Buonasera sono un uomo e praticamente da 19 anni non riesco a capire se sono attratto anche dagli uo
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Buonasera sono un uomo e praticamente da 19 anni non riesco a capire se sono attratto anche dagli uomini oppure no.
Non ho mai avuto dubbi sul mio orientamento eterosessuale.
Ho avuto cotte per diverse ragazze più o meno forti, ma a parte qualche bacio fino a 19 anni non sono riuscito ad avere una vera e propria relazione.
A 19 anni ho avuto una ragazza per la quale avevo l'innamoramento adolescenziale.
Purtroppo lei, per motivi religiosi, voleva arrivare vergine al matrimonio e quindi ogni volta che succedeva qualcosa di più spinto piangeva generando in me frustrazione e paura.
Inoltre in quel periodo c'era un acceso dibattito sui diritti dei gay e non capivo perchè la Chiesa li osteggiava.
Mentre non riuscivo a convincere la mia ragazza ad accettare il sesso pre matrimoniale, lei era in d'accordo con me sull'assurdità della condanna dell'amore gay da parte della chiesa.
Così mi trovavo spesso a parlare di questo argomento, ma pochi erano i miei compagni di classe ad essere d'accordo con me...probabilmente questo mi ha portato a chiedermi se fossi io stesso gay e a controllare le reazioni che avevo quando ero in contatto con la mia ragazza che però si rifiutava di fare sesso.
Un giorno poi provai erezione o per lo meno così mi sembrava, difronte all'immagine di un uomo nudo e dà lì la mia vita cambiò per sempre.
Il dubbio era diventato pesantissimo, ero ossessionato dall'idea di essere gay ogni volta che vedevo un uomo giovane, vecchio, familiare o non mi veniva il pensiero che era bello e provavo movimenti al pene.
Iniziai a immaginarmi le ragazze con il pene.
Il primo psicologo mi spiegò che era un disturbo ossessivo mi diede del daparox e mi disse che quei pensieri erano frutto del dubbio.
Ma io ci stavo male... Nella mia vita ho avuto diverse ragazze e sono riuscito ad avere rapporti sessuali.
Sono stato con ragazze dove c'era qualcosa di oggettivo a frenare la nostra storia: la distanza, la presenza di figli, situazioni in cui io ero un amante.
In situazioni in cui c'erano dei problemi oggettivi le ragazze le vedevo normali ed ero attratto e il sesso è stata una bella esperienza, in quelle dove non ero libero le immaginavo con il pene.
Non sempre il sesso è stato piacevole perché io spesso ho paura di arrivare all'orgasmo troppo presto.
La psicologa che mi sta seguendo da un pò di tempo mi ha detto che io funziono in maniera ossessiva e non riesco a trovare una soluzione al dubbio di essere gay o comunque bisessuale perché non riesco a vivere con tranquillità una relazione.
In tutti questi anni i pensieri verso i maschi che sono belli, oppure immagini sessuali con loro, non son passate ma solo diminiute.
Al di là del disturbo ossessivo, mi chiedo perchè nonostante abbia fatto sesso con le ragazze, non ho risolto questo dubbio?
Può il sesso da solo fugare ogni dubbio?
Ora a 37, volevo risolvere questo dubbio e non avere più movimenti del pene alla semplice vista di uomo, perchè non mi sembra normale anche se fossi gay.
Grazie
Non ho mai avuto dubbi sul mio orientamento eterosessuale.
Ho avuto cotte per diverse ragazze più o meno forti, ma a parte qualche bacio fino a 19 anni non sono riuscito ad avere una vera e propria relazione.
A 19 anni ho avuto una ragazza per la quale avevo l'innamoramento adolescenziale.
Purtroppo lei, per motivi religiosi, voleva arrivare vergine al matrimonio e quindi ogni volta che succedeva qualcosa di più spinto piangeva generando in me frustrazione e paura.
Inoltre in quel periodo c'era un acceso dibattito sui diritti dei gay e non capivo perchè la Chiesa li osteggiava.
Mentre non riuscivo a convincere la mia ragazza ad accettare il sesso pre matrimoniale, lei era in d'accordo con me sull'assurdità della condanna dell'amore gay da parte della chiesa.
Così mi trovavo spesso a parlare di questo argomento, ma pochi erano i miei compagni di classe ad essere d'accordo con me...probabilmente questo mi ha portato a chiedermi se fossi io stesso gay e a controllare le reazioni che avevo quando ero in contatto con la mia ragazza che però si rifiutava di fare sesso.
Un giorno poi provai erezione o per lo meno così mi sembrava, difronte all'immagine di un uomo nudo e dà lì la mia vita cambiò per sempre.
Il dubbio era diventato pesantissimo, ero ossessionato dall'idea di essere gay ogni volta che vedevo un uomo giovane, vecchio, familiare o non mi veniva il pensiero che era bello e provavo movimenti al pene.
Iniziai a immaginarmi le ragazze con il pene.
Il primo psicologo mi spiegò che era un disturbo ossessivo mi diede del daparox e mi disse che quei pensieri erano frutto del dubbio.
Ma io ci stavo male... Nella mia vita ho avuto diverse ragazze e sono riuscito ad avere rapporti sessuali.
Sono stato con ragazze dove c'era qualcosa di oggettivo a frenare la nostra storia: la distanza, la presenza di figli, situazioni in cui io ero un amante.
In situazioni in cui c'erano dei problemi oggettivi le ragazze le vedevo normali ed ero attratto e il sesso è stata una bella esperienza, in quelle dove non ero libero le immaginavo con il pene.
Non sempre il sesso è stato piacevole perché io spesso ho paura di arrivare all'orgasmo troppo presto.
La psicologa che mi sta seguendo da un pò di tempo mi ha detto che io funziono in maniera ossessiva e non riesco a trovare una soluzione al dubbio di essere gay o comunque bisessuale perché non riesco a vivere con tranquillità una relazione.
In tutti questi anni i pensieri verso i maschi che sono belli, oppure immagini sessuali con loro, non son passate ma solo diminiute.
Al di là del disturbo ossessivo, mi chiedo perchè nonostante abbia fatto sesso con le ragazze, non ho risolto questo dubbio?
Può il sesso da solo fugare ogni dubbio?
Ora a 37, volevo risolvere questo dubbio e non avere più movimenti del pene alla semplice vista di uomo, perchè non mi sembra normale anche se fossi gay.
Grazie
Buonasera, è possibile che questi dubbi su tematiche in ambito sessuale possano essere contestualizzate negli aspetti ossessivi a cui fa riferimento. Trattandosi di una situazione di lunga durata e, secondo quanto descrive, fonte di disagio, le suggerisco di valutare la possibilità di una visita specialistica per eventuale rivalutazione clinica e/o terapeutica.
Cordialmente
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Buonasera,
La situazione che descrive è complessa e merita un’attenzione approfondita, sia per il modo in cui ha vissuto il suo percorso personale sia per il peso che il dubbio ha avuto e continua ad avere nella sua vita. Vorrei offrirle alcune riflessioni che possano essere utili.
Il dubbio sull’orientamento sessuale che lei descrive sembra essere profondamente legato a un funzionamento di tipo ossessivo. Questo è un aspetto che lei stesso riconosce, e la psicologa che la segue sembra aver lavorato con lei in questa direzione. L’ossessività può amplificare qualsiasi pensiero intrusivo, trasformandolo in una preoccupazione costante che perde la sua reale connessione con i desideri autentici.
Per comprendere meglio la sua esperienza, è utile fare una distinzione tra desideri e pensieri intrusivi. I pensieri intrusivi, specialmente in persone con un funzionamento ossessivo, possono riguardare qualsiasi tema che si percepisce come minaccioso o destabilizzante. Non sono necessariamente un riflesso dei desideri reali, ma spesso derivano da una paura profonda o da una difficoltà a convivere con l’incertezza.
Il sesso, come esperienza fisica e relazionale, non è necessariamente una prova conclusiva del proprio orientamento. Se vissuto con ansia o dubbi, può non essere sufficiente a chiarire i propri desideri, perché l’ossessione tende a riemergere indipendentemente dall’esperienza concreta. Ciò che appare centrale nel suo caso è il bisogno di ottenere una certezza assoluta, che però, in temi così intimi e complessi come l’orientamento sessuale, spesso non è possibile.
I “movimenti” o le reazioni fisiche che descrive alla vista di uomini o altre immagini possono essere il risultato della sua stessa focalizzazione sul dubbio. Quando si è iperattenti a una sensazione, è comune che il corpo reagisca in modi che sembrano contraddittori o inspiegabili, ma che non necessariamente riflettono un desiderio autentico.
Il lavoro terapeutico che sta portando avanti potrebbe essere indirizzato non tanto a eliminare i pensieri o le reazioni fisiche, ma a cambiare il modo in cui lei si relaziona con essi. Accettare la possibilità dell’incertezza, smettere di cercare una risposta definitiva e sviluppare una maggiore serenità rispetto a sé stesso sono passi importanti per liberarsi dall’ossessione.
Un approccio terapeutico come la Mindfulness o l’accettazione e il commitment (ACT) potrebbe essere utile per lavorare sulla sua relazione con i pensieri ossessivi. Inoltre, esplorare i suoi vissuti emotivi e relazionali senza giudizio, andando oltre l’orientamento sessuale, potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa cerca in una relazione e come vivere una sessualità più serena.
Resto a disposizione per qualsiasi altra riflessione o supporto. Le auguro di trovare un percorso che le consenta di vivere con maggiore serenità e autenticità.
Un caro saluto.
La situazione che descrive è complessa e merita un’attenzione approfondita, sia per il modo in cui ha vissuto il suo percorso personale sia per il peso che il dubbio ha avuto e continua ad avere nella sua vita. Vorrei offrirle alcune riflessioni che possano essere utili.
Il dubbio sull’orientamento sessuale che lei descrive sembra essere profondamente legato a un funzionamento di tipo ossessivo. Questo è un aspetto che lei stesso riconosce, e la psicologa che la segue sembra aver lavorato con lei in questa direzione. L’ossessività può amplificare qualsiasi pensiero intrusivo, trasformandolo in una preoccupazione costante che perde la sua reale connessione con i desideri autentici.
Per comprendere meglio la sua esperienza, è utile fare una distinzione tra desideri e pensieri intrusivi. I pensieri intrusivi, specialmente in persone con un funzionamento ossessivo, possono riguardare qualsiasi tema che si percepisce come minaccioso o destabilizzante. Non sono necessariamente un riflesso dei desideri reali, ma spesso derivano da una paura profonda o da una difficoltà a convivere con l’incertezza.
Il sesso, come esperienza fisica e relazionale, non è necessariamente una prova conclusiva del proprio orientamento. Se vissuto con ansia o dubbi, può non essere sufficiente a chiarire i propri desideri, perché l’ossessione tende a riemergere indipendentemente dall’esperienza concreta. Ciò che appare centrale nel suo caso è il bisogno di ottenere una certezza assoluta, che però, in temi così intimi e complessi come l’orientamento sessuale, spesso non è possibile.
I “movimenti” o le reazioni fisiche che descrive alla vista di uomini o altre immagini possono essere il risultato della sua stessa focalizzazione sul dubbio. Quando si è iperattenti a una sensazione, è comune che il corpo reagisca in modi che sembrano contraddittori o inspiegabili, ma che non necessariamente riflettono un desiderio autentico.
Il lavoro terapeutico che sta portando avanti potrebbe essere indirizzato non tanto a eliminare i pensieri o le reazioni fisiche, ma a cambiare il modo in cui lei si relaziona con essi. Accettare la possibilità dell’incertezza, smettere di cercare una risposta definitiva e sviluppare una maggiore serenità rispetto a sé stesso sono passi importanti per liberarsi dall’ossessione.
Un approccio terapeutico come la Mindfulness o l’accettazione e il commitment (ACT) potrebbe essere utile per lavorare sulla sua relazione con i pensieri ossessivi. Inoltre, esplorare i suoi vissuti emotivi e relazionali senza giudizio, andando oltre l’orientamento sessuale, potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa cerca in una relazione e come vivere una sessualità più serena.
Resto a disposizione per qualsiasi altra riflessione o supporto. Le auguro di trovare un percorso che le consenta di vivere con maggiore serenità e autenticità.
Un caro saluto.
Gentile utente grazie per aver scritto e per aver esposto con sincerità i suoi dubbi..
Credo che l'unico modo per "risolvere", "rispondere " a questi interrogativi sia esplorare meglio le fantasie, i significati che lei attribuisce alla sessualità omosessuale così come a quella eterosessuale. Forse in questa fase non le è cosi utile "chiudere" e "chiudersi " in un sono gay o non sono gay. Approfondisca e non si lasci tormentare dal dubbio ma lo ascolti...Sono questioni profonde che necessitano dell'attenzione del setting psicoterapico.
Credo che l'unico modo per "risolvere", "rispondere " a questi interrogativi sia esplorare meglio le fantasie, i significati che lei attribuisce alla sessualità omosessuale così come a quella eterosessuale. Forse in questa fase non le è cosi utile "chiudere" e "chiudersi " in un sono gay o non sono gay. Approfondisca e non si lasci tormentare dal dubbio ma lo ascolti...Sono questioni profonde che necessitano dell'attenzione del setting psicoterapico.
Buonasera,
Il dubbio che descrivi sembra essere il cuore del tuo malessere, e la tua storia evidenzia come questo dubbio sia diventato un pensiero ossessivo che condiziona la tua vita. È importante chiarire che l’attrazione sessuale e i pensieri erotici non sempre definiscono un orientamento sessuale, specialmente se si accompagnano a paure o preoccupazioni così intense.
Il fatto che tu cerchi di “risolvere” il dubbio attraverso il sesso o la logica è tipico di un funzionamento ossessivo, dove l’incertezza è vissuta come intollerabile. Non è il sesso a “fugare ogni dubbio”, perché il problema non è l’attrazione in sé, ma come vivi quei pensieri.
Ti invito a esplorare con la tua terapeuta l’idea di accettare l’incertezza e lavorare sul significato che attribuisci a questi pensieri, anziché cercare di eliminarli. Questo potrebbe alleggerire il carico emotivo che ti porti dietro da anni.
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Il dubbio che descrivi sembra essere il cuore del tuo malessere, e la tua storia evidenzia come questo dubbio sia diventato un pensiero ossessivo che condiziona la tua vita. È importante chiarire che l’attrazione sessuale e i pensieri erotici non sempre definiscono un orientamento sessuale, specialmente se si accompagnano a paure o preoccupazioni così intense.
Il fatto che tu cerchi di “risolvere” il dubbio attraverso il sesso o la logica è tipico di un funzionamento ossessivo, dove l’incertezza è vissuta come intollerabile. Non è il sesso a “fugare ogni dubbio”, perché il problema non è l’attrazione in sé, ma come vivi quei pensieri.
Ti invito a esplorare con la tua terapeuta l’idea di accettare l’incertezza e lavorare sul significato che attribuisci a questi pensieri, anziché cercare di eliminarli. Questo potrebbe alleggerire il carico emotivo che ti porti dietro da anni.
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera,
La sua storia è molto articolata e coinvolge diversi aspetti importanti della sua vita emotiva, sessuale e relazionale. Il dubbio che descrivo, che sembra essere diventato un pensiero ossessivo, può effettivamente essere una manifestazione di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) , come le hanno suggerito in passato. Questo disturbo può portare a focalizzarsi su pensieri ricorrenti e indesiderati, che generano ansia e disagio, anche su temi legati all'identità sessuale.
L'orientamento sessuale è una parte complessa dell'identità personale, che non può essere definita unicamente attraverso le esperienze sessuali o le reazioni fisiologiche. I pensieri intrusivi che lei descrive (immaginare le ragazze con il pene, notare movimenti corporei alla vista di un uomo) possono essere interpretati come parte del meccanismo ossessivo, che alimenta il dubbio e rende difficile distinguere tra ciò che è una reale attrazione e ciò che è una risposta detta dall'ansia.
Il sesso, in sé, non è sempre risolutivo nel chiarire il proprio orientamento. È fondamentale considerare le emozioni, l'intimità emotiva e la connessione che si prova con l'altro. Inoltre, il fatto che le sue relazioni siano state spesso caratterizzate da difficoltà oggettive (distanze, situazioni complicate) potrebbe aver impedito una piena serenità nell'esplorare e vivere queste esperienze.
Le sue domande sono legittime e comprensibili, ma per arrivare a una maggiore chiarezza e serenità, è fondamentale affrontarle con l'aiuto di uno specialista. Il lavoro terapeutico può supportarla nel gestire i pensieri ossessivi, approfondire la conoscenza di sé e favorire un rapporto più sereno con la sua sessualità e le sue relazioni.
Le consiglio di proseguire il percorso con la sua terapeuta o con un professionista esperto, in grado di guidarla verso una comprensione più autentica e libera da condizionamenti del suo mondo interiore.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
La sua storia è molto articolata e coinvolge diversi aspetti importanti della sua vita emotiva, sessuale e relazionale. Il dubbio che descrivo, che sembra essere diventato un pensiero ossessivo, può effettivamente essere una manifestazione di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) , come le hanno suggerito in passato. Questo disturbo può portare a focalizzarsi su pensieri ricorrenti e indesiderati, che generano ansia e disagio, anche su temi legati all'identità sessuale.
L'orientamento sessuale è una parte complessa dell'identità personale, che non può essere definita unicamente attraverso le esperienze sessuali o le reazioni fisiologiche. I pensieri intrusivi che lei descrive (immaginare le ragazze con il pene, notare movimenti corporei alla vista di un uomo) possono essere interpretati come parte del meccanismo ossessivo, che alimenta il dubbio e rende difficile distinguere tra ciò che è una reale attrazione e ciò che è una risposta detta dall'ansia.
Il sesso, in sé, non è sempre risolutivo nel chiarire il proprio orientamento. È fondamentale considerare le emozioni, l'intimità emotiva e la connessione che si prova con l'altro. Inoltre, il fatto che le sue relazioni siano state spesso caratterizzate da difficoltà oggettive (distanze, situazioni complicate) potrebbe aver impedito una piena serenità nell'esplorare e vivere queste esperienze.
Le sue domande sono legittime e comprensibili, ma per arrivare a una maggiore chiarezza e serenità, è fondamentale affrontarle con l'aiuto di uno specialista. Il lavoro terapeutico può supportarla nel gestire i pensieri ossessivi, approfondire la conoscenza di sé e favorire un rapporto più sereno con la sua sessualità e le sue relazioni.
Le consiglio di proseguire il percorso con la sua terapeuta o con un professionista esperto, in grado di guidarla verso una comprensione più autentica e libera da condizionamenti del suo mondo interiore.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Da anni mi occupo di problematiche legate alla sfera sessuale. Il mio approccio consiste in una prima call telefonica gratuita a cui far seguire un percorso terapeutico.
Per ulteriori informazioni non esiti a contattarmi.
Cordialità
dott. Gaetano Marino
Per ulteriori informazioni non esiti a contattarmi.
Cordialità
dott. Gaetano Marino
Salve, credo che sia un discorso legato all'ansia che prende forma con questi pensieri.
Potrebbe esserle d'aiuto intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Potrebbe esserle d'aiuto intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, immagino che non sia per nulla facile convivere con una confusione così ampia. Qui non è importante stabilire il perché lei abbia questi dubbi, eludendoli dicendo che sono frutto di un 'ossessione, ma comprendere come si generi. C'è una tematica da cui partirei in terapia e cioè il fatto che lei abbia avuto sempre ragazze in cui "c'era sempre qualcosa di oggettivo a frenare la storia" . Come mai? Sembrerebbe che l'accesso al femminile sia possibile solo in determinate condizioni, che andrebbero indagate all'interno della sua storia personale e familiare. Scelga una o uno psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico. L'obiettivo è capire se ci sia una trasformazione di alcuni impulsi in forme ben diverse da ciò che realmente sono.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, il fatto di avere un po' di eccitazione sessuale per immagini di persone del suo stesso sesso non significa nulla. Il sesso è sesso e alle volte la fantasia va al di là del genere. Ma si tratta solo di fantasia. Bisognerebbe avere maggiori informazioni, ma probabilmente il suo problema è risolvere il dubbio sulla sua omosessualità ed essere libero di vivere quello che sente le appartiene di più, senza dover fare o esplorare cose che non gradisce. Quest'ultimo punto è importantissimo. Penso che la direzione della sua terapia sia questa ma dovrei farle anche altre domande per capirla meglio. Se desidera il primo colloquio conoscitivo con me non è a pagamento. La saluto molto cordialmente. Fulvia Fragiacomo
Gentile utente di mio dottore,
la inviterei a confrontarsi su queste tematiche all'interno delle sedute con la specialista che la sta seguendo. I sintomi molto spesso portano con se un forte connotato simbolico meglio comprensibile solo all'interno di un setting terapeutico.
Continui pure la psicoterapia, affiancata dal trattamento farmacologico, vedrà che riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi pensieri intrusivi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
la inviterei a confrontarsi su queste tematiche all'interno delle sedute con la specialista che la sta seguendo. I sintomi molto spesso portano con se un forte connotato simbolico meglio comprensibile solo all'interno di un setting terapeutico.
Continui pure la psicoterapia, affiancata dal trattamento farmacologico, vedrà che riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi pensieri intrusivi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, credo che lei abbia bisogno di guardarsi dentro in modo più profondo. Non c'è alcun male ad avere fantasie purché non diventino intrusive come nel suo caso. Esponga i suoi dubbi alla sua psicologa e cerchi di costruire una vera alleanza terapeutica con lei in modo da chiarirsi con se stesso. Probabilmente lei ha una componente ossessiva ma, creda, se ne esce e si trova il modo di vivere la vita con maggiore leggerezza che non sia però superficialità. Un saluto.
Caro, grazie per aver condiviso la sua esperienza. L'orientamento sessuale, così come in generale la sessualità, è una dimensione veramente ampia e molto profonda dell'essere umano. Al di là dell'etichetta diagnostica, forse lavorare da un punto di vista dell'esperienza e dei suoi modi di incontrare l'altro nella sessualità/affettività potrebbero aiutarla. Le lascio alcune domande, tenendo presente che fantasie sessuali e orientamento possono essere completamente diversi: ci sono paure/preoccupazioni nel viverci liberamente l'orientamento e la sessualità? Quali dimensioni dell'altro, a prescindere se uomo o donna, mi attivano? Cosa so su di me e sulla mia sessualità? Un caro abbraccio.
Buonasera, la bisessualità non solo esiste, ma è sempre esistita, e dappertutto. In Grecia ad esempio era considerata normale e comune alla stessa stregua dell'eterosessualità, in altre popolazioni (generalmente piccole ed isolate dai grossi e moderni centri urbani, quindi non condizionate da "precetti morali") si pratica etero e bisessualità senza alcuno stigma da parte della comunità in cui si vive. Questo per rasserenarla che l'interesse per entrambi i sessi non dovrebbe costituire un impedimento a realizzare i suoi scopi. Se riuscisse a porsi la domanda "ma io, con lui/lei, mi sento bene ed a mio agio, non ci facciamo del male ma anzi ci fidiamo e siamo di aiuto e supporto l'uno all'altro/a, perché non dovrei continuare questa relazione?". Noterà che le questioni che la indurrebbero ad esitare appartengono più ad un mondo di supposte e rarefatte "regole" sociali piuttosto che a lei, queste regole molto spesso (aggiungo quasi sempre) sono le prime a scivolare e contraddirsi nelle doppie "morali". Inizi a fidarsi maggiormente delle sue emozioni o sentimenti, e quando vede che sono corrisposti in modo onesto ed apertamente interessato a lei, viva quell'esperienza senza curarsi se chi ha di fronte sia un Lui o una Lei. Le auguro una buona serata
Salve, grazie per aver riportato i suoi dubbi in questo spazio. Ci sarebbero moltissimi aspetti da interrogare e sui quali lavorare, sarebbe curioso analizzare le sue relazioni primordiali, e da lì prendere consapevolezza, per poi (man mano) riorganizzare il suo modo di vedersi. Potrebbe riportare questi aspetti nel lavoro con la sua psicologa e osservarne i rimandi.
Cordialmente. Dott.ssa Elda Valente
Cordialmente. Dott.ssa Elda Valente
Mio caro, anche io ritengo che il suo problema risieda fondamentalmente in un DOC.
Le sue paure generano domande alle quali pare non si trovino risposte...un circolo vizioso tipico del DOC ed il suo cervello si dilania nella paura di essere gay perchè lei amplifica il problema. La sua terapeuta, con reciproca pazienza, sarà certo in grado di aiutarla a venirne fuori. In bocca al lupo
Le sue paure generano domande alle quali pare non si trovino risposte...un circolo vizioso tipico del DOC ed il suo cervello si dilania nella paura di essere gay perchè lei amplifica il problema. La sua terapeuta, con reciproca pazienza, sarà certo in grado di aiutarla a venirne fuori. In bocca al lupo
Buonasera,
da quello che scrive credo che la sua psicologa le sta dando indicazioni corrette e si tratta effettivamente di un pensiero intrusivo che, anche se in forma ridotta, ancora lo trascina in questo vortice del dubbio. Sembra che sia ancora coinvolto in questo circolo vizioso che lo porta a concentrare l'attenzione sui genitali, portando al movimento del pene che poi lei interpreta come conferma di un'eventuale interessamento sessuale. I pensieri intrusivi sono un problema veramente stancante e provocano tanta sofferenza, la guarigione per questo di disturbo non consiste tanto nel far sparire il pensiero, sul quale non abbiamo nessun controllo, ma sul riuscire a non spaventarsi e non seguirlo quando compare nella mente. Sembra paradossale ma spesso in questi casi l'unica uscita non e' essere sicuri di non essere gay, ma accettare i pensieri.
Spero di esserle stata utile!
Ioana Marin
da quello che scrive credo che la sua psicologa le sta dando indicazioni corrette e si tratta effettivamente di un pensiero intrusivo che, anche se in forma ridotta, ancora lo trascina in questo vortice del dubbio. Sembra che sia ancora coinvolto in questo circolo vizioso che lo porta a concentrare l'attenzione sui genitali, portando al movimento del pene che poi lei interpreta come conferma di un'eventuale interessamento sessuale. I pensieri intrusivi sono un problema veramente stancante e provocano tanta sofferenza, la guarigione per questo di disturbo non consiste tanto nel far sparire il pensiero, sul quale non abbiamo nessun controllo, ma sul riuscire a non spaventarsi e non seguirlo quando compare nella mente. Sembra paradossale ma spesso in questi casi l'unica uscita non e' essere sicuri di non essere gay, ma accettare i pensieri.
Spero di esserle stata utile!
Ioana Marin
Buongiorno! Poiché è già in terapia, condividerò solo un piccolo contributo di pensiero, nel rispetto della relazione con il/la collega. La sessualità è una dimensione complessa, fondante della nostra psiche, ma ha anche un valore relazionale e sarebbe difficile se non impossibile ridurla al piacere, alla riproduzione o alla definizione dell’orientamento sessuale. Ho avuto la sensazione che, nel suo caso, alla sessualità si sia “appoggiata” una questione “aperta” da tempo, qualcosa di profondo e antico. Questione che sembra riguardare la relazione tra i diversi aspetti di sé, ma anche la relazione con l’altro… “Mi chiedo perché nonostante abbia fatto sesso con le ragazze, non ho risolto questo dubbio? Può il sesso da solo fugare ogni dubbio? Ora a 37, volevo risolvere questo dubbio e non avere più movimenti del pene alla semplice vista di uomo, perché non mi sembra normale anche se fossi gay”… proverei a lavorare su queste domande come se fossero un tramite, un’occasione. Sta a lei decidere se continuare a cercare risposte o fidarsi e affidarsi al/alla su* terapeuta per esplorare il senso e il valore delle domande. Le risposte sono il male della questione. In bocca al lupo
Ciao, grazie per aver condiviso così tanto di te e della tua esperienza. Capisco che questo dubbio ti stia causando molta confusione e frustrazione, e affrontare questioni così complesse riguardanti l'orientamento sessuale, insieme a disturbi ossessivi, può davvero essere molto difficile. Cercherò di rispondere alle tue domande cercando di darti un punto di vista che possa aiutarti a chiarire almeno alcuni aspetti.
Il dubbio sull'orientamento sessuale e i pensieri ossessivi: È molto comune, in particolare quando ci sono dubbi non risolti o frustrazione, che le persone inizino a sperimentare pensieri ossessivi riguardo la loro sessualità. Questi pensieri possono sembrare invadenti e preoccupanti, ma è importante capire che i pensieri non definiscono chi siamo realmente. Potresti provare attrazione o curiosità per il corpo di un uomo, ma ciò non implica necessariamente che tu sia gay o bisessuale. La sessualità può essere complessa e fluidica, e un episodio o una serie di pensieri non devono definire tutto il tuo orientamento.
Il sesso come risposta al dubbio: Il fatto che tu abbia avuto esperienze sessuali con donne e che tu abbia sperimentato l'attrazione verso di loro è un dato importante. Questo può suggerire che tu non sia completamente gay, anche se il dubbio permane. Non è detto che l'avere rapporti sessuali con una donna, di per sé, "risolva" automaticamente il dubbio riguardo all'orientamento sessuale. L'orientamento non è solo legato all'atto sessuale, ma è un insieme di emozioni, attrazione romantica, sessuale, e anche affettiva, che si sviluppa nel tempo.
Pensieri ossessivi: Come ti è stato detto dalla psicologa, i pensieri ossessivi sono spesso il risultato di un tentativo di risolvere un dubbio, ma alla fine spesso lo alimentano solo di più. Più cerchi di spingere via questi pensieri, più tendono a tornare. Questo è tipico dei disturbi ossessivo-compulsivi (DOC), dove il tentativo di "controllare" i pensieri e di risolvere il dubbio spesso porta solo a una maggiore ansia. Il trattamento, che può includere psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, può essere utile per affrontare questi pensieri senza cedere alla compulsione di cercare risposte definitive.
Attrazione per uomini e reazioni fisiche: Il fatto che tu possa provare una reazione fisica di erezione alla vista di un uomo non significa automaticamente che tu sia gay. Il corpo umano reagisce a stimoli visivi o emotivi in modi che possono essere complessi e non sempre immediatamente chiari. Questo non deve essere visto come un segno definitivo del tuo orientamento sessuale. A volte, semplicemente il corpo può rispondere a determinati stimoli senza che questo abbia un legame diretto con l'identità sessuale.
Cosa significa risolvere il dubbio?: Risolvere questo dubbio non significa necessariamente trovare una risposta definitiva in un certo momento. La sessualità può essere un aspetto fluido della persona, che può evolversi nel tempo. È possibile che tu non abbia ancora avuto l'opportunità di esplorare pienamente te stesso in un contesto in cui ti senti davvero libero da pressioni esterne o dalle aspettative. Quindi, piuttosto che cercare una risposta immediata e definitiva, sarebbe utile concentrarsi sul processo di autoaccettazione e di comprensione del tuo corpo, delle tue emozioni e dei tuoi desideri.
Come vivere con il dubbio?: Invece di cercare di "eliminare" questi pensieri o sentimenti, un approccio potrebbe essere quello di accettarli come parte del processo di esplorazione della tua sessualità. Potresti non avere una risposta chiara e definitiva ora, ma questo non significa che tu debba sentirti per forza inadeguato o che tu debba risolvere tutto subito. La psicoterapia, specialmente se focalizzata su un approccio di esplorazione aperta, senza giudizio, può essere davvero utile per aiutarti a fare pace con questi dubbi e capire cosa senti veramente.
Infine, ti incoraggio a essere gentile con te stesso. Le esperienze che hai vissuto e i pensieri che hai avuto non ti definiscono completamente. La tua sessualità è una parte di te, ma non è tutto ciò che sei. La ricerca della comprensione di sé è un viaggio che può richiedere tempo e pazienza, e tu meriti di viverlo senza pressioni interne o esterne. Se ti senti ancora confuso, continuare a lavorare con il tuo terapeuta per esplorare questi temi in modo sicuro e supportato potrebbe essere davvero utile.
Il dubbio sull'orientamento sessuale e i pensieri ossessivi: È molto comune, in particolare quando ci sono dubbi non risolti o frustrazione, che le persone inizino a sperimentare pensieri ossessivi riguardo la loro sessualità. Questi pensieri possono sembrare invadenti e preoccupanti, ma è importante capire che i pensieri non definiscono chi siamo realmente. Potresti provare attrazione o curiosità per il corpo di un uomo, ma ciò non implica necessariamente che tu sia gay o bisessuale. La sessualità può essere complessa e fluidica, e un episodio o una serie di pensieri non devono definire tutto il tuo orientamento.
Il sesso come risposta al dubbio: Il fatto che tu abbia avuto esperienze sessuali con donne e che tu abbia sperimentato l'attrazione verso di loro è un dato importante. Questo può suggerire che tu non sia completamente gay, anche se il dubbio permane. Non è detto che l'avere rapporti sessuali con una donna, di per sé, "risolva" automaticamente il dubbio riguardo all'orientamento sessuale. L'orientamento non è solo legato all'atto sessuale, ma è un insieme di emozioni, attrazione romantica, sessuale, e anche affettiva, che si sviluppa nel tempo.
Pensieri ossessivi: Come ti è stato detto dalla psicologa, i pensieri ossessivi sono spesso il risultato di un tentativo di risolvere un dubbio, ma alla fine spesso lo alimentano solo di più. Più cerchi di spingere via questi pensieri, più tendono a tornare. Questo è tipico dei disturbi ossessivo-compulsivi (DOC), dove il tentativo di "controllare" i pensieri e di risolvere il dubbio spesso porta solo a una maggiore ansia. Il trattamento, che può includere psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, può essere utile per affrontare questi pensieri senza cedere alla compulsione di cercare risposte definitive.
Attrazione per uomini e reazioni fisiche: Il fatto che tu possa provare una reazione fisica di erezione alla vista di un uomo non significa automaticamente che tu sia gay. Il corpo umano reagisce a stimoli visivi o emotivi in modi che possono essere complessi e non sempre immediatamente chiari. Questo non deve essere visto come un segno definitivo del tuo orientamento sessuale. A volte, semplicemente il corpo può rispondere a determinati stimoli senza che questo abbia un legame diretto con l'identità sessuale.
Cosa significa risolvere il dubbio?: Risolvere questo dubbio non significa necessariamente trovare una risposta definitiva in un certo momento. La sessualità può essere un aspetto fluido della persona, che può evolversi nel tempo. È possibile che tu non abbia ancora avuto l'opportunità di esplorare pienamente te stesso in un contesto in cui ti senti davvero libero da pressioni esterne o dalle aspettative. Quindi, piuttosto che cercare una risposta immediata e definitiva, sarebbe utile concentrarsi sul processo di autoaccettazione e di comprensione del tuo corpo, delle tue emozioni e dei tuoi desideri.
Come vivere con il dubbio?: Invece di cercare di "eliminare" questi pensieri o sentimenti, un approccio potrebbe essere quello di accettarli come parte del processo di esplorazione della tua sessualità. Potresti non avere una risposta chiara e definitiva ora, ma questo non significa che tu debba sentirti per forza inadeguato o che tu debba risolvere tutto subito. La psicoterapia, specialmente se focalizzata su un approccio di esplorazione aperta, senza giudizio, può essere davvero utile per aiutarti a fare pace con questi dubbi e capire cosa senti veramente.
Infine, ti incoraggio a essere gentile con te stesso. Le esperienze che hai vissuto e i pensieri che hai avuto non ti definiscono completamente. La tua sessualità è una parte di te, ma non è tutto ciò che sei. La ricerca della comprensione di sé è un viaggio che può richiedere tempo e pazienza, e tu meriti di viverlo senza pressioni interne o esterne. Se ti senti ancora confuso, continuare a lavorare con il tuo terapeuta per esplorare questi temi in modo sicuro e supportato potrebbe essere davvero utile.
Gentile Utente,
la mente può, in maniera a volte ridondante e invasiva, proporre dubbi e pensieri che di per sé non hanno fondamento (es. emotivo), ma che se indagati e razionalizzati divengono "intelligenti".
Tuttavia alcuni di questi si riferiscono ad aree della nostra persona che non sono indagabili con la ragione (ogni risposta apre altre domande). La persona tentando di allontanarli-scacciarli-silenziarli finisce con ingrandire ulteriormente il dubbio che, a quel punto, diviene ingombrante.
Il consiglio, dato la sede, è di lavorare su questi dubbi; fintanto che si cerca di chiarirli diventano sempre più "profondi".
Saluti
la mente può, in maniera a volte ridondante e invasiva, proporre dubbi e pensieri che di per sé non hanno fondamento (es. emotivo), ma che se indagati e razionalizzati divengono "intelligenti".
Tuttavia alcuni di questi si riferiscono ad aree della nostra persona che non sono indagabili con la ragione (ogni risposta apre altre domande). La persona tentando di allontanarli-scacciarli-silenziarli finisce con ingrandire ulteriormente il dubbio che, a quel punto, diviene ingombrante.
Il consiglio, dato la sede, è di lavorare su questi dubbi; fintanto che si cerca di chiarirli diventano sempre più "profondi".
Saluti
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