Buonasera. Sono una ragazza 29enne con Sindrome di Asperger diagnosticata circa 7 anni fa. Dopo anni
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Buonasera. Sono una ragazza 29enne con Sindrome di Asperger diagnosticata circa 7 anni fa. Dopo anni di malessere sono riuscita a trovare un mio equilibrio e posso finalmente dire di essere serena. Mi sono dedicata tantissimo ai miei hobby e ogni tanto esco con gli unici due amici che ho. L'unico problema che non riesco ancora a superare è il lavoro. Faccio dei lavoretti che mi permettono di sopravvivere, guadagnando poche centiana di euro, non più di 350€, di cui metà li uso per pagare la spesa o le bollette dato che vivo con i miei genitori e metà per mantenermi i miei vizi (principalmente libri e lezioni di lingue straniere). Ho tentato di svolgere lavori più consistenti, di circa 8 ore al giorno, con contratto, pagati non più di 5€ l'ora, ma dopo alcuni mesi finivo con gli antidepressivi, pur dicendomi che non doveva succedere. Non riesco a farmi piacere nessun lavoro e mi sento terribilmente in colpa per questo, soprattutto nei confronti dei miei genitori. Paolo Crepet sicuramente direbbe che sono una viziata e ne avrebbe tutte le ragioni. Pensate che i miei genitori dovrebbero cacciarmi di casa così sarei costretta a lavorare, anche se questo comporterebbe un netto calo del tono dell'umore? Ho soltanto un diploma, parlo bene 3 lingue ma non capisco niente di tutto ciò che riguarda l'economia consumista e capitalista, sono molto fuori dal mondo e mi è difficile fingere a lavoro; fingere due o tre è fattibile ma farlo otto ore diventa traumatico. Ho in programma di pubblicare dei romanzi ma non so se ne farò mai un lavoro vero e proprio. Nel frattempo, come posso sopravvivere? Come posso superare questo trauma? Tra l'altro non posso nemmeno dire di essere Asperger perché quando lo dicevo non mi assumeva nessuno. Grazie. Spero possiate aiutarmi.
Gentile Utente mi rincresce il suo stato di sofferenza, al di là di ciò che le è stato diagnosticato è difficile per tutti capire cosa "vorremmo fare da grandi" ha detto che parla bene 3 lingue quindi può sfruttare questa dote per trovare un lavoro più remunerativo,( anche online), può cominciare a scrivere un romanzo e pubblicarlo, può fare tutto con i suoi tempi. L'ansia è difficile da gestire in autonomia in alcune fasi di vita. Resto a Sua disposizione per qualsivoglia eventuale integrazione e/o chiarimento e mi è gradita l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.
Dott.ssa Giulia Marchiani
Dott.ssa Giulia Marchiani
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile amica, la sua situazione è complessa e richiederebbe una presa in carico almeno psicologica che la aiutasse a venire a capo del rebus della progettualità per il suo futuro. Solo facendo chiarezza nella sua mente potrà capire la professione che meglio le consentirebbe di sentirsi realizzata come persona ed anche economicamente. Spesso i disturbi sono funzionali alle circostanze in cui siamo immersi e modificandole sapientemente si può arrivare a risultati che a tutta prima parevano impensabili. Se non ha disponibilità economiche non esiti a chiedere al suo medico di base di indirizzarla al Cento di Salute Mentale per un percorso psicoterapeutico o anche per una presa in carico a più ampio raggio, che implichi l'interessamento del Servizio Sociale per l'accesso a corsi di qualificazione professionale consoni al il suo profilo e magari forieri di una successiva occupazione retribuita. Auguri!
Dr.ssa Emanuela Carosso,
psicologa - psicoterapeuta.
Dr.ssa Emanuela Carosso,
psicologa - psicoterapeuta.
Buonasera, ancor prima di leggere la sua diagnosi osservo un importante vissuto di svalutazione ed autocritica eppure, da quello che scrive, lei ha molte competenze che possono essere sfruttate ed utilizzate. Ci sono diversi punti che potrebbero essere snocciolati con un percorso psicologico, qualora ne abbia la possibilità anche parlandone con i suoi genitori in termini di cura di sé, valuti questa opzione. Rimango a disposizione, un saluto
Buonasera. Sono felice di sapere che ha trovato equilibrio e serenità in molti aspetti della sua vita nonostante le sfide che ha affrontato. È importante riconoscere i progressi e i successi. La sua esperienza nel mondo del lavoro è comprensibile e condivisa da molte persone con Asperger. Le difficoltà a trovare un'occupazione che si adatti alle sue esigenze e alla sua sensibilità sono reali e non è l’unica in questa situazione.
È normale provare sensazioni di colpa o frustrazione, ma è essenziale ricordare che il suo valore non è definito solo dal lavoro che si fa. Esistono strategie per affrontare queste sfide in modo più costruttivo. Potrebbe considerare di cercare lavori che siano più in linea con le sue passioni e competenze linguistiche, come la traduzione o l'insegnamento delle lingue.
Riguardo ai suoi romanzi, inseguire la sua passione potrebbe portare a nuove opportunità o prospettive lavorative in futuro.
Riguardo alla sua situazione familiare, è importante mantenere una comunicazione aperta con i suoi genitori. Esplorare insieme le opzioni per il futuro potrebbe aiutarla a trovare soluzioni sostenibili che tengano conto sia delle sue esigenze che delle loro preoccupazioni.
Se sente che sia necessario, potrebbe anche considerare l’utilità di un supporto psicologico in modo da elaborare pensieri ed emozioni e pianificare passi avanti concreti.
Resto a disposizione, anche online e le auguro buona fortuna per il futuro.
Dott.ssa Elena Gambirasio
È normale provare sensazioni di colpa o frustrazione, ma è essenziale ricordare che il suo valore non è definito solo dal lavoro che si fa. Esistono strategie per affrontare queste sfide in modo più costruttivo. Potrebbe considerare di cercare lavori che siano più in linea con le sue passioni e competenze linguistiche, come la traduzione o l'insegnamento delle lingue.
Riguardo ai suoi romanzi, inseguire la sua passione potrebbe portare a nuove opportunità o prospettive lavorative in futuro.
Riguardo alla sua situazione familiare, è importante mantenere una comunicazione aperta con i suoi genitori. Esplorare insieme le opzioni per il futuro potrebbe aiutarla a trovare soluzioni sostenibili che tengano conto sia delle sue esigenze che delle loro preoccupazioni.
Se sente che sia necessario, potrebbe anche considerare l’utilità di un supporto psicologico in modo da elaborare pensieri ed emozioni e pianificare passi avanti concreti.
Resto a disposizione, anche online e le auguro buona fortuna per il futuro.
Dott.ssa Elena Gambirasio
Cara ragazza, non credo che il dott. Crepet direbbe che lei è una ragazza viziata. Talvolta i suoi commenti possono apparire mediaticamente pungenti, ma mi risulta essere un professionista competente e come del resto, fino a prova contraria, è stato competente pure colui, il quale ha formulato la diagnosi di Sindrome di Asperger, diagnosi che merita innanzitutto rispetto e non certo etichette giudicanti e mortificanti. E' inoltre mio parere professionale che "sbatterla fuori di casa", non sia un'azione terapeutica sostenibile e condivisibile (e anche qualora lo fosse, andrebbe progettata adeguatamente e attuata gradualmente). Mi spiace che lei debba nascondere "di essere asperger", anche perché seppur ragazzino, ho assistito "in diretta" all'abbattimento del manicomio, con la speranza da parte di molti, di fatto rimasta spesso tale, che venissero abbattuti pure i relativi stereotipi e pregiudizi. Tuttavia, riprendendo quanto già consigliatole, condivido il suggerimento di contattare il suo medico curante per, se non lo ha già fatto, rivolgersi al Centro di Salute Mentale, il quale forse potrebbe, come già accennatole, avviare pure un percorso di inserimento sociale e lavorativo, ad esempio prima tramite "borsa lavoro" e magari successivamente con un'assunzione vera e propria (con tempi ed orari compatibili con le sue necessità psicologiche, ad esempio con un lavoro par time), come già accaduto a diversi utenti dei Servizi di Salute Mentale, che conosco. Inoltre, se non lo ha già fatto, ne parli con il suo medico curante, per verificare la possibilità, vista la sua diagnosi, di entrare nelle categorie protette, elemento, che potrebbe aiutarla a trovare un'occupazione dignitosa, che tenga conto delle predette necessità psicologiche, permettendole parimenti di esprimere le sue abilità linguistiche e letterarie, il tutto possibilmente anche attraverso un supporto psicologico, che allenti i vissuti di colpa e la spinga a credere di più in se stessa..
Qualora le servissero ulteriori chiarimenti mi contatti o mi scriva pure su questo sito. Con vicinanza,
M.M.
Qualora le servissero ulteriori chiarimenti mi contatti o mi scriva pure su questo sito. Con vicinanza,
M.M.
Buongiorno, comprendo le difficoltà che sta affrontando in questo momento di vita.
Al momento penso sia protettivo per lei stare a casa dei suoi genitori, sia per tutelare la sua mentale sia in attesa di trovare un lavoro che le permetta di essere indipendente e soddisfatta.
Trovare un lavoro gratificante, capire chi si vuole essere nel mondo, dar valore alle proprie risorse e provare a canalizzarle in modo costruttivo in contesti professionali inclusivi può essere molto difficile, soprattutto rispetto al grave precariato della nostra società. E' comprensibile il suo malessere non solo rispetto al non ottenere un compenso economico equo nelle posizioni lavorative che ha ricoperto, soprattutto se ci si percepisce lontani dai propri valori ossia dalla comprensione di chi si vuole essere nel mondo. Può essere importante quindi cercare un lavoro che sia in linea con i tuoi interessi.
Da ciò che riferisce lei ha molte risorse, infatti parla diverse lingue, ha un diploma, ma soprattutto ha voglia di costruire la sua indipendenza.
Far chiarezza su quali siano i suoi valori la potrebbe aiutare a capire quale lavoro sarebbe importante per lei, quali qualità vorrebbe portare sul lavoro, cosa vorrebbe conoscere e imparare.
Spesso è difficile ascoltarsi, infatti si dà spazio al proprio giudice interno la cui autocritica non serve a spronarci. E' importante imparare a diventare abili nel sostituire l'autocritica con l'autoincoraggiamento, ossia sperimentare compassione verso se stessi e dar valore a ciò che si è.
Mi sento di dirle inoltre che sarebbe utile cercare un lavoro che le permetta di lavorare nelle giuste condizioni per quelle che sono le sue risorse.
In questo difficile momento può valutare l'idea di iniziare un percorso di supporto psicologico.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Al momento penso sia protettivo per lei stare a casa dei suoi genitori, sia per tutelare la sua mentale sia in attesa di trovare un lavoro che le permetta di essere indipendente e soddisfatta.
Trovare un lavoro gratificante, capire chi si vuole essere nel mondo, dar valore alle proprie risorse e provare a canalizzarle in modo costruttivo in contesti professionali inclusivi può essere molto difficile, soprattutto rispetto al grave precariato della nostra società. E' comprensibile il suo malessere non solo rispetto al non ottenere un compenso economico equo nelle posizioni lavorative che ha ricoperto, soprattutto se ci si percepisce lontani dai propri valori ossia dalla comprensione di chi si vuole essere nel mondo. Può essere importante quindi cercare un lavoro che sia in linea con i tuoi interessi.
Da ciò che riferisce lei ha molte risorse, infatti parla diverse lingue, ha un diploma, ma soprattutto ha voglia di costruire la sua indipendenza.
Far chiarezza su quali siano i suoi valori la potrebbe aiutare a capire quale lavoro sarebbe importante per lei, quali qualità vorrebbe portare sul lavoro, cosa vorrebbe conoscere e imparare.
Spesso è difficile ascoltarsi, infatti si dà spazio al proprio giudice interno la cui autocritica non serve a spronarci. E' importante imparare a diventare abili nel sostituire l'autocritica con l'autoincoraggiamento, ossia sperimentare compassione verso se stessi e dar valore a ciò che si è.
Mi sento di dirle inoltre che sarebbe utile cercare un lavoro che le permetta di lavorare nelle giuste condizioni per quelle che sono le sue risorse.
In questo difficile momento può valutare l'idea di iniziare un percorso di supporto psicologico.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno grazie per la sua condivisione. Chieda al suo medico di base la procedura corretta per ottenere la legger 104. Nello specifico, il comma 3. Se ha già una diagnosi effettuata da un ente pubblico (non un professionista privato), potrà ottenerla. Questa legge tutela proprio il lavoratore "fragile", rispetto alle ore di lavoro e tutela l'azienda che la assume. La procedura potrebbe essere macchinosa, ma ne vale la pena. Un caro saluto.
Gentile paziente, comprendo il suo disagio emotivo.
Non bisogna mai arrendersi. MAI!
Ha delle doti importanti, ovvero conoscere tre lingue .. si faccia aiutare da un professionista su come utilizzare al meglio le sue competenze .
Al di là della diagnosi , non si ponga dei limiti, perchè non li vedo.
Rimango a sua completa disposizione anche online.
Cordialmente dott.ssa Rosa Argenti
Non bisogna mai arrendersi. MAI!
Ha delle doti importanti, ovvero conoscere tre lingue .. si faccia aiutare da un professionista su come utilizzare al meglio le sue competenze .
Al di là della diagnosi , non si ponga dei limiti, perchè non li vedo.
Rimango a sua completa disposizione anche online.
Cordialmente dott.ssa Rosa Argenti
Carissima utente, buongiorno.
La ringrazio per essersi esposta, è sempre un atto di forte coraggio.
Perché si dovrebbe sentire viziata o inadeguata ?
È la società di oggi che sembra abbia improntato come metodo di paragone con l’altro, quasi come se fosse un parametro che ritenga una persona più attraente e sexy dell’altra, l’essere costantemente impegnati con lavori incessanti.
Ma secondo lei, è davvero sexy essere impegnati e lavorare tutto il giorno ? Certo il lavoro dona stipendio, ovvero soldi, che ci permettono di “campare” detta in termini molto frivoli, ma perché accontentarsi di qualcosa soltanto per fare piuttosto che cercare qualcosa che ci possa piacere davvero ? Ad esempio le faccio io miei super complimenti per riuscire a parlare tre lingue fluentemente… e i suoi “vizi” ovvero lettura e corsi di lingue, se mi permette, non li definirei così, ma altresì, fonti di forte conoscenza.
Perché non prova ad utilizzare questa sua passione per le lingue ? Inizi magari a tenere delle ripetizioni, a qualcuno potrebbero sicuramente sempre servire .
Le piace scrivere ? Scriva il suo romanzo ! Nessuno può impedirglielo. Cerchi di aggrapparsi più che può alle sue passioni, fare un qualcosa che non ci appassiona, come ha ben detto lei, non dura tanto, può fingere una, due o tre ore al massimo, ma non di certo 8.
Se sente il bisogno di un consulto
Io sono disponibile
Dott.ssa Silvia Marcelletti
La ringrazio per essersi esposta, è sempre un atto di forte coraggio.
Perché si dovrebbe sentire viziata o inadeguata ?
È la società di oggi che sembra abbia improntato come metodo di paragone con l’altro, quasi come se fosse un parametro che ritenga una persona più attraente e sexy dell’altra, l’essere costantemente impegnati con lavori incessanti.
Ma secondo lei, è davvero sexy essere impegnati e lavorare tutto il giorno ? Certo il lavoro dona stipendio, ovvero soldi, che ci permettono di “campare” detta in termini molto frivoli, ma perché accontentarsi di qualcosa soltanto per fare piuttosto che cercare qualcosa che ci possa piacere davvero ? Ad esempio le faccio io miei super complimenti per riuscire a parlare tre lingue fluentemente… e i suoi “vizi” ovvero lettura e corsi di lingue, se mi permette, non li definirei così, ma altresì, fonti di forte conoscenza.
Perché non prova ad utilizzare questa sua passione per le lingue ? Inizi magari a tenere delle ripetizioni, a qualcuno potrebbero sicuramente sempre servire .
Le piace scrivere ? Scriva il suo romanzo ! Nessuno può impedirglielo. Cerchi di aggrapparsi più che può alle sue passioni, fare un qualcosa che non ci appassiona, come ha ben detto lei, non dura tanto, può fingere una, due o tre ore al massimo, ma non di certo 8.
Se sente il bisogno di un consulto
Io sono disponibile
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Buongiorno, è lecito non conoscere la propria strada. Spesso lo si da per scontato ma non è così facile. Ora come ora ci sono molte opzioni ed opportunità ed il mondo del lavoro è sempre più complesso. Essere cacciata di casa e continuare per tutta la vita a svolgere un lavoro che non piace e quindi essere insoddisfatta ed infelice non mi sembra una scelta funzionale, così come capisco per lei non lo sia neanche guadagnare 350 euro al mese e non riuscire ad avere la sua indipendenza. Crepet a parte, ogni persona ha il suo percorso di vita, appurato che le due opzioni non fanno per lei, è fondamentale trovarne una intermedia e un suo equilibrio anche qui, con il suo tempo. Ha provato a parlare di queste difficoltà e quello che pensa apertamente ai suoi genitori?
Buonasera,
Innanzitutto, voglio esprimere la mia ammirazione per la tua forza e resilienza nel trovare un equilibrio nella tua vita. Gestire una diagnosi come la Sindrome di Asperger può presentare le sue sfide, ma hai trovato passione nei tuoi hobby e hai stretto amicizie significative.
Lavoro: Mi rendo conto che mantenere un lavoro tradizionale da 8 ore al giorno può essere impegnativo per te. Non sei sola in questo. Molti individui con condizioni simili alla tua trovano che lavori tradizionali possono essere stressanti. L'importante è trovare un equilibrio tra benessere mentale ed esigenze economiche. Non c'è nulla di male nel cercare lavori a tempo parziale o flessibili che si adattino meglio alle tue necessità.
Sentirsi in colpa: Sentirsi in colpa, soprattutto quando si vive con i propri genitori, è comprensibile. Tuttavia, è cruciale che tu e i tuoi genitori troviate una comunicazione aperta riguardo alle tue preoccupazioni. Essi potrebbero offrirti una prospettiva diversa o suggerire modi in cui potresti contribuire alla casa che non coinvolgono necessariamente un salario.
Revelare la diagnosi: Capisco le tue preoccupazioni sul rivelare la tua diagnosi ai potenziali datori di lavoro. La decisione di condividere la tua condizione è molto personale e può dipendere dalla situazione specifica e dal datore di lavoro.
Passioni e talenti: Mi sembra che tu abbia delle capacità linguistiche notevoli. Avere una buona padronanza di tre lingue è un talento raro. Potresti considerare lavori come traduzioni freelance o insegnamento di lingue. Inoltre, se hai una passione per la scrittura, pubblicare dei romanzi potrebbe diventare una fonte di guadagno. La scrittura può anche offrirti una piattaforma per esprimere le tue esperienze e sensazioni.
Supporto: Consiglio vivamente di cercare il supporto di un terapeuta o di un consulente di carriera specializzato nelle esigenze degli individui con la Sindrome di Asperger. Questi professionisti potrebbero offrirti strategie specifiche e risorse per affrontare le tue preoccupazioni relative al lavoro.
Ti auguro il meglio nel tuo percorso. Ricorda che sei una persona di valore, indipendentemente dalla tua situazione lavorativa, e hai tanto da offrire al mondo.
Innanzitutto, voglio esprimere la mia ammirazione per la tua forza e resilienza nel trovare un equilibrio nella tua vita. Gestire una diagnosi come la Sindrome di Asperger può presentare le sue sfide, ma hai trovato passione nei tuoi hobby e hai stretto amicizie significative.
Lavoro: Mi rendo conto che mantenere un lavoro tradizionale da 8 ore al giorno può essere impegnativo per te. Non sei sola in questo. Molti individui con condizioni simili alla tua trovano che lavori tradizionali possono essere stressanti. L'importante è trovare un equilibrio tra benessere mentale ed esigenze economiche. Non c'è nulla di male nel cercare lavori a tempo parziale o flessibili che si adattino meglio alle tue necessità.
Sentirsi in colpa: Sentirsi in colpa, soprattutto quando si vive con i propri genitori, è comprensibile. Tuttavia, è cruciale che tu e i tuoi genitori troviate una comunicazione aperta riguardo alle tue preoccupazioni. Essi potrebbero offrirti una prospettiva diversa o suggerire modi in cui potresti contribuire alla casa che non coinvolgono necessariamente un salario.
Revelare la diagnosi: Capisco le tue preoccupazioni sul rivelare la tua diagnosi ai potenziali datori di lavoro. La decisione di condividere la tua condizione è molto personale e può dipendere dalla situazione specifica e dal datore di lavoro.
Passioni e talenti: Mi sembra che tu abbia delle capacità linguistiche notevoli. Avere una buona padronanza di tre lingue è un talento raro. Potresti considerare lavori come traduzioni freelance o insegnamento di lingue. Inoltre, se hai una passione per la scrittura, pubblicare dei romanzi potrebbe diventare una fonte di guadagno. La scrittura può anche offrirti una piattaforma per esprimere le tue esperienze e sensazioni.
Supporto: Consiglio vivamente di cercare il supporto di un terapeuta o di un consulente di carriera specializzato nelle esigenze degli individui con la Sindrome di Asperger. Questi professionisti potrebbero offrirti strategie specifiche e risorse per affrontare le tue preoccupazioni relative al lavoro.
Ti auguro il meglio nel tuo percorso. Ricorda che sei una persona di valore, indipendentemente dalla tua situazione lavorativa, e hai tanto da offrire al mondo.
Gentilissima, prima di tutto, voglio farti i complimenti per aver trovato un tuo equilibrio e per essere riuscita a coltivare i tuoi hobby, così come per mantenere due amici stretti nella tua cerchia sociale. È un importante passo verso la serenità personale.
La tua situazione lavorativa è comprensibile e non sei affatto sola nel sentirsi in difficoltà in un ambiente lavorativo tradizionale, specialmente quando si è una persona con Sindrome di Asperger. La Sindrome di Asperger può rendere più difficile adattarsi a certi tipi di lavoro e interagire con colleghi e superiori in modo conforme alle aspettative sociali.
È importante notare che il benessere mentale è una priorità. Non dovresti mai sentirti in colpa per il fatto che non riesci a svolgere determinati lavori o per il fatto di vivere con i tuoi genitori. La tua salute mentale è fondamentale, e cercare di lavorare in un ambiente che ti fa sentire così male potrebbe essere dannoso per te.
Invece di considerare l'idea di essere cacciata di casa dai tuoi genitori, potresti cercare alternative più costruttive. Ecco alcune possibilità:
Considera di rivolgerti a uno psicologo o a uno specialista in salute mentale che possa aiutarti a comprendere meglio le tue difficoltà con il lavoro e sviluppare strategie per affrontarle in modo più efficace. Possono aiutarti anche a gestire eventuali sentimenti di colpa o frustrazione. Parlane con il tuo medico di fiducia, potresti trovare il professionista tramite prescrizione in ASL, se hai difficoltà economiche attuali.
Cerca lavori che ti offrano maggiore flessibilità e che siano in linea con le tue competenze e interessi. Potresti anche considerare il lavoro freelance o l'opportunità di lavorare da casa, dove potresti sentirti più a tuo agio.
Se hai interesse a scrivere romanzi, potresti considerare la possibilità di partecipare a corsi di scrittura o di sviluppare ulteriormente le tue abilità linguistiche. Questo potrebbe essere un passo verso una possibile carriera nel settore della scrittura.
Parla con i tuoi genitori in modo aperto e onesto riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue difficoltà. Spiega loro come ti senti riguardo al lavoro e cerca il loro supporto emotivo.
Quando cerchi lavoro, cerca posizioni che siano in sintonia con le tue abilità linguistiche e il tuo diploma. Potresti anche cercare organizzazioni che hanno una cultura aziendale inclusiva e che potrebbero essere più comprensive delle tue esigenze.
Ricorda che il percorso verso il benessere e il successo lavorativo può richiedere tempo e sforzo. Non c'è nulla di sbagliato nell'avere sfide e difficoltà, e cercare il supporto adeguato può fare una grande differenza. Non abbatterti, sei un individuo unico con talenti e potenzialità uniche, e ci sono strade che possono portarti verso una vita che ti soddisfi e ti renda felice. A disposizione, un caro saluto. Dr.ssa Marina Lumento.
La tua situazione lavorativa è comprensibile e non sei affatto sola nel sentirsi in difficoltà in un ambiente lavorativo tradizionale, specialmente quando si è una persona con Sindrome di Asperger. La Sindrome di Asperger può rendere più difficile adattarsi a certi tipi di lavoro e interagire con colleghi e superiori in modo conforme alle aspettative sociali.
È importante notare che il benessere mentale è una priorità. Non dovresti mai sentirti in colpa per il fatto che non riesci a svolgere determinati lavori o per il fatto di vivere con i tuoi genitori. La tua salute mentale è fondamentale, e cercare di lavorare in un ambiente che ti fa sentire così male potrebbe essere dannoso per te.
Invece di considerare l'idea di essere cacciata di casa dai tuoi genitori, potresti cercare alternative più costruttive. Ecco alcune possibilità:
Considera di rivolgerti a uno psicologo o a uno specialista in salute mentale che possa aiutarti a comprendere meglio le tue difficoltà con il lavoro e sviluppare strategie per affrontarle in modo più efficace. Possono aiutarti anche a gestire eventuali sentimenti di colpa o frustrazione. Parlane con il tuo medico di fiducia, potresti trovare il professionista tramite prescrizione in ASL, se hai difficoltà economiche attuali.
Cerca lavori che ti offrano maggiore flessibilità e che siano in linea con le tue competenze e interessi. Potresti anche considerare il lavoro freelance o l'opportunità di lavorare da casa, dove potresti sentirti più a tuo agio.
Se hai interesse a scrivere romanzi, potresti considerare la possibilità di partecipare a corsi di scrittura o di sviluppare ulteriormente le tue abilità linguistiche. Questo potrebbe essere un passo verso una possibile carriera nel settore della scrittura.
Parla con i tuoi genitori in modo aperto e onesto riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue difficoltà. Spiega loro come ti senti riguardo al lavoro e cerca il loro supporto emotivo.
Quando cerchi lavoro, cerca posizioni che siano in sintonia con le tue abilità linguistiche e il tuo diploma. Potresti anche cercare organizzazioni che hanno una cultura aziendale inclusiva e che potrebbero essere più comprensive delle tue esigenze.
Ricorda che il percorso verso il benessere e il successo lavorativo può richiedere tempo e sforzo. Non c'è nulla di sbagliato nell'avere sfide e difficoltà, e cercare il supporto adeguato può fare una grande differenza. Non abbatterti, sei un individuo unico con talenti e potenzialità uniche, e ci sono strade che possono portarti verso una vita che ti soddisfi e ti renda felice. A disposizione, un caro saluto. Dr.ssa Marina Lumento.
Buongiorno,
comprendo bene le difficoltà che riporti, dover fare masking costantemente sul lavoro e dover stare in una logica di produttività performativa a tutti i costi è estenuante. Hai tante potenzialità e risorse che attraverso un percorso di psicoeducazione puoi imparare a mettere in campo per trovare un'occupazione differente rispetto a quelle che hai svolto fino ad ora. Non sei viziata, sei una persona autistica che ha esigenze differenti rispetto alle persone neurotipiche e questo spesso fa sentire inadeguati rispetto agli altri a causa del modello socio-culturale dominante, non è colpa tua.
Resto a disposizione qualora tu avessi necessità di un confronto.
Cordialmente,
Dott.ssa Sara Beduschi
comprendo bene le difficoltà che riporti, dover fare masking costantemente sul lavoro e dover stare in una logica di produttività performativa a tutti i costi è estenuante. Hai tante potenzialità e risorse che attraverso un percorso di psicoeducazione puoi imparare a mettere in campo per trovare un'occupazione differente rispetto a quelle che hai svolto fino ad ora. Non sei viziata, sei una persona autistica che ha esigenze differenti rispetto alle persone neurotipiche e questo spesso fa sentire inadeguati rispetto agli altri a causa del modello socio-culturale dominante, non è colpa tua.
Resto a disposizione qualora tu avessi necessità di un confronto.
Cordialmente,
Dott.ssa Sara Beduschi
Cara credo che nella vita una delle fortune più grandi sia quella di avere dei desideri. Non tuti hanno la fortuna durante la loro vita di riuscire a capire quali siano i propri desideri. La sua è una buona base per essere felici o quantomeno per lottare affinchè possa esserlo. Ha delle passioni per le quali lottare. Credo che questo sia importante. La vera patologia oggi è essere normali. Credo che un percorso psicologico che le dia la possibilità di proteggere i suoi desideri e di tirarne fuori altri possa essere la strada giusta.
Stefania Russo
Stefania Russo
Mi dispiace sentire che stai affrontando delle difficoltà nel campo lavorativo. È importante ricordare che ogni persona ha bisogni e capacità differenti, e non esiste un unico percorso di carriera adatto a tutti. Invece di concentrarti sulle aspettative che gli altri hanno nei tuoi confronti o sulle opinioni negative, cerca di focalizzarti sulle tue passioni e sui tuoi interessi. Puoi considerare opportunità di lavoro che siano in linea con le tue abilità e che ti permettano di goderti ciò che fai.
Inoltre, potresti cercare programmi di supporto o organizzazioni che offrano opportunità di lavoro o di formazione specificamente per persone con Sindrome di Asperger o disabilità simili. Questi programmi potrebbero comprendere ambienti di lavoro più adatti alle tue esigenze e offrire supporto nell'integrazione lavorativa.
È importante anche prenderti cura della tua salute mentale. Se hai esperienze negative o traumatiche sul lavoro, potresti considerare di consultare uno psicologo o uno specialista in salute mentale che possa aiutarti a gestire lo stress e a sviluppare strategie per affrontare le sfide lavorative.
Quanto alla pubblicazione dei tuoi romanzi, potrebbe essere un'ottima opportunità per esprimere la tua creatività e, se hai successo, potrebbe anche diventare una fonte di reddito. Tuttavia, è importante considerarlo come un processo a lungo termine e non come una soluzione immediata.
Infine, non sentirti in colpa per le tue difficoltà. La tua condizione di Asperger non ti rende "viziata", ma ha un impatto sulla tua vita e sul modo in cui ti relazioni con il mondo. Cerca di essere gentile con te stessa e di accettare che hai bisogno di un ambiente lavorativo che si adatti alle tue esigenze.. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Inoltre, potresti cercare programmi di supporto o organizzazioni che offrano opportunità di lavoro o di formazione specificamente per persone con Sindrome di Asperger o disabilità simili. Questi programmi potrebbero comprendere ambienti di lavoro più adatti alle tue esigenze e offrire supporto nell'integrazione lavorativa.
È importante anche prenderti cura della tua salute mentale. Se hai esperienze negative o traumatiche sul lavoro, potresti considerare di consultare uno psicologo o uno specialista in salute mentale che possa aiutarti a gestire lo stress e a sviluppare strategie per affrontare le sfide lavorative.
Quanto alla pubblicazione dei tuoi romanzi, potrebbe essere un'ottima opportunità per esprimere la tua creatività e, se hai successo, potrebbe anche diventare una fonte di reddito. Tuttavia, è importante considerarlo come un processo a lungo termine e non come una soluzione immediata.
Infine, non sentirti in colpa per le tue difficoltà. La tua condizione di Asperger non ti rende "viziata", ma ha un impatto sulla tua vita e sul modo in cui ti relazioni con il mondo. Cerca di essere gentile con te stessa e di accettare che hai bisogno di un ambiente lavorativo che si adatti alle tue esigenze.. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile Utente,
A volte i problemi nascono perché ci ostiniamo a guardarli da una sola prospettiva e non si vedono le altre possibilità, finendo così per cercare di forzare le soluzioni che rientrano nel campo limitato del vertice d’osservazione che abbiamo scelto. Non credo che essere messa alla porta per forzarsi a trovare un lavoro sia una risposta che le porterebbe alcunché di positivo. Costringersi ad alienarsi in un lavoro che non ci rappresenta, non ci gratifica e non ci da prospettive, comporta il generarsi di una routine in cui siamo rapinati del nostro tempo, non ci da più spazio per ciò che è nostro, provocandoci stati di ansia, angoscia, stress, depressione e attacchi di panico. Potrebbe essere bene per lei cambiare prospettiva: invece di cercare un lavoro incentrandosi sul lato economico, provi a concentrarsi su quale lavoro la farebbe stare bene, che la rappresenti, in cui può esprimere il suo talento e le sue passioni. Vedrà che compariranno tante opzioni a cui non aveva pensato. L’aiuto di un professionista che l’accompagni in un percorso personale volto alla scoperta di sé potrebbe esserle molto utile. Sono certo che troverà la strada giusta. Spero di esserle stato utile. In bocca al lupo.
dott. Carlo M R Flamini
A volte i problemi nascono perché ci ostiniamo a guardarli da una sola prospettiva e non si vedono le altre possibilità, finendo così per cercare di forzare le soluzioni che rientrano nel campo limitato del vertice d’osservazione che abbiamo scelto. Non credo che essere messa alla porta per forzarsi a trovare un lavoro sia una risposta che le porterebbe alcunché di positivo. Costringersi ad alienarsi in un lavoro che non ci rappresenta, non ci gratifica e non ci da prospettive, comporta il generarsi di una routine in cui siamo rapinati del nostro tempo, non ci da più spazio per ciò che è nostro, provocandoci stati di ansia, angoscia, stress, depressione e attacchi di panico. Potrebbe essere bene per lei cambiare prospettiva: invece di cercare un lavoro incentrandosi sul lato economico, provi a concentrarsi su quale lavoro la farebbe stare bene, che la rappresenti, in cui può esprimere il suo talento e le sue passioni. Vedrà che compariranno tante opzioni a cui non aveva pensato. L’aiuto di un professionista che l’accompagni in un percorso personale volto alla scoperta di sé potrebbe esserle molto utile. Sono certo che troverà la strada giusta. Spero di esserle stato utile. In bocca al lupo.
dott. Carlo M R Flamini
Ciao! Ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza, che sicuramente riflette le difficoltà che molte persone con la Sindrome di Asperger affrontano nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana. Quello che descrivi è un misto di difficoltà legate a trovare un lavoro che ti soddisfi e di sfide nel gestire la tua condizione in un contesto sociale ed economico che spesso non è preparato ad accogliere chi ha esigenze diverse.
1. Sofferenza sul lavoro e difficoltà nel trovarne uno adatto: È completamente comprensibile che tu stia affrontando difficoltà a "fingere" durante un lavoro che non ti soddisfa, soprattutto se il tuo lavoro non è adatto alle tue esigenze o se il contesto ti provoca stress e disagio. Le persone con la Sindrome di Asperger, come molte altre persone neurodivergenti, possono vivere forti difficoltà nell'adattarsi a lavori che richiedono socializzazione continua, multitasking, o ruoli poco definiti. Questi aspetti possono creare ansia, isolamento, e, come hai sperimentato, una sorta di "esaurimento emotivo".
2. La scelta di rimanere a casa e il senso di colpa: Non sei assolutamente una "viziata", come suggerisci, e credo che il senso di colpa sia un riflesso di una pressione che ti poni per riuscire a soddisfare aspettative sociali che magari non sono reali per te. La tua serenità attuale, che hai conquistato dopo tanto impegno, è un grande risultato. Vivere con i tuoi genitori può offrirti una rete di sicurezza che ti permette di concentrarti su quello che ami fare, come leggere e studiare lingue. L’importante è cercare di non pensare al lavoro come una "pena" da affrontare, ma trovare il modo di viverlo in maniera più equilibrata, se possibile.
3. Pubblicare romanzi e il lavoro creativo: Scrivere romanzi e perseguire una carriera da scrittrice è un obiettivo meraviglioso e può davvero diventare un lavoro, anche se il percorso non è sempre lineare. Molti scrittori hanno iniziato a fare altri lavori per sostenersi economicamente mentre scrivevano nel tempo libero. Potresti considerare il self-publishing, che ti consente di avere un maggiore controllo sui tuoi scritti. Potresti anche cercare di unire la passione per le lingue con il tuo desiderio di scrivere, magari lavorando come traduttrice o creando contenuti online.
4. Affrontare il trauma e la pressione sociale: Se il trauma legato al lavoro e alla pressione di adattarsi continua a causarti malessere, potresti considerare di rivolgerti a un supporto psicologico specializzato. Un terapeuta esperto in neurodivergenza, che conosce la Sindrome di Asperger, potrebbe aiutarti a gestire meglio le difficoltà nel contesto lavorativo e a sviluppare strategie per superare l'ansia e il senso di inadeguatezza. Esistono anche gruppi di supporto online e in persona dove le persone con la Sindrome di Asperger condividono esperienze, suggerimenti e risorse utili.
5. Sopravvivere economicamente: È comprensibile che tu voglia continuare a vivere serenamente senza dover sacrificare la tua felicità per soddisfare le aspettative economiche. A volte, la soluzione sta nel trovare lavori che si adattino meglio alle tue esigenze (lavori da casa, freelance, o in ambito creativo) o nella creazione di un piccolo progetto che ti permetta di guadagnare in modo sostenibile, come vendere i tuoi scritti o insegnare lingue online.
In conclusione, il lavoro che fai ora non definisce chi sei e non deve essere l'unica fonte di soddisfazione per te. Potresti iniziare a esplorare altre strade in cui le tue passioni possano trasformarsi in un'occupazione che ti permetta di vivere in modo più soddisfacente e sereno, continuando a coltivare ciò che ti rende felice.
Non sei sola in questa lotta, e non c'è una risposta unica o giusta. La tua serenità e il tuo benessere sono importanti e, passo dopo passo, puoi trovare il modo per gestire al meglio le tue esigenze.
Spero che queste parole possano esserti di conforto e di aiuto. Se hai altre domande o se desideri parlare di più in dettaglio, sono qui per te.
1. Sofferenza sul lavoro e difficoltà nel trovarne uno adatto: È completamente comprensibile che tu stia affrontando difficoltà a "fingere" durante un lavoro che non ti soddisfa, soprattutto se il tuo lavoro non è adatto alle tue esigenze o se il contesto ti provoca stress e disagio. Le persone con la Sindrome di Asperger, come molte altre persone neurodivergenti, possono vivere forti difficoltà nell'adattarsi a lavori che richiedono socializzazione continua, multitasking, o ruoli poco definiti. Questi aspetti possono creare ansia, isolamento, e, come hai sperimentato, una sorta di "esaurimento emotivo".
2. La scelta di rimanere a casa e il senso di colpa: Non sei assolutamente una "viziata", come suggerisci, e credo che il senso di colpa sia un riflesso di una pressione che ti poni per riuscire a soddisfare aspettative sociali che magari non sono reali per te. La tua serenità attuale, che hai conquistato dopo tanto impegno, è un grande risultato. Vivere con i tuoi genitori può offrirti una rete di sicurezza che ti permette di concentrarti su quello che ami fare, come leggere e studiare lingue. L’importante è cercare di non pensare al lavoro come una "pena" da affrontare, ma trovare il modo di viverlo in maniera più equilibrata, se possibile.
3. Pubblicare romanzi e il lavoro creativo: Scrivere romanzi e perseguire una carriera da scrittrice è un obiettivo meraviglioso e può davvero diventare un lavoro, anche se il percorso non è sempre lineare. Molti scrittori hanno iniziato a fare altri lavori per sostenersi economicamente mentre scrivevano nel tempo libero. Potresti considerare il self-publishing, che ti consente di avere un maggiore controllo sui tuoi scritti. Potresti anche cercare di unire la passione per le lingue con il tuo desiderio di scrivere, magari lavorando come traduttrice o creando contenuti online.
4. Affrontare il trauma e la pressione sociale: Se il trauma legato al lavoro e alla pressione di adattarsi continua a causarti malessere, potresti considerare di rivolgerti a un supporto psicologico specializzato. Un terapeuta esperto in neurodivergenza, che conosce la Sindrome di Asperger, potrebbe aiutarti a gestire meglio le difficoltà nel contesto lavorativo e a sviluppare strategie per superare l'ansia e il senso di inadeguatezza. Esistono anche gruppi di supporto online e in persona dove le persone con la Sindrome di Asperger condividono esperienze, suggerimenti e risorse utili.
5. Sopravvivere economicamente: È comprensibile che tu voglia continuare a vivere serenamente senza dover sacrificare la tua felicità per soddisfare le aspettative economiche. A volte, la soluzione sta nel trovare lavori che si adattino meglio alle tue esigenze (lavori da casa, freelance, o in ambito creativo) o nella creazione di un piccolo progetto che ti permetta di guadagnare in modo sostenibile, come vendere i tuoi scritti o insegnare lingue online.
In conclusione, il lavoro che fai ora non definisce chi sei e non deve essere l'unica fonte di soddisfazione per te. Potresti iniziare a esplorare altre strade in cui le tue passioni possano trasformarsi in un'occupazione che ti permetta di vivere in modo più soddisfacente e sereno, continuando a coltivare ciò che ti rende felice.
Non sei sola in questa lotta, e non c'è una risposta unica o giusta. La tua serenità e il tuo benessere sono importanti e, passo dopo passo, puoi trovare il modo per gestire al meglio le tue esigenze.
Spero che queste parole possano esserti di conforto e di aiuto. Se hai altre domande o se desideri parlare di più in dettaglio, sono qui per te.
Buongiorno, le consiglio un supporto psicologico da parte di un collega specializzato in neurodiversita'. Cordiali saluti.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta precisione e consapevolezza. Quello che descrivi non è un fallimento, ma il risultato di un sistema lavorativo che spesso non tiene conto delle differenze nei modi di sentire e funzionare.
Se la diagnosi di Sindrome di Asperger è stata rilasciata da un servizio pubblico, potresti valutare la possibilità di attivare il riconoscimento dell’invalidità civile e la Legge 104, strumenti che possono offrire supporti concreti, anche nella vita lavorativa.
Questo ti permetterebbe, tra le altre cose, di accedere al collocamento mirato (Legge 68/99), pensato proprio per favorire l’inserimento lavorativo in contesti più adatti alle caratteristiche individuali. Ti sei mai chiestə che tipo di ambiente potrebbe accoglierti senza costringerti a fingere? Cosa cambierebbe se il lavoro si adattasse a te, e non il contrario?
È possibile cercare un equilibrio tra dignità, autonomia e benessere, senza rinunciare a chi si è davvero. E tu hai già fatto molta strada in questa direzione.
Se la diagnosi di Sindrome di Asperger è stata rilasciata da un servizio pubblico, potresti valutare la possibilità di attivare il riconoscimento dell’invalidità civile e la Legge 104, strumenti che possono offrire supporti concreti, anche nella vita lavorativa.
Questo ti permetterebbe, tra le altre cose, di accedere al collocamento mirato (Legge 68/99), pensato proprio per favorire l’inserimento lavorativo in contesti più adatti alle caratteristiche individuali. Ti sei mai chiestə che tipo di ambiente potrebbe accoglierti senza costringerti a fingere? Cosa cambierebbe se il lavoro si adattasse a te, e non il contrario?
È possibile cercare un equilibrio tra dignità, autonomia e benessere, senza rinunciare a chi si è davvero. E tu hai già fatto molta strada in questa direzione.
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con tanta lucidità e coraggio una parte così complessa e personale del suo vissuto. Le sue parole restituiscono un'immagine chiara di una persona riflessiva, profonda, attenta a sé e al mondo, che sta affrontando un tema difficile con una straordinaria consapevolezza. Comprendo pienamente quanto possa essere frustrante sentirsi fuori posto in un sistema che sembra non tenere conto delle sue caratteristiche, dei suoi bisogni, e delle sue modalità di funzionamento. È del tutto naturale sentirsi scoraggiati quando, nonostante i tentativi, i lavori “tradizionali” non risultano sostenibili e finiscono per impattare pesantemente sul benessere psicologico. Quando descrive l’esperienza del lavoro come qualcosa che richiede uno sforzo di “fingere” per ore, sta parlando di un carico emotivo e cognitivo molto concreto. Per chi è nello spettro autistico, la cosiddetta “mascheratura” può diventare una vera e propria fonte di esaurimento. Non è una questione di vizi, di pigrizia o di mancanza di volontà, ma di sostenibilità. Ed è importante dare legittimità a questa difficoltà senza colpevolizzarsi. La sensazione di colpa verso i suoi genitori è qualcosa che molte persone provano, specie se vivono ancora in famiglia e non riescono, per cause indipendenti dalla loro volontà, a raggiungere un'autonomia economica. Tuttavia, considerare la sua situazione alla luce di un giudizio severo come quello che immagina da parte di figure pubbliche o anche da sé stessa, rischia solo di aumentare la sofferenza. Lei non è una persona “viziata”. È una persona che sta cercando di trovare il proprio modo di stare al mondo, compatibilmente con le proprie caratteristiche e risorse. Non esiste un unico modo giusto di lavorare o di contribuire alla società. Il valore personale non si misura soltanto attraverso la produttività in senso economico. È possibile costruire percorsi lavorativi alternativi, più sostenibili, che partano proprio dalle sue passioni e competenze. Il fatto che parli tre lingue fluentemente, che abbia un interesse per le lingue e per la scrittura, sono risorse preziose. Potrebbe valere la pena esplorare con un professionista un percorso orientato a costruire obiettivi lavorativi graduali, a basso impatto emotivo, magari nel campo della scrittura, della traduzione o del lavoro da remoto. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, ciò che può fare una grande differenza è lavorare su due binari: da un lato imparare a osservare i pensieri auto-giudicanti (come “sono una fallita” o “dovrei essere costretta a lavorare come tutti”), per riconoscerli come interpretazioni dolorose e non come verità assolute; dall’altro lato, esplorare gradualmente comportamenti che la avvicinino ai suoi valori, anche in piccoli passi, anche con la consapevolezza che il benessere non nasce dalla forzatura ma dalla compatibilità con se stessi. Non esiste una risposta univoca su cosa debbano o non debbano fare i suoi genitori. Ma quello che è certo è che la pressione non è mai una buona alleata del cambiamento. Invece, la comprensione, la validazione e il sostegno graduale possono fare molto di più, anche per costruire un’autonomia reale, che non sia pagata con il sacrificio della salute mentale. Il lavoro terapeutico potrebbe essere molto utile anche per rielaborare quel senso di “essere fuori dal mondo” che spesso accompagna le persone nello spettro autistico, aiutandola a trovare un equilibrio tra autenticità e adattamento, tra rispetto di sé e dialogo col contesto. Lei ha già fatto molto, ha trovato una sua serenità, ha costruito relazioni significative, ha coltivato passioni profonde. Questo è già un grande risultato. Ora si tratta di trovare un modo per integrare anche il mondo del lavoro nella sua vita, in una forma che sia per lei sostenibile e rispettosa. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Cara ragazza,avere trovato un equilibrio personale, coltivare i tuoi interessi e avere relazioni che per te hanno valore è già un traguardo importante.Quello che racconti sul lavoro tocca un punto delicato: molte persone nello spettro autistico vivono la difficoltà di adattarsi a contesti lavorativi rigidi, prolungati e poco rispettosi delle proprie caratteristiche. Non significa essere “viziati” o “fuori dal mondo”, significa semplicemente avere bisogni e modalità diverse. Sentirsi in colpa verso i genitori è comprensibile, ma non aiuta a trovare una strada sostenibile per te.Non credo che la soluzione sia “cacciarti di casa” o costringerti a lavori che ti portano a stare male al punto da dover ricorrere a farmaci. Piuttosto, può essere utile esplorare percorsi più flessibili e compatibili con le tue risorse: lavori part-time, mansioni più strutturate ma con orari ridotti, attività da remoto che possano valorizzare le lingue che conosci, o percorsi legati ai tuoi interessi (ad esempio scrittura, traduzione, revisione testi, insegnamento online). Esistono anche associazioni e progetti pensati per favorire l’inserimento lavorativo delle persone nello spettro, con maggiore attenzione alla qualità della vita.Capisco la paura del “non riuscire mai a farne un lavoro vero” con la scrittura, ma coltivare questo progetto è già un modo per darti una prospettiva e una motivazione. Non è detto che debba essere l’unica strada, ma può affiancarsi ad altre piccole entrate che non ti sovraccaricano.
Il trauma che senti rispetto al lavoro non si supera imponendoti di “resistere a forza”, ma cercando un equilibrio tra autonomia economica e benessere psicologico. Questo significa permetterti di considerare alternative fuori dagli schemi tradizionali, senza paragonarti a chi ha percorsi diversi dal tuo.
Non sei “sbagliata”: stai solo cercando il tuo modo di stare al mondo, che sarà inevitabilmente unico.
Un caro saluto,
Dott.ssa A.Mustatea
Il trauma che senti rispetto al lavoro non si supera imponendoti di “resistere a forza”, ma cercando un equilibrio tra autonomia economica e benessere psicologico. Questo significa permetterti di considerare alternative fuori dagli schemi tradizionali, senza paragonarti a chi ha percorsi diversi dal tuo.
Non sei “sbagliata”: stai solo cercando il tuo modo di stare al mondo, che sarà inevitabilmente unico.
Un caro saluto,
Dott.ssa A.Mustatea
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