Buonasera dottori, vi ringrazio moltissimo per questo prezioso servizio. Sono sollevata nel trovare

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Buonasera dottori, vi ringrazio moltissimo per questo prezioso servizio. Sono sollevata nel trovare un appoggio anche a distanza e vorrei porvi una domanda forse un po' stupida, sperando che una risposta mi tiri fuori da questa situazione che non riesco a gestire.
Prima spiego la situazione, sperando di non essere prolissa.
Ho 22 anni, sono una laureanda, in questo momento sto "lavorando" (si fa per dire) alla tesi del mio triennio appena concluso. Non sono fuori corso ma ammetto di aver preso ogni esame con metodo e calma, per questo mi trovo all'ultima sessione tesi disponibile nel mio anno (oltre dovrei pagare nuovamente una retta abbastanza cospicua).
E ora espongo il problema.
Il fatto è che è da ottobre che dovrei aver cominciato a lavorare a questa tesi ma ho incredibilmente procastinato il tutto fino ad oggi e mi ritrovo a meno di due mesi dalla sessione con solo uno schema e qualche fonte su 60 pagine che dovrei redigere. Non so nemmeno perché io abbia rimandato così tanto, non so dire da dove sia partito questo impulso e vedo gli ultimi 4 mesi passare come un lampo. Pigra non sono mai stata, soprattutto nello studio!
Sono estremamente ansiosa in ambito scolastico, quindi questa situazione così assurda mi sta causando una serie di malsani sensi di colpa e una grande angoscia crescente (che merito assolutamente, lo so). Adesso dovrei davvero lavorare ma in qualche modo mi trovo tutti i giorni davanti al computer con una nausea assurda, senza concludere niente e chiudendo tutti i file 20 minuti dopo averli aperti. Sono in un loop che non riesco a spezzare. È come se adesso nella mia testa ci fosse solo una linea retta, piatta. Come posso uscire da questa situazione? Ho provato di tutto: l'isolamento dalle distrazioni come i dispositivi elettronici, la sveglia alle 8 del mattino, la notte in bianco, la corsa per sfogarmi, non sta funzionando niente. Due giorni fa mi sono presa un giorno intero per sentire le mie amiche, cercare di distrarmi, vedere se la lampadina nel cervello si riaccendeva. Niente, la consapevolezza di avere ormai i minuti contati mi ha impedito ogni distacco, anche se poi non arrivo a concludere niente, al massimo qualche articolo salvato nelle varie cartelle. La mia gentilissima relatrice si è limitata a dirmi che sono in ritardo e che non può fare niente per questa situazione anche se mi aspettavo una predica (avrebbe avuto solo ragione!). Mi sento in colpa per qualsiasi cosa, anche se sto cucinando o stirando, perché sento di rubare tempo alla tesi che TANTO non sto continuando. C'è un modo per tornare concentrata sull'obiettivo? Sono una persona molto studiosa, ho una media molto alta e voti buoni e non capisco cosa sia successo. Risulto estremamente infantile e me ne rendo conto ma giuro di non esserlo mai stata prima. Perché adesso? Proprio alla fine del percorso poi, mentre dovrei solo essere ansiosa di avere il risultato in mano e passare alla prossima sfida. So di essere veloce, quando mi ci metto, non sarebbe impossibile redigere questa tesi in poche settimane, ma sono al limite ormai! O comincio ora o non ce la farò e dovrò pagare soldi che non posso spendere in questo modo, a causa della mia stupidità ingiustificata.
Ecco, so che è davvero una situazione stupidissima e chiedo scusa per questa parentesi pietosa. Però se esiste un modo per sbloccare il cervello, credo di averne bisogno.
Vi ringrazio per la pazienza, anche solo per aver letto fino a qui (per non essere in grado di scrivere una tesi ho steso un bel poema eh?..)
Spero di uscire da questo disastro,
Cordialmente
M.
Buona sera M. la procrastinazione è una strategia che mettiamo in atto, più o meno consapevolmente, bisogna capire da cosa ci protegge, da quale stato d'animo negativo che non vogliamo provare. Il senso di colpa è una conseguenza, ed è un'emozione che va indagata.
Onestamente posso dirle che non c'è una risposta e una soluzione veloce alla sua domanda.Mi sembra di capire che abbia provato a fare qualcosa di rapido e veloce ma che non ha funzionato. Per "sbloccare il cervello" da questa situazione credo che sia opportuno iniziare a comprendere ciò che sta succedendo e comprendere, come ha detto lei, perchè proprio ora? .
Può pensare all'idea di intraprendere un percorso psicologico.

Rimango a disposizione,

Dott.ssa Chiara Pavia

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Buonasera M., del tuo quesito mi ha colpito molto il fatto che ti sia definita stupida, meritevole di prediche, estremamente infantile. Mi sembra che la tua parte più studiosa non accetta proprio che ti stia trovando in questa situazione e forse più consideri questo "disastro" così lontano da te più metti in atto difese che ti "aiutano" ad evitare questa realtà dura da accettare per l'idea che hai di te. Una ragazza studiosa può comportarsi come hai fatto tu? Inizia a risponderti di sì. Inizia dal non giudicarti, penso che il resto tornerà, un po' alla volta. Se hai voglia di parlarne io ci sono.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo sia opportuno cosa possa celarsi dietro alla strategia da lei messa in atto di procrasticare: cosa avrebbe voluto evitare? è stato più tollerabile per lei il procrastinare piuttosto che ......?
Sarebbe opportuno, inoltre, indagare meglio questi vissuti di colpa che sicuramente irrigidiscono la situazione.
Ritengo pertanto fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi. Sono numerosi gli aspetti meritevoli di attenzione clinica e non credo che una singola risposta, seppur esauriente, possa cogliere appieno l'origine della sua sintomatologia.
Cordialmente, dott. FDL
Gentile utente, l'autocritica che Lei stessa si fa è davvero spietata, degna di un giudice severo e inflessibile... forse dopo tanto tempo di duri sacrifici e lavoro per lo studio, era ora di concedersi una vacanza. Non sappiamo quanto durerà questa tregua, nel frattempo può intraprendere un percorso breve di psicoterapia, per iniziare a risolvere ciò che sta vivendo come un problema senza soluzione
Gentile Signora, questo stato che descrive e che la sta allontanando dal suo obbiettivo avrà sicuramente un motivo. Sulla base della sua nota si possono fare diverse ipotesi ma per capire quale sia quella su cui lavorare occorre più tempo. Certo lei sta rimandando la fine di una cosa. Forse finire questo tempo da studentessa è vissuto da approfondire. Le ripeto sono solo delle semplici ipotesi che vanno verificate o approfondite. Pertanto può esserle valuta la possibilità di un consulto con uno psicoterapeuta. Un cordiale saluto
Cara utente, la procrastinazione nasconde una causa più profonda che a volte è legata alla paura di fallire e al senso di inadeguatezza che essa porta con sé.
La pressione di dover finire il lavoro nel più breve tempo possibile e le alte aspettative che lei ha su se stessa non aiutano di certo.
È intrappolata in un circolo vizioso che è necessario spezzare.
Io le consiglio di intraprendere un percorso con uno specialista cognitivo comportamentale, che potrà aiutarla a trovare il bandolo della matassa e rimetterai in carreggiata.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento e le faccio un grosso in bocca al lupo.
Gentile utente di mio dottore,

ho letto molto attentamente la sua breve storia e ritengo che molto probabilmente abbia sempre richiesto moltissimo forse troppo da se stessa, come non posse possibile per lei concedersi soste e pause altrettanto salutari e fisiologiche. Da dove nasce questa idea di non potersi fermare un secondo e non prendersi anche delle pause tra uno step e l'altro? Magari la sua mente in questo momento le sta inviando dei segnali mediante l'assenza di concentrazione o molto probabilmente si sta ribellando di fronte ad un sostenre sempre e comunque ritmi forsennati. Da come giudica questo rallentamento sembra quasi sia una abitudine non perdonarsi niente nemmeno delle defaiance e deve essere molto stancante e faticoso poter vivere sempre cosi. Non è sempre un pregio poter andar avanti dritti come un treno, alle volte si ha l'esigenza di doversi soffermare sulle cose e riflettere. E' la vita che è cosi, fatta di pause imprevisti e di incontrollabilità. Mi chiedo quanto sia per lei fatico più accettare queto che non il fatto stesso di poter fare una tesi in poche settimante. Credo questo periodo della sua vita le stia dando il tempo di potersi fermare e soffermare proprio su questo, magari con l'aiuto di uno specialista.
Qualora volesse approfondire il discorso in privato non esiti a contattarmi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera,
innanzitutto bravissima per essere arrivata fino a qui e in più con ottimi risultati. A tutti capita a volte di avere un momento di blocco o di rimandare all'infinito qualcosa che sappiamo benissimo di dover fare.
Noto una cosa leggendo il Suo scritto; è molto severa con se stessa e si giudica negativamente, anche per il fatto di provare le normali emozioni umane. Leggo molti "devo, non dovrei, (non) mi merito" e giudizi come "infantile" o "stupida". Perché si tratta in questo modo? Pensa davvero di meritarselo? Se una Sua cara amica fosse nella stessa situazione, le direbbe le stesse cose che dice a se stessa? Ne dubito fortemente. Provi ad atteggiarsi nei confronti di se stessa con affetto. Non vuol dire lasciarsi andare e rinunciare alla tesi, assolutamente. Ma spronarsi gentilmente, accettarsi anche con le difficoltà che ha in questo momento. Forse influisce il periodo che stiamo vivendo, forse ci sono altre cose che non ha raccontato e che La preoccupano, forse è l'ansia per la fine del percorso e tutto quello che c'è attorno, la prestazione, il futuro, altre cose. Tutte le strategie che ha messo in atto sono ottime e possono essere di aiuto, forse tranne la notte in bianco, ma funzionano se non sono ostacolate da qualcosa. E quel qualcosa potrebbe essere il giudizio severo nei Suoi confronti. Può darsi che riflettere La aiuti a sbloccare la situazione. Altrimenti, chieda una consulenza psicologica per capire meglio e per essere aiutata a motivarsi. Le faccio tantissimi auguri per la laurea! Dott.ssa Katarina Faggionato
Gentile utente, mi chiedevo cosa, nel suo profondo, significhi questo traguardo. Penso che approfondire aspetti di cui lei sia inconsapevole possa essere la chiave di svolta. Rimane il fattore tempo che stringe e il suo giudicarsi negativamente non fa che peggiorare la situazione. Potrebbe cercare un supporto perché le restanti opzioni le ha già provate.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara utente, mi dispiace veramente tanto per il suo vissuto. Mi dispiace che si giudichi così tanto. Se ha un blocco un motivo sicuramente ci sarà ma andrebbe indagato in un contesto a lei dedicato.
Provi a non giudicarsi e ad ascoltarsi. Cosa prova all’idea di laurearsi? Cosa la potrebbe far stare meglio in questo periodo? Cosa succede se si laurea?

Alcuni spunti. Resto a disposizione dott.ssa Francesca Tardio
Buonasera M.,
ha fatto bene a scrivere questo bel poema, come l'ha chiamato lei. Evidentemente aveva bisogno di sfogarsi e saper cercare aiuto quando necessario è sempre segno di coraggio e forza.
Capita spesso che ci si areni proprio poco prima di raggiungere il traguardo, quindi con la tesi da scrivere.
Mi sento di consigliarle di consultare una/o psicologa/o con cui poter affrontare sia gli aspetti psicologici ed emotivi di questa situazione sia eventualmente gli aspetti più pratici di sostegno allo studio, al fine di ritrovare determinazione, autostima e raggiungere finalmente l'obiettivo.
E' un lavoro che svolgo da molto tempo con studenti universitari, solitamente proprio alla fine del percorso.
Quindi, se vuole, sono disponibile per qualsiasi richiesta.
Intanto, un caro saluto
Dott.ssa Alice Carbone
Salve. Già dalla premessa si giudica negativamente considerando la domanda stupida. Non c'è nulla di stupido nella sofferenza rispetto ad una situazione che impedisce di essere sereni. Sarebbe utile indagare su quella nausea che prova davanti al computer. La nausea arriva di fronte a cibi che non ci piacciono ma che siamo costretti a mangiare perché fanno bene o di fronte a cose che ci piacciono ma di cui abbiamo fatto indigestione. Lo stesso avviene per le cose che facciamo. Si faccia qualche domanda sul suo essere una ragazza molto studiosa e se si è concessa anche di essere una ragazza libera da responsabilità e leggera. Un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a capire cosa le sta dicendo questo malessere e in particolare la nausea le può essere utile. Consiglierei una psicoterapia bioenergetica che lavorando sull'integrazione mente corpo può aiutarla a fare chiarezza e a stimolare la fiducia in se stessa, riuscendo a vivere la vita con un po' di leggerezza in più. Sono disponibile per approfondimenti, anche on line. Distinti saluti e le auguro di recuperare la serenità.
Buongiorno,ho letto la sua domanda e comprendo la sua inquietudine.Quello che la inquita maggiormente è l incomprensione di questo blocco improvviso dopo anni di ottimi risultati.Il senso di questo blocco è fondamentale per capire quello che dentro di di lei si sta muovendo.,paura ,rifiuto ,..i motivi potrebbero essere molto.Proprio vicino al traguardo.Vale la pena affrontare un percorso psicologico non solo per capire questo blocco attuale ma per allargare la sua conoscenza di sé dei suoi bisogni e dei suoi desideri che ad oggi non sono stati.a quanto pare sufficientemente ascoltati . Può contattarmi anche online,un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Cara ragazza, ho provato anche io una sensazione di stallo simile alla tua in passato, dove da una parte ti trovi a dedicare del tempo alla tesi (nel tuo caso) non riuscendo a focalizzarti né a produrre granché, quasi rifiutandoti di “starci veramente ed efficacemente”, mentre dall’altra parte, quasi in modo speculare, non riesci a goderti il tempo al di là della tesi, quando ti dedichi alla corsa, passi del tempo con le tue amiche e quant’altro.
Mi viene in mente un’immagine: come se ti trovassi a vivere nel colore “grigio”, né bianco né nero, dove qualunque cosa tu faccia la vivi non appieno ma con la mente bloccata o altrove.
Che ne dici?
Ti rimando come questo possa essere normale in alcune fasi della vita e come certamente ci sia attualmente un “blocco” dentro di te che chiede di essere meglio esplorato e compreso, per essere poi tu più consapevole e libera di dedicarti con le giuste risorse ai vari ambiti della tua vita: accademici e privati.
Trovo, infine, che non ci sia proprio niente di pietoso o stupido nel tuo messaggio.
Mi trovi a disposizione per approfondire questo tuo vissuto e, nel frattempo, ti mando un caro saluto, dott.ssa Giulia Grechi
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Salve la sua situazione di blocco come definisce lei può dipendere da molti fattori. Uno può essere questo senso di tempo sospeso che stiamo vivendo per la pandemia. Le consiglio di rivolgersi ad un psicoterapeuta che aiuterà a risolvere la situazione. Potrebbe anche essere utile fare delle sedute di mindfulness. Resto a disposizione
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Cara ragazza,
La sua ansia, i suoi sensi di colpa e l'angoscia di cui parla possono essere la causa del suo blocco. Cosa rappresenta per lei questo traguardo? Quali sono i suoi obiettivi futuri? Provi a pensare se ha avuto uno spazio più grande spazio nel suo percorso formativo il "senso del dovere" o l'interesse o la passione.
Le assicuro che questa situazione non è per niente stupidissima. I blocchi non arrivano mai per caso ma sono i sintomi di qualcosa che dobbiamo comprendere. Se tutte le strategie che ha utilizzato per ritrovare la concentrazione non sono servite, forse potrebbe confrontarsi con uno psicologo per approfondire questa situazione. Si ricordi che può anche usufruire di una consulenza online. Un cordiale saluto
Buongiorno M., certamente può creare angoscia sentirsi in colpa rispetto al non fare abbastanza per rispettare una scadenza così importante, viste le conseguenze e forse anche le aspettative rispetto a questo traguardo; ma l'angoscia non la merita nessuno. Le suggerirei di dedicare un'ora alla settimana per dei colloqui con uno psicologo per darle modo di comprendere meglio questo blocco e a quale bisogno potrebbe rispondere, in modo da reindirizzare al meglio le risorse.
Un saluto
Dott. Claudio Cucina
Ok ti rispondo un po' come farebbe la tua relatrice..Lo scritto era lungo ma ben fatto. Ha un sacco di spunti da approfondire (mi verrebbe voglia di chiederti alcune cose) e in alcuni tratti emerge anche una certa dose di ironia ( ottima qualità) .. Direi che hai fatto il primo passo per uscire dal loop..
Il prossimo potrebbe essere trovare chi ti aiuti a raggiungere il tuo obiettivo.
Hai avuto molte risposte, scegli quella che ti sembra più "giusta" per te e contatta il professionista.
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online

Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Non esistono domande stupide: il fatto che siano questioni per lei importanti, le rende tali anche per chi la ascolta e ha intenzione di aiutarla. Altrettanto importante è la sua capacità di cogliere una difficoltà e chiedere aiuto in proposito. Intuisco il suo sforzo nel provare a risolvere ciò che lei ha individuato come problema, ritengo utile un supporto psicologico per esplorare il funzionamento sottostante e ricercare strategie alternative. Resto pertanto a sua disposizione e le porgo i miei saluti. Dott.ssa Valentina Cecchi
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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