsi ad uno specialista per superare questo scoglio. Potrà elaborare meglio quanto le è accaduto, ma anche liberarsi da eventuali sensi di colpa e di inadeguatezza.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Dott.ssa Lorena Menoncello
Salve, grazie per aver posto questa domanda. Si percepisce da parte sua una sofferenza importante che meriterebbe uno spazio di ascolto attivo che sia diverso da poche righe su un sito internet, per dare il giusto rilievo a quello che sta provando.
Consiglierei di rivolgersi a un professionista, laddove non ci sia nessuno che la stia accompagnando in questa fase della sua vita.
Se vuole, io sono disponibile anche per consulenze online.
Consiglierei di rivolgersi a un professionista, laddove non ci sia nessuno che la stia accompagnando in questa fase della sua vita.
Se vuole, io sono disponibile anche per consulenze online.
Carissima,
la situazione che descrivi è molto comune.
Le relazioni sono la base della nostra esistenza, ci nutrono e rendono "vivi": quando finiscono (per quanto equilibrate o meno siano state), una parte di noi se ne va con loro e quello spazio "andato" deve essere riempito.
Non c'è un tempo consono, ma c'è un'impegno che ognuno di noi può mettere per rendere quel tempo più breve.
Io credo che nel suo caso una consulenza anche breve potrebbe aiutarla a ritrovare il suo equilibrio e il suo "centro di gravità permanente", in modo da uscire anche da possibili confronti fra la sua situazione attuale e quella del suo ex.
Restando a disposizione, la saluto cordialmente.
Sebastiano
la situazione che descrivi è molto comune.
Le relazioni sono la base della nostra esistenza, ci nutrono e rendono "vivi": quando finiscono (per quanto equilibrate o meno siano state), una parte di noi se ne va con loro e quello spazio "andato" deve essere riempito.
Non c'è un tempo consono, ma c'è un'impegno che ognuno di noi può mettere per rendere quel tempo più breve.
Io credo che nel suo caso una consulenza anche breve potrebbe aiutarla a ritrovare il suo equilibrio e il suo "centro di gravità permanente", in modo da uscire anche da possibili confronti fra la sua situazione attuale e quella del suo ex.
Restando a disposizione, la saluto cordialmente.
Sebastiano
Buongiorno, mi dispiace per il suo disagio. A quale scoglio si riferisce? Mi sembra che lei abbia compreso che la persona con cui è stata intrattiene solo relazioni con donne accondiscendenti e permissive. Sembra quindi che lui abbia bisogno di comprendere meglio sé stesso e maturare, perché spesso chi ha questo atteggiamento, interiormente si sente inferiore e riesce ad avere relazioni solo con chi conferma la sua visione della realtà. Possibilmente quindi non riesce ad accettare il confronto. Mi sembra quindi che lei faccia bene ad allontanarsi se è questa la situazione.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Buongiorno, le persone con cui scegliamo di entrare in relazione, hanno parti emotive che riconosciamo come qualcosa di già vissuto che ci fanno sentire in una sensazione di sicurezza (sicurezza non per forza equivale a rapporto funzionale). Probabilmente sarebbe più utile chiedersi "quando mi sono sentita già così nella mia esperienza di vita? Dove ho imparato a sentirmi così? Dove lo ho visto?". Le consiglio di intraprendere un percorso di tipo cognitivo comportamentale integrato con Emdr e Flash in modo da ricostruire insieme al terapeuta il suo schema relazionale e poterlo modificare.
Buongiorno cara, sento quanto ancora prema in lei e sia vivo il dolore che ha provato per questa persona ma forse più che altro quanto quelle parole hanno impattato su di lei. Magari sarebbe interessante un percorso anche breve per elaborare questo dolore e comprendere anche perchè quelle parole le circolano ancora dentro e come potersene separare e recuperare un po' di serenità. Se vuole sono a disposizione in presenza o online. Cordialità Alessandra Domigno
Grazie per aver condiviso qualcosa che evidentemente ti ha segnato in profondità. Il dolore che stai ancora elaborando è del tutto comprensibile: quando si vive una relazione dove si dà tanto e si riceve poco, la chiusura improvvisa può lasciare ferite aperte, domande irrisolte e un senso di svalutazione personale.
Le sue frasi e il suo atteggiamento parlano più di lui che di te: del suo bisogno di controllo, della difficoltà a gestire una relazione autentica e alla pari. È normale che tu ti senta colpita dal confronto con chi è arrivata dopo, ma il valore di una persona non si misura dal fatto che l'altro “resti”, ma dalla propria autenticità e forza.
Possiamo lavorarci insieme, se lo desideri: per aiutarti a chiudere davvero quel ciclo, riprenderti il tuo valore, e liberarti da quella domanda che ti tiene ancorata al passato. Anche con l’aiuto della mindfulness, è possibile ricostruire fiducia, autostima e presenza. Quando vuoi, ci sono.
Le sue frasi e il suo atteggiamento parlano più di lui che di te: del suo bisogno di controllo, della difficoltà a gestire una relazione autentica e alla pari. È normale che tu ti senta colpita dal confronto con chi è arrivata dopo, ma il valore di una persona non si misura dal fatto che l'altro “resti”, ma dalla propria autenticità e forza.
Possiamo lavorarci insieme, se lo desideri: per aiutarti a chiudere davvero quel ciclo, riprenderti il tuo valore, e liberarti da quella domanda che ti tiene ancorata al passato. Anche con l’aiuto della mindfulness, è possibile ricostruire fiducia, autostima e presenza. Quando vuoi, ci sono.
buongiorno,
per rispetto della complessità della situazione da lei descritta, La invito a contattarmi in modo da parlarne direttamente.
cordialmente, Chiara Dottoressa Rogora
per rispetto della complessità della situazione da lei descritta, La invito a contattarmi in modo da parlarne direttamente.
cordialmente, Chiara Dottoressa Rogora
Cara Utente,
ho letto attentamente la sua problematica e percepisco la sua sofferenza.
Purtroppo le relazioni di questo tipo come definisce lei "tossiche", spesso ci portano a sentirci responsabili della rottura della relazione con la conseguente sperimentazione di sensazioni spiacevoli, ulteriormente alimentate dalla continua presenza ambigua del partner. La conseguenza è che lei si sente continuamente ingaggiata nella relazione (ormai chiusa) e non riesce a distanziarsi definitivamente.
In questo caso, le consiglio di concentrarsi maggiormente su sé stessa, iniziando un percorso psicoterapeutico che la possa aiutare a capire, comprendere e conoscere meglio gli aspetti di sé che si attivano in situazioni di questo tipo, in modo tale che possa imparare a gestirli qualora incombesse in futuro in situazioni relazionali simili.
Spero che il mio rimando possa esserle utile.
Un Caro Saluto
Dr.ssa Cristina Lanfranchi
ho letto attentamente la sua problematica e percepisco la sua sofferenza.
Purtroppo le relazioni di questo tipo come definisce lei "tossiche", spesso ci portano a sentirci responsabili della rottura della relazione con la conseguente sperimentazione di sensazioni spiacevoli, ulteriormente alimentate dalla continua presenza ambigua del partner. La conseguenza è che lei si sente continuamente ingaggiata nella relazione (ormai chiusa) e non riesce a distanziarsi definitivamente.
In questo caso, le consiglio di concentrarsi maggiormente su sé stessa, iniziando un percorso psicoterapeutico che la possa aiutare a capire, comprendere e conoscere meglio gli aspetti di sé che si attivano in situazioni di questo tipo, in modo tale che possa imparare a gestirli qualora incombesse in futuro in situazioni relazionali simili.
Spero che il mio rimando possa esserle utile.
Un Caro Saluto
Dr.ssa Cristina Lanfranchi
Buongiorno,
credo che potrebbe esserle di aiuto parlarne con un terapista. Uno spazio di ascolto più ampio le sarebbe di supporto per poter elaborare la fine di tale relazione.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
credo che potrebbe esserle di aiuto parlarne con un terapista. Uno spazio di ascolto più ampio le sarebbe di supporto per poter elaborare la fine di tale relazione.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, sembra che questa storia sia lontana nel tempo di 4 anni fa, ma vicinissima rispetto a cosa ha fatto presa dentro di lei per rimanerne in pensiero ancora oggi. Potrebbe essere essenziale cercare di comprendere cosa ha spinto lei, quali meccanismi esistono nel suo bagaglio personale e familiare che, in quella storia, e forse ancora oggi, la portano a sminuirsi e a consentire agli altri di farlo.
Salve mi dispiace molto.
Sarebbe il caso di iniziare una terapia cogliendo l'occasione di questa separazione, ma per lei e per capire meglio lei stessa e di cosa ha bisogno.
Non è adesso importante ciò che fa il suo ex ma solo lei stessa e la riprogettazione della sua vita. Mi faccia sapere. Buona serata
Sarebbe il caso di iniziare una terapia cogliendo l'occasione di questa separazione, ma per lei e per capire meglio lei stessa e di cosa ha bisogno.
Non è adesso importante ciò che fa il suo ex ma solo lei stessa e la riprogettazione della sua vita. Mi faccia sapere. Buona serata
Gentile utente,
mi dispiace per l'esperienza che ha vissuto con questo ragazzo.
Il fatto che a distanza di tutto questo tempo, penso circa 3 anni, stia ancora metabolizzando l'accaduto, fa capire quanto fosse davvero tossica questa relazione.
Dal mio punto di vista dovrebbe utilizzare delle tenciche per superare definitivamente quello che è accaduto, riappropriarsi della sua vita e crearsi un futuro con una persona che la saprà amare.
Il mal d'amore può essere il peggiore dei mali soprattutto quando si esce da una relazione tossica, ma c'è il modo per uscirne definitivamente, le consiglio un percorso di psicoterapia breve strategica che in poche sedute e con delle tecniche specifiche la aiuterà a staccarsi definitivamente dal passato.
Un caro saluto
Dr. Roberto Cetroni
mi dispiace per l'esperienza che ha vissuto con questo ragazzo.
Il fatto che a distanza di tutto questo tempo, penso circa 3 anni, stia ancora metabolizzando l'accaduto, fa capire quanto fosse davvero tossica questa relazione.
Dal mio punto di vista dovrebbe utilizzare delle tenciche per superare definitivamente quello che è accaduto, riappropriarsi della sua vita e crearsi un futuro con una persona che la saprà amare.
Il mal d'amore può essere il peggiore dei mali soprattutto quando si esce da una relazione tossica, ma c'è il modo per uscirne definitivamente, le consiglio un percorso di psicoterapia breve strategica che in poche sedute e con delle tecniche specifiche la aiuterà a staccarsi definitivamente dal passato.
Un caro saluto
Dr. Roberto Cetroni
Buonasera cara,
Per superare lo scoglio, prendendo a paragone quando lo si trova al mare, di solito ci si sale prima sopra e poi si và oltre: provi a contattare un/a psicoterapeuta con cui iniziare a.. salire lo scoglio.
Resto a disposizione qualora decidesse di contattarmi,
Dott.ssa Michela Dicosta
Per superare lo scoglio, prendendo a paragone quando lo si trova al mare, di solito ci si sale prima sopra e poi si và oltre: provi a contattare un/a psicoterapeuta con cui iniziare a.. salire lo scoglio.
Resto a disposizione qualora decidesse di contattarmi,
Dott.ssa Michela Dicosta
Ciao, grazie per aver scritto. La tua domanda è molto chiara: “Perché dopo tutto quello che ho dato, lui ha scelto qualcun’altra — e sembra anche felice?” Quello che racconti somiglia a una ferita non ancora chiusa. Sei rimasta coinvolta in una relazione dove davi tanto, ma non ricevevi lo stesso. Lui mandava segnali contraddittori: ti faceva sentire importante, ma poi diceva che non voleva impegnarsi. Quando hai iniziato a chiedere di più, si è tirato indietro all’improvviso — lasciandoti addosso non solo il dolore del distacco, ma anche la sensazione di non valere abbastanza. Le frasi che ti ha detto (“so che ora starai male… io ho premuto il grilletto…”) non sono solo fredde, sono anche un modo per evitare la responsabilità di farti del male. Ora lui sta con una persona diversa, più “accondiscendente”, dici tu. E questo fa male perché sembra che stia bene proprio con chi non gli chiede molto. Ma la verità è che non tutti scelgono in base all’amore: a volte scelgono ciò che li fa sentire più liberi, o più comodi. Quello che puoi fare ora non è capire lui, ma tornare a te. Cosa desideri veramente? Cosa ti meriti? Questa non è una storia finita male: è una soglia. E forse è il momento giusto per cominciare a rimettere al centro i tuoi bisogni. Se vuoi, possiamo lavorarci insieme.
Buongiorno, da ciò che descrive emerge un vissuto relazionale ancora molto presente e carico di significato. Le dinamiche che racconta — un legame ambiguo, la sensazione di dare senza ricevere, la rottura improvvisa accompagnata da frasi svalutanti — possono lasciare segni profondi, sia sul piano dell’autostima che della fiducia nella possibilità di costruire relazioni sane. Il confronto con il “dopo” (la nuova partner, le sue caratteristiche, il perché di certe scelte) può riattivare ferite non ancora elaborate, soprattutto quando si ha la sensazione di essere stati trattati come “non adeguati” o non sufficienti. Queste domande spesso non portano risposte soddisfacenti, ma mantengono vivo un legame interno con ciò che ha fatto soffrire. La difficoltà che esprime nel superare questo scoglio non è un segno di debolezza, ma può essere il segnale di qualcosa che merita attenzione: forse non solo la fine di una relazione, ma anche il modo in cui quella relazione ha toccato aspetti profondi della sua identità, del bisogno di essere vista, scelta, riconosciuta. In questi casi, un percorso psicoterapeutico può offrire uno spazio sicuro per esplorare questi nodi, comprendere cosa ha fatto male davvero, e riaprire una possibilità di contatto più autentico con sé.
Un caro saluto
Dr Francesca Tedde
Un caro saluto
Dr Francesca Tedde
Buongiorno, ti stai ponendo delle domande utili e complesse poiché prendono in esame gli schemi relazionali del tuo ex e allo stesso i tuoi.
In primis già iniziare ad essere consapevoli della situazione aiuta. In secundis potrebbe esserti utile una psicoterapia che utilizzi la schema therapy.
Spero di esserle stato utile,
Dott. Alvise Arlotto
In primis già iniziare ad essere consapevoli della situazione aiuta. In secundis potrebbe esserti utile una psicoterapia che utilizzi la schema therapy.
Spero di esserle stato utile,
Dott. Alvise Arlotto
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