
Via Giuseppe Avezzana 5, Santa Maria Capua Vetere 81055
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Leggi di più24/03/2025
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Accettato
Punteggio generale
Mi sono rivolta alla dottoressa perché ero in un periodo di totale blocco esistenziale. Mi sono sentita accolta e non giudicata. Ho ritrovato la voglia di credere di potercela fare e sento di poter continuare a fare un buon percorso con lei
ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore
Gentili dottori, vi scrivo perché vivo una situazione molto assurda e complicata.
Dopo anni di psicoterapia per una diagnosi piuttosto complessa, quando sono arrivata al sodo non ho elaborato bene : il mio inconscio ha sabotato e interrotto la terapia. Fatto sta che ho una profonda depressione e grosse difficoltà nelle relazioni : non no amiche/i, se ci sono sono situazioni tossiche e distruttive e quindi preferisco evitare rinchiudendomi in me stessa, sto meglio da una parte ma l’isolamento prolungato mi fa male; non ho risolto questioni edipiche e quindi non ho accesso a una relazione sentimentale; ho 40 anni non finito gli studi universitari e non ho esperienza lavorativa; ultimamente sono peggiorata anche nel lavoro, lavori precari in cui non riesco a collegare e connettere cose semplici: ho avuto anche una dissociazione diversi anni fa e in quel periodo ,poco dopo, il mio inconscio ha interrotto la terapia; vivo in piccolo paesino che non mi soddisfa poiché molto arretrato e scarso di qualunque cosa ,vivo in casa con genitori anziani. Considerata questa mia situazione attuale e intravedendo i possibili, se non certi, risvolti futuri, ho pensato alle categorie protette, per me sarebbe un modo per stare più serena sul lavoro. ‘attuale psichiatra che ho visto solo due volte mi ha fatto diagnosi di distimia astenendosi da dire altro. Una diagnosi così però non mi aiuta ad ottenere le categorie protette in quanto serve una documentazione piu dettagliata, per esempio quali sono i risvolti pratici dovuti alla mia situazione psichica; questo lo so dopo essermi confrontata con una persona che è invalida da anni. Non so come fare però a far capire meglio la mia situazione all’attuale psichiatra dell’asl. Cosa mi consigliate di fare? Sono certa che per come sto non vado da nessuna parte e tantomeno posso risolverla con una psicoterapia visto che si autosabotata e anche se voglio fare qualcosa la situazione che mi porto dentro è troppo dolorosa e depressiva per poter essere affrontabile in terapia. Cioè, davvero rischio di non aver diritto alle categorie protette? Come faccio nella vita?
Buonasera,
se ho ben compreso fa riferimento all'iter burocratico per il riconoscimento dell'invalidità civile e della cd L.104. Tenga presente che le valutazioni espresse dalle commissioni medico legali si riferiscono a specifiche tabelle e che a fronte di una diagnosi di distimia la compromissione del funzionamento è limitata. Leggendo le sue parole sembrerebbe che lei abbia intrapreso una psicoterapia del profondo, psicodinamica o psicoanalitica, che richiede una struttura psichica di base solida e di mettere in campo notevoli risorse personali, risorse che al momento sembrerebbe lei non si riconosca o non riesca ad attivare. Mi dispiace leggere tra le righe la sua sfiducia, ha 40 anni, non è vecchia, considerarsi invalida non la aiuta a smuovere certe resistenze e rigidità. Potrebbe valutare di riprendere la psicoterapia, magari attraverso un approccio diverso, ad esempio di tipo cognitivo comportamentale, che non le richieda di andare tanto in profondità al punto da attivare meccanismi in lei quei meccanismi di difesa che poi la portino ad abbandonare il percorso. Si dia una possibilità.
Per eventuali approfondimenti effettuo consulenze ricevo sia online che in presenza presso il mio studio.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Giovanna D'Apolito
Salve io prendo il BRINTELLIX,BROMAZEPAM e lamotrigina.pero la situazione al iniziò andava benino dopo un mesetto sono tornata ad avere brutti pensieri. Ma forti. Cosa potrei fare?la mia psichiatra dice che antidepressivi a me non serve
Salve,
dalle sue parole non ho ben compreso se la psichiatra le ha fatto intendere che la terapia farmacologica che sta assumendo non sia efficace, dal momento che gli effetti di queste sostanze dovrebbero essere antidepressivi ed ansiolitici. In tal caso dovrebbe valutare con la sua dottoressa se modificare le molecole che assume, a fronte di una diversa diagnosi rispetto a quella di partenza, se integrare la farmacoterapia con la psicoterapia o rivolgersi al solo aiuto psicoterapico. Provi a confrontarsi più francamente con chi la segue, riceverà certamente l'ascolto necessario a sciogliere ogni dubbio.
Per eventuali consulti sono disponibile a confrontarmi sia in presenza che online.
Saluti, Dott.ssa Giovanna D'Apolito
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