Buona sera , sto male, mi sento una nullità, tutto mi rattrista. Non ho più voglia di vedere nessuno

15 risposte
Buona sera , sto male, mi sento una nullità, tutto mi rattrista. Non ho più voglia di vedere nessuno , e neanche di andare avanti con la mia vita , perché non ne vedo più il senso. Sento come se non avessi mai vissuto veramente, sento di non avere " ricordi " , momenti di condivisione , sento di non avere una storia , un'identità . Ho paura di tutto ciò , ho paura di non riuscire a realizzarmi ed avere un posto nel mondo , ho paura di non riuscire più a sollevarmi da questo stato di declino e di impoverimento spirituale e relazionale. Il problema é anche soprattutto relazionale, infatti non mi sono mai sentita veramente parte di qualcosa , tutte le mie amicizie non si sono mantenute nel tempo e a causa degli aspetti aggressivi e giudicanti del mio carattere gli altri non si sentivano a proprio agio con me. Adesso non sento di avere contatti significativi , mi sento sola e abbandonata ad un triste destino di solitudine. Non ce la faccio più, mi sento anche stupida e con scarse capacità intellettuali. Non so più cosa fare della mia vita , attualmente sono iscritta all'Università, ma ho dato pochi esami e sono Ancora molto indietro . Tutto questo mi spaventa e aumenta il mio senso di impotenza di fronte alla vita . Vorrei tornare a casa dei miei , per darmi il tempo di riflettere su tutto il mio vissuto e sulle emozioni che sto provando per capire il perché di tanta sofferenza . Ho già intrapreso un percorso di psicoterapia, ma nonostante ciò , le mie speranze in un cambiamento non sono alte . É una sensazione terribile quella che provo , é difficile vivere con questo vuoto che mi impedisce di incontrare gli altri , perché questo vuoto mi rende depressa e senza forze per poter tornare ad intessere rapporti umani. Vorrei capire il perché di tanta sofferenza e di tanta infelicità. La mia vita é disseminata di traumi che forse non ho mai veramente affrontato e superato. Mi sento disillusa ,afflitta ,. insoddisfatta e sofferente. Voglio aiutarmi ad uscire da questa situazione.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentilissima, mi dispiace per ciò che ha descritto, non è facile affrontare queste sensazioni negative e sentimenti depressi. Da quanto ha intrapreso il percorso di psicoterapia? Ha parlato di questi suoi pensieri alla sua terapeuta? Provi a condividere questa domanda con lei: per noi terapeuti è fondamentale sapere come sta la persona, cosa pensa e in quale meccanismo si sta "incastrando". è fondamentale creare una buona relazione con il terapeuta. Iniziando un percorso ha fatto il primo passo per provare ad aiutarsi e ad essere più serena: si dia una chance in più. Le faccio un grande in bocca al lupo e rimango a disposizione qualora avesse bisogno. Un caro saluto.
Gentile utente, davanti a tanta sofferenza mi sento di consigliarle di intraprendere una psicoterapia per cercare di approfondire le cause del suo dolore e solitudine.
Un caro saluto
Dott.ssa Villa
Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire e comprendere da dove deriva questo blocco che le impedisce di andare avanti può aiutarla a stare meglio. Le relazioni, come l’università, sono degli ambiti molto delicati, dove per affrontarli, bisogna essere consapevoli di tanti aspetti, emotivi ma anche effettivamente pratici. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Salve, la sofferenza che si evince dal suo scritto è molto alta e necessita di venire approfondita. Lei scrive che ha intrapreso un percorso psicoterapeutico, è ancora in essere? Se è così le consiglio di parlare col terapeuta che la segue. In terapia il cambiamento di rotta nasce dalla stretta collaborazione tra paziente e terapeuta, il che significa che il paziente deve lavorare su se stesso in sinergia col professionista, altrimenti non si va da nessuna parte. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentilissima, se è ancora in terapia ne ha parlato cosi apertamente con chi la segue oppure tende a non rivelare questa grande sofferenza?
Se invece la terapia non è più in corso le suggerisco di rivolgersi nuovamente ad un professionista che l'aiuti ad affrontare i traumi di cui parla e che probabilmente le impediscono di stare meglio.
Se vuole aiutarsi ad uscire da questa situazione si affidi con fiducia, è il primo passo.
Un caro saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Gentile utente di mio dottore,

iniziare una psicoterapia è stata una scelta giusta. Si prenda cura di questa sofferenza, e si dia tempo. Essendosi affidata ad uno specialista avrà l'opportunità di guardarsi nel profondo e capire bene le sue difficoltà relazionali. Continui col percorso iniziato, vedrà che troverà le risposte che cerca.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve,
Mi dispiace leggere tra le sue righe molta sofferenza. La psicoterapia è un processo, non abbondino il percorso intrapreso dalla sua terapeuta. Ne parli con Lei, e vedrà che troverà una mano che le porge per essere sostenuta e aiutata in questo percorso. Non è sola. Un caro saluto. Dr.ssa Valentina Capodanno
Chi vive sperando....perchè si deresponsabilizza rispetto al suo cambiamento? La psicoterapia è un processo attivo, non passivo come i farmaci. Ci vuole una sua volontà di cambiamento e una disposizione alla messa in discussione invece della lamentela che si percepisce. Al netto del suo malessere che nessuno nega ma...si sbrighi a focalizzare dove intervenire invece che cercare salvagenti esterni da usare passivamente come appoggiarsi al/alla terapeuta o ai suoi genitori tornando a casa.
Gentile utente, la invito a condividere con il/la sua terapeuta questa sofferenza. I percorsi terapeutici, talvolta, possono richiedere più tempo di quanto soggettivamente saremmo disposti a sopportare. Valuti insieme al professionista al quale si è rivolta cosa le può essere maggiormente di aiuto e se ci sono timori o dubbi circa il percorso intrapreso.
In bocca al lupo!
Buonasera, servirebbero altri elementi per poter esprimere un opinione o fornirle un consiglio.
Se il percorso psicoterapico è ancora in corso non esiti a esprimere tutto ciò che sta provando allo specialista che la segue.
Da quello che scrive noto che fa cenno ad alcuni traumi che non ha mai affrontato e superato.
A tal proposito mi sento di consigliarle un percorso di E.M.D.R. vale a dire di tecniche di rielaborazione e desensibilizzazione di piccoli e grandi traumi.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buongiorno, quel vuoto così antico verrà colmato dalla psicoterapia, all'interno della quale potrà affrontare anche ricordi e vissuti che non sono stati sanati. Attenda il tempo necessario affinché tutto ciò avvenga. Il primo passo, quello di rivolgersi ad uno specialista lo ha già fatto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
da quanto scritto è evidente che lo stato di sofferenza che quotidianamente si trova a dover affrontare è estremamente intenso.
Aver intrapreso un percorso di psicoterapia è, sicuramente, il primo passo per provare a comprendere le radici del suo malessere e garanzia di uno spazio sicuro all'interno del quale poter lavorare per trovare nuovi equilibri.
La invito a riportare ciò che ha condiviso qui al/alla terapeuta che la segue, è fondamentale che tutto questo venga condiviso e che il/la collega sia a conoscenza, qualora non ne avesse già parlato, dei suoi attuali pensieri e vissuti.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina R. Malizia

buongiorno,
leggendo le sue parole ho avuto l'impressione di entrare in un turbinìo di idee e sensazioni senza posa e soprattutto senza ordine. L'idea di scrivere su una piattaforma è senz'altro utile; forse non sarà sufficiente e occorrerà iniziare una psicoterapia o una psicoanalisi. Parlare - e non scrivere - ad una persona la aiuterà ad uscire dal vortice - di depressione?- in cui mi sembra immersa. Naturalmente non pretendo di fare una diagnosi on line e certo nella sua vita c'è molto altro rispetto a quello che ha detto. Il mio invito è a condividerlo in una psicoterapia che sia esclusivamente per lei.
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Buongiorno, forse alla Sua necessità l'ha già individuata Lei parlando di bisogno di condividere con qualcuno questi Suoi dolorosi stati d'animo.
Il senso di appartenenza, come pure quello di identità si costruiscono dentro ad una relazione significativa dentro alla quale Lei possa sentirsi riconosciuta

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