Buonasera, sono un ragazzo di 30 anni, e da 10 a causa di un infanzia non facile soffro di attacchi

17 risposte
Buonasera, sono un ragazzo di 30 anni, e da 10 a causa di un infanzia non facile soffro di attacchi di panico, ansia e in alcuni periodi anche di depressione. Tutto ciò, girando diversi psocologi, dovrebbe essere stato causato dal rapporto con mio padre, da sempre alcolizzato. Le continue litigate e minacce di morte nei confronti di mia madre possono aver scatenato questi stati di ansia. Ho dovuto sopportare anche la sua perdita all'età di 20 anni a causa dell'alcol. Da molto tempo (9 anni) sono in cura con elopram gocce. Ultimamente, da circa inizio agosto, ogni giorno sto soffrendo di umore cupo, sensazioni di sbandamento e sonnolenza, oltre ad una rigidità muscolare su tutto il corpo. Attualmente sono in cura con una dose di 5+5+5 gocce di elopram dopo i pasti al giorno e 1/2 pastiglia di paroxetina dopo colazione e 1/2 dopo pranzo. Attualmente sono 22 giorni che ho iniziato questa cura specifica aggiungendo paroxetina (che prima non avevo mai preso) ma i giramenti di testa e la sensazione di sbandamento mentre cammino non riescono a passare. Ed è il sintomo che principalmente mi toglie la forza e lo spirito per vivere al meglio ogni giorno. Cosa mi consigliate? Grazie mille per l'aiuto nel caso qualcuno si voglia interessare.
Salve, credo che possa esserle d’aiuto rivolgere questa domanda al suo medico di fiducia, figura professionale più competente in materia. Inoltre, come mai ha interrotto le terapie?
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve. Nel suo percorso è riuscito ad elaborare il vissuto emotivo di ciò che descrive, in relazione alla sua infanzia e gioventù e il lutto per la perdita di suo padre? Il dolore e la rabbia collegato a tutto questo? Le tensioni emotive trattenute si possono strutturare il tensioni muscolari provocando i sintomi che descrive. Comunque ne parli al medico per escludere cause organiche. Distinti saluti
Buongiorno,
per quanto riguarda l'aspetto farmacologico sarebbe opportuno parlarne in modo diretto con il Suo medico, descrivendo bene sopratutto come si sente.
Dal punto di vista emotivo potrebbe esserLe d'aiuto un supporto Psicoterapeutico,
un saluto
Dott.ssa Meloni Federica Maura
Sono d'accordo con il collega e le colleghe che le consigliano di rivolgere le domande sugli psicofarmaci al suo medico/psichiatra. E anche io le chiedo come mai ha solo "girato fra gli psicologi" e non ha intrapreso una psicoterapia?
Buongiorno. Il primo consiglio che posso darle è quello di riportare queste sue sensazioni al medico di fiducia, così che possa darle indicazioni alla luce della conoscenza del suo quadro clinico. In seconda battuta, potrebbe rivolgersi ad uno psicologo per coadiuvare la terapia farmacologica a una psicologica, riportando anche le sue vecchie esperienze per trovare insieme a lui una nuova via di trattamento, funzionale per il momento che sta vivendo.
Mi rendo disponibile in questo senso per un consulto, anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Buongiorno ,comprendo la sua sofferenza ,da tanti anni ..prima e dopo la morte di suo padre.Per la terapia farmacologica , sicuramente va monitorata con il suo medico.Ma i suoi grandi dolori ,i suoi traumi e le sue incertezze necessitano di un forte appoggio ed elaborazione psicologica con bravo psicoterapeuta.Non esiti a chiedere aiuto Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Salve,
Ci sono molti eventi in una giornata che scatenano la risposta allo stress (che sono i sintomi a cui lei si riferisce) , non solo la relazione con parenti o amici difficili, ma perfino il caldo, il freddo, e perfino le forti reazioni emotive.
La sua capacità di affrontare lo stress ha un ruolo fondamentale nel determinare il suo stato di salute e secondo me lei avrebbe bisogno di migliorare la sua risposta a breve e a lungo termine contro le situazioni stressanti.
Non cambia molto sapere che la causa ultima di tutto è la relazione con suo padre. Noi tutti ci adattiamo ai traumi subiti ma poi bisogna lavorare non solo sul trauma ma su quelle strategie e abbiamo imparato per andare avanti con la vita.
Dal l suo racconto emerge un forte bisogno di lavorare inizialmente sulla sua regolazione delle emozioni.
Rimango disponibile se ha qualche dubbio su quello che ho scritto e per un consulto sia in presenza sia on line.
Salve visto il suo vissuto altamente traumatico le consiglio una psicoterapia di tipo E.M.D.R. . La aiuterà ad integrare la sua sua parte cognitiva, emotiva e corporea. Sul mio sito può trovare informazioni su questo tipo di terapia.
Dott.ssa milvia verginelli
Buongiorno, potrebbe essere utile riferire a chi la segue sul piano farmacologico, tutta la sintomatologia che sente invalidante sul piano fisico.
Di solito ansia e depressione possono essere riconducibili ad eventi critici del passato, che ci hanno segnato e continuano a creare sofferenza se non adeguatamente considerati. Per questo motivo sarebbe utile un percorso che la aiuti a gestire queste criticità.
un saluto
Micol Loppo
Le consiglio un percorso con un terapeuta EMDR.
Gentile utente di mio dottore,

le sindromi ansiose/depressive possono esser trattate con successo con l ausilio combinato di farmacoterapia e psicoterapia. La prima per poter alleviare i sintomi sino a che si ritroveranno in una fase acuta, la seconda per poter guardare ad un benessere più a lungo termine comprendendo a fondo le funzioni relazionali dei sintomi. In merito alla posologia farmacologica, le consiglio vivamente di chiarire ogni dubbio col medico prescrivente, figura più idonea in tal senso,
mentre per quanto concerne la sua domanda, le consiglio di contattare quanto prima uno specialista e di intraprendere un percorso psicoterapico, vedrà con il tempo riuscirá a star meglio.

Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
Buo9nasera sarebbe consigliato per lei un percorso di psicoterapia familiare per comprendere le dinamiche che stanno dietro i suoi malesseri.
In alternativa sarebbe indicato anche un percorso di E.M.D.R, di rielaborazione e di desensibilizzazione di traumi sia vecchi che recenti.
Buona serata
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione, certo non leggera. Le sensazioni che descrive sono tutte imputabili a stati ansiosi, però, visto che assume farmaci, le consiglio di parlarne con il medico che gliele ha prescritte. Sicuramente nella sua situazione sarebbe opportuno riprendere a fare un percorso psicoterapeutico.
Resto a disposizione e le auguro di riuscire a star meglio.
Claudia m
Caro utente, siamo sicuri che vogliamo affidare 'solo' ai farmaci la salvezza e il recupero di quel bambino che ha tanto sofferto? Perchè, volente o dolente, quella parte bambina che ha tanto sofferto, in maniera traumatica, ce la portiamo dentro e influisce sulla nostra qualità di vita. Quella parte bambina si merita una parte adulta che la accoglie, la rassicura che il futuro è diverso. E questo può farlo solo lei, in collaborazione con il farmaco. Ci pensi.
Gentile utente, la sua storia è fatta di vissuti non facili e insieme alla terapia farmacologica che sta seguendo dovrebbe affiancare una psicoterapia ed elaborare i vissuti connessi. I farmaci sono un validissimo aiuto ma da soli non bastano a curare le ferite emotive, sia quelle più coscienti che tante altre nascoste nell'animo. Vista la sua giovane età sarebbe il caso di regalarsi uno spazio tutto suo dove prendersi cura delle parti più fragili.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, per la questione farmacologica deve parlarne con il medico che le ha prescritto i farmaci. Per la sua ansia invece, le consiglio un ciclo di terapia breve cognitivo-comportamentale.
E' molto efficace.
dott Tealdi
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Salve
Senz'altro il primo step è un consulto con il suo medico di base e con il prescritto dei farmaci. Sarebbe interessante capire cosa è avvenuto nei tanti percorsi psicoterapeutici con diversi colleghi e se si è già rivolto a uno psicoterapeuta esperto che utilizza l'EMDR. La sua è una lettera breve all'interno della quale non ha mancato di riferirci di memorie traumatiche sulle quali potrebbe lavorare proprio con l'EMDR. Sono disponibile anche online
Cordiali Saluti Dott. Tiziana Vecchiarini

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