Buonasera a tutti, vi scrivo perchè sono seguita da un po' di mesi da questo psicologo con cui ho cr

16 risposte
Buonasera a tutti, vi scrivo perchè sono seguita da un po' di mesi da questo psicologo con cui ho creato un legame profondo, e sto malissimo perchè ho il terrore che prima o poi finirà questa terapia e perchè vorrei che lui ricoprisse un ruolo che ovviamente non potrà mai ricoprire (di padre), so che questo deriva sicuramente dai miei problemi con la mia figura paterna, ma è come avere due persone dentro di me che lottano, una mi dice di andare così da sentirmi finalmente protetta e amata, l'altra che mi dice non tornarci mai più perchè lui non è nessuno e ti porterà sofferenza.
Non so cosa fare, fatico molto ad attaccarmi ad una persona e non me lo sarei mai aspettata. Non so proprio cosa fare, è una situazione che mi ha mandato totalmente in crisi (gliene ho parlato gli ultimi minuti e poi me ne sono voluta andare) perchè il suo controtransfert è complementare, e lo ha ammesso, quindi io sono dovuta andare via per non scoppiare a piangere (dopo diversi mesi ancora non ho mai pianto), per poi ritrovarmi terribilmente arrabbiata e delusa. Il giorno dopo stavo peggio e per gestire la mia tristezza (che anche se repressa come tutte le altre emozioni la sento tantissimo) ho deciso di bere, so che è sbagliato, ma è stato un momento di crisi.
Questo per chiedervi cosa dovrei fare.
Buongiorno, mi spiace per la difficile situazione in cui si trova:
Mi sentirei di consigliarle di farsi forza e tornare in seduta, almeno per un'ultima volta, così da poter affrontare con il suo terapeuta questa dinamica sconveniente che si è venuta a creare, sperando di sentirsi meglio e fare un passo nella direzione della soluzione.
Se invece doveste arrivare a decidere che è meglio interrompere il vostro rapporto, almeno sarà più sicura della sua scelta.

Le faccio i miei auguri
Dott. Giacomo Caiani

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Buongiorno, credo che averlo anticipato al suo psicologo, anche se in chiusura di seduta, sia stato un passaggio molto importante che potrà essere ripreso nel prossimo colloquio! Potersi fidare e affidare al proprio terapeuta è l'avvio di ogni cambiamento, si dia la possibilità di "stare" in quello che sente e di poterne parlare. Un caro saluto
Lo psicoterapeuta, secondo alcuni spunti in letteratura, effettivamente ricopre anche la figura di "genitore affidatario". (C.Whitaker) Molto emozionante l'esposizione del tuo sentire allo psicoterapeuta, che sembrerebbe aver accolto e ben compreso. Questo scambio di riflessioni, può esser ulteriormente valorizzato, attraverso un approfondimento, che traghetterà la vostra alleanza psicoterapeutica ad una svolta del percorso. Probabilmente sciogliere un nodo che in altri momenti, creava sentimenti di contrasto e di ambiguità, ti permetterà di avere più chiare le motivazioni e gli obiettivi che ti hanno condotta ad un percorso di psicoterapia. Non demordere! Un caro saluto, Dott'ssa Federica Rododendro
Gentile utente, mi sento di dirle che lei è stata molto coraggiosa ad accennare tale tema al suo terapeuta. Chiaramente questo suo sentire è molto intenso e forte. Credo anche però che possa essere importante che lei vada almeno ancora una volta in terapia per poter riflettere insieme a lui cosa sta accadendo e comprendere quale sia la strada più adatta a lei. Immagino sarà per lei molto faticoso, ma potrebbe essere importante provare. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, è commovente leggere quello che scrive e come si è discusso di transfert e controtransfert nella vostra relazione terapeutica. Comprendo bene l’ambiguità di una scelta come questa, ma il passo più difficile lei lo ha fatto. Da questo momento in poi potete fare tesoro di quello che è emerso, mettendo a fuoco le caratteristiche di questo transfert e la questione del lutto del padre che lei tanto avrebbe voluto e che, se non elaborato, potrebbe voler cercare in altri uomini. Buon lavoro di ACCETTAZIONE.
La saluto con affetto
Dott.ssa Valeria Vitiello
Salve capisco la delicata situazione, ha fatto bene ad accennarlo al terapeuta.
Consideri che il transfert può essere sia un ostacolo sia un evento positivo all' interno di una psicoterapia.
Deve parlarne apertamente con il collega e dedicare tutto il tempo necessario affinché il lavoro svolto insieme possa continuare serenamente.
Dott.ssa milvia verginelli
Buonasera come già i miei colleghi hanno premesso, lei deve parlare con il suo terapeuta di questi sentimenti transferali che stanno pregiudicano la sua terapia e la fanno star male. Torni da lui e ne parli apertamente e lui saprà certamente indirizzarla e rasserenerala
Buonasera, dinamiche come quella che riferisce sono abbastanza frequenti in terapia. Difatti la psicoterapia spesso riveste il ruolo di "esperienza correttiva" per il paziente. Non deve vergognarsi di questo o provare imbarazzo, affronti di nuovo l'argomento con lo psicoterapeuta al più presto. Egli non ne sarà sorpreso. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno, grazie per la condivisione. Terapia significa “che accudisce un’altra persona”. Quello che descrive è importante, denota una buona alleanza terapeutica, ma anche problematiche su cui lei è consapevole di dover lavorare. L’obiettivo della terapia è insegnare a vedere i problemi come sfide e non come minacce. Parlare con il terapeuta delle proprie emozioni è sempre la scelta migliore, lui conosce le sue problematiche e sicuramente la aiuterà ad attivare strategie e strumenti adeguati affinché possa raggiungere da sola l’equilibrio e il benessere. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, sono a disposizione anche per consulti online. Un caro saluto, dott.ssa Caterina Dimuccio
Buongiorno. Sembra che stia vivendo un’esperienza molto significativa all’interno del proprio percorso terapeutico, seppur stia sperimentando al contempo alcune difficoltà e vissuti particolarmente intensi. Il mio suggerimento è di continuare a condividere la sua esperienza con il professionista con il quale sta lavorando, al fine di poter elaborare gradualmente i propri vissuti, sentimenti, pensieri ecc. nel rispetto di se stessa e dei propri tempi. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buonasera, questa sofferenza letta da lei stessa con buona lucidità, sembra essere un segno di terapia efficace. Continui ad andare e, quando vorrà, a parlarne apertamente. Lo psicoterapeuta sa anche se non dice.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, aver condiviso la sua emotività con il suo terapeuta è frutto di grande coraggio e la porterà ad avere sicuramente nuove risposte e nuove prospettive.
Continui ad aprirsi così.
In bocca al lupo
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentile utente, parlarne in seduta con il terapeuta è stato non solo un atto di coraggio ma anche di presa di coscienza rispetto alla situazione sconveniente che si è venuta a creare. Come già accennato dai colleghi, nella prossima seduta avrà modo di discutere meglio della problematica e valutare la mossa migliore da fare. Ricordi che l'obiettivo principale della terapia è quello di rispondere al disagio in maniera adeguata e promuovere un senso di stabilità personale; se così non dovesse essere, sarebbe opportuno valutare altri percorsi di cura che possano darle un concreto beneficio e non aggiungere altro dolore. Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Buongiorno,
sarebbe molto importante che parlasse di questi aspetti e di queste sue sensazioni con il terapista. Potrebbero essere un buono spunto da cui riprendere il cammino terapeutico.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, da un punto di vista psicodinamico stanno succedendo cose importanti ma che è importante analizzare ed attraversare, proprio per disattivare gli schemi relazionali disfunzionali sottostanti. Quindi ha fatto benissimo a parlargliene, capisco la difficoltà iniziale e quindi la "scelta" di abbozzarlo sul finale, capisco anche la ricaduta emotiva negativa che l'ha poi portata a compiere un agito, ma è proprio nel bel mezzo del cambiamento terapeutico, non demorda!
Buongiorno, grazie per la condivisione. Terapia significa “che accudisce un’altra persona”. Quello che descrive è importante, denota una buona alleanza terapeutica, ma anche problematiche su cui lei è consapevole di dover lavorare.
Credo anche però che possa essere importante che lei vada almeno ancora una volta in terapia per poter riflettere insieme a lui cosa sta accadendo e comprendere quale sia la strada più adatta a lei.
In bocca al lupo.

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