A cosa può essere dovuto il fatto che a 15 anni ancora non riesco a pulirmi il sedere da solo quando

23 risposte
A cosa può essere dovuto il fatto che a 15 anni ancora non riesco a pulirmi il sedere da solo quando faccio la cacca ma ci deve essere sempre qualcuno che mi pulisce(mamma o zia)soprattutto se faccio diarrea
P.S.Per il resto sono normale e faccio tutto da solo(doccia,vestirmi)
Vorrei sapere perché succede questa cosa
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Come già risposto non è possibile dare una lettura unica, senza aver presente la situazione anche sistemico-familiare. Parlane con la tua famiglia e affrontate il tema con un professionista di zona, in modo da risolverlo seriamente. Alla lunga rischia di essere fonte di stigma e insicurezza grandissima

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Dott. Massimo Masserini
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Bergamo
Buongiorno, credo il suo disturbo possa essere riconducibile nelle difficoltà di individuazione e separazione dalle sue figure di attaccamento. A 15anni puo' avviare davvero un processo di consapevolezza di se, aprendosi al mondo e scoprendo nuove forme di evoluzione personale, costruendo progetti con passione. Sono disponibile se desidera confrontarsi. Buona giornata.
Dott.ssa Maria Chiara Sacchetti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Correggio
Il perché non lo si può dire credo e forse non è neanche così importante! Sarebbe più interessante capire Se Scrivi qui perché desideri cambiare questa situazione, perché magari ti crea disagio o sofferenza. Allora ti suggerisco di non aspettare a cercare un cambiamento, non rimandare, perché più eviti e rimandi più può essere difficile smontare il muro che si è creato. rivolgetevi a un centro specializzato per l’adolescenza! E in bocca al lupo!! Vedrai che ce la farai!
Dott.ssa Milvia Verginelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Fiumicino
Salve a 15 anni diventa un problema essere ancora dipendente da qualcuno per questa pratica. Molto importante è la separazione-individuazione in questa parte della vita, cerca di rivolgerti presto ad un professionista per risolvere il problema che potrebbe avere strascichi importanti per il tuo sviluppo personale.
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Dott.ssa Lina Isardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Firenze
Sono sintetica! Fatti aiutare da un/una Professionista psicologa per l'infanzia -adolescenza perchè la situazione che descrivi nasconde chiaramente dei problemi e...aiutandoti mamma e zia (due figure femminili) non ti aiutano certamente nel trovare la tua autonomia. Ciao! e fai qualcosa per te!!!
Dott.ssa Silvia Montefusco
Psicologo, Psicoterapeuta
Orentano
Credo che sia importante per te iniziare ad affrontare questa difficoltà con un professionista. Occorrerà ricostruire insieme la tua storia e individuare quegli eventi che possono aver scatenato questo comportamento. È una situazione complessa ma sicuramente con un buon sostegno e percorso di psicoterapia potrai svincolarti da questa cosa!
Fai questo percorso con un terapeuta che ti ispiri fiducia! Buona ricerca!
Dott.ssa Maria Noemi Ciacci
Psicoterapeuta, Psicologo
Grosseto
Buongiorno è complesso rispondere al quesito vi possono essere molte ragioni.
Quale è il pensiero che scaturisce dopo aver defecato al pensiero di pulirsi da soli? Questa è la prima domanda che mi vorrei porre. È partendo dal pensiero che ci viene che possiamo iniziare acapire perché evitiamo di pulirci in autonomia.
La comprensione però richiede di approfondire pensieri ed emozioni correlate a quel momento, va compreso tra le altre cose anche il significato del farsi pulire da altri... Il lavoro non è banale perché ognuno di noi dietro ad un sintomo ha un suo personale mondo di significati.
Per tali ragioni concordo con i miei colleghi per proporle di iniziare in percorso con un professionista.
Saluti Dottoressa Ciacci Maria Noemi
Dr. Salvatore De Costanzo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
San Giorgio a Cremano
Ciao. Probabilmente hai sviluppato una fobia specifica nei confronti del tuo sedere. Con un buon approccio cognitivo comportamentale è risolvibile. Chiedi a mamma di contattare un collega che possa aiutarti.
Salvatore De Costanzo
Dott. Giuseppe Sieli
Psicologo, Psicoterapeuta
Mazara del Vallo
Buongiorno le informazioni che hai dato chiaramente necessitano di approfondimenti. Capire se la tua difficoltà nell’igiene è legata a un senso di disgusto in alcuni casi ascrivibile a un disturbo ossessivo-compulsivo oppure ad alcune fobie e ad altre resistenze. Ti suggerisco di rivolgerti a un esperto Psicoterapeuta coinvolgendo in questo anche i tuoi genitori.
Dr. Alessandro Cerri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Beh, mi sembra innanzitutto che questo tuo problema ti crei molto disagio. Il mio Consiglio è quello di rivolgerti di persona a un professionista per esplorare meglio la tua questione.
Dott. Gian Piero Grandi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Torino
Buon giorno, concordo con i miei colleghi nell affermare che sarebbe opportuno si rivolgesse a uno psicoterapeuta dell'età evolutiva che l'aiuti a meglio capire le dinamiche famigliari che si presentano all'interno del suo nucleo famigliare. Cordialmente Gian Piero dott. Grandi
Dott.ssa Lydia Chiovari
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
caro ragazzo, "separarsi" è uno dei compiti evolutivi più difficili da compiere ed è un processo che dura tutta la vita. Separarsi dalla propria madre, dalla propria infanzia, dal proprio ideale, o da quello che gli adulti vorrebbero che noi fossimo, come dalle persone a noi care, dai comportamenti autodistruttivi, o non pertinenti con la propria età, etc.. Cosa voglio dirti, con questo elenco, che in questa tua richiesta, non c'è nulla di anormale, se no fosse che "stride" rispetto alla tua età, e tu stesso te ne sei accorto. Inoltre visto che è un comportamento mantenuto anche grazie all'aiuto della tua mamma e della tua zia, sarebbe bello capire perché vi siete "bloccati" li. Ma per srotolare la matassa e arrivare all''origine di tutto questo, bisogna che ti affidi ad un professionista. In bocca al lupo!
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Consiglio un colloquio di persona (o su Skype) per poter ricevere un aiuto concreto e misurabile.
Dott.ssa Enrica Tavella
Psicologo, Psicoterapeuta
Genova
e? chiaro che è un modo per dipendere ancora da qualcuno. mi stupisce che mamma e zia ti aiutino.
Consiglierei una terapia familiare che aiuti te a prendere consapevolezza della tua autonomia e mamma e zia a lasciartelo fare!
Dott.ssa Elena Carmela Rende
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Castel San Pietro Terme
Le suggerisco di porre attenzione alle sensazioni- emozioni che l'azione genera in lei, quali sono? e quali sono i pensieri associati? D.ssa Rende
Dr. Ioannis Georgantas
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Si evidenzia un suo disagio e emerge una sua difficoltà all' indipendenza. Bisogna considerare che le informazioni date sono insufficienti. Converebbe che si rivolgesse ad uno psicoterapeuta dell'età evolutiva,per poterlo aiutare a risolvere questa situazione complessa che interessano le dinamiche al interno della sua famiglia e per capire l'origine delle difficoltà legate all'igiene. Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Borghi
Psicoterapeuta, Psicologo
Ferrara
Certamente uno psicoterapeuta dell' età evolutiva è la persona più indicata x darti una mano ad uscire da questo stato di dipendenza e arrivare ad una tua autonomia. Questo se tu vuoi cambiare veramente questa situazione perché ti crea disagio e sofferenza.
Prenditi cura di te .
Ciao dott.ssa ValeriaBorghi
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! Come già scritto, è un "sintomo" da non sottovalutare e da affrontare il prima possibile. Dovrebbe sicuramente procedere ad una valutazione della situazione da parte di un professionista ( previo consenso dei suoi genitori).
Dott.ssa Valeria Randisi
Dr. Ivano Ancora
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
G.le 15enne.Sbaglio o in un'altra mail accennava a dei miglioramenti? Si faccia i complimenti. Comunque cerchi di valutare con i suoi la possibilità di un percorso psicoterapico. Nessuna risposta è soddisfacente come quella che emerge dal profondo del nostro inconscio. Cordialmente.
Buonasera caro utente, grazie innanzitutto per avere posto la sua domanda, è davvero difficile dare una risposta esaustiva e profonda attraverso un messaggio, ciò che le consiglio è prendere in considerazione l'idea di iniziare un percorso di consapevolezza attraverso l'aiuto di un professionista psicologo/a, magari coinvolgendo la sua famiglia iniziando a parlarne insieme.
E' davvero importante non trascurare questo vissuto perchè potrebbe con il tempo crearle seri disagi.
Rimango a disposizione,
Un caro saluto,
Dottoressa Monica Pesenti
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
contatti con la sua famiglia un terapeuta.
Un saluto,
MMM
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco che parlarne non sia semplice, e già il fatto che lei abbia avuto il coraggio di scrivere per chiedere spiegazioni merita rispetto. Esporsi con sincerità su qualcosa che la mette a disagio è un passo importante, perché significa che desidera capire e, probabilmente, cambiare una situazione che sente come diversa da quella dei suoi coetanei. A volte, dietro a difficoltà di questo tipo, non c’è qualcosa di “sbagliato” nella persona, ma può esserci un insieme di abitudini e di meccanismi che si sono consolidati nel tempo. Quando si cresce in un contesto in cui alcune routine vengono gestite da altri, anche con le migliori intenzioni, può diventare difficile sentirsi completamente autonomi su certi aspetti. Il corpo, la mente e le emozioni si abituano a un modo di funzionare, e cambiare queste abitudini richiede tempo, pazienza e, soprattutto, un clima familiare che incoraggi gradualmente l’indipendenza, senza farla sentire in colpa o inadeguata. Potrebbe essere utile, per esempio, riflettere su come si sente nel momento in cui deve affrontare questa situazione da solo. A volte non si tratta tanto del gesto pratico, quanto delle emozioni che lo accompagnano: ansia, paura di sbagliare, sensazione di dipendere ancora dagli altri o timore di perdere un certo tipo di accudimento. Queste emozioni possono bloccare e rendere difficile fare un passo verso l’autonomia, anche se si è perfettamente capaci di fare tutto il resto da soli, come lei stesso dice. Parlarne con la sua famiglia, in un momento sereno, potrebbe aiutarla a trovare insieme un modo per fare piccoli passi verso l’indipendenza. È importante che lei possa sentire di poterci provare, anche sbagliando un po’ all’inizio, senza sentirsi giudicato. In alternativa, se dovesse rendersi conto che da solo le emozioni diventano troppo forti, un supporto psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa la blocca e a trovare strategie pratiche per affrontarlo. Non c’è nulla di anormale nel desiderio di diventare più autonomo, e nemmeno nel fatto che, per alcuni aspetti, questo processo richieda più tempo. Ognuno ha i propri tempi e percorsi di crescita, e riconoscere le proprie difficoltà è già il primo passo per superarle. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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