buonasera, quando avevo 14 anni ho iniziato a non sentire l'aria per 1 mese.. se non mi sbaglio, pen

23 risposte
buonasera, quando avevo 14 anni ho iniziato a non sentire l'aria per 1 mese.. se non mi sbaglio, pensavo fossero muchi alla gola o qualcosa nel naso che mi impedivano di respirare.
ero convinta che erano questi 2 motivi quindi me ne stavo tranquilla... perché sapevo che erano cose normali e che si risolvevano facilmente.
sono stata 5 giorni bene, senza questo problema... ma ad un certo punto è ritornato.
ho iniziato a farmi pensieri a non finire.. che avessi un problema grave. soffro d'ansia ormai da 3 anni e non mi è capitato una cosa simile.
ora ho 15 anni e la so controllare meglio di prima, anche se mi capita di stare tutta la giornata a fare fatica a respirare e soprattutto la sera.
vorrei capire se ho la dispnea e se è grave o no....
quali potrebbero essere i rimedi per questo problema?
grazie.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo utile approfondire eventuali cause organiche non tralasciando tuttavia l'aspetto emotivo.
Ritengo pertanto fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Roberto Marchetti
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Roma
Buongiorno, capisco il suo malessere ed esssendo una condizione che dura da tanto tempo le consiglio di parlare con uno specialista in modo da potresi tranquillizzare, escludere cause organiche ed avere una diagnosi con un piano di trattamento. Saluti dott. Roberto Marchetti
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Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, prima di tutto potrebbe rivolgere questa domanda al suo medico di fiducia per escludere cause organiche. Inoltre, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per avere una diagnosi, è difficile poterle dare una risposta esaustiva, servirebbero altre informazioni.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Cara utente,
sto seguendo un caso simile al tuo da un annetto e con lui ho usato EMDR con ottimi risultati.
La Dispnea non è più un problema.
Ti consiglio di provare.
Un caro saluto.
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao, mi dispiace per questa sensazioni di ansia e disagio che provi.
Hai mai pensato di provare a parlare con uno psicologo di come ti senti e come stanno andando le cose?
Potresti farti aiutare dai tuoi genitori, visto che sei minorenne, a cercarne uno con cui tu possa trovarti a tuo agio. Sono sicura che un sostegno e un momento tutto tuo per parlare di questi stati d'animo ti farebbero stare meglio.
Se vuoi, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Dr. Andrea Alliata
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno. Le posso indicare come prima cosa di rivolgersi al suo medico curante per fare degli approfondimenti ed escludere eventuali cause organiche. Dico questo perchè da come lo descrive circa l'esordio, il decorso e la risposta emotiva, potrebbe trattarsi di un fenomeno legato all'ansia. In questo caso il miglior destinatario è uno psicoterapeuta. un saluto
Dott.ssa Valentina Di Giovanni
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
Bisognerebbe capire meglio nella sua esperienza di vita, cosa è accaduto nel momento in cui ha manifestato per la prima volta questo sintomo. Inoltre sarebbe opportuno che lei riferisse questa sintomatologia al medico curante anche se, molto probabilmente, sono presenti delle evidenti cause psicologiche sulle quali lavorare. Se vuole sono disponibile a poterla incontrare. Un cordiale saluto
Dott.ssa Sabrina Scarpetta
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Buongiorno , mi dispiace per la situazione che sta vivendo . Le consiglio di escludere prima eventuali cause organiche, una volta escluse, il problema è di natura psicologica , in tal caso le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale dal quale troverà giovamento fino alla risoluzione del problema. Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Salve! Le consiglierei un consulto con il suo medico di fiducia per definire la possibile presenza di disturbo di origine organica, ma visto anche il suo riconoscimento e la sensazione di esperire ansia contatterei anche uno psicoterapeuta per integrare il percorso.
Cordiali saluti Dott.ssa Alessia Battista
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve per prima cosa è opportuno che lei condivida questi suoi pensieri con i suoi genitori ed insieme valutiate le attività da svolgere per comprendere le cause e le soluzioni. Sulla base delle sue indicazioni sembra che lei non ha sentito un medico per escludere una possibile componente organica e che di fatto sta ritendo che ci sia sicuramente una componente psicologica. Pertanto è opportuno con il parere favorevole dei suoi genitori contattare un medico di fiducia per le valutazioni inerenti i fattori organici e uno psicoterapeuta per i fattori psicologici. Una volta conclusi questi consulti in presenza di una causa organica si procederà seguendo le indicazioni del medico di fiducia, in presenza di difficoltà di tipo psicologico si valuterà con lo psicoterapeuta le possibili attività e qualora vi sia una concomitanza di fattori si lavorerà su ambedue le situazioni con entrambi gli specialisti. Un cordiale saluto
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Ne parli col medico di base per valutare se è il caso di fare delle indagini cliniche. Escluse cause organiche valuti, insieme alla sua famiglia, la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulle cause del suo problema e che stimolando la fiducia in sè possa alleggerirla da questo vissuto ansioso di mancanza di respiro. Distinti saluti
Dott.ssa Valentina Maccioni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cagliari
Salve, mi dispiace per il suo disagio, posso capire quanto sia difficile convivere con questa situazione presente già da tempo. Sicuramente, indagherei le cause organiche che possono scatenare tale situazione, attribuendo importanza anche all'aspetto emotivo. Ne parli con il suo medico di fiducia e si rivolga ad uno psicologo. Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maccioni
Dott.ssa Elisa Lai
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Cagliari
Buonasera, le consiglierei di rivolgersi al suo medico curante per escludere eventuali cause organiche che provocano la dispnea e in parallelo, le suggerirei di iniziare un percorso psicologico, in quanto spesso tale disturbo che lei riporta può avere anche origine ansiosa.
Cordiali saluti, Dott.ssa E.L.
Dott.ssa Sabrina Germi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Castegnero
Buongiorno mi dispiace molto per il suo disagio.
La “mancanza d’aria” reale o percepita, in medicina è chiamata Dispnea o asfissia.
Poiché la respirazione è una funzione vitale per l’essere umano, la sensazione di non incamerare ossigeno sufficiente fa scattare immediatamente la paura di poter morire, svenire o comunque la sensazione forte di essere in pericolo e, tale tensione, automaticamente, altera il respiro andando in qualche modo a confermare il timore stesso di non riuscire a respirare.Il punto su cui è importante soffermarsi è che la respirazione è un processo automatico nell’uomo, non legato alla volontà o alla consapevolezza.
Se la nostra sensazione di soffocamento è solo tale, ovvero una sensazione, e non ha nessuna causa funzionale e meccanica, non siamo in pericolo ma, agitandoci per la paura, rischiamo di vivere come se lo fossimo. Per cui, come per tutti gli altri sintomi, è importante sempre verificare prima che non siano segnale di patologia fisica, per questo Le consiglio di rivolgersi al medico di base, una volta escluso questo bisogna imparare ad affrontare la paura in maniera diversa altrimenti ne sarà sempre più succube. Spesso chi inizia a temere un determinato sintomo, tende a cercare di prevenirlo in tutti i modi e a monitorarlo continuamente.
Queste precauzioni aggiungevano ulteriore “benzina sul fuoco” al problema per questo Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, un modello di terapia tra i più efficaci per i disturbi d’ansia, e oggi, a differenza di quanto solitamente si creda, è quello della Terapia Breve Strategica dove il cambiamento e il superamento di questi disturbi è possibile anche senza ricorrere ai farmaci o a lunghe e costose terapie. I disturbi d'ansia, da Attacchi di panico e le varianti ad esso collegate rappresentano l’area con il più alto livello di successo della Terapia Breve Strategica, le percentuali sono del 95% di casi risolti.
Cordiali saluti,
dr. Germi
Dott.ssa Alisa Reikher
Psicologo
Milano
Ciao cara, immagino che sei preoccupata ad avere questo difficoltà a respirare da un anno. La prima cosa da fare è condividere questa cosa che succede con i tuoi genitori, è importante che lo sappiano e che ti aiutano a trovare una soluzione. è importante andare insieme a loro al medico di base per escludere cause organiche a quello che stai provando. scrivi che soffri di ansia già da 3 anni, riconoscere questo nella tua età non è scontato, vuol dire che sei già seguita da un psicologo? questo è ottimo per affrontare questo stato di malessere. un altra cosa che ti posso consigliare è provare attivata olistiche come lo yoga e la meditazione che aiutano ad abbassare questo senso di tensione che è cosi frequente nel ansia. con l'aiuto sempre dei tuoi genitori puoi vedere se le attività di questo tipo esistono vicino a casa tua e se ti piacciono. Ti auguro di star meglio presto!
Dr. Dario Corteggiano
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera, innanzitutto bisognerebbe escludere l'ipotesi medica con dei controlli approfonditi. Potrebbe essere anche che la stessa sensazione di non respirare causata da un fattore organico le suscita panico e ansia o viceversa, quindi le consiglio vivamente di escludere prima tutto ciò che riguarda l'organico.
Appurato che sia un fattore psicologico andrebbe approfondito attraverso un percorso di conoscenza del sintomo e sostegno da parte di un professionista. Lei è molto giovane e sarebbe un peccato aspettare che passi o non approfondire.
Cordiali saluti,
Dottor Corteggiano Dario.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Ciao, mi spiace molto per la tua situazione. Sarebbe importante fare una valutazione che escluda cause organiche di ogni genere prima di poter passare ad una valutazione di altra natura.
Ne parli con i suoi genitori o con una figura di fiducia che la possa aiutare a fare delle visite di controllo.
Inoltre può sempre iniziare in contemporanea o successivamente un percorso psicologico per comprendere la natura e l'origine della sua ansia.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissima utente, potremmo ipotizzare che la sensazione di non riuscire a respirare possa essere correlata a un senso di perdita di controllo o a una situazione stressante che stai vivendo. La dispnea, cioè la difficoltà a respirare, può essere influenzata anche da fattori psicologici, come l'ansia o lo stress.
Ti consiglierei di parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta per esplorare meglio questa situazione e capire se ci sono elementi psicologici che possono influenzare la tua respirazione. Potrebbe essere utile anche svolgere una valutazione medica per escludere eventuali cause fisiche alla base del problema.
Riguardo ai rimedi per la dispnea, potrebbero essere utili tecniche di rilassamento, di respirazione diaframmatica o di mindfulness per aiutarti a gestire l'ansia e a ridurre la sensazione di difficoltà respiratoria. Lavorare sulla gestione dello stress e sull'autocontrollo potrebbero essere strategie utili per migliorare la tua situazione.
Ricorda che è importante cercare supporto e aiuto professionale per affrontare questa situazione in modo adeguato. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
Dr. Barbara Bove Angeretti
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
il fatto che lei stia cercando di capire cosa ti sta succedendo è un segno di grande consapevolezza, e questo è un ottimo punto di partenza.
La sensazione di "non riuscire a respirare" o di avere "fame d’aria" può essere collegata all'ansia che genera una percezione di mancanza d’aria anche se non c’è un vero problema respiratorio (senta il suo medico per escluderlo).

Quando si è molto ansiosi, il corpo può entrare in uno stato di ipervigilanza e i sintomi fisici possono apparire più intensi, la respirazione può diventare superficiale, e può sembrare che non si riesca mai a prendere abbastanza aria.

Esercizi di rilassamento e mindfulness possono essere di grande aiuto per imparare a riportare la mente al presente e a ridurre l'ansia, ma è molto importante anche vista la sua età che si individui la causa del suo malessere, quindi se questi sintomi dovessero continuare o la facessero stare molto male, sarebbe utile parlarne con uno psicologo per approfondire la situazione.
Anche se può sembrare difficile, ci sono molti modi per gestire e superare questi sintomi. La sua salute mentale e fisica meritano attenzione e cura.

Rimango a disposizione Dr.ssa Barbara Bove Angeretti
Dott.ssa Tatiana Pasino
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, è comprensibile che i sintomi di difficoltà respiratoria possano generare preoccupazione, specialmente quando si è già alle prese con l'ansia. Le consiglio di programmare una visita da un medico specialista, come un pneumologo, per escludere eventuali problematiche fisiologiche. Potrebbe essere utile anche consultare un otorinolaringoiatra, poiché talvolta problemi nasali o alla gola possono influire sulla respirazione.

Inoltre, considerando la sua esperienza con l'ansia, potrebbe essere opportuno parlare con uno psicologo o un terapeuta specializzato in disturbi d'ansia. Un professionista potrà aiutarla a comprendere meglio se i suoi sintomi respiratori siano legati a fattori panicosi e offrirle strategie di gestione utili.

Non esiti a cercare supporto: la salute mentale e fisica sono entrambe fondamentali. Le auguro di trovare presto sollievo e chiarezza. Resto a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, capisco che questa sensazione di non riuscire a respirare bene possa essere molto angosciante, soprattutto quando persiste nel tempo. È importante sapere che il respiro è strettamente collegato alle nostre emozioni e che, quando si soffre di ansia, il corpo può reagire in modi che sembrano fisicamente preoccupanti ma che in realtà sono legati allo stato emotivo e psicologico. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, ciò che descrive sembra molto simile alla dispnea da ansia, una condizione in cui si ha la sensazione di non riuscire a prendere abbastanza aria, anche se fisicamente i polmoni funzionano normalmente. Questo accade perché, quando si è in uno stato di ansia, il respiro tende a diventare più superficiale e irregolare. Senza rendersene conto, si può iniziare a iperventilare, cioè a respirare troppo velocemente o in modo poco efficace, e questo può creare la sensazione di "mancanza d'aria". Più ci si focalizza sul respiro e si cerca di controllarlo, più questa sensazione può peggiorare, creando un circolo vizioso in cui l’ansia alimenta il sintomo e il sintomo alimenta l’ansia. Un primo passo utile potrebbe essere quello di prendere consapevolezza del fatto che il suo respiro è in grado di funzionare correttamente anche senza il suo controllo attivo. Provare a distogliere l’attenzione dalla respirazione e concentrarsi su un’attività coinvolgente, come ascoltare musica, fare una passeggiata o scrivere, potrebbe aiutarla a rompere questo meccanismo. Dal punto di vista pratico, alcuni esercizi di respirazione possono aiutarla a regolare il respiro quando si sente in difficoltà. Un esercizio molto efficace è la respirazione diaframmatica: provi a inspirare lentamente dal naso contando fino a quattro, gonfiando la pancia come se fosse un palloncino, e poi espirare lentamente dalla bocca contando fino a sei. Questo aiuta a calmare il sistema nervoso e a ristabilire un ritmo respiratorio più naturale. Anche le tecniche di mindfulness possono essere molto utili. Se nota che il pensiero sulla respirazione sta diventando ossessivo, provi a osservarlo senza giudicarlo, come se fosse una nuvola che passa nel cielo. Accettare il pensiero senza combatterlo spesso lo rende meno opprimente. Un altro aspetto importante riguarda i pensieri catastrofici legati alla paura che possa esserci un problema fisico grave. È comprensibile che questa paura emerga, soprattutto quando i sintomi persistono, ma spesso il problema non è il respiro in sé, bensì l’interpretazione che se ne dà. Se ogni volta che sente questa sensazione pensa "potrei avere qualcosa di grave", il cervello reagisce aumentando l’ansia, peggiorando la percezione del sintomo. Provi a sostituire questo pensiero con qualcosa di più realistico, come “è solo una sensazione passeggera legata all’ansia, il mio corpo sa respirare da solo". Se nota che questo problema continua a creare disagio e interferisce con la sua quotidianità, potrebbe essere utile parlarne con uno specialista, come uno psicologo, per approfondire il modo in cui l’ansia influisce sul corpo e lavorare su strategie personalizzate per gestirla al meglio. Ciò che sta vivendo non è raro e può essere affrontato con gli strumenti giusti. Il fatto che sia già consapevole della sua ansia e che voglia imparare a gestirla meglio è un segnale molto positivo. Con il tempo e la pratica, potrà imparare a ridurre l’impatto di questi episodi e a vivere con maggiore serenità. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Lucia Boniotti
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Gentile utente,
Comprendo la tua preoccupazione per la difficoltà respiratoria, a maggior ragione considerata la tua giovane età. Anzitutto, è fondamentale consultare il medico curante per escludere qualsiasi causa fisica.
Tuttavia, la dispnea che descrive può essere anche parte della sintomatologia ansiosa. L'ansia può manifestarsi anche a livello fisico, oltre che cognitivo, e la difficoltà a respirare, essendo legata a una funzione vitale, può generare momenti di forte disagio.
La dispnea legata all'ansia, come altri sintomi psicosomatici, può essere affrontata e spesso risolta attraverso un percorso psicoterapeutico, volto a comprendere e gestire il disagio sottostante (sempre che non vi siano altre cause).
Come strumento immediato, le tecniche di mindfulness possono essere particolarmente utili per aiutare a gestire il momento presente e ridurre l'intensità del sintomo.
Sperando di esserti stata d'aiuto, rimango disponibile per ulteriori chiarimenti o supporto.
Un caro saluto,
dott.ssa Lucia Boniotti
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buonasera,

quello che descrive sembra più legato a una sensazione di respiro difficile dovuta all’ansia, piuttosto che a un problema organico grave, soprattutto perché è iniziata in un contesto di preoccupazione e pensieri ossessivi su possibili malattie. La dispnea reale — cioè la difficoltà respiratoria causata da problemi polmonari o cardiaci — di solito si accompagna a sintomi oggettivi come respiro affannoso anche a riposo, dolore toracico, svenimenti o colorito bluastro delle labbra, cose che normalmente si noterebbero subito.

Nel suo caso, la difficoltà che sente spesso è acutizzata dalla vigilanza verso il respiro e dalla tensione muscolare, tipica dell’ansia e degli stati di panico. La respirazione diventa più superficiale e rapida, e questo può far percepire un senso di soffocamento o aria insufficiente, soprattutto quando si è concentrati su di esso, la sera o nei momenti di stanchezza.

Per gestire questi episodi ci sono alcune strategie utili: respirazione diaframmatica, esercizi di rilassamento muscolare, tecniche di grounding e monitoraggio dei pensieri ansiosi. In parallelo, è fondamentale condividere questi sintomi con un medico di base o un pediatra: una valutazione clinica serve a escludere cause organiche e a rassicurarla completamente. Una volta accertato che non ci sono problemi fisici, si può lavorare a livello psicologico per ridurre la paura del respiro, prevenire le ricadute e imparare a gestire meglio l’ansia.
Sono a disposizione, saluti

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