Buonasera, qual è la differenza tra psicoterapia e sostegno psicologico? Ho fatto per diversi anni u
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Buonasera, qual è la differenza tra psicoterapia e sostegno psicologico? Ho fatto per diversi anni un percorso di psicoterapia ma non ci sono stati cambiamenti significativi, per cui ho deciso di richiedere l'invalidità civile (ho un disturbo di personalità ed altri problemi invalidanti). La mia psicoterapeuta mi ha detto che se scelgo l'invalidità non potrà più essere psicoterapia, ma una forma di assistenza psicologica. Non ho capito bene la differenza, forse il sostegno è di tipo supportivo mentre la psicoterapia lavora e cura nel profondo? Un'altra cosa che non capisco è perché la mia terapeuta mi ha detto che con il sostegno psicologico basta un incontro al mese perché “si fa così”. Io sto malissimo in questo periodo e una seduta al mese non mi basta! Ho provato a dirglielo, spero che potremo fare più di una seduta mensile... Gentilmente qualcuno potrebbe spiegarmi in cosa consistono le sedute di sostegno psicologico, senza psicoterapia? Grazie.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione e la sua domanda. Io credo che la differenza tra sostegno psicologico e psicoterapia risieda nella profondità del lavoro che viene fatto: quando si fa un lavoro che va a ridefinire i significati profondi e le premesse di una persona, rielaborando e riscrivendo la sua storia, si sta facendo un lavoro psicoterapeutico; quando invece il lavoro è più di accompagnamento durante una o più fasi complesse della propria vita, quindi in qualche modo più superficiale (ma non per questo meno importante, semplicemente meno profondo e trasformativo) si sta parlando di sostegno psicologico. Ci sono percorsi in cui queste due dimensioni si possono alternare e concatenare, un percorso può partire con un sostegno e finire in una psicoterapia, o una psicoterapia può necessitare di momenti e fasi di sostegno, la differenza è sottile. Ogni terapeuta ha le sue regole, io in particolare non differenzio la cadenza degli incontri in base al tipo di lavoro che faccio con il paziente, ma piuttosto in base alla relazione che ho con la persona, al suo bisogno, al suo livello di malessere e a come la vedo nel percorso. Io non conosco la sua storia terapeutica, non conosco la sua terapeuta e non so che relazione abbia con lei, ma nel suo caso in particolare, con un disturbo e un grave malessere in corso, se capisco bene, mi sento di dire che forse un incontro al mese è proprio poco. Credo sia importante farlo presente alla sua terapeuta, come ha già fatto, e se proprio non le dà ascolto può pensare in quali altri direzioni muoversi. Se avesse altre domande o avesse bisogno di ulteriore supporto mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
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Buonasera,
rispondo con piacere alla sua domanda, cercando di chiarire le differenze principali tra psicoterapia e sostegno psicologico.
La psicoterapia è un intervento clinico specifico rivolto alla cura di disturbi psicologici, emotivi e relazionali. Si basa su modelli teorici (come quello cognitivo-comportamentale, psicodinamico, sistemico, ecc.) e mira a modificare i meccanismi profondi alla base della sofferenza della persona, attraverso tecniche e strategie mirate. L’obiettivo è un cambiamento strutturale e duraturo nel modo di percepire, pensare e reagire agli eventi della vita.
Il sostegno psicologico, invece, è un intervento di tipo supportivo, orientato a fornire ascolto, contenimento emotivo, orientamento e rinforzo delle risorse personali. Non ha finalità di "cura" in senso stretto, ma serve ad aiutare la persona a fronteggiare momenti di difficoltà, come stress, lutti, malattie, crisi esistenziali, o a mantenere un equilibrio psicologico in situazioni croniche.
Riguardo alla questione della frequenza delle sedute, non esiste una regola rigida che imponga un solo incontro al mese per il sostegno psicologico. Questa scelta dovrebbe essere concordata tra terapeuta e paziente, tenendo conto della situazione attuale e del bisogno di supporto. Se lei si trova in un momento particolarmente difficile, è assolutamente legittimo esprimere la necessità di incontri più ravvicinati.
Infine, la distinzione fatta dalla sua terapeuta rispetto alla richiesta di invalidità civile probabilmente si riferisce a questioni burocratiche e contrattuali, non cliniche: ottenere un riconoscimento di invalidità può cambiare la modalità di presa in carico da parte di alcuni servizi sanitari o enti, ma questo non significa che il suo bisogno di cura venga meno.
Vista la complessità della situazione, sarebbe utile e consigliato approfondire questi aspetti con uno specialista, per avere un inquadramento personalizzato e chiarire ogni dubbio sul percorso più adatto a lei.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
rispondo con piacere alla sua domanda, cercando di chiarire le differenze principali tra psicoterapia e sostegno psicologico.
La psicoterapia è un intervento clinico specifico rivolto alla cura di disturbi psicologici, emotivi e relazionali. Si basa su modelli teorici (come quello cognitivo-comportamentale, psicodinamico, sistemico, ecc.) e mira a modificare i meccanismi profondi alla base della sofferenza della persona, attraverso tecniche e strategie mirate. L’obiettivo è un cambiamento strutturale e duraturo nel modo di percepire, pensare e reagire agli eventi della vita.
Il sostegno psicologico, invece, è un intervento di tipo supportivo, orientato a fornire ascolto, contenimento emotivo, orientamento e rinforzo delle risorse personali. Non ha finalità di "cura" in senso stretto, ma serve ad aiutare la persona a fronteggiare momenti di difficoltà, come stress, lutti, malattie, crisi esistenziali, o a mantenere un equilibrio psicologico in situazioni croniche.
Riguardo alla questione della frequenza delle sedute, non esiste una regola rigida che imponga un solo incontro al mese per il sostegno psicologico. Questa scelta dovrebbe essere concordata tra terapeuta e paziente, tenendo conto della situazione attuale e del bisogno di supporto. Se lei si trova in un momento particolarmente difficile, è assolutamente legittimo esprimere la necessità di incontri più ravvicinati.
Infine, la distinzione fatta dalla sua terapeuta rispetto alla richiesta di invalidità civile probabilmente si riferisce a questioni burocratiche e contrattuali, non cliniche: ottenere un riconoscimento di invalidità può cambiare la modalità di presa in carico da parte di alcuni servizi sanitari o enti, ma questo non significa che il suo bisogno di cura venga meno.
Vista la complessità della situazione, sarebbe utile e consigliato approfondire questi aspetti con uno specialista, per avere un inquadramento personalizzato e chiarire ogni dubbio sul percorso più adatto a lei.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buonasera,
provo a risponderle semplicemente sulla differenza tra sostegno psicologico e psicoterapia. Entrambi gli interventi sono volti a perseguire il benessere psicologico della persona, ma il primo riguarda maggiormente il contenimento di sintomi e comportamenti che creano disagio e mira a sostenere la persona rispetto alla gestione concreta di specifiche difficoltà presenti, attivando risorse che la persona possiede ma a cui da sola non attinge. Il sostegno psicologico è un intervento di breve durata e non ha l'ambizione di favorire cambiamenti profondi nella persona, a differenza della psicoterapia, che ha una durata più lunga e richiede al paziente buone doti introspettive, motivazionali e di insight. Quanto al discorso che le fa la sua terapeuta, le suggerirei di chiederle più chiaramente di spiegarle il motivo per cui a suo parere una persona a cui è riconosciuta una percentuale di invalidità non possa rivolgersi all'aiuto psicoterapeutico e di indagare insieme i motivi del fallimento (se di fallimento si tratta) del vostro percorso terapeutico. Forse potreste comprendere meglio, insieme e con un senso terapeutico molto profondo, il senso di questa sua sensazione di dover richiedere l'invalidità civile quasi, mi verrebbe da dire, come se fosse l'unica soluzione percepita rispetto alla difficoltà del cambiamento.. magari si aprirebbero scenari di lavoro interessanti. Nel caso in cui il rapporto terapeutico si sia interrotto e lei sia ancora motivato a lavorare profondamente su se stesso, potrebbe valutare se con altro professionista si realizzi una relazione terapeutica maggiormente trasformativa. Mi auguro di averle fornito alcuni spunti di riflessione, senza alcuna pretesa "terapeutica". Resto a disposizione per eventuali consulti online o in presenza. In bocca al lupo, Dott.ssa Giovanna D'Apolito
provo a risponderle semplicemente sulla differenza tra sostegno psicologico e psicoterapia. Entrambi gli interventi sono volti a perseguire il benessere psicologico della persona, ma il primo riguarda maggiormente il contenimento di sintomi e comportamenti che creano disagio e mira a sostenere la persona rispetto alla gestione concreta di specifiche difficoltà presenti, attivando risorse che la persona possiede ma a cui da sola non attinge. Il sostegno psicologico è un intervento di breve durata e non ha l'ambizione di favorire cambiamenti profondi nella persona, a differenza della psicoterapia, che ha una durata più lunga e richiede al paziente buone doti introspettive, motivazionali e di insight. Quanto al discorso che le fa la sua terapeuta, le suggerirei di chiederle più chiaramente di spiegarle il motivo per cui a suo parere una persona a cui è riconosciuta una percentuale di invalidità non possa rivolgersi all'aiuto psicoterapeutico e di indagare insieme i motivi del fallimento (se di fallimento si tratta) del vostro percorso terapeutico. Forse potreste comprendere meglio, insieme e con un senso terapeutico molto profondo, il senso di questa sua sensazione di dover richiedere l'invalidità civile quasi, mi verrebbe da dire, come se fosse l'unica soluzione percepita rispetto alla difficoltà del cambiamento.. magari si aprirebbero scenari di lavoro interessanti. Nel caso in cui il rapporto terapeutico si sia interrotto e lei sia ancora motivato a lavorare profondamente su se stesso, potrebbe valutare se con altro professionista si realizzi una relazione terapeutica maggiormente trasformativa. Mi auguro di averle fornito alcuni spunti di riflessione, senza alcuna pretesa "terapeutica". Resto a disposizione per eventuali consulti online o in presenza. In bocca al lupo, Dott.ssa Giovanna D'Apolito
La tua domanda è molto sensata, e cercherò di risponderti per quel che mi sarà possibile fare.
1. Psicoterapia vs. Sostegno psicologico: cosa cambia?
Hai colto nel segno: la psicoterapia è un percorso curativo che mira a modificare in profondità certi meccanismi psicologici disfunzionali, lavorando su aspetti inconsci, comportamenti, pensieri, emozioni e relazioni, a seconda dell’approccio terapeutico (cognitivo-comportamentale, psicodinamico, sistemico, ecc.).
Il sostegno psicologico, invece, non ha una finalità “curativa” in senso stretto, ma è un accompagnamento, un contenimento, un aiuto a gestire momenti di crisi, fragilità, disorientamento, stress. Si lavora sul presente, si cercano risorse, strategie di adattamento e stabilizzazione emotiva, ma senza un intervento trasformativo profondo come quello della psicoterapia.
Psicoterapia: cura → ristruttura, trasforma.
Sostegno psicologico: supporto → accompagna, contiene.
Il perché la tua terapeuta ti ha detto che “non può più essere psicoterapia” se richiedi l'invalidità potrebbe essere per un "problema" amministrativo e/o deontologico. In alcuni casi, quando una persona ottiene il riconoscimento di invalidità civile con diagnosi psichiatrica o psicopatologica (ad esempio, disturbo di personalità grave), il trattamento viene inquadrato in modo diverso anche dal punto di vista del contesto pubblico o delle certificazioni.
In queste situazioni, alcune psicoterapeute/i scelgono di ridefinire il percorso come sostegno psicologico, spesso per motivi legati alla presa in carico sanitaria, alle responsabilità professionali, o alla coerenza tra l’inquadramento diagnostico e la presa in carico.
Ciò però non significa che non si possa più fare un lavoro significativo o che tu debba accontentarti di qualcosa che non ti aiuta.
Per rispondere alla tua domanda se una seduta al mese è sufficiente: ti risponderei "Non necessariamente".
Il fatto che ti sia stato detto che “si fa così” con il sostegno psicologico è una semplificazione. La frequenza delle sedute dovrebbe rispondere al tuo bisogno reale, non a una regola rigida. Se stai male — e lo dici chiaramente — una seduta al mese può non essere sufficiente, e hai tutto il diritto di comunicarlo e di cercare una soluzione.
Alcuni professionisti, per motivi di gestione del tempo o risorse (soprattutto in contesti pubblici o con invalidità civile), possono proporre una frequenza più bassa, ma questo non è un obbligo assoluto. È importante parlarne con la terapeuta: se ritieni che una seduta al mese non ti sostiene abbastanza, è fondamentale che tu lo dica — come hai già fatto — e che tu valuti insieme a lei se:
1. È possibile aumentare la frequenza;
2. È il caso di cercare un altro tipo di supporto (gruppi, centri di salute mentale, altro professionista).
Non hai sbagliato né nel fare psicoterapia né nel chiedere l'invalidità. Hai fatto ciò che potevi e hai cercato nuove vie per tutelare te stesso, e questo è un gesto di autodifesa e cura molto importante.
Ti incoraggio a continuare a esprimere i tuoi bisogni. Anche il “sostegno psicologico”, se fatto con attenzione, empatia e continuità, può essere utile — ma deve essere realmente calibrato su ciò che stai vivendo e su ciò di cui hai bisogno.
Se senti che non vieni ascoltato/a o che le tue esigenze non trovano spazio, considera anche la possibilità di un secondo parere.
Prova ad informarti meglio anche su come funziona il percorso di invalidità civile in relazione alla presa in carico psicologica o ai servizi pubblici (CSM, psicologi ASL ecc.).
E, comunque, non stai chiedendo troppo: stai solo chiedendo di essere visto, accolto e aiutato come meriti. E hai pienamente diritto di farlo.
1. Psicoterapia vs. Sostegno psicologico: cosa cambia?
Hai colto nel segno: la psicoterapia è un percorso curativo che mira a modificare in profondità certi meccanismi psicologici disfunzionali, lavorando su aspetti inconsci, comportamenti, pensieri, emozioni e relazioni, a seconda dell’approccio terapeutico (cognitivo-comportamentale, psicodinamico, sistemico, ecc.).
Il sostegno psicologico, invece, non ha una finalità “curativa” in senso stretto, ma è un accompagnamento, un contenimento, un aiuto a gestire momenti di crisi, fragilità, disorientamento, stress. Si lavora sul presente, si cercano risorse, strategie di adattamento e stabilizzazione emotiva, ma senza un intervento trasformativo profondo come quello della psicoterapia.
Psicoterapia: cura → ristruttura, trasforma.
Sostegno psicologico: supporto → accompagna, contiene.
Il perché la tua terapeuta ti ha detto che “non può più essere psicoterapia” se richiedi l'invalidità potrebbe essere per un "problema" amministrativo e/o deontologico. In alcuni casi, quando una persona ottiene il riconoscimento di invalidità civile con diagnosi psichiatrica o psicopatologica (ad esempio, disturbo di personalità grave), il trattamento viene inquadrato in modo diverso anche dal punto di vista del contesto pubblico o delle certificazioni.
In queste situazioni, alcune psicoterapeute/i scelgono di ridefinire il percorso come sostegno psicologico, spesso per motivi legati alla presa in carico sanitaria, alle responsabilità professionali, o alla coerenza tra l’inquadramento diagnostico e la presa in carico.
Ciò però non significa che non si possa più fare un lavoro significativo o che tu debba accontentarti di qualcosa che non ti aiuta.
Per rispondere alla tua domanda se una seduta al mese è sufficiente: ti risponderei "Non necessariamente".
Il fatto che ti sia stato detto che “si fa così” con il sostegno psicologico è una semplificazione. La frequenza delle sedute dovrebbe rispondere al tuo bisogno reale, non a una regola rigida. Se stai male — e lo dici chiaramente — una seduta al mese può non essere sufficiente, e hai tutto il diritto di comunicarlo e di cercare una soluzione.
Alcuni professionisti, per motivi di gestione del tempo o risorse (soprattutto in contesti pubblici o con invalidità civile), possono proporre una frequenza più bassa, ma questo non è un obbligo assoluto. È importante parlarne con la terapeuta: se ritieni che una seduta al mese non ti sostiene abbastanza, è fondamentale che tu lo dica — come hai già fatto — e che tu valuti insieme a lei se:
1. È possibile aumentare la frequenza;
2. È il caso di cercare un altro tipo di supporto (gruppi, centri di salute mentale, altro professionista).
Non hai sbagliato né nel fare psicoterapia né nel chiedere l'invalidità. Hai fatto ciò che potevi e hai cercato nuove vie per tutelare te stesso, e questo è un gesto di autodifesa e cura molto importante.
Ti incoraggio a continuare a esprimere i tuoi bisogni. Anche il “sostegno psicologico”, se fatto con attenzione, empatia e continuità, può essere utile — ma deve essere realmente calibrato su ciò che stai vivendo e su ciò di cui hai bisogno.
Se senti che non vieni ascoltato/a o che le tue esigenze non trovano spazio, considera anche la possibilità di un secondo parere.
Prova ad informarti meglio anche su come funziona il percorso di invalidità civile in relazione alla presa in carico psicologica o ai servizi pubblici (CSM, psicologi ASL ecc.).
E, comunque, non stai chiedendo troppo: stai solo chiedendo di essere visto, accolto e aiutato come meriti. E hai pienamente diritto di farlo.
Buongiorno, mi arriva tutto il suo malessere e credo che sia importante condividerlo con la sua psicoterapeuta. La relazione terapeutica è la base solida su cui costruire una terapia e quindi è importante che vi sia questa relazione stabile, condivisa e cooperativa. Per quanto concerne le tempistiche tra una seduta e l'altra, sia nel supporto psicologico sia in una psicoterapia, la temporalità degli incontri va sempre condivisa e discussa insieme: non esite una "ricetta uguale per tutti". Sperando possa trovare conforto e supporto la saluto cordialmente.Dott.ssa Villa
Gentile utente, i percorsi di sostegno psicologico possono consistere in incontri più diluiti nel tempo e non si propongono come obiettivo una trasformazione profonda, ma appunto solo un "sostegno" emotivo. La psicoterapia ha delle regole più stringenti, degli incontri più frequenti (la cadenza degli incontri dipende dalla situazione, dal professionista, dall'approccio psicoterapeutico del professionista) e si pone degli obiettivi di trasformazione del funzionamento della persona, per questo le psicoterapie sono più lunghe e più impegnative da molti punti di vista anche economico. Con un disturbo di personalità le consiglio di intraprendere una psicoterapia magari con l'aiuto di un supporto farmacologico. Questa combo psicoterapia/farmacologia è quella più opportuna in questi casi. La saluto.
Dott. Paolo Di San Diego
Dott. Paolo Di San Diego
Gentile Utente,
rispetto alla differenza una si occupa di un supporto quindi un sostegno su un vissuto (es. momento di stress, affaticamento, cambiamento), l'altro si attiva solitamente per intervenire su un disturbo o una difficoltà che invade e limita la quotidianità del soggetto.
Per quanto riguarda il rapporto professionale di cui scrive credo sia utile chiedere specifica al professionista direttamente.
Un saluto
rispetto alla differenza una si occupa di un supporto quindi un sostegno su un vissuto (es. momento di stress, affaticamento, cambiamento), l'altro si attiva solitamente per intervenire su un disturbo o una difficoltà che invade e limita la quotidianità del soggetto.
Per quanto riguarda il rapporto professionale di cui scrive credo sia utile chiedere specifica al professionista direttamente.
Un saluto
Salve, la differenza principale tra psicoterapia e sostegno psicologico sta nella profondità e negli obiettivi dell’intervento. La psicoterapia è un percorso clinico strutturato, che lavora a fondo su dinamiche personali, emotive e relazionali, con l’obiettivo di produrre cambiamenti duraturi e curare disturbi psicologici. Il sostegno psicologico, invece, è un tipo di intervento più contenitivo, focalizzato sul presente e sull’aiutare la persona a gestire momenti difficili, senza necessariamente affrontare le cause profonde del disagio.
Quando si ottiene l’invalidità civile per motivi psicologici, essa spesso implica un riconoscimento di cronicità o di stabilità della condizione, e in quel contesto il trattamento non è più finalizzato alla “cura” nel senso pieno del termine, ma al mantenimento dell’equilibrio e alla gestione del malessere.
Riguardo alla frequenza degli incontri, non esiste una regola fissa, ma se lei sente che una seduta mensile non basta, ha tutto il diritto di farlo presente. È importante che la frequenza degli incontri venga adattata alla sua situazione specifica. Se la sua terapeuta non riesce a offrirle una maggiore disponibilità, potrebbe valutare altre possibilità, come un secondo professionista o servizi alternativi.
Quando si ottiene l’invalidità civile per motivi psicologici, essa spesso implica un riconoscimento di cronicità o di stabilità della condizione, e in quel contesto il trattamento non è più finalizzato alla “cura” nel senso pieno del termine, ma al mantenimento dell’equilibrio e alla gestione del malessere.
Riguardo alla frequenza degli incontri, non esiste una regola fissa, ma se lei sente che una seduta mensile non basta, ha tutto il diritto di farlo presente. È importante che la frequenza degli incontri venga adattata alla sua situazione specifica. Se la sua terapeuta non riesce a offrirle una maggiore disponibilità, potrebbe valutare altre possibilità, come un secondo professionista o servizi alternativi.
Salve, la differenza principale è che la psicoterapia è un percorso strutturato che mira a lavorare sulle cause profonde del disagio, promuovendo cambiamenti duraturi nel modo di pensare, sentire e comportarsi. Il sostegno psicologico, invece, è un intervento più breve e focalizzato, che offre ascolto, consigli pratici e aiuto nella gestione delle difficoltà quotidiane, senza lavorare in profondità sulle dinamiche di personalità.
Riguardo alla frequenza, spesso il sostegno psicologico prevede incontri meno frequenti, ma questa scelta dovrebbe comunque tenere conto del tuo stato di benessere attuale. Se senti di aver bisogno di un supporto più ravvicinato, ti consiglio di parlarne apertamente con la tua psicologa per trovare la soluzione più adatta a te.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un caro saluto.
Riguardo alla frequenza, spesso il sostegno psicologico prevede incontri meno frequenti, ma questa scelta dovrebbe comunque tenere conto del tuo stato di benessere attuale. Se senti di aver bisogno di un supporto più ravvicinato, ti consiglio di parlarne apertamente con la tua psicologa per trovare la soluzione più adatta a te.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un caro saluto.
Gent.ma,
grazie per aver posto una domanda molto importante.
Il sostegno psicologico è un intervento di supporto emotivo, orientato ad accompagnare la persona in momenti di difficoltà, ma senza entrare in profondità nei meccanismi disfunzionali o nelle strutture di personalità. È più contenitivo, spesso a cadenza mensile e pensato per stabilizzare.
La psicoterapia, invece, è un percorso strutturato, più frequente (di solito settimanale), che mira a modificare il funzionamento profondo, i pensieri rigidi, le emozioni dolorose e i comportamenti disfunzionali.
La sua terapeuta le ha probabilmente fatto riferimento a un vincolo legato al contesto medico-legale dell’invalidità, dove spesso il trattamento diventa “supportivo” e meno trasformativo. Ma questo non significa che non possa chiedere una maggiore frequenza, soprattutto se il suo malessere è intenso.
Le consiglio di parlarne apertamente con lei: ha diritto ad un aiuto commisurato al suo bisogno.
Cordiali saluti,
dott. Abate
grazie per aver posto una domanda molto importante.
Il sostegno psicologico è un intervento di supporto emotivo, orientato ad accompagnare la persona in momenti di difficoltà, ma senza entrare in profondità nei meccanismi disfunzionali o nelle strutture di personalità. È più contenitivo, spesso a cadenza mensile e pensato per stabilizzare.
La psicoterapia, invece, è un percorso strutturato, più frequente (di solito settimanale), che mira a modificare il funzionamento profondo, i pensieri rigidi, le emozioni dolorose e i comportamenti disfunzionali.
La sua terapeuta le ha probabilmente fatto riferimento a un vincolo legato al contesto medico-legale dell’invalidità, dove spesso il trattamento diventa “supportivo” e meno trasformativo. Ma questo non significa che non possa chiedere una maggiore frequenza, soprattutto se il suo malessere è intenso.
Le consiglio di parlarne apertamente con lei: ha diritto ad un aiuto commisurato al suo bisogno.
Cordiali saluti,
dott. Abate
Gentilissimo,
ha provato a chiedere direttamente alla sua terapeuta cosa intendesse dire? Credo possa essere molto utile un confronto, vista anche la conoscenza da parte della collega della sua situazione.
Cordialmente
ha provato a chiedere direttamente alla sua terapeuta cosa intendesse dire? Credo possa essere molto utile un confronto, vista anche la conoscenza da parte della collega della sua situazione.
Cordialmente
Buongiorno,
Il percorso di sostegno psicologico è un intervento supportivo, che mira ad aiutare la persona a superare criticità o problematiche legate al presente, come ad esempio, conflitti, cambiamenti di vita, lutti o a consolidare cambiamenti positivi e a promuovere il benessere psicologico dell'individuo.
L'obiettivo è spesso quello di potenziare le risorse, le potenzialità e i punti di forza della persona, al fine di superare una specifica situazione.
La psicoterapia è un intervento più profondo che mira, invece, a scardinare copioni di vita disfunzionali, ovvero tutte quelle decisioni prese e modalità apprese durante l’infanzia (o altre fasi dello sviluppo), che portano a inibire la spontaneità dell'individuo e limitano la flessibilità nella risoluzione dei problemi.
La frequenza delle sedute di sostegno è da concordare con il professionista. Può essere settimanale, quindicinale o mensile. Chieda maggiori delucidazioni alla psicoterapeuta che la segue e le dica quanto ha scritto qui. Sarà sicuramente un ottimo spunto da cui partire. Auguri per il suo percorso!
Il percorso di sostegno psicologico è un intervento supportivo, che mira ad aiutare la persona a superare criticità o problematiche legate al presente, come ad esempio, conflitti, cambiamenti di vita, lutti o a consolidare cambiamenti positivi e a promuovere il benessere psicologico dell'individuo.
L'obiettivo è spesso quello di potenziare le risorse, le potenzialità e i punti di forza della persona, al fine di superare una specifica situazione.
La psicoterapia è un intervento più profondo che mira, invece, a scardinare copioni di vita disfunzionali, ovvero tutte quelle decisioni prese e modalità apprese durante l’infanzia (o altre fasi dello sviluppo), che portano a inibire la spontaneità dell'individuo e limitano la flessibilità nella risoluzione dei problemi.
La frequenza delle sedute di sostegno è da concordare con il professionista. Può essere settimanale, quindicinale o mensile. Chieda maggiori delucidazioni alla psicoterapeuta che la segue e le dica quanto ha scritto qui. Sarà sicuramente un ottimo spunto da cui partire. Auguri per il suo percorso!
Buonasera, il mio suggerimento è quello di rivolgere i suoi dubbi alla terapeuta con la quale lavora: al di là delle definizioni tecniche, il significato delle sue domande ha un senso specifico da considerare proprio all'interno di quella relazione terapeutica. Un grande in bocca al lupo!
Il sostegno psicologico non contempla un lavoro psicodinamico del profondo.
Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta chiarezza e sensibilità la sua domanda. Quello che esprime è molto importante e merita attenzione. Capire le differenze tra psicoterapia e sostegno psicologico può fare la differenza nel sentirsi davvero accolti e supportati nel proprio percorso.
In linea generale:
La psicoterapia è un percorso clinico strutturato, condotto da uno psicoterapeuta, che lavora in profondità sui nodi emotivi, relazionali e comportamentali che generano sofferenza. È orientato al cambiamento, alla consapevolezza di sé, all’elaborazione di traumi, conflitti, difficoltà di personalità o altre forme di disagio psichico.
Il sostegno psicologico, invece, è un intervento più contenitivo e supportivo, che ha l’obiettivo di accompagnare la persona in momenti di difficoltà, fornendo ascolto, strumenti pratici e rinforzo delle risorse già presenti, senza necessariamente “intervenire in profondità” sulle cause del disagio.
Il punto che ha sollevato è molto delicato: non è vero che, per definizione, il sostegno psicologico debba limitarsi a un solo incontro al mese. Ogni intervento, per essere utile, va personalizzato sul momento che la persona sta vivendo. Se lei sta attraversando un periodo molto difficile, è assolutamente legittimo desiderare e chiedere un supporto più frequente. Il bisogno di sentirsi accompagnati non è mai “troppo” o “sbagliato”.
Riguardo all’invalidità civile, può darsi che la sua terapeuta intenda dire che – una volta certificata l’invalidità – la presa in carico possa assumere un tono più “assistenziale”, soprattutto se passa tramite servizi pubblici o convenzionati. Tuttavia, anche in quei contesti, è importante che il trattamento sia pensato in modo rispettoso del suo stato emotivo e dei suoi bisogni reali.
Forse potrebbe essere utile aprire un dialogo diretto con la sua terapeuta, condividendo con lei proprio ciò che ha scritto qui: il suo bisogno di maggiore continuità, il desiderio di capire meglio che tipo di percorso state facendo, la sua sofferenza attuale. Anche quello è già un momento terapeutico, di contatto e di verità.
Se poi dovesse sentire che questo tipo di relazione non la fa sentire sostenuta come vorrebbe, ha sempre il diritto di cercare un’altra figura con cui costruire un’alleanza più adatta a questo momento della sua vita.
Un caro saluto!
grazie per aver condiviso con tanta chiarezza e sensibilità la sua domanda. Quello che esprime è molto importante e merita attenzione. Capire le differenze tra psicoterapia e sostegno psicologico può fare la differenza nel sentirsi davvero accolti e supportati nel proprio percorso.
In linea generale:
La psicoterapia è un percorso clinico strutturato, condotto da uno psicoterapeuta, che lavora in profondità sui nodi emotivi, relazionali e comportamentali che generano sofferenza. È orientato al cambiamento, alla consapevolezza di sé, all’elaborazione di traumi, conflitti, difficoltà di personalità o altre forme di disagio psichico.
Il sostegno psicologico, invece, è un intervento più contenitivo e supportivo, che ha l’obiettivo di accompagnare la persona in momenti di difficoltà, fornendo ascolto, strumenti pratici e rinforzo delle risorse già presenti, senza necessariamente “intervenire in profondità” sulle cause del disagio.
Il punto che ha sollevato è molto delicato: non è vero che, per definizione, il sostegno psicologico debba limitarsi a un solo incontro al mese. Ogni intervento, per essere utile, va personalizzato sul momento che la persona sta vivendo. Se lei sta attraversando un periodo molto difficile, è assolutamente legittimo desiderare e chiedere un supporto più frequente. Il bisogno di sentirsi accompagnati non è mai “troppo” o “sbagliato”.
Riguardo all’invalidità civile, può darsi che la sua terapeuta intenda dire che – una volta certificata l’invalidità – la presa in carico possa assumere un tono più “assistenziale”, soprattutto se passa tramite servizi pubblici o convenzionati. Tuttavia, anche in quei contesti, è importante che il trattamento sia pensato in modo rispettoso del suo stato emotivo e dei suoi bisogni reali.
Forse potrebbe essere utile aprire un dialogo diretto con la sua terapeuta, condividendo con lei proprio ciò che ha scritto qui: il suo bisogno di maggiore continuità, il desiderio di capire meglio che tipo di percorso state facendo, la sua sofferenza attuale. Anche quello è già un momento terapeutico, di contatto e di verità.
Se poi dovesse sentire che questo tipo di relazione non la fa sentire sostenuta come vorrebbe, ha sempre il diritto di cercare un’altra figura con cui costruire un’alleanza più adatta a questo momento della sua vita.
Un caro saluto!
Grazie per la fiducia nel condividere il suo vissuto. Capisco il disorientamento che può nascere di fronte a queste distinzioni, soprattutto in un momento di particolare fragilità.
In generale, la psicoterapia ha come obiettivo un lavoro più profondo e trasformativo su aspetti strutturali del funzionamento psicologico e relazionale. Il sostegno psicologico, invece, è orientato a fornire ascolto, contenimento e strategie per affrontare difficoltà attuali, ma senza intervenire in modo strutturale sul nucleo della sofferenza.
Quando viene riconosciuta un’invalidità civile, in alcuni contesti istituzionali può cambiare il tipo di intervento previsto – ad esempio, per vincoli normativi o organizzativi. Tuttavia, la frequenza delle sedute dovrebbe sempre essere proporzionata al bisogno della persona, non decisa a priori.
Se una seduta al mese non le basta, è giusto e legittimo che lei lo esprima, come ha fatto. Ne parli apertamente con la sua terapeuta: anche la relazione terapeutica può e deve essere uno spazio di confronto sincero, soprattutto nei momenti di maggiore sofferenza.
Resto a disposizione se desidera approfondire o orientarsi meglio.
Con stima,
Dott.ssa Danila Bardi
In generale, la psicoterapia ha come obiettivo un lavoro più profondo e trasformativo su aspetti strutturali del funzionamento psicologico e relazionale. Il sostegno psicologico, invece, è orientato a fornire ascolto, contenimento e strategie per affrontare difficoltà attuali, ma senza intervenire in modo strutturale sul nucleo della sofferenza.
Quando viene riconosciuta un’invalidità civile, in alcuni contesti istituzionali può cambiare il tipo di intervento previsto – ad esempio, per vincoli normativi o organizzativi. Tuttavia, la frequenza delle sedute dovrebbe sempre essere proporzionata al bisogno della persona, non decisa a priori.
Se una seduta al mese non le basta, è giusto e legittimo che lei lo esprima, come ha fatto. Ne parli apertamente con la sua terapeuta: anche la relazione terapeutica può e deve essere uno spazio di confronto sincero, soprattutto nei momenti di maggiore sofferenza.
Resto a disposizione se desidera approfondire o orientarsi meglio.
Con stima,
Dott.ssa Danila Bardi
Gentile utente di mio dottore,
Il sostegno psicologico è un intervento mirato a fornire supporto emotivo a persone in difficoltà nel fronteggiare cambiamenti significativi o eventi stressanti che non riescono a gestire con le proprie risorse interne e i contesti umani (persone, gruppi, organizzazioni) che le circondano.
La psicoterapia ha invece come obiettivo il cambiamento.
Molto probabilmente la collega faceva riferimento proprio a queste differenze. In merito alla frequenza delle sedute, esprima il suo bisogno di andare con maggior frequenza.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Il sostegno psicologico è un intervento mirato a fornire supporto emotivo a persone in difficoltà nel fronteggiare cambiamenti significativi o eventi stressanti che non riescono a gestire con le proprie risorse interne e i contesti umani (persone, gruppi, organizzazioni) che le circondano.
La psicoterapia ha invece come obiettivo il cambiamento.
Molto probabilmente la collega faceva riferimento proprio a queste differenze. In merito alla frequenza delle sedute, esprima il suo bisogno di andare con maggior frequenza.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera,
il sostegno psicologico ha la funzione "sostenere" la persona che, con buona probabilità ha già molte risorse inutilizzate, in un momento particolarmente difficile del suo ciclo di vita, o di fronte ad una situazione che avverte come complicata, che necessita di una elaborazione psichica guidata. Esempi banali possono essere eventi normativi e cambi di vita, come la nascita di un figlio e paranormativi, come un lutto. La psicoterapia, ha la funzione di curare e di generare una trasformazione, che spesso, non è un cambiamento miracoloso, ma che è un'evoluzione della persona, nei suoi modi di pensare, sentire e comportarsi. Detto questo, avere una invalidità civile, non esclude che lei possa beneficiare di una psicoterapia. In quanto alla frequenza degli incontri, è specificata nel contratto terapeutico e comunque, vanno concordati con la sua psicoterapeuta, in base alla singolarità del suo caso, dei suoi bisogni come paziente e degli obiettivi terapeutici concordati. Se non è soddisfatto del percorso intrapreso, può parlare di questo con la sua terapeuta ed eventualmente, capire se può essere più utile per lei in questo momento, ricercare altri aiuti professionali altrove. Auguri per tutto,
Dott.ssa G.T.
il sostegno psicologico ha la funzione "sostenere" la persona che, con buona probabilità ha già molte risorse inutilizzate, in un momento particolarmente difficile del suo ciclo di vita, o di fronte ad una situazione che avverte come complicata, che necessita di una elaborazione psichica guidata. Esempi banali possono essere eventi normativi e cambi di vita, come la nascita di un figlio e paranormativi, come un lutto. La psicoterapia, ha la funzione di curare e di generare una trasformazione, che spesso, non è un cambiamento miracoloso, ma che è un'evoluzione della persona, nei suoi modi di pensare, sentire e comportarsi. Detto questo, avere una invalidità civile, non esclude che lei possa beneficiare di una psicoterapia. In quanto alla frequenza degli incontri, è specificata nel contratto terapeutico e comunque, vanno concordati con la sua psicoterapeuta, in base alla singolarità del suo caso, dei suoi bisogni come paziente e degli obiettivi terapeutici concordati. Se non è soddisfatto del percorso intrapreso, può parlare di questo con la sua terapeuta ed eventualmente, capire se può essere più utile per lei in questo momento, ricercare altri aiuti professionali altrove. Auguri per tutto,
Dott.ssa G.T.
Leggo e sento tutta la sua fatica, ma anche la lucidità con cui sta cercando di orientarsi in un momento complesso. È difficile sentirsi dire che “una seduta al mese basta” quando dentro si ha la sensazione opposta, quando si ha bisogno di essere visti, accompagnati, contenuti più da vicino.
Spero davvero che riesca a trovare un modo per far arrivare il suo bisogno, perché è importante, legittimo, e merita attenzione.
Per quanto riguarda la differenza tra psicoterapia e sostegno psicologico: sì, spesso si dice che il sostegno sia più “supportivo”, mentre la psicoterapia lavori in modo più profondo. Ma nella realtà delle cose queste etichette non dicono tutto. Perché anche un colloquio di sostegno può avere valore, se c’è presenza, relazione, ascolto vero.
Credo che il punto non sia tanto come si chiama quello che stai facendo, ma se ti senti accolto, compreso, aiutato nel modo di cui hai bisogno. E questo, a volte, richiede di rinegoziare il modo di lavorare insieme o – se non è possibile – di guardarsi intorno per cercare una relazione d’aiuto diversa.
Le auguro davvero di trovare lo spazio giusto per lei.
Un saluto
Spero davvero che riesca a trovare un modo per far arrivare il suo bisogno, perché è importante, legittimo, e merita attenzione.
Per quanto riguarda la differenza tra psicoterapia e sostegno psicologico: sì, spesso si dice che il sostegno sia più “supportivo”, mentre la psicoterapia lavori in modo più profondo. Ma nella realtà delle cose queste etichette non dicono tutto. Perché anche un colloquio di sostegno può avere valore, se c’è presenza, relazione, ascolto vero.
Credo che il punto non sia tanto come si chiama quello che stai facendo, ma se ti senti accolto, compreso, aiutato nel modo di cui hai bisogno. E questo, a volte, richiede di rinegoziare il modo di lavorare insieme o – se non è possibile – di guardarsi intorno per cercare una relazione d’aiuto diversa.
Le auguro davvero di trovare lo spazio giusto per lei.
Un saluto
Salve, la differenza principale tra psicoterapia e sostegno psicologico risiede nell'approccio e nell'intensità Il sostegno psicologico, invece, è un intervento più orientato al supporto emotivo, meno focalizzato sull’elaborazione profonda dei traumi o dei disturbi, e si concentra maggiormente sull’ascolto e sul fornire strategie per affrontare il momento presente. Può essere meno strutturato e meno frequente, spesso con incontri meno regolari, come nel suo caso una volta al maggiore frequenza, è importante che questo venga preso in considerazione.
In sintesi, mentre la psicoterapia lavora più in profondità e affronta il cambiamento a lungo termine, il sostegno psicologico è più orientato al supporto immediato e può essere meno frequente. Se sente che una seduta al mese non è sufficiente, è fondamentale discuterne con la sua terapeuta per trovare un approccio che risponda meglio alle sue esigenze.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
In sintesi, mentre la psicoterapia lavora più in profondità e affronta il cambiamento a lungo termine, il sostegno psicologico è più orientato al supporto immediato e può essere meno frequente. Se sente che una seduta al mese non è sufficiente, è fondamentale discuterne con la sua terapeuta per trovare un approccio che risponda meglio alle sue esigenze.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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