Buonasera dottori. Ho una relazione da 20 anni, di cui 15 di matrimonio. È da 6 anni che subisco abu
20
risposte
Buonasera dottori. Ho una relazione da 20 anni, di cui 15 di matrimonio. È da 6 anni che subisco abusi verbali emotivi e psicologici da mio marito. Spinto dal fatto che l ho lasciato ha accettato la terapia di coppia anche se io avrei preferito individuale per entrambi. Da 3 mesi che facciamo terapia nulla accenna ad un cambiamento, anzi, lui usa la terapia per screditarmi e svalutarmi ancora di più. Lo dottoressa ha riconosciuto in lui tratti narcisistici e depressione. Ora io mi chiedo che senso ha la terapia di coppia, dove io abusata devo esternare tutti i miei trascorsi difronte all abusante? La cosa è impari... Soprattutto quando lui usa contro di me la terapista facendomi credere che ella desse torto a me e ragione a lui. Lui poi alla terapista accetta che al 99% la colpa di ciò che ho subito, sia sua, mentre a casa mi dice l esatto opposto, che lui non ha colpe. In 2 mesi ho perso 16 kg sono stata in depressione a letto, ho dormito 3h a notte. Quando credevo di essermi rialzata, da 2 giorni faccio lo stesso, letto, non mangio e non dormo, ho sperato oggi un fulmine mi portasse via, l ho detto a lui dicendo perché questo fulmine non mi abbia presa e lui mentre se ne andava totalmente indifferente mi risponde "boh", mentre poco prima si preoccupava (fingendo sicuramente) del fatto che io non mangiassi. Io non ce la faccio più, vorrei andare via, ma la terapista mi dice di continuare terapia di coppia, ma a me sembra veramente assurdo quando poi lui a casa usa la terapia come bersaglio per punirmi. Vorrei un vostro parere. Grazie.
Buongiorno,
Mi dispiace per il suo vissuto innanzitutto, deve essere profondamente doloroso e faticoso. Pensi di nuovo all'eventualità di rivolgersi ad un/a psicoterapeuta (diverso dall'attuale) per un suo spazio personale, credo sia importante. Le auguro il meglio, un saluto
Mi dispiace per il suo vissuto innanzitutto, deve essere profondamente doloroso e faticoso. Pensi di nuovo all'eventualità di rivolgersi ad un/a psicoterapeuta (diverso dall'attuale) per un suo spazio personale, credo sia importante. Le auguro il meglio, un saluto
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno,
comprendo la sua grande sofferenza e la fatica che descrive nel trovarsi in una relazione cosi complessa e logorante.
Quando all'interno della coppia si manifestano dinamiche di svalutazione o di abuso psicologico, la terapia può diventare un luogo difficile se non viene mantenuto un equilibrio di sicurezza e rispetto reciproco.
In questi casi può essere util valutare , parallelamente o temporaneamente, un percorso individuale di sostegno, in modo che lei possa rielaborare ciò che sta vivendo e ritrovare forza e chiarezza sulle scelte future.
Non esiti a cercare un contesto protetto e uno spazio che le consenta di sentirsi ascoltata e tutelata.
comprendo la sua grande sofferenza e la fatica che descrive nel trovarsi in una relazione cosi complessa e logorante.
Quando all'interno della coppia si manifestano dinamiche di svalutazione o di abuso psicologico, la terapia può diventare un luogo difficile se non viene mantenuto un equilibrio di sicurezza e rispetto reciproco.
In questi casi può essere util valutare , parallelamente o temporaneamente, un percorso individuale di sostegno, in modo che lei possa rielaborare ciò che sta vivendo e ritrovare forza e chiarezza sulle scelte future.
Non esiti a cercare un contesto protetto e uno spazio che le consenta di sentirsi ascoltata e tutelata.
Buonasera, in base al suo racconto ovvero il fatto che subisca violenza psicologica da suo marito appare coerente con la necessità di una terapia individuale, non so se abbia provato a contattare privatamente la psicoterapeuta che vi segue in coppia per descrivere meglio la situazione. Per fare una consulenza gratuita in merito a questi aspetti può contattare il 1522, un servizio nazionale, che le fornisce i contatti del centro donna più vicino a lei, un servizio rivolto alle donne, per ricevere informazioni idonee a fare chiarezza. E' importante prendersi il tempo necessario per superare queste difficoltà.
Buonasera, grazie della sua condivisione.
La situazione che descrive appare molto dolorosa e comprensibilmente la sta mettendo a dura prova. Da ciò che racconta, sembra che la sua relazione sia diventata per lei esclusivamente fonte di svalutazione e malessere. Inoltre, sembra che si senta spesso messa in discussione nel suo valore personale e che questo le renda difficile riconoscere i suoi bisogni e confini.
Sarebbe importante che lei potesse avere uno spazio terapeutico individuale, protetto e privo di giudizio, dove esplorare ciò che sta vivendo, rafforzare la propria autostima e capire cosa lei desidera realmente.
Continuare la terapia di coppia, senza un lavoro individuale, rischia di mantenerla in una dinamica in cui cerca conferma e cura, proprio da chi la ferisce. In queste condizioni è difficile definire i propri confini emotivi e prendere le distanze da ciò che le fa male. Le suggerisco di prendersi del tempo e dello spazio per sè stessa, cercando di innescare il cambiamento che desidera, a partire in primo luogo dalla cura di sè stessa.
Infine, ritengo che potrebbe esserle utile, se se la sente, parlare apertamente con la terapeuta di coppia di come vive le sedute e di quanto per lei questo contesto risulti doloroso e sbilanciato.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Michela D'Argenzio
La situazione che descrive appare molto dolorosa e comprensibilmente la sta mettendo a dura prova. Da ciò che racconta, sembra che la sua relazione sia diventata per lei esclusivamente fonte di svalutazione e malessere. Inoltre, sembra che si senta spesso messa in discussione nel suo valore personale e che questo le renda difficile riconoscere i suoi bisogni e confini.
Sarebbe importante che lei potesse avere uno spazio terapeutico individuale, protetto e privo di giudizio, dove esplorare ciò che sta vivendo, rafforzare la propria autostima e capire cosa lei desidera realmente.
Continuare la terapia di coppia, senza un lavoro individuale, rischia di mantenerla in una dinamica in cui cerca conferma e cura, proprio da chi la ferisce. In queste condizioni è difficile definire i propri confini emotivi e prendere le distanze da ciò che le fa male. Le suggerisco di prendersi del tempo e dello spazio per sè stessa, cercando di innescare il cambiamento che desidera, a partire in primo luogo dalla cura di sè stessa.
Infine, ritengo che potrebbe esserle utile, se se la sente, parlare apertamente con la terapeuta di coppia di come vive le sedute e di quanto per lei questo contesto risulti doloroso e sbilanciato.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Michela D'Argenzio
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Mi sento di dirle che la sua sofferenza è legittima e come tale ha il diritto di portarla all’interno dello spazio di terapia, così come i dubbi rispetto al percorso stesso. Si confronti con la terapeuta e valuti anche in questa fase di cominciare un percorso di terapia individuale in cui portare la sua sofferenza e prendersene cura.
Rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Giulia Diener
Rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Giulia Diener
Cara signora,
sta sicuramente vivendo una situazione molto difficile. Mi sembra, da quello che racconta, che non solo a casa non si senta in un luogo sicuro e protetto, ma neppure in seduta di terapia di coppia.
Ascolti il suo istinto perchè è quello che la sta proteggendo e si muova con il marito e con la terapia verso ciò che la fa sentire meglio.
Deve tutelare la sua salute fisica e psicologica. Il fatto che abbia perso 16 Kg, che non riesca a dormire e a mangiare sono chiari segnali che il suo benessere è intaccato.
Se ha la possibilità valuti percorsi alternativi anche parlandone con il suo medico di base o con uno psicologo dell'Asl.
Le auguro di recuperare la sua serenità quanto prima!
sta sicuramente vivendo una situazione molto difficile. Mi sembra, da quello che racconta, che non solo a casa non si senta in un luogo sicuro e protetto, ma neppure in seduta di terapia di coppia.
Ascolti il suo istinto perchè è quello che la sta proteggendo e si muova con il marito e con la terapia verso ciò che la fa sentire meglio.
Deve tutelare la sua salute fisica e psicologica. Il fatto che abbia perso 16 Kg, che non riesca a dormire e a mangiare sono chiari segnali che il suo benessere è intaccato.
Se ha la possibilità valuti percorsi alternativi anche parlandone con il suo medico di base o con uno psicologo dell'Asl.
Le auguro di recuperare la sua serenità quanto prima!
Buongiorno. Da ciò che scrive riporta una situazione molto complessa e gravata da un persistente dolore che si trascina da tempo. Se desidera capire meglio i suoi sentimenti e la sua esperienza personale rispetto a quanto le accade, chieda una consultazione e valuti l’inizio di una psicoterapia individuale che gradualmente la accompagni a ritrovare un equilibrio soddisfacente per sé. SG
Buonasera,
La ringrazio per aver condiviso in modo così dettagliato ciò che sta vivendo. Dalle sue parole emerge chiaramente una sofferenza intensa, con impatto sul sonno, sull’alimentazione e sullo stato emotivo complessivo. È comprensibile che si senta sopraffatta da una dinamica così conflittuale e dolorosa.
Vorrei sottolineare alcuni punti importanti riguardo alla terapia di coppia: per essere efficace, è necessario che entrambe le parti abbiano motivazione reale a lavorare insieme e che la relazione non diventi un campo di battaglia. La funzione della terapia di coppia è quella di esplorare dinamiche relazionali, comprendere i vissuti reciproci e favorire cambiamenti costruttivi, non di usare la terapia come strumento di attacco o manipolazione.
Alla luce di quanto racconta, sembra che la situazione attuale non risponda a questi requisiti. Può essere utile riflettere insieme con la terapista o in un colloquio individuale su quali siano gli obiettivi realistici della terapia, valutando anche la possibilità di percorsi individuali per sostenere la sua sicurezza emotiva e il proprio benessere.
È importante che la sua sofferenza venga ascoltata e contenuta, senza sentirsi ulteriormente giudicata o attaccata. Un percorso individuale potrebbe offrirle uno spazio protetto per esplorare le emozioni, comprendere i propri confini e rafforzare strategie per affrontare le difficoltà relazionali. Un cordiale saluto, Dott. Gianluca Pignatelli.
La ringrazio per aver condiviso in modo così dettagliato ciò che sta vivendo. Dalle sue parole emerge chiaramente una sofferenza intensa, con impatto sul sonno, sull’alimentazione e sullo stato emotivo complessivo. È comprensibile che si senta sopraffatta da una dinamica così conflittuale e dolorosa.
Vorrei sottolineare alcuni punti importanti riguardo alla terapia di coppia: per essere efficace, è necessario che entrambe le parti abbiano motivazione reale a lavorare insieme e che la relazione non diventi un campo di battaglia. La funzione della terapia di coppia è quella di esplorare dinamiche relazionali, comprendere i vissuti reciproci e favorire cambiamenti costruttivi, non di usare la terapia come strumento di attacco o manipolazione.
Alla luce di quanto racconta, sembra che la situazione attuale non risponda a questi requisiti. Può essere utile riflettere insieme con la terapista o in un colloquio individuale su quali siano gli obiettivi realistici della terapia, valutando anche la possibilità di percorsi individuali per sostenere la sua sicurezza emotiva e il proprio benessere.
È importante che la sua sofferenza venga ascoltata e contenuta, senza sentirsi ulteriormente giudicata o attaccata. Un percorso individuale potrebbe offrirle uno spazio protetto per esplorare le emozioni, comprendere i propri confini e rafforzare strategie per affrontare le difficoltà relazionali. Un cordiale saluto, Dott. Gianluca Pignatelli.
Carissima, grazie per il suo messaggio. Nella sua richiesta si focalizza molto sulla terapia di coppia e sulla sua efficacia. Credo che però la riflessione debba partire da quella sua preferenza verso la terapia individuale che sentiva in prima battuta. Un lavoro su di sé credo sia fondamentale per poter capire se c'è ancora in lei un'idea di coppia e la volontà di investire sulla relazione. per potersi prendere cura della coppia è necessario in primis prendersi cura di sé e focalizzare i propri bisogni relazionali, chiedendosi se questi possano essere soddisfatti all'interno della relazione in essere. Resto a disposizione e auguro una buona serata
Gentile, viste le sue parole e immaginando la sofferenza che questa situazione le crea, la inviterei a chiedere alla collega un colloquio individuale, in cui poter esporre quanto sta riferendo qui; se ciò non fosse possibile, la inviterei a iniziare un percorso di psicoterapia individuale con un altro collega, da alternare a quella di coppia, che state già seguendo, per esplorare i suoi vissuti e meglio capire che direzione prendere nella sua vita
Cara utente,
le tue parole raccontano una sofferenza profonda, che non nasce da un semplice periodo difficile, ma da anni di dinamiche abusive, dove il terreno emotivo è stato progressivamente eroso, fino a lasciarti senza forza, senza sonno, senza nutrimento, con pensieri che parlano della tua estrema stanchezza psichica.
Quello che vivi non è “un problema di coppia”: è un contesto in cui tu sei esposta, da anni, a svalutazioni, colpevolizzazioni, manipolazioni, oscillazioni emotive che ti portano a dubitare di te stessa e perfino della tua percezione della realtà.
In questo scenario, la terapia di coppia può diventare — come già accade — un luogo in cui l’abusante trova nuovi strumenti per colpire.
Non perché la terapeuta lo voglia, ma perché la terapia di coppia, per sua natura, richiede due persone che possano mettersi in gioco con responsabilità simili.
Tu lo stai facendo, lui no.
E questo sbilancia tutto.
Dire le tue ferite in presenza della persona che te le ha inflitte non solo ti espone, ma rischia di farti rivivere il trauma. Se poi lui usa ciò che emerge nella seduta contro di te, a casa, questo non è un lavoro di cura: è una replica dell’abuso in un nuovo contesto.
Non sei “esagerata” nel sentirlo ingiusto: lo è realmente.
Il fatto che la terapeuta abbia riconosciuto tratti narcisistici e depressione nel tuo partner è importante, ma non cambia ciò che vivi.
Una personalità con dinamiche narcisistiche tende a usare la terapia come palcoscenico dove “dimostrare” di essere collaborativa, pentita, consapevole… salvo poi invertire tutto nella vita privata, dove il controllo e la svalutazione tornano a emergere.
Tu ne stai pagando il prezzo più alto:
– la perdita di 16 kg
– l’insonnia
– la depressione
– la chiusura a letto
– e quei pensieri così duri, che parlano della tua disperazione.
Questo non è un semplice segnale di malessere: è il segno che la tua psiche è arrivata al limite delle sue possibilità.
E voglio dirti una cosa con la massima delicatezza possibile, ma in modo chiaro:
quando una persona arriva a desiderare di sparire, a immaginare un fulmine che la porti via, non è più il momento di “tenere duro” o di aspettare che la terapia di coppia funzioni.
È il momento in cui tu meriti protezione, ascolto individuale, uno spazio sicuro che sia solo tuo.
Non posso dirti cosa “fare”, ma posso dirti cosa emerge dal punto di vista psicologico:
– la terapia di coppia, in un contesto di abuso, non può essere curativa, perché l’abuso non è un problema relazionale, è una dinamica di potere.
– ciò che stai vivendo non può essere elaborato mentre continui a essere esposta alla fonte della tua sofferenza.
– la tua mente e il tuo corpo stanno chiedendo aiuto in modo chiarissimo.
E soprattutto:
tu non meriti l’indifferenza, la crudeltà, la svalutazione che descrivi.
E non sei tu a sbagliare.
È la situazione a essere tossica.
Voglio anche dirti una cosa importante, proprio perché hai nominato pensieri così pesanti: se nei prossimi giorni senti che quei pensieri tornano o si fanno più forti, è fondamentale che tu contatti subito un professionista, il tuo medico, la tua terapeuta, o un servizio di emergenza della tua zona. Non è per giudicare, non è per allarmare: è per proteggere quella parte di te che sta gridando in silenzio.
Questa sofferenza non è un destino, non è “la tua vita”: è un effetto.
E ogni effetto può essere accolto, compreso, trasformato — ma solo se tu puoi essere sostenuta senza essere esposta.
Con profonda cura,
dott.ssa Raffaella Pia Testa
le tue parole raccontano una sofferenza profonda, che non nasce da un semplice periodo difficile, ma da anni di dinamiche abusive, dove il terreno emotivo è stato progressivamente eroso, fino a lasciarti senza forza, senza sonno, senza nutrimento, con pensieri che parlano della tua estrema stanchezza psichica.
Quello che vivi non è “un problema di coppia”: è un contesto in cui tu sei esposta, da anni, a svalutazioni, colpevolizzazioni, manipolazioni, oscillazioni emotive che ti portano a dubitare di te stessa e perfino della tua percezione della realtà.
In questo scenario, la terapia di coppia può diventare — come già accade — un luogo in cui l’abusante trova nuovi strumenti per colpire.
Non perché la terapeuta lo voglia, ma perché la terapia di coppia, per sua natura, richiede due persone che possano mettersi in gioco con responsabilità simili.
Tu lo stai facendo, lui no.
E questo sbilancia tutto.
Dire le tue ferite in presenza della persona che te le ha inflitte non solo ti espone, ma rischia di farti rivivere il trauma. Se poi lui usa ciò che emerge nella seduta contro di te, a casa, questo non è un lavoro di cura: è una replica dell’abuso in un nuovo contesto.
Non sei “esagerata” nel sentirlo ingiusto: lo è realmente.
Il fatto che la terapeuta abbia riconosciuto tratti narcisistici e depressione nel tuo partner è importante, ma non cambia ciò che vivi.
Una personalità con dinamiche narcisistiche tende a usare la terapia come palcoscenico dove “dimostrare” di essere collaborativa, pentita, consapevole… salvo poi invertire tutto nella vita privata, dove il controllo e la svalutazione tornano a emergere.
Tu ne stai pagando il prezzo più alto:
– la perdita di 16 kg
– l’insonnia
– la depressione
– la chiusura a letto
– e quei pensieri così duri, che parlano della tua disperazione.
Questo non è un semplice segnale di malessere: è il segno che la tua psiche è arrivata al limite delle sue possibilità.
E voglio dirti una cosa con la massima delicatezza possibile, ma in modo chiaro:
quando una persona arriva a desiderare di sparire, a immaginare un fulmine che la porti via, non è più il momento di “tenere duro” o di aspettare che la terapia di coppia funzioni.
È il momento in cui tu meriti protezione, ascolto individuale, uno spazio sicuro che sia solo tuo.
Non posso dirti cosa “fare”, ma posso dirti cosa emerge dal punto di vista psicologico:
– la terapia di coppia, in un contesto di abuso, non può essere curativa, perché l’abuso non è un problema relazionale, è una dinamica di potere.
– ciò che stai vivendo non può essere elaborato mentre continui a essere esposta alla fonte della tua sofferenza.
– la tua mente e il tuo corpo stanno chiedendo aiuto in modo chiarissimo.
E soprattutto:
tu non meriti l’indifferenza, la crudeltà, la svalutazione che descrivi.
E non sei tu a sbagliare.
È la situazione a essere tossica.
Voglio anche dirti una cosa importante, proprio perché hai nominato pensieri così pesanti: se nei prossimi giorni senti che quei pensieri tornano o si fanno più forti, è fondamentale che tu contatti subito un professionista, il tuo medico, la tua terapeuta, o un servizio di emergenza della tua zona. Non è per giudicare, non è per allarmare: è per proteggere quella parte di te che sta gridando in silenzio.
Questa sofferenza non è un destino, non è “la tua vita”: è un effetto.
E ogni effetto può essere accolto, compreso, trasformato — ma solo se tu puoi essere sostenuta senza essere esposta.
Con profonda cura,
dott.ssa Raffaella Pia Testa
Buongiorno, la situazione che qui condivide è difficile e molto faticosa, e richiede una riflessione attenta.
Innanzitutto, la terapia di coppia non è indicata quando è presente una dinamica di abuso proprio perché la terapia stessa può diventare un ulteriore strumento di manipolazione e controllo per la persona abusante, aggravando la situazione anziché migliorarla.
In questi casi, percorsi individuali separati sono più appropriati e protettivi.
Lei manifesta già sintomi importanti (il calo di peso, la difficoltà a dormire, il ritiro dalle attività quotidiane) e non è il caso di sottovalutarli ancora.
La sua sicurezza fisica ed emotiva deve essere la priorità.
Le consiglio vivamente di interrompere la terapia di coppia e cercare un terapeuta esperto nella tematica di abuso e violenza di genere e intraprendere un percorso individuale.
Consideri anche la possibilità di rivolgersi a un centro antiviolenza o ad un'associazione che aiuti donne vittime di violenza.
Si ricordi che lei ha il diritto di di scegliere cosa sia meglio per la sua salute.
Innanzitutto, la terapia di coppia non è indicata quando è presente una dinamica di abuso proprio perché la terapia stessa può diventare un ulteriore strumento di manipolazione e controllo per la persona abusante, aggravando la situazione anziché migliorarla.
In questi casi, percorsi individuali separati sono più appropriati e protettivi.
Lei manifesta già sintomi importanti (il calo di peso, la difficoltà a dormire, il ritiro dalle attività quotidiane) e non è il caso di sottovalutarli ancora.
La sua sicurezza fisica ed emotiva deve essere la priorità.
Le consiglio vivamente di interrompere la terapia di coppia e cercare un terapeuta esperto nella tematica di abuso e violenza di genere e intraprendere un percorso individuale.
Consideri anche la possibilità di rivolgersi a un centro antiviolenza o ad un'associazione che aiuti donne vittime di violenza.
Si ricordi che lei ha il diritto di di scegliere cosa sia meglio per la sua salute.
Salve,
ciò che sta vivendo merita davvero un ascolto profondo e molta cura. Le sue parole raccontano una sofferenza intensa e prolungata nel tempo, e non c’è nulla di esagerato in quello che prova.
La perdita di peso, l’insonnia e i giorni trascorsi a letto parlano chiaramente di un forte esaurimento emotivo: segnali che mostrano quanto a lungo abbia portato da sola un carico davvero pesante.
In una situazione come la sua, ciò che deve venire prima di tutto è la sua sicurezza e il suo benessere. È assolutamente comprensibile e legittimo che senta il bisogno di uno spazio individuale in cui poter parlare liberamente, senza timore di conseguenze e senza dover misurare ogni parola alla presenza della persona che la ferisce.
Le suggerirei di condividere apertamente con la terapeuta ciò che sta accadendo: come si sente, cosa succede a casa dopo le sedute, il fatto che la terapia venga utilizzata contro di lei, e soprattutto il peggioramento del suo stato emotivo. È importante che anche questo entri nello spazio terapeutico, affinché si possa valutare insieme qual è il percorso più sicuro e rispettoso per lei.
Per qualunque necessità resto a disposizione.
Cordialmente,
Dott.ssa Luciana Bastianini
ciò che sta vivendo merita davvero un ascolto profondo e molta cura. Le sue parole raccontano una sofferenza intensa e prolungata nel tempo, e non c’è nulla di esagerato in quello che prova.
La perdita di peso, l’insonnia e i giorni trascorsi a letto parlano chiaramente di un forte esaurimento emotivo: segnali che mostrano quanto a lungo abbia portato da sola un carico davvero pesante.
In una situazione come la sua, ciò che deve venire prima di tutto è la sua sicurezza e il suo benessere. È assolutamente comprensibile e legittimo che senta il bisogno di uno spazio individuale in cui poter parlare liberamente, senza timore di conseguenze e senza dover misurare ogni parola alla presenza della persona che la ferisce.
Le suggerirei di condividere apertamente con la terapeuta ciò che sta accadendo: come si sente, cosa succede a casa dopo le sedute, il fatto che la terapia venga utilizzata contro di lei, e soprattutto il peggioramento del suo stato emotivo. È importante che anche questo entri nello spazio terapeutico, affinché si possa valutare insieme qual è il percorso più sicuro e rispettoso per lei.
Per qualunque necessità resto a disposizione.
Cordialmente,
Dott.ssa Luciana Bastianini
Buonasera cara utente. Le rispondo per chiarire un aspetto che mi sembra fondamentale. Se lei sta subendo, come scrive, degli abusi, la terapia di coppia non è del tutto opportuna. Potrebbe essere maggiormente adatta in una situazione dove c'è un conflitto e il potere è equamente suddiviso. Dove invece il potere è molto sbilanciato a favore di uno dei due, e si parla di abuso, è consigliabile farsi aiutare rivolgendosi ad un centro antiviolenza. Lì potrà trovare professioniste preparate appositamente ad aiutare in queste situazioni difficili e complesse. I centri antiviolenza operano in anonimato e gratuità. Ogni provincia ha un centro antiviolenza e può facilmente trovarlo chiamando il numero 1522. Spero di esserle stata utile.
Buongiorno,
a questo punto è più opportuna per lei una terapia individuale.
Allo stesso tempo e per quanto riguarda gli abusi emotivi e psicologici valuti l'opportunità di rivolgersi ad un consulente (avvocato e psicologo giuridico)
a questo punto è più opportuna per lei una terapia individuale.
Allo stesso tempo e per quanto riguarda gli abusi emotivi e psicologici valuti l'opportunità di rivolgersi ad un consulente (avvocato e psicologo giuridico)
Buongiorno,
a volte una buona terapia di coppia può aiutare due persone a lasciarsi. Continui pure il percorso iniziato e porti questi suoi dubbi in seduta; la psicoterapeuta potrà accogliere ed orientare e sue richieste.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
a volte una buona terapia di coppia può aiutare due persone a lasciarsi. Continui pure il percorso iniziato e porti questi suoi dubbi in seduta; la psicoterapeuta potrà accogliere ed orientare e sue richieste.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, da ciò che scrive a me sembra che questo uomo strumentalizzi persone, eventi... Qualsiasi cosa per attaccarla e farla stare male. Se la terapia non riesce a fare breccia su ciò che di profondo motiva questo comportamento (lei non c'entra nulla), non credo sinceramente che si otterranno miglioramenti. Chi fa terapia di coppia deve essere motivato a rimanere insieme e a mettersi in discussione. Io le suggerisco di prendersi cura di se stessa e di cercare un supporto per lei e per la sua vita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, parta dal presupposto che lo spazio terapeutico è uno spazio in cui lei deve sentirsi serena... non deve sentirsi costretta; le consiglio in primis di esplicitare tutto quello che ha scritto qui alla collega altrimenti verrebbe a mancare una alleanza terapeutica ( pilastro per me della terapia stessa) punto secondo fare una terapia di coppia non esclude la possibilità di poterne fare anche una personale . Per maggiori chiarimenti può scrivermi in privato
non tutte le terapie di coppia hanno un esito positivo, perché dipendono dalla volontà di entrambi i partner . L'aiuto più importante viene proprio dal mettere in luce i punti in comune o vedute divergenti. Se la dinamica di coppia però risulta sempre più deleteria per una parte, forse bisogna ragionare su altre possibilità . Decidere di vivere in coppia porta o dovrebbe portare ad un valore aggiunto, e non generare continua sofferenza.
Salve, certo, entrare nel merito della questione può essere complesso e meritare uno spazio a sé. Quello che sembra è che però alcuni suoi bisogni possano non aver trovato uno spazio. E' invece importante che uno spazio lo trovino
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.