Buonasera vorrei chiedere il vostro parere su un problema che sta affliggendo mia figlia di 20 anni

15 risposte
Buonasera vorrei chiedere il vostro parere su un problema che sta affliggendo mia figlia di 20 anni da circa un anno e mezzo quando all'improvviso ha iniziato a mangiare e bere molto lentamente ed aveva perso 4 chili.dopo periodi di lenta ripresa poi ricominciava il problema.a dicembre 2017 ha iniziato sedute di psicoterapia e sembrava andare meglio ,interrotte a maggio le sedute dopo due settimane è di nuovo peggiorata.a luglio ha iniziato la terapia strategica breve e esercizi con la logopedista per migliorare la masticazione che comunque ora va meglio ma quando mangia fa movimenti involontari con braccio e gamba di uno stesso lato e a volte sembra quasi stia per tossire. Vi prego di rispinderni a volte penso ci sia qualche problema neurologico e ho paura che tutto questi possa sconvolgere la sua vita e non so più a chi rivolgermi
Buongiorno capisco perfettamente la sua preoccupazione. Personalmente le consiglierei di portare sua figlia da un neurologo per accertarsi che questi movimenti involontari non siano dovuti a qualche patologia fisica. In secondo luogo asseconderei il più possibile qualsiasi “percorso” che porta una maggiore serenità, che possa essere quindi logopedista, psicoterapeuta, o forme di rilassamento. Difficile fare un’ipotesi diagnostica con questi elementi, ma è indubbio che qualsiasi disfunzione o sintomatologia proviene da un disagio, che poi il nostro corpo somatizza in varie forme diverse. Le auguro buona giornata
Federica Miccichè

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Salve, ho letto attentamente la sua domanda lei non ci dà molte notizie sul passato di sua figlia. Nel periodo in cui è comparso il disturbo che cosa stava succedendo o che tipo di trauma ha avuto. Come dice la mia collega sua figlia sta somatizzando qualche problema, la prima cosa da fare sarebbe bene fare una visita da un neurologo per scongiurare qualche disturbo fisiologico. In seguito dopo aver accertato che non è nulla di fisiologico potrebbe riprendere il rapporto con la psicoterapeuta, dato che lei scrive che stava avendo un miglioramento. Sicuramente facendo un lavoro su di sè, verrà in contatto con il suo intimo e capire che cosa le provoca tali disturbi, le auguro che sua figlia trovi la strada per andare a stare meglio, dott. Eugenia Cardilli
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Buongiorno. Dalle quanto scrive sua figlia risponde bene ai supporti terapeutici e questo è buon segno. Rispetto ai tic è possibile che siano sempre legati al disagio psichico. Una suggestione che mi viene da farle è se anche voi, come famiglia, seguiate oppure no un percorso parallelo. È possibile che i sintomi che la preoccupano siano d'origine funzionale e non organica. Il consulto neurologico potrebbe dirimere il dubbio
Buongiorno, accolgo la sua forte preoccupazione. Proprio per la delicatezza di quanto espone e per la giovane età della ragazza, ritengo utile un consulto con il medico di base per decidere insieme i passi da compiere e a quali professionisti rivolgersi. Rimango a disposizione, dottoressa Vagnati Silvia
Buongiorno signora, capisco la sua preoccupazione, e apprezzo che abbiate previsto, nel corso dell'evoluzione di questo disturbo, la possibilità di percorsi di intervento di vario tipo. Al momento presente trovo siano opportune indagini neurologiche, se non le avete già fatte: potrebbero almeno placare la sua ansia in questa direzione. Poi mi sembra che la ragazza abbia beneficiato di ogni tentativo di cura, e mi chiedo perché siano state interrotte. Forse sarebbe il caso di tornare dalla psicoterapeuta, il trattamento aveva dato buoni risultati, varrebbe la pena di valorizzarlo. E poi contemplare la possibilità di un percorso familiare da affiancare a quello individuale della ragazza, dalla mia esperienza l'intervento sulla famiglia, per ragazzi giovani, soprattutto se vivono ancora in famiglia, riesce spesso a sbloccare situazioni anche complesse. Spero averle dato, come le mie colleghe, spunti di riflessione, e la saluto. Marenza De Michele.
Signora buongiorno,
non riesco a capire se qualche collega ha formulato una diagnosi. Sarebbe molto importante conoscere l’inquadramento clinico di un problema che potrebbe rientrare nei Disturbi del Comportamento Alimentare.
Se ci fosse una diagnosi di questo tipo ed in assenza di problemi neurologici si potrebbe pensare ad un sottostante quadro di conversione. Il che richiederebbe un trattamento altamente specializzato. Per qualunque altra richiesta non esiti a scrivere nuovamente. Buona giornata. Claudia Bartocci
Buongiorno signora,
mi aggiungo a tutte le risposte date dai colleghi che le hanno già dato diversi spunti.
Credo che per dare una risposta alle sue preoccupazione debba procedere con una eventuale diagnosi certa e specifica e per fare questo deve assolutamente indagare anche il versante neurologico, in modo da escludere eventualmente problemi di quel tipo.
Essendo presente un sintomo di natura alimentare è necessario non perdere di vista l'aspetto più squisitamente psicologico, perchè quello è un ambito in cui problematiche di questo genere possono manifestarsi.
Bene visita neurologia poi assessment psicologico per diagnosi e trattamento
Signora Buongiorno, dal suo racconto emerge una situazione clinica complessa che sarebbe opportuno valutare sia da un punto di vista psicologico sia da un punto di vista medico. Le suggerirei una visita da uno psichiatra per indagare i movimenti anomali di braccio e gamba e riprendere un percorso di psicoterapia ad indirizzo analitico, al fine di indagare il "mondo emozionale" di sua figlia. Concordo con la collega che, anche se maggiorenne e se la ragazza da il suo consenso, qualche colloquio con la famiglia aiuterebbe il terapeuta a rendere più efficace il trattamento terapeutico con sua figlia. Le auguro di trovare professionisti che vi sostengano in questo momento difficile della vostra vita. Cordialmente la saluto
Dott.ssa Monica Bertolini (Lodi- Lombardia)
Buongiorno, è comprensibile che sia preoccupata e immagino possa esserlo anche sua figlia. Consiglierei come prima cosa un approfondimento neurologico per escludere possibili cause organiche, successivamente potrebbe essere utile un approccio psicoterapeutico che tenga conto degli aspetti emotivi collegati all'espressione corporea.
Cordiali saluti
Prima di risponderle le vorrei farle una domanda: ha già fatto i controlli medici del caso? Medico di base, neurologo...?
Concordo con tutti i colleghi e su tutto però una cosa ha attirato la mia attenzione, l' aver lasciato la psicoterapia per poi stare male dopo settimane.perché? Anche se é maggiorenne ritengo che a 20 anni i giovani dipendano in toto dai genitori. A questo punto concordo con i colleghi che hanno suggerito un percorso sistemico- familiare, previa visita neurologia e/O psichiatrica.
Salve. Se si escludono problemi di tipo neurofisiologico con una visita neurologica accurata, le suggerisco di far riprendere a sua figlia un percorso di psicoterapia. I disturbi alimentari sono spesso espressione di disagi emotivi. Una psicoterapia potrebbe aiutare sua figlia in questo senso...e, da quello che scrive, mi sembra che ne abbia già avuto riscontro.
Buonasera, mi sembra strano che siano sorti solo a questa età e soprattutto siano presenti solo quando mangia i momenti involontari... non trova?
Ha capito che pensiero c'è dietro al mangiare e bere molto lentamente? Ho avuto pazienti che avevano lo stesso problema, ma chi per paura di morire soffocati per cibo andato di traverso, chi per il timore di prendere peso... Una psicoterapia cognitivo comportamentale può certamente aiutare sua figlia. Un caro saluto e un in bocca al lupo di cuore.
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Buongiorno, consiglierei di escludere qualunque problema neurologico rivolgendosi ad uno specialista. Se non dovessero esserci problemi di tipo neurologico, sarebbe consigliabile iniziare un percorso di psicoterapia con un professionista specializzato o in un centro che si occupi del trattamento dei disturbi del comportamento alimentare.
Un abbraccio

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