una mia parente ha subito un grave lutto, come si potrebbe aiutarla? Al momento non vuole farsi sost

18 risposte
una mia parente ha subito un grave lutto, come si potrebbe aiutarla? Al momento non vuole farsi sostenere da uno psicologo. grazie
Oltre ad un normale sostegno psicologico il lutto può essere trattato con EMDR che è una psicoterapia breve che da ottimi risultati i tempi veramente brevi ed è circoscritta al lutto.
Cordiali saluti

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Si può consigliare ciò che ha detto il collega, e anche aspettare che la persona sia pronta, quindi non desista subito. Lei può comunque fare molto essendo presente con un po' di regolarità (telefonate ecc.).
Un cordiale saluto Dr Ferretto
Gentile utente,
È una scelta personale iniziare un lavoro psicologico, anche se si tratta di un sostegno per un lutto, è necessario che la persona si senta pronta e motivata per iniziare.
Tuttavia, può sempre chiedere un consulto, ovvero anche solo un incontro con uno psicologo per potersi confrontare ed eventualmente valutare come avviare un percorso.
Cordialmente,
Alessia Vaudano
Gentile utente, la prima cosa è lasciare che la sua parente si possa vivere il suo dolore. La fretta non è mai una buona cosa, conduce solamente a "tappare" il naturale fluire delle emozioni. Nel mentre può rimanerle accanto, come una presenza calda e silenziosa, nel rispetto profondo del suo dolore e dei suoi tempi.
Se e quando dovesse sviluppare il desiderio di incontrare uno specialista, sarà lei stessa a cercarlo oppure a chiederle una mano per poter trovare una persona giusta. Per quanto riguarda la tecnica EMDR segnalatale da altri colleghi, è sicuramente valida, anche se io invierei preferibilmente ad un percorso "classico" di contenimento e elaborazione.
Le auguro buone cose.
Buongiorno. Se il lutto è recente forse è prematuro iniziare un percorso psicologico. Il tempo del lutto va rispettato. Continui a stare accanto al suo familiare come lei sente giusto fare, ognuno di noi ha il suo modo di elaborare la perdita e, talvolta, ci si sente non capiti se l'altro fa "rumore" con i suoi consigli
Buongiorno. Come anche evidenziato dai colleghi, prima di parlare di reazione patologica a un lutto è necessario che sia passato diverso tempo dall'evento, ovviamente in proporzione all'entità della perdita.
Non sempre è necessario un percorso di sostegno psicologico in quanto, dopo vari mesi di tristezza e disperazione anche molto intensi, piano piano la persona ricomincia a sentirsi bene e ad aver voglia di fare le cose che prima le procuravano piacere.
Lei in questa fase può solo "sorvegliare" la situazione e, se vedesse che, anche a distanza di molti mesi, l'umore della sua amica andasse peggiorando anzichè migliorando, provare a convincerla a farsi aiutare.
Un cordiale saluto,
Federica Casale - Psicologa e Psicoterapeuta
Stia vicina alla sua parente proponendole un po' alla volta, e con delicatezza, qualcosa di piacevole da fare. Se la sua parente non riuscirà ad aderire MAI a quello che le propone un po' alla volta le può far notare che non ci sta provando a tornare alla vita e che quindi sarebbe utile farsi aiutare.
Un cordiale saluto
Salvatore De Costanzo
Salve. Al momento l'unica cosa che può fare è starle vicino per quello che può. La decisione di intraprendere una psicoterapia è una cosa molto delicata.
Lasci alla persona in questione il tempo di maturare la sua decisione.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Buongiorno Signora,
se la sua parente non si vuol far aiutare non insista su questo punto potrebbe avere l'effetto contrario. La tecnica EMDR in casi come questi è il trattamento migliore. Le suggerisco di regalarle questo libro :"EMDR revolution. Cambiare la propria vita un ricordo alla volta. Una guida per i pazienti". Questo potrebbe essere un modo "delicato" per indirizzare la persona verso un aiuto. Tenga conto che in situazioni di estremo dolore è una reazione "normale" rifiutare qualsiasi forma d'aiuto. La richiesta d'aiuto nasce da un bisogno individuale.
Un caro saluto
Dott. Riccardo Caboni
Il lutto può essere affrontato con la terapia EMDR. Se la sua parente non vuole intraprendere nessun percorso generalmente le cause sono due: sta psicologicamente ed emotivamente bene ( al di là della normale e umana tristezza del lutto subito) o ha delle resistenze molto alte che la portano a dirsi che può farcela da sola, o che, nell’estremo opposto, nulla servirebbe a nulla. Ovviamente la decisione è solamente della sua parente.. spesso capita che è più gestibile affrontare un dolore grande piuttosto che affrontare la paura di parlarne. Ognuno sa cosa è più disposto a pagare nella propria vita ed umanamente questa scelta va accettata.
Se avete voglia di informarvi, il sito che spiega come funziona l’EMDR, che è una tecnica molto valida per i lutti, è fatto molto bene. Un cordiale saluto
Federica Miccichè
Difficile darle un'indicazione precisa, Ma ciò che posso dirle è che sarebbe utile per la sua parente avere un sostegno vicino. Può occuparsi lei di questo cercando di sostenerla in un momento particolarmente difficile della sua vita quanto alle psicoterapie o alla supporto di un professionista c'è sempre tempo. È utile per rispettare i tempi di ciascuno per l'elaborazione di un lutto
Buongiorno a lei,
in psicologia clinica il lutto si può differenziare in fisiologico ed in patologico: nel primo caso, vi è un tempo soggettivo (dell'ordine di mesi) in cui la persona, dapprima scioccata dal trauma della perdita, col tempo inizia ad elaborarla, ossia ad accettare a livello interiore che la persona amata è venuta a mancare. Il lutto diviene patologico quando, passato un tempo considerevole (dell'ordine di anni), la persona ancora non ha iniziato ad accettare la perdita. Le consiglio quindi di stare accanto,con discrezione e senza domandare nulla, alla sua parente. Solo se passato almeno un anno le pare che la sofferenza della donna sia ancora intensa, o anche se valuta più a breve termine che la signora potrebbe farsi del male, allora insista perché incontri uno psicoterapeuta. A sua disposizione per ulteriori chiarimenti, dottoressa Margherita Maggioni.
Salve, concordo con i colleghi che le suggerivano di starle vicina e che a volte c’è bisogno solo di darsi del tempo, sia per superare momenti difficili che per maturare invece l’idea di un aiuto.
Saluti
Marta Calderaro
Salve, per superare un lutto è necessario attraversarlo e questo implica tempi e modalità che sono diversi per ogni individuo. Al momento non può fare altro che stare vicino al proprio caro con discrezione ed empatia. Un saluto. Giuditta Sestu
Gentilissima, in caso di lutto è assolutamente comprensibile un ripiegamento su di sè che può assumeRe le caratteristiche di un momento di umore flesso, ritiro sociale, o al contrario ansia, iper-investimento, o ancora caratteristiche proprie secondo i nostri peculiari e personali modi di affrontare il dolore. La scelta di chiedere aiuto rientra in parte in questi, e in parte nella concezione di sè, della terapia, del dolore stesso. La scelta è e deve restare assolutamente personale, anche perché solo così è frutto di un atto di responsabilità di sè e del proprio benessere che è fondamentale per il funzionamento dell'intervento psicologico. Laddove non sia richiesto un intervento da parte della persona, cosa assolutamente legittima, è quindi utile che il contesto relazionale di cui Lei fa parte si muova nella direzione di un accompagnamento al malessere che è da un lato un sostegno emotivo e dall'altro un rispetto dei dettami e deve richieste della persona. Il rischio in questo caso è quello di assumere che il benessere della persona sia quello che noi pensiamo o deduciamo sulla base di un "si dice" o delle nostre personali esperienze o inclinazioni ("al posto suo mi sentirei bene se..."). Naturalmente questo è rischioso poiché assoggetta l'altro a sè, di fatto privandolo di quella soggettività e di quella autonomia che è invece dovuta in quanto altro-da-sè. La cosa migliore che può esserLe suggerita, a mio parere, è restare a disposizione, fisica ed emotiva, della persona che soffre, rispondendo ai bisogni che lei manifesta, senza dedurli o desumerli dai propri. Dica apertamente che è disponibile a fare, dire, essere, andare, senza imporlo. Sarà la persona a scegliere quali di questi modi possono esserle utili e di supporto. Questi non è detto che non si modifichino nel corso del tempo: attenda con pazienza. Cordialità, DMP
Buongiorno,
i mammiferi sono predisposti a superare il lutto in modo naturale. Se al momento la signora non è interessata a ricevere sostegno, attendiamo qualche mese dall'evento e vediamo come si evolve la situazione.
dott Tealdi
Buonasera. io mi occupo di elaborazione del lutto, seguo malati oncologici purtroppo nel loro fine vita e successivamente i loro familiari nell'elaborazione. Lo psicologo/psicoterapeuta in questo ambito ha un approccio diverso, non può sicuramente costringere a intraprendere un percorso ma far capire quanto sia importante farlo. se ha necessità mi contatti.
C'è la possibilità di avvalersi di cure omeopatiche, nutraceutiche, floriterapiche e fitoterapiche. Se vuole ulteriori informazioni mi può contattare telefonicamente. Salve!

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