Buonasera Ad inizio Dicembre ho sofferto per 4 giorni di forte nausea con conseguente inappetenza,

20 risposte
Buonasera
Ad inizio Dicembre ho sofferto per 4 giorni di forte nausea con conseguente inappetenza, poi passata piano piano, rimasta un po' la difficoltà nel mangiare
Ora va meglio, riesco a mangiare, seppur mangiando comunque poco
Al pranzo sono più tranquilla e riesco, la sera mi sento più bloccata, nonostante la fame, per paura di non riuscire a digerire, come spesso capita sentendomi un peso sullo stomaco associato a tachicardia a volte per il non riuscire a digerire, anche prima di questo episodio faticavo a digerire, ma non così, e comunque non ero preoccupata o bloccata nei confronti del cibo
Credo di essermi bloccata avendo avuto quei giorni di nausea molto forte
Premetto che non ho mai avuto problemi con il cibo in generale ne tanto meno riguardo al mio fisico
È parecchio snervante
Dr. Andrea Luca Bossi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Buonasera, prima di poter considerare qualche origine psicologica o psicosomatica è necessario fare gli opportuni esami medici per escludere una causa organica, perciò il suggerimento è andare dal proprio medico di base, esporgli dettagliatamente cosa sente e concordare con lui l'eventualità di uno o più esami. Se questo percorso non fa emergere alcuna origine organica allora è il caso di intraprendere un percorso psicologico, le auguro il maggior bene.

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Dott.ssa Maria Grazia Antinori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
I problemi con il cibo esprimono sempre una difficoltà di relazione con il proprio corpo e le sensazioni che vengono da questo.
Avvertire nausea, senso di peso, paura di non digerire senza una correlazione organica, sono l'espressione di un disagio emotivo.
E' come se con il linguaggio corporeo, la persona si permette di indicare che qualcosa nella sua vita le provoca nausea, fastidio , è "indigeribile".
Quando si verifica un episodio acuto e prolungato di questo tipo, è come se suonasse una sirena.
Una sirena che esprime pericolo, necessità di fermarsi e di prendersi cura di se stessi.
La psicoterapia è uno strumento prezioso che può dare una nuova chiave di lettura e di qualità di vita.
Antinori Maria Grazia, Roma
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

Quello che descrive sembra essere un'esperienza piuttosto comune dopo un episodio di forte nausea, che può lasciare una sorta di "traccia" psicologica associata all'atto di mangiare. È possibile che si sia innescato un meccanismo di ansia anticipatoria, ovvero la paura che il disturbo si ripresenti, soprattutto durante la cena. Questo può tradursi in una maggiore difficoltà a rilassarsi durante i pasti serali, con sintomi fisici come tachicardia e senso di pesantezza allo stomaco.

Il nostro sistema digestivo è strettamente collegato al nostro stato emotivo, e la tensione può influire negativamente sulla digestione, creando un circolo vizioso che tende ad autoalimentarsi.

Per interrompere questo ciclo, può essere utile:

Mangiare porzioni più piccole e aumentare la frequenza dei pasti.
Prediligere cibi leggeri e facilmente digeribili, soprattutto la sera.
Lavorare sulla respirazione e sul rilassamento prima e durante i pasti per ridurre l'ansia.
Considerare tecniche di Mindfulness o di rilassamento per affrontare meglio le sensazioni corporee sgradevoli.
Tuttavia, visto il persistere del disagio e il suo impatto sulla qualità della vita, sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista. Un supporto psicologico può aiutare a elaborare l'esperienza vissuta ea ritrovare serenità nell'approccio al cibo.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Febbraro Jacopo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buonasera, anzitutto sarebbe importante comprendere se questo momento può essere particolare per te, in termini di stress o comunque di periodo significativo. Spesso può capitare che il rapporto con il cibo possa portare con sè altri significati e per quello che descrivi, la sensazione di peso allo stomato associato a tachicardia, potrebbe essere in ipotesi una sintomatologia ansiosa. Ci sarebbe da indagare sicuramente in tal senso.
Dott. Luca Roveda
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Buonasera, potrebbe innanzitutto escludere delle cause di natura organica consultandosi con il suo medico di base. In base poi all'esito potrebbe prendere in considerazione la possibilità di svolgere una consultazione psicologica volta ad approfondire e superare queste difficoltà. Cordiali saluti
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, potrebbe anche darsi che si sia creato una sorta di condizionamento, però prima di affermare che il problema è puramente psichico sarebbe opportuno che si recasse dal medico per una conferma di assenza di patologia organica.
Dopo, se vorrà potrà rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buonasera,

Da ciò che descrive, l'episodio iniziale di forte nausea sembra aver lasciato un segno importante, modificando il suo rapporto con il cibo e creando una connessione tra l'atto di mangiare e il timore di sentirsi male. È comune che un evento fisico stressante, come quello che ha vissuto, possa innescare una maggiore attenzione ai segnali corporei, amplificando le sensazioni di disagio e alimentando l'ansia. La difficoltà nel mangiare la sera, nonostante la fame, e la tachicardia che accompagna il senso di pesantezza potrebbero riflettere un circolo vizioso: la paura di non riuscire a digerire aumenta la tensione psicofisica, che a sua volta intensifica i sintomi percepiti.

Per superare questa situazione, potrebbe essere utile esplorare le emozioni e i pensieri associati all’episodio iniziale e alle sensazioni che ne sono derivate. Un percorso psicologico può aiutarla a comprendere come le esperienze passate influenzino il modo in cui interpreta e affronta le sensazioni corporee, permettendole di recuperare un rapporto sereno con il cibo. Sarebbe importante anche lavorare su strategie che possano aiutarla a ridurre l’ansia legata al momento dei pasti serali, migliorando la percezione della digestione e il suo benessere generale.

Se sente di avere bisogno di un supporto più mirato, sarei felice di aiutarla. Il mio approccio sistemico potrebbe offrirle uno spazio in cui comprendere il significato di queste difficoltà e lavorare insieme per recuperare la serenità che desidera. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni o per un eventuale colloquio.

Un caro saluto.
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve, come prima cosa le consiglio di fare tutte le analisi fisiche del caso: medico di base, gastrointerologo etc. Se tutto risultasse negativo, le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, spesso l'insorgenza di problemi con il cibo sono strettamente connessi con stati ansiosi e depressivi. Buona giornata.
Dott.ssa Paola Scala
Psicoterapeuta, Psicologo
Manfredonia
Buongiorno capisco la sua difficoltà e preoccupazione le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per capire e risolvere questo suo problema . Eventualmente mi rendo disponibile . Buona giornata
Dott.ssa Elisabetta Tuveri
Psicologo, Psicoterapeuta
Cagliari
Salve ha parlato di questa situazione col suo medico? potrebbe aiutarla per gli aspetti organici e permetterle una completa guarigione. Come lei stess* riconosce, potrebbe la stato di forte malessere aver generato uno stato d'ansia, un trauma, legato all'esperienza da poco vissuta. questo aspetto potrebbe essere trattato con un professionista per aiutarla a superare questo vissuto ed elaborare le emozioni legate a quel ricordo.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, posso solo immaginare il disagio che possa aver provato in quei 4 giorni di dicembre e nei giorni successivi. Mi sembra di intuire che dentro di lei si stia sviluppando una forma lieve di ansai correlata alla possibilità di poter star male. Lavorare sui pensieri, emozioni e comportamenti legati a quanto sta accadendo ora potrebbe essere importante. Un percorso psicologico che la possa sostenere ed accompagnare nella progressiva riesposizione al cibo e alla regolare alimentazione potrebbe essere importante. Inoltre in parallelo esplorando i suoi vissuti sia durante quei giorni, che nei successivi e nel qui ed ora potrebbero aiutarla a ricostruire una nuova lettura di ciò che accade nel presente. rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, la ringrazio per la sua condivisione.
Le difficoltà che sta vivendo possono essere affrontate tramite un percorso individuale. L'aver sviluppato questi sintomi fisici può aver influito sul suo senso di fame, e sul desiderio verso il cibo e i pasti. Tramite un colloquio può affrontare queste preoccupazioni.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Arianna Moroni
Psicoterapeuta, Psicologo
Trieste
Gent.Utente, Buonasera. Grazie per condividere la sua esperienza. È comprensibile provare ansia dopo aver vissuto un episodio di nausea intensa. La sensazione di sentirsi bloccata la sera, nonostante la presenza di fame, può rappresentare una reazione naturale allo stress e all'ansia che ha vissuto in quel periodo. I sintomi descritti, come la difficoltà nella digestione e la tachicardia, possono essere manifestazioni di ansia, le quali possono influenzare il suo appetito e la percezione del cibo. Se questa situazione dovesse persistere o se avesse un impatto significativo sulla sua vita quotidiana, potrebbe considerare di indagare queste manifestazioni insieme ad uno psicoterapeuta. Affrontare questa paura e ansia può aiutarla a ristabilire un rapporto più sereno con il cibo e a gestire in modo funzionale le sue emozioni. Cordiali saluti
Dott.ssa Elisa Fedriga
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Iseo
Buongiorno,
Continui a provare a mangiare e se la situazione non migliora, provi un percorso psicologico per gestire quella che sembra essere ansia da cibo.
Cordialmente
Dr. Paolo Di San Diego
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bari
Gentile utente, dalle poche informazioni che lei ha coraggiosamente condiviso sembrerebbe una difficoltà di natura ansiosa, ma questa ipotesi può esser confermata solo da colloqui psicologici, che sicuramente possono aiutarla ad inquadrare il problema e a capire come si possa risolverlo. E' difficile risolvere il problema se prima non si capisce di cosa si tratti. Resto a disposizione per un ulteriore confronto.
Dott. Paolo Di San Diego
Dott.ssa Sabrina Rosa Maria Rotelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Magenta
Buongiorno, innanzitutto le consiglio di fare degli esami medici in modo da scartare qualsiasi tipo di problematica, poi se le cose nonostante tutto dovessero proseguire le consiglio di contattare un collega psicologo per capire se ci puo' essere qualcosa di somatico. A volte alcuni disturbi d'ansia possono manifestarsi con paure come quella che ha descritto lei. le faccio tanti auguri
Dott.ssa Paola Bertoncelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, credo innanzitutto sia utile escludere eventuali cause organiche. Successivamente indagare il vissuto durante il periodo in cui non è stata bene e più in generale indagare il periodo che sta vivendo. Il suo malessere potrebbe infatti dirle qualcosa di come vive e affronta alcune situazioni.
A disposizione,
Dott.ssa Paola Bertoncelli
Dott.ssa Irene Sibella
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Ghezzano
Cara, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Escluse cause fisiche, occupiamoci di quello che accade in quelle situazioni. Cosa succede? C'è una paura? Cosa dice di me questa situazione? Un caro saluto.
Dott.ssa Cecilia Caggianese
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Tito Scalo
Capisco quanto questa situazione possa essere stressante e snervante. Quello che stai descrivendo sembra essere una combinazione di ansia legata al cibo e a possibili problemi digestivi che si sono accentuati dopo i giorni di nausea intensa. È possibile che la paura di non riuscire a digerire, soprattutto la sera, abbia innescato un circolo vizioso di preoccupazioni che peggiora la situazione, creando difficoltà nell'affrontare i pasti, anche quando hai fame.

Queste sensazioni potrebbero essere legate a un disturbo dell'ansia, che a volte si manifesta con difficoltà digestive, come il blocco nella digestione, sensazioni di pesantezza o tachicardia, che a loro volta generano preoccupazione. Il tuo corpo sembra aver associato il momento del pasto a un'esperienza negativa, e quindi, ogni volta che ti avvicini al cibo, il tuo sistema nervoso si attiva, creando più difficoltà nel mangiare e digerire.
Sarebbe opportuno approfondire la problematica con un professionista.
Resto a disposizione
Dott.ssa Cecilia Caggianese
Dott.ssa Emanuela Solli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Frosinone
Prima di tutto, è fondamentale rivolgersi a un medico competente per escludere qualsiasi causa medica sottostante che possa spiegare i sintomi che descrivi, soprattutto considerando la nausea prolungata, la difficoltà digestiva e la tachicardia.
Se gli accertamenti medici non evidenziano problematiche specifiche, può essere utile riflettere sull’aspetto psicologico di questa esperienza. Dopo un episodio di malessere intenso e prolungato, è possibile sviluppare una sorta di “blocco” associato alla paura di rivivere il disagio, soprattutto quando si tratta di funzioni corporee come la digestione. Il fatto che tu riesca a mangiare con più tranquillità a pranzo ma non la sera potrebbe indicare che il problema non è tanto fisico, quanto legato a un’associazione negativa con il cibo e la sensazione di pesantezza.
A volte, esperienze di malessere possono lasciare un’impronta più profonda di quanto pensiamo, generando un circolo di ansia che amplifica le sensazioni corporee e porta a un controllo eccessivo sull’atto del mangiare. In questi casi, può essere utile lavorare su un approccio graduale, riprendendo confidenza con il cibo in modo progressivo, senza forzarsi ma senza neanche evitare troppo. Se la situazione persiste e genera sofferenza, un supporto psicologico può aiutarti a comprendere meglio il meccanismo che si è attivato e a ritrovare un rapporto più sereno con l’alimentazione.

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