Sono una ragazza di 27 anni con ossessioni varie da molto tempo. I primi anni di relazione avevo con

19 risposte
Sono una ragazza di 27 anni con ossessioni varie da molto tempo. I primi anni di relazione avevo controlli sul suo aspetto fisico ( il mio ragazzo) in particolar modo il viso che osservavo in tutti i lati per rassicurarmi che mi piacesse. Provavo sentimento attrazione forte alternato a questo monitoraggio e angoscia quando pensavo " in questo lato è più gonfio non mi piace "ma a volte pensavo davvero fosse bellissimo il suo viso. Dopo un anno mi ha lasciata e io desideravo solo tornare insieme. Poi sempre dopo un anno siamo ritornati insieme. Stessa ossessione che ricomincia da capo per me dopo un bacio.
Poi dal 2017 ad oggi cambio inizio a pensare che forse non mi piace molto come persona, che forse non posso accettare che sia più basso di pochi cm dopo che lo vedo scalzo cucinare( prima era raro pensare a questo), tutto è fonte di dubbi. Lo guardo e se mi piace penso " solo perché non vedo altri visi " lo guardo non mi piace " ecco vedi non mi piace davvero sono una falsa."ho come dentro impressa la convinzione di essere nel torto e usarlo sempre. Poi penso "non mi eccita più" appena una sera non mi andava di fare l'amore ( i primi 4/5 anni lo facevamo sempre ) poi passa e ho più voglia che mai.

Era partito per studiare ( stiamo insieme da 8 anni ora ) e quando parlava o scriveva provavo disagio non mi sentivo tranquilla. Non sapevo più se mi divertivo con lui davvero e monitoravo tutte queste cose fra noi. Mi fissavo che devo stare con uno piu sensibile e serio perché è troppo leggero. Penso ma non è che è stupido ? Ho stima di lui? Mi annoia ? In tutto questo però anche se è come se fossi sicura che è inadatto a me sono ancora gelosa di lui e da poco gli ho fatto un casino perché aveva la sua ex su istangram o stavo male per il fatto che ha una collega carina. A volte mi mancava, quando mi chiamava controllavo se mi piaceva, quando mi videochiamaba idem e a volte mi piaceva molto a volte no come non mi legasse nulla. Continuavo a cercare rassicurazione ma era come se fossi sicura che non era più amore. Mi sentivo in loop sul suo carattere su come parliamo e su tutto. L'ho pure lasciato per qualche minuto ma era più per vedere se lui faceva qualcosa per non farmi andare via perché lo sentivo distante ma quando è per me e mi fa capire che mi ama io sto male per i pensieri. Ci siamo rivisti dopo 4 mesi di distanza in cui mi sembrava non amarlo piu e avevo solo rabbia angoscia ma vedendolo piano piano ho riprovato forte desiderio complicità e abbiamo passato tutto il tempo assieme. Quando l'ho visto arrivare avevo il cuore un po agitato. Stavo meglio non pensavo piu fosse finita ero leggera ! Poi però mi sono osseassionata su come lo vedevo o sui dialoghi o sull altezza come al solito. Ho fatto più terapie circa due e mezzo. La prima diceva disturbo ossessivo e che lui non centrava( terapia breve strategica ) la seconda una terapia fatta da volontari che mi ha credo peggiorata perché diceva che ero ossessiva ma che davvero non era amore vero il mio e sono scappata dalla terapia perché stavo davvero male a sentirla parlare così. Inoltre HO dubbi ossessivi sulla qualunque. Per un anno prima di conoscerlo avevo pensiero intrusivo di far male a mia sorellina. Poi mi è venuto il dubbio sulla mia passione e da lì ancora dopo anni non riesco più a vivere normalmente il disegnare che era tutto per me. Non studio non lavoro sono bloccata da dubbi in qualsiasi cosa e ho fobia del goudizio della gente... sempre più pervasivo. Credo anche di avere una sorta di depressione perchè penso al suicidio e ho tanto vuoto. Vedo persone sicure di amare sicure appassionate e piango e mi arrabbio perchè per me è tutto " vacuo" dalla mia relazione a cosa mi piaceva fare. Non ho più passione amore stabile e sentito per nessuna cosa. L'ansia sociale mi fa chiudere in casa e le ossessioni mi hanno spenta dentro... lui ora é ripartito e tornerà dopo 4 mesi o più e di nuovo io controllo tutto mi vivo male le cose. Tipo se mi piace una foto o in video allora mi sento meglio legata se no provo come se non esistesse e rimugino tantissimo.
Gentilissima, non pone una domanda esplicita nel suo messaggio. Tuttavia elenca diverse questioni, che toccano più aspetti della sua vita, dedicando la più parte del messaggio ai suoi dubbi sulla relazione col suo ragazzo. Pur essendo numerosi e certamente fonte di profonda inquietudine gli aspetti di difficoltà che evidenzia, dal sentimento di vuoto, all’ansia , alla depressione, è così via, sembra esserci un filo rosso che lega tutto e che è attraversato dalla questione della relazione con l’altro da se’, e con l’amore. In senso lato naturalmente. In un senso ampio del termine. Specifica di avere intrapreso già più di una psicoterapia. Si deduce però, se scrive un messaggio qui nel portale, che i percorsi intrapresi non siano stati risolutivi. Forse occorrerà domandarsi se non sia arrivato il momento di fare seguire questo suo messaggio (il fatto che lei lo abbia scritto e’ già di per se’ un passo molto importante di presa di consapevolezza, e di coraggio anche) ad un incontro con uno psicoterapeuta che sappia accogliere le sue incertezze, aiutarla ad andare nella direzione di capire quali domande siano sottese ai suoi sintomi, ai suoi dubbi esistenziali, e alla sua angoscia anche. Non è la sola ad avere tanti dubbi, ad avere tante questioni che la mettono in un costante stato di perturbante incertezza. I dubbi e l’incertezza sono solo il modo che il suo inconscio ha di permetterle di fare un passo per essere finalmente felice. Coraggio. Un saluto, Marta Corradi.

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Salve,
Suggerisco un consulto psicologico da affiancare ad un consulto farmacologico con un medico psichiatra.
Saluti
Buonasera, il mio consiglio è di affidarsi ad uno psicoterapeuta con cui possa stabilire un valido rapporto di fiducia ed affrontare il groviglio di problemi che penso abbiano una matrice comune in una maniera disfunzionale di vedere se stessa e il mondo che la circonda. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Cara utente, grazie per aver condiviso quello che ha dentro.
Purtroppo tutto quello di cui lei parla dovrebbe essere contestualizzato alla sua vita e alla sua persona. L’unico modo è quindi provare a contattare nuovamente uno psicoterapeuta e con costanza lavorare sulle difficoltà da lei riportate.

Qualora lo ritenesse necessario sono a disposizione.

In bocca al lupo.

Dott.ssa Francesca Tardio
Salve l'unica soluzione è affidarsi ad uno psicoterapeuta con esperienza. La sua insicurezza e le sue ossessioni vanno esaminate ed indagate con un professionista che capirà l'oririgine del suo malessere. Non perda altro tempo nell'attesa ...
Dott.ssa Milvia Verginelli
Gentile utente, credo sia giunto il momento di dedicare il giusto peso al suo disagio che condiziona massicciamente la sua vita. Deve rivolgersi alle cure integrate di uno psicoterapeuta e di uno psichiatra che valuterà che tipo di sostegno farmacologico possa giovarle, almeno per il primo periodo. Custodisca ciò che di bello ha costruito in questi anni e si concentri su questo disturbo. I miei auguri
Gentilissima, dalla sua lettera mi colpisce molto il meccanismo totalizzante dei suoi pensieri (o bianco o nero). Al di là della diagnosi categoriale (es. Disturbo ossessivo, disturbo d'ansia etc etc etc) può aiutarla un lavoro per dimensioni. Ovvero cosa provo e cosa sento quando penso che lui sia basso? Possibile ci siano sotto dei vissuti di inadeguatezza o ricerca di ideali che attivano in lei questo senso di pericolo /necessità di controllo
Gentile utente di mio dottore,

è opportuno che si affidi quanto prima ad uno specialista in maniera tale da poter fronteggiare il disagio che condiziona la sua vita. Il sua caso necessita di un intervento integrato ossia di uno psicoterapeuta e di uno psichiatra èotrà trattare il suo malessere anche dal punto di vista farmacologico , almeno per il primo periodo.
Segua le indicazioni fornitole dal sottoscritto e dai colleghi, vedrà che col tempo le cose potranno andare meglio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve cara lettrice
sono molto dispiaciuta per il suo enorme disagio. Credo debba assolutamente continuare una psicoterapia e decidere con la terapeuta o il terapeuta se è opportuno un aiuto psicofarmacologico sul pensiero ossessivo, che la possa alleggerire un pochino.
Deve rivolgersi ad uno specialista e non un volontario ed iniziare un nuovo percorso terapeutico molto serio. Sarà anche lei contenta di essere sostenuta ed aiutata
Buongiorno,
si sembra stia descrivendo un disturbo ossessivo compulsivo.
Sta seguendo una terapia farmacologica?
Il doc può essere un disturbo invalidante, come lei stessa afferma, è necessario che lei intraprenda un nuovo percorso psicoterapeutico e una terapia farmacologica, può rivolgersi allo psichiatra del suo distretto sanitario.
Rimango a disposizione
Un cordiale saluto
Dr Santo La Monica
Buonasera! Credo che lo scrivere denoti una qualche forma di presa di coscienza delle sue difficoltà. Dovrebbe fare un passo in più e cercare un percorso risolutivo. Valuterà con lo psicoterapeuta se sia il caso di affiancare dei farmaci previa visita psichiatrica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera. La sua descrizione è molto articolata e dettagliata e non contiene una specifica domanda. Sembra però essere implicita la domanda: "Cosa mi suggerite di fare se questa è la mia esperienza e la mia situazione?".
In modo sintetico, a mio avviso, sembra che lei descrive una grande sofferenza che vive rispetto a molti aspetti della sua vita, legata sempre all'esistenza di dubbi forti ed intensi relativi alle sue scelte, desideri, sentimenti ecc...che come conseguenza sembrano impedirle di vivere pienamente la relazione con se stessa, con il suo ragazzo e con la sua vita più in generale.
Il mio feedback rispetto alla sua condivisione è che, se sente e vuole migliorare il suo benessere e la qualità della sua vita, si rivolga ad uno specialista di nuovo nonostante abbia già intrapreso in passato altre terapie. Un caro saluto, Dott. Felice Schettini
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Cara utente, non riesco ad individuare una vera domanda ma più un racconto dettagliato e ripetitivo nel tempo dei suoi meccanismi che sicuramente sono diventati per lei pesanti e insostenibili. La diagnosi la metterei da parte, non ci aiuta certo a migliorarci. Ciò che può fare invece è affidarsi ad una figura che possa sostenerla con una psicoterapia, affiancata dopo valutazione, ad una terapia farmacologica.
Se ha bisogno rimango a disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buongiorno, la sua lettera è ricca di dettagli, la questione che lei porta è molto interessante, traspare, per altro, la sua sofferenza, la invito quindi, a decidersi di prenderla in carico. Le suggerisco di andare in profondità con un percorso che si occupi della sua particolarità: le diagnosi non vengono prima della storia delle persone.
Prelevo dal suo racconto solo alcuni punti, perché è davvero ricca di informazioni che sollevano interrogativi.
Racconta che la sua angoscia si riattiva dopo un bacio, nel 2017 accade qualcosa quando vede il suo ragazzo cucinare scalzo. Quando sopraggiunge una situazione di contatto ( il bacio, i piedi del fidanzato sul pavimento)lei segnala una riattivazione. Sembra esserci un grande lavorìo nel trovare la misura giusta tra lei e l'altro: E' angosciata dal contatto ma anche dalla distanza.
Sembra non fidarsi del proprio metro: "Lo amo o non lo amo?, Mi piace o non mi piace?" Su questo punto sorge anche la forza che esercita su di lei " il giudizio della gente" proprio perchè il suo metro non sembra essere un appiglio sufficiente e si appoggia a quello degli altri.
Sarebbe fondamentale recuperare altre immagini nella sua storia inerenti a questi temi.
Molto importante anche l'accenno che lei fa a sua sorella, una questione tutta da esplorare.
Infine la sua lettera dice che ha voglia di parlarne e che le sue parole sono permeabili, offrono, cioè un accesso alle sue rappresentazioni inconscie attraverso cui poter lavorare.
Un caro saluto.
Daniela Bianchi
Gentile utente comprendo il suo forte disagio e malessere che invalida la sua quotidianità , per questo motivo le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico dal quale troverà giovamento fino alla risoluzione del problema. Da ciò che descrive la sua vita viene invalidata da pensieri intrusivi. La terapia cognitivo-comportamentale è il trattamento first-line per il disturbo ossessivo-compulsivo. La terapia cognitivo-comportamentale prevede l'uso di tecniche cognitive come la Ristrutturazione Cognitiva e l'uso di tecniche comportamentali come l'Esposizione combinata con la Prevenzione della Risposta, dalle quali si ottengono ottimi risultati.Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . Un caro saluto
Carissima ragazza, tutto questo ha un nome e un cognome: DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO! È davvero debilitante, a volte paradossale, subdolo, pervasivo e crea un disagio veramente pesante. Va affrontato in Psicoterapia, con tecniche specifiche, l'approccio Cognitivo Comportamentale è molto efficace. Hai 27 anni, combatti... la qualità di vita è un tuo diritto! Un grande in bocca al lupo di cuore.
Buonasera, da ciò che scrive da come lo scrive si percepisce il forte disagio connesso soprattutto a questo importante rimuginino dubbioso pieno di angoscia. Il disturbo ossessivo compulsivo (di cui credo di possa trattare) si manifesta con pensieri o immagini intrusivi involontari ed angoscianti associati a compulsioni cioè comportamenti o pensieri ripetitivi vissuti come altrettanto coercitivi attuati per ridurre il disagio. Questo problema può richiedere un trattamento di tipo farmacologico e può efficacemente essere trattato se in associazione ad un percorso terapeutico di tipo cognitivo comportamentale.
Un caro saluto
Moira Tomei
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Salve, vista la complessità di ciò che descrive nel suo messaggio (in cui si può effettivamente leggere un probabile funzionamento ossessivo del suo pensiero) provi a chiedere aiuto per un lavoro di psicoterapia. Non escluderei (ma è necessario il parere di un medico psichiatra) anche la possibilità di un supporto farmacologico almeno nella prima fase del trattamento. Per qualsiasi altra informazione sono disponibile in privato. Un saluto, Marina Montuori

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