Buon giorno scrivo per mia nonna di 89 anni, la situazione è molto infelice, insieme alla mia famigl

23 risposte
Buon giorno scrivo per mia nonna di 89 anni, la situazione è molto infelice, insieme alla mia famiglia e mio zio siamo andati a vivere insieme perché lei voleva a tutti i costi stare con noi.
dopo poco tempo ha cominciato a lamentarsi di varie cose, uno dei tanti problemi era il terzo piano troppo alto, non riesce a stare sola per 5 minuti e vuole sempre una persona inchiodata accanto.
tutte le volte che si trova una soluzione lei trova sempre il modo di trovare un altro problema, si lamenta perché non vuole stare con noi ma appena non c'è mio zio si lamenta di mio zio, adesso mio zio ha preso la soluzione drastica di andarsene in affitto in una casa a pian terreno per farla contenta e adesso non vuole più andarsene. alcuni dottori tra cui il medico di base e il geriatra sostengono si tratti di demenza, io ovviamente non me ne intendo però non vedo i segnali di demenza che ho visto per esempio in altre persone, ci sono casi in cui le persone con demenza si comportano così?? Graie mille
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la situazione complessa che state vivendo con vostra nonna.

La descrizione che fornisce evidenzia un forte disagio relazionale e affettivo da parte della signora, con comportamenti apparentemente contraddittori: il bisogno continuo di compagnia, le lamentele ricorrenti, la difficoltà ad adattarsi anche quando vengono trovate soluzioni pratiche. Tutti questi elementi possono avere molteplici origini, comprese sia problematiche psicologiche che condizioni legate all’invecchiamento, come appunto la demenza.

Tuttavia, è importante sapere che la demenza non si manifesta sempre con i classici segnali di perdita di memoria immediata o disorientamento spazio-temporale che comunemente si osservano in alcuni pazienti. Esistono forme di demenza (come quella frontotemporale o alcuni stadi iniziali di Alzheimer) che si esprimono soprattutto con cambiamenti del comportamento, della personalità, con rigidità mentale, irritabilità, bisogno di controllo, e difficoltà ad accettare cambiamenti o frustrazioni. In alcuni casi, questi aspetti possono essere anche accentuati da tratti caratteriali preesistenti o da una condizione di ansia e solitudine.

È comprensibile che la situazione possa essere fonte di stress per tutta la famiglia. In questi casi, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista – ad esempio uno psicologo esperto in età senile o un neuropsicologo – per una valutazione approfondita del funzionamento cognitivo, emotivo e relazionale di vostra nonna. Questo permetterebbe di comprendere meglio l’origine del comportamento e di ricevere indicazioni più mirate su come gestire la convivenza e il suo bisogno di attenzione.

DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA

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Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
quello che racconta è davvero una situazione complessa e logorante, e capisco bene i vostri dubbi.

Sì, esistono forme di demenza — soprattutto nelle fasi iniziali — che non si manifestano subito con vuoti di memoria, ma con comportamenti rigidi, oppositivi, lamentele continue e grande difficoltà a stare da soli. A volte può sembrare solo “carattere difficile”, ma in realtà il cervello sta iniziando a faticare nel gestire le emozioni, la flessibilità e il contatto con la realtà.

Detto questo, non sempre è demenza: può anche trattarsi di un forte disagio emotivo legato all’età, alla paura di restare soli o di perdere il controllo.

Per capire bene di cosa si tratta, vi consiglio una valutazione specifica da parte di un neurologo, neuropsicologo o un centro per disturbi cognitivi. Vi darà risposte più chiare e, soprattutto, indicazioni su come gestire la situazione nel modo migliore.

Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Elin Miroddi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente,
La situazione che descrive è estremamente complessa e tipica delle fasi avanzate del ciclo di vita familiare. La sua nonna di 89 anni sta attraversando una fase delicatissima di transizione esistenziale, dove il bisogno di appartenenza e vicinanza diventa cruciale.
I comportamenti che descrive sono espressione di profondi bisogni affettivi. A quest'età, la persona sperimenta una progressiva perdita di autonomia e senso di finitezza della vita, che genera ansia, paura dell'abbandono e un intenso desiderio di connessione. Il continuo "trovare problemi" è spesso un modo per mantenere relazioni, per sentirsi valorizzata e riconosciuta affettivamente all'interno del contesto familiare.
Suggerimenti pratici per la famiglia:
• Creare momenti quotidiani di condivisione significativa
• Coinvolgerla in attività semplici ma collaborative
• Ascoltare le sue storie, guardare insieme vecchie foto
• Permetterle di sentirsi utile con piccoli compiti domestici
• Stabilire routine rassicuranti
• Valorizzare la sua storia familiare
A volte, condividere anche solo 15-20 minuti di attenzione genuina può ridurre drasticamente i comportamenti problematici. L'anziano ha bisogno di sentirsi parte, non peso.
Una valutazione neuropsicologica resta comunque importante per escludere eventuali significativi declini cognitivi.
Se desidera, posso offrirle un confronto più approfondito.
Cordialmente, dott.ssa Elin Miroddi

Dott.ssa Anna Clelia Brita
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Roma
Buon pomeriggio, comprendo pienamente cosa si possa provare nel vivere di fianco ad un familiare con problematiche come quelle riferite.
Purtroppo, non è possibile esprimere un parere o giudizio clinico in merito a quanto riportato in quanto non ci sono informazioni sufficienti. Inoltre, occorrerebbe conoscere e valutare approfonditamente il quadro cognitivo-emotivo e comportamentale della signora nonché approfondire la storia anamnestica e clinica e contestualizzare ulteriormente la situazione.
Le manifestazioni cliniche di una demenza riguardano deficit di funzioni cognitive (memoria, attenzione, funzioni esecutive ecc.), disorientamento spaziale e temporale. Inoltre, esistono anche sintomi di natura comportamentale quali l' agitazione/aggressività, apatia, disinibizione, attività motoria aberrante. Le manifestazioni possono riguardare anche la percezione con sintomi quali le allucinazioni, il contenuto del pensiero , l ‘umore con manifestazioni come la depressione, l'ansia o l' euforia.
Concludendo, non è possibile valutare sua nonna sulla base di quanto da lei osservato e riferito. Per una diagnosi è fondamentale effettuare una visita medica e una valutazione specialistica.
Dott.ssa Chiara Campagnano
Psicologo, Psicoterapeuta
Modena
Sì, quello che descrivi può essere compatibile con alcuni quadri di demenza, soprattutto nelle fasi iniziali, anche se capisco bene la tua perplessità: la demenza non si manifesta sempre con la classica perdita di memoria evidente, come magari hai visto in altri casi.

Ci sono diversi tipi di demenza e fasi di gravità, e non tutte si presentano nello stesso modo. Nelle fasi iniziali o in alcune forme (come la demenza frontotemporale, ad esempio), i sintomi possono essere più comportamentali ed emotivi che cognitivi. Alcuni segnali comuni includono:
• Labilità emotiva (passare rapidamente da un’emozione all’altra)
• Irritabilità o atteggiamenti oppositivi (lamentarsi, non trovare pace in nessuna soluzione)
• Dipendenza emotiva o bisogno costante di compagnia
• Rigidità mentale (difficoltà ad accettare cambiamenti o compromessi)
• Distorsione nella percezione delle relazioni (lamentarsi delle persone più vicine, anche se presenti e disponibili)
Questi comportamenti non sono sempre segno “di cattiva volontà” o capriccio, ma possono essere il riflesso di un declino nella capacità di gestire le emozioni, il giudizio e la flessibilità mentale.
Detto questo, per avere più chiarezza, può essere utile:
• Una valutazione neuropsicologica con test cognitivi (se non è già stata fatta)
• Parlare con uno psicologo o neuropsicologo specializzato negli anziani
• Valutare anche la presenza di depressione, che negli anziani può confondersi con la demenza (e può renderli molto lamentosi, passivi o difficili)
In ogni caso, è evidente che la situazione è molto faticosa per tutti voi. Potrebbe essere utile riflettere insieme ad uno specialista su qualche strategia pratica per rendere la convivenza un po’ più sostenibile per la famiglia.
Saluti
Dott. Maria Celestino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Mazara del Vallo
Buongiorno,

Capisco quanto la situazione con tua nonna sia complessa e dolorosa, e sembra che tu stia affrontando una serie di sfide molto difficili. Quando si parla di persone anziane, e in particolare di situazioni che coinvolgono la demenza, è importante cercare di comprendere i segnali, ma anche non essere troppo precipitosi nel fare diagnosi senza il supporto di un esperto.

In effetti, i comportamenti che descrivi possono essere legati a diversi aspetti della condizione fisica e mentale di tua nonna. La demenza, che è un termine generico per indicare un gruppo di sintomi che influenzano la memoria, il pensiero, il comportamento e la capacità di svolgere attività quotidiane, può manifestarsi in modi molto variabili. I segnali di demenza non sono sempre immediatamente evidenti o facili da riconoscere, soprattutto nelle prime fasi.

Alcuni segnali comuni di demenza possono includere:

Comportamenti ripetitivi: come la continua lamentela, la ricerca di problemi dove magari non ce ne sono, o il cambiamento improvviso di opinioni. Ad esempio, nel caso che descrivi, tua nonna prima vuole stare con voi e poi si lamenta del fatto di essere insieme a voi. Questi cambiamenti improvvisi potrebbero essere legati a difficoltà cognitive o emotive.

Ansia e insicurezza: molte persone con demenza diventano particolarmente ansiose, soprattutto in ambienti nuovi o quando si trovano a fronteggiare situazioni che percepiscono come difficili o minacciose. Il fatto che tua nonna non riesca a stare sola nemmeno per pochi minuti potrebbe essere un segnale di insicurezza emotiva o di difficoltà a mantenere un senso di stabilità e sicurezza, che può manifestarsi in persone con demenza.

Difficoltà nel prendere decisioni e nei cambiamenti: Il cambiamento di idea riguardo alla casa potrebbe riflettere la difficoltà di adattarsi a nuove situazioni o il non riuscire a gestire i cambiamenti in modo coerente. Le persone con demenza, in alcune fasi, possono manifestare questa difficoltà.

Labilità emotiva: le persone con demenza a volte si comportano in modo imprevedibile, passando rapidamente da un'emozione all'altra, come nel caso di tua nonna che si lamenta di mio zio e poi, quando lui non è lì, si lamenta di lui.

Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i comportamenti che hai descritto sono necessariamente segni di demenza. Possono esserci altre ragioni dietro queste difficoltà, come ansia, depressione o altri problemi fisici che potrebbero influire sul suo comportamento. Inoltre, l'età avanzata comporta un rallentamento generale delle funzioni cognitive che può essere confuso con la demenza, senza che vi sia una vera e propria malattia neurodegenerativa.

La cosa migliore in questi casi è continuare a seguire il consiglio dei medici, che hanno esperienza e possono indirizzare verso una diagnosi accurata. Potrebbe essere utile anche una visita specialistica neurologica o psichiatrica per avere un quadro completo delle condizioni mentali di tua nonna. A volte, esami più approfonditi come test cognitivi specifici possono aiutare a chiarire se ci sono segni di demenza o altre condizioni.

Nel frattempo, può essere utile cercare di supportare tua nonna con molta pazienza e comprensione, cercando di non farla sentire giudicata o isolata nelle sue difficoltà. A volte, il comportamento di una persona anziana può essere un modo per cercare rassicurazione o per esprimere il bisogno di un maggiore supporto emotivo.

In sintesi, sì, i comportamenti che descrivi potrebbero essere legati a un inizio di demenza, ma potrebbero anche essere legati ad altre difficoltà, come ansia o stress. Un consulto specialistico sarà sicuramente importante per avere una diagnosi precisa e un percorso di cura adeguato.
Dott. Domenico Castellano
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Secondigliano
Salve ,sicuramente l'età è compatibile con una probabile diagnosi di Demenza ,diagnosi che può essere confermata solo dagli esami strumentali e da una attenta valutazione neuropsicologica. L' analisi funzionale del comportamento ci suggerisce che la signora ,in maniera disfunzionale, utilizza il.lamento come strategia per mandare l'attenzione su di sé.tale comportamento può essere si indice di.demenza , ma anche di una sintomatologia ansiosa. Le consiglio una consulenza neurologica e neuropsicologica.
Dott.ssa Gabriella Ciampi
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Roma
Purtroppo sì, ci sono varie forme di demenza, alcune non sembrano demenza perché le capacità di ragionamento o memoria o esecutive restano inalterate. Ci sono forme che compromettono le relazioni interpersonali, le gestione e/o il controllo delle emozioni, a volte ci sono comportamenti bizzarri o cambiamenti di umore o aggressività verbale. È difficile per i familiari rapportarsi con una persona con questo tipo di demenza, anche perché non sembra servire fare ragionamenti o dare spiegazioni. Ad un certo punto, quando la situazione diventa troppo pesante, ci vuole un sostegno esterno (rivolgersi ad sociazioni, operatori, cercare una badante, ecc), e/o un supporto psicologico soprattutto per il caregiver, se c'è n'è uno in particolare ( chi si prende di più cura di seguire e accudire la nonna). Buona vita.
Dott. Simone Festa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno, lieto di sapere che sua nonna nonostante l'età longeva sia ancora arzilla, loquace e pimpante. Almeno così me la sono immaginata. Aggiungo tuttavia che sarebbe utile per la nonna che la famiglia tutta non le ceda troppo il comando, poiché questo accrescerà le sue paure invece di diminuirle, e di conseguenza le richieste che lei farà a tutti voi. E' importante che le facciate sentire la presenza affettiva, ma assecondare ogni sua richiesta, perfino le più capricciose, per farla star tranquilla, potrebbe ottenere l'effetto contrario. Una terapia di tipo familiare che includa anche la nonna, sarebbe estremamente utile.

Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Simone Festa
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buongiorno!
Sì, in alcuni casi le persone con demenza (soprattutto nelle fasi iniziali) possono manifestare cambiamenti del comportamento, irritabilità, richiesta costante di attenzione e una forte resistenza al cambiamento, anche senza mostrare subito i sintomi cognitivi più evidenti (come la perdita di memoria grave o la disorientamento marcato).

La difficoltà nel regolare le emozioni, i continui lamenti, il bisogno eccessivo di controllo o compagnia possono essere segnali compatibili. È importante però affidarsi a una valutazione neuropsicologica approfondita per capire meglio la situazione.

Un caro saluto e in bocca al lupo per tutto!
Dott. Giuseppe Manera
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Imperia
Buongiorno, il percorso che le suggerisco prevede innanzitutto un consulto neurologico. Tramite la visita specialistica, eventuali esami strumentali approfonditi e, se indicato dal neurologo, una ulteriore valutazione neuropsicologica, si può fare luce sull’origine della sintomatologia descritta, al fine di individuare la strategia di intervento ottimale. Per aiutare sua nonna (e al contempo i caregivers coinvolti) le consiglierei senz’altro una visita specialistica neurologica, questa è infatti la strada privilegiata per individuare un’eventuale diagnosi di demenza. Cordiali saluti.
Dott. Manera
Dr. Andrea Luca Bossi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Buongiorno, la Demenza non comporta solo sintomi come la mancanza di memoria, l'incapacità di ricordare dei compiti abitudinari o l'espressione di concetti deliranti, essa è anche in grado di causare comportamenti ossessivi e persecutori, in particolare legati alla totale perdita di considerare gli effetti del proprio comportamento sugli altri, spesso a farne le spese sono i familiari diretti. In geriatria è una condizione particolarmente diffusa e mi spiace dovervi informare che, se questa condotta non viene portata di fronte ad un trattamento farmacologico - fatto su misura del caso specifico - la situazione volgerà ad un peggioramento. Spesso le famiglie considerano la problematicità di alcuni loro familiari anziani come un semplice effetto di un "cattivo carattere" e per tale ragione si sentono in dovere di sopportare la situazione, rimanendo restii ad un consulto Geriatrico/Psichiatrico perché spesso hanno paura dei sensi di colpa di affidarsi ai farmaci invece che alla loro buona volontà di sopportazione, non è così. La pervasività con cui alcuni anziani "esigono" attenzione e supporto continui possono alterare anche pesantemente gli equilibri di intere famiglie, perché non si rendono conto che dietro a quelle richieste e lamentele continue vi è dietro un disturbo psichiatrico e della condotta. Siate coscienti che queste situazioni, se non si affidano ad un percorso farmacologico personalizzato, possono seriamente alterare la vostra vita. Buona giornata
Dr. Gianpietro Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Concesio
Buongiorno. Che si tratti di demenza o meno non si può compiacere ogni richiesta impropria ed eccessiva di presenza perché ogni rassicurazione non risolve il problema dell’autonomia, almeno per qualche breve periodo come dovrebbe essere.
Comunque sembra lamentarsi indipendentemente dalla presenza e il lamento porta sofferenza. Il risultato è lo stress o burnout del Caregiver. Anche la vostra salute emotiva è importante e dovrà adattarsi alle vostre reali disponibilità.
Un saluto, Dr. Gianpietro Rossi
Dott.ssa Serena Acerra
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buonasera,
La ringrazio di aver condiviso la sua esperienza. Quella che descrive è una situazione certamente complessa e impegnativa dal punto di vista familiare ed emotivo. E' comprensibile sentirsi confusi o disorientati, soprattutto quando i comportamenti di una persona cara sembrano incoerenti o difficili da interpretare. Più che un sintomo strettamente cognitivo, sembra che ci sia un disagio che si esprime attraverso la relazione con gli altri. A volte, soprattutto in età avanzata, certi comportamenti - come il bisogno costante di compagnia, le lamentele o il mettere in difficoltà i familiari - possono essere modi (inconsapevoli) per cercare attenzione, controllo o rassicurazione. Anche se può sembrare che ogni soluzione venga "rifiutata", forse il punto non è tanto risolvere, quanto capire cosa sta comunicando con quei comportamenti. Un supporto psicologico, anche per voi familiari, potrebbe aiutare a leggere meglio queste dinamiche e a gestirle con meno fatica.
Dott.ssa Anna De Luca
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Ciao, quando si tratta di terza età sono presenti molti fattori che possono ifluenzare il comportamento di una persona anziana. Potrebbero essere presenti sia componenti cognitive (es. la demenza, così come suggerito dal medico e dal geriatra), ma anche componenti d'umore ed emotive (tristezza e malinconia che a volte si manifestano anche con reazioni di simil rabbia), oppure più psicologiche (paura di restare sola, del tempo che scorre, argomenti che la fanno star male di cui non si sente di parlare con voi, la percezione del cambiamento intorno a lei che le crea disagio), ecc.
Una prima indagine, che in alcuni contesti si consiglia, è una visita psichiatrica o una valutazione neuropsicologica, al fine di discernere, con dei colloqui o dei piccoli test, le problematiche. Generalmente si è indirizzati dal medico di base, altrimenti ci si può muovere privatamente, chiedendo una consulenza clinica ad un professionista per una valutazione neuropsicologica o un colloquio.
In bocca al lupo per tutto
Dott.ssa Chiara Quinto
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
La situazione che descrivi è complessa, ma purtroppo piuttosto comune quando si assiste un familiare anziano con comportamenti difficili e crescenti esigenze affettive e pratiche. Il comportamento di tua nonna – lamentele costanti, insoddisfazione a prescindere dalle soluzioni offerte, richieste di presenza continua e cambiamenti di opinione frequenti – può essere collegato a diversi fattori legati all’invecchiamento, anche in assenza dei segni più evidenti della demenza come disorientamento, confusione o perdita di memoria.
Esistono infatti forme di decadimento cognitivo – come le demenze frontotemporali – che si manifestano inizialmente con alterazioni del comportamento, della personalità e del giudizio piuttosto che con i classici deficit di memoria. Altre volte, comportamenti simili possono essere legati a disturbi dell’umore, stati depressivi senili o una profonda difficoltà ad accettare i cambiamenti, la solitudine e la perdita di autonomia.
Persone molto rigide, abituate a controllare il proprio ambiente o a ricevere attenzioni costanti, con l’avanzare dell’età possono intensificare tali richieste fino a diventare ingestibili. Il fatto che alcuni medici, tra cui il geriatra e il medico di base, abbiano parlato di demenza, suggerisce che abbiano osservato elementi compatibili con un decadimento cognitivo, anche se non necessariamente conclamato.
Potrebbe essere utile accertarsi che tua nonna sia stata sottoposta a una valutazione neuropsicologica approfondita, che può fornire un quadro più preciso del funzionamento cognitivo e comportamentale. In ogni caso, quando ci si trova in presenza di una persona anziana con difficoltà comportamentali, è importante evitare di cadere in una spirale di sensi di colpa e tentativi infiniti di accontentarla, perché spesso queste richieste sono il riflesso di un’ansia profonda che non può essere risolta solo con la vicinanza fisica. Mantenere limiti chiari, distribuire equamente le responsabilità tra i familiari e, se possibile, coinvolgere un supporto psicologico o assistenziale può fare la differenza, sia per il benessere dell’anziano che per l’equilibrio dell’intera famiglia.
Dott.ssa Giorgia Vacchini
Psicologo, Psicoterapeuta
Locate di Triulzi
Buongiorno
potrebbe essere demenza oppure una nonna che ha molto potere e vi tiene tutti ai suoi ordini....
Gentilissima,
è difficile fare una diagnosi a distanza.
Mi permetto di intervenire perchè oltre alla mia attività di Psicoterapeuta mi occupo ormai da quasi 10 anni di Demenza e sostegno alle famiglie.
La malattia ha diversi modi con cui si manifesta, non sempre i problemi di memoria sono il primo sintomo visibile, ci può essere un cambio sostanziale di carattere, alterazioni nel comportamento, sintomi depressivi e/o ansiosi cosi come anche allucinazioni e deliri, molto dipende anche dal tipo di Demenza.
essendoci anche l'indicazione del geriatra su un possibile caso di Demenza probabilmente può esservi utile non solo delineare con il professionista la giusta terapia farmacologica (purtroppo non curativa), ma anche comprendere meglio la malattia, ciò che sta accadendo e come poterla gestire attraverso strategie comportamentali e attività, quella che viene definita terapia non farmacologica nella demenza.
Aggiungo inoltre l'importanza di un sostegno psicologico a voi vista la grande fatica che queste patologie portano con se.

Augurandole di trovare il giusto aiuto,
saluti.
Dott.ssa Caputo Maria Angela
Psicologa -Psicoterapeuta
Demenze e sostegno al familiare
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
Le confermo che le manifestazioni comportamentali di cui parla potrebbero avere a che fare con la demenza senile.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Carla Otilia Sno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Sesto Ulteriano
Gentile utente,
Comprendo quanto sia difficile gestire situazioni come quella che sta vivendo la sua famiglia, specialmente quando si tratta di una persona cara e anziana. I comportamenti che descrive possono essere collegati alla demenza, ma anche ad altri problemi comuni nell’anzianità. Solo una valutazione clinica accurata può dare risposte certe. La diagnosi di demenza può essere complessa e spesso richiede valutazioni approfondite, anche per distinguere tra demenza e altre condizioni come depressione o ansia, che possono presentare sintomi simili.
Vi auguro di trovare serenità e il sostegno necessario per affrontare questa situazione delicata. Cordiali saluti. Dott.ssa Carla Otilia Sno
Dott.ssa Sabrina Buonocore
Psicoterapeuta, Psicologo
Napoli
buonasera, il caso è complesso. ci può anche essere la demenza data l'età. in questi casi è opportuno consigliarsi con un geriatra.
saluti
Dott.ssa Lorella Nardone
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
buonasera, capisco che è sempre difficile accettarlo, ma sua nonna ha raggiunto un'età che giustifica la diagnosi del medico e del geriatra. Purtroppo la decadenza fisica e mentale, in alcuni soggetti può essere più veloce e disfunzionale che in altri, soprattutto se non si ha l'abitudine di allenare la mente con la lettura, le parole crociate, un impegno intellettuale qualsiasi. A questo deve unire la sensazione di paura e di ansia che sua nonna può provare quando pensa di rimanere sola e in balia di una sè stessa che probabilmente non riconosce, causa la perdita di memoria ed incomprensione delle cose che le accadono intorno. Le suggerirei una visita neurologica in un centro specializzato nelle malattie neuro-degenerative, questo potrà definire meglio la situazione e dare luogo ad una terapia ed un comportamento adeguato.
Dott.ssa Chiara Pisoni
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Bergamo
Buongiorno,
grazie intanto per la sua condivisione, che trasmette molto affetto per nonna e quindi anche molta preoccupazione.
Le demenze senili sono davvero moltissime. E soprattutto possono avere risvolti su diversi piani: cognitivo, affettivo, motorio, comportamentale.
Fisiologicamente tutti noi andiamo incontro a un normale invecchiamento che comporta un irrigidimento delle nostre funzioni. Le demenze senili comportano però sintomi maggiori del normale decadimento. è plausibile pensare che la difficoltà cognitivo/comportamentale della nonna possa essere collegata a un sintomo di demenza senile in fase iniziale. Necessita però di ulteriori approfondimenti ed esami per esserne certi.

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