Buonasera gentili dottori e dottoresse, sono un ragazzo di 21 anni, relativamente in ottima salute

18 risposte
Buonasera gentili dottori e dottoresse,
sono un ragazzo di 21 anni, relativamente in ottima salute dal punto di vista fisico. Ciò di cui mi preme parlare con voi, tuttavia, è un problema che mi affligge da quasi 3 anni ormai e che si ripercuote soprattutto a livello psicologico e "umorale", se così si può dire. Mi spiego meglio, cercando di essere il più chiaro e sintetico possibile: io sono sempre stato un ragazzo sensibile e introspettivo, ho sempre dato molta importanza al passato e alla nostalgia e, sarà forse per una certa forma di scaramanzia, ho sempre prestato molta attenzione a riti, tradizioni e simbologie (banalmente, per intenderci, le canzoni e i film natalizi il giorno di Natale, per cui esigo che vengano trasmessi tassativamente in perfetta sequenza e forse in maniera anche un po' ossessiva). Essendo un 2001, l'esame di maturità avrei dovuto sostenerlo nell'estate del 2020: ma a causa del covid, noi più di tutti abbiamo sofferto la chiusura delle scuole, peraltro senza nessun preavviso. Niente 100 giorni prima della maturità, nessun ultimo giorno di scuola; l'ultimo periodo scolastico della mia vita io l'ho vissuto nella mia stanza, dietro a un monitor, senza avere la possibilità di assaporare quelle sensazioni di soddisfazione e malinconia e quei momenti memorabili che contrassegnano la fine del liceo di cui tutti parlano ma che io, come molti altri, non ho avuto l'opportunità di vivere. Ovviamente non sono qui a lamentarmi, so perfettamente che in quel periodo la chiusura delle scuole fosse il problema minore, e non voglio assolutamente apparire come la vittima della situazione ... ciò non toglie però che questo evento così eccezionale mi ha privato di step che io ritenevo fondamentali, iconici, indimenticabili, come appunto l'ultima campanella, le fatidiche notti prima degli esami ... e la cosa peggiore è che questo senso di vuoto e malinconia continua a perseguitarmi ancora oggi, facendomi soffrire tanto. Negli ultimi anni infatti mi è capitato molto spesso di sognare il mio liceo, la mia classe, l'ultimo giorno, io, seduto al banco, nel corso di una lezione qualsiasi, e le sensazioni che mi avvolgono al momento del risveglio sono sempre di profonda tristezza e delusione. In questo caso però non si tratta solo di "privazione" di alcuni step, dal momento che, con la fine del liceo, sono subentrate improvvisamente alcune problematiche molto gravi che hanno colpito la mia famiglia e di conseguenza anche me (non entrerò nei dettagli, ma hanno a che fare con seri problemi di salute, economici, e difficoltà relazionali), facendomi sprofondare in un vortice di ansia e depressione e contribuendo a rafforzare questa mia nostalgia nei confronti del periodo liceale, ora visto come l'ultimo momento felice e spensierato prima del "disastro". A questo si aggiunge il fatto che, nonostante siano passati ormai 3 anni, io non sia riuscito a godermi in alcun modo il periodo universitario, avendo sempre la mente rivolta alla quinta liceo e a quegli step irrimediabilmente mancati, come se non riuscissi a godermi il presente proprio per via di questo "vuoto" del passato.
Mi scuso con tutti voi se sono risultato troppo prolisso, ma ho voluto approfittare di questo messaggio anche per un piccolo sfogo personale che spero che voi, in qualità di esperti, riusciate a comprendere ... la mia richiesta infatti è solamente una: che cosa mi consigliereste di fare per superare questo "trauma"? Riuscirò mai a metabolizzare la "privazione" di questi step?
Grazie mille a tutti per la disponibilità e l'attenzione che mi avete mostrato, Ve ne sono grato. Resto in attesa di un vostro gentile riscontro e nel frattempo vi auguro una buona serata
Buongiorno, ha fatto bene a rivolgersi a dei professionisti. Purtroppo quel periodo ha sconvolto tutte le nostre vite, ed ha toccato tutti, chi più, chi meno. Dal suo racconto appare evidente che lei abbia sofferto molto della trasposizione delle lezioni da remoto, ed è come se ora le mancasse un pezzo. Sembrerebbe una difficoltà di adattamento a seguito a questo evento così improvviso balenato nella sua vita. Allo stesso tempo, non posso fare a meno di notare il suo disagio relativo all'"incompletezza" di quel periodo. Sa, c'è una specifica parola che descrive questa dinamica, si chiama NJRE, acronimo che sta per Not Just Right Experience, ed è proprio la sensazione che qualcosa non sia completo, o non sia stato proprio fatto nel modo giusto. Immagino che questo mix di pensieri ed emozioni le abbiano poi causato difficoltà nel fronteggiamento delle problematiche familiari subentrate poco dopo, amplificando il vortice emotivo di cui parla. Per rispondere, quindi, alla sua domanda, la strategia più efficace per potersi risollevare da questo difficile periodo è quella di andare a vedere più nel dettaglio cos'è che ha innescato e protratto questo blocco, analizzando i suoi pensieri e le sue emozioni. Vedrà che un percorso di stampo cognitivo-comportamentale può aiutarla a stare meglio. Se vuole mi rendo disponibile per effettuare un incontro con lei. Nel frattempo, le auguro una buona giornata. Saluti, dott.ssa Eleonora Galletti

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Gentilissimo buongiorno,
come già precisato dalla mia collega il periodo pandemico ha colpito, chi più chi meno, un po' tutti. Alla sua generazione il lockdown ha tolto moltissimo slatentizzando anzie e fragilità con una frequenza allarmante, perciò non si scusi, ha buoni motivi per rimpiangere ciò che non ha potuto vivere. Detto ciò la sua lettera offre molti spunti di riflessione, a partire da quando si descrive come una persona che presta molta attenzione a riti, tradizioni e simbologie. La sua difficoltà a metabolizzare la privazione di questi step sembra molto legata a questo suo bisogno e mi chiedo se l'importanza per la "ritualità" di cui parla possa aver creato o creare altre difficoltà nella sua vita. Sarei tentata di leggere in quest'ottica la difficoltà che ci descrive, cosa ne pensa? Resto a disposizione se desidera approfondire e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Salve, mi sento di dirle che purtroppo è una sensazione comune quella che ha provato/sta provando, moltissime persone hanno subito delle mancanze che anche a distanze di anni le fanno soffrire...ma a parte questo credo che le rigidità del carattere siano un tratto da smussare per poter vivere meglio in un mondo pieno di imprevisti...ognuno di noi ha delle caratteristiche proprie che lo fanno vivere in un modo piuttosto che in un'altro, lei sembra avere già in parte una conoscenza di sé ed è quindi già a buon punto, un ciclo di sedute potrebbe aiutarla a potenziare i suoi punti di forza e migliorare o liberarsi dei punti deboli con il tempo!
Gentile utente buonasera. La sua descrizione denota una bella consapevolezza del suo mondo interiore, una capacità introspettiva fuori dal comune per un ragazzo della sua giovane età. Questa meta-cognizione elaborata è la vera causa della sua sofferenza psicologica: in poche parole lei pensa e ripensa troppo tempo e troppe volte a ciò che è stato e, soprattutto, a ciò che sarebbe potuto essere. Purtroppo, o per fortuna, dipende dai punti di vista, il passato non si può cambiare. Vale la pena continuare a soffrire per le mancate esperienze e le mancate occasioni? I riti, le tradizioni, le abitudini delle feste non sono un vivere nel passato, sono un modo per riassaporare nel presente belle emozioni che ci sono rimaste dentro, ma il benessere è nel momento in cui vivi quelle emozioni, non quando le ricordi e basta. La pandemia da Covid-19 ha colpito tutti, chi più chi meno, è stato un evento epocale che si ricorderà negli anni per l'impatto psicologico che ha causato sulle generazioni che l'hanno vissuto. Non si senta solo nella sua esperienza interrotta, per così dire. Soprattutto non si identifichi in essa. La invito a cercare di vivere al massimo il momento presente, coltivando la consapevolezza e la piena attenzione nelle cose che fa, nelle relazioni personali, verso il mondo che la circonda. Scopra le sue potenzialità, i suoi talenti. Coltivi interessi e hobby, faccia una dieta di emozioni positive!
Se vuole, posso aiutarla in questo percorso psicologico con delle consulenze online. Mi contatti pure se vuole avere altre informazioni o chiarire i suoi dubbi. Un caro saluto. Dott. Antonio Cortese
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente, la deprivazione di quelli che chiama step che possono essere visti anche come riti di passaggio, sembra non abbia permesso ai ragazzi della sua età di entrare a far parte del mondo adulto a pieno titolo, come se la modalità on-line non abbia avuto la stessa efficacia. Si aggiungono a questo le varie traversie che racconta e la sua sensibilità che la fanno rifugiare nella nostalgia del passato, del pre-pandemia. In questo modo lei vive in un passato che non c'è più, occorre andare avanti, elaborare i traumi e proseguire il cammino. Per questo le suggerirei una terapia EMDR, o una terapia Sensomotoria al fine di tornare a vivere nel presente con un occhio al futuro. Sono disponibile in tal senso, anche on-line. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Capisco che tu stia attraversando un momento difficile a causa di alcuni eventi che hai vissuto nel passato e che continuano a influenzare il tuo stato emotivo attuale. Hai sperimentato la privazione di alcuni momenti significativi nel tuo percorso scolastico e ti ritrovi spesso a rimpiangere ciò che avresti voluto vivere. Questa nostalgia e sensazione di vuoto sono accentuate dalla presenza di problemi familiari e difficoltà relazionali che hanno contribuito a instaurare una situazione di ansia e depressione nella tua vita.

Per superare questa situazione, è importante che tu accetti i tuoi sentimenti e le emozioni che ne derivano. È normale sentirsi tristi e delusi per gli eventi che non si sono svolti come desiderato. Riconoscere e accettare questi sentimenti ti permetterà di elaborarli in modo sano e di concentrarti sul presente.

Focalizzati sul momento attuale e cerca di apprezzare le opportunità che la tua vita universitaria ti offre. Concentrati su ciò che hai ora, scopri nuovi interessi, partecipa a attività che ti appassionano e cerca di connetterti con persone positive che ti ispirano a guardare avanti.

È anche fondamentale prenderti cura di te. Se le esperienze passate e i problemi familiari stanno influenzando il tuo benessere emotivo, potresti valutare l'opzione di rivolgerti a un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Con l'aiuto di un terapeuta, avrai la possibilità di esplorare le tue emozioni, elaborare gli eventi del passato e sviluppare strategie per affrontare l'ansia e la depressione che stai sperimentando.

Infine, cerca di creare nuovi momenti significativi nella tua vita universitaria. Partecipa attivamente a progetti, unisciti a gruppi o associazioni che ti interessano e partecipa ad eventi sociali. Questi nuovi momenti e esperienze possono aiutarti a guardare avanti e a creare ricordi positivi che contribuiranno alla tua crescita personale.

Ricorda che il processo di elaborazione degli eventi passati è un percorso individuale e richiede tempo. Sii gentile con te stesso durante questo processo e cerca di concentrarti sulla tua crescita personale. Se necessario, non esitare a cercare il supporto di un professionista che possa accompagnarti in questo percorso di guarigione. Ti auguro il meglio e spero che tu possa trovare la serenità che cerchi.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Ciao, posso comprendere il malessere provato nel periodo del covid, che c'è stato in un momento per te di passaggio importante e che ti ha tolto determinati momenti su cui avevi tante aspettative e tanti pensieri. Ciò che scrivi fa emergere una tua difficoltà di adattamento a situazioni che escono dal "programma predefinito", e possono essere comunemente chiamati "imprevisti". Se il legame col passato diventa il tuo presente, è difficile vivere serenamente perché si rimane aggrappati a qualcosa che non possiamo cambiare. Potresti rivolgerti a uno psicologo proprio per lavorare su questo tuo schematismo, su questi tuoi riti e su questa tua difficoltà a slegarti da ciò che è il tuo passato, che ti porta poi ad avere pensieri continui e ti ostacola nel vivere serenamente le cose belle del tuo presente. Fare un lavoro introspettivo sui tuoi vissuti e sulle tue emozioni, sulle dinamiche di pensiero e comportamento potrebbero senz'altro aiutarti a vivere la tua vita in maniera più funzionale e quindi più serena. Resto a disposizione per qualunque ulteriore chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino

Buonasera e grazie per aver condiviso questi pensieri così profondi.
Ciò che ha catturato la mia attenzione è stata la sua premessa, ovvero il suo legame a riti e tradizioni. Infatti nella narrazione questi elementi tornano (es, ultima campanella). Racconta, inoltre, di ulteriori problemi che probabilmente hanno acuito uno stato di malessere già presente.
Ciò che farei è esplorare ciò che ha raccontato attraverso la lente dei "riti mancati" per elaborare il vissuto e permetterle di risollevarsi da ciò.
Circa la domanda specifica posta alla fine di quello che ha chiamato sfogo, le rispondo che è più che possibile "superare la privazione" dei suddetti step che le creano il vuoto.

Si affidi ad un professionista che le ispira fiducia, sono sicura che qualche incontro possa aiutarlo moltissimo nell'elaborazione del tutto.

Resto a disposizione,
Cordialmente
Daniela Iorio
Gentile utente, ti ringrazio per aver condiviso con noi questo momento di difficoltà, non deve essere stato facile e comprendo il tuo malessere nel provare queste sensazioni. Ciò che riporti in seguito alla pandemia è una sensazione molto comune, in particolare tra i "giovani adulti" come te. Come scrivi, il periodo del Covid-19 non ha permesso di vivere alcuni passaggi fondamentali, come quello della maturità, lasciando un senso di vuoto, smarrimento e insicurezza. Durante questo periodo sono sopraggiunte nella tua vita anche delle problematiche famigliari che possono avere contribuito al malessere che riporti. Quello che mi sento di consigliarti è di iniziare insieme un percorso psicologico, per poter elaborare questi vissuti e le emozioni ad essi associate, comprendendo le dinamiche dei tuoi comportamenti e attribuendogli nuovi significati. Con il mio supporto, esploreremo in modo più dettagliato i tuoi bisogni, gli obiettivi che ti poni e porteremo alla luce le tue risorse interne al fine di raggiungere un maggior benessere e vivere meglio il tuo presente. Se vuoi mi rendo disponibile per un incontro (anche online). Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Sartor
Buonasera. Sono profondamente dispiaciuto per la situazione difficile che lei sta attraversando. Mi rendo conto che questa serie di eventi, iniziando dalla privazione degli ultimi momenti significativi del liceo fino alle sfide familiari che lei ha affrontato, le ha lasciato un'impronta profonda sulla sua mente e sul tuo benessere emotivo.
È evidente che lei abbia vissuto una sorta di lutto per la perdita di esperienze che riteneva fondamentali e che la mancanza di chiusura di quel capitolo della sua vita abbia contribuito alla tua attuale nostalgia e malinconia. È comprensibile che la sua mente continui a tornare a quei momenti, poiché rappresentano un periodo felice e spensierato nella sua memoria. Tuttavia, è importante ricordare che la vita è un flusso in continua evoluzione e che ci sono ancora molte opportunità per creare momenti significativi e soddisfacenti. Per superare questo senso di "trauma" legato alla privazione degli step che riteneva fondamentali, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico.
Esplorare le sue emozioni, affrontare il senso di vuoto e malinconia che prova e sviluppare strategie per vivere appieno il presente potrebbe essere un modo con cui superare questo momento complicato.
La ringrazio per aver condiviso la sua storia e ti auguro il meglio nel tuo cammino verso la guarigione e la realizzazione personale.

Una buona serata.






Gentile utente non posso che ripetermi circa il fatto che l'esperienza del covid è stata, oltre che inaspettata, devastante e ha cambiato con modalità e gravità diversa la vita di molte persone. Se pensa che le richieste di aiuto a noi psicologi è aumentata in maniera esponenziale dopo la pandemia e che gli effetti del post covid anche a livello psicologico permangono tutt'ora, capirà che ciò che è accaduto a lei è successo a molte altre persone e sicuramente, se per gli anziani i problemi sono stati più in termini di rischio per salute, per i più giovani come lei l'effetto primario è stato proprio quello da lei descritto di aver in qualche modo accorciato e mozzato una tappa importante della vita. Detto questo è chiaro che è importante lavorare su quello che è il suo vissuto personale, magari anche con un professionista, ma quello che può fare è focalizzarsi intanto sul presente, sulla progettualità a breve termine e su quelle che saranno le tappe che l'aspettano in modo da poterle vivere a pieno perché a 20 anni il percorso è ancora lungo.
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza con la comunità di Miodottore.
Sicuramente aver saltato forzatamente questi riti di passaggio, importanti nella crescita di un adolescente, ha inficiato gli step successivi. Purtroppo le situazioni che poi le si sono create in famiglia non hanno senz'altro aiutato a metabolizzare tutto il periodo nero che ci ha accomunato dal 2020 in poi. Il mio suggerimento è di intraprendere una terapia, potrà indubbiamente aiutarla a sciogliere quei nodi e quei punti di "fissazione" in cui si trova ancora.
Se lo ritiene opportuno sono a sua disposizione, anche online, per aiutarla a fare chiarezza.
Saluti e in bocca al lupo per tutto.
Dott.ssa Loredana Benelli
Gentile utente, grazie per aver riportato la sua esperienza e le sue difficoltà in maniera così profonda. L'insieme di eventi che riporta merita un approfondimento e sembra che abbia la motivazione e la consapevolezza per poter affrontare, metabolizzare e superare il disagio che sente attraverso una terapia che le permetterà di dare spazio alle sue esigenze.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Marina Costantini.
Salve, e grazie per aver condiviso con noi ciò che le sta provocando profondo disagio. Purtroppo il Covid ha avuto un impatto molto forte su tutte le fasi di vita ed in particolare nella fase dell'adolescenza poiché ha impedito che molti bisogni che di norma riguardano questo periodo della vita non abbiamo potuto essere soddisfatti. Uno di questi è proprio il poter conseguire la maturità in presenza di una commissione esaminatrice, potendo condividere insieme ai compagni le ansie e le varie emozioni.
Sono state agevolate le relazioni virtuali che hanno impedito il contatto, la manipolazione fisica, l'esplorazione etc... Tuttavia questo è stato un problema generale.
Lei stesso dice che non si stratta solo di aver saltato alcuni step ma poiché gravi problemi familiari hanno colpito la sua famiglia in quel periodo, il periodo pre-covid è visto da lei come l'ultimo periodo felice prima di sprofondare nel malessere che l'accompagna tutt'ora. Mi ha colpito inoltre l'eccessiva importanza assegnata a "riti e tradizioni" come se questi garantissero che tutto è come deve essere, cioè prevedibile. E allora la domanda è : cosa accade quando deve gestire un'imprevisto? Quanto i riti scaramantici e le tradizioni del passato rappresentano una zona di confort ma anche una gabbia che se da un lato protegge dall'altro impedisce di prendere il buono che c'è nel qui ed ora e di vedere le n. possibilità che può offrire il futuro?
Esplorare tutto questo in un percorso terapeutico credo che potrebbe aiutare a conoscere meglio te stesso ed ad acquisire strumenti utili per poter gestire quel "vortice d'ansia e depressione di cui ci hai parlato"
Cordialmente dott.ssa Stefania Palmacci
Ciao,

capisco che la situazione che stai vivendo sia difficile e frustrante. È chiaro che stai lottando con un senso di perdita e nostalgia per il periodo del liceo.

È importante ricordare che la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo su tutti noi, in modi diversi. La chiusura delle scuole è stata una sfida per molti studenti, e il fatto che tu abbia perso importanti momenti di celebrazione e addio al liceo è comprensibilmente difficile da accettare.

Inoltre, è comprensibile che tu stia provando ansia e depressione a causa delle difficoltà familiari che hai affrontato. Queste difficoltà possono aver contribuito a rafforzare la tua nostalgia per il liceo, che ora vedi come un periodo più felice e spensierato.

Spero che tu sappia che non sei solo. Molti altri giovani hanno vissuto esperienze simili durante la pandemia. È normale sentirsi tristi, arrabbiati o persi.

Ecco alcuni suggerimenti su come affrontare la tua situazione:

Parla con qualcuno di cui ti fidi. Parlare con un amico, un familiare o un terapista può aiutarti a elaborare i tuoi sentimenti e a trovare modi per affrontare la tua perdita.
Cerca di concentrarti sul presente. È importante cercare di vivere il presente e non rimanere bloccato nel passato. Cerca di trovare cose che ti piacciono e che ti rendono felice nella tua vita attuale.
Riconosci le tue emozioni. È importante riconoscere e accettare i tuoi sentimenti, anche se sono negativi. Non vergognarti di sentirti triste o arrabbiato.
Cerca di perdonare te stesso e gli altri. È importante perdonare te stesso per le cose che non hai potuto controllare, come la chiusura delle scuole. È anche importante perdonare gli altri per le cose che hanno fatto o non hanno fatto.
Se hai difficoltà a gestire da solo i tuoi sentimenti, ti consiglio di rivolgerti a un terapista. Un terapista può aiutarti a sviluppare strategie per affrontare la tua perdita e la tua nostalgia.

So che questo è un momento difficile per te, ma spero che sappia che ci sono persone che si preoccupano per te e che vogliono aiutarti.
Buongiorno,
innanzitutto ha assolutamente fatto bene a condividere questi suoi pensieri e stati d'animo per poter trovare risposta e sollievo alla sua situazione attuale.
Come indicato dai colleghi, il periodo della pandemia ha portato,oltre alle evidenti problematiche socio-sanitarie, un'imposizione al cambiamento delle abitudini, delle prassi che si davano per scontate e che hanno per chi più chi meno una loro importanza. La routine, la ripetizione di certe situazioni che hanno per noi un senso e un peso nella nostra vita, oltre a colmare alcuni nostri bisogni e desideri, ci ritorna un sentimento di certezza e stabilità. Ecco che l'interrompersi di tali ritualità e continuità, può spesso esser vissuta con un impatto considerevole sul piano emotivo, soprattutto per chi, come da lei indicato, attribuisce a tali aspetti un'attenzione particolare, ma non solo, si tratta di una dinamica spesso condivisa. Oltre a sconvolgere i ritmi, le certezze usuali, può comportare lo svilupparsi di un sentimento di perdita che si trasforma in un senso di vuoto difficile da colmare con tutte le conseguenze che ben descriveva. Se a ciò si aggiungono vicessitudini difficili, certamente la situazione si complica. Ma si tratta di dinamiche che possono esser ben affrontate, più nel dettaglio, per trovare la modalità più appropriata al loro superamento, nell'obiettivo di poter infine vivere il presente al meglio e con un senso di completezza. Di certo, attraverso le sue risorse di esplicitazione e riflessione, confrontarsi con un professionista potrà aiutarla a scandagliare tali problematiche per proseguire in un percorso futuro propositivo. Rimango ovviamente a disposizione per eventuali approfondimenti, e le auguro di trovare ciò che cerca.
Capisco quanto sia difficile per te affrontare il senso di vuoto e la nostalgia che provieni dall'esperienza mancata dell'ultimo periodo scolastico del liceo. È comprensibile che tu provi una profonda tristezza e delusione di fronte a questo "vuoto" che senti nel passato. È importante ricordare che il lutto per ciò che è stato perso, come i momenti iconici del liceo, può richiedere tempo per essere elaborato.

Per superare questo "trauma" e affrontare la nostalgia, potrebbe esserti utile concentrarti sul presente e sulle opportunità che hai ora. Cerca di valorizzare le esperienze che puoi vivere nell'università, concentrandoti sulle nuove amicizie, gli apprendimenti e le esperienze che puoi ancora vivere. Lavorare su tecniche di mindfulness e di accettazione può aiutarti a riconoscere e accogliere le emozioni che provi, senza rimanere intrappolato nel passato.

Se senti che le problematiche gravi che hanno colpito te e la tua famiglia stanno influenzando negativamente il tuo benessere emotivo, potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo. Uno psicoterapeuta può aiutarti a esplorare le tue emozioni, a sviluppare strategie di coping e a lavorare sulla tua resilienza.

Ricorda che è normale provare nostalgia per il passato, ma è importante trovare un equilibrio tra il ricordo e la costruzione di un presente e di un futuro soddisfacenti.

Rimango a disposizione, per ulteriori chiarimenti,

Dott.ssa Francesca Gottofredi

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