Buonasera, voglio chiudere una relazione extra di 3 anni. Classica storia, lui sposato, io amante si

20 risposte
Buonasera, voglio chiudere una relazione extra di 3 anni. Classica storia, lui sposato, io amante single, separata dopo anni di matrimonio. Ha parlato con la moglie avvisandola che si sarebbe rivolto ad un avvocato, lei piange e si dispera, lui è sovrastato dai sensi di colpa ed è fermo nel suo immobilismo. Io non ne posso più, sono diventata gelosa e possessiva, lui dice che "scalpito", ma la cosa più grave è che mi sto concentrando a tal punto su questa storia e sul profondo senso di mancanza che pian piano ho perso di vista tutto il resto, attività, hobby, amicizie.... Io che ho sempre avuto mille interessi, adesso non trovo più senso nelle cose. Lui mi ha chiesto ancora tempo, io da una parte vorrei mandarlo definitivamente a stendere, dall'altra fatico ad accettare la fine della relazione seppure turbolenta e fonte di grande stress. Che ne pensate?
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Salve, penso che le sarebbe di grande aiuto chiedere una consulenza perché da quanto lei descrive sembra che entrambi siete incastrati in una sorta di immobilismo. Provi a confrontarsi con un professionista in modo da comprendere quali sono gli aspetti profondi che la tengono incastrata in una relazione insoddisfacente. Un caro saluto

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Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buonasera, penso che se resta legata a questo uomo, al di là di tutte le considerazioni razionali che non fanno una piega, forse qualcosa di inconscio la muove a restare dove è. Si interroghi su questo e se ritiene chieda un consulto ad uno psicoterapeuta per comprendere più a fondo il suo agire. Un caro saluto.
Dott.ssa Villa
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, deve cercare di capire quanto tiene a questa storia e quanto conta vincere una sfida. Sono due punti di vista molto diversi e ciò fa la differenza. Un consulto psicologico forse potrebbe aiutarla a fare chiarezza in sé stessa. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, difficile darle una risposta esaustiva ma credo che le scelte, anche le più dolorose, nascondano motivazioni profonde. Sarebbe necessario comprendere cosa la lega a questo uomo e ciò che a sua volta rende difficile a lui separarsi. Penso che debba chiarire a se stessa ciò che desidera da questa storia e se le fa bene o se è diventata una sfida nevrotica.
Potrebbe consultare uno psicoterapeuta che la aiuti in tal senso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Lorena Ferrero
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, in questo momento di immobilismo per entrambi e di stress per Lei può essere utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta al fine di esplorare i suoi bisogni e comprendere come l'attuale relazione li soddisfa, trovando il modo migliore per rispondere ad essi. Cordiali saluti. Dr.ssa Lorena Ferrero
Dott.ssa Michela Gorini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pesaro
Gentile utente, buongiorno
Si sta concentrando sul profondo senso di mancanza, dice. Di certo sulla mancanza prende vita il desiderio, d’altronde nelle sue parole non si comprende se si parla di desiderio, di quest’uomo, o di altro, al momento. Sarebbe da analizzare un po' più precisamente, cosa la governa in questo momento. Cosa la muove e cosa la fa non muovere. Hobby, amicizie sono la parte che l’ha descritta finora, la parte del proprio piacere, la parte più vitale.
Sono diventata gelosa e possessiva, dice, in risposta al di lui immobilismo al pianto e disperazione della moglie. Questa è una parte meno vitale ma più legata a ripetizione e sofferenza. Tuttavia, dice Freud, anche nella sofferenza c’è un tornaconto del sintomo, che spinge a ripetere e stare là.
Nelle sue parole non è chiaro dove sia il desiderio, se nel continuare a stare con lui, attendendo una vita insieme, che nel desiderio di lui pare testimoniata dal fatto di aver detto alla moglie di volersi separare (pur con tutte le difficoltà della reazione della moglie) oppure nel lasciare questo uomo. C’è confusione.
D’altronde, il suo ritiro dagli interessi e attività riguarda propriamente lei, il suo “immobilismo”. Certo, ha espresso di sé nell’amore, anche se non è il momento principe, quello attuale. Ma ora c’è confusione, di interessi, desideri, progetti, senso.
Il senso delle cose sta nel suo desiderio, da cercare, sembra piuttosto smarrito al momento. Una fine di relazione non è fine di vitalità. Crisi significa cambiamento. Ma lei deve sapere, eticamente, dove muoversi e cosa desidera / vuole, per potersi muovere. Scegliere altrimenti diventa troppo difficile. Occorre ne parli, scandagli la sua vita e ciò che ne risulterà sarà una maggiore consapevolezza verso di sé, per poter scegliere di spostarsi o meno e verso cosa. Che la riguardi in primis. Sarà una esperienza con sé stessa, l’appuntamento con / per sé stessa, davanti a un altro, che la aiuterà, semplicemente accompagnandola.
Buon lavoro
Dott.ssa Michela Gorini
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, se come descrive, nonostante il tempo che è passato si chiede se aspettare ancora probabilmente è perchè questa relazione ha un significato dal punto di vista emotivo. Questo può essere un punto di forza o un ostacolo a seconda della forma che prende la relazione. In questo caso rischia di farla rimanere "in attesa" a tempo indeterminato. Secondo me, per stare sul concreto, dovrebbe concentrarsi sul presente. Se le continua ad andare bene il ruolo di amante può scegliere di mantenere la frequentazione, diversamente credo che se le cose non sono cambiate in tre anni difficilmente lo faranno in futuro. Cerchi solo di non decidere in base ad una promessa che non si sa se e quando si concretizzerà.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Valentina Sciubba
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile ragazzo, dal momento che ha nominato molti approcci psicoterapeutici, le segnalo anche la Terapia Strategica Breve che ha ideato specifici protocolli ed una teoria a supporto, per curare i disturbi ossessivi. In vari libri di esponenti di questo approccio sono riportati casi e statistiche sulla sua buona efficacia ed efficienza.
I traumi possono essere curati molto bene anche con tecniche di scrittura che non mi risulta abbiano problemi di integrazione e sono molto veloci nell'ottenere risultati. Dovrebbe comunque chiedere alla psicoterapeuta se ritiene ci siano problemi di compatibilità con altri indirizzi o tecniche. La Strategica Breve solitamente non ne ha.
Buongiorno, scusi la franchezza e la poca delicatezza, ma mandarlo definitivamente a "stendere" è la.srrada giusta. Si riprenda.in mano la sua vita, poi se lui vorrà muoversi lo farà, ma su un terreno diverso.
Un saluto
Claudia m
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Salve,
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. Ne parli con il suo compagno, potrebbe essere l' occasione per dare una svolta evolutiva alla vostra relazione.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Letizia Muzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pontassieve
Buona sera,
le consiglio di prendersi del tempo per essere supportata e comprendere quali siano le sue motivazioni ed i suoi bisogni che la tengono legata a questa relazione.
Se necessita di ulteriori indicazioni non esiti a contattarmi

saluti
dott.ssa Letizia Muzi
Dr. Barbara Civera
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Decidere se chiudere o meno una relazione é sempre complicato, qualunque sia la scelta. Consiglio di prendersi del tempo per ascoltarsi, sentire cosa succede ogni volta che entra in contatto con emozioni e vissuti. Spesso é doloroso riuscire a "stare" a contatto con sé stessi, ma é anche l'unico modo per prendere consapevolmente qualunque decisione. Parallelamente, le consiglio di inizare da subito ad occupararsi di sé, dei sui hobby, delle reazioni sociali. A prescindere, essere appagata negli altri ambiti é essenziale per avere la sicurezza di voler stare con una persona per desiderio, non per bisogno di colmare altri vuoti. Lo ha già intuito, ed é bene occuparsi di questo aspetto, dove lei é il centro. Se dovesse continuare ad essere in difficoltà e si sentisse bloccata, sia a prendere una decisione sia ad occuparsi di questi altri ambiti, allora valuti un percorso su di sé per non cronicizzare la sua sofferenza. Resto a disposizione, anche online, se desiderasse chiarire ulteriori dubbi.
Dr. Barbara Civera
Dott.ssa Giada D'Amico
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Belvedere
Gentile utente, riprendendo il suo testo potrebbe iniziare dal dedicarsi nuovamente ai suoi hobbies e alle sue amicizie ovvero dal prendersi cura di Sè. Un percorso di psicoterapia potrebbe sicuramente aiutarla a cogliere i significati di cui si fa portatrice la relazione che sta vivendo, dunque a dare un nuovo significato al peso emotivo a cui questo rapporto la espone. Si prenda cura di Sè. A disposizione, un caro saluto. Dr.ssa Giada D’Amico
Dott.ssa Sara Chiara Pompili
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente,
Credo che dopo tre anni, se lui non riesce a prendere una decisione, dovrebbe prenderla lei. Può decidere di continuare a stare considerando gli effetti nocivi sulla sua vita personale ( non ha più interessi, amicizie ecc) o di lasciarlo. Il coraggio di scegliere di andarsene può trovarlo anche chiedendo un supporto psicologico che l’aiuti ad elaborare il distacco.
Cordialmente
Sara Chiara Pompili
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, comprendo che si trovi in una situazione difficile e emotivamente complessa. La sua consapevolezza dei sentimenti che sta attraversando è un primo passo importante verso il benessere emotivo. Tuttavia, sembra che la relazione extraconiugale stia avendo un impatto negativo sulla sua salute mentale e sul suo benessere complessivo.

In questa situazione, una terapia strategica breve potrebbe essere utile per aiutarla a comprendere e gestire i suoi sentimenti di gelosia, possessività e senso di mancanza. Attraverso questa terapia, potrebbe esplorare strategie per riconnettersi con se stessa, riscoprire i suoi interessi e reinvestire nell'attività, negli hobby e nelle amicizie che ha trascurato. Cordiali saluti
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, tre anni sono tanti per prendere una decisione, e qualora la prendesse, i sensi di colpa se li porterebbe con sè. Il fatto che lei si sia concentrata su questa storia perdendo interessi ed amicizie, le dice quanto abbia trascurato se stessa. Le consiglio una consulenza con uno psicoterapeuta per lavorare su di sè ed entrare in contatto con i suoi bisogni veri per prendere una decisione sul suo futuro.
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Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera,

Il fatto che si sta rendendo conto di aver perso di vista altre parti della sua vita, come le amicizie e gli interessi, è già un passo importante: questo è un segnale che merita ascolto. Potrebbe essere utile riflettere su quanto questa relazione le sta permettendo di essere serena e di crescere, o se invece le sta togliendo energie e possibilità di guardare avanti.
Potrebbe essere utile farsi accompagnare in questo percorso da un professionista, per affrontare il distacco con il supporto necessario e per riscoprire le sue risorse interiori e i suoi interessi.
Dr. Andrea Luca Bossi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Buonasera, la situazione in cui vi siete messi porta con sé un'alta possibilità di non trovare mai la spensieratezza anelata. Anche nell'ipotesi che il suo compagno lasci la moglie, generalmente questi contesti nuovi producono una "lunga coda" di rimpianti e risentimenti che inquinano la quotidianità e l'armonia della nuova relazione, con continui confronti e bisogni di "purificare" il passato. Guardi con trasparenza e coraggio dentro di sé e cerchi di capire quanto il suo orgoglio personale giochi un ruolo più importante di quanto magari sta sottovalutando. Se la situazione non si è sbloccata in tre anni, chi le direbbe di continuare in questa situazione personalmente credo non farebbe il suo bene.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la situazione che descrive è emotivamente molto complessa, e il suo senso di confusione è comprensibile. Tre anni in una relazione segreta possono consumare energie profonde, soprattutto quando si vive in attesa di un cambiamento che non arriva mai davvero. Il dolore che sente non è solo legato alla relazione, ma anche al vuoto che si è creato intorno, dove tutto ruota attorno a lui. Quando in terapia si lavora su legami così coinvolgenti, spesso emerge il bisogno di riscoprirsi fuori da quel ruolo, per recuperare identità e desideri. La Mindfulness, ad esempio, può aiutare a riconnettersi con il presente e con se stessi, spezzando i pensieri ossessivi legati alla dipendenza affettiva. Chiudere può fare paura, ma restare in una posizione di attesa cronica rischia di spegnere parti vitali di sé. Forse oggi non serve una scelta netta, ma iniziare a rimettere al centro la sua vita, anche solo un passo alla volta. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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