Buonasera a tutti dottori cari ! Sono una mamma di 29 anni di due bimbe di 2 e 5 anni , faccio la m

24 risposte
Buonasera a tutti dottori cari !
Sono una mamma di 29 anni di due bimbe di 2 e 5 anni , faccio la mamma a tempo pieno e non lavoro attualmente ( forse inizio tra poco ) allatto ancora la più piccola di quasi 2 anni ( cerca continuamente il seno peggio di prima notte e giorno e la cosa comincia un po’ a pesarmi )
Ho genitori molto presenti che mi aiutano in tutto con le bambine abitando di fronte a me . Ho sempre avuto una vita normale e una famiglia normale senza problemi particolari . Padre delle bambine come compagno da 9 anni abbastanza presente in quanto lavora come operaio su turni anche notturni . Avevo la disoccupazione da 2 anni e a marzo era l’ ultimo mese di pagamento …. Poi ho iniziato ad avere pensieri sul futuro , di come potevo andare avanti con soli 400€ al mese ( sono stata sempre indipendente ) , pensavo io a tutto , alle scadenze , ai debiti ai problemi finanziari …. Dal 20 marzo circa non sto bene .ho iniziato con attacchi d ansia lievi inizia con tachicardia respiro corto e agitazione e vampate di calore . All inizio credevo fosse pre ciclo , poi post ciclo poi cambio stagione ma ormai è un mese e mezzo ormai che sto così secondo me peggiorando i sintomi .Giorni più giorni meno ma ho sempre questa ansia con me . Ho fatto esami sangue completi tutto a posto . ho fatto visita dal pneumologo per quella dispnea ma lui ha sospettato l asma infatti devo fare una spirometria particolare . Ho avuto anche giorni con forti sbalzi d umore (non passavo dalla depressione alla voglia di spaccare il mondo , ma avevo dei momenti di down , come se entrassi in un vortice di pensieri negativi ) preciso che mi sono venuti nei giorni di fine ciclo e anche ora mi stan venendo che sarei in pre ciclo ,Vorrei precisare che in questo tempo di malessere non ho mai rinunciato alla vita che facevo , cioè uscire vedere amici e organizzare uscite e cerco di rimanere sempre così ( anzi cerco sempre di uscire x fare cose anche se ho sempre paura di star male )ho una vita molto monotona e sedentaria senza punti di svago ,nessun Lavoro o hobby a parte fare la mamma e senza attività fisica .L unica cosa è che a volte se sono fuori, magari mi prende questa agitazione dal nulla e la mia mente inizia a pensare che sto male e vado in agitazione ma poi mi passa anche se è dura ) ultimamente ho anche notato che mangio meno, ( o forse prima mangiavo troppo perché mia madre l aveva notato che mi abbuffavo ) il che non dispiace visto che ho qualche chiletto da smaltire .Quando sto diciamo bene penso : ma non è possibile sicuramente tra poco mi verrà l ansia e starò male . Poi io sono molto ipocondriaca e cerco ogni sintomo o problema su internet ma questo da anni quindi alimento la mia ansia . Secondo voi si potrebbe trattare di una forte ansia o stato di esaurimento nervoso ?Ho cercato di spiegarvi nel dettaglio ogni cosa che sto vivendo , Non assumo farmaci ne ho patologie , a volte assumo lexotan gocce quando ho forti crisi d ansia ma succede forse una volta a settimana se non meno e cerco di evitarlo anche . Da ieri ho deciso di farmi seguire da una psicologa in presenza una volta a settimana ,ascoltando un po’ tutto lei sospetta una ansia generalizzata forte però ho sentito anche uno psichiatra privatamente , anche lui dice che il è una bell ansia anticipatoria e consiglia di assumere il citalopram . Però sono un po’ titubante sulla cosa
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Marco Squarcini
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera a lei, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Sarebbe interessante indagare la natura di quella preoccupazione riguardante il futuro che descrive; sembra che la fine della sua disoccupazione e il termine della sua indipendenza abbiano messo in moto qualcosa in lei. Inoltre, come ci racconta, è una madre molto giovane con due figlie piccole a cui badare ed anche questo elemento, considerato il desiderio di riprendere a lavorare, può rappresentare una preoccupazione aggiuntiva. La invito a continuare il suo percorso psicologico ed a seguire le indicazioni dei professionisti a cui si è rivolta. La saluto cordialmente, Dott. Marco Squarcini
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Ciao! Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile. I sintomi che descrivi, come gli attacchi d'ansia, i sbalzi d'umore e la preoccupazione costante, suggeriscono che potresti essere affetta da un disturbo d'ansia generalizzata. È comprensibile che la situazione finanziaria e l'incertezza per il futuro abbiano un impatto significativo sul tuo benessere emotivo.

È positivo che tu abbia deciso di cercare aiuto da una psicologa e che tu abbia anche consultato uno psichiatra per avere un'opinione aggiuntiva. Entrambi sembrano concordare sul fatto che ci sia un elemento di ansia anticipatoria nella tua esperienza, il che può essere trattato efficacemente con terapia e, se necessario, con farmaci come il Citalopram.

Tuttavia, è importante che tu sia a tuo agio con il trattamento e che tu prenda la decisione che ritieni sia più adatta per te. Se hai delle titubanze sull'assunzione del Citalopram, parlane apertamente con il tuo medico e valutate insieme le opzioni disponibili. La terapia farmacologica è solo una parte del percorso di cura e può essere integrata con la terapia psicologica per ottenere i migliori risultati.

Ricorda che è normale sentirsi incerti riguardo ai trattamenti proposti, ma è importante affidarsi ai professionisti che ti stanno supportando e comunicare apertamente i tuoi dubbi e preoccupazioni. Sono qui per te se hai bisogno di ulteriori chiarimenti o supporto. Resto in attesa di sentirti e ti auguro il meglio nel tuo percorso di guarigione.
Sono disponibile anche online
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini
Dott.ssa Jasmine Scioscia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Salve cara giovane mamma, da ciò che scrive mi sembra che la sua ansia sia un sintomo dato forse dal fatto che non sta né lavorando né guadagnando e che fa una vita che forse un po' l'annoia. è giovane ed già mamma di due bambine piccole.
Trovare un lavoro sarebbe non solo un motivo in più per essere indipendente ma l'aiuterebbe a sentirsi maggiormente gratificata e soddisfatta per qualcosa che le piace. e magari se ha una sua entrata potrebbe organizzarsi anche per sport o qualche hobbies da coltivare. Quando si è mamme e bello anche organizzare del tempo per dedicarlo solo a se stesse e questo magari l'aiuterebbe ad essere più in equilibrio con le sue emozioni ed avere meno ansia.
Fa bene a farsi seguire da una collega con cui poter condividere il suo vissuto interno e i suoi progetti futuri. Cordialmente Dr.
Jasmine Scioscia
Dott.ssa MONIA MICHELINI
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Nonantola
Salve, grazie per la condivisione.
La terapia farmacologica è solo una parte del percorso di cura, per un maggior successo dovrebbe essere integrata con una terapia psicologica.
Sarebbe opportuno indagare la natura di quella preoccupazione ed esplorare la situazione nel suo profondo per consapevolizzare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente.
Cordialmente.
Dott.ssa Michelini Monia
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Mi sembra normale che in una situazione di cambiamento economico, ci siano una serie di paure e angosce per il futuro con conseguenti sintomi fisici e psicologici. Mi sembra di aver capito che è abituata a fare fronte a tutto e venendo meno la sua autonomia economica viene meno un pilastro del suo modo di essere: "pensavo io a tutto". Continui con il percorso psicoterapeutico e del farmaco, se non ne può fare a meno lo prenda, se sente che può farne a meno ne parli con lo psichiatra e valutate cosa fare. Distinti saluti
Dott.ssa Ilaria Truzzi
Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione, mi dispiace per quello che sta sentendo. Il mio suggerimento è quello di procedere col percorso di psicoterapia, per poter comprendere meglio l'origine di questa ansia. L'ansia è una risposta a una minaccia percepita, è un segnale che qualcosa non va. La terapia cognitivo comportamentale offre validi strumenti per trovare un equilibrio quando i pensieri prendono il sopravvento, come da lei descritto, anticipando ansie e sintomi assenti.
Le auguro di trovare un equilibrio e resto a disposizione, buona giornata, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,

Leggo con attenzione quanto stai attraversando e apprezzo la tua volontà di condividere i tuoi pensieri e preoccupazioni in modo così dettagliato. Sembra che tu stia vivendo un periodo molto intenso e stressante, caratterizzato da una serie di cambiamenti e sfide sia pratiche che emotive.

La tua descrizione dei sintomi che stai sperimentando, come attacchi di ansia, tachicardia, respirazione corta e agitazione, suggerisce che potresti effettivamente trovarmi di fronte a un disturbo d'ansia, in particolare a una forma di ansia generalizzata. È comprensibile che tutte le responsabilità che comporta la maternità, soprattutto quando si ha una famiglia numerosa e si è anche in una fase di transizione lavorativa, possano contribuire a questo senso di ansia e stress.

La decisione di farti seguire da una psicologa è un passo molto positivo verso il recupero del benessere emotivo. Lavorare con un professionista può aiutarti ad esplorare più a fondo le cause sottostanti della tua ansia e ad imparare strategie pratiche per gestirla in modo più efficace. Anche l'idea di iniziare a prendere in considerazione un trattamento farmacologico, come il citalopram, può essere un'opzione da considerare seriamente.

Tuttavia, comprendo le tue riserve e titubanze riguardo all'uso di farmaci. È importante sentirsi a proprio agio con le decisioni che prendiamo riguardo alla nostra salute mentale e ricevere informazioni complete e supporto da parte di professionisti qualificati può aiutarti a fare la scelta migliore per te.

Nel frattempo, potresti considerare anche l'importanza di prenderti del tempo per te stessa e di praticare attività che ti aiutino a rilassarti e a ridurre lo stress. Anche se la vita da mamma può essere molto impegnativa, è importante trovare spazi per te stessa, anche se solo per brevi momenti durante la giornata.

Infine, ti invito a continuare ad essere gentile con te stessa e a non giudicarti duramente per ciò che stai attraversando. La ricerca di supporto e la consapevolezza delle tue esigenze sono passi importanti verso il recupero del benessere emotivo.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o supporto.

Dott.ssa De Pretto
Dott. Marco Di Campli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Verona
Buonasera, desidero sottolineare che non tutti i percorsi terapeutici prevedono necessariamente l’uso di farmaci. La terapia può offrire strumenti efficaci per gestire l’ansia e migliorare la qualità della vita anche senza l’uso di farmaci. In alcuni casi l’assunzione di farmaci può sicuramente essere benefica, ma è fondamentale che sia convinta e a suo agio con qualsiasi decisione riguardante il suo trattamento, inclusa l’assunzione di farmaci. Discuta sempre delle sue preoccupazioni con gli specialisti a cui si è rivolta.

Cordiali saluti, Dott. Marco Di Campli, Psicologo, Psicoterapeuta
Dott.ssa Anna Bruscino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Salve, si affidi ai professionisti che ha contattato. Forza.
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissima utente, la tua situazione potrebbe essere interpretata come un segnale di disequilibrio all'interno del sistema familiare. La tua condizione di stress legata al ruolo di madre a tempo pieno, combinata con le preoccupazioni finanziarie e il supporto limitato del partner, potrebbero essere dei fattori scatenanti per l'ansia che stai vivendo.
L'ipotesi di una forte ansia o stato di esaurimento nervoso sembra plausibile, considerando i sintomi che stai descrivendo e la presenza di pensieri negativi ricorrenti. È positivo il fatto che tu abbia deciso di farti seguire da una psicologa e che ti sia aperta alla possibilità di eventualmente assumere farmaci per affrontare la situazione.
L'aspetto sistemico relazionale potrebbe essere approfondito durante il percorso terapeutico, per esplorare eventuali dinamiche sottostanti all'ansia che potrebbero essere legate alle relazioni familiari o alla tua percezione del rapporto con il partner. Inoltre, potresti esplorare delle strategie per gestire meglio il tuo tempo e lo stress legato alla cura dei bambini, magari ricercando un maggiore equilibrio tra le tue esigenze personali e quelle familiari.
In ogni caso, è importante continuare a seguire il percorso terapeutico e valutare con attenzione l'eventualità di assumere farmaci in base alle indicazioni del professionista sanitario. L'importante è prendersi cura di te stessa e trovare le risorse necessarie per affrontare questa fase di difficoltà. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Dott.ssa Chiara Bono
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Carissima giovane mamma, mi dispiace per quello che sta vivendo. Proceda col percorso di psicoterapia, per poter comprendere meglio l'origine di questa ansia. Approfondirei le dinamiche sistemico familiare per esplorare eventuali analogie che potrebbero essere legate alle relazioni familiari o alla sua percezione del rapporto con il partner. Sarebbe interessante indagare la natura di quella preoccupazione riguardante il futuro che descrive. Infatti, sembra che la fine della sua disoccupazione e il termine della sua indipendenza abbiano mosso qualcosa in lei. Inoltre, come ci scrive, è una madre molto giovane con due figlie piccole a cui badare ed anche questo elemento, considerato il desiderio di riprendere a lavorare, può rappresentare una preoccupazione aggiuntiva. La invito a continuare il suo percorso psicologico ed a seguire le indicazioni dei professionisti a cui si è rivolta.
Rimango a disposizione, cordialità dott.ssa Chiara Bono
Dott.ssa Martina Cremanti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Salve, grazie per la sua condivisione; mi dispiace per il momento di difficoltà che sta vivendo. Credo sia stato un passo molto importante quello di contattare uno psicologo, per iniziare un percorso, in modo tale da comprendere meglio la natura del suo malessere; e successivamente concordare degli obiettivi di lavoro terapeutici. In alcuni momenti potrebbe essere un aiuto anche la terapia farmacologica, come stampella, nel mentre del percorso psicologico. Valuti questo attentamente insieme ai professionisti che la stanno seguendo. Un abbraccio.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Cara mamma, i sintomi che descrivi sembrano indicare un forte stato di ansia, potenzialmente associato a stress e preoccupazioni riguardo al futuro finanziario. È positivo che tu abbia già iniziato a cercare supporto professionale da una psicologa. La terapia può aiutarti ad affrontare l'ansia anticipatoria e sviluppare strategie per gestire lo stress. Considera anche di discutere con il tuo medico delle possibili opzioni di trattamento, come il Citalopram, se lo ritieni opportuno. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Elena Manzoni
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile Signora, buongiorno. Dai sintomi che descrive, sembra che Lei stia vivendo una situazione di ansia già presente in passato, e che ora, con la fine della disoccupazione e il pensiero di aver perso la sua indipendenza economica, si è aggravata e generalizzata. Gli attacchi d'ansia e gli sbalzi di umore, la noia e la vita monotona da Lei raccontati, sembrano i sintomi fisici e psicologici di una serie di paure e angosce per il futuro, che richiedono con forza la Sua attenzione. Pertanto, La invito a proseguire i colloqui con lo psicologo e ad accettare anche l'aiuto farmacologico, nel caso in cui i sintomi peggiorassero ulteriormente. Sappia che un eventuale consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale potrebbe aiutarla ad identificare e a modificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi, che mantengono la sofferenza in atto e le impediscono di ritrovare il benessere perduto. Cordiali saluti. Dssa Elena Manzoni
Dott.ssa Laura Villani
Psicologo
Pedara
Salve signora,periodo difficile senz'altro.
Non mi sento di dare definizioni ne tantomeno diagnosi,le consiglio solamente di affidarsi ad un esperto
in modo da poter capire e risolvere .
Cordiali saluti
Dott.ssa Villani Laura
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, grazie per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e preoccupazioni, e mi dispiace molto per i vissuti negativi che da queste scaturiscono. Se dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso online, utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori modo ssa trovare una strada percorribile verso la serenità.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott.ssa Anastasia Giangrande.
Dott.ssa Angela Sica
Psicologo, Psicologo clinico
Fisciano
Salve, giovane mamma, da ciò ci hai raccontato mi sembra che la tua ansia è dovuta dal fatto che sta sperimentando dei sentimenti negativi ad esempio il continuo allattamento cos' prolungato, non si sente appagata come donna in quanto non lavora e non si sente autonoma perchè non percepisce una forma di guadagno, forse tutto questo non la fa sentire appagata. Capisco che non è facile trovare un lavoro con due bambine piccole ma se riesce sarebbe non solo un motivo in più per essere indipendente ma l'aiuterebbe a sentirsi maggiormente gratificata e soddisfatta per qualcosa che le piace. Sono d'accordo a farsi seguire da una collega con cui poter liberarsi da ogni forma di ansia o problematica che l'affligge. Cordiali saluti Dott.ssa Sica Angela
Dott.ssa Maria Luisa Mazzeo
Psicologo, Psicologo clinico
Fidenza
Salve gentile utente,
probabilmente è titubante sul percorso intrapreso perchè è agli inizi. Ogni inizio può spaventare, far pensare che si "stia perdendo tempo", ma pochi incontri di psicoterapia non bastano per farla stare meglio. Ne parli con il suo psicoterapeuta.
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità. Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza. Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, il percorso terapeutico è assai lungo non abbia fretta di riuscire a stare meglio. Cerchi di conoscere il più possibile aspetti profondi che la turbano toccando il più possibile le aree inconscie, ma abbia pazienza ci vuole tempo
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto con tanta chiarezza e apertura. Quello che racconta trasmette un forte senso di responsabilità: si prende cura delle sue bambine, gestisce le preoccupazioni economiche, ha una famiglia presente ma comunque sente sulle sue spalle il peso della quotidianità. È comprensibile che, in un periodo di incertezza come questo, il suo corpo e la sua mente reagiscano con sintomi di ansia, che stanno diventando sempre più ingombranti nella sua vita. Dalla sua descrizione, emerge un quadro che effettivamente può essere compatibile con un disturbo d’ansia generalizzato, caratterizzato da preoccupazioni costanti, difficoltà a rilassarsi e una continua ipervigilanza verso il proprio stato di salute e il futuro. L’ansia anticipatoria di cui parla lo psichiatra è tipica: l’idea che l’ansia possa tornare in qualunque momento finisce per alimentarla, creando un circolo vizioso in cui più si teme di star male, più l’ansia si intensifica. A livello cognitivo-comportamentale, è importante riconoscere che l’ansia trae forza dai pensieri catastrofici e dall’attenzione selettiva ai segnali del corpo. Per esempio, nel suo caso, l’idea che "sicuramente tra poco mi verrà l’ansia" è un pensiero disfunzionale che contribuisce a mantenere attivo lo stato di allerta. Un primo passo per gestirlo potrebbe essere quello di allenarsi a metterlo in discussione: "È davvero certo che starò male? Se l’ansia arriva, cosa potrebbe succedere di così terribile? E se invece passasse come ha sempre fatto?" Spesso, rispondere razionalmente a questi pensieri aiuta a ridurre il loro impatto emotivo. Anche la sua tendenza a cercare informazioni su internet su ogni sintomo fisico è un comportamento tipico dell’ansia e dell’ipocondria. Probabilmente, nel breve termine, fare ricerche le dà un senso di controllo, ma nel lungo periodo non fa altro che rafforzare le sue paure. Ridurre gradualmente questo comportamento potrebbe essere un altro obiettivo da porsi, magari iniziando con piccoli passi, come darsi un limite di tempo per le ricerche o cercare informazioni solo su siti affidabili e non forum o social. È positivo che nonostante tutto lei cerchi di mantenere una routine normale, uscendo, vedendo amici e cercando di distrarsi. Questo dimostra una grande resilienza e sarà una risorsa importante nel suo percorso di miglioramento. Tuttavia, come ha notato, la sua vita è molto incentrata sul ruolo di mamma e sulla gestione della casa, senza spazi per sé stessa. Trovare un’attività che le piaccia, che la faccia sentire realizzata al di fuori della famiglia, potrebbe essere un elemento chiave per ridurre il senso di insoddisfazione e il rimuginio che alimentano l’ansia. Riguardo alla proposta di iniziare il citalopram, capisco le sue titubanze. I farmaci antidepressivi come il citalopram vengono spesso prescritti nei disturbi d’ansia quando i sintomi diventano debilitanti e compromettono la qualità della vita. Non sono una soluzione immediata, ma possono essere un valido supporto nel lungo periodo. La scelta dipende da quanto l’ansia sta influenzando la sua vita quotidiana e da quanto si sente pronta ad affrontarla solo con il supporto psicologico. Il fatto che abbia già iniziato un percorso con una psicologa è un ottimo passo e potrebbe anche valutare di darsi qualche settimana di tempo per vedere se la terapia inizia a darle benefici, prima di decidere se integrare anche il farmaco. Infine, è importante ricordare che l’ansia, per quanto sgradevole, non è pericolosa. Il corpo e la mente stanno solo reagendo a un periodo di forte stress e incertezza. Con il giusto supporto, strategie efficaci e un po’ di pazienza, può sicuramente trovare un nuovo equilibrio e ritrovare maggiore serenità. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Stefania Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanto coraggio e apertura la sua esperienza. Dalle sue parole emerge quanto lei sia una persona attenta, responsabile, presente per tutti… ma ora un po’ meno per sé stessa.

Il malessere che descrive — l’ansia continua, le difficoltà a respirare, gli sbalzi d’umore, la stanchezza mentale, i pensieri anticipatori — può essere davvero faticoso, soprattutto quando si è da tempo sotto pressione, senza pause reali, senza spazi propri. La sua giornata da mamma a tempo pieno, l’allattamento prolungato, le preoccupazioni economiche e l’assenza di momenti rigeneranti possono aver creato un accumulo di stress, che ora sta manifestandosi anche sul piano fisico e psichico.

Le confermo che i sintomi che racconta possono rientrare in un quadro di ansia generalizzata con forte componente anticipatoria, come ipotizzato dai professionisti che ha già consultato. E non è affatto raro sentirsi come “bloccati in un loop” da cui è difficile uscire, anche quando tutto attorno sembra andare “normalmente”.

Ha già fatto un passo importante: ha iniziato un percorso con una psicologa, e questa è una scelta che può davvero aiutarla a ritrovare il centro e a dare senso a ciò che prova. Riguardo al citalopram: è un farmaco che viene usato spesso con buoni risultati nei disturbi d’ansia. Ma la scelta di assumerlo o meno è molto personale e deve essere valutata con attenzione, sentendosi libera di parlarne con lo psichiatra con ogni dubbio, anche piccolo. Non è una sconfitta assumere un farmaco, né è obbligatorio: è uno strumento in più, non una “condanna”.

Una cosa è certa: non è sola, e non è sbagliata per ciò che prova. Le consiglio di continuare con il percorso psicologico, e di non chiudere la porta a una terapia farmacologica se i sintomi dovessero persistere o peggiorare.

Se sente il bisogno di parlarne anche in uno spazio protetto, umano e accogliente, può contattarmi. Insieme possiamo trovare la strada per farla tornare a respirare davvero.

Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Dott.ssa Caterina Lo Bianco
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Gentile mamma,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta vivendo. Dalle sue parole emerge con molta chiarezza quanto lei stia portando avanti ogni giorno: due bambine piccole, l’allattamento prolungato, la gestione della casa, la fine della disoccupazione, l’incertezza lavorativa e la preoccupazione costante per il futuro economico. Tutto questo, pur nella presenza della sua famiglia, rappresenta un carico emotivo e mentale davvero importante.
In un’ottica sistemico–relazionale, i sintomi che descrive possono essere letti non solo come qualcosa che “appartiene a lei”, ma come segnali del suo sistema complessivo che sta chiedendo riequilibrio: ritmi molto intensi, poche possibilità di recupero personale, relazioni che la sostengono ma che forse la lasciano poco spazio per sentirsi ancora “sé stessa” oltre il ruolo di mamma.
Gli episodi di ansia, la tachicardia, la sensazione di “respiro corto”, gli sbalzi d’umore nei giorni del ciclo e i pensieri ricorrenti sul futuro sembrano essersi intensificati proprio nel momento in cui si è trovata a confrontarsi con nuove incertezze e responsabilità. È come se il suo corpo stesse dicendo: “sto andando oltre le mie energie”.
È positivo che, nonostante il malessere, lei continui a mantenere attività, relazioni, uscite: questo è un fattore protettivo importante. È altrettanto significativo che abbia scelto di intraprendere un percorso psicologico: lavorare insieme su ciò che la spaventa, sulle sue risorse e sulle dinamiche relazionali che la sostengono (o la affaticano) può aiutarla a ritrovare stabilità e sicurezza.
Per quanto riguarda la parte medica, è corretto che uno psichiatra abbia valutato il quadro e le abbia proposto una terapia farmacologica: gli antidepressivi SSRI come il citalopram possono essere utili nei casi di ansia intensa e persistente. Capisco però la sua titubanza. La decisione se assumerlo o meno va presa con calma, valutando insieme allo specialista:
• la frequenza e l’intensità dei sintomi
• quanto l’ansia sta limitando la sua vita quotidiana
• il suo attuale livello di energia, riposo e supporto
• il percorso psicologico che ha appena iniziato
Farmaco e psicoterapia non si escludono: spesso lavorano molto bene insieme, ma la scelta deve essere ponderata e rispettosa dei suoi tempi.
Da quanto descrive, ciò che sta vivendo è compatibile con un forte stato ansioso, alimentato da stress, sovraccarico, ipervigilanza e dalla mancanza di spazi personali. Non si tratta di “esaurimento” nel senso comune del termine, ma piuttosto di un momento della vita in cui troppe richieste arrivano tutte insieme e il sistema – corpo, mente, relazioni – ne risente.
Il percorso che ha iniziato è un ottimo passo. In terapia potrà lavorare su:
• la gestione dell’ansia e dell’ansia anticipatoria
• il carico quotidiano e la possibilità di chiedere aiuto in modo più funzionale
• il rapporto con l’allattamento e con i confini personali
• la paura del “non farcela”
• gli automatismi dell’ipocondria e della ricerca compulsiva di sintomi
• il recupero dei suoi spazi individuali, identitari e relazionali
Il suo malessere non è un fallimento: è un segnale di quanto lei stia andando avanti da tempo con forza, ma anche con una grande fatica che merita ascolto e cura.
Rimango a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Un caro saluto,
Dott.ssa Caterina Lo Bianco – Psicologa ad orientamento Sistemico-Relazionale

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