Buonasera, da circa un mese ho sviluppato una fobia incontrollabile verso la morte, un'angoscia che
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Buonasera, da circa un mese ho sviluppato una fobia incontrollabile verso la morte, un'angoscia che mi impedisce di vivere e di svolgere attività quotidiane, ho una costante paura e non riesco ad accettare che un giorno morirò. Mi hanno consigliato l'approccio con ipnosi o cognitivo comportamentale, vado già in terapia da diversi anni per ansia e attacchi di panico, ma ho sviluppato questa nuova fobia e non riesco a capire il perché e come eliminarla, vorrei capire se effettivamente un approccio con ipnosi potrebbe aiutarmi a giovare questa situazione. Grazie mille
Buongiorno, è il suo terapeuta he le ha consigliato l'ipnosi come possibile integrazione al lavoro terapeutico che sta facendo con lui/lei? Glielo chiedo perché penso che, dato che sta già facendo una psicoterapia, la cosa migliore sarebbe innanzitutto parlarne con la sua/suo terapeuta. Le fobie rientrano nella categoria dei disturbi d'ansia su cui lei sta lavorando in psicoterapia e quindi continuando la terapia risolverà anche questo. Un caro saluto
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Gent.Utente, ringrazio per la condivisione. La sua paura della morte potrebbe essere il risultato di una serie di fattori legati all’ansia che ha già sperimentato in passato. Sarebbe importante osservare se questo timore sia emerso in seguito ad un evento specifico o a un cambiamento nella sua vita. L'approccio cognitivo-comportamentale le permetterebbe di esplorare i pensieri irrazionali legati alla morte e modificarli, riducendo gradualmente l'ansia. Questo la aiuterebbe a fare una valutazione più realistica e funzionale della morte, accettandola come parte naturale della vita senza lasciare che diventi fonte di angoscia costante. Cordialmente, AM
Buonasera,
Capisco quanto possa essere angosciante convivere con una paura così intensa e debilitante. La paura della morte (tanatofobia) è un tema complesso che può emergere in diversi momenti della vita, spesso in concomitanza con periodi di stress, cambiamenti significativi o ansia generalizzata.
L'approccio Cognitivo-Comportamentale (CBT) è uno dei più indicati per lavorare su questo tipo di fobia, poiché aiuta a identificare e modificare i pensieri catastrofici e le credenze disfunzionali legate alla morte. L'ipnosi, invece, può essere un valido supporto in alcuni casi, ma la sua efficacia dipende molto dalla predisposizione individuale e dal contesto terapeutico in cui viene applicata.
Essendo già in terapia, sarebbe utile confrontarsi con il proprio terapeuta per comprendere le cause di questa nuova manifestazione d'ansia e valutare eventuali aggiustamenti nel percorso. In ogni caso, sarebbe utile e consigliato approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa valutare il trattamento più adatto alla sua specifica situazione.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Capisco quanto possa essere angosciante convivere con una paura così intensa e debilitante. La paura della morte (tanatofobia) è un tema complesso che può emergere in diversi momenti della vita, spesso in concomitanza con periodi di stress, cambiamenti significativi o ansia generalizzata.
L'approccio Cognitivo-Comportamentale (CBT) è uno dei più indicati per lavorare su questo tipo di fobia, poiché aiuta a identificare e modificare i pensieri catastrofici e le credenze disfunzionali legate alla morte. L'ipnosi, invece, può essere un valido supporto in alcuni casi, ma la sua efficacia dipende molto dalla predisposizione individuale e dal contesto terapeutico in cui viene applicata.
Essendo già in terapia, sarebbe utile confrontarsi con il proprio terapeuta per comprendere le cause di questa nuova manifestazione d'ansia e valutare eventuali aggiustamenti nel percorso. In ogni caso, sarebbe utile e consigliato approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa valutare il trattamento più adatto alla sua specifica situazione.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Buonasera, se è già in terapia il mio consiglio è di affrontare col suo terapeuta questa nuova angoscia e insieme trovare una strada per superarla.
Le porgo i miei migliori auguri
Maria Foti
Le porgo i miei migliori auguri
Maria Foti
Salve, capisco quanto possa essere difficile convivere con un'angoscia così intensa legata alla morte. La tanatofobia (paura della morte) può manifestarsi in momenti particolari della vita, spesso quando si attraversano cambiamenti importanti, periodi di stress o quando si ha già una predisposizione all'ansia (sintomatologica o strutturale). Potrebbe essere utile, se è già in terapia, condividere questa paura con il suo terapeuta per comprendere insieme se ci sono stati eventi scatenanti recenti o se si tratta di un'intensificazione di paure preesistenti dovuta a qualche trigger. Riguardo invece a ciò che le hanno consigliato, è corretto: l'approccio cognitivo-comportamentale (CBT) è ampiamente supportato dalla ricerca per il trattamento efficace delle fobie, perché lavora sulla ristrutturazione dei pensieri ossessivi e sulla desensibilizzazione rispetto alla paura. Se ha ulteriori domande resto a sua disposizione.
Gentile utente,
La ringrazio per aver condiviso con così grande onestà questo momento di profonda sofferenza. La paura della morte rappresenta uno dei vissuti emotivi più profondi e universali dell'esperienza umana, e quando diventa una fobia invalidante merita un ascolto attento e compassionevole.
Il suo percorso terapeutico pregresso con lavoro sull'ansia e gli attacchi di panico suggerisce già una capacità di elaborazione e cura che può essere preziosa anche in questo momento. L'emergere di questa fobia specifica potrebbe essere l'espressione di nuclei emotivi profondi che chiedono di essere ascoltati e ri-significati.
Sia l'ipnosi che l'EMDR sono approcci terapeutici validissimi, ciascuno con proprie peculiarità. L'ipnosi, in particolare, offre interessanti possibilità di lavoro suggestivo e ri-organizzazione dei vissuti emotivi. È un metodo che può rivelarsi molto efficace in casi come il suo.
Nella mia esperienza clinica, tuttavia, l'EMDR si è dimostrato particolarmente efficace nell'elaborazione di paure profonde come quella che sta vivendo. Questa metodologia consente di esplorare e ri-processare i nuclei emotivi sottesi alla paura, permettendo di sciogliere i nodi che generano l'angoscia.
L'EMDR lavora sui ricordi impliciti, sulle memorie corporee e sugli schemi emotivi profondi. Nel caso specifico della paura della morte, potrebbe aiutarla a:
- Esplorare le origini di questa paura
- Elaborare eventuali esperienze traumatiche connesse
- Ricostruire una narrazione più integrata del senso dell'esistenza
Se desidera, posso accompagnarla in un percorso di EMDR mirato a elaborare questa paura.
Cordiali saluti, dott.ssa Elin Miroddi
La ringrazio per aver condiviso con così grande onestà questo momento di profonda sofferenza. La paura della morte rappresenta uno dei vissuti emotivi più profondi e universali dell'esperienza umana, e quando diventa una fobia invalidante merita un ascolto attento e compassionevole.
Il suo percorso terapeutico pregresso con lavoro sull'ansia e gli attacchi di panico suggerisce già una capacità di elaborazione e cura che può essere preziosa anche in questo momento. L'emergere di questa fobia specifica potrebbe essere l'espressione di nuclei emotivi profondi che chiedono di essere ascoltati e ri-significati.
Sia l'ipnosi che l'EMDR sono approcci terapeutici validissimi, ciascuno con proprie peculiarità. L'ipnosi, in particolare, offre interessanti possibilità di lavoro suggestivo e ri-organizzazione dei vissuti emotivi. È un metodo che può rivelarsi molto efficace in casi come il suo.
Nella mia esperienza clinica, tuttavia, l'EMDR si è dimostrato particolarmente efficace nell'elaborazione di paure profonde come quella che sta vivendo. Questa metodologia consente di esplorare e ri-processare i nuclei emotivi sottesi alla paura, permettendo di sciogliere i nodi che generano l'angoscia.
L'EMDR lavora sui ricordi impliciti, sulle memorie corporee e sugli schemi emotivi profondi. Nel caso specifico della paura della morte, potrebbe aiutarla a:
- Esplorare le origini di questa paura
- Elaborare eventuali esperienze traumatiche connesse
- Ricostruire una narrazione più integrata del senso dell'esistenza
Se desidera, posso accompagnarla in un percorso di EMDR mirato a elaborare questa paura.
Cordiali saluti, dott.ssa Elin Miroddi
Salve, penso che possa essere utile approfondire questa tematica con il suo attuale terapeuta anche per indagare in maniera più approfondita le cause che l'hanno potuta generare.
Perdoni, non comprendo perché dato che va in terapia da anni, non ne parli con il/la suo/a terapeuta. Di qualunque orientamento sia. Perché ogni orientamento ha un valore ed efficacia e perché il rapporto di fiducia ( che dovrebbe essersi instaurato) col proprio terapeuta ha un peso nell'efficacia della terapia.
Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Cara o caro utente, le ricordo che il lavoro in terapia è centrato su di lei come persona nella sua interezza e non solamente sulle sue manifestazioni sintomatiche. Lei ha una vita interiore intensa e complessa, che comprende anche ansie e paure (ad esempio la paura di morire). Queste dinamiche psichiche vengono necessariamente affrontate nel corso di un lavoro terapeutico che lavori in profondità e preveda un tempo sufficientemente lungo, piuttosto che con approcci terapeutici che si focalizzano soltanto sul sintomo. Insieme al terapeuta dovrete, con molta pazienza e determinazione, ricercare un senso e un significato per questi aspetti che le provocano tanto malessere.
Salve, convivere con questa fobia immagino le renda la vita completamente invalidante e dolorosa.
Proverei a stare su alcuni aspetti, come mai questa fobia proprio adesso, cosa accade o cosa non accade nella sua vita?.
Inoltre, se non avesse questa incontrollabile fobia, quali altri pensieri, emozioni la circonderebbero?.
Ogni sintomo arriva per comunicare qualcosa che richiede ascolto. Non va soltanto eliminato, ma prima compreso nel messaggio che vuole inviare.
Proverei a focalizzare questi aspetti, lei è già in terapia e potrebbe parlarne con il/la sua/o terapeuta altrimenti chiedersi perché non riesce a farlo e pensa a sostituirlo con un altro percorso. Condividere nel suo spazio di terapia questa perplessità, è parte della relazione tra lei e il professionista e potrebbe rivelare diversi spunti di riflessione.
Proverei a stare su alcuni aspetti, come mai questa fobia proprio adesso, cosa accade o cosa non accade nella sua vita?.
Inoltre, se non avesse questa incontrollabile fobia, quali altri pensieri, emozioni la circonderebbero?.
Ogni sintomo arriva per comunicare qualcosa che richiede ascolto. Non va soltanto eliminato, ma prima compreso nel messaggio che vuole inviare.
Proverei a focalizzare questi aspetti, lei è già in terapia e potrebbe parlarne con il/la sua/o terapeuta altrimenti chiedersi perché non riesce a farlo e pensa a sostituirlo con un altro percorso. Condividere nel suo spazio di terapia questa perplessità, è parte della relazione tra lei e il professionista e potrebbe rivelare diversi spunti di riflessione.
Gentile utente, la morte è un teme sensibile per molti, comprendere il senso che ha per lei questo evento di vita, potrebbe essere importante. è possibile che lei oggi non riesca a risalire che ciò che ha acceso questa sua preoccupazione, tuttavia nulla avviene senza una ragione nella nostra vita, sicuramente per il tema della morte ha un senso tutto suo e qualcosa deve averlo acceso. Ne potrebbe parlare nella sua attuale terapia o in un altro percorso. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera,
la fobia della morte può spesso essere inscritta all'interno dei pensieri intrusivi, pensieri appunto che si affacciano alla nostra mente in maniera apparentemente insensata e che assorbono tutta la nostra attenzione, nel tentativo di risolverli, comprenderli, non metterli in atto ecc... Nella mia esperienza clinica, quelli legati alla morte sono spesso legati al fatto che la persona che li sperimenta sente di non star vivendo appieno la propria vita, e questo può essere legato all'ansia e agli attacchi di panico di cui soffre, che probabilmente avranno conseguenze quali l'evitamento e che possono portarla quindi a sentirsi limitat* nella sua esistenza, così la mente sottopone scenari potenzialmente pericolosi cosicchè possiamo provare a trovare una soluzione. Il tentativo della nostra mente è "buono", poichè attenzionando l'eventuale pericolo di morire ci porta a preservarci ancora di più. Purtroppo, come si può facilmente intuire, diventa un circolo vizioso perchè proprio questo tentativo di preservarci può condurre a ulteriori limitazioni che possono quindi alimentare la paura della morte. E' probabile che un mese fa sia accaduto qualcosa che ha dato avvio a questi pensieri, suggerirei di indagare meglio in terapia. Non ho le competenze per capire se l'ipnosi possa essere utile, l'approccio cognitivo comportamentale verosimilmente si potrebbe concentrare sul sintomo, che potrebbe trovare quindi sollievo, ma immagino che potrebbe non analizzare le cause che stanno alla base del sintomo, quando potrebbe essere utile indagarle.
Spero di esserle stata utile, un caro saluto.
la fobia della morte può spesso essere inscritta all'interno dei pensieri intrusivi, pensieri appunto che si affacciano alla nostra mente in maniera apparentemente insensata e che assorbono tutta la nostra attenzione, nel tentativo di risolverli, comprenderli, non metterli in atto ecc... Nella mia esperienza clinica, quelli legati alla morte sono spesso legati al fatto che la persona che li sperimenta sente di non star vivendo appieno la propria vita, e questo può essere legato all'ansia e agli attacchi di panico di cui soffre, che probabilmente avranno conseguenze quali l'evitamento e che possono portarla quindi a sentirsi limitat* nella sua esistenza, così la mente sottopone scenari potenzialmente pericolosi cosicchè possiamo provare a trovare una soluzione. Il tentativo della nostra mente è "buono", poichè attenzionando l'eventuale pericolo di morire ci porta a preservarci ancora di più. Purtroppo, come si può facilmente intuire, diventa un circolo vizioso perchè proprio questo tentativo di preservarci può condurre a ulteriori limitazioni che possono quindi alimentare la paura della morte. E' probabile che un mese fa sia accaduto qualcosa che ha dato avvio a questi pensieri, suggerirei di indagare meglio in terapia. Non ho le competenze per capire se l'ipnosi possa essere utile, l'approccio cognitivo comportamentale verosimilmente si potrebbe concentrare sul sintomo, che potrebbe trovare quindi sollievo, ma immagino che potrebbe non analizzare le cause che stanno alla base del sintomo, quando potrebbe essere utile indagarle.
Spero di esserle stata utile, un caro saluto.
Buongiorno,
l'ipnosi è un approccio terapeutico che bypassa il sistema difensivo e si focalizza sull'emisfero destro, dove risiede la parte inconscia, che racchiude una serie di problematiche, tra le quali le nostre ansie, paure, fobie, anche apparentemente irrazionali, ma che in realtà sono un messaggio da decifrare e comprendere parti di noi. La psicoterapia ipnotica, per la quale mi sono specializzata, velocizza il percorso terapeutico e non ha controindicazioni per il problema che lei ha esposto.
Rimango a disposizione per chiarimenti.
Laura Leone
l'ipnosi è un approccio terapeutico che bypassa il sistema difensivo e si focalizza sull'emisfero destro, dove risiede la parte inconscia, che racchiude una serie di problematiche, tra le quali le nostre ansie, paure, fobie, anche apparentemente irrazionali, ma che in realtà sono un messaggio da decifrare e comprendere parti di noi. La psicoterapia ipnotica, per la quale mi sono specializzata, velocizza il percorso terapeutico e non ha controindicazioni per il problema che lei ha esposto.
Rimango a disposizione per chiarimenti.
Laura Leone
Premetto che non sono un esperto di CBT o ipnosi ma più che consigliarle un approccio che miri alla riduzione del sintomo le consiglierei di iniziare una terapia per andare a fondo di queste sue paure e ansie cercando di conoscere meglio il suo funzionamento e il suo adattamento. È chiaro che questo nuovo sintomo sia una nuova risposta a qualche cambiamento che, con la terapia o meno, è avvenuto nella sua vita. Più che chiedermi quali
E approccio seguire mi chiederei cosa sto vivendo e come mi sento, alla luce di ciò che conosco di me.
Spero di esserle stato utile
Resto a disposizione
Nicolò Paluzzi Monti
E approccio seguire mi chiederei cosa sto vivendo e come mi sento, alla luce di ciò che conosco di me.
Spero di esserle stato utile
Resto a disposizione
Nicolò Paluzzi Monti
Buonasera, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva, un approccio che si colloca nell'ambito della terza generazione delle terapie Cognitivo-Comportamentali e che vanta crescenti evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Voza
Buonasera,
se va già in terapia da diversi anni, le consiglio di parlarne con il suo terapeuta ed eventualmente valutate insieme in che modo proseguire. Le nostre paure sono tutte collegate tra loro, quindi se sta già affrontando diversi argomenti in terapia può essere che dentro di lei si stanno smuovendo nuovi contenuti.
In bocca al lupo!
se va già in terapia da diversi anni, le consiglio di parlarne con il suo terapeuta ed eventualmente valutate insieme in che modo proseguire. Le nostre paure sono tutte collegate tra loro, quindi se sta già affrontando diversi argomenti in terapia può essere che dentro di lei si stanno smuovendo nuovi contenuti.
In bocca al lupo!
Dovrebbe affrontare questi pensieri, con il suo terapeuta. La paura della morte, accomuna tutti gli esseri umani. Non dovrebbe però diventare un ostacolo alla nostra vita, nel qui ed ora.
Gentile utente di mio dottore,
avendo già intrapreso un percorso di psicoterapia la inviterei a parlare dei suoi dubbi in merito ai suoi sintomi al terapista al quale si è affidato. In questo momento è la figura più indicata ad accogliere ed orientare la sua richiesta.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
avendo già intrapreso un percorso di psicoterapia la inviterei a parlare dei suoi dubbi in merito ai suoi sintomi al terapista al quale si è affidato. In questo momento è la figura più indicata ad accogliere ed orientare la sua richiesta.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, visto che è in terapia la migliore soluzione nell’immediato è proprio parlarne con chi la sta seguendo in questo momento.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, io le suggerirei un approccio emdr.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
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