Buonasera, ho 24 anni e sto attraversando un momento di profonda crisi, sto iniziando a preoccuparmi

19 risposte
Buonasera, ho 24 anni e sto attraversando un momento di profonda crisi, sto iniziando a preoccuparmi perchè questo momento sento che dura da troppo tempo. Non mi risulta facile per me aprirmi con i miei amici perchè in parte li ritengo causa di questo "momento" buio che sto attraversando. Ai miei genitori cerco di dire tutto, ogni stato d'animo o pensiero, ma questo finisce con indebolirli senza poi risolvere nulla perchè soffrono non avendo la capacità di aiutarmi e forse nemmeno di comprendere certi stati d'animo. I miei ricordi d'infanzia sono sereni, ma da racconti dei genitori sono sempre stato un ragazzo responsabile, attento, questo in particolar modo forse dopo la nascita di mio fratello che è avvenuta al età di 4 anni. Il tutto forse ha compromesso il mio sentirmi libero, quella sensazione di leggerezza che tutti i bambini forse dovrebbero avere, leggerezza che ovviamente non provo più nemmeno ora. Non mi ritengo geloso nei suoi confronti perchè gli voglio un mondo di bene e farei qualunque cosa per lui, ma forse mi è stato fatto notare da professionisti come la sua nascita possa aver influito col mio senso di libertà e soprattutto di responsabilità. Per il resto non sono mai stato un ragazzo che fa trapelare le sue emozioni molto facilmente, nemmeno nei confronti degli amici ne tantomeno delle ragazze che non ho mai avuto. Lego relazioni superficiali perchè ho paura di mostrarmi per quello che sono, mi sento inferiore. Di amicizie vere ne ho poche, che non mi appagano, quei pochi con cui sono più legato perchè provavano i miei stessi problemi, stessi dubbi, ora ne sono usciti e sono fuori città per studi o lavoro, nei loro confronti provo un invidia che mi impaurisce e che mi impedisce di espormi nei loro confronti.
Ho una laurea che non apprezzo, sto lavorando ma non riesco a concentrarmi, la mia vita mi distrae. Non sento di poter lavorare se prima non riesco ad avere una vita sociale appagante, ma come un cane che si morde la coda senza un obiettivo, un aspirazione, faccio fatica a vedere il mondo positivamente per cui anche a mostrarmi positivo e volenteroso verso gli altri. I social non aiutano.
Al tutto posso aggiungere un dolore non invalidante o grave, ma che mi assilla da troppo tempo (5 anni) e nonostante organicamente sia stato rilevato, non risponde alle cure per cui sono protratto a pensare che sia psico-somatico. Questo dolore mi impedisce di fare sport, unica valvola di sfogo a cui potevo fare fede.
Mi sembra un circolo dal quale non riesco ad uscire, non riesco a trovare qualcosa a cui aggrapparmi.
Dimenticavo di dire che negli ultimi anni ho frequentato un percorso psicoterapeutico nel quale è stata usata la tecnica EMDR, ma sinceramente dopo più di un anno senza risultati mi sono abbattuto ed ho sospeso.
Spero possiate darmi dei consigli a riguardo. Grazie in anticipo
Salve, racconta molto nel suo messaggio. Ne trapela un'insoddisfazione di fondo che però, probabilmente, non sa bene a cosa collegare. Pur essendo dettagliato sembra tutto molto vago, tranne per quel dolore che descrive che si fa sentire da 5 anni e rispetto al quale non trova giovamento con le terapie. Una frase mi ha molto colpito del suo testo: lei scrive "la mia vita mi distrae". La distrae da cosa? Cosa intende con queste parole? Il suo mi sembra comunque un buon punto di partenza per iniziare ad interrogarsi su cosa voglia esattamente nella sua vita. Provi con un percorso di psicoterapia, cambiando casomai approccio o metodo di lavoro. Eventualmente sono a dispozione. La saluto cordialmente, Marina Montuori

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Buongiorno, le suggerisco, considerata la giovane età, di provare a riprendere un percorso di psicoterapia che L’ aiuti a gestire il suo senso d’inadeguatezza, vissuto che emerge soprattutto nelle situazioni di confronto ( sentimentali, lavorative...)
Questo momento di crisi è un’opportunità per conoscersi meglio, soprattutto per iniziare ad essere protagonista della sua vita senza distrazioni o comportamenti di evitamento.
Perché l’evitamento per quanto possa essere una modalità rassicurante, nasconde in realtà un disagio che a lungo andare potrebbe cronicizzarsi, aumentando così il suo malessere.
Visto che ci scrive, credo che in lei ci sia la voglia di cambiare.
Con coraggio ci riprovi, sono convinta che un percorso conoscitivo le ridarà una prospettiva più centrata sui suoi bisogni ed aspirazioni.
Le faccio tanti auguri.
Paola Uriati
Salve, intanto mi complimento per la chiarezza e il linguaggio appropriato con cui ha descritto il suo mal-essere; questo è certamente un indizio che porta a pensare che lei sia una persona di qualità. Sono del parere che ci sia bisogno, per un cambiamento positivo e veramente stabile, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia presente molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere e che impediscono lo sbocciare, dentro e fuori di sé, dei suoi autentici talenti. E' opportuno, inoltre, che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicamenti innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire alla persona notevoli valori aggiunti. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per una terapia on line. Cordiali saluti!
Salve.
Descrive un senso di insoddisfazione e insicurezza profonda. Nonostante i risultati raggiunti, a 24 anni ha una laurea, un lavoro, non riesce a trovare una dimensione soddisfacente.
Forse i suoi obiettivi li ha raggiunti attraverso l'impegno, la buona volontà ma, come purtroppo sta sperimentando, non bastano per essere soddisfatti nella vita. Sarebbe utile intraprendere un percorso psicoterapeutico che la aiuti a trovare la fiducia in se stesso che le possa chiarire quali sono gli aspetti che non si sono evidenziati o che sono stati repressi nella sua vita che le provocano lo stato in cui si trova.
Parla di un dolore che le impedisce di fare sport, che era una modalità positiva di scaricarsi. Io consiglierei una psicoterapia bioenergetica, che lavorando sull'integrazione mente corpo può aiutarla sia a fare chiarezza e a trovare la fiducia in se stesso, sia a comprendere e a lavorare sul dolore fisico attraverso gli esercizi bioenergetici che lavorano sullo scioglimento delle tensioni muscolari causate da tensioni emotive.
Gentile Signore, sicuramente avrà già l'idea che il disagio che sta narrando merita attenzione e sicuramente se narra questi eventi in uno spazio dove rispondono degli psicoterapeuti starà valutando cosa fare. Proviamo a mettere ordine. Sulla base degli eventi che riferisce non sembrano ipotizzabili cause organiche anche se il malessere fisico non viene chiarito ma messo solo in relazione all'impossibilità di fare attività fisica. Le relazioni, lette sotto il piano affettivo, sembrano essere il tema che lei tratta con maggiore attenzione e che in qualche modo sembrano legate al suo disagio. Forse può essere una buona possibilità chiedere un nuovo consulto con uno psicoterapeuta per comprendere meglio questa modalità. Certo l'interruzione di una precedente attività non è un fatto da sottovalutare ma comunque sembra riconfermare l'ipotesi che sia utile, per lei, comprendere il suo modo di vivere le relazioni emotivamente importanti. Ovviamente lei è libero di scegliere cosa sia meglio fare o non fare ovvero se tentare di modificare questi vissuti o rimanere fermo. Purtroppo non è possibile stabilire in anticipo quali saranno i risultati che un coppia composta da un cosiddetto paziente e un cosiddetto psicoterapeuta riescono a raggiungere. Gli elementi su cui si fonda questo tipo di attività pur essendo noti non sono dotati di una forte capacità predittiva e solo alla fine si può stabilire quali saranno i risultati raggiunti. Forse una nuova psicoterapia può andare oltre i risultati della prima ma questa decisione è solo sua. Un cordiale saluto
Buongiorno,
descrive bene il Suo stato generale,
sarebbe opportuno pianificare un altro lavoro con uno specialista che le permetta una ricostruzione dei suoi vissuti.
A disposixione se necessario
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Meloni
Salve, condivido quanto scritto dalla collega, esistono anche altri tipi di interventi psicoterapeutici.
Comunque, credo che sia importante per lei approfondire questo profondo senso di insoddisfazione che prova.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve mi dispiace del suo disagio. Prima di interrompere la sua terapia ne ha parlato con il terapeuta sul perché non stava funzionando ed a cosa è servita questa terapia per un anno? Sente di aver raggiunto degli obiettivi?
Mi chiedo adesso che tipo di aiuto vorrebbe. Vuole migliorare la sua autostima? Vuole fare un progetto di vita? Vuole iniziare una nuova terapia? Mi faccia sapere. Non ho ben compreso come vorrebbe essere aiutato
Buonasera, da quanto racconta mi pare di capire che lei non abbia scelto la sua strada; troppo presto è diventato responsabile e questo significa che ciò che ha fatto nella sua vita non è stato realizzare i suoi sogni ma cercare di gratificare le persone da cui desiderava essere amato. Probabilmente con la nascita di suo fratello ha perso l'esclusività e le attenzioni ed ha cercato di averli diventando ciò che i suoi si aspettavano. Questa crisi è un'occasione per ritrovarsi ed iniziare a capire ciò che vuole con l'aiuto di uno psicoterapeuta. Il percorso che ha fatto magari non era quello adatto, non si scoraggi e cerchi la sua strada, Un cordiale saluto Dott. Roberrto Pitzalis
Buonasera,dalla sua descrizione seppur molto accurata non emergono le motivazioni per comprendere il suo malessere esistenziale .Niente sembra riempire quel vuoto interno che la affligge.Ne la la laurea..ne gli amici..nessuna fidanzata...e purtroppo neanche la psicoterapia effettuata.Qualcosa di autodistruttivo l' accompagna costantemente..Le consiglio di trovare un valido terapeuta in grado di fare un percorso psicologico profondo che colmi questo vuoto e dia un senso al suo malessere Un forte augurio Dottssa Luciana Harari
Gentile utente, la sua sofferenza sembra una spirale che la risucchia sempre più a fondo. Mi dispiace leggere le sue parole, perché quelle sensazioni sgradevoli arrivano perfettamente. Riprenda una psicoterapia, a volte la prima volta può non essere quella "giusta". Trovi uno spazio di rielaborazione, magari cambiando approccio.
Forza!
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Caro utente, mi dispiace per il suo vissuto. Penso che ci siano aspetti della sua vita a cui vale la pena dare spazio. Purtroppo a volte un percorso psicoterapeutico può non andare a buon fine. Provi a investire nuovamente in un percorso psicologico.
Difficile consigliarla qua senza conoscere a fondo la sua storia.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile utente di mio dottore,
ho letto molto attentamente la sua storia e credo sia opportuno continuare il percorso psicoterapico iniziato. La psicoterapia può esser un percorso lungo e tortuoso, ma in alcuni casi é L’ unica strada per poter acquisire gli strumenti per poter star bene. Non si perda d’ animo e riprenda il suo cammino da dove L’ aveva interrotto, vedrá che troverà le risposte che cerca.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Caro ragazzo, mi dispiace davvero per questa tua situazione. Sembra esserci dietro un' enorme sofferenza. La cosa che più mi colpisce è la mancanza di autenticità nelle relazioni, he trapela dalle tue parole. Difficile trovare un pò di serenità se le relazioni che tessiamo intorno a noi sono così poco autentiche, se non abbiamo la possibilità, e direi in fondo la volontà, di esprimere agli altri le nostre emozioni ed i nostri pensieri. La paura di mostrarsi agli altri per quel che si è è un blocco sì, ma anche una difesa che spesso agiamo per non correre il rischio all'interno della relazione con l'altro. Così facendo rendiamo tutto superficiale e sterile. Comprensibile poi sentirsi così.. Mi chiedo quanto lei sia disposto a mettersi in gioco all'interno di una relazione, anche terapeutica. Molto dipende da quanto lei vuol fare per uscire da uno stato di sofferenza dal quale, aimè, a volte si finisce per adattarsi..
Saluti,
Rosella Pettinari
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Salve, io credo che la sofferenza meriti dignità e tempo per essere risolta.. convengo con i più nel consigliarle un confronto con un professionista per una valutazione precisa e un progetto d'intervento.
Saluti
Massimiliano
Gentile utente, dalle sue parole traspare tutta la sua sofferenza e allo stesso tempo la volontà di uscirne e di risolvere ciò che la affligge e che la blocca. Un percorso può non andare a buon fine per molteplici motivazioni varrebbe la pena, tuttavia, riprovare al fine di cercare di comprendere quelle che siano le cause e i significati profondi.
Per qualunque ulteriore informazione o approfondimento sono a disposizione.
Le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Federica Turrà
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile utente da quello che scrive emerge tutta la sua sofferenza ma anche un senso di rassegnazione che sembra colludere con la sua difficoltà a mettersi in gioco nelle relazioni.
Perchè ritiene che i suoi amici in parte siano causa di quello che sta attraversando? Si è confrontato con loro?
A volte è difficile stare con l'altro in maniera autentica e questo diventa il motivo per cui si rinuncia a stare in relazione.
Ripensi alla possibilità di iniziare una nuova psicoterapia, magari con un approccio diverso. Mi rendo disponibile per un consulto, anche online.
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello

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