Buonasera, Io ed il mio fidanzato siamo insieme da circa 3 anni, ed in questi 3 anni abbiamo dormi

18 risposte
Buonasera,
Io ed il mio fidanzato siamo insieme da circa 3 anni, ed in questi 3 anni abbiamo dormito insieme tutte le notti inizialmente a casa mia nel mentre lui faceva i lavori di ristrutturazione nella sua casa. Quando ha finito casa sua ci si è trasferito ed abbiamo iniziato a dormire certe notti da me e certe da lui. Ad oggi non sembra parlare minimamente di convivenza e se provo a toccare il discorso lo cambia. Ma ha comunque la pretesa di voler dormire insieme ogni notte. Casa sua è di proprietà mentre io sono in affitto e nell'ultimo periodo ho avuto problemi economici dovuti al lavoro che mi hanno portato ad avere difficoltà con la spesa dell'affitto e le spese connesse, sto cercando una camera in una casa condivisa con dei coinquilini e lui è d'accordo e non mi ha proposto minimamente la convivenza con lui. Sto male a causa di questa situazione ma non riesco a parlarne con lui, anzi mi sono chiusa e distaccata. Mi vergogno ad affrontare il discorso perché ho paura che forse sono io il problema in quanto ho delle pretese non dovute e tutto ciò mi fa soffrire.
buonasera,
grazie per aver condiviso il suo vissuto con noi.
in effetti è una situazione un pò paradossale dove mi sembra che lei sia quasi una spettatrice di tutto questo . Le consiglio di vedere bene dentro di lei per riuscire a capire come mai accetta le decisioni del suo ragazzo senza riuscire nemmeno a dire la sua bloccata da ansia e vergogna.
Una consulenza psicologica potrebbe aiutarla a vedere con più chiarezza le dinamiche che sottostanno a questi comportamenti.
Le porgo un caloroso saluto e le ricordo che sono a disposizione anche online.
Dott.ssa Laura Bova

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Cara utente, innanzitutto grazie per aver condiviso con noi questa sua fatica. Credo che potrebbe essere utile capire il perché lei si senta così bloccata da vergogna e ansia. Sicuramente una consulenza psicologica o un percorso psicologico potrebbero aiutarla a capire il perché. Rimango a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Elena Sonsino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, buonasera. Capisco la complessità della sua situazione. È normale che le dinamiche legate alla convivenza possano generare domande e preoccupazioni, specialmente quando si tratta di due persone con background e situazioni abitative diverse.

Il fatto che lei stia cercando una soluzione pratica, come condividere una casa con coinquilini a causa di problemi economici, è una decisione responsabile e legittima. La difficoltà di affrontare il discorso sulla convivenza con il suo fidanzato suggerisce che ci potrebbe essere una barriera nella comunicazione tra voi due.

È importante riconoscere che il bisogno di spazio e autonomia è legittimo in una relazione, e ognuno ha il proprio ritmo e desideri riguardo alla convivenza. Tuttavia, la chiarezza nella comunicazione è fondamentale per evitare fraintendimenti e risolvere eventuali malintesi.

Potrebbe essere utile esplorare questo argomento in una conversazione aperta con il suo fidanzato, senza vergogna o colpevolezza. Esprima i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni in modo onesto, senza accusare, e cerchi di comprendere anche il suo punto di vista.

Ricordi che le relazioni richiedono impegno, comprensione reciproca e dialogo. Affrontare il discorso con sincerità, e magari in un tempo e in uno spazio circoscritti, può essere il primo passo per superare questa difficoltà.
Un carissimo saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Gentilissima, scrive che i tentativi di discutere su una eventuale convivenza portano il suo ragazzo a cambiare discorso (...) e mi chiedo se il suo blocco nell'affrontare direttamente l'argomento non sia dovuto a questo 'sentire' evitante il suo ragazzo. Tre anni di relazione non sono pochi, a fronte anche di una quotidianità di condivisione delle notti, e questo stride rispetto ad una situazione che potrebbe essere vissuta diversamente, anche nella progettualità della coppia. Potrebbe richiedere delle consulenze psicologiche per fare maggiore chiarezza sul suo sentire e per 'trovare il coraggio' di parlarne direttamente con il suo ragazzo. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Gentilissima,
Grazie per averci scritto.
È fondamentale capire il perché di questo blocco. Dipende dall'atteggiamento di lui oppure quella di chiudersi è una tendenza anche sua? Inoltre, in questi anni sono capitate altre divergenze? Come le avete affrontare?
Le pongo queste domande perché possono essere uno spunto di riflessione sulle vostre modalità di gestione del conflitto, che mi pare di capire teme.
Rimango a disposizione
Cordialmente
Simona Torrente, Psicologa e Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, è comprensibile che stia attraversando un momento difficile. Consiglierei di esprimere apertamente il suo desiderio di affrontare la questione della convivenza, spiegando i suoi sentimenti riguardo a questa situazione. Potrebbe essere utile indagare su come il suo partner si senta riguardo al futuro della vostra relazione e ad una possibile convivenza. Esplorare insieme le aspettative e i desideri di entrambi può portarvi ad una maggiore comprensione reciproca e alla ricerca di soluzioni che soddisfino le esigenze di entrambi. Resto a disposizione eventualmente anche on line.

Cordiali Saluti
Dott. Edoardo Bunone
Cara utente, mi sembra di comprendere che ci sia una fatica comunicativa da parte di entrambi. Lei si è chiusa e il suo compagno evita gli argomenti. Forse potrebbe essere utile partire proprio da qui. Come mai c'è una difficoltà da parte di entrambi nel comunicare cosa vi accade. Non sta a me dirle se le sue sono delle pretese irrealistiche, tuttavia forse sarebbe importante che voi riveste i vostri obiettivi come coppia. Siete allineati su gli scopi? Quale è la vostra progettualità?
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. Purtroppo lei non ha inserito la sua età e quella del suo fidanzato, cosa che avrebbe potuto aiutare ad inquadrare il caso. In linea generale la scelta della convivenza è sempre un passo molto importante ed è probabile che ognuno degli elementi della coppia ci si possa avvicinare con emozioni, preoccupazioni e vissuti anche molto diversi. Questo va al di là di quanto bene si possa volere al proprio partner, infatti lei conferma che il suo fidanzato vuole dormire con lei tutte le sere. A volte a bloccarci sono dei vissuti personali più profondi, esperienze passate che continuano a influenzare le nostre scelte attuali, lavorando dentro di noi senza che ce ne accorgiamo. Io le consiglio innanzitutto di capire i motivi dei suoi conflitti interiori e dei suoi blocchi a manifestare chiaramente i suoi bisogni al suo partner, magari con l'aiuto di un professionista, e successivamente provare a dialogare con più sicurezza con il suo fidanzato. Sarebbe opportuno che anche lui cercasse di capire cosa lo trattiene. Le auguro il meglio, per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione anche online.. il primo colloquio è gratuito.
Dott Mauro Terracciano
Buonasera,
grazie per la condivisione dei suoi pensieri e delle sue preoccupazioni.
Per prima cosa la rassicuro del fatto che non ha "pretese non dovute" nella sua relazione, ma solo un desiderio di convivenza che lei stessa non riesce a confessare serenamente al suo partner, avendo colto da parte sua una chiusura al dialogo ed una sorta di indifferenza nei confronti dei suoi problemi economici. Se queste ipotesi fossero giuste lei accetterebbe di restare insieme ad una persona che non vuole una convivenza? La vera domanda è perché accetta questa situazione invece di tentare un confronto? Quali sono le sue paure a riguardo? Come mai si vergogna di parlare di una convivenza dopo 3 anni di relazione ?
Anche immaginando che abbiate una visione diversa della coppia e del futuro (convivenza/ restare insieme in case separate) ritengo che sia importante parlarne per comprendere meglio la visione del partner e poi capire se possa coesistere con la sua idea di relazione sentimentale, di vita e di coppia.
Rimango a disposizione per un colloquio online.
Cordiali saluti,
Dottoressa Francesca Savoia
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Cara utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza con noi. Mi sembra di comprendere che ci sono delle difficoltà comunicative tra di voi. Provi ad aprirsi sinceramente con il suo partner non solo su questo tema ma anche per sviluppare una sana relazione di coppia.
Un saluto
Dott.ssa Veronica Guidi
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Gentile Utente,
intanto grazie di aver condiviso con noi la sua difficoltà. Dalle sue parole mi sembra di capire che nella coppia ci siano difficoltà a livello di comunicazione. In una relazione invece è normale confrontarsi anche su queste tematiche, proprio perché si potrebbero avere visioni ed esigenze differenti. Le consiglierei di aprirsi con il suo partner esplicitando la difficoltà di questo momento (di natura economica) e spiegandogli come questa situazione l'abbia portata a pensare come soluzione alla possibilità di una convivenza con lui. Chieda l'opinione del suo partner, tenendo presente che la risposta potrebbe non essere in linea con le sue aspettative. D'altra parte, se i suoi progetti futuri e la sua idea di relazione a lungo termine non si incastrano con quelli del suo fidanzato, forse è bene realizzarlo e prendere delle decisioni giuste per sé stessa.
Le sue non sono "pretese dovute", sono bisogni e aspettative riguardo a ciò che significa per lei la relazione. Per costruire una relazione sana nella coppia è molto importante riuscire a trovare un equilibrio tra le necessità dell'altro e le proprie.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Giulia Gregori
Buongiorno,
dal suo racconto posso immaginare quanto sia difficile per lei questa situazione, costellata di problematiche relazionali e problematiche di natura pratica. Sarebbe opportuno esplorare, magari con l'aiuto di un terapeuta individuale, quali possono essere i motivi che la spingono ad accettare le richieste del suo ragazzo mentre fatica a far emergere i suoi vissuti e i suoi bisogni. La convivenza fa parte di un progetto di coppia ed è del tutto lecito che una delle due parte ne senta il bisogno. Una buona comunicazione su questo argomento piò aiutare lei a far emergere i suoi vissuti e le sue necessità e d'altro canto può essere uno spunto di riflessione per il suo compagno. Anche lui potrebbe beneficiare di una comunicazione aperta sul tema. Il punto d'incontro si può trovare quando nessuno dei due impone il proprio punto di vista ma quando insieme si parla dei propri desideri e dei progetti della coppia.
Dott.ssa Chiara Anselmi
Buongiorno, grazie per questa condivisione.
Se le sembra difficoltoso condividere questa fatica con il suo compagno, potrebbe rivolgersi ad un professionista per comprendere perché e in che modo paura e vergogna le fanno da ostacolo e quali sono i suoi reali bisogni.
Rimango a disposizione per un confronto!
Grazie, dottoressa Chiara Carraro
Salve, capisco che quello che sta attraversando faccia fatica a darci un senso, perché all'apparenza sembra ci sia una mancanza di progettualità condivise. Potrebbe essere utile poterne parlare con il suo ragazzo per comprendere che cosa lo blocca da questo passo e se in effetti è ciò che vorrebbe, così come comprendere come mai fa fatica a parlarne e se si sente bloccata da qualche sua paura. Se fosse così le sarebbe utile un supporto psicologico per aiutarla a comprendere le sue difficoltà e come poterle affrontare.
Resto a disposizione in caso avesse bisogno di ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Matilde Ciaccia
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Salve, dalla sua descrizione emergono numerosi spunti di riflessione relativi a dinamiche peculiari che riguardano in vario modo la sfera della coppia. Nel caso in cui sentisse l'esigenza di ricevere un supporto le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista per approfondire quanto da lei sperimentato a livello affettivo e relazionale. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Un caro saluto, dr. Omar Isa
Mi dispiace che i suoi desideri e bisogni le appaiono pretese di cui vergognarsi. Credo sarebbe importante per lei riappropriarsi dei suoi desideri ascoltarli, esprimerli e difenderli. Sembra trovarsi in una relazione con un sbilanciamento di potere dove lei sembra svalutarsi. Dia ascolto ai suoi bisogni. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla. Sono a sua disposizione.
Dott. ssa Monica D'Ettorre
Buonasera, penso sia già una grossa consapevolezza da parte sua riconoscere che prova sia vergogna nell'affrontare il discorso relativo alla convivenza con il suo partner sia paura.
La vergogna e la paura sono due emozioni potenti, talvolta paralizzanti e spingono ad evitare situazioni che si pensa possano essere molto dolorose.
Allo stesso tempo l'evitamento non le permette di dar valore al suo bisogno di confronto e condivisione con il suo partner rispetto a un tema così complesso come la convivenza. Questo vorrebbe dire esporsi e magari ricevere risposte che possono far male, ma il costo di non farlo probabilmente è ancora più elevato.
Bisogna imparare ad affrontare i propri dolori, le proprie paure perchè solo passandoci attraverso si possono sviluppare delle risorse per gestire le emozioni più scomode.
Se lei condividesse questi pensieri con il suo partner qual'è lo scenario peggiore che si immagina possa accadere? un rimandare una convivenza da parte del suo partner cosa la porterebbe a dire di sè? Se come ha scritto nel testo, pensa di essere sbagliata allora potrebbe esserle utile rivolgersi un terapeuta perchè il nucleo del lavoro è proprio nell'idea nucleare che lei ha di se stessa.
L'immagine di sè si struttura nel corso della vita, a partire dalle primissime relazioni quando veniamo al mondo. In base anche ai rimandi che gli altri ci hanno dato, sviluppiamo delle credenze su noi stessi, delle aspettative rispetto a come prevediamo che gli altri rispondano ai nostri bisogni, alle nostre richieste, ai nostri stati emotivi etc.
Se l'altro non vuole convivere con me non mi sento amata o non mi sento amabile/abbastanza(?)
Questo è il target del lavoro terapeutico. Non tanto capire perchè il partner si comporta in un certo modo, ma si tratta di esplorare come ciò che fa l'altro risuona in sè.
Sono grandi temi di vita e della propria struttura di funzionamento che meritano di essere esplorati, ma in uno spazio di terapia.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto. Dott.ssa Martina Orzi

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