sono una ragazza non ancora sposata e il mio ragazzo mi ha confessato che sarebbe molto geloso se io
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sono una ragazza non ancora sposata e il mio ragazzo mi ha confessato che sarebbe molto geloso se io allargassi un bambino, questo non succederà perché voglio fare un adozione ma vorrei capire come aiutarlo perché anche se ciò non si verificherà lui soffre molto, lui adora i bambini ma questa cosa lo limita anche nel rapporto con me, nonostante non si verificherà questa situazione lui mi sembra giù di morale
Quello che descrivi è un tema delicato, che tocca corde profonde, e il fatto che tu voglia comprenderlo e stargli accanto dice molto della cura che metti nella relazione.
Il tuo compagno, pur sapendo razionalmente che non avrai un figlio biologico, continua a sentire un disagio che sembra andare oltre la realtà dei fatti. È come se l’idea stessa – anche solo immaginata – generasse in lui una sensazione di perdita, di esclusione o forse di inadeguatezza.
Questo ci fa capire che, spesso, non è tanto ciò che accade a ferire, ma ciò che immaginiamo potrebbe accadere e il significato profondo che gli attribuiamo. E se anche l’evento non si verifica, l’emozione resta viva, come se fosse reale.
Non è raro che dietro a certe gelosie ci sia una forma di amore fragile, che teme di perdere il proprio posto, o di non essere abbastanza. In questi casi non servono tanto rassicurazioni, quanto spazi in cui l’altro possa sentirsi visto, capito, legittimato nel suo sentire, anche se appare irrazionale.
La tua presenza accogliente, il tuo desiderio di costruire insieme, possono diventare la base su cui quel dolore, col tempo, possa trasformarsi in fiducia. Perché ciò che guarisce, spesso, non è sapere che qualcosa non accadrà… ma sentire che, comunque vada, il legame resta solido.
Il tuo compagno, pur sapendo razionalmente che non avrai un figlio biologico, continua a sentire un disagio che sembra andare oltre la realtà dei fatti. È come se l’idea stessa – anche solo immaginata – generasse in lui una sensazione di perdita, di esclusione o forse di inadeguatezza.
Questo ci fa capire che, spesso, non è tanto ciò che accade a ferire, ma ciò che immaginiamo potrebbe accadere e il significato profondo che gli attribuiamo. E se anche l’evento non si verifica, l’emozione resta viva, come se fosse reale.
Non è raro che dietro a certe gelosie ci sia una forma di amore fragile, che teme di perdere il proprio posto, o di non essere abbastanza. In questi casi non servono tanto rassicurazioni, quanto spazi in cui l’altro possa sentirsi visto, capito, legittimato nel suo sentire, anche se appare irrazionale.
La tua presenza accogliente, il tuo desiderio di costruire insieme, possono diventare la base su cui quel dolore, col tempo, possa trasformarsi in fiducia. Perché ciò che guarisce, spesso, non è sapere che qualcosa non accadrà… ma sentire che, comunque vada, il legame resta solido.
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Gentile Utente,
Nonostante la situazione estremamente delicata, è molto bello che lei abbia già una visione chiara e profonda del suo desiderio di adottare, e che voglia al tempo stesso comprendere e sostenere il suo compagno nelle sue paure.
Quando si toccano temi come la genitorialità è naturale che emergano emozioni intense, dubbi, o insicurezze, anche quando le intenzioni sono buone. Spesso, proprio in questi passaggi, diventa importante avere uno spazio di confronto dove esplorare insieme il senso di questi vissuti.
Lavoro da anni nell’ambito delle adozioni e dei percorsi di coppia legati alla genitorialità: sono certa che con il giusto accompagnamento potrete trovare il modo di ascoltarvi profondamente e di affrontare insieme questo tema con maggiore serenità.
Nonostante la situazione estremamente delicata, è molto bello che lei abbia già una visione chiara e profonda del suo desiderio di adottare, e che voglia al tempo stesso comprendere e sostenere il suo compagno nelle sue paure.
Quando si toccano temi come la genitorialità è naturale che emergano emozioni intense, dubbi, o insicurezze, anche quando le intenzioni sono buone. Spesso, proprio in questi passaggi, diventa importante avere uno spazio di confronto dove esplorare insieme il senso di questi vissuti.
Lavoro da anni nell’ambito delle adozioni e dei percorsi di coppia legati alla genitorialità: sono certa che con il giusto accompagnamento potrete trovare il modo di ascoltarvi profondamente e di affrontare insieme questo tema con maggiore serenità.
Gentile utente, che cosa intende con "sarebbe molto geloso se io allargassi un bambino"? Potrebbe fornire maggiori informazioni? Un caro saluto.
La situazione che descrivi tocca aspetti molto profondi della relazione, legati alla gelosia, alla vulnerabilità emotiva e al bisogno di sicurezza affettiva. È importante riconoscere che, anche se la situazione che il tuo ragazzo teme non si verificherà, il solo pensiero che possa accadere lo mette in difficoltà, probabilmente perché attiva in lui insicurezze o paure più ampie, magari legate all'autostima, al confronto o al timore di non essere "abbastanza" in certe dinamiche relazionali.
Da parte tua, è molto positivo che tu voglia aiutarlo e che ci sia un dialogo aperto tra voi. Il primo passo utile può essere proprio quello di continuare a rassicurarlo, ascoltare le sue emozioni senza giudicarle e cercare insieme di capire da dove nascono. A volte, quando una persona prova un disagio così intenso per qualcosa che non è ancora accaduto (e forse non accadrà mai), può esserci alla base un bisogno più profondo: ad esempio il desiderio di sentirsi al centro dell'attenzione o della cura dell'altro, la paura dell’esclusione o della perdita del legame.
Sarebbe utile chiedergli: "Cosa temi che accadrebbe nel nostro rapporto se un giorno io allargassi un bambino?" Questo può aprire la strada a una conversazione più autentica sulle sue paure reali, che vanno oltre la situazione concreta.
Tuttavia, quando un malessere diventa pervasivo e limita anche momenti belli della relazione, come l'affetto condiviso per i bambini o la progettualità futura, allora potrebbe essere il segnale che c'è bisogno di un supporto esterno.
Per affrontare al meglio queste dinamiche emotive e relazionali, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Da parte tua, è molto positivo che tu voglia aiutarlo e che ci sia un dialogo aperto tra voi. Il primo passo utile può essere proprio quello di continuare a rassicurarlo, ascoltare le sue emozioni senza giudicarle e cercare insieme di capire da dove nascono. A volte, quando una persona prova un disagio così intenso per qualcosa che non è ancora accaduto (e forse non accadrà mai), può esserci alla base un bisogno più profondo: ad esempio il desiderio di sentirsi al centro dell'attenzione o della cura dell'altro, la paura dell’esclusione o della perdita del legame.
Sarebbe utile chiedergli: "Cosa temi che accadrebbe nel nostro rapporto se un giorno io allargassi un bambino?" Questo può aprire la strada a una conversazione più autentica sulle sue paure reali, che vanno oltre la situazione concreta.
Tuttavia, quando un malessere diventa pervasivo e limita anche momenti belli della relazione, come l'affetto condiviso per i bambini o la progettualità futura, allora potrebbe essere il segnale che c'è bisogno di un supporto esterno.
Per affrontare al meglio queste dinamiche emotive e relazionali, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
La situazione che descrive è delicata e complessa, ma allo stesso tempo racconta qualcosa di molto importante: il suo desiderio di comprensione e cura verso il suo compagno, nonostante le sue paure. Già solo questo aspetto evidenzia quanto lei tenga alla relazione e quanto sia motivata a coltivarla in modo sano e rispettoso. Da quanto scrive, sembra che il suo partner stia vivendo una forma di gelosia molto intensa rispetto a uno scenario ipotetico, ovvero quello di una gravidanza. Nonostante lei abbia chiarito che la sua scelta è quella dell’adozione, questo pensiero continua a generare in lui malessere, tristezza e forse anche un senso di insicurezza o inadeguatezza. È probabile che alla base di questa reazione ci siano vissuti profondi legati al significato simbolico della maternità, della paternità, del corpo e dei legami esclusivi. Nel modello cognitivo-comportamentale, situazioni come queste vengono esplorate a partire dai pensieri e dalle credenze che la persona costruisce attorno all’evento temuto. Ad esempio, può darsi che nella mente del suo ragazzo si attivino pensieri automatici come “non riuscirei a sopportare l’idea che lei abbia una connessione così profonda con qualcun altro” oppure “se lei diventasse madre in quel modo, io mi sentirei tagliato fuori, meno importante, escluso”. Questi pensieri generano emozioni spiacevoli, come ansia, tristezza, senso di perdita o rabbia, che poi influenzano i comportamenti e il modo in cui lui si relaziona con lei. Il punto cruciale qui non è tanto il fatto in sé, ma il significato che lui attribuisce all’evento. Anche se razionalmente sa che quella situazione non si verificherà, a livello emotivo potrebbe viverla come una minaccia al legame che ha con lei. In questi casi, non serve tanto “spiegare” che non c’è nulla di cui preoccuparsi, quanto piuttosto aiutarlo a esplorare e comprendere cosa si muove dentro di lui quando emerge quella gelosia. Una modalità utile potrebbe essere quella di invitarlo dolcemente ad aprirsi, a raccontarle cosa prova davvero quando pensa a quell’immagine, cosa teme, cosa sente di perdere o di non riuscire a gestire. Senza giudizio, senza minimizzare, ma semplicemente con ascolto e presenza. A volte solo il fatto di poter nominare certi vissuti, dare loro spazio e dignità, può iniziare ad alleggerire la tensione che portano con sé. È importante anche rassicurarlo sul fatto che la vostra relazione è uno spazio in cui si può crescere insieme, affrontando le fragilità di ciascuno con rispetto. La gelosia, per quanto difficile, può diventare un’occasione per lavorare su aspetti più profondi dell’identità, del senso di valore personale e del bisogno di rassicurazione. Se la sofferenza dovesse persistere e influenzare in modo significativo la vostra quotidianità, un percorso di coppia con un professionista potrebbe rivelarsi utile. Spesso, uno spazio guidato permette di tradurre ciò che oggi è vissuto come una minaccia in un’opportunità di maggiore consapevolezza e connessione affettiva. Lei sta già facendo molto, con sensibilità e attenzione. Il tempo, la comunicazione e il rispetto reciproco saranno alleati preziosi per affrontare insieme anche questo nodo. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, il suo compagno si sentirebbe giu di morale qualora lei volesse adottare un bambino perchè sentirebbe che il suo amore dovrebbe essere diviso con il bambino? L' amore all' interno di una famiglia si amplifica, non si divide. E' una paura di cui potreste parlarne insieme in una seduta di coppia. Un caro saluto
buongiorno, le sono vicina per la difficile situazione che sta affrontando. Bisognerebbe capire che cosa rappresenta per il suo ragazzo una gravidanza, come mai si sentirebbe messo in secondo piano, che cosa gli evoca.. forse viene da una storia di carenza affettiva per la quale ha trovato una cura nella vostra relazione, e un bambino lo porrebbe davanti alla possibilità di perdere queste cure affettive. Difficile dare una risposta a una situazione così complessa, sarebbe sicuramente da approfondire con entrambi. Un abbraccio
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno
Consigli al suo ragazzo di contattare uno psicologo a fine di risolvere questo problema. Inoltre, non cerchi di fare da psicoterapeuta (anche se in buona fede) nel tentativo di aiutarlo a superare questa cosa, finirebbe inesorabilmente per danneggiare il vostro rapporto di coppia. La questione può essere risolta facilmente, bisogna solo trovare il coraggio di chiedere aiuto a uno specialista.
Buona fortuna
Consigli al suo ragazzo di contattare uno psicologo a fine di risolvere questo problema. Inoltre, non cerchi di fare da psicoterapeuta (anche se in buona fede) nel tentativo di aiutarlo a superare questa cosa, finirebbe inesorabilmente per danneggiare il vostro rapporto di coppia. La questione può essere risolta facilmente, bisogna solo trovare il coraggio di chiedere aiuto a uno specialista.
Buona fortuna
Buonasera, facendo una semplice ipotesi potrebbe essere semplicemente molto preoccupato di rovinare il vostro rapporto e perderti perchè avere un bambino implica energie e un riequilibrio della coppia. è un'emozione che dovrà affrontare lui e lei potrà solo starle accanto. Qualunque scelta prendiate sarà solo importante sostenervi a vicenda perchè non è mai facile nè da una parte nè dall'altra.
Se avete bisogno rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Se avete bisogno rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Da quello che scrivi, sembra che il tuo ragazzo stia vivendo una forma di gelosia simbolica legata all’idea della maternità, anche se tu hai chiarito che vorresti adottare e non partorire. È probabile che stia proiettando su quella scena un misto di paure inconsce, forse legate al sentirsi escluso o “secondario” rispetto a un legame profondo che potresti avere con un bambino, anche solo in teoria. Questo può accadere anche se razionalmente sa che non succederà, perché le emozioni non seguono sempre la logica. Potrebbe anche avere un’immagine idealizzata della genitorialità come qualcosa da vivere biologicamente in due, e questo gli rende difficile visualizzare una genitorialità adottiva senza sentirsi in qualche modo “fuori”. Per aiutarlo, può essere utile parlare apertamente, senza giudicarlo o rassicurarlo troppo in fretta. Chiedigli come si sente davvero quando immagina quella scena, cosa lo colpisce di più, cosa gli fa male, senza cercare subito soluzioni. Rassicuralo sul fatto che l’amore genitoriale è qualcosa che si costruisce insieme, giorno per giorno, e che in ogni caso lui avrà un ruolo fondamentale, se deciderete di avere un figlio, qualunque sia il percorso. Cercate anche di capire cosa significa per lui diventare padre, qual è la sua idea di famiglia, perché a volte queste emozioni nascono da aspettative profonde che non sono mai state esplicitate. Se senti che il malessere persiste, uno spazio di confronto con un professionista può aiutarlo a dare un senso a ciò che prova. Intanto il tuo atteggiamento aperto e premuroso è già un ottimo punto di partenza.
Gentile paziente, parla di adozione, di maternità, del suo compagno, ma non mi è chiaro: qual è la sua domanda? cosa significa che il suo ragazzo sarebbe geloso se lei avesse un bambino? il suo messaggio non è chiaro, le chiedo di esplicitare meglio la sua richiesta per poter rispondere adeguatamente
Buongiorno, dal messaggio traspare forte preoccupazione per il suo ragazzo, tuttavia non risulta chiara la domanda che ci pone. Provi a condividere maggiori dettagli, così da ricevere un riscontro pertinente e adeguato alla sua richiesta.
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Siria Dal Santo
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Siria Dal Santo
SAlve temo di non avere capito. Cosa significa "allargassi un bambino" che tu lo partorissi? Puoi darmi maggiori chiarimenti? A presto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Buonasera, è positivo che il vostro dialogo sia aperto su temi così delicati. La reazione del suo compagno sembra legata a vissuti emotivi profondi, forse di insicurezza o timore di esclusione affettiva, più che al fatto in sé. Anche se la situazione che teme non accadrà, le sue emozioni sono reali e meritano ascolto. Per aiutarlo, può continuare a rassicurarlo con sincerità, ma soprattutto invitarlo,con delicatezza, ad esplorare da dove nasce questa sofferenza. Un confronto con uno psicoterapeuta, anche di coppia se occorre,di coppia potrebbe offrire uno spazio protetto per elaborare meglio queste paure, e rafforzare il vostro legame su basi più serene.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Salve, non ho ben compreso la sua richiesta ma mi sembra di capire che ci siano problemi di comunicazione con il suo compagno o una difficoltà nella gestione di un malessere.
Probabilmente le consigliere di confrontarvi di fronte a un professionista che possa aiutarvi a comprendervi meglio e a guidarvi per ritrovare la vostra serenità.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Probabilmente le consigliere di confrontarvi di fronte a un professionista che possa aiutarvi a comprendervi meglio e a guidarvi per ritrovare la vostra serenità.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Buongiorno. Non mi è chiaro se il suo partner non sia d’accordo ad allargare la famiglia con un figlio biologico o anche se adottato.
Il mio suggerimento è quello di confrontarvi in modo chiaro sulla vostra progettualità di coppia.
Se c’è margine di negoziazione sul tema figli e se il suo partner è disponibile e renderle più chiari i suoi stati mentali/emotivi.
Se siete in difficoltà potreste pensare di consultare un terapeuta di coppia o valutare un percorso individuale se è un tema importante per se da esplorare.
Resto a disposizione.
Un caro saluto, dottoressa Martina Orzi
Il mio suggerimento è quello di confrontarvi in modo chiaro sulla vostra progettualità di coppia.
Se c’è margine di negoziazione sul tema figli e se il suo partner è disponibile e renderle più chiari i suoi stati mentali/emotivi.
Se siete in difficoltà potreste pensare di consultare un terapeuta di coppia o valutare un percorso individuale se è un tema importante per se da esplorare.
Resto a disposizione.
Un caro saluto, dottoressa Martina Orzi
Gentile ragazza,capisco bene la delicatezza della situazione. Anche se la circostanza concreta non si presenterà, il fatto che lui si senta così geloso indica un suo vissuto profondo di insicurezza o paura di perdere il tuo affetto. Non è raro che alcune persone, pur amando i bambini, fatichino a immaginare di “dividerne” l’amore della partner.
Credo che la cosa più utile per aiutarlo non sia rassicurarlo solo con le parole (“non accadrà”), ma dargli spazio per esprimere senza giudizio le sue paure e cercare insieme di capire cosa c’è dietro quella gelosia: timore di non essere abbastanza, di venire messo da parte, o altro ancora. Se sente che lo ascolti senza sminuire, può iniziare a distinguere tra realtà e timori interni.
Può essere anche un’occasione di crescita di coppia: parlarne con calma, magari con l’aiuto di un professionista se il peso diventa grande, può aiutarlo a trasformare questa sofferenza in consapevolezza e a sentirsi più sicuro nel rapporto.
Un caro saluto.
Credo che la cosa più utile per aiutarlo non sia rassicurarlo solo con le parole (“non accadrà”), ma dargli spazio per esprimere senza giudizio le sue paure e cercare insieme di capire cosa c’è dietro quella gelosia: timore di non essere abbastanza, di venire messo da parte, o altro ancora. Se sente che lo ascolti senza sminuire, può iniziare a distinguere tra realtà e timori interni.
Può essere anche un’occasione di crescita di coppia: parlarne con calma, magari con l’aiuto di un professionista se il peso diventa grande, può aiutarlo a trasformare questa sofferenza in consapevolezza e a sentirsi più sicuro nel rapporto.
Un caro saluto.
Quello che racconti mette in luce un punto delicato della vostra relazione: il tuo ragazzo ti ha confidato una fragilità profonda, cioè la paura che la tua attenzione e il tuo affetto, se avessi un figlio naturale, si sposterebbero da lui al bambino. È importante sottolineare che questo non significa che lui non ti ami o che non voglia davvero dei bambini: al contrario, il fatto che ti abbia detto questa cosa indica che si fida di te al punto da mostrarti una sua vulnerabilità.
La gelosia verso un ipotetico figlio spesso non è legata al bambino in sé, ma al timore di essere messo da parte, di non essere più al centro dell’amore e delle cure. È una paura che può nascere da insicurezze personali, magari da esperienze passate, e che non si risolve solo con la razionalità (anche se voi due sapete che non ci sarà un parto, questo non cancella la sua emozione).
Il modo migliore per aiutarlo non è convincerlo con la logica, ma fargli sentire che la sua posizione nel tuo cuore è solida e non è in discussione. Puoi farlo in tre modi semplici:
– Riconosci apertamente la sua paura senza sminuirla, facendogli capire che l’hai presa sul serio.
– Mostragli con i fatti, non solo con le parole, che per te lui è al centro del tuo progetto di vita.
– Se parlate di adozione, includilo da subito nei discorsi, così che non senta che è un percorso “tuo” ma un progetto di coppia.
Se nonostante questo la sua tristezza resta forte, potresti proporgli un percorso insieme a un professionista: non perché sia “malato”, ma perché sarebbe uno spazio protetto dove affrontare questa paura in modo più profondo, senza che diventi un freno per la vostra relazione.
Il tuo desiderio di capirlo e di stargli accanto è già di per sé la cosa che può aiutarlo di più: la paura non sparirà subito, ma con la tua presenza accogliente può diventare sempre meno pesante.
Dott.ssa De Pretto
La gelosia verso un ipotetico figlio spesso non è legata al bambino in sé, ma al timore di essere messo da parte, di non essere più al centro dell’amore e delle cure. È una paura che può nascere da insicurezze personali, magari da esperienze passate, e che non si risolve solo con la razionalità (anche se voi due sapete che non ci sarà un parto, questo non cancella la sua emozione).
Il modo migliore per aiutarlo non è convincerlo con la logica, ma fargli sentire che la sua posizione nel tuo cuore è solida e non è in discussione. Puoi farlo in tre modi semplici:
– Riconosci apertamente la sua paura senza sminuirla, facendogli capire che l’hai presa sul serio.
– Mostragli con i fatti, non solo con le parole, che per te lui è al centro del tuo progetto di vita.
– Se parlate di adozione, includilo da subito nei discorsi, così che non senta che è un percorso “tuo” ma un progetto di coppia.
Se nonostante questo la sua tristezza resta forte, potresti proporgli un percorso insieme a un professionista: non perché sia “malato”, ma perché sarebbe uno spazio protetto dove affrontare questa paura in modo più profondo, senza che diventi un freno per la vostra relazione.
Il tuo desiderio di capirlo e di stargli accanto è già di per sé la cosa che può aiutarlo di più: la paura non sparirà subito, ma con la tua presenza accogliente può diventare sempre meno pesante.
Dott.ssa De Pretto
Buongiorno , probabilmente il suo compagno non accetta un figlio biologicamente non suo perciò non accoglie l'idea di un adozione. E' importante far comprendere come l'amore va al di là della genetica e non dimentichiamo anche che l'epigenetica svolge un ruolo importante nello sviluppo dei rapporti tra genitori e figli non biologici. e' un percorso che deve essere affrontato con l'appoggio di un professionista per comprendere le diverse sfaccettature del caso.
Dott.ssa Sara Rocco
Dott.ssa Sara Rocco
Salve , le suggerirei di parlarne con calma con il suo ragazzo per approfondire il discorso e comprendere bene quali siano le sue preoccupazioni verso questa possibilità.
Se da soli non doveste riuscire a venire a capo della situazione parlarne con un professionista psicologo potrebbe sicuramente aiutarvi a vincere le vostre preoccupazioni.
Buone cose,
Dott.Marziani
Se da soli non doveste riuscire a venire a capo della situazione parlarne con un professionista psicologo potrebbe sicuramente aiutarvi a vincere le vostre preoccupazioni.
Buone cose,
Dott.Marziani
Cara utente, lei non può far nulla per aiutare questa persona nella gestione di un suo sentimento. Dovrà essere lui a fare qualcosa al riguardo. Ad esempio, gli potrebbe essere molto utile intraprendere un percorso con uno psicologo...
Un saluto,
Dottoressa Persichetti
Un saluto,
Dottoressa Persichetti
Gentile utente, la situazione che descrive è delicata e tocca aspetti profondi legati alla genitorialità e alla relazione. È importante che lei abbia già una scelta chiara sull’adozione, ma il disagio del suo compagno al solo pensiero della gravidanza indica una sofferenza emotiva importante, forse legata a paure di esclusione o insicurezze. Le consiglio di offrirgli uno spazio di ascolto non giudicante, cercando insieme a capire da dove nascono questi sentimenti. Spesso parlarne può alleviare il disagio. Se la sofferenza persiste e influenza il rapporto, potrebbe essere utile un percorso psicologico individuale o di coppia. Cordiali saluti
Quando immagini qualcosa che “non è ancora successo” ma fa già soffrire, significa che lì c’è una paura profonda: perdere il tuo amore, il tuo posto nel suo cuore.
Non va “convinto” con ragionamenti. Serve rassicurarlo con gesti chiari di vicinanza nel presente, non nel futuro ipotetico.
Più vivete l’oggi insieme, più quella paura si scioglie da sé.
Non va “convinto” con ragionamenti. Serve rassicurarlo con gesti chiari di vicinanza nel presente, non nel futuro ipotetico.
Più vivete l’oggi insieme, più quella paura si scioglie da sé.
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