Buonasera, Sono una donna sposata con una donna , stiamo insieme ormai da quasi 11 anni. Dopo alcun
20
risposte
Buonasera,
Sono una donna sposata con una donna , stiamo insieme ormai da quasi 11 anni. Dopo alcuni percorsi di psicoterapia svolti in diversi momenti della mia vita, ci sono tornata un mese e mezzo fa, scegliendo una terapeuta che mi è stata consigliata.
Ho trovato una professionista molto preparata che ha saputo subito creare una profonda connessione con me.
Dopo il 3 incontro ho iniziato a provare dei sentimenti romantici nei suoi confronti, ne abbiamo parlato e la situazione si è molto ridimensionata nel senso che ho compreso la questione transfert etc...Negli incontri successivi non ho più portato in terapia la questione anche perché mi sono concentrata sul processo terapeutico che comunque sta procedendo molto bene e mi sembrava anche di aver accettato la situazione ovvero che magari c'era una sorta di infatuazione ma che avrei potuto gestirla, però ci sono dei momenti che la penso sempre e vorrei andare oltre il rapporto paziente -terapeuta anche se mi rendo contro che l"ho idealizzata considerando che non so nulla di lei. Non vorrei interrompere la terapia ma non vorrei neanche procedere in questa strada dell'innamoramento, vorrei trovare un modo per smontare questi sentimenti, è possibile? Grazie
Sono una donna sposata con una donna , stiamo insieme ormai da quasi 11 anni. Dopo alcuni percorsi di psicoterapia svolti in diversi momenti della mia vita, ci sono tornata un mese e mezzo fa, scegliendo una terapeuta che mi è stata consigliata.
Ho trovato una professionista molto preparata che ha saputo subito creare una profonda connessione con me.
Dopo il 3 incontro ho iniziato a provare dei sentimenti romantici nei suoi confronti, ne abbiamo parlato e la situazione si è molto ridimensionata nel senso che ho compreso la questione transfert etc...Negli incontri successivi non ho più portato in terapia la questione anche perché mi sono concentrata sul processo terapeutico che comunque sta procedendo molto bene e mi sembrava anche di aver accettato la situazione ovvero che magari c'era una sorta di infatuazione ma che avrei potuto gestirla, però ci sono dei momenti che la penso sempre e vorrei andare oltre il rapporto paziente -terapeuta anche se mi rendo contro che l"ho idealizzata considerando che non so nulla di lei. Non vorrei interrompere la terapia ma non vorrei neanche procedere in questa strada dell'innamoramento, vorrei trovare un modo per smontare questi sentimenti, è possibile? Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno, se posso offrirle un suggerimento (per quanto questo possa sembrarle scontato) è di parlarle apertamente di quello che prova e che sente. Attraverso un dialogo aperto su quanto sta vivendo in questo momento, possono emergere delle tematiche importanti di cui parlare durante i vostri incontri. Le auguro il meglio!
Buonasera,
Comprendo il suo vissuto e la complessità delle emozioni che sta provando. Quello che descrive è un fenomeno noto come "transfert", un processo naturale in terapia in cui il paziente può sviluppare sentimenti intensi verso il terapeuta. È positivo che ne abbia già parlato con la sua terapeuta e che la situazione si sia ridimensionata, ma è comprensibile che alcuni sentimenti persistano.
L'idealizzazione che menziona è un aspetto importante: spesso, nella relazione terapeutica, il terapeuta assume un ruolo che va oltre la sua reale identità, diventando una figura su cui proiettiamo bisogni, desideri o aspetti irrisolti della nostra storia emotiva. Proprio per questo, anziché cercare di "smontare" questi sentimenti, potrebbe essere utile esplorare cosa rappresentano per lei e cosa stanno comunicando rispetto al suo mondo interno e alle sue relazioni.
Non è necessario interrompere la terapia, anzi, approfondire questi aspetti potrebbe rivelarsi molto prezioso per la sua crescita personale. L'invito a parlarne nuovamente con la sua terapeuta, senza timore o vergogna, affinché possiate affrontare insieme questa dinamica nel modo più costruttivo possibile.
Se si desidera un supporto ulteriore, rivolgersi a uno specialista per approfondire questi temi potrebbe essere utile e consigliato.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Comprendo il suo vissuto e la complessità delle emozioni che sta provando. Quello che descrive è un fenomeno noto come "transfert", un processo naturale in terapia in cui il paziente può sviluppare sentimenti intensi verso il terapeuta. È positivo che ne abbia già parlato con la sua terapeuta e che la situazione si sia ridimensionata, ma è comprensibile che alcuni sentimenti persistano.
L'idealizzazione che menziona è un aspetto importante: spesso, nella relazione terapeutica, il terapeuta assume un ruolo che va oltre la sua reale identità, diventando una figura su cui proiettiamo bisogni, desideri o aspetti irrisolti della nostra storia emotiva. Proprio per questo, anziché cercare di "smontare" questi sentimenti, potrebbe essere utile esplorare cosa rappresentano per lei e cosa stanno comunicando rispetto al suo mondo interno e alle sue relazioni.
Non è necessario interrompere la terapia, anzi, approfondire questi aspetti potrebbe rivelarsi molto prezioso per la sua crescita personale. L'invito a parlarne nuovamente con la sua terapeuta, senza timore o vergogna, affinché possiate affrontare insieme questa dinamica nel modo più costruttivo possibile.
Se si desidera un supporto ulteriore, rivolgersi a uno specialista per approfondire questi temi potrebbe essere utile e consigliato.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno,
sarebbe consigliabile che lei riportasse la tematica alla sua terapeuta, ribadendo la situazione, come la sta descrivendo così. Dovreste cercare di approfondire probabilmente, oltre alla relazione con la terapeuta, anche quella con sua moglie, in modo che si possano trovare le motivazioni che stanno dietro al bisogno di questa "fuga" romantica impossibile. Non a caso non si è infatuata della parrucchiera, ma della terapeuta, figura inarrivabile e, allo stesso tempo, disponibile, comprensiva, accogliente...
Buon lavoro.
sarebbe consigliabile che lei riportasse la tematica alla sua terapeuta, ribadendo la situazione, come la sta descrivendo così. Dovreste cercare di approfondire probabilmente, oltre alla relazione con la terapeuta, anche quella con sua moglie, in modo che si possano trovare le motivazioni che stanno dietro al bisogno di questa "fuga" romantica impossibile. Non a caso non si è infatuata della parrucchiera, ma della terapeuta, figura inarrivabile e, allo stesso tempo, disponibile, comprensiva, accogliente...
Buon lavoro.
Buonasera ,
mi vengono alcune riflessioni rispetto all'importantissima tematica da lei trattata. A livello pratico certamente è un processo complesso quello di "smontare" questi pensieri e sentimenti, il percorso è lungo è può passare attraverso varie fasi.
Il primo passo è diventare consapevoli che il transfert sta avvenendo (così come è nella sua esperienza). Questo richiede una riflessione sui propri sentimenti nei confronti del terapeuta, chiedendosi se le emozioni provate siano davvero legate alla figura attuale o siano una proiezione di esperienze passate. Questo può essere difficile da fare senza l'aiuto del terapeuta, ma è un passo cruciale.
Una volta riconosciuto il transfert, è importante discuterne con il terapeuta (anche su questo punto avete iniziato a lavorare nel setting terapeutico). La terapia è un luogo sicuro dove esplorare questi sentimenti senza giudizio. Il terapeuta può aiutare il paziente a capire da dove provengono queste emozioni e come si collegano alle esperienze passate. Parlarne apertamente può ridurre il potere emotivo che il transfert ha sulla persona.
Il terapeuta può guidarla nell'esplorazione delle esperienze passate che potrebbero aver dato origine al transfert. Queste possono essere legati a relazioni con genitori, figure di autorità o esperienze significative durante l'infanzia. Comprendere l'origine di queste emozioni l'aiuterà a vedere il transfert come un’opportunità per comprendere meglio se stessa.
In questo modo, il transfert diventa una parte del processo di guarigione, non qualcosa da evitare o smontare completamente.
Una cosa molto importante è che i sentimenti transferali non possono essere smontati immediatamente. È un processo che richiede tempo e pazienza. A volte il transfert può riemergere in momenti diversi della terapia, dunque non si preoccupi e ritorni con la terapeuta sull'argomento in modo da approfondire verso una comprensione più profonda e a una maggiore integrazione del sé.
mi vengono alcune riflessioni rispetto all'importantissima tematica da lei trattata. A livello pratico certamente è un processo complesso quello di "smontare" questi pensieri e sentimenti, il percorso è lungo è può passare attraverso varie fasi.
Il primo passo è diventare consapevoli che il transfert sta avvenendo (così come è nella sua esperienza). Questo richiede una riflessione sui propri sentimenti nei confronti del terapeuta, chiedendosi se le emozioni provate siano davvero legate alla figura attuale o siano una proiezione di esperienze passate. Questo può essere difficile da fare senza l'aiuto del terapeuta, ma è un passo cruciale.
Una volta riconosciuto il transfert, è importante discuterne con il terapeuta (anche su questo punto avete iniziato a lavorare nel setting terapeutico). La terapia è un luogo sicuro dove esplorare questi sentimenti senza giudizio. Il terapeuta può aiutare il paziente a capire da dove provengono queste emozioni e come si collegano alle esperienze passate. Parlarne apertamente può ridurre il potere emotivo che il transfert ha sulla persona.
Il terapeuta può guidarla nell'esplorazione delle esperienze passate che potrebbero aver dato origine al transfert. Queste possono essere legati a relazioni con genitori, figure di autorità o esperienze significative durante l'infanzia. Comprendere l'origine di queste emozioni l'aiuterà a vedere il transfert come un’opportunità per comprendere meglio se stessa.
In questo modo, il transfert diventa una parte del processo di guarigione, non qualcosa da evitare o smontare completamente.
Una cosa molto importante è che i sentimenti transferali non possono essere smontati immediatamente. È un processo che richiede tempo e pazienza. A volte il transfert può riemergere in momenti diversi della terapia, dunque non si preoccupi e ritorni con la terapeuta sull'argomento in modo da approfondire verso una comprensione più profonda e a una maggiore integrazione del sé.
Buon pomeriggio,
come immagino che la sua terapeuta le avrà già spiegato, il transfert erotico è un piuttosto comune che si verifichi, e che spesso ha a che fare con bisogni inconsci che lei introduce all'interno della relazione terapeuta. L'unico modo efficace per affrontare questi sentimenti è continuare a discuterne con il suo terapeuta, e cercare di attraversare insieme il complesso ed intricato vissuto che l'ha portata a sviluppare questo tipo di attrazione nei confronti di una figura di aiuto. E' solo attraverso la relazione terapeutica che sarà possibile realizzare e maturare un modo più consapevole e integrato di vivere le proprie emozioni e i propri desideri.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Carolina Giangrandi
come immagino che la sua terapeuta le avrà già spiegato, il transfert erotico è un piuttosto comune che si verifichi, e che spesso ha a che fare con bisogni inconsci che lei introduce all'interno della relazione terapeuta. L'unico modo efficace per affrontare questi sentimenti è continuare a discuterne con il suo terapeuta, e cercare di attraversare insieme il complesso ed intricato vissuto che l'ha portata a sviluppare questo tipo di attrazione nei confronti di una figura di aiuto. E' solo attraverso la relazione terapeutica che sarà possibile realizzare e maturare un modo più consapevole e integrato di vivere le proprie emozioni e i propri desideri.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Carolina Giangrandi
Buonasera e grazie per esserti rivolta a noi per un consulto. Credo che tu debba nuovamente riparlare della questione con la tua terapeuta, dicendole che sicutamente hai capito la questione transfert, ma che l'infatuazione continua a persistere e che per te sta diventando tutto più complicato. Se non ne parli rischi di contaminare la relazione terapeutica e la tua capacità di concentrarti su di te e sul percorso che stai facendo. Sicuramente la tua terapeuta saprà consigliarti opportunamente. Ricordati il perchè sei andata in terapia, qual'era la tua richiesta di aiuto iniziale e quali obiettivi vuoi raggiungere alla fine del percorso. Se vuoi davvero un cambiamento devi impegnarti e concentrarti su te stessa, per migliorare la qualità della tua vita. Cordiali saluti.
Buongiorno, l'unico modo è risolvere il transfert, ed eventuale controtransfert, utilizzandolo come elemento della terapia. Tuttavia se dovesse accorgersi di non riuscire a smuoversi allora effettivamente potrebbe essere necessario cambiare terapeuta.
Salve,
quello che sta vivendo è una situazione più comune di quanto si possa pensare. L’idealizzazione del terapeuta, spesso accompagnata da sentimenti romantici, è un aspetto che può emergere nel percorso psicoterapeutico e si colloca all’interno del fenomeno del transfert, che lei stessa ha già riconosciuto.
Il transfert non è un ostacolo, ma una grande opportunità di crescita. Il fatto che ne abbia già parlato con la sua terapeuta è un passo importante, e il fatto che la terapia stia procedendo bene dimostra che sta lavorando su aspetti profondi di sé. Tuttavia, è comprensibile che, a tratti, questi pensieri possano riaffiorare.
In questi casi, la strategia più efficace è trasformare l’energia del sentimento in consapevolezza e crescita personale. Non si tratta di smontare il sentimento, ma di usarlo come una lente per comprendere meglio se stessa. Continui a parlarne con la sua terapeuta, con la stessa lucidità con cui lo ha fatto qui, perché questo può diventare un punto di svolta importante nel suo percorso.
La psicoterapia non è solo un lavoro sulla sofferenza, ma anche un percorso di trasformazione delle emozioni, e questa potrebbe essere un’occasione preziosa per sviluppare una maggiore padronanza del suo mondo interiore.
Un caro saluto.
quello che sta vivendo è una situazione più comune di quanto si possa pensare. L’idealizzazione del terapeuta, spesso accompagnata da sentimenti romantici, è un aspetto che può emergere nel percorso psicoterapeutico e si colloca all’interno del fenomeno del transfert, che lei stessa ha già riconosciuto.
Il transfert non è un ostacolo, ma una grande opportunità di crescita. Il fatto che ne abbia già parlato con la sua terapeuta è un passo importante, e il fatto che la terapia stia procedendo bene dimostra che sta lavorando su aspetti profondi di sé. Tuttavia, è comprensibile che, a tratti, questi pensieri possano riaffiorare.
In questi casi, la strategia più efficace è trasformare l’energia del sentimento in consapevolezza e crescita personale. Non si tratta di smontare il sentimento, ma di usarlo come una lente per comprendere meglio se stessa. Continui a parlarne con la sua terapeuta, con la stessa lucidità con cui lo ha fatto qui, perché questo può diventare un punto di svolta importante nel suo percorso.
La psicoterapia non è solo un lavoro sulla sofferenza, ma anche un percorso di trasformazione delle emozioni, e questa potrebbe essere un’occasione preziosa per sviluppare una maggiore padronanza del suo mondo interiore.
Un caro saluto.
Gentile Utente,
Provare sentimenti verso la/il terapeuta è piuttosto comune, e in una certa misura può aiutare il lavoro su di sé. Spesso e volentieri l’esperienza della vicinanza, del connettersi in modo autentico con un’altra mente, può generare emozioni che assomigliano, e sono confondibili, con l’infatuazione.
Non è qualcosa di cui liberarsi necessariamente, anzi può accendere luci sui propri bisogni, e innescare riflessioni circa la familiarità con queste esperienze, per comprendere se siano mancate o manchino tuttora.
Continuate a farne oggetto di attenzione congiunta, il “gioco della seduzione” non va rifuggito, nell’ottica di farne uno strumento.
Un caro saluto
Provare sentimenti verso la/il terapeuta è piuttosto comune, e in una certa misura può aiutare il lavoro su di sé. Spesso e volentieri l’esperienza della vicinanza, del connettersi in modo autentico con un’altra mente, può generare emozioni che assomigliano, e sono confondibili, con l’infatuazione.
Non è qualcosa di cui liberarsi necessariamente, anzi può accendere luci sui propri bisogni, e innescare riflessioni circa la familiarità con queste esperienze, per comprendere se siano mancate o manchino tuttora.
Continuate a farne oggetto di attenzione congiunta, il “gioco della seduzione” non va rifuggito, nell’ottica di farne uno strumento.
Un caro saluto
Buongiorno, grazie per la condivisione di una tematica importante e più frequente di quanto si possa pensare. Effettivamente, per come è strutturata la cornice psicoterapeutica (l'essere in due in una stanza, parlare di tematiche intime ecc), la relazione di cura è sovrapponibile a una relazione d'amore. Forse si potrebbe dire che curi proprio per questo motivo? Alcuni direbbero di sì! Detto questo le riflessioni che lei porta rispetto al transfert sono molto corrette e la collega ha sottolineato il punto. Quello che mi sento di dirle è di non avere timore a continuare a parlarne con la collega, chissà se il suo rapporto all'amore non sia una tematica che sta emergendo in seduta proprio per la sua rilevanza rispetto alla cura.
Cari saluti
Cari saluti
Gent.ma, anche l’investimento emotivo (con le sue fantasie) immesso nel legame col terapeuta riveste qualche funzione nell’organizzazione della sua esperienza personale. Come accade per altre esperienze soggettive, è oggetto di analisi: può essere colto, compreso e progressivamente trasformato nel corso di un appropriato lavoro psicoterapeutico. SG
Buongiorno cara signora,
Partiamo dal fatto che tutto è trasformabile, parli con la sua terapeuta e veda quali sono le sue fantasie e quali i motivi per cui si è infatuata di lei e poi glielo comunichi....si confronti con lei su questo tema in maniera libera ,credo che cosi facendo troverà tranquillamente la strada per trasformarlo in altro, probabilmente riuscirà anche a capire con il tempo della terapia a cosa si agganciava. Spero di esserle stata in qualche maniera di aiuto. Buona giornata. Dr. Jasmine Scioscia
Partiamo dal fatto che tutto è trasformabile, parli con la sua terapeuta e veda quali sono le sue fantasie e quali i motivi per cui si è infatuata di lei e poi glielo comunichi....si confronti con lei su questo tema in maniera libera ,credo che cosi facendo troverà tranquillamente la strada per trasformarlo in altro, probabilmente riuscirà anche a capire con il tempo della terapia a cosa si agganciava. Spero di esserle stata in qualche maniera di aiuto. Buona giornata. Dr. Jasmine Scioscia
Gentile utente, credo che posso essere importante riparlarne in terapia portando proprio le questioni che ha condiviso con noi, il suo dubbio sul proseguire il suo percorso o lasciarlo, i pensieri sui suoi possibili sentimenti. Credo che non affrontando questo tema rimanga un elemento irrisolto e sospeso nel suo percorso. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
carissima, partendo dal presupposto che quello che le sta accadendo può rientrare nelle dinamiche di una terapia, sopratutto se analitica, ritengo che il "transfert" può essere anche una occasione di guarigione e comprensione profonda, a patto che venga analizzato all'intenso del Setting. quindi dovreste parlarne nelle sedute, in modo chiaro e limpido, per potere capire quale è il senso di questi sentimenti e, al limite, collegarli ad altri avvenimenti del suo passato.
Buona sera, sarebbe importante portare questo tema all'interno della stanza della terapia per poterlo affrontare insieme.
Salve,
provi a parlarne ancora alla terapeuta. Potrebbe esser un importante spunto di riflessione su cui soffermarsi e da cui ripartire.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
provi a parlarne ancora alla terapeuta. Potrebbe esser un importante spunto di riflessione su cui soffermarsi e da cui ripartire.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, mi sento di dirle che l'unico modo per poter "smontare questi sentimenti" è proprio quello di continuare a parlarne con la collega, il transfert è un elemento potente all'interno della relazione terapeuta-paziente e può essere scardinato e affrontato per capire cosa c'è sotto.
Buonasera, credo che abbia fatto benissimo a parlarne con la terapeuta e le consiglio di farlo nuovamente in modo che insieme possiate capire la strada giusta da intraprendere.
Buonasera, intanto è sempre bello leggere di terapie che stanno andando bene e ciò che posso aggiungere è che proprio perché stanno funzionando, lei prova questi sentimenti che hanno molto di transferale in quanto lei non sa nulla della sua psicoterapeuta. Io le suggerisco di parlarne apertamente come ha fatto in passato, le sarà di grande aiuto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.