Sono una ragazza di 18 anni, è da quando ne ho circa 12 che alcune volte, soprattutto quando sono mo

23 risposte
Sono una ragazza di 18 anni, è da quando ne ho circa 12 che alcune volte, soprattutto quando sono molto nervosa o sotto pressione, io senta un fastidio a livello fisico (interno, è come un solletico o una sollecitazione simile).
Durante questo episodio, sento un forte bisogno di "rilasciare" questo fastidio e l'unico modo è quello di fare in modo che i miei muscoli si irrigidiscano portandomi ad avere forti tremori e che mi manchi il fiato. A volte muovo anche la mandibola in modo violento e il "rilascio" di questo fastidio comporta una grande fatica, appena finisce l'episodio rilascio il respiro e ho letteralmente il fiatone e il cuore a mille.
Sono io a dover "sfogare" questi episodi, nel senso che se non mi induco da sola a farlo, non succede. Il problema è che se non lo faccio sento il bisogno di farmi del male fisico in modo irrefrenabile e compulsivo (graffi abbastanza notevoli o colpendomi in testa, per esempio).
Gli episodi durano circa dai 5 ai 30 secondi.
Non ho mai capito da cosa sia dovuto ma negli ultimi mesi la cosa sta diventando incontrollabile e mi manda sempre in crisi.

Grazie mille per la disponibilità.
(Sceglierò una delle specializzazioni più plausibili a riguardo, non ho la minima idea del riferimento che dovrei avere. Chiedo scusa)
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, credo che sia opportuno per lei prima di tutto andare dal medico di fiducia per avere più informazioni possibili. Inoltre, nel frattempo potrebbe anche intraprendere un percorso psicologico per riuscire a gestire meglio la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, condivido con il collega la necessità di andare anche dal medico curante per escludere eventuali causa organiche. Parallelamente puoi valutare "a pelle" quale psicologo scegliere: oltre alla specializzazione di ognuno è molto importante, nel contesto psicologico, sentirsi a proprio agio, accolti, sostenuti e protetti. Un saluto
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signora sicuramente lei ha compreso che è giunto il momento di lavorare su questa situazione di disagio che le provoca sofferenza. Il primo passo è escludere la presenza di una possibile componente organica che spieghi almeno in parte alcuni sintomi che indica come il fastidio interno. Pur ritenendo che tali accertamenti non portino ad individuare la causa di questi comportamenti la sollecito a non sottovalutare questo lavoro. Parallelamente contatti uno psicoterapeuta per una valutazione delle componenti psicologiche comunque presenti e legate al disagio che manifesta con il farsi del male e sentire che questi comportamenti si presentano con una certa frequenza. Ovviamente esiste anche la possibilità legata ad un un intervento farmacologico che deve essere prescritto da uno specialista, In ogni caso un consulto con uno psicoterapeuta è una buona opportunità. Un cordiale saluto
Dr. Santo La Monica
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Padova
Salve,
Sembra che lei stia descrivendo i sintomi del disturbo da tic. Sarebbe necessario avere maggiori informazioni.
Può rivolgersi al suo medico di base, a uno Psicoterapeuta, a un neuropsichiatra o a un neurologo.
Rimango a disposizione, qual ora ne sentisse la necessità.
Un caro saluto
Dott. Santo La Monica
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente concordo anch’io con i colleghi sulla necessità di un controllo medico per escludere o considerare se ci siano componenti organiche dei suoi disturbi. Parallelamente ritengo indispensabile un’indagine psicologica per individuare origine e cause. Vista le manifestazioni prevalentemente fisiologiche della sua sintomatologia le consiglio una psicoterapia di tipo corporeo ad es. bioenergetica, psicodramma, ecc.
Un caro saluto.
Dott.ssa Daniela Benedetto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
buonasera
credo centrale che lei possa intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla ad approfondire il suo passato e sciogliere eventuali aspetti traumatici che ora si esprimono nelle sintomatologie descritte.
L'-EMDR è un approccio e una metodologia idonea a tale scopo.
Dott.ssa Maria Piscitello
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova


Carissima,
La sintomatologia di cui parla ha avuto un esordio adolescenziale e pare essere connesso a problematiche legate all'infanzia. Sembra che porti il corpo a 'dire' qualcosa che fatica ad essere espresso per la via verbale. Non ci parla se via sia stata un'attenzione da parte dei suoi genitori a cercare l'aiuto di cui ha bisogno.
E' urgente, oltre a un consulto medico, avviare un percorso psicoterapeutico che sappia connettere la dimensione corporea a quella della parola, cercando portare alla coscienza le cause di questo stato di tensione.
Un' ananmnesi aiuterebbe senz'altro a collocare la causa della sintomatologia espressa.
Rimango a disposizione anche per un consulto online

Cordiali saluti.
Dott.ssa Maria Piscitello


Dott. Luca Ferretti
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
Salve, in primo luogo le consiglio una visita dal suo medico fdi base al fine di valutare se sussistono delle cause fisiologiche.
Accertato che esse non sussistano le consiglio d’intraprendere un percorso con un professionista per comprendere meglio se ci siano stati o ci sono dei fattori scatenanti tipo un pensiero una determinata situazione che le causa questo malessere (spesso sembra che non ci siano ma ad un indagine piu approfondita si possono identificano) i fattori di mantenimento ( il cosa pensa nel momento in cui mette in atto certi comportamenti ) il cosa prova le sue emozioni, il come si sente dopo ecc…
Cordiali Saluti Dott. Luca Ferretti
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Mi sembra che istintivamente stia mettendo in pratica una tecnica di rilassamento. Se volesse intraprendere un percorso psicoterapeutico le consiglio la psicoterapia bioenergetica che può meglio accompagnarla nella direzione dell'integrazione mente corpo, che lei, in qualche modo, ha già intrapreso. Distinti saluti
Dott.ssa Milvia Verginelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Fiumicino
Salve le consiglio una terapia E.M.D.R che lega le emozioni e il corpo. Cerchi psicoterapeuti con questa specializzazione, vi é un albo nel sito dell'associazione.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Dott.ssa Paola Trombini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile utente, concordo con i colleghi rispetto alla necessità di un controllo medico per escludere eventuali cause organiche. Sarà poi importante intraprendere un percorso psicoterapeutico per comprendere la causa di queste sensazioni e per facilitare l'integrazione tra il corpo e la sfera emotiva. Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Buonasera, sarebbe senz'altro utile per prima cose escludere cause organiche. Se non dovessero riscontrarsi problematiche di questo tipo, potrebbe iniziare un percorso psicologico. Certamente non dev'essere semplice convivere con questo malessere che prova: da ciò che descrive sembra emergere come dentro abbia un connubio di emozioni forti che cercano di uscire, che tiene dentro. Questo può portare a reazioni somatiche che influiscono sulla respirazione, tachicardia, sudorazione, ecc. Avrebbe bisogno di parlare dei suoi pensieri, sarebbe utile conoscere più informazioni sulla sua storia personale.
Ne parli anche magari con la sua famiglia e rifletta sulla possibilità di farsi aiutare a stare meglio, a comprendere da cosa scaturisce questo malessere.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, capiscoi suoi sintomi che la fanno soffrire, lei è una giovane ragazza e soni diversi anni che lei soffre di questi sintomi. Come prima cosa dovrebbe fare una visita da suo medico curante o meglio uno psichiatra per accertarsi se i suoi sintomi hanno una componente fisiologica. Quando si è accertata che è tutto negativo , dovrebbe iniziare un percorso psicologico per elaborare la natura dei suoi disturbi. La terapia EMDR è una terapia per lei che le farà elaborare se lei nel suo passato ha avuto dei traumi. La saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! Le consiglierei di andare prima possibile dal suo medico per farsi indirizzare verso visite specialistiche e/o esami che escludano cause organiche. Parallelamente potrebbe essere necessario affiancare una psicoterapia per dare voce ai sentimenti connessi ai momenti da lei descritti e al bisogno di farsi del male. Provveda prima possibile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

spesso il corpo è bersaglio della mente, e chissa che queste manifestazioni non cerchino di comunicarle qualcosa. Sarebbe opportuno intraprendesse un percorso di psicoterapia,con il quale poter approfondire le funzionalità del sintomo ed il significato relazionale del suo disagio. Cominci quanto prima, contatti uno specialista.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Dott.ssa Marta Fuscà
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
Gli atti corporei che riferisce sembra siano un tentativo di controllare vissuti emotivi che emergono in momenti specifici, e sembra che, dirigendoli sul suo corpo, possano essere un modo di farlo autonomamente.
Non ha specificato se ha condiviso questo modo di agire anche con i suoi genitori; se così non fosse provi a farlo in modo da poter ricevere un supporto da parte loro e trovare un/una psicoterapeuta che possa accompagnarla in un percorso terapeutico per approfondire i vissuti che sta vivendo.
Un cordiale saluto. Dr.ssa Marta Fuscà
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Viola Vigani
Psicologo, Psicologo clinico
Credaro
Buongiorno, sono d'accordo con i colleghi nel suggerire un confronto con il suo medico di base. Il fatto che abbia questi episodi quando nervosa, mi porta a consigliare l'inizio di un percorso psicologico. Cordialmente, dott.ssa Vigani Viola
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, le consiglio un percorso psicologico per la gestione dell'ansia. Cordiali saluti.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Quello che sta descrivendo è un'esperienza molto intensa e comprendo quanto possa essere difficile affrontarla, soprattutto ora che sembra diventare più frequente e difficile da gestire. Il fatto che abbia deciso di parlarne è un passo molto importante, perché significa che sta cercando di comprendere meglio ciò che le accade e trovare un modo per affrontarlo. Da quello che racconta, i suoi episodi sembrano essere legati a momenti di forte stress o pressione emotiva, e il bisogno di “rilasciare” questa sensazione fisica con il movimento muscolare intenso o con gesti autolesivi suggerisce che il suo corpo e la sua mente stanno cercando un modo per scaricare la tensione. Questo tipo di risposta può avere diverse origini, e una valutazione più approfondita con uno specialista potrebbe aiutarla a comprenderne meglio le cause e a trovare strategie più funzionali per gestire questi episodi. Nel modello cognitivo-comportamentale, si lavora per identificare i pensieri e le emozioni che precedono questi episodi, per capire come il corpo reagisce allo stress e trovare strategie alternative per ridurre la tensione senza ricorrere a comportamenti dannosi. Ad esempio, potrebbe essere utile esplorare tecniche di rilassamento o strategie di regolazione emotiva per aiutarla a ridurre la necessità di questi sfoghi fisici. Sarebbe importante rivolgersi a un professionista, come uno psicologo specializzato in disturbi legati alla regolazione emotiva o alla gestione dell’ansia. Non deve affrontare questa situazione da sola, e non c’è nulla di cui doversi scusare: il suo desiderio di capire e migliorare la sua condizione è del tutto legittimo e merita attenzione. Con il giusto supporto, è possibile trovare modi più sani ed efficaci per gestire questi episodi e migliorare il suo benessere. Cari saluti. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Lucia Boniotti
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Cara utente,
È molto interessante quello che descrivi riguardo al legame tra il tuo nervosismo e queste manifestazioni fisiche. Hai avuto un'intuizione sensata nel cercare una "via di scarico" attraverso la tensione e il successivo rilascio muscolare, un principio che ritroviamo in tecniche psicocorporee come il rilassamento muscolare progressivo di Jacobson. Tuttavia, sentire il bisogno di indurre questi episodi a livello urgenziale e, in mancanza dell'azione, l'emergere di un impulso autolesivo, potrebbero indicare che questa strategia, pur avendo funzionato in passato, ora non sia più sufficiente o adeguata per gestire le tue emozioni e stress.
Per esplorare più a fondo queste dinamiche, capire cosa sta cambiando e trovare modalità di gestione più funzionali e meno angoscianti, ti consiglio di considerare l'idea di intraprendere un percorso psicologico (ad esempio ad indirizzo corporeo/biosistemico considerando il tema in oggetto) all'interno del quale poter dar significato a queste manifestazioni corporee in relazione ai tuoi vissuti emotivi e trovare strategie più adatte al tuo benessere.
Resto a disposizione e ti mando un caro saluto. Dott.ssa Lucia Boniotti
Quello che Lei descrive è un vissuto molto intenso e, comprensibilmente, fonte di grande preoccupazione. Gli episodi che racconta — la tensione crescente nel corpo, il bisogno di “rilasciare” attraverso movimenti bruschi o irrigidimenti muscolari, la sensazione di mancanza d’aria e il successivo sollievo — suggeriscono che il Suo sistema nervoso sta cercando un modo, anche involontario, per scaricare un accumulo emotivo e fisico molto forte.

Non si tratta di qualcosa che “fa apposta”: il corpo, in alcune persone, può reagire alla tensione, alla rabbia o alla paura con reazioni somatiche e impulsive, che servono a riportare un momentaneo equilibrio. Tuttavia, il fatto che senta il bisogno di provocare da sola questi episodi o di ricorrere al dolore fisico per calmarsi indica una sofferenza che merita attenzione clinica immediata.

Questi comportamenti possono avere origini diverse — legate a difficoltà di regolazione emotiva, a traumi passati, o a disturbi del controllo degli impulsi — e non è possibile determinarne la natura precisa senza un colloquio approfondito. Ma non è “colpa Sua”: è il modo in cui, fino ad ora, ha imparato a sopravvivere a emozioni troppo intense da contenere da sola.

È molto importante che non resti da sola con questo. Il passo migliore ora sarebbe rivolgersi quanto prima a uno psicoterapeuta, preferibilmente con formazione in ambito psicodinamico o con esperienza nel trattamento di disturbi del comportamento e della regolazione emotiva. In parallelo, un consulto con uno psichiatra potrebbe aiutare a escludere eventuali cause neurologiche o a valutare un supporto farmacologico temporaneo per contenere l’ansia e gli impulsi.

Nel frattempo, se dovesse avvertire nuovamente il bisogno di farsi male, non resti sola: avvisi un familiare, un amico di fiducia o si rechi al pronto soccorso. Non è un gesto da sottovalutare — è il segnale di un dolore che chiede ascolto, non punizione.

Se desidera parlarne in uno spazio riservato e sicuro, possiamo fissare un colloquio — in studio o online — per aiutarla a comprendere le radici di questi episodi, trovare modi più sani per regolare la tensione e iniziare finalmente a sentirsi al sicuro dentro di sé.

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