Uno psicologo, una singola seduta, mi ha detto che sto con il mio ragazzo per rivalsa verso mio padr

24 risposte
Uno psicologo, una singola seduta, mi ha detto che sto con il mio ragazzo per rivalsa verso mio padre. Cosa vuol dire?
Sto con lui da poco, ha precedenti penali ed è un tossicodipendente, so che non fa per me ma non è cattivo. Mio padre è in carcere, e mi ha abbandonata quando ero piccola. Prima di lui ho avuto relazioni di verse, con persone senza precedenti e che non avrebbero mai commesso reati. Non capisco cosa vuol dire questa cosa della rivalsa
Dott.ssa Giada Di Veroli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, Penso sia molto complesso rispondere alla sua domanda. Molte possono essere le suggestioni tuttavia qualunque interpretazione può risultare inopportuna e fuorviante. Le suggerisco di riprendere quanto il collega le ha detto per chiarire con lui cosa intendesse. È possibile che abbia colto un aspetto significativo che forse vale la pena approfondire. Cordialmente, dr.ssa Giada Di veroli

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Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Psicologo, Psicologo clinico
Voghera
Gentile utente,
spesso nelle relazioni che stringiamo riproduciamo alcune dinamiche famigliari vissute personalmente, ma non possiamo sapere di preciso che cosa intendesse la sua dottoressa. È difficile in una sola seduta arrivare a delle conclusioni certe, ma può darsi che la sua dottoressa abbia provato a restituirle un'ipotesi. Le consiglio di parlarne proprio con lei e domandarle che cosa intendesse. Potrebbe essere un momento importante sia affinché lei comprenda meglio questo aspetto sia per la vostra relazione terapeutica.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Gentile utente buonasera.
Non possiamo chiarire in questa sede cosa le abbia riferito il professionista che la sta seguendo, né tantomeno il perché.
Il mio consiglio è di non fermarsi alla prima difficoltà nel suo percorso psicologico, ma di avere fiducia nel suo psicologo. A volte è necessario, al termine della seduta, lasciare delle domande in sospeso, dei dubbi e delle perplessità, in modo da stimolare la riflessione interiore, modificare la prospettiva solita e ricercare nuovi modi di pensare.
Sono certo che andando avanti comprenderà molte cose su se stessa che ad oggi ignora o nasconde inconsapevolmente.

Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Giorgia Colombo
Psicologo, Psicologo clinico
Lentate sul Seveso
Buonasera,
grazie per la sua condivisione.
Penso sia molto importante poterlo chiedere al collega con il quale ha svolto il primo colloquio, perchè non potendo conoscere i dettagli di quanto gli ha raccontato rischierei di risponderle in maniera poco professionale e superficiale.
Alla base di una relazione terapeutica è necessario un certo livello di fiducia e credo che potersi aprire con lo psicologo su questo aspetto possa contribuire a creare tale fiducia.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, è difficile risponderle, spesso i terapeuti propongono chiavi di lettura del comportamento in forma di ipotesi. Le consiglio di approfondire quanto lo psicologo le ha detto, il dialogo interattivo è l'aspetto più interessante del settimo psicologico. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Thelma D'Amico
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, le suggerisco di esporre al più presto i dubbi al suo psicologo, lui saprà darle un riscontro certo su ciò che pensava in quel momento e che lo ha portato ad avanzare quest'ipotesi. A volte è difficile da credere, ma nella stanza di terapia dai dubbi e dalle incomprensioni possono nascere occasioni molto preziose per il percorso. Le auguro un sereno chiarimento, Dott.ssa Thelma D'Amico
Dott.ssa Giulia Faccioli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno e grazie per il quesito. Qualunque risposta credo sia superflua, il contesto dovrebbe essere approfondito e non è facile inquadrare situazioni personali in poche righe. Grazie
Dott.ssa Rossella Chiusolo
Psicologo, Psicoterapeuta
Aprilia
Buongiorno probabilmente voleva intendere che questa relazione attuale va a ricalcare la relazione con suo papà. Avendo suo papà e il suo fidanzato aspetti in comune immagino lo psicologo volesse dirle che tramite il rapporto con il suo fidanzato cerca di risanare il rapporto con suo papà da cui invece si è sentita abbandonata. Le mando un abbraccio Rossella Chiusolo
Dott. Matteo De Nicolò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, la ringrazio per la condivisione. Purtroppo per noi risulta molto complesso poter rispondere alla domanda, essendo il giudizio di un collega arrivato probabilmente al termine di una conversazione molto più approfondita. Reputo opportuno che lei possa chiedere delucidazioni al collega in questione, questo aiuterebbe senz'altro il vostro percorso a progredire e crescere, essendo un gesto di forte fiducia. Le mando un caro abbraccio, cordiali saluti.
Dott. Matteo De Nicolò
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Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
credo che gli aspetti riguardanti la sua terapia vadano approfonditi all' interno del setting terapeutico. Si confronti con il suo psicologo su questo, al momento è la figura più idonea ad accogliere ed orientare i suoi dubbi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Arianna Fatichenti
Psicologo clinico, Psicologo
Civezzano
Buongiorno, se proseguirà con il percorso suggerisco di porre al collega questa domanda, probabilmente era inserita in una riflessione più ampia o da sviluppare, e che non avete avuto il tempo di approfondire.
Un saluto
Dott.ssa Carola Di Taranto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, per avere risposta alla sua domanda e quindi capire cosa intendeva "lui" con questa affermazione non può che rivolgersi a "lui". Questa è un'interpretazione del suo terapeuta, quindi, dovrà poi essere lei a valutare, dopo aver approfondito insieme il tema, quanto sia o meno calzante e quanto questo effettivamente risuona dentro di lei.
Dott. Paolo Gay
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buon giorno, Lei scrive che il suo ragazzo non fa per Lei e si interroga sull'interpretazione del collega. Pensi e si concentri sulle sue consapevolezze e le tratti ulteriormente. Buon lavoro!
Dott. Mauro Simonetti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile Utente, la risposta più sincera è che non abbiamo modo di risalire a quello che ha pensato il collega partendo da queste parole che le ha detto.
Durante il colloquio che avete avuto è evidente che al collega sia venuta questa idea e l'ha condivisa con lei, per capire meglio come sia arrivato a questo pensiero la cosa migliore è chiedere maggiori spiegazioni a lui.
Genericamente la inviterei a non vedere le sue parole come una "verità dall'alto" da dover accettare (e magari farsi spiegare da qualcuno) ma come uno spunto di riflessione, riflessione tra sè e sè ma anche una riflessione da fare insieme al collega, ascoltando quello che ha lui da dire ma anche portando i dubbi su questa ipotesi della rivalsa, dubbi che sta portando anche a noi. Il processo terapeutico passa molto dal dialogo tra psicologo e paziente, dialogo in cui si mettono in dubbio le cose e le si esplora, talvolta finendo col metterle di nuovo in dubbio ed esplorarle ancora di più.
Spero di essere stato utile, se avesse altri dubbi mi scriva pure in chat.

Dottor Mauro Simonetti
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Buongiorno, probabilmente il collega voleva intendere che nel suo attuale fidanzato lei si è sentita attratta da aspetti che le ricordano suo padre, come i precedenti penali, essendo un modo per sentirlo vicino. Si tratta di una reazione inconsapevole, istintiva e non insolita. Cordialmente, Dott.ssa Camilla Persico
Dott. Alberto Binda
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
Le motivazioni che possono spingere una persona a stare con un'altra possono essere molteplici.
Probabilmente lo psicologo ha fatto un ipotesi o un'interpretazione in cui lei non si riconosce.
Può fare presente questo fatto al professionista e parlarne insieme.
Cordiali saluti
Alberto Binda
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima, la persona a cui deve chiedere delucidazioni in merito è proprio il suo psicologo. Voi due sapete cosa è emerso nel vostro primo incontro; forse lui ha intravisto qualcosa nelle sue parole, oltre le parole. È bene che lei gli presenti i suoi dubbi e che entriate in essi insieme.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti, dott.ssa Anastasia Giangrande
Dott.ssa Teresita Forlano
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Roma
Buona sera.
Poiché bisognerebbe dare un contesto a queste parole e capire bene la storia, (prima di arrivare ad interpretazioni, che lei non si sente di condividere al momento), chieda il significato allo psicologo che ha usato questa espressione. Chieda a lui la ragione. Noi possiamo fare delle ipotesi, la motivazione reale la conosce lo psicologo che l'ha ascoltata.
Saluti, dottoressa Teresita Forlano
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, la scelta di un partner ha molto a che fare con la propria storia personale e con bisogni profondi spesso inconsci. Questo è il concetto in generale, gli elementi specifici che la sua dottoressa ha voluto sottolineare, rientrano nel vostro percorso e nel suo singolo caso, per cui sono da chiedere a chi la segue. È un'ottima domanda che, lavorata nel setting terapeutico, apre molte vie di crescita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, ritengo che sarebbe opportuno esplorare ulteriormente gli argomenti relativi alla sua terapia durante le sedute psicologiche. Le suggerisco di discuterne con il suo terapeuta, poiché è la persona più adatta a comprendere e guidare le sue incertezze. Cordiali saluti
Dott.ssa Serena Baleani
Psicologo, Psicologo clinico
Loreto
Salve, premetto che è difficile dare una risposta in quanto ci sarebbero bisogno di più informazioni rispetto alla sua storia, ma è chiaro che non è possibile scrivere un poema e soprattutto divulgarlo in modo pubblico. Quello che mi sento di dirle è che le esperienze infantili e il modello di attaccamento che abbiamo avuto con le figure genitoriali influenzano la nostra scelta del partner. E' necessario lavorare su questo per divenire consapevoli del nostro funzionamento nel mondo e delle nostre emozioni, così da compiere scelte più sane per noi stessi. Spero di esserle stata di aiuto.
Dott.ssa FEDERICA DE VITO
Psicologo, Psicologo clinico
Volla
Ciao,
quello che ti ha detto lo psicologo potrebbe riferirsi al fatto che, a volte, nelle relazioni con i partner si cerca inconsciamente di "rispondere" o "sanare" ferite emotive legate ai rapporti difficili con i genitori, specialmente quando la figura paterna è stata problematica o assente. In queste situazioni, si può finire per attrarre partner che, purtroppo, replicano dinamiche familiari passate, anche se non sono davvero ciò che desideriamo per il nostro benessere.

Se senti che queste dinamiche ti stanno confondendo, potrebbe essere utile esplorarle più a fondo in un percorso terapeutico, per comprendere meglio cosa ti spinge a fare certe scelte nelle relazioni e come sanare eventuali ferite del passato.
Se hai bisogno sono a tua disposizione per eventuali domande.
Un saluto!
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, quando uno psicologo parla di “rivalsa verso suo padre” in riferimento alla sua relazione, probabilmente si riferisce a un’ipotesi secondo la quale, a livello profondo e non sempre consapevole, alcune scelte affettive possano essere influenzate da vissuti irrisolti con figure genitoriali importanti. In questo caso, l’idea è che il legame con una persona che ha aspetti simili a suo padre, come un passato con problemi legali o di dipendenza, possa rappresentare un modo per affrontare, ripetere o ribaltare una storia emotiva che ha lasciato ferite. In ottica cognitivo-comportamentale, queste dinamiche rientrano nei cosiddetti schemi di vita, cioè modelli profondi di pensiero ed emozione che si formano nelle prime esperienze relazionali e che, senza accorgercene, tendiamo a riproporre anche da adulti. A volte questo accade perché la nostra mente cerca inconsciamente di “riscrivere” la storia: ci avviciniamo a persone che in qualche modo ci ricordano il genitore con cui abbiamo avuto difficoltà, sperando di ottenere da loro quell’attenzione, cura o stabilità che non abbiamo ricevuto. È come se il legame attuale diventasse un teatro dove poter mettere in scena una nuova versione di un rapporto passato, nella speranza che il finale sia diverso. Questo non significa che lei stia scegliendo il suo partner in modo intenzionale per sfidare o “punire” suo padre. Piuttosto, potrebbe esserci un intreccio di attrazione e significati emotivi che si muove sotto la superficie, guidato da bisogni profondi e dalla ricerca di chiusura rispetto a ferite antiche. Essere consapevoli di questi meccanismi può aiutare a capire meglio cosa ci spinge verso certe persone, soprattutto quando sappiamo già che, per diversi motivi, non sono compatibili con i nostri bisogni e valori a lungo termine. L’aspetto importante ora non è giudicare la scelta, ma comprenderla. Se in passato ha avuto relazioni con persone molto diverse, questo dimostra che lei non è condannata a ripetere un unico schema. Tuttavia, proprio il fatto che riconosca che questa persona “non fa per lei” può essere un segnale prezioso: la consapevolezza è il primo passo per prendere decisioni più in linea con ciò che desidera davvero per la sua vita. Riflettere su questa “rivalsa” può quindi essere un’occasione per lavorare sulle ferite legate alla figura paterna, non tanto per giustificare o condannare le sue scelte, ma per renderle più libere da condizionamenti passati. Un percorso psicologico strutturato potrebbe aiutarla a distinguere ciò che nasce da un bisogno emotivo antico da ciò che invece è frutto di una scelta consapevole e presente. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Fabiana Rumbolo
Psicologo, Psicologo clinico
Campofelice di Roccella
Salve, capisco la sua curiosità e desiderio di mettersi in contatto con altri professionisti per ricevere più pareri, anche immediati; tuttavia, la cosa più sana e corretta per il suo percorso intrapreso col collega è quello di porre a lui questa domanda. Auguri!

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